Introduzione
1Parte prima
Traduzione (con testo originale a fronte)
3Parte seconda
I. Biografia dell'autore e produzione letteraria
143II. Struttura interna e organizzazione del testo
153III. Problemi traduttivi
165Conclusioni
170Allegato
173Bibliografia
180Introduzione
Lo scopo di questa tesi di laurea è di proporre, in primo luogo, una traduzione del volume L'homme-joie di Christian Bobin edito a Parigi nel 2012 dalle Éditions L'Iconoclaste e, in secondo luogo, un'analisi del testo tradotto correlata da una panoramica sull'autore e sulla sua opera.
Nella prima parte della tesi viene proposta la traduzione dell'intero volume (pp.182) con testo originale a fronte. La seconda parte, suddivisa in capitoli, è composta da una breve biografia commentata dell'autore, da una panoramica della sua produzione letteraria dal 1977, anno della prima pubblicazione, ad oggi, da un'analisi della struttura e dell'organizzazione interna del testo tradotto e, in ultimo, dai problemi traduttivi riscontrati e dalla loro risoluzione. In allegato si possono trovare alcune domande sottoposte all'autore e la riproduzione delle relative risposte manoscritte.
Si può definire la scrittura di Christian Bobin in moltissimi modi, si può cercare di incasellarla in questa o in quella collana della tal casa editrice che si è presa l'impegno di tradurre e pubblicare un autore così poco “vendibile” in Italia, ma le opere di Christian Bobin scivoleranno sempre via come scivolano i pensieri che « montent au ciel comme des fumées »
1.
Christian Bobin è un uomo riservato, un amante delle piccole cose nelle quali
1 Ch. Bobin, L'homme-joie, Paris, L'iconoclaste, 2012, p. 13.
1
ritrova l'infinito e cerca il tutto. La sua non è narrativa e non è poesia. Egli racconta il mondo con musicalità poetica. Le sue parole carezzano e schiaffeggiano come farebbe la mano di un genitore o di un buon amico. « Je n'attends rien d'autre d'un écrivain que ce que j'ai reçu de mes parents: qu'il me console, m'éclaire, m'aide à grandir et à me séparer de lui »
2.
Leggere Christian Bobin, e L'homme-joie in particolare, significa imparare a guardare il mondo con “occhi d'oro”, occhi che vedono, per qualche secondo, un mondo diverso in cui la meraviglia e il “miracolo” scaturiscono dalla “vita banale”. Ma L'homme-joie è anche sollievo, il sollievo che prova un'anima sensibile davanti alle opere di Soulages o quello che prova un bambino assetato davanti all'acqua zampillante di una fontana e che l'uomo che era quel bambino ricerca in tutti i libri che legge.
L'homme-joie è un libro sì, ma è anche molto di più, è una conversazione e una dichiarazione d'amore per il mondo e per tutto ciò che esso ospita, uomini, animali o cose.
2 Ch. Bobin, La lumière du monde. Paroles réveillées et recueillies par Lydie Dettas, Paris, Gallimard,
« Collection Folio », 2001, p. 79.