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14.STATO ATTUALE DELL’EDIFICIO DAL PUNTO DI VISTA ENERGETICO

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Academic year: 2021

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14.STATO ATTUALE DELL’EDIFICIO DAL PUNTO DI VISTA ENERGETICO L’attuale stato energetico di Palazzo Tori ha già avuto un sensibile miglioramento grazie ad un primo intervento di recupero conservativo al piano seminterrato e terra e su tutti i prospetti operato ormai da diversi anni.

Questo tipo di intervento ha riguardato, oltre al risanamento dei prospetti esterni ed interni e al cortile centrale, la sostituzione di tutti i vetri e gli infissi del palazzo che si trovavano in una situazione di degrado (fig.13; fig.14).

Questa miglioria ha sicuramente influito sia sul risparmio energetico che sul benessere termico per gli utenti, dipendenti e il palazzo stesso, compresa l’attuale area occupata dalla biblioteca.

La situazione richiede comunque ulteriori interventi, in quanto il risanamento dei soli infissi non è bastato a raggiungere un livello di risparmio e comfort accettabili.

Attraversando il palazzo nella stagione invernale la sensazione percepita è quella di trovarsi in zone climatiche con notevoli sbalzi di temperatura e disomogenea areazione.

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Questo è probabilmente dovuto al fatto che negli anni sono stati fatti molti interventi sulla termoregolazione, senza mai ottenere un risultato di miglioria effettiva, basti vedere la varietà di elementi radianti che si trovano all’interno del palazzo.

Fig.15,16,17,18,19Alcune delle tipologie degli elementi utilizzati per il riscaldamento e il raffrescamento nei diversi locali pubblici di palazzo Tori.

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Si aprono due scenari davanti a noi: quello invernale e quello estivo.

Nei mesi freddi infatti all’interno del palazzo si avvertono sensazioni diverse ogni volta che si cambia ambiente e spesso sono gli stessi utenti dei servizi a lamentarsi, per il disagio, per lo spreco di energia e ovviamente per lo spreco economico che come primi finanziatori si sentono a carico. Lo scenario caratteristico delle giornate invernali è quello di trovare le finestre aperte con il radiatore posizionato sotto, regolato alla massima potenza, senza lasciare la possibilità di una scelta di temperatura.

Le finestre lasciate aperte sono anche causa di correnti d’aria non sempre piacevoli e motivo di discussione tra il fatto che sia meglio chiuderle o meno. A tutto va a sommarsi la distribuzione della temperatura molto diversa a seconda della posizione che occupiamo nella stanza

Quando ci troviamo nell’area coperta del cortile la sensazione è quella di essere ancora fuori dall’edificio, ecco perché in inverno i tavoli posti in questa zona rimangono quasi sempre liberi.

Nei mesi caldi la situazione è leggermente migliore, l’inerzia termica delle pareti del palazzo fa sì che non ci siano grandi richieste di raffrescamento nella maggior parte dei locali.

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L’eccezione è ancora quella del cortile coperto che si trasforma in una vera e propria serra dove è pressoché impossibile la sosta se non, nei giorni più assolati, addirittura il passaggio. Le scelta progettuale per ovviare al meglio i problemi legati alla termoregolazione, al miglioramento del comfort ambientale e al dispendio energetico dell’edificio, sono stati quelli di agire sul sistema di distribuzione del calore, creare una circolazione naturale dell’aria nel vano cortile-scale e inserire un sistema di ombreggiamento esterno sulle vetrate di copertura.

15.IL COMFORT AMBIENTALE

Si definisce comfort ambientale quella particolare sensazione di benessere fisico e mentale in cui un individuo e esprime soddisfazione nei confronti dell’ambiente che lo circonda. Dalla definizione è evidente che il benessere è una quantità non misurabile analiticamente ma solo statisticamente perché dipende da troppe variabili di cui alcune strettamente soggettive e di natura psicologica.

Le variabili sono:

• Il benessere termico e igrometrico

• Il benessere olfattivo (legato alla qualità dell’aria)

• Il benessere visivo (legato all’illuminazione)

• Il benessere acustico (legato al grado di protezione dalle diverse tipologie del rumore)

• Il benessere psicologico

Queste, interagendo tra di loro contribuiscono e definiscono insieme il comfort ambientale.

Del comfort termico si può osservare come il suo valore dipenda da fattori oggettivi e soggettivi. Dei primi fanno parte la temperatura dell’aria, la temperatura media radiante delle superfici che delimitano l’ambiente, l’umidità relativa, la velocità dell’aria e la pressione atmosferica. I secondi possono essere l’età, il sesso, le caratteristiche individuali degli occupanti ma anche il tipo di attività svolta e l’abbigliamento.

Lo studio delle condizioni di benessere termoigrometrico parte dall’analisi del metabolismo del corpo umano e dal bilancio energetico del sistema corpo umano-ambiente.

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Dal punto di vista energetico il corpo umano può essere considerato come una macchina termica che trasforma l’energia potenziale chimica degli alimenti in altre forme di energia e soprattutto in energia termica.

La potenza metabolica M[Met] o [W/mq] è la quantità di energia chimica trasformata in termica e lavoro nell’unità di tempo, ed è funzione dell’attività svolta dalla persona.I valori met per diverse attività fisiche sono indicati nella norma UNI EN ISO 7730

Se l’umo compie lavoro, il rapporto tra la potenza meccanica W e la potenza metabolica M, dà il rendimento meccanico η:

η= W/M

da cui:

M – W = M (1- η)

La differenza (M-W) rappresenta quella parte di carico metabolico che non si trasforma in lavoro meccanico e che deve ritrovarsi come scambio di energia termica con l’ambiente o come variazione di energia interna S.

In funzione delle condizioni ambientali e dell’attività svolta, il calore prodotto dai processi metabolici viene scambiato con l’ambiente esterno per:

- Irraggiamento R - Convezione C - Conduzione CK - Evaporazione cutanea E - Respirazione Cresp S = (M-W) ± CK ± R ± C – Cresp – E = 0

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-In un sistema costituito tra corpo umano e l’ambiente circostante, si ha un bilancio energetico quando l’energia prodotta dal metabolismo è uguale all’energia scambiata con l’ambiente, in modo che non ci siano variazioni dell’energia interna.

L’organismo reagisce agli stimoli termici con un sistema di termoregolazione capace di mantenere costante la temperatura corporea (S=0)

La condizione di OMEOTERMIA (S=0) assicura l’equilibrio termico necessario per la salute dell’organismo, ma non significa automaticamente condizione di benessere. L’omeotermia è solo condizione necessaria ma non sufficiente.

Si possono avere due casi:

S < 0 la temperatura del corpo tende a decrescere

S > 0 la temperatura del corpo tende ad aumentare

Le grandezze fisiologiche che rappresentano meglio il livello di sensazione termica del soggetto, sono: la temperatura della pelle e la quantità di calore scambiata per sudorazione.

LO SCAMBIO TERMICO TRA UOMO E AMBIENTE

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Per avere il benessere, la temperatura della pelle e la sudorazione devono assumere valori che diano la sensazione di neutralità termica

Lo studioso Fanger attraverso indagini statistiche sperimentali, trovò valori ottimali di queste due grandezze in funzione del metabolismo, che inseriti nell’equazione del bilancio energetico del sistema corpo-ambiente danno l’equazione di benessere.

Dalle due equazioni risultano quattro parametri ambientali che regolano gli scambi termici con l’ambiente:

- Temperatura dell’aria dell’ambiente, che regola gli scambi per convezione; - Temperatura media radiante, che regola gli scambi per irraggiamento; - Velocità dell’aria rispetto al soggetto, che regola gli scambi per convezione

- Umidità relativa dell’aria, che influenza l’evaporazione dell’acqua dal corpo per traspirazione e sudorazione.

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CONDIZIONI TERMOIGROMETRICHE DI BENESSERE Fig.23: meccanismi di compensazione

Fig.24: Limiti medi per condizioni igrometriche considerate ottimali (Melino C. 1992)

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Si verifica una condizione di benessere termoigrometrico in un ambiente chiuso quando, data una certa attività e una certa resistenza termica del vestiario, le quattro variabili sopra descritte soddisfano l’equazione del benessere:

M (1- η) – E – Cresp = R + C (Ab (Tsk – Tcl))/ r

Con:

r = resistenza termica degli abiti; Tcl = temperatura esterna dei vestiti; Ab = area del corpo

Quando ci troviamo ad operare nella quotidianità, tutte le variabili finora descritte devono comunque rispondere ad altri impedimenti dovuti alla non uniformità di un ambiente termico reale. Pertanto ci saranno motivi di discomfort ambientale dovuti a:

- Asimmetria radiante (fonti termiche concentrate su un punto o una superficie) - Gradiente verticale della temperatura dell’aria

- Pavimenti caldi o freddi

- Non uniformità e fluttazione della velocità dell’aria

La norma UNI EN ISO 7730 fornisce i requisiti per degli ambienti termici accettabili ovvero indica gli intervalli di valori delle grandezze fisiche ambientali che permettono di ottenere un benessere accettabile negli ambienti.

Riguardo il discomfort localizzato, la norma prescrive quanto segue:

• asimmetria radiante ∆tr < 10°C in corrispondenza di superfici vetrate o fredda calcolata con riferimento a 60 cm di altezza dal pavimento;

• asimmetria radiante ∆tr < 5°C in corrispondenza ad un soffitto radiante calcolata con riferimento a 60 cm di altezza dal pavimento;

• velocità dell'aria < 0,15 m/s (inverno) < 0,25 m/s (estate) • gradiente di temperatura tra 0,1 m e 1,1 m < 3°C;

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16.LA SCELTA PROGETTUALE: l’impianto radiante a pavimento.

In precedenza è già stato evidenziato di come il funzionamento dell’impianto di regolazione sia motivo di un intervento. Bisogna aggiungere anche che l’attuale impianto a radiatori è caratterizzato da una forte componente convettiva che genera moti d’aria calda a soffitto e fredda verso il pavimento. In questo modo ha origine una stratificazione della temperatura e un’instabilità generale per il movimento delle polveri. Non in ultimo l’elevata temperatura dei corpi scaldanti è sicuramente fonte di un onerosa spesa economica.

Quindi dovendo operare nell’ottica del comfort ma anche del risparmio energetico, la scelta tipologica dell’impianto di riscaldamento è stata quella del pavimento radiante. Questo tipo di impianto permette una ripartizione della temperatura che si avvicina ai valori considerati ideali operando con basse temperature dell’acqua. Negli impianti di riscaldamento a pavimento, la cessione del calore avviene per irraggiamento dovuto al passaggio di acqua calda a bassa temperatura, mediamente 30-40°C, in una rete di tubi inseriti sotto il pavimento, riducendo sensibilmente i costi e consentendo un risparmio energetico che può variare dal 15% al 30%. Dato che il calore si diffonde in modo uniforme in tutto l’ambiente, la percezione del comfort termico si raggiunge a una temperatura di 19°C, inferiore a quella richiesta da un tradizionale impianto a radiatori. Inoltre la temperatura complessivamente bassa del sistema riduce al minimo le dispersioni del calore, consentendo un ulteriore risparmio di energia e denaro. Non da meno è l’aspetto positivo legato all’ assenza di moti convettivi. Normativa di riferimento

Per la progettazione degli impianti a pannelli radianti si può fare riferimento alla norma tecnica UNI EN 1264, che li divide in tre tipologie:

· Impianti con tubi annegati nello strato di supporto. · Impianti con tubi sotto lo strato di supporto.

· Impianti annegati in uno strato livellante, in cui lo strato aderisce ad un doppio strato di separazione.

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Fig.29: Tipologia di impianto radiante a pavimento

Fig.26: Curva ideale di comfort

Fig.27: Diffusione del calore con i termosifoni Fig.28: Diffusione uniforme del calore con impianto radiante

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17.LA SCELTA PROGETTUALE: la pompa di calore

I pannelli radianti possono essere abbinati a qualsiasi tipo di caldaia. Ovviamente caldaie più efficienti aiuteranno per un riscaldamento più razionale degli ambienti.

Con un tipo di impianto che lavora a basse temperature, il tipo di caldaia scelto è la pompa di calore.Il vantaggio nell'uso della pompa di calore deriva dalla sua capacità di fornire più energia ambientale (65%) di quella elettrica (35%) impiegata per il suo funzionamento, in quanto estrae calore dall'ambiente esterno. La sua capacità è quella di essere in grado di trasferire energia termica da una sorgente a temperatura più bassa ad una sorgente a temperatura più alta o viceversa, utilizzando il ciclo frigorifero, ovvero l’energia termica viene trasferita sfruttando il passaggio di stato, da liquido a gassoso e viceversa, di un fluido detto “termovettore”. Grazie a questo processo fisico, si ha un vero e proprio trasferimento di energia termica dalla sorgente all’utilizzatore. La resa di una pompa di calore è espressa dal coefficiente di prestazione, COP rapporto tra energia resa ed energia consumata. Un valore di COP pari a 3 indica che per ogni kWh di energia consumato, la pompa di calore fornisce calore pasi a 3kWh.

E’ stato dimostrato che, paragonando il costo dell’energia primaria consumata a parità di beneficio tra le varie tecnologie, con la pompa di calore si spende circa la metà rispetto ai classici impianti a fonti fossili.

Fig.30:

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18.LA SCELTA PROGETTUALE: il sistema di ombreggiamento

Un ulteriore miglioria per quanto riguarda comfort termico e risparmio energetico è stata quella dell’inserimento di un sistema di ombreggiamento meccanico esterno sulle superfici vetrate della copertura del lucernario.

Con il D. Lgs. 311/06, inoltre è richiesto al progettista di limitare il fabbisogno energetico per la climatizzazione estiva e contenere la temperatura interna degli ambienti attraverso l’utilizzo di sistemi efficaci di controllo solare nelle superfici vetrate. Il decreto dà la possibilità di collocare indifferentemente le protezioni all'esterno o all'interno dell'elemento finestrato, mentre va sottolineato che solo le schermature esterne bloccano la radiazione solare prima che questa attraversi il vetro (evitando l'effetto serra), mentre le schermature interne servono al più ad evitare fenomeni di abbagliamento ed a controllare la luminosità. La scelta tipologica è stata quella di lamelle orientabili, presenti sul mercato in una vasta gamma di scelta, in lega di alluminio ad elevata elasticità con forma concavo convessa. Per un fattore di sicurezza e praticità di montaggio sono fornite di una guida laterale che si fissa nel telaio delle vetrate e dell’azionamento a motore.

Le veneziane creano un’atmosfera perfetta, oltre a ridurre i costi di illuminazione dell’ambiente. La regolazione della posizione delle lamelle permette di far entrare quanta luce si desidera garantendo, allo stesso tempo, una protezione totale dall’abbagliamento. Tutti i perni di guida delle lamelle sono in zinco e rendono questo classico un elemento per facciate quasi privo di manutenzione.

Fig.31: Indicazione tipologica del sistema di ombreggiamento.

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19.LA SCELTA PROGETTUALE: l’apertura della copertura sul cortile interno 19.1.Raffrescamento convettivo

Nella trasmissione del calore per convezione il trasporto di energia è operato dalle particelle di fluido in moto.

A seconda delle forze che causano il moto del fluido, si distinguono due differenti regimi di convezione: naturale e forzata.

Nel primo caso il moto del fluido è dovuto a variazioni di pressione dovuti a variazioni di temperatura o densità; nel secondo, invece, a cause esterne al fluido, quali l’azione di pompe e ventilatori.

La ventilazione è un metodo di raffrescamento che sfrutta sia la convenzione naturale che quella forzata ed utilizza il moto dell’aria come pozzo termico. La forza che governa la ventilazione naturale è la differenza di pressione dell’aria ∆p.

Questa differenza di pressione è causata da tre fenomeni fisici: dal galleggiamento,

bouyancy effect, ovvero la naturale tendenza dei fluidi alla stratificazione e alla risalita verso

l’alto; dalle differenze di temperatura che provocano una variazione della densità ed un conseguente movimento dei fluidi verso la zona a minor densità; e in generale dal vento, che all’apertura delle finestre movimenta l’aria interna.

Fig.32: Principi di ventilazione naturale. A) ventilazione a lato unico B) ventilazione trasversale C) effetto camino (fonte P.Heiselberg, New trends of international research in the field of ventilation)

Il calore scambiato all’interfaccia tra un corpo solido a temperatura Tp e un fluido in moto a temperatura Tf si esprime mediante il coefficiente di convezione h [W/m2K]:

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67 q = h (Tp- Tf)

Il processo di scambio termico convettivo dipende da molti parametri, alcuni caratteristici del fluido come la viscosità, il coefficiente di dilatazione termica, la diffusività e la conduttività, e altri caratteristici del particolare tipo di problema affrontato come la geometria del sistema, la differenza di temperatura tra parete e fluido, la velocità del fluido rispetto alla parete e l’accelerazione di gravità.

Quello che ci interessa è capire le modalità di attuazione della ventilazione naturale e le sue potenzialità di raffrescamento.

19.2.La ventilazione naturale

Con il termine “ventilazione” generalmente si intende la richiesta di aria fresca dall’esterno per aumentare la circolazione e i ricambi d’aria degli ambienti interni col fine di migliorare le condizioni di comfort nella stagione estiva e di rendere più salubre l’aria che si respira (IAQ Indoor Air Quality).

La ventilazione può essere generata da forze naturali, meccaniche o dalla combinazione di entrambe (ventilazione ibrida).

La ventilazione ha un ruolo fondamentale nel garantire una buona qualità dell’aria interna, nel mantenere un accettabile livelli di comfort e nel migliorare le performance energetiche, infatti il comportamento termico di un edificio è dipendente dal carico di ventilazione e dalle infiltrazioni d’aria attraverso l’involucro.

Il carico di ventilazione è generato dalle differenze di pressione tra una zona e l’ambiente ad essa adiacente, sia esso un’altra zona o l’ambiente esterno.

Nella nostra condizione, in cui gli impianti di ventilazione artificiale sono assenti, queste differenza si attua con la differenza di temperatura che si viene a creare tra la massa dell’aria esterna che entra e quella a temperatura maggiore, che si trova nella parte del cortile interno con copertura in vetro. Questa situazione rappresenta la forza di attivazione dei flussi d’aria permettendo così ad un flusso ascendente d’aria calda di uscire ed uno di aria più fresca di salire.

L’utilizzo della ventilazione naturale durante il periodo d’insolazione ha tre fini:

• Il controllo del surriscaldamento dell’edificio, attraverso il raffrescamento dell’aria interna e delle strutture;

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68 • La movimentazione dell’aria interna con effetto di raffrescamento diretto sul corpo umano (attraverso moti convettivi ed evaporativi)

19.3.VENTILAZIONE E COMFORT ESTIVO

Attivare una ventilazione per avvicinarsi al comfort, soprattutto in condizioni di caldo è il metodo più diffuso e pratico conosciuto sin dai tempi antichi.

Entro opportuni limiti il corpo umano è automaticamente in grado di adattarsi alle condizioni termiche dell’ambiente senza pregiudicare il suo stato di salute. Il compito di mantenere la temperatura corporea interna costante è affidato ad un complesso sistema di termoregolazione di cui dispone l’organismo di ogni individuo, che controlla la produzione e la dispersione del calore in modo da ripristinare l’equilibrio termico. Nel periodo estivo la differenza tra temperatura epiteliale e ambiente si riduce e quindi si riducono i flussi termici che possono essere emessi attraverso gli scambi convettivi e radiativi. Quando la temperatura ambientale supera quella dei tessuti epiteliali si realizza addirittura un immissione di calore all’interno dell’organismo. A evitare il surriscaldamento corporeo dovuto al prevalere degli input termici sugli output, interviene allora un meccanismo di cessione per igroscambio attraverso la sudorazione, la respirazione e la perspirazione. L’attivazione della ventilazione in condizioni di caldo genera un effetto piacevole e di benessere, in quanto il contatto della corrente d’aria sulla pelle favorisce la dispersione del calore corporeo in eccesso attraverso l’incremento degli scambi convettivi.

In altre parole il movimento dell’aria produce effetti termici anche senza variazione della temperatura dell’aria e può favorire la dissipazione del calore, attraverso la superficie epiteliale, nei seguenti modi:

• Aumento della dissipazione di calore per convezione, fino a quando la temperatura dell’aria rimane inferiore a quella dell’epidermide;

• Accelerazione dell’evaporazione e quindi produzione di raffrescamento fisiologico. Il secondo effetto varia poi a seconda della percentuale di umidità. A bassi livelli (<30%), è pressoché irrilevante, in quanto si ha una intensa evaporazione anche con aria ferma; a livelli più alti (>80%), l’evaporazione è comunque limitata e il movimento dell’aria non ha grandi effetti rinfrescanti.

L’igroscambio può essere invece notevolmente incrementato alle medie umidità (40-50%). Infatti, se l’aria è ferma, lo strato più vicino all’epidermide si satura velocemente,

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impedendo un ulteriore evaporazione, il movimento dell’aria può assicurare un ricambio e quindi una continua evaporazione.

Questo fenomeno è stato ampiamente indagato nel corso degli anni e son ostati sviluppati modelli di predizione dell’effetto della ventilazione più o meno complessi.

I risultati di questi studi dimostrano che anche con temperature superiori ai 26°C è possibile raggiungere un livello di benessere ambientale percepito semplicemente incrementando la ventilazione, come si vede nei grafici.

Fig.33: Zona di comfort estivo in funzione della velocità dell’aria

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19.4.Effetto della differenza di temperatura.

Come già descritto in precedenza, Palazzo Tori-Massoni è un edificio storico e come tale è caratterizzato da alcuni elementi costruttivi tra cui spazi interni molto alti, che permettono sia una stratificazione dell’aria ma anche la possibilità all’effetto camino di generarsi. Il passaggio naturale dell’aria avviene sia attraverso il portone d’ingresso che attraverso l’ampio vano scale e, grazie all’apertura creata sul lucernario, può fuoriuscire.

Per quanto riguarda il calcolo dei valori ottimali dell’areazione naturale da garantire nei diversi ambienti di lavoro, si riscontra una sostanziale debolezza delle potenziali fonti informative.

La mia scelta è stata quella di seguire due diverse possibilità di calcolo.

Il primo procedimento dimensionale, quello più grossolano ma anche quello più utilizzato, per stabilire la presenza di una sufficiente aerazione naturale in un ambiente è il rapporto RA ovvero il rapporto aeroilluminante.

Questo descrittore non richiede che venga calcolata la portata d’aria prevedibilmente associata alla aereazione, sia essa continua o discontinua.

Il valore adottato per questa tesi, è quello presente anche nel Regolamento Edilizio del Comune di Camaiore, ed il più frequentemente usato, vale a dire 1/8.

Il suo calcolo è in genere il seguente:

=

Inoltre, per tenere conto dell’effettiva capacità a scambiare aria con l’esterno delle superfici apribili poste sul lucernario, essendo nel caso di aperture parziali il calcolo della superficie utile è stata calcolata come:

Sill = S sen θ

Dove S è la superficie apribile della finestra (base x altezza) e θ l’angolo della massima apertura, considerato comunque 90 gradi.

Procedendo con il dimensionamento troviamo che:

=

..

[ ! ]

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E quindi, la nostra altezza di apertura:

x = 0.41 m

Il secondo procedimento seguito per dimensionare l’altezza di apertura è stato quello fornito da B.B. Daly in “Tecnica della ventilazione”, che ci dà la relazione:

Q= k Ae#ℎ(& − & )

Dove il flusso Q è proporzionale all’area dell’apertura di ingresso e alla radice quadrata della differenza di temperatura fra interno ed esterno.

Ae è l’area effettiva, k una costante che dipende dalla resistenza delle aperture che secondo Daly vale 0.17 e h è la distanza tra l’apertura di ingresso e di uscita.

Procedendo nei calcoli:

Q=volume x n° ricambi d’aria previsti/ora Ae=A1√ *!

!

*+!,*!! con A1: area ingresso e A2: area uscita

Svolgendo i calcoli troviamo un’altezza di 18cm, inferiore a quella calcolata precedentemente.

A questo punto la scelta della dimensione da fornire è quella ottenuta con il primo procedimento di calcolo che ci forniva un valore di 41cm.

Il risultato è ottimo anche per una scelta architettonica, in quanto è un valore che non costituisce un impedimento visivo quando, giunti al secondo piano, poniamo la nostra attenzione all’esterno verso la copertura in vetro.

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Vista attuale dal piano secondo

Fig.35: Idee progettuali del nuovo sistema di apertura per la parte centrale del lucernario

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Fig.36: Restituzioni grafiche progettuali

Non bisogna dimenticare che questo tipo di intervento migliorerà il benessere degli utenti e del personale ma apporterà anche dei benefici a livello energetico dovuti ad un notevole risparmio dei consumi che si sarebbero incontrati decidendo di raffrescare con climatizzatori il volume del cortile interno.

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20.NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Le normative sul risparmio energetico trovano la loro prima apparizione nello scenario nazionale nel lontano 1976. La necessità di creare delle linee guida tramite una normativa sul risparmio energetico nacque dopo la crisi mondiale del petrolio del 1973 che riportò l’attenzione sui consumi energetici mondiali e sulla dipendenza da fonti non rinnovabili. In particolare, nel 1976 fu emanata la prima legge sul risparmio energetico degli edifici, la L. 373 del 1976, che tentava di limitare i consumi energetici in edilizia e che imponeva limiti alla dispersione termica degli involucri. La sua applicazione nell'edilizia fu scarsa se non addirittura assente a causa dei pochi controlli e della poca sensibilità sociale e dei costruttori edili. Essa portò in luce il conflitto di interesse tra chi costruiva per vendere con massimo profitto, e chi acquistava sobbarcandosi nel tempo l’elevato onere del riscaldamento di edifici costruiti in modo non idoneo, ma non risolveva il problema.

L’Italia è stata tra le prime nazioni ad occuparsi del contenimento energetico con una pionieristica legge, la cosiddetta Legge 10/91, che fino al 16 agosto 2005 è stata vigente assieme ai suoi decreti attuativi (in particolare al DPR 412/93 – Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell’art. 4, comma 4, della L. 9 gennaio 1991, n. 10) e che, per la prima volta in Europa, ha introdotto la certificazione energetica degli edifici e l’obbligo di ricorso a fonti energetiche rinnovabili negli edifici pubblici. Nonostante le ottime premesse, su questi punti tale normativa è stata lasciata sola a se stessa e non è stata mai applicata con rigore per quanto attiene al discorso delle certificazioni.

L’Unione Europea si pronuncia con la Direttiva Europea 2002/91/CE, vera e propria pietra miliare, che viene recepita in Italia dopo circa 3 anni; a seguito infatti di un breve periodo transitorio, dal 17 agosto 2005 all’8 ottobre 2005, in cui la 10/91 viene “affiancata” al D.M. 178/2005, dal 9 ottobre 2005 entra finalmente in vigore il D.Lgs. 192/2005 (Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia) che introduce le metodologie di calcolo del fabbisogno energetico di un edificio, i requisiti minimi e le modalità di certificazione energetica.

Vengono fissati dei livelli più elevati di isolamento termico che deve avere un edificio ed è promosso l’utilizzo di apparecchiature a maggior rendimento; viene inoltre introdotto

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l’obbligo, per le nuove costruzioni, di munirsi di certificazione energetica (rendendola facoltativa per il pregresso).

Ambito di applicabilità integrale nel caso di: edifici di nuova costruzione e ristrutturazione completa per edifici con superficie utile superiore a 1000 mq.

Dal 1 feb 2007 questi temi vengono ulteriormente “affinati” dal D.Lgs. 311/2006 (Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell’edilizia), tuttora in vigore assieme ai suoi numerosi decreti attuativi. In esso vengono ulteriormente specificati gli ambiti di applicabilità della legge.

La principale novità introdotta rispetto alle leggi precedenti è stata l’aver previsto un metodo di calcolo delle prestazioni energetiche dell’edificio che considerasse non solo la componente strutturale (muri, tipo di isolamento, tipologie di serramenti, ecc.) ma anche la componente impiantistica (impianto di riscaldamento, utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione di energia, ecc.).

Il D.Lgs n. 311/06 stabilisce che la certificazione energetica per gli edifici esistenti alla data dell`8 ottobre 2005, è obbligatoria in relazione all’immissione sul mercato dell’edificio medesimo, con una gradualità temporale che si applica ad intervalli di anni

Parallelamente al dispiegarsi di questo complesso quadro normativo, alcune regioni italiane emanano specifiche direttive (Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Puglia, Toscana) che “personalizzano” ulteriormente alcuni aspetti, come i requisiti del certificatore, che le linee guida nazionali non hanno ancora ben evidenziato.

Con l’entrata in vigore, dal 29 marzo 2011, del D.Lgs. n. 28/2011, viene riparata questa “falla” normativa in quanto l’art. 13, comma 1, lettera c) dispone che dal 29 marzo 2011, i contratti di compravendita o di locazione di edifici o di singole unità immobiliari devono contenere una clausola con la quale l’acquirente o il conduttore danno atto di aver ricevuto le informazioni e la documentazione in ordine alla certificazione energetica degli edifici (ossia l’Attestato di Certificazione Energetica).

Con la pubblicazione in Gazzetta del Decreto 63/2013, l'attestato di certificazione energetica sarà sostituito dall'attestato di prestazione energetica (Ape). Attraverso l'istituzione del nuovo attestato, il decreto spiana la strada a nuove metodologie di calcolo

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delle prestazioni energetiche degli edifici, avviandosi così al pieno recepimento della direttiva europea 31/2010.

L'attestato di prestazione energetica dovrà essere rilasciato da esperti qualificati ed indipendenti, certificherà la prestazione energetica attraverso l'utilizzo di specifici descrittori e fornirà raccomandazioni per il miglioramento dell'efficienza energetica. Le modalità per redigere l'Ape e gli stessi descrittori non sono stati però ancora definiti, il decreto rimanda infatti a successivi provvedimenti.

Difatti il decreto 63/2013 non specifica un tempo limite entro cui dovranno essere emessi i provvedimenti che renderanno pienamente operativo il nuovo attestato energetico.

L'attestato di qualificazione energetica resta comunque in vita, se ne potrà far ricorso per semplificare il successivo rilascio della prestazione energetica. In definitiva affianca l'Ape ma il suo utilizzo diventa facoltativo.

L'Ape sarà un documento più complesso dell'Ace, perché dovrà tenere conto di diversi parametri energetici dell'edificio rispetto all'attestato precedente, come ad esempio la climatizzazione invernale.

21.IL SOFTWARE TERMUS

Per il calcolo delle prestazioni energetiche dell’edificio e per l’attribuzione della classe energetica si è scelto di avvalersi dell’uso del software Termus 2000.

Questo programma è stato riconosciuto dal Comitato Termotecnico Italiano per la conformità di calcolo con:

• D.Lgs. 192/2005 • D.Lgs. 311/2006 • D.Lgs. 115/2008 • D.P.R. 59/2009 • Decreto 26 giugno 2009 • Decreto 31 marzo 2011, n. 28 • UNI EN ISO 10077 • UNI EN ISO 6946 • UNI EN ISO 13790

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77 • UNI/TS 11300-1 • UNI/TS 11300-2 • UNI/TS 11300-4 • UNI EN ISO 13789 • UNI EN ISO 13370 • UNI EN ISO 13786 • UNI EN ISO 14683 • UNI EN 15316-4-2

• Raccomandazione CTI 14 - (Febbraio 2013). • D.L. 4 giugno 2013, n. 63

L’analisi delle prestazioni energetiche del sistema edificio-impianto esistente viene effettuata prendendo in considerazione i fattori più determinanti:

• Le caratteristiche costruttive dell’involucro:

• L’epoca di costruzione dell’edificio

• Il contesto climatico in cui si trova e l’esposizione

• Il sistema di ventilazione

• Il tipo di generatore di calore per la climatizzazione invernale

• La condizione dell’impianto di climatizzazione invernale, in termini di sistema di regolazione, distribuzione e terminali di emissione.

Una volta calcolate le prestazioni energetiche dell’edificio si sono poi modificati i dati di input con le migliorie previste nella fase progettuale, ovvero:

1. Il cambio del generatore da tipo fossile a pompa di calore

2. La sostituzione dell’impianto di distribuzione del calore con un sistema radiante a pavimento

3. L’apertura del lucernario per effettuare un tipo di areazione naturale 4. Il montaggio del sistema di oscuramento esterno

(26)

78

Fig.36: APE stato attuale

(27)

79

Fig. 37: APE stato di progetto

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TABELLA RIEPILOGATIVA

Tab. 2: Tabella riepilogativa finale prestazioni energetiche-costi

STATO

ATTUALE PROGETTO

Classe energetica G E

Fabbisogno Energia Primaria per il Riscaldamento QPh [kWh] 83 427.44 43 361.44 Fabbisogno di combustibile per il riscaldamento 8 625.87 metano [Nm3] 19 945.47 Elettricità [kWh]

Costo annuo 7 763.283 Euro 3 191.2 Euro

Indice Prestazione Energetica per Climatizzazione Invernale

EPi [kWh/m3anno]

26.05 13.54

Considerando l’investimento iniziale di 40 250 euro per impianto e caldaia, ed il risparmio annuo di 4 572.083 euro, l’intervento è completamente ammortizzato

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81

22.COMPUTO METRICO ESTIMATIVO DEL LAVORI PREVISTI

Riqualificazione Biblioteca Comunale Michele Rosi

Ordine Descrizione Quantità Prezzo

Unitario

Importo Lav.

1. Istallazione di ponteggio esterno, montato sul lato via IV Novembre, necessario per l’accesso al cantiere e lo scarico dei materiali, completo di rete e sistema di allarme antintrusione. Il tutto per l’intera durata dei lavori compreso cartellonistica e recinzione

A corpo Euro 3.250 Euro 3.250,00

2. Demolizione di pareti divisorie interne, fino ad uno spessore di cm 15, compreso eventuali rivestimenti, il calo a terra, il carico su qualsiasi mezzo di trasporto ed il conferimento in discarica

-locale reception e servizi igienici

Mq 60.24 Euro 22,00 Euro 1.325,28

3. Demolizione d’intonaco interno a mano o con l’ausilio di mezzo meccanico fino al vivo della muratura, compreso eventuali rivestimenti, il calo a terra, il carico su qualsiasi mezzo di trasporto ed il conferimento in discarica

- locali servizi igienici

Mq 96.50 Euro 15,00 Euro 1.447,50

4. Demolizione di pavimenti interni, senza recupero di materiali di risulta, compreso il calo a terra, il carico su qualsiasi mezzo ed il conferimento in discarica

-tutti i locali interni del piano secondo

Mq 368.27 Euro 25,00 Euro 9.206.75

5. Rimozione di porte interne, compreso il telaio a murare senza recupero, compreso il calo a terra, il carico su qualsiasi mezzo ed il conferimento in discarica

N°7 Euro 60,00 Euro 420,00

6. Rimozione di apparecchi igienico sanitari ed accessori, senza recupero, compreso calo a terra, carico su qualsiasi mezzo e conferimento in discarica -wc, lavandini

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82 7. Smontaggio di elementi radianti di qualsiasi materiale e

tipo, compreso disancoraggio delle staffe, l’intervento idraulico per l’accecamento delle tubazioni, i ripristini degli intonaci, il calo a terra, il carico su qualsiasi mezzo ed il conferimento in discarica

-in tutti i locali del piano 2°

N°35 Euro 90,00 Euro 3.150,00

8. Formazione di pareti interne in mattoni forati (cm 8x25x25) con spessore finito cm 10, compreso i ponteggi provvisori di servizio.

-nuovi servizi igienici

Mq. 74.80 Euro 34,00 Euro 2.543,20

9. Tamponamento di porte interne con mattoni forati cm 8x25x25, compreso intonaci escluso imbiancatura

-punto ristoro + servizi igienici

N°3 Euro 250 Euro 750,00

10. Formazione d’intonaco interno premiscelato fibrato con finitura civile, applicato a mano o a macchina, su superfici pulite ed esenti da polvere e da parti incoerenti. Il tutto per uno spessore variabile 1-4 cm. Nella voce è compreso ponteggi di servizio, sguanci, spallette, paraspigoli ed ogni altro onere per dare il lavoro finito a regola d’arte pronto per la tinteggiatura.

-servizi igienici

Mq 246.10 Euro 22,00 Euro 5.414,20

11. Formazione di massetto fibrorinforzato, a ritiro controllato con elevata conducibilità termica, idoneo per sistemi di riscaldamento a pavimento (tipo MassettoMix Paris). Spessore cm4 sopra il fungo

-in tutti i locali 2° piano

Mq 368.27 Euro 35,00 Euro 12.889,45

12. Fornitura e posa in opera di pavimento flottante in legno, prefinto, finitura faggio

-spazio bambini

Mq 46.02 Euro 60,00 Euro 2.761,20

13. Fornitura e posa in opera di zoccolino battiscopa in legno con finitura faggio

- spazio bambini

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83 14. Fornitura e posa in opera di pavimento in resina sintetica

autolivellante, tirata staggia o rullo compresa la preparazione del fondo e la realizzazione di letto elastico ed ogni altro accorgimento atto a garantire l’opera eseguita e finita a regola d’arte

- in tutti i locali del piano 2° ad esclusione dello spazio bambini

Mq 322.25 Euro 70,00 Euro 22.557,75

15. Realizzazione e posa in opera di zoccolino battiscopa in resina artificiale (stesse caratteristiche del pavimento voce 14)

- in tutti i locali del piano 2° ad esclusione dello spazio

bambini

Ml 27.40 Euro 14.00 Euro 383,60

16. Fornitura e posa in opera di rivestimenti wc, in gres, formato cm 30x60, compreso colla e stucchi e profili in alluminio di chiusura ed angoli

-servizi igienici

Mq 40,00 Euro 60,00 Euro 2.400,00

17. Fornitura e posa in opera di controtelai in legno per porte interne in legno da istallare su pareti in muratura con spessore max cm 15

-porte wc

N°4 Euro 90,00 Euro 360,00

18. Fornitura e posa in opera di porte interne in legno massello costruite come segue: Anta dello spessore di 45mm costruito con pannello sandwic (costruito da pannello MDF 5mm + nido d’ape a cellula fitta 8mm + pannello MDF 5mm), completo di serratura tipo Patent AGB GRANDE, cerniere anuba da 14mm con perno maggiorato e maniglie commerciale. Telaio fisso in legno massiccio dello spessore di 45mm completo di scontro per serrature e guarnizioni in PVC; larghezza muro massimo 15cm. Coprifili di finitura interni ed esterni da 12*70mm. Verniciatura colore Ral 9001.

Luce netta di passaggio cm 80

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84 19. Fornitura e posa in opera di maniglioni e corrimani per wc

disabili

A corpo Euro 450 Euro 450,00

20. Formazione di colonne e dorsali per la distribuzione dell’acqua calda e fredda sanitaria e ricircolo dalla caldaia fino all’interno del piano secondo, mediante la fornitura e posa in opera di c.a. 45ml di tubazione multistrato tipo Geberit Mepla De 26x3.0, preisolato, completo di raccorderei, curve, pezzi speciali staffe, derivazioni, valvole d’intercettazione e quant’altro necessario per dare il lavoro eseguito a perfetta regola d’arte

A corpo Euro 2.400 Euro 2.400,00

21. Formazione di impianto idraulico per alimentazione acqua calda e fredda a lavabi, bidet, water, eseguito in tubazione multistrato tipo Geberit Mepla De20x2.5, preisolato , completo di raccorderie, curve, dime per sanitari sospesi, cassette sciacquatici da incasso, collettori di zona, valvole d’intercettazione, collegamento alla dorsale di piano, formazione di scarichi in pead a saldare fino al collegamento alla colonna esistente e quant’altro necessario per dare il lavoro finito a regola d’arte .

-n°4 water -n°3 lavabi

N°7 Euro 420 Euro 2.940,00

22. Fornitura e posa in opera di sanitari sospesi completi di miscelatori, compreso collegamento con impianto di scarico, placca cassetta sciacquatrice,, minuterie per dare l’apparecchio funzionante

-n°3 water

-n°2 lavabi

A corpo Euro 1.200 Euro 1.200,00

23. Fornitura e posa in opera di sanitari disabili completi di miscelatori, doccetta, maniglioni e corrimani, accessori come specchio, collegamento con impianto di scarico, cassetta sciacquatrice, minuterie per dare l’apparecchio funzionante

-n°1 lavabo

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85 -n°1 water

24. Sostituzione di caldaia esistente con pompa di calore aria-acqua Tipo Aermec Anl290H, il tutto comprensivo di rimozione e smaltimento della vecchia caldaia, ripristino opere murarie e collaudo della pompa di calore.

A corpo Euro 12.550

Euro 11.950,00

25. Realizzazione di impianto di riscaldamento a pavimento costituito n°3 colonne andata e ritorno, pannelli altezza cm 5,5, tubazioni in polietilene reticolato, n°3 collettori di distribuzione, n°11 termostati ambiente

A corpo Euro 28.300

Euro 28.300,00

26. Adeguamento della parte centrale della struttura di copertura del cortile interno e precisamente:

-rimozione dei vetri fissi della parte centrale che vengono sostituiti da una struttura motorizzata apribile a vasistas;

a corpo Euro 9.500 Euro 9.500,00

27. Fornitura e posa in opera di sistema meccanizzato di veneziane in alluminio da esterno per l’intera superficie della copertura del cortile

A corpo Euro 7.500 Euro 7.500,00

28. Formazione di ponteggio di servizio da realizzare all’interno della corte per consentire la modifica della copertura dello stesso cortile

A corpo Euro 3.200 Euro 3.200,00

29. Assistenza edile all’impianto idraulico sanitario e di riscaldamento

A corpo Euro Euro 6.000,00

30. Tinteggiatura a calce, idoneamente diluita con l'aggiunta di colori di qualsiasi specie, eseguita a qualsiasi altezza, su intonaco a civile, di pareti, volte, soffitti. Preparazione del supporto, limitata ad una sommaria spazzolatura e pulitura della superficie, per eliminare corpi estranei e grumi di calce, senza imprimitura del sottofondo. Ciclo di pittura a due o più strati di latte di calce, dati a spruzzo (velo a macchina) o a pennello. Sono compresi: le scale; i cavalletti; la pulitura degli ambienti ad opera ultimata. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare l'opera finita.

Mq 1.520,00 Euro 5.50 Euro 8.360,00

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86

23.CONCLUSIONI

La biblioteca comunale di Camaiore necessita di un immediato intervento di ampliamento, in quanto i servizi offerti non rispondono più, in modo esaustivo, alla domanda pubblica in termini di spazio, di comfort e di risparmio energetico. D’altra parte la sua posizione in centro città, in un palazzo storico ben servito da trasporti pubblici e integrato con altre strutture di carattere socio-culturale e pubblico, porta alla scelta dell’ampliamento in sede dei propri locali e non alla dislocazione in altro sito sul territorio comunale. A questo motivo si aggiunge l’affermata decisione degli organi amministrativi di procedere al trasloco degli altri servizi al pubblico presenti allo stesso piano del palazzo, offrendo la reale possibilità di estendere la superficie destinata alla biblioteca a tutto il primo piano di Palazzo Tori. La prima fase di questo lavoro, è stata quella di reperire informazioni storico-costruttive riguardo a Palazzo Tor. Per andare ad operare su un edificio esistente è necessario conoscere le sue parti nel modo più dettagliato possibile; in questo modo, le scelte affrontate sono state ponderate in base alle caratteristiche esistenti dell’edificio. Una volta reperito, tramite gli uffici comunali, il poco materiale disponibile sono stati necessari un rilievo ed una restituzione grafica. Successivamente si sono presi in considerazione tutti i dati raccolti riguardo le mancanze e le nuove esigenze richieste da personale ed utenza che sono stati filtrati da uno studio sulla distribuzione spaziale, legato ad un programma biblioteconomico, affinché non si ripetessero gli stessi errori del passato.

Attraverso uno studio ragionato sui legami di interconnessione spaziale è stato possibile arrivare ad un organigramma delle funzioni che mostrava una prima ripartizione dei diversi ambienti e dei necessari collegamenti.

Fatto questo si è pensato agli opportuni cambiamenti planimetrici.

In primis si è provveduto a piccole demolizioni di pareti divisorie interne che hanno portato sia alla creazione di un ampio spazio per la zona di reference che alla possibilità di dare accessibilità ai nuovi servizi igienici che sono stati adattati alla normativa vigente. Un importante intervento è stato quello del risanamento del sistema di distribuzione e regolazione termica. Una volta rimossa l’attuale pavimentazione, di nessun pregio storico, è stato installato il nuovo impianto di riscaldamento a pannelli radianti orizzontale che ha portato beneficio sia a livello di comfort termico, ma anche dal punto di vista dell’accessibilità. La nuova pavimentazione in resina ha eliminato tutte le piccole differenze di quota che non permettevano la fruibilità degli spazi a tutte le classi di utenti. Un valore aggiunto a questo intervento viene dato da un fattore estetico, infatti la scelta tipologica del

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87

pavimento lucido senza linee di fuga, darà un immagine più luminosa, pulita e uniforme dell’intero piano e del palazzo, avendo considerato come oggetto dell’intervento anche il vano scale. In questo modo si è creato un continuum cromatico che dall’ampia sala di ingresso a piano terra, dove è già presente una pavimentazione lucida, attraversa il palazzo fino al primo piano. Uno dei benefici per gli utenti, legato al nuovo sistema di riscaldamento, sarà sicuramente l’uniformità della temperatura all’interno dello stesso ambiente e la sua continuità tra un ambiente e l’altro. Anche i bambini più piccoli che spesso svolgono le loro attività sul pavimento stesso beneficeranno di queste condizioni. La rimozione dei vari corpi radianti sarà anche motivo di guadagno di nuovi spazi per arredo e la perdita del non trascurabile fenomeno della combustione di polveri dovuti all’alta temperatura di regolazione.

Per quanto riguarda la distribuzione spaziale il primo obiettivo è stato quello di collocare la zona di reference il più intuitivamente possibile vicino ai due accessi: vano scale e ascensore. Dal primo, una volta giunti al piano basta proseguire il percorso senza cambiare direzione, dal secondo, alzando lo sguardo, l’ingresso della biblioteca è sempre di fronte a noi ma leggermente spostato a sinistra.

L’ingresso, per una biblioteca è un luogo molto importante dove si hanno le prime informazioni per proseguire la ricerca, dove si possono consultare i cataloghi, accedere alle novità, fare i prestiti o le consegne. Questo è il motivo per cui a tale funzione deve corrispondere uno spazio importante e ben collocato dove ogni attività può svolgersi contemporaneamente nel rispetto delle altre. Da quest’ambiente si è poi indirizzati agli altri. Una strategia adottata spesso nella pianificazione di una biblioteca è quella di collocare le sezioni più frequentate in spazi più periferici. In questo modo l’utente che si sposta al suo interno si trova a “scoprire” quelle funzioni o attività che non conosceva e che potrebbero aumentare il suo interesse nella frequentazione. Sia per questo motivo che per altri legati ad un fattore acustico e alla possibilità di accedere alla piccola terrazza esterna, la zona già molto frequentata dei quotidiani è stata collocata quasi all’estremità Nord della pianta. In questo modo, provenendo dalla reference e volendovi accedere si attraversa una nuova zona della biblioteca dedicata al materiale multimediale, dove non solo sarà possibile accedere ad Internet ma si potranno consultare dvd, ascoltare musica o fare altre attività grazie ai nuovi strumenti a disposizione.

Non essendo prevista un adeguata insonorizzazione degli ambienti, per garantire il comfort acustico, la scelta per la collocazione dell’area bambini (0-5anni) è ricaduta sulla parte più periferica dell’edificio. Inoltre per la finalità di questo ambiente si è scelta la

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88

pavimentazione con un materiale naturale e caldo come il legno e dalle caratteristiche fonoassorbenti maggiori rispetto alla pavimentazione in resina.

A questo spazio è stato lasciato, ed adeguato, anche il piccolo servizio igienico già presente nel palazzo.

Un’ altra funzione che viene inserita grazie a questo ampliamento è quella di una sala polifunzionale dotata di quaranta posti individuali, un ampio schermo e un tavolo conferenza dove si potranno svolgere diverse attività come i vari corsi di lingua, l’incontro con autori, riunioni organizzative per il personale comunale, forum cinematografico o altre attività collettive che in precedenza non venivano prese in considerazione e che aumenteranno vitalità e attrattività della biblioteca.

Per le attività di studio individuale e/o collettivo sono stati assegnati i rimanenti ambienti. In particolare, per motivi di conservazione e sicurezza, uno di questi ha scaffalature opache chiuse per la raccolta dei vecchi volumi.

Un importante ruolo ha rivestito l’intervento sulla recente copertura del cortile, la cui parte centrale è stata resa apribile a vasistas, in adeguata altezza, in modo da ricreare un’areazione naturale. Inoltre su tutta la superficie vetrata del lucernario è stato previsto un sistema di ombreggiamento che possa garantire una buona schermatura dai raggi solari e la giusta luminosità dell’ambiente.

Attraverso gli interventi descritti il miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio, e quindi della sua gestione energetico-economica, è un dato di fatto; gli interventi messi in atto consentono di spostarsi dalla classe energetica G e passare ad una classe superiore E.

Ulteriori interventi migliorativi, come una coibentazione a cappotto, sarebbero sicuramente stati ancora più efficienti ma trovandoci ad operare in un centro storico e su una tipologia di palazzo storico, questo non è possibile.

Nella sua totalità l’intervento, se pur con modeste dimensioni, ha cercato di creare quello spazio usufruibile da tutti, che unisce le funzioni della biblioteca del passato divenendo biblioteca del presente; nel suo significato più stretto dell’ ”Essere presente”.

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Figura

Figura 21: scambio termico tra uomo e ambiente
Fig. 37: APE stato di progetto
Tab. 2: Tabella riepilogativa finale prestazioni energetiche-costi   STATO

Riferimenti

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