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7. COLLETTORE SOLARE

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Academic year: 2021

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4° C.A.S.E. Quarto Oggiaro: Complesso Abitativo Sostenibile ed Economico

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CAPITOLO 7: Collettore Solare

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7.1 La tecnologia

l pannello solare termico (detto anche collettore solare) è un dispositivo atto alla conversione della radiazione solare in energia termica e al suo trasferimento, per esempio, verso un accumulatore per un uso successivo.

Un sistema solare termico normalmente è composto da un pannello che riceve l'energia solare e da uno scambiatore dove circola il fluido utilizzato per trasferirla al serbatoio impiegato per immagazzinare l'energia accumulata.

Il sistema può avere due tipi di circolazione:  naturale

 forzata

7.1.1 Circolazione naturale

Nel caso della circolazione naturale, per far scorrere il fluido vettore nel sistema solare, si sfrutta la convezione: il liquido vettore, riscaldandosi nel pannello solare, si dilata e galleggia, separandosi dal fluido più freddo, presente nello scambiatore del serbatoio di accumulo. Il liquido vettore, spostandosi nello scambiatore posto più alto rispetto al pannello solare, cede il suo calore all'acqua sanitaria del secondario.

Questa tipologia è più semplice di quella a circolazione forzata, infatti non esiste consumo elettrico dovuto alla pompa di circolazione e alla centralina solare differenziale presente nel sistema a circolazione forzata. Il fluido vettore usato nel circuito primario è glicole propilenico atossico (comunemente conosciuto come antigelo) miscelato con acqua in una percentuale tale da garantire una adeguata resistenza al gelo, ma questo fa si che il sistema sia utilizzabile solo per l’acqua per i sistemi di riscaldamento, e non per l’acqua calda sanitaria.

Per questi sistemi, generalmente, il serbatoio viene disposto ad un'altezza maggiore di quella dei pannelli solari a cui è collegato, e, per ragioni estetiche, è del tipo orizzontale ad intercapedine.

La circolazione naturale, rispetto a quella forzata, risulta essere più sensibile alle perdite di carico del circuito primario, e per questo vengono realizzati sistemi compatti ove il serbatoio di accumulo è sito molto vicino al pannello solare.

È buona norma integrare sempre una resistenza elettrica per riscaldare l'acqua in caso di insufficiente o assente (nelle ore notturne) irradiazione solare.

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CAPITOLO 7: Collettore Solare

Un impianto a circolazione naturale con serbatoio esterno è adatto in regioni con temperature notturne non rigide.

7.1.2 Circolazione forzata

La circolazione del liquido avviene con l'aiuto di pompe, che intervengono solo quando nei pannelli il fluido vettore si trova ad una temperatura più elevata rispetto a quella dell'acqua contenuta nei serbatoi di accumulo.

Per regolare la circolazione ci si avvale di sensori elettrici che confrontano la temperatura del fluido vettore nel collettore con quella nel serbatoio di accumulo (termocoppia).

In tali impianti ci sono meno vincoli per l'ubicazione dei serbatoi di accumulo, che può trovare posto nel sottotetto dell’abitazione così come nei locali interrati.

Normalmente, il circuito idraulico collegato al pannello è chiuso e separato da quello dell'acqua che riscalda, posizionando una serpentina nel serbatoio come scambiatore di calore. Le serpentine possono anche essere due, tre o quattro nel caso si voglia anche preriscaldare il fluido dell'impianto di riscaldamento tramite l'acqua del serbatoio.

Anche in questo caso si può integrare una resistenza elettrica per riscaldare l'acqua in caso di insufficiente o assente (nelle ore notturne) irradiazione solare.

Quest'impianto è consigliato per le zone che raggiungono temperature rigide, come le zone del Nord Italia o quelle montuose.

7.2 Tipologie

I pannelli solari si possono suddividere in alcune tipologie costruttive:  piani non vetrati;

 piani vetrati;

 piani vetrati non selettivi;  piani vetrati selettivi;  sottovuoto;

 vetrati con aria calda;  scoperti.

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CAPITOLO 7: Collettore Solare

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Un collettore piano è costituito da:

 Una lastra trasparente di vetro, che fa passare le radiazioni in arrivo e blocca quelle in uscita;

 Un assorbitore di rame, che è un buon conduttore di calore: in esso sono ricavati molti canali dove circola acqua o aria. Il sole scalda la piastra, che a sua volta scalda il fluido vettore;

 Isolante termico, che impedisce la dispersione di calore.

I pannelli solari piani non vetrati hanno il vantaggio di essere estremamente economici e di avere un ottimo rendimento in condizioni di ottimale irraggiamento quando si ha un’elevata temperatura esterna. A causa della mancanza dell'isolamento il loro rendimento però diminuisce rapidamente all'allontanarsi dalle condizioni ottimali.

Questo tipo di pannelli è quindi adatto al solo uso stagionale ed esclusivamente per la produzione di acqua calda sanitaria, sono infatti spesso impiegati nel riscaldamento delle piscine e per le abitazioni di vacanza.

I pannelli solari vetrati, invece, hanno una struttura che circonda l'assorbitore che ne limita le dispersioni, sia per convezione con l'aria che per irraggiamento, siccome il vetro che ricopre la parte superiore dell'assorbitore è progettato per questa funzione.

Questi pannelli hanno un rendimento leggermente inferiore ai non vetrati in condizioni ottimali, ma in condizioni meno favorevoli hanno un rendimento decisamente più alto, arrivando a produrre acqua calda per uso sanitario circa dal marzo a ottobre.

I pannelli solari sottovuoto sono in grado di garantire un maggiore apporto energetico anche in condizioni di basso irraggiamento o di basse temperature esterne.

Esistono principalmente due tipi di collettori a tubi sottovuoto:

1. Con tubo a U: contengono un tubo a U in cui circola direttamente il liquido che assorbe il calore;

2. Heat pipe: contengono un tubo in rame chiuso alle estremità, contenente un liquido in bassa pressione che evapora riscaldandosi e si condensa nella parte alta del tubo, cedendo il calore all'acqua sovrastante.

I pannelli solari vetrati con aria calda sono del tutto simili a quelli vetrati classici, ma al loro interno anziché acqua circola aria. L’aria viene fatta scorrere tra il vetro e l’assorbitore o, in alcuni casi, in una intercapedine ricavata tra l’assorbitore ed il fondo di poliuretano isolante. I pannelli scoperti, infine, sono privi di vetro e l’acqua passa direttamente all’interno dei tubi del pannello, dove viene riscaldata dai raggi solari ed è pronta per essere usata. Il limite di questi pannelli è che, non essendo coibentati, funzionano con una temperatura ambiente

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di almeno 20°C, al di sotto dei quali il bilancio tra energia accumulata ed energia dispersa è sfavorevole, e la temperatura massima raggiunta dall’acqua non supera i 40 °C.

7.3 Scelta

Per il tipo di edificio che si è deciso di sviluppare lo sfruttamento di fonti d’energia alternative ben si appresta ad essere utilizzato, in quanto grazie a questi sistemi si possono ridurre i costi di utilizzazione che dovranno affrontare i futuri abitanti.

La necessità di contenere i costi di costruzione, però, ha limitato la possibilità di scelta. Si sono quindi dovuti analizzare ad uno ad uno i vari sistemi disponibili, stimando i vantaggi e gli svantaggi di ogni sistema.

L’utilizzo di una pompa geotermica avrebbe potuto contribuire alla riduzione dei costi necessari per il riscaldamento delle abitazioni, ma l’eccessiva dimensione del complesso avrebbe richiesto una notevole quantità di sonde, aumentando notevolmente i costi di costruzione.

Sebbene i pannelli fotovoltaici possano portare ad una notevole riduzione della bolletta elettrica di una famiglia, avendo la possibilità di rivendere la corrente elettrica non utilizzata all’ente fornitore, sono più costosi dei collettori solari, che una volta installati sono anche meno delicati dei fotovoltaici, richiedendo quindi un minor costo della manodopera per la loro manutenzione.

Le limitate disponibilità economiche ci hanno spinto a prediligere l’utilizzo di un solo sistema, e quindi, siccome la legge prevede l’installazione di collettori solari che coprano almeno il 50% del fabbisogno di a.c.s., si è deciso di optare per l’utilizzo di collettori solari per la produzione di acqua calda sanitaria.

L'utilizzo dei pannelli solari ha come diretta conseguenza, inoltre, il risparmio di idrocarburi e di energia elettrica che per l'80% in Italia deriva dagli idrocarburi. I benefici sono molteplici:

 Mancata emissione di CO2;

 Produzione di calore da fonte rinnovabile eco-compatibile (il sole);

 Minore necessità di infrastrutture per il trasporto dell'energia da grandi distanze;  Indipendenza energetica (non dipendono dalla fornitura di carburante);

 Mancata emissione di ossidi di zolfo, di azoto, e di pm10;  Indirettamente la diminuzione dei disastri ambientali;  Mancata immissione nell'ambiente di calore;

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 Alto rendimento termico.

7.4 Collocazione

Si riportano di seguito gli studi solari per i due giorni più importanti dell’anno, cioè per il solstizio d’inverno e per quello d’estate.

Tramite queste immagini è stato possibile determinare l’area meno soggetta ad ombreggiamento e quindi ideale per il posizionamento dei collettori.

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421 Figura 7.4.4: : Studio solare - 21/06 dalle ore 12.00 alle ore 17.00

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CAPITOLO 7: Collettore Solare

Dalle immagini sopra riportate risulta evidente che la posizione migliore per collocare i collettori è sulla copertura del piano terzo della stecca dello studentato, in quanto sufficientemente lontana dalle torri, che causano i maggiori problemi in campo d’illuminazione naturale.

I collettori solari sono stati dimensionati solamente per servire le residenze, e non lo studentato, in quanto quest’ultimo non è frequentato nei periodi in cui i collettori hanno il loro massimo rendimento.

7.5 Dati ottenuti

Si riportano di seguito i valori ottenuti per un sistema a collettori solari per le residenze per famiglie grazie alla simulazione svolta con il programma T*SOL Pro della Valentine EnergieSoftware:

Figura 7.5.1: Impianto solare con due serbatoi monovalenti con scambiatori di calore interni per produzione di acqua calda sanitaria

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Lo schema definitivo diventa quindi:

Figura 7.5.2: Impianto solare con due serbatoi monovalenti con scambiatori di calore interni per produzione di acqua calda sanitaria - Valori

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CAPITOLO 7: Collettore Solare

431 Figura 7.5.3: Schema del bilancio energetico

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CAPITOLO 7: Collettore Solare

Figura 7.5.4: Quota di energia solare sul consumo energetico

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CAPITOLO 7: Collettore Solare

433 Figura 7.5.6: Rapporto consumod’elettricità – Emissioni ci CO2

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CAPITOLO 7: Collettore Solare

Da quanto riportato sopra si può notare che il sistema viene ammortizzato in un periodo di circa 10 anni, cioè metà del suo ciclo di vita stimato. Questo vuol dire che il guadagno che i residenti otterranno da questo investimento sarà pari a circa il valore del sistema completo.

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

8.1 Il concorso: Abitare a Milano/2

8.1.1 Il tema del concorso

Il tema sul quale si sviluppa la tesi è stato “ispirato” dal bando del Concorso Internazionale di Progettazione “Abitare a Milano/2”, il quale aveva il fine di realizzare nuovi insediamenti di edilizia residenziale sociale, per quattro aree del territorio milanese. Il concorso si basava sulla volontà dell’Amministrazione Comunale di avviare un percorso di progettazione complesso e aperto a diversi e molteplici contributi, cogliendo la necessità di dare risposta all’emergenza abitativa per aprire una nuova fase di ricerca e riflessione sull’”abitare la città pubblica nella sua dimensione urbana e sociale”.

La possibilità nasce dalla decisione dell’Amministrazione Comunale di utilizzare terreni di sua proprietà, oggi destinati a standards dal Piano Regolatore, al fine di realizzare interventi

8.2 Introduzione

Il fine della seguente opera è di evidenziare gli elementi e gli aspetti che hanno caratterizzato e continueranno a caratterizzare la progettazione del nuovo complesso residenziale in via Cogne a Quarto Oggiaro.

Il percorso seguito si può articolare in tre parti fondamentali:

 Concept: prima di procedere alla progettazione è necessario definire tutti gli aspetti che caratterizzeranno il nuovo intervento. È essenziale dedicare tutto il tempo necessario a questa fase, in modo che, nel momento in cui ci si rivolgerà alla vera e propria progettazione, saranno stabiliti tutti i punti fondamentali, e non ci saranno incognite su come procedere. Il concept si sviluppa tramite la definizione di variabili rilevanti, obiettivi e vincoli al fine di arrivare ad una mirata scelta delle decisioni possibili per garantire il raggiungimento degli obiettivi fissati;

 Progettazione: una volta definito il concept sono stati scelti quei punti fondamentali che indirizzeranno tutta la progettazione, portando il project manager a definire quali saranno i professionisti che interverranno in questa fase, le tempistiche e le modalità d’intervento. In questa fase è, inoltre, necessario dedicare molta importanza a quelle situazioni, dette aree di rischio, che possono portare all’allungamento dei tempi di progettazione.

 Esecuzione: vengono definite le macrofasi per la costruzione, i tempi necessari, le modalità e le contemporaneità delle lavorazioni, in modo da ridurre al minimo le aree di rischio e permettere un corretto svolgimento dei lavori senza ritardi rispetto

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

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Prima di analizzare più nello specifico i tre punti sopra riportati è stato necessario definire il tipo d’intervento che si è voluto realizzare, le sue condizioni al contorno, fondamentali in quanto hanno influenzato tutto l’iter progettuale, e i casi simili proposti dall’architettura e dai quali si è potuto prendere spunto.

Tutte le fasi d’analisi appena elencate sono già state trattate nei capitoli precedenti, qui ci si limiterà, quindi, a illustrare la fase di gestione del progetto.

Analizziamo ora i tre punti fondamentali esposti all’inizio di questa relazione, definendo la loro identità, le loro caratteristiche e come sono stati applicati al progetto preso in esame.

8.3 Concept

La fase così denominata non rappresenta soltanto il fine, cioè l’elenco di quali saranno i punti fondamentali del progetto, così come gli obiettivi e i vincoli, e la scelta di come intervenire, ma fondamentalmente definisce i mezzi tramite i quali si arriva alla definizione del progetto.

È quindi indispensabile individuare tutti quegli elementi e quelle situazioni che definiscono e indirizzano il processo decisionale e progettuale.

Molto importante è la fase di analisi, che sta alla base di tutto il concept.

È necessario analizzare l’area, fare più visite della stessa per prendere coscienza dello spazio che circonderà l’edificio una volta terminato, in modo da capire quali sono le necessità del lotto e della popolazione che vive lo stesso, nonché quali sono i vincoli fisici che potranno limitare, modificare o rendere più complesso lo sviluppo del progetto.

La fase di analisi si traduce nell’individuazione degli obiettivi, cioè di quei punti che ci si dovrebbe prefiggere all’inizio del lavoro e che si dovrebbero trasformare in elementi fondamentali del progetto stesso e caratterizzanti lo stesso.

Per obiettivi, quindi, si intendono le motivazioni che spingono il progettista ad agire in un determinato modo e/o i criteri di filtro che conducono il progettista a considerare o meno determinate variabili.

La definizione di una serie di obiettivi porta il progettista ad attuarsi per una loro corretta e accettabile risoluzione. Questo, però, richiede che tali obiettivi siano reali e perseguibili, altrimenti non sarebbe assolutamente possibile risolvere il problema.

La definizione e la classificazione degli obiettivi dipende dalle figure alle quali fanno riferimento, dette attori. Si possono distinguere due tipi di attori:

 Attore principale o primario: in genere coincide con il committente del progetto. Questo personaggio porta con se un bagaglio di obiettivi dettati dalle sue necessità e dalle sue volontà. Compito del progettista sarà quello di sviluppare tutti questi obiettivi tramite il suo lavoro, massimizzandoli;

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

 Attore secondario: sono tutti gli attori rimanenti che però sono interessati allo sviluppo dell’area presa in considerazione. Questi attori definiscono i vincoli ai quali il Project Manager deve sottostare.

Più un progetto sarà complesso, maggiori saranno gli attori coinvolti, e quindi più numerosi saranno i vincoli sottoposti al progettista.

Attori secondari possono essere i futuri utilizzatori, gli abitanti delle aree limitrofe, i Vigili del Fuoco, l’ASL, la normativa vigente, i piani correnti, ecc.

La grande quantità di attori che si possono stagliare in un progetto porta allo sviluppo di un enorme numero di obiettivi e vincoli, che spesso non possono essere tutti perseguiti allo stesso modo.

Sarà quindi necessario creare una scala di valori in modo da definire una gerarchia d’obiettivi, decidendo quali saranno quelli a cui dare maggiore risalto e quali quelli a cui si può rinunciare in casi estremi.

Vedremo meglio successivamente le categorie di indicatori presenti nella gestione dei progetti.

Gli attori, gli obiettivi e i vincoli non sono elementi statici, ma variano al variare della situazione in cui ci si trova, può quindi essere utile definire e valutare le fasi nelle quali si articola un progetto evidenziandoli.

Figura 8.3.1: Fasi del progetto

La fase di acquisizione dell’incarico comprende due situazioni differenti:  Bando di concorso

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

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Nello sviluppo di una proposta per un concorso l’attore principale è il progettista e, ovviamente, l’obiettivo principale è vincere il concorso per aggiudicarsi la progettazione definitiva ed esecutiva dell’oggetto d’intervento.

Gli attori secondari saranno il comune banditore del concorso, che stabilisce i vincoli più forti tramite il bando, imponendo spesso anche i tempi e i costi di svolgimento, i progettisti che rappresentano le risorse disponibili, gli utilizzatori che tramite le loro esigenze definiscono ulteriori vincoli, i giudici della gara, che decretano il vincitore in base alle loro conoscenze e ai loro gusti, i proprietari delle aree, ecc.

Nello sviluppo di una progettazione diretta, invece, è il committente che si incarica di assumere il team di progetto (non di formarlo). Il committente può essere il comune, un’associazione, un ente pubblico o un semplice cittadino privato.

In questo caso l’attore principale diventa il committente stesso, imponendo il suo obiettivo principale. Il progettista, che nella situazione del bando di concorso era attore principale diventa quindi un attore secondario, che in base alle proprie conoscenze fissa degli obiettivi, i quali, trasformandosi in vincoli, indirizzano e limitano le scelte del team di progetto.

Altri attori secondari possono essere:

 Collaboratori: personaggi diversi dai progettisti architettonici, che però lavorano insieme a loro per fornire le proprie competenze, come strutturisti, paesaggisti, economi, tecnici energetici, ergo tecnici, ecc;

 Enti pubblici: tutti quei soggetti che tramite normative e leggi limitano e regolano la progettazione. Possono essere l’ASL, i Vigili del Fuoco, la Regione e la Provincia (soprattutto per quanto riguarda interventi vicini a reti stradali di loro competenza), l’Ufficio Tecnico Comunale, ecc;

 Utilizzatori futuri: è necessario tenere in considerazione quale sarà la classe sociale che usufruirà del nuovo intervento, per sapere rispetto a che tipo di intervento orientarsi e con quale qualità e portafoglio;

 Abitanti delle aree limitrofe: il rispetto del quieto vivere impone seri vincoli al progettista, che, per esempio, dovrà tenere in considerazione il disturbo arrecabile a questo gruppo di attori e dovrà definire il progetto e la fase di esecuzione cercando di limitarlo al minimo;

 Finanziatore: nel caso in cui il finanziatore diretto non sia il committente (per esempio nel caso di mutui), sarà necessario osservare anche i vincoli imposti da questo, che potrebbero limitare il budget disponibile per l’intervento;

 Imprese edili e fornitori: le capacità delle maestranze possono limitare il tipo d’intervento. Sviluppare un progetto con sistemi a secco e non utilizzare

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

maestranze qualificate porterà a gravi danni nella struttura e all’allungamento dei tempi; anche richiedere del materiale a fornitori che hanno tempi di consegna relativamente lunghi potrebbe ritardare i tempi di consegna dell’opera.

Nel progetto che vede lo sviluppo del nuovo quartiere popolare a Quarto Oggiaro si è presa in considerazione l’ipotesi che sia il comune ad affidare l’incarico di redigere il lavoro ad uno specifico team di progettisti.

La fase di progettazione consiste nell’esecuzione degli elaborati grafici che portano alla definizione del progetto, diviso in preliminare, definitivo e esecutivo, e allo studio della futura cantierizzazione, tenendo in considerazione quali sono i vincoli che influiscono sull’area in esame.

Nella fase di costruzione i vincoli saranno nuovamente differenti da quelli presi in considerazione per le due fasi precedenti, in quanto quelli progettuali sono stati tutti assolti dalla fase di progettazione, ma i vincoli d’esecuzione entrano in gioco solo ora.

Nella fase di esecuzione il team deve analizzare il comportamento del progetto, come si interfaccia con i suoi utilizzatori e come assolve a tutti gli obiettivi e i vincoli preposti, capendo se si sono fatti degli errori e come sarà opportuno comportarsi nei progetti a venire per evitare di ripeterli.

Come si evince quindi molti sono i vincoli ai quali può essere soggetta un’opera. È indispensabile determinare il peso dei vincoli, così come si fa per gli obiettivi, stabilendo le modalità tramite le quali affrontare e risolvere tali vincoli. Un vincolo può essere eliminato cambiando le situazioni o il contesto che lo generano, o, nella peggiore delle ipotesi, possono essere ridotti i suoi effetti sempre andando a intervenire sulle condizioni che lo generano.

I vincoli possono inoltre essere classificati in tre differenti tipologie:

 Stato iniziale: costituisce le premesse della progettazione, il punto di partenza della stessa, cioè tutte quelle condizioni che caratterizzano l’area all’avvio dei lavori. Trovano quindi posto le condizioni morfologiche del territorio, il contesto urbano e sociale, gli edifici circostanti (come le due torri di tredici piani sul confine), il clima, ecc;

 Risorse disponibili: tutti gli elementi che ha a disposizione il progettista per svolgere l’intervento, sia che si tratti di risorse materiali, come software, capitali, strumenti, sia di risorse umane (conoscenze, competenze) o temporali. Le risorse finanziarie e le tempistiche di progettazione e di costruzione vengono definite in accordo con il committente nel momento in cui viene concordato il contratto;

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

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Nel momento in cui si definiscono gli obiettivi è necessario che questi siano misurabili, cioè bisogna essere in grado di pesare l’effetto che l’obiettivo ha sull’intero progetto, altrimenti si rischia di cadere nella soggettività. Per definire questa qualità si hanno a disposizione degli indicatori, che possono essere di tipo quantitativo, grazie a caratteristiche dell’obiettivo misurabili tramite strumenti, o qualitativo, misurabili tramite modelli convenzionali.

L’indicatore, però, non misura soltanto valore dell’obiettivo, definendo cos’è necessario modificare, ma indica anche quali sono le variabili che possono influenzare il dato obiettivo e quali quelle utili per poter prevedere e controllare l’andamento del sistema.

La molteplicità degli obiettivi (n obiettivi) presenti nel caso di un progetto complesso implica inizialmente la necessità di ricondursi a un unico obiettivo principale di riferimento, che sarà poi quello definito dall’attore principale, e di porre i restanti n-1 obiettivi come vincoli.

Gli obiettivi che ci si può prefiggere variano da progetto a progetto, in quanto ogni situazione è un caso a sé, ma esiste un gruppo di tre obiettivi che è e sarà sempre presente in ogni progetto:

 Tempi  Costi  Qualità

È evidente come la qualità dipenda dal costo e viceversa, infatti per fare un intervento di qualità è indispensabile utilizzare materiali di qualità, che hanno però costi relativamente alti.

È indispensabile, inoltre, considerare il “tempo dei costi”, cioè quando si prevedranno determinate spese, in quanto il prezzo di un determinato bene o attività non è costante nel tempo, ma varia.

Si può quindi dire che questi tre obiettivi fondamentali sono strettamente legati, in quanto il variare di uno può causare la modifica degli altri due.

Gli obiettivi e i vincoli sono funzione di variabili, è quindi necessario individuarle, definendo quali sono quelle più rilevanti. Più una variabile è importante maggiore sarà il valore dell’obiettivo.

Tra le variabili rilevanti si possono distinguere tre tipologie:

 Variabili esogene o ambientali: derivano da fattori esterni rispetto ai quali l’attore principale non può intervenire. Possono essere norme, vincoli, situazioni geomorfologiche, ecc;

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

 Variabili di decisione: dipendono dalla volontà del progettista, e definiscono le caratteristiche che assumerà il progetto;

 Variabili endogene: sono parzialmente controllabili. Si può dire che sono costituite da una parte esogena e da una parte decisionale.

Le variabili endogene possono essere ricondotte tramite delle modifiche a variabili esogene o a variabili di decisione. Per quanto possibile sarebbe auspicabile trasformare queste variabili endogene in variabili di decisione, in modo da avere una vasta gamma di variabili controllabili, e permettere al progettista di gestire il sistema d’intervento come meglio ritiene.

Figura 8.3.2: Tipi di variabili

Arrivati a questo punto si può definire la forma canonica del progetto: E = f [D(t) , A(t)]

Cioè gli effetti E di un obiettivo su di un progetto sono funzione di una serie di variabili decisionali D e di una serie di variabili ambientali A.

Le variabili decisionali e ambientali sono a loro volta funzione del tempo, in quanto è necessario fare delle ipotesi per prevedere come il passare del tempo possa influire sulle suddette variabili.

Nel tempo può anche accadere che delle variabili decisionali diventino ambientali e viceversa, come è accaduto negli ultimi anni relativamente all’utilizzo degli impianti di produzione dell’acqua calda tramite l’utilizzo di pannelli solari. La scelta di sfruttare queste tecnologie fino a poco tempo fa era una decisione che progettista e committente prendevano liberamente, ma oggi la legge impone che in tutte le nuove costruzioni e negli interventi di ristrutturazione questi elementi siano utilizzati per far fronte al fabbisogno

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

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Di seguito si riporta la schematizzazione della distinzione tra attore principale e attori secondari, obiettivi e vincoli con le relative variabili decisionali sviluppata per il progetto del complesso residenziale a basso costo di Quarto Oggiaro.

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445 Tabella 8.3.1: Attori, vincoli, obiettivi, sottobiettivi

Ovviamente non tutti i sotto-obiettivi proposti qui sopra sono stati adottati, ma ognuno è stato analizzato e si è quindi dovuta affrontare una scelta, preferendo quelli più adatti al progetto in esame.

L’obiettivo principale è la costruzione di abitazioni a basso costo e a ridotte dispersioni. Per raggiungere tale scopo si è quindi scorporato questo obiettivo nei tre sotto obiettivi principali, cioè i tempi, i costi e la qualità, e questi a loro volta sono stato suddivisi in ulteriori sotto obiettivi, fino ad arrivare alla definizione delle variabili decisionali che si sono volute di applicare in questo intervento.

La qualità è il sotto obiettivo più ampio, in quanto prende in considerazione un’enorme quantità di campi. Il principale sotto sotto obiettivo della qualità è la riduzione dei consumi dell’edificio, infatti limitare i consumi vuol dire migliorare la qualità della vita degli abitanti, sia per quanto riguarda il progredire della stessa all’interno dell’abitazione, sia per quanto riguarda le spese relative ai consumi dell’edificio stesso.

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

Si è quindi deciso che, per il progetto preso in considerazione, e quindi a seguito della localizzazione dell’area, ridurre i consumi avrebbe voluto dire intervenire sulle dispersioni termiche dell’edificio – accurato studio delle stratigrafie, degli elementi di chiusura utilizzati, ecc – e sull’utilizzazione degli elementi naturali presenti nella zona – sfruttamento dell’energia solare, del calore del terreno, ecc.

Analizzando più approfonditamente questi due sotto obiettivi si possono determinare quali sono le variabili decisionali che si è deciso di adottare.

Evitare le dispersioni termiche di un edificio, o comunque ridurle, vuol dire progettare un involucro iperisolato e utilizzare, dove possibile, un sistema di copertura verde, che limita di molto il passaggio dell’onda termica. Questo porta ad un accurato studio dei pacchetti che compongono l’abaco degli elementi costruttivi, nonché ad una meticolosa scelta degli infissi utilizzabili.

Limitare le dispersioni termiche, però, non vuol dire soltanto isolare l’edificio, ma vuol dire studiare lo stesso in tutti i suoi dettagli.

Chiudere l’edificio verso Nord permette di avere meno superficie vetrata, e quindi meno elementi sensibili che possano ridurre la temperatura all’interno dei locali, così come avere degli elementi a elevata inerzia termica a Sud permette di aumentare gli apporti di calore gratuiti all’interno dell’edificio.

I consumi generati da un edificio si possono ridurre anche sfruttando gli elementi naturali presenti nella zona, riutilizzandoli o trasformandoli in energia e calore.

Nel progetto di Quarto Oggiaro si è deciso di sfruttare l’energia solare sia per la produzione di acqua calda sanitaria sia, tramite l’utilizzo di serre captanti poste sui lati esposti a Sud, per scaldare i locali delle abitazioni, riducendo di molto la necessità di servirsi di sistemi attivi di riscaldamento.

È relativamente facile definire gli indicatori di questo sotto obiettivo (ridurre i consumi), in quanto ci sono dei valori definiti dalla legge e dal buon senso che mostrano se si è raggiunto il grado voluto di isolamento termico, acustico, produzione di calore, ecc.

Un altro sotto obiettivo molto importante, e legato in qualche modo alla riduzione dei consumi è garantire un determinato grado di comfort all’interno dell’edificio.

Il comfort può essere di diverso tipo: luminoso, acustico, termico e visivo (in tabella definito come estetico). Per quanto riguarda il comfort luminoso sarà necessario favorire una buona illuminazione naturale, soprattutto nella stagione invernale, a causa della presenza delle due torri che fanno ombra sul lotto, e garantire un buon ombreggiamento nella stagione estiva, a seguito della presenza delle serre captansi sul lato Sud.

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quegli ambienti che non necessitano di un affaccio diretto verso l’esterno ma che hanno comunque bisogno d’illuminazione.

Il comfort acustico, molto importante tra ambienti di diverse proprietà o tra e nei locali pubblici, è stato raggiunto grazie all’utilizzo di materiali fonoisolanti e fonoassorbenti, nonché studiando volutamente il giusto posizionamento dei locali, evitando di affiancare zone giorno con zone notte di diverse proprietà, e posizionando le residenze e lo studentato in stecche differenti, in quanto è risaputo che gli studenti hanno orari e stili di vita differenti rispetto alle famiglie tipiche.

Il comfort termico va a riprendere quanto detto per l’obiettivo relativo alla riduzione dei consumi. Questo tipo di situazione è garantita da un involucro iperisolato e dall’utilizzo sul lato rivolto a Sud di materiali con elevata inerzia termica, in modo da mantenere la temperatura dei locali costante, e quindi riducendo lo sfasamento dell’onda termica nelle diverse ore della giornata.

Il comfort è inoltre garantito dall’utilizzo di serre captanti sul lato esposto a Sud e dalla presenza di un riscaldamento tramite pannelli radianti a pavimento, che permettono di avere una condizione termica costante in tutti i locali, evitando di avere zone più o meno fredde di altre.

Ultimo sotto sotto obiettivo che garantisce un adeguato livello di comfort è l’estetica dell’edificio. In ogni progetto è fondamentale tenere in considerazione la valore estetico dell’edificio, perché un immobile funzionale ma brutto non sarà apprezzato come uno meno adatto alle esigenza degli utilizzatori ma gradevole alla vista.

Garantire un adeguato valore estetico vuol dire utilizzare materiali differenti per edifici differenti, quindi evitare di conformare tutto, movimentare le facciate tramite l’utilizzo delle serre che possono creare un particolare gioco o tramite l’utilizzo di colori, come l’alternarsi di tende e elementi verdi per la protezione dal sole, e vuol dire anche studiare approfonditamente la disposizione dei locali, delle aree e delle volumetrie, in modo che i vari elementi che compongono l’insediamento siano in armonia tra di loro.

Creare un edificio gradevole vuol dire che anche il contesto in cui la costruzione è inserita sia piacevole, tramite l’utilizzo di elementi di arredo urbano moderni e caratterizzanti l’area e lo studio delle essenze che potrebbero trovare posto nelle arre pubbliche.

Per quanto riguarda il comfort gli indicatori sono differenti a seconda del tipo di comfort che si prende in considerazione. I comfort illuminotecnico, acustico e termico sono regolati da norme che definiscono i parametri minimi da rispettare in base alla locazione dell’edificio e alle destinazioni d’uso.

Per quanto riguarda il comfort termico si parla di trasmittanza termica, sfasamento dell’onda, temperatura interna ecc.

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

Il comfort acustico è regolato da indici che regolano il riverbero dell’onda, la trasmissione dei rumori da calpestio, dei rumori aerei, l’assorbimento dell’onda, ecc.

Nel comfort luminoso si tengono in considerazione i lumen, i lux, la quantità di radiazione che passano dagli infissi trasparenti, ecc.

Riguardo al concetto di bellezza gli indicatori saranno totalmente esogeni in quanto il concetto di bello è relativo e dipende dalla cultura e dal contesto sociale nel quale si è inseriti.

Un ulteriore sotto obiettivo fondamentale, che non viene espressamente richiesto dal comune, ma che è implicito, è che il nuovo edificio possa fornire dei servizi al vicinato, tramite lo sviluppo delle richieste degli abitanti delle aree limitrofe.

Analizzando attentamente l’area e le necessità degli abitanti si è evidenziata l’esigenza di recuperare l’unità formale dell’area.

La presenza, quindi, dei due edifici ospitanti l’asilo nido e la biblioteca si scontra con l’idea di omogeneità del lotto. Si è deciso, come detto nei capitoli precedenti, di demolire i due stabili fatiscenti, per procedere al loro inserimento all’interno del complesso, donando quindi alla popolazione servizi adeguati in un adeguato contesto.

Dall’attento studio dei flussi si è potuto inoltre osservare come il lotto preso in considerazione sia esattamente posto a metà tra una serie di complessi residenziali e il più importante corpo scolastico della zona. Si è quindi deciso di permettere l’attraversamento della stecca residenziale chiunque ne avesse bisogno, e non solo agli abitanti del lotto. Facendo questo sarà possibile rendere vivo lo spazio pubblico dell’edificio, favorendo quest’idea di vitalità grazie all’attenta progettazione di quest’area comune, che si trasformerà in una sorta di porta di accesso al parco quando questo sarà aperto, e in un distaccamento dello stesso nelle ora di chiusura.

In questo caso può essere molto complesso definire gli indicatori, in quanto questo sotto obiettivo è rivolto alla popolazione che vive nel quartiere. È stato quindi necessario sviluppare una ricerca sul campo chiedendo agli abitanti quali servizi desiderassero nell’area, creando poi un elenco in ordine d’importanza dei desideri dei cittadini. L’elemento che però indica se si è svolto un buon lavoro si avrà solo nel momento in cui l’edificio diventa utilizzabile, osservando il comportamento degli abitanti e le loro impressioni.

Ultimo sotto obiettivo della qualità è la riqualificazione dell’area. Questo sotto obiettivo si pone nei confronti dell’attore come l’obiettivo precedente, è cioè una necessità intrinseca. Il nuovo insediamento residenziale dovrà essere un elemento forte che riqualifichi l’area esistente oggi relativamente degradata, dovrà quindi essere facilmente accessibile. Questo tipo di proprietà è raggiungibile tramite lo studio del posizionamento dell’edificio, che deve

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

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Rivalutare l’area vuol inoltre dire sviluppare un nuovo intervento di pianificazione stradale, intervenire sulla manutenzione delle stesse, sull’inserimento del verde in aree particolari, sull’attrezzabilità delle aree, ecc.

Come nel sotto obiettivo precedente anche per quanto riguarda la riqualificazione dell’area molto importante è il punto di vista della popolazione, ma in questo caso, analizzando anche le strade e il sistema del verde, altri indicatori potrebbero essere degli studi sullo sviluppo delle reti viarie e del verde pubblico e privato tramite l’analisi di carte e piani. Il secondo sotto obiettivo tra i tre che vanno a definire l’obiettivo primario sono i costi, che si dividono in tre tipi, in base alla situazione in cui ci si trova:

 Costi di gestione;  Costi di costruzione;  Costi di utilizzazione.

I costi di gestione sono quei costi che derivano dalla gestione del cantiere, come per esempio i costi per la messa in sicurezza o per la modifica di opere o interventi che non si erano previsti in fase di progettazione.

Le due variabili scelte per il progetto di Quarto Oggiaro sono un’attenta pianificazione ergotecnica, che permetterà prevedere eventuali rischi, anticipandoli e evitando quindi che si sviluppino e che ci siano costi aggiuntivi per risolvere i problemi, e visitare il cantiere il più possibile, per tenere sotto controllo la situazione e verificare che tutto si svolga come da progetto.

Le visite in cantiere sono molto importanti: recarsi in cantiere una volta al mese e rendersi conto che un lavoro è stato svolto in maniera non conforme al progetto vuol dire distruggere l’opera svolta e rifarla, perdendo soldi e tempo.

I costi di costruzione sono i costi che influiscono di più sul costo totale in quanto sono quelli necessari a erigere l’opera, e dipendono quindi dal tipo di maestranze, di materiali, le modalità d’intervento, ecc.

Per ridurre i costi di costruzione si è deciso di utilizzare il più possibile elementi prefabbricati o componibili, sia per le chiusure sia per le partizioni, affiancando a questa caratteristica l’idea di modularità, cioè di definizione di un modulo costante che scandisca tutta la costruzione, in modo da avere una ridotta gamma di tipologie, limitando ulteriormente i costi.

Anche l’utilizzo di materiali naturali come il legno, per le chiusure e le partizioni, e la fibra di canapa come isolante, o l’utilizzo di materiali riciclati, come l’acciaio delle strutture limitano i costi di costruzione, limitando il costo del materiale.

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

L’utilizzo di materiali resistenti nel tempo limita gli interventi di ristrutturazione, riducendo quindi le spese per gli utilizzatori.

Altri elementi che riducono i costi di utilizzazione sono l’utilizzo di fonti di energia alternativa e la riduzione delle dispersioni termiche dell’edificio, tutti elementi già fissati e definiti quando è stata analizzata la qualità.

I tempi si dividono anch’essi in tre tipi di tempi differenti:  Tempi di progettazione;

 Tempi di approvazione;  Tempi di costruzione.

I tempi di progettazione sono fondamentali, in quanto più accuratamente sarà svolta la progettazione, meno problemi si avranno nelle altre fasi, e spesso proprio per questo motivo sono molto lunghi.

È possibile ridurre i tempi di progettazione sviluppando una forte collaborazione tra i membri del team, in modo che qualunque problema nasca o qualunque modifica venga applicata sia a conoscenza di tutti, evitando lo svolgimento di lavoro reso inutile dalle suddette modifiche, o tramite la definizione di un crono programma che definisca i tempi di svolgimento del progetto e i momenti di incontro fondamentali per prendere le decisioni più importanti.

Molto importante, per ridurre i tempi di progettazione dovuti alle incomprensioni, è la definizione di un concept che riporti quali sono i punti fondamentali su cui si basa tutto il progetto.

I tempi di approvazione sono quei momenti in cui, una volta consegnato il progetto in comune (o al committente se ci si trova in un caso diverso da quello qui analizzato), si deve aspettare che questo approvi il lavoro o richieda determinate modifiche.

Ridurre i tempi di approvazione del comune vuole innanzitutto dire rispettare le richieste preliminari, in modo da limitare le nuove proposte, e in secondo luogo è possibile far partecipare i rappresentanti del comune in maniera attiva alle scelte prese in fase di progettazione e agli incontri di coordinamento, così che l’approvazione diventi solo una formalità.

I tempi di costruzione dipendono, oltre che dalle dimensioni del progetto, dal tipo di tecnologia costruttiva adottata: una tecnologia a secco sarà più veloce di una in cemento armato.

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

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precedentemente, e per l’utilizzo di maestranze qualificate, che come tali avranno una velocità di svolgimento delle operazioni molto maggiore rispetto a una manodopera tipica. I vincoli sono invece, come detto precedentemente, portati dagli attori secondari, e sono quegli elementi che influenzano e pongono dei limiti alla progettazione.

Vediamoli in maniera molto schematica:

Figura 8.3.3: Vincoli

Definite tutte le variabili possibili si potrà procedere alla valutazione e alla scelta delle decisioni che meglio si applicano al progetto preso in considerazione.

Ogni decisione non è univoca, ma può essere sviluppata in un’infinità di modi, sta al progettista capire come è meglio comportarsi e quindi quale alternativa è più consona al progetto, cioè quale massimizza gli effetti e porta al raggiungimento dell’obiettivo.

Tramite questo sistema si viene a delineare un elenco di variabili che rappresenteranno i punti fondamentali sui quali si sviluppa l’intero lavoro, e che, messe in ordine d’importanza, definiscono il concept di progetto.

I punti del concept dell’area di Quarto Oggiaro sono:  Involucro iperisolato;

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

 Utilizzo di serre captanti a Sud;

 Energia solare per acqua calda sanitaria;  Recupero dell’acqua piovana;

 Studio dei sistemi di ventilazione naturale;  Prefabbricazione;

 Modularità;

 Utilizzo di materiali naturali e riciclati;  Collegamento verde tra il lotto e il parco;

 Movimentazione delle facciate tramite le sporgenze delle serre;  Abbattimento e ricollocazione edifici fatiscenti posti sull’area;  Chiusura dell’edificio nei confronti delle torri;

 Massima riduzione dei costi di costruzione.

8.4 Progettazione

Una volta terminata la fase di analisi e conoscenza dell’area soggetto d’intervento, scelte tra tutte le alternative possibili quelle adatte e applicabili al progetto e definito quindi il concept, si procede allo sviluppo e alla stesura del progetto vero e proprio.

La firma del contratto con il committente sancisce i costi, i tempi e le modalità d’intervento, dalle quali si deve prescindere per qualunque operazione. Una volta accettato l’incarico è quindi necessario organizzare il lavoro in maniera da rispettare i vincoli stabiliti con il committente.

La fase di progettazione si articolerà quindi in tre sottofasi:  Progettazione preliminare;

 Progettazione definitiva;  Progettazione esecutiva.

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

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Nel DPR 554/1999, detto anche Legge Merloni per gli appalti pubblici, vengono definiti quali sono gli elaborati minimi necessari da presentare in base al tipo di progettazione che si sta portando a termine.

Conoscendo la quantità e il lavoro necessario è possibile definire quali saranno le figure professionali a cui si farà riferimento in ogni fase progettuale.

Queste figure devono possedere determinate competenze, che possono così essere definite:

 Manageriali e di coordinamento: è indispensabile la presenza di una figura che si occupi del coordinamento generale di tutta la fase di progettazione, tenendo contatti con tutte le squadre, affidando compiti e dirigendo il lavoro. Il suo compito è inoltre quello di definire le tempistiche di lavorazione e dei pagamenti e di mantenere i contatti con gli enti esterni al team di progettazione, come il committente, l’ASL, i Vigili del Fuoco, ecc. Tale figura definisce il project manager;  Di progettazione e organizzazione architettonica: trattandosi di un progetto

architettonico è ovvia la presenza di un folto gruppo di architetti e ingegneri che si attuino per lo sviluppo del progetto richiesto. Ogni professionista di questo gruppo avrà un compito ben preciso in base alle sue competenze;

 Paesaggistiche: volendo trasformare il progetto in una sorta di porta di accesso al parco più importante della zona sarà necessario trattare la progettazione e l’organizzazione del verde tramite competenze adeguate;

 In rappresentazione grafica: la necessità di convincere il committente ad approvare il progetto proposto porta all’esigenza di avere un ottima resa grafica e un’accattivante presentazione del lavoro svolto. È quindi indispensabile avere a disposizione dei professionisti che sappiano utilizzare software di disegno digitale avanzati;

 Strutturali: la presenza del piano-ponte porta alla necessità di avere un eccellente esperto in strutture, che proponga una soluzione che risponda alle esigenze architettoniche dell’edificio;

 Economiche: la necessità di non sforare un budget, già abbastanza limitato dal tipo d’intervento che si vuole svolgere, porta alla non sottovalutazione del problema economico. Sarà quindi necessario valutare passo passo quali saranno le modifiche apportate al bilancio per poter decidere in tempi stretti se è necessario rinunciare a determinate concessioni;

 Legali: indispensabile è la presenza di un consulente legale che interviene nella stipulazione e nella gestione dei contratti e nel caso in cui insorgano gravi problemi;

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

 Ergo tecniche e di gestione di cantiere: come già detto, un anticipato sviluppo delle tecniche di gestione di cantiere porta alla velocizzazione dei tempi di costruzione e alla riduzione degli inconvenienti;

 Ambientali e urbanistiche: sono le competenze necessarie per lo sviluppo del territorio e per inserire in maniera adeguata il progetto nel contesto, sviluppando così un dialogo con questo;

 Impiantistiche: è necessario avere degli esperti impiantistici, soprattutto per il particolare tipo d’impianti utilizzati in questo progetto, impianti che hanno bisogno di un’accuratezza nei calcoli e nella loro progettazione molto particolare;

 Illuminotecniche: la presenza delle due grandi torri che portano sempre ombra sul lotto necessita di un accurato studio dell’illuminazione, per non causare un discomfort agli utilizzatori e agli abitanti del complesso.

A seguito della formazione del team vengono definiti quali saranno i punti fondamentali della progettazione. Non si sta parlando del concept, ma di tutti quelle regole comuni che disciplinano la progettazione, come il tipo di software utilizzati, il tipo di disegno, le linee, i colori, ecc.

Sarà necessario definire anche i modi e i tempi di svolgimento del lavoro, cioè gli orari di lavoro, i momenti d’incontro, i giorni liberi, ecc.

Passiamo ora ad analizzare ogni sottofase più nello specifico evidenziando gli elaborati da produrre e gli attori che entrano in gioco.

8.4.1 Progettazione preliminare

Il progetto preliminare definisce le caratteristiche qualitative e funzionali dei lavori, il quadro delle esigenze da soddisfare e delle specifiche prestazioni da fornire e consiste in una relazione illustrativa delle ragioni della scelta della soluzione prospettata in base alla valutazione delle eventuali soluzioni possibili, della sua fattibilità amministrativa e tecnica, accertata attraverso le indispensabili indagini di prima approssimazione, dei costi, da determinare in relazione ai benefici previsti, nonché in schemi grafici per l'individuazione delle caratteristiche dimensionali, volumetriche, tipologiche, funzionali e tecnologiche dei lavori da realizzare.

Gli elaborati da redigere per la consegna di un progetto preliminare sono:  Relazione illustrativa;

 Relazione tecnica;

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

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 Planimetria generale e schemi grafici;

 Prime indicazioni e disposizioni per la stesura dei piani di sicurezza;  Calcolo sommario della spesa.

Nel caso di Quarto Oggiaro si è evitato di sviluppare lo studio di prefattibilità ambientale e di portare a termine le varie indagini geologiche, idrogeologiche, ecc perché erano tutti elementi forniti dal comune, e quindi superflui.

Di seguito viene riportata la tabella che raggruppa le competenze e le personalità che intervengono nella fase di progettazione preliminare, con i compiti da svolgere e gli elaborati da produrre.

La prima colonna definisce il gruppo, cioè i professionisti divisi per titolo. Nella seconda colonna vengono riportati i sotto gruppi, cioè un’ulteriore divisione dei gruppi in base alle diverse competenze che si possono trovare al loro interno. I numeri riportati sono poi gli stessi che si troveranno nel PERT e nella tabella ad esso allegata. L’ultima colonna contiene l’elenco degli elaborati da portare a termine e delle mansioni affidate ad ogni gruppo.

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

457 Tabella 8.4.1: Progetto preliminare – Competenze e personalità

Dopo aver definiti i punti fondamentali che si vogliono raggiungere con la progettazione, gli attori e i loro compiti, è necessario definire l’organizzazione delle fasi che scandiscono l’atto progettuale.

È vantaggioso utilizzare il diagramma PERT/CPM che permette di comprendere al meglio lo svolgimento delle attività. PERT è l’acronimo dalla lingua inglese che sta per Program Evaluation and Review Technique, mentre CPM è l'acronimo di Critical Path Method, ovvero "metodo del percorso critico".

Con questa tecnica si tengono sotto controllo le attività di un progetto utilizzando una rappresentazione reticolare che tiene conto della interdipendenza tra tutte le attività necessarie al completamento del progetto, senza però tenere conto della disponibilità delle risorse, considerando cioè che le risorse siano a disponibilità infinita.

Tramite il CPM si individua, nell'ambito di un diagramma a rete (PERT), la sequenza di attività più critica, cioè con la massima durata, ai fini della realizzazione di un progetto. Individuato il percorso critico si tengono sotto stretto controllo le attività che lo compongono, in quanto un ritardo di una qualsiasi di queste comporta inevitabilmente un ritardo dell'intero progetto.

Il PERT si articola in questo modo:

 Attività: cioè le operazioni che si sviluppano in un tempo ben determinato, e vengono rappresentate con delle frecce;

 Eventi: rappresentano accadimenti si situazioni specifiche, e vengono rappresentate con dei nodi.

Suddividendo le attività in più squadre è possibile avere più attività che si svolgono in parallelo (cioè in contemporanea), in modo che possano svolgersi indipendentemente le une dalle altre. Questo tipo d’indipendenza è limitato, però, in quanto è necessario che i vari

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

progettisti restino sempre in contatto per scambi di informazioni necessari all’uniformità e alla coerenza del progetto. Il compito di determinare le metodologie tramite le quali i vari progettisti possono rimanere in contatto e di gestire esperti e progettisti con differenti competenze, per far si che il progetto possa svolgersi senza particolari problematiche, è del Project Manager.

La progettazione preliminare prende il via dopo che si è conclusa una fase di ricerche e conoscenze, nella quale alcuni professionisti del team di progetto hanno messo le loro competenze a disposizione.

Il contratto è stato stipulato precedentemente la fase di analisi, e quindi i tempi di consegna e di pagamento sono stati già definiti e differenziati tra la fase di progettazione e la fase di costruzione.

L’evento successivo all’inizio della fase di progettazione preliminare si apre con una stesura di una bozza dell’idea di progetto, seguita da una riunione di coordinamento e verifica tra i progettisti che hanno avanzato la proposta e il Project Manager.

Fondamentale è notare come a tutte le riunioni di coordinamento e verifica, oltre ai progettisti, possono partecipare anche i rappresentanti del comune, in modo da evidenziare subito le perplessità, evitando quindi di portare avanti lo sviluppo di un progetto che contiene errori i quali porterebbero ad una sua modifica.

Le riunioni, rappresentano quindi delle scadenze per tutti i progettisti, che devono attenersi alla consegna degli elaborati assegnati loro con il grado di dettaglio stabilito per la data riunione. Il rispetto di tale condizione è necessario per definire lo stato di avanzamento del lavoro e il tipo di elaborati da portare per la riunione seguente.

Una volta terminata la riunione il materiale corretto e uniformato diventa il punto di partenza per le nuove attività di progettazione. Il compito dei progettisti, da questo punto, sarà quindi quello di correggere il lavoro svolto in base alle osservazioni emerse dalla riunione, e procedere allo sviluppo del progetto in vista di un nuovo incontro.

Sono state definite, inoltre, delle riunioni intermedie, alle quali non parteciperà il Project Manager, ma soltanto il progettisti che hanno partecipato alla stesura del lavoro, per coordinarsi tra loro e risolvere piccoli problemi sorti durante la fase di progettazione.

Contemporaneamente a queste fasi di progettazione e incontro si sviluppano delle fasi di ricerca e studio utili per lo sviluppo del progetto definitivo ed esecutivo, che trovano posto in questa sezione in modo da avere tutto il tempo a disposizione e da non porsi sul cammino critico.

Per le attività che si protraggono per più riunioni viene definito il livello di completezza che devono raggiungere ad ogni riunione, e sarà proprio il Project Manager a definirlo. Nel

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

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La fase di progettazione preliminare si conclude con l’unione di tutti gli elaborati prodotti e necessari per la consegna del progetto in comune e con la richiesta di un primo pagamento tramite l’emissione del primo SAL (Stato di Avanzamento Lavori). Al seguito della conclusione della fase di progettazione, gli elaborati verranno consegnati al committente e si dovrà attendere una sua risposta per dare il via alla nuova fase di progettazione definitiva.

8.4.2 Progettazione definitiva

Il progetto definitivo individua completamente i lavori da realizzare, nel rispetto delle esigenze, dei criteri, dei vincoli, degli indirizzi e delle indicazioni stabiliti nel progetto preliminare e contiene tutti gli elementi necessari ai fini del rilascio delle autorizzazioni ed approvazioni.

Consiste in una relazione descrittiva dei criteri utilizzati per le scelte progettuali, nonché delle caratteristiche dei materiali prescelti e dell'inserimento delle opere sul territorio; nello studio di impatto ambientale ove previsto; in disegni generali nelle opportune scale descrittivi delle principali caratteristiche delle opere, delle superfici e dei volumi da realizzare, compresi quelli per l'individuazione del tipo di fondazione; nei calcoli preliminari delle strutture e degli impianti; in un disciplinare descrittivo degli elementi prestazionali e tecnici previsti in progetto nonché in un computo metrico estimativo.

Gli studi e le indagini occorrenti, quali quelli di tipo geognostico, idrologico, sismico, agronomico, biologico, chimico, i rilievi e i sondaggi, sono condotti fino ad un livello tale da consentire i calcoli preliminari delle strutture e degli impianti e lo sviluppo del computo metrico estimativo.

Gli elaborati da redigere per la consegna di un progetto definitivo sono:  Relazione descrittiva;

 Relazione geologica, geotecnica, idrogeologica, idraulica e sismica;  Relazioni tecniche specialistiche:

 Relazione antincendio;  Relazione impiantistica;  Relazione sul verde;  Relazione strutturale;  Elaborati grafici;

 Planimetria in scala 1:500;

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

 Piante dei vari livelli in scala 1:100;  Prospetti in scala 1:100;

 Sezioni in scala 1:100;

 Abaco delle soluzioni e dei pacchetti tecnologici;  Tavole impiantistiche;

 Schemi impiantistici;  Tavole strutturali;  Schemi funzionali;

 Studio dell’impatto ambientale se previsto;  Calcoli preliminari di strutture e impianti;

 Disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici;

 Piano particellare di esproprio se il terreno non è di proprietà del committente (comune);

 Computo metrico estimativo;  Quadro economico.

Nel caso di Quarto Oggiaro si è evitato di sviluppare le varie relazioni geologiche, idrogeologiche, ecc perché erano tutti elementi forniti dal comune, lo studio d’impatto ambientale, perché non espressamente richiesto e il piano particellare di esproprio perché il terreno è già di proprietà del comune.

Una volta consegnato il progetto preliminare in comune, e avute risposte da parte dello stesso, si procede alla stesura del progetto definitivo.

Come accade nella progettazione preliminare, anche in questo caso, definite le tempistiche e le modalità, si procederà alla formazione del team.

Come successo per la fase preliminare, anche qui vengono istituite due squadre di progettazione architettonica: una rivolta allo sviluppo del blocco 1, cioè dell’edificio contenente le residenze, lo studentato e la biblioteca, e un’altra orientata al progetto dell’asilo. Questa scelta permetterà di ridurre notevolmente i tempi di progettazione, in quanto lo sviluppo del blocco 1 richiederà più tempo rispetto a quello dell’asilo.

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

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Nel blocco 1, per esempio, la progettazione strutturale sarà molto più lenta e complessa, a causa della presenza del piano-ponte e la progettazione architettonica richiederà un lasso di tempo maggiore a seguito delle maggiori dimensioni dell’intervento. Mettere quindi in serie la progettazione dell’asilo con quella del blocco 1 avrebbe voluto dire rallentare lo svolgimento dei lavori per il nido.

Le due squadre si riuniranno solo in vista dell’ultima riunione con il project manager, in modo da sviluppare poi gli elaborati grafici necessari per la consegna in comune del progetto.

Di seguito viene riportata la tabella che raggruppa le competenze e le personalità che intervengono nella fase di progettazione definitiva, con i compiti da svolgere e gli elaborati da produrre

La prima colonna definisce il gruppo, cioè i professionisti divisi per titolo. Nella seconda colonna vengono riportati i sotto gruppi, cioè un’ulteriore divisione dei gruppi in base alle diverse competenze che si possono trovare al loro interno. I numeri riportati sono poi gli stessi che si troveranno nel PERT e nella tabella ad esso allegata. L’ultima colonna contiene l’elenco degli elaborati da portare a termine e delle mansioni affidate ad ogni gruppo.

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

463 Tabella 8.4.2: Progetto definitivo – Competenze e personalità

La fase di progettazione definitiva si apre a seguito dell’approvazione da parte del comune del lavoro svolto fino a quel momento. Oltre agli studi introdotti nella fase preliminare, si sviluppano ora anche le progettazioni più tecniche, come quelle impiantistiche, strutturali, prestazionali, ecc.

Siccome la fase di progettazione definitiva è la più lunga e complessa sono stati previsti tre pagamenti, due alla fine dei due incontri tra i progettisti, il Project Manager e i rappresentanti del comune, e uno prima della consegna di tutti gli elaborati al committente.

8.4.3 Progettazione esecutiva

Il progetto esecutivo, redatto in conformità al progetto definitivo, determina in ogni dettaglio i lavori da realizzare ed il relativo costo previsto e deve essere sviluppato ad un livello di definizione tale da consentire che ogni elemento sia identificabile in forma, tipologia, qualità, dimensione e prezzo.

In particolare il progetto è costituito dall'insieme delle relazioni, dei calcoli esecutivi delle strutture e degli impianti e degli elaborati grafici nelle scale adeguate, compresi gli eventuali particolari costruttivi, dal capitolato speciale di appalto, prestazionale o descrittivo, dal computo metrico estimativo e dall'elenco dei prezzi unitari.

È redatto sulla base degli studi e delle indagini compiuti nelle fasi precedenti e degli eventuali ulteriori studi ed indagini, di dettaglio o di verifica delle ipotesi progettuali, che risultino necessari e sulla base di rilievi planoaltimetrici, di misurazioni e picchettazioni, di rilievi della rete dei servizi del sottosuolo.

Il progetto esecutivo deve essere inoltre corredato da apposito piano di manutenzione dell'opera.

Gli elaborati da redigere per la consegna di un progetto esecutivo sono:  Relazione generale;

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

 Relazione geologica, geotecnica, idrogeologica, idreulica, sismica;  Relazione antincendio;

 Relazione impiantistica;  Relazione sul verde;  Relazione strutturale;

 Elaborati grafici comprensivi anche di quelli delle strutture, degli impianti e di ripristino e miglioramento ambientale:

 Piante in scala 1:50;  Sezioni in scala 1:50;  Prospetti in scala 1:50;

 Abaco delle soluzioni e dei pacchetti tecnologici;  Nodi e particolari costruttivi in scala 1:20 – 1:50;  Calcoli esecutivi delle strutture:

 Relazione illustrativa dei calcoli strutturali;

 Elaborati grafici d’insieme (carpenterie, profili e sezioni) in scala non inferiore a 1:50;  Elaborati grafici di dettaglio in scala non inferiore a 1:10;

 Calcoli esecutivi degli impianti:

 Elaborati grafici d’insieme in scala non inferiore a 1:50;  Elaborati grafici di dettaglio in scala non inferiore a 1:10;

 Relazione di calcolo con descrizione particolareggiata degli elementi impiantistici e la specificazione delle caratteristiche funzionali e qualitative dei materiali, macchinari e apparecchiature;

 Piani di manutenzione dell’opera e delle sue parti:  Manuale d’uso;

 Manuale di manutenzione;  Programma di manutenzione

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CAPITOLO 8: Gestione del Progetto

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 Computo metrico estimativo definitivo e quadro economico;  Cronoprogramma ;

 Elenco dei prezzi unitari e eventuali analisi;

 Quadro dell’incidenza percentuale della quantità di manodopera per le diverse categorie di cui si compone l’opera o il lavoro;

 Schema di contratto e capitolato speciale di appalto.

Una volta consegnato il progetto definitivo in comune, e avuta risposta positiva, si può procedere alla stesura del progetto esecutivo.

Anche in questo caso devono essere state previste precedentemente le regole e le tempistiche progettuali e di pagamento, e anche in questo caso una volta approvato il progetto definitivo si può procedere alla formazione del team di progetto.

In questo caso le due squadre presenti precedentemente non esistono più, in quanto la fase esecutiva si basa sulla definizione dei dettagli partendo dagli elaborati del progetto definitivo, ed è quindi utile che i vari progettisti lavorino in simbiosi.

In questa fase prende anche il via l’elaborazione dei piani di sicurezza e coordinamento, in vista di una successiva cantierizzazione, e dei piani di manutenzione dell’opera, necessari alla stesura del progetto esecutivo.

Di seguito viene riportata la tabella che raggruppa le competenze e le personalità che intervengono nella fase di progettazione esecutiva, con i compiti da svolgere e gli elaborati da produrre

La prima colonna definisce il gruppo, cioè i professionisti divisi per titolo. Nella seconda colonna vengono riportati i sotto gruppi, cioè un’ulteriore divisione dei gruppi in base alle diverse competenze che si possono trovare al loro interno. I numeri riportati sono poi gli stessi che si troveranno nel PERT e nella tabella ad esso allegata. L’ultima colonna contiene l’elenco degli elaborati da portare a termine e delle mansioni affidate ad ogni gruppo.

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Figura

Figura 7.4.1: Studio solare - 21/12 dall'alba alle ore 12.00
Figura 7.4.2: Studio solare - 21/12 dalle ore 12.00 alle ore 16.00
Figura 7.4.5: : Studio solare - 21/06 dalle ore 17.00 alle ore 19.30
Figura 7.5.1: Impianto solare con due serbatoi monovalenti con scambiatori di calore interni  per produzione di  acqua calda sanitaria
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