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LA NAZIONE - Lucca, Piana, Mediavalle

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Academic year: 2022

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mercoledì 29 diicembre 2021

LA NAZIONE - Lucca, Piana, Mediavalle

15

•• MERCOLEDÌ — 29 DICEMBRE 2021 – LA NAZIONE

Lucca

Tutto Lucca

Campo di atletica Moreno Marti- ni, ex Coni: dal primo gennaio entreranno in vigore le tariffe per il suo utilizzo, così come pre- visto dal bando con cui è stata affidata la gestione dell’impian- to all’Atletica Virtus. Per un atle- ta che si allena individualmente è previsto un abbonamento mensile a 20 euro o annuale a 120 euro; per le società di atleti- ca affilate Fidal regionale è inve- ce previsto un abbonamento an- nuale a 300 euro; per società di atletica affilate Fidal extra regio- nale, mensile a 50 euro o annua- le a 300 euro; per le società ex-

tra atletica, mensile 80 euro e annuale 400 euro; per le sporti- ve extra atletica, 100 euro mez- za giornata e 200 giornata inte- ra; per le manifestazioni non sportive 150 euro mezza giorna- ta e 300 euro per una giornata intera.

Ecco invece i prezzi per la pista coperta: allenamenti di società di atletica affiliate a Fidal (fuori comune) 15 euro per un’ora; so- cietà extra atletica 25 euro per un’ora; manifestazioni sportive extra atletica 100 euro per mez- za giornata e 180 euro per una giornata intera; manifestazioni non sportive 150 euro per mez-

za giornata e 270 euro per una giornata intera. Sia il campo scuola che la pista coperta re- steranno ad uso gratuito per le scuole di ogni ordine e grado, che potranno continuare a svol- gere qui l’attività di educazione fisica curricolare. Non paghe- ranno nemmeno le manifesta- zioni di atletica leggera e saran- no esonerati dal pagamento tut- ti gli atleti con disabilità muniti di una tessera rilasciata da Ente affiliato al Coni o al Cip: la gra- tuità è estesa anche all’accom- pagnatore. Il campo e la pista sa- ranno invece a pagamento per gli atleti che si allenano indivi- dualmente e per le società spor- tive, sia di atletica che di altre specialità.

Si tratta di cifre definite simboli- che dal Comune e che saranno utilizzate dalla società dell’Atle- tica Virtus interamente per l’ac- quisto di materiale utile all’im- pianto sportivo e per la manu- tenzione delle attrezzature.

“L’introduzione di tariffe mini- me per l’utilizzo del campo e della pista coperta – spiega l’as- sessore allo sport Stefano Rag- ghianti – ne consentirà un’aper- tura ampia per tutti, sportivi sia singoli che associati, e per tutto l’anno, e servirà inoltre a regola- mentare l’accesso alla struttura.

La società rendiconterà al Co- munegliintroitiderivanti dall’applicazione delle tariffe, che verranno riutilizzati per mantenere efficiente e funziona- le l’impianto sportivo”.

«L‘iniziativa lanciata sul giorna- le la Nazione dal professor Um- berto Sereni riguardo al miglio- re utilizzo dei fondi per il cente- nario di Puccini, finalizzandoli anche alla riapertura del “Caffè Caselli” (poi Di Simo) punto di in- contro storico della cultura cit- tadina, è molto importante». Lo

sottolinea Olivo Ghilarducci. «A Umberto Sereni che si è fatto ca- rico di sottolineare la cosa in modo egregio va il mio grazie.

E’ importante che il giornale e coloro che sono convinti dell’im- portanza per la città di Lucca del recupero di una realtà sim- bolo della storia culturale citta- dina in qualche modo aderisca- no all’iniziativa. Dobbiamo fare in modo che l’idea divenga un progetto immediato da portare a realizzazione. Mi viene da di- re: ”lo sottoscriva tutta la città“.

Chiusa per lavori notturni l’uscita Prato est in “A11“

SOS CULTURA

«Buona l’idea del professor Sereni per riaprire il Caffè Caselli»

Anche Olivo Ghilarducci propone di utilizzare i fondi del centenario pucciniano Sulla A11 Firenze-Pisa nord, per lavori di pavimentazione, sarà chiusa la stazione di Prato est in entrata verso Pisa e in uscita per chi proviene da Firenze anche stanotte con orario 22-6. Si consiglia di utilizzare Prato ovest

COMUNE

Dal primo gennaio si paga per utilizzare il campo di atletica

Il consigliere comunale Massi- miliano Bindocci (M5S) intervie- ne su nuovo crollo di un pezzo di sponda del Condotto Pubbli- co. «Il crollo – afferma Bindocci – è avvenuto mentre la commis- sione specifica era riunita e sta- va effettuando l’audizione del Presidente del Consorzio di bo- nifica. La ragione più probabile è l’abbassamento del livello dell’acqua avvenuta in modo troppo repentino a seguito del- la allerta meteo. Una relazione tecnica ci aveva già anticipato questa situazione, che puntual- mente si è verificata. Proprio og- gi è stata mandata una mail ai membri della commissione che ribadisce le cause di questi crol- li. Un ulteriore segno di una “ma- la gestio” di tutto il condotto tra abusi, cattiva manutenzione, in- teressi politici e privati».

«Merito della commissione è di aver messo in luce la vicenda, i comportamenti di Sistema Am- biente, e sopratutto del Consor- zio di Bonifica, non senza subire pressioni esterne. In Commissio- ne il Consorzio di Bonifica ha fat- to presente che il Comune non ha eccepito niente né chiesto rendicontazioni particolari sulla manutenzione del condotto. Da verificare anche i limiti alla por- tata, definiti tanti anni fa, anche alla luce delle centrali elettri- che. Dopo il crollo profetizzato e dopo il lavoro della Commis- sione con le evidenze emerse, mi aspetterei delle dimissioni sia in Sistema Ambiente che nel Consorzio di bonifica».

CONDOTTO PUBBLICO

«Crollo annunciato per alcuni errori nella gestione»

La Geal ha pubblicato un avviso di offerta lavoro per un impiega- to/a tecnico/a Hse specialist.

Si tratta di un addetto da inseri- re nell’unità organizzativa ”Risk

& Compliance” con qualifica di impiegato/a tecnico/a e contrat- to a tempo indeterminato al quinto livello del C.ccnl Gas-Ac- qua.

Le candidature devono essere presentate entro e non oltre le ore 13 del 07/01/2022. Informa- zioni su www.geal-lucca.it.

LAVORO La Geal cerca un tecnico Hse specialist

La validità del tagliando Isee Tpl 2021 è stata prorogata fino al 31 marzo 2022. La decisione, assunta dalla Regione con la de- libera n. 1359 del 20 dicembre 2021, riguarda lo strumento indi- spensabile avere per accedere alle tariffe agevolate dei servizi di trasporto pubblico locale, previste per chi dimostra di ave- re un reddito Isee inferiore a 36.151,98 euro. Il rilascio del ta- gliando Isee Tpl - nominativo per ciascun componente del nu- cleo familiare - è a cura della Re- gione Toscana.

TRASPORTI La Regione proroga fino al 31 marzo il tagliando Isee Tpl

TRADIZIONI Confartigianato e Coldiretti: statuetta in omaggio al vescovo Consegnata all’Arcivescovo Mons. Paolo Giulietti, da Confarti- gianato e Coldiretti Lucca, una sta- tuetta in cartapesta, realizzata dal- la ditta Riso di Lecce: raffigurA un operatore di computer, legato al tema innovazione e nuove tecnolo- gie. Alla consegna erano presenti per Confartigianato il presidente Michela Fucile e il direttore Rober- to Favilla, mentre per Coldiretti il direttore Alessandro Corsini.

GRATIS LE SCUOLE Potranno continuare a svolgere qui la loro attività di educazione fisica

15 ••

MERCOLEDÌ — 29 DICEMBRE 2021 – LA NAZIONE

Lucca

Tutto Lucca

Campo di atletica Moreno Marti- ni, ex Coni: dal primo gennaio entreranno in vigore le tariffe per il suo utilizzo, così come pre- visto dal bando con cui è stata affidata la gestione dell’impian- to all’Atletica Virtus. Per un atle- ta che si allena individualmente è previsto un abbonamento mensile a 20 euro o annuale a 120 euro; per le società di atleti- ca affilate Fidal regionale è inve- ce previsto un abbonamento an- nuale a 300 euro; per società di atletica affilate Fidal extra regio- nale, mensile a 50 euro o annua- le a 300 euro; per le società ex-

tra atletica, mensile 80 euro e annuale 400 euro; per le sporti- ve extra atletica, 100 euro mez- za giornata e 200 giornata inte- ra; per le manifestazioni non sportive 150 euro mezza giorna- ta e 300 euro per una giornata intera.

Ecco invece i prezzi per la pista coperta: allenamenti di società di atletica affiliate a Fidal (fuori comune) 15 euro per un’ora; so- cietà extra atletica 25 euro per un’ora; manifestazioni sportive extra atletica 100 euro per mez- za giornata e 180 euro per una giornata intera; manifestazioni non sportive 150 euro per mez-

za giornata e 270 euro per una giornata intera. Sia il campo scuola che la pista coperta re- steranno ad uso gratuito per le scuole di ogni ordine e grado, che potranno continuare a svol- gere qui l’attività di educazione fisica curricolare. Non paghe- ranno nemmeno le manifesta- zioni di atletica leggera e saran- no esonerati dal pagamento tut- ti gli atleti con disabilità muniti di una tessera rilasciata da Ente affiliato al Coni o al Cip: la gra- tuità è estesa anche all’accom- pagnatore. Il campo e la pista sa- ranno invece a pagamento per gli atleti che si allenano indivi- dualmente e per le società spor- tive, sia di atletica che di altre specialità.

Si tratta di cifre definite simboli- che dal Comune e che saranno utilizzate dalla società dell’Atle- tica Virtus interamente per l’ac- quisto di materiale utile all’im- pianto sportivo e per la manu- tenzione delle attrezzature.

“L’introduzione di tariffe mini- me per l’utilizzo del campo e della pista coperta – spiega l’as- sessore allo sport Stefano Rag- ghianti – ne consentirà un’aper- tura ampia per tutti, sportivi sia singoli che associati, e per tutto l’anno, e servirà inoltre a regola- mentare l’accesso alla struttura.

La società rendiconterà al Co- mune gli introiti derivanti dall’applicazione delle tariffe, che verranno riutilizzati per mantenere efficiente e funziona- le l’impianto sportivo”.

«L‘iniziativa lanciata sul giorna- le la Nazione dal professor Um- berto Sereni riguardo al miglio- re utilizzo dei fondi per il cente- nario di Puccini, finalizzandoli anche alla riapertura del “Caffè Caselli” (poi Di Simo) punto di in- contro storico della cultura cit- tadina, è molto importante». Lo

sottolinea Olivo Ghilarducci. «A Umberto Sereni che si è fatto ca- rico di sottolineare la cosa in modo egregio va il mio grazie.

E’ importante che il giornale e coloro che sono convinti dell’im- portanza per la città di Lucca del recupero di una realtà sim- bolo della storia culturale citta- dina in qualche modo aderisca- no all’iniziativa. Dobbiamo fare in modo che l’idea divenga un progetto immediato da portare a realizzazione. Mi viene da di- re: ”lo sottoscriva tutta la città“.

Chiusa per lavori notturni l’uscita Prato est in “A11“

SOS CULTURA

«Buona l’idea del professor Sereni per riaprire il Caffè Caselli»

Anche Olivo Ghilarducci propone di utilizzare i fondi del centenario pucciniano

Sulla A11 Firenze-Pisa nord, per lavori di pavimentazione, sarà chiusa la stazione di Prato est in entrata verso Pisa e in uscita per chi proviene da Firenze anche stanotte con orario 22-6. Si consiglia di utilizzare Prato ovest

COMUNE

Dal primo gennaio si paga

per utilizzare il campo di atletica

Il consigliere comunale Massi- miliano Bindocci (M5S) intervie- ne su nuovo crollo di un pezzo di sponda del Condotto Pubbli- co. «Il crollo – afferma Bindocci – è avvenuto mentre la commis- sione specifica era riunita e sta- va effettuando l’audizione del Presidente del Consorzio di bo- nifica. La ragione più probabile è l’abbassamento del livello dell’acqua avvenuta in modo troppo repentino a seguito del- la allerta meteo. Una relazione tecnica ci aveva già anticipato questa situazione, che puntual- mente si è verificata. Proprio og- gi è stata mandata una mail ai membri della commissione che ribadisce le cause di questi crol- li. Un ulteriore segno di una “ma- la gestio” di tutto il condotto tra abusi, cattiva manutenzione, in- teressi politici e privati».

«Merito della commissione è di aver messo in luce la vicenda, i comportamenti di Sistema Am- biente, e sopratutto del Consor- zio di Bonifica, non senza subire pressioni esterne. In Commissio- ne il Consorzio di Bonifica ha fat- to presente che il Comune non ha eccepito niente né chiesto rendicontazioni particolari sulla manutenzione del condotto. Da verificare anche i limiti alla por- tata, definiti tanti anni fa, anche alla luce delle centrali elettri- che. Dopo il crollo profetizzato e dopo il lavoro della Commis- sione con le evidenze emerse, mi aspetterei delle dimissioni sia in Sistema Ambiente che nel Consorzio di bonifica».

CONDOTTO PUBBLICO

«Crollo annunciato per alcuni errori nella gestione»

La Geal ha pubblicato un avviso di offerta lavoro per un impiega- to/a tecnico/a Hse specialist.

Si tratta di un addetto da inseri- re nell’unità organizzativa ”Risk

& Compliance” con qualifica di impiegato/a tecnico/a e contrat- to a tempo indeterminato al quinto livello del C.ccnl Gas-Ac- qua.

Le candidature devono essere presentate entro e non oltre le ore 13 del 07/01/2022. Informa- zioni su www.geal-lucca.it.

LAVORO

La Geal cerca un tecnico Hse specialist

La validità del tagliando Isee Tpl 2021 è stata prorogata fino al 31 marzo 2022. La decisione, assunta dalla Regione con la de- libera n. 1359 del 20 dicembre 2021, riguarda lo strumento indi- spensabile avere per accedere alle tariffe agevolate dei servizi di trasporto pubblico locale, previste per chi dimostra di ave- re un reddito Isee inferiore a 36.151,98 euro. Il rilascio del ta- gliando Isee Tpl - nominativo per ciascun componente del nu- cleo familiare - è a cura della Re- gione Toscana.

TRASPORTI

La Regione proroga fino al 31 marzo il tagliando Isee Tpl

TRADIZIONI

Confartigianato e Coldiretti: statuetta in omaggio al vescovo

Consegnata all’Arcivescovo Mons. Paolo Giulietti, da Confarti- gianato e Coldiretti Lucca, una sta- tuetta in cartapesta, realizzata dal- la ditta Riso di Lecce: raffigurA un operatore di computer, legato al tema innovazione e nuove tecnolo- gie. Alla consegna erano presenti per Confartigianato il presidente Michela Fucile e il direttore Rober- to Favilla, mentre per Coldiretti il direttore Alessandro Corsini.

GRATIS LE SCUOLE

Potranno continuare a svolgere qui

la loro attività

di educazione fisica

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mercoledì 29 diicembre 2021

IL TIRRENO - Lucca, Piana, Mediavalle

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mercoledì 29 diicembre 2021

IL TIRRENO - Lucca, Piana, Mediavalle

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mercoledì 29 diicembre 2021

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MERCOLEDÌ — 29 DICEMBRE 2021 – LA NAZIONE

Massa

Progetto sul Fosso Poveromo Gli ambientalisti non si presentano

Disertato l’incontro indetto dal Consorzio bonifica sulla presentazione del piano per la messa in sicurezza MASSA

Sembrava che il progetto di messa in sicurezza del fosso Po- veromo interessasse a molte as- sociazioni del territorio apuano.

Invece, alla presentazione uffi- ciale ieri mattina nella sede di Viareggio se ne è presentata una sola, ‘Il mondo nelle nostre mani’. Assenze che hanno pesa- to e che hanno lasciato l’amaro in bocca ai vertici del Consorzio di Bonifica Toscana Nord che aveva organizzato l’incontro proprio per presentare il nuovo progetto dopo aver abbandona- to l’idea dell’idrovora alla foce.

Assenze in parte anche inspie- gabili, visto che proprio alcune associazioni avevano sollecita- to il presidente Ismaele Ridolfi (nella foto) a convocare l’incon- tro, criticandolo per non aver

«dato seguito agli impegni as- sunti di un percorso condiviso e partecipato nella massima tra- sparenza».

Ma alla presentazione della nuova ipotesi progettuale, in- contro al quale erano state invi- tate tutte le associazioni am- bientaliste del territorio apua- no, non si è presentata nessuna di quelle che avevano avanzato aspre critiche. «Viene da chie-

dersi se interessasse ed interes- sa davvero risolvere gli annosi problemi di allagamento in cui grava la zona di Poveromo o se invece si va sulla stampa tanto per fare polemiche sterili e fini a se stesse», commenta il Consor- zio in una nota. «Se avessero partecipato - prosegue - avreb-

bero potuto constatare che il nuovo progetto, redatto su indi- cazione della Regione Toscana, ha fatto proprie la gran parte di suggerimenti e proposte fatte dai cittadini e dalle associazioni con un sensibile miglioramento dell’opera che non tocca la spiaggia. Un’ipotesi progettua- le che è stata condivisa con i tecnici del Comune di Massa e con il Genio Civile e che è indi- spensabile per drenare le acque dell’intera area. Infatti, una vol- ta realizzate le necessarie fogna- ture bianche e gli stombamenti dei corsi d’acqua, l’idrovora sa- rà indispensabile per far deflui- re le maggiori portate di acqua che confluiranno nel fosso di Po- veromo e che oggi ristagnano nei campi e allagano molte abi- tazioni».

D’altronde, il progetto comples- sivo non può basarsi solo sul Consorzio: fognature bianche e stombamenti fanno capo ad al- tri enti, come Gaia o Comune «e non possono essere finanziate con le risorse per la difesa del suolo». Il percorso partecipato comunque continuerà, assicura il Consorzio, e « speriamo ripren- da il confronto tra enti, cittadini e associazioni».

Francesco Scolaro

© RIPRODUZIONE RISERVATA Buca degli Sforza

«Non è ’orfana’

I colpevoli sono ben noti»

Intervento del presidente Bruno Giampaoli

«Ridurre le pinete? Follia, vanno salvate»

Italia Nostra chiede il ripristino sulla costa

«Sono parte della nostra identità e rappresentano la storia plurimillenaria delle nostre spiagge»

LA DELUSIONE DELL’ENTE

«Viene da chiedersi se risolvere gli annosi problemi dell’area interessi davvero o si usi la stampa solo per fare polemica»

MARINA DI MASSA La Buca degli Sforza non è un sito orfano: ci sono nomi e cognomi dei colpevoli. E’ la critica che muove un nostro lettore, Franco Lucchesi, alla notizia del finanziamento per la bonifica del sito con 11 milioni di euro tramite il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Quindi con risorse pubbliche. Ma Lucchesi ricorda che un sito orfano è quello per il quale «non sia possibile risalire al colpevole della contaminazione per costringerlo a pagare il risanamento ambientale». Ma in quell’area verde, che un tempo ospitava pure un laghetto, negli anni sono stati scaricati rifiuti di ogni genere e le analisi hanno individuato inquinanti come idrocarburi, arsenico, zinco, piombo, mercurio nichel e pure cromo esavalente. «La proprietà – incalza Lucchesi -, quindi persone con nome e cognome, ha autorizzato la discarica di materiali di scarto della Dolomite di Montignoso spa e successivamente quella della Dolomite italiana spa fino al 1995. Ma quello che è sconvolgente è che il riempimento della Buca fu fatto col permesso. La Buca degli Sforza ancora di proprietà privata e si spenderanno 11 milioni di euro per rimuovere tutti i veleni.

Quindi a bonifiche ultimate a spese nostre, avremo un terreno di un privato che potrà anche essere messo in vendita». Per Lucchesi è ora di farla finita «di non sapere chi ha inquinato e che ancora inquina perché mi viene da dire che in questo caso come per Ferroleghe, spiaggia davanti alla colonia Torino o domani per la Farmoplant le tre scimmie siano in piena funzione ma i costi li ha pagati e li paga la collettività».

© RIPRODUZIONE RISERVATA MASSA

Ripristino delle pinete zone del- la costa apuoversiliese: lo chie- de Italia Nostra di Massa Monti- gnoso. «E’ plurimillenaria la sto- ria del pino sulle nostre spiagge – dice il presidente Bruno Giam- paoli (nella foto) -, lo diffusero i Romani. La sua presenza subì un’ eclissi nei secoli bui della no- stra storia, ma riprese con il no- stro Rinascimento. Il primo qua- dro italiano dedicato al paesag- gio è una scena di caccia nottur- na in una nostra pineta in riva al mare realizzato da Paolo Uccel- lo. Meravigliose sono le pinete

del Botticelli. Nei primi dell’Ot- tocento si registra, qua e là nel nostro litorale, l’introduzione del pino, soprattutto quello ma- rittimo. Poi negli anni successi- vi si assiste ad una campagna di valorizzazione di questi alberi che vengono piantati a migliaia lungo la fascia costiera per pro- teggere il litorale dai venti mari- ni. Siamo negli anni 1835-40, quelli della svolta perché in que- sto periodo il conte Guerra, nel- la zona del Campaccio (Cinqua- le) a Poveromo, piantò 25mila pini e il conte Del Medico fece altrettanto a Marina di Carrara.

Naturalmente – prosegue Giam- paoli - dopo queste imprese il duca Francesco IV fece prose- guire la campagna di pinetazio- ne su tutto il litorale». I pini rap- presentano l’immagine della no- stra nazione, essendo il luogo

dove si sono sviluppati meglio.

«Nella nostra zona – aggiunge Giampaoli - è una vera peculiari- tà che ci identifica. I turisti che provengono dal nord Europa ed escono dall’autostrada a Carra- ra o a Massa rimangono affasci- nati dalle nostre pinete o, per meglio dire, da quello che rima-

ne dopo i vari tornado che si so- no abbattuti sul litorale. Sappia- mo che qualcuno al governo vorrebbe ridurre le pinete ma Italia Nostra contesta questa operazione e ne chiede invece il ripristino».

S. C. Strenta

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I nodi dell’ambiente

•• 4 MERCOLEDÌ — 29 DICEMBRE 2021 – LA NAZIONE

Massa

Progetto sul Fosso Poveromo

Gli ambientalisti non si presentano

Disertato l’incontro indetto dal Consorzio bonifica sulla presentazione del piano per la messa in sicurezza

MASSA

Sembrava che il progetto di messa in sicurezza del fosso Po- veromo interessasse a molte as- sociazioni del territorio apuano.

Invece, alla presentazione uffi- ciale ieri mattina nella sede di Viareggio se ne è presentata una sola, ‘Il mondo nelle nostre mani’. Assenze che hanno pesa- to e che hanno lasciato l’amaro in bocca ai vertici del Consorzio di Bonifica Toscana Nord che aveva organizzato l’incontro proprio per presentare il nuovo progetto dopo aver abbandona- to l’idea dell’idrovora alla foce.

Assenze in parte anche inspie- gabili, visto che proprio alcune associazioni avevano sollecita- to il presidente Ismaele Ridolfi (nella foto) a convocare l’incon- tro, criticandolo per non aver

«dato seguito agli impegni as- sunti di un percorso condiviso e partecipato nella massima tra- sparenza».

Ma alla presentazione della nuova ipotesi progettuale, in- contro al quale erano state invi- tate tutte le associazioni am- bientaliste del territorio apua- no, non si è presentata nessuna di quelle che avevano avanzato aspre critiche. «Viene da chie-

dersi se interessasse ed interes- sa davvero risolvere gli annosi problemi di allagamento in cui grava la zona di Poveromo o se invece si va sulla stampa tanto per fare polemiche sterili e fini a se stesse», commenta il Consor- zio in una nota. «Se avessero partecipato - prosegue - avreb-

bero potuto constatare che il nuovo progetto, redatto su indi- cazione della Regione Toscana, ha fatto proprie la gran parte di suggerimenti e proposte fatte dai cittadini e dalle associazioni con un sensibile miglioramento dell’opera che non tocca la spiaggia. Un’ipotesi progettua- le che è stata condivisa con i tecnici del Comune di Massa e con il Genio Civile e che è indi- spensabile per drenare le acque dell’intera area. Infatti, una vol- ta realizzate le necessarie fogna- ture bianche e gli stombamenti dei corsi d’acqua, l’idrovora sa- rà indispensabile per far deflui- re le maggiori portate di acqua che confluiranno nel fosso di Po- veromo e che oggi ristagnano nei campi e allagano molte abi- tazioni».

D’altronde, il progetto comples- sivo non può basarsi solo sul Consorzio: fognature bianche e stombamenti fanno capo ad al- tri enti, come Gaia o Comune «e non possono essere finanziate con le risorse per la difesa del suolo». Il percorso partecipato comunque continuerà, assicura il Consorzio, e « speriamo ripren- da il confronto tra enti, cittadini e associazioni».

Francesco Scolaro

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Buca degli Sforza

«Non è ’orfana’

I colpevoli sono ben noti»

Intervento del presidente Bruno Giampaoli

«Ridurre le pinete? Follia, vanno salvate»

Italia Nostra chiede il ripristino sulla costa

«Sono parte della nostra identità e rappresentano

la storia plurimillenaria delle nostre spiagge»

LA DELUSIONE DELL’ENTE

«Viene da chiedersi se risolvere gli annosi problemi dell’area interessi davvero o si usi la stampa solo per fare polemica»

MARINA DI MASSA

La Buca degli Sforza non è un sito orfano: ci sono nomi e cognomi dei colpevoli. E’ la critica che muove un nostro lettore, Franco Lucchesi, alla notizia del finanziamento per la bonifica del sito con 11 milioni di euro tramite il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Quindi con risorse pubbliche. Ma Lucchesi ricorda che un sito orfano è quello per il quale «non sia possibile risalire al colpevole della contaminazione per costringerlo a pagare il risanamento ambientale». Ma in quell’area verde, che un tempo ospitava pure un laghetto, negli anni sono stati scaricati rifiuti di ogni genere e le analisi hanno individuato inquinanti come idrocarburi, arsenico, zinco, piombo, mercurio nichel e pure cromo esavalente. «La proprietà – incalza Lucchesi -, quindi persone con nome e cognome, ha autorizzato la discarica di materiali di scarto della Dolomite di Montignoso spa e successivamente quella della Dolomite italiana spa fino al 1995. Ma quello che è sconvolgente è che il riempimento della Buca fu fatto col permesso. La Buca degli Sforza ancora di proprietà privata e si spenderanno 11 milioni di euro per rimuovere tutti i veleni.

Quindi a bonifiche ultimate a spese nostre, avremo un terreno di un privato che potrà anche essere messo in vendita». Per Lucchesi è ora di farla finita «di non sapere chi ha inquinato e che ancora inquina perché mi viene da dire che in questo caso come per Ferroleghe, spiaggia davanti alla colonia Torino o domani per la Farmoplant le tre scimmie siano in piena funzione ma i costi li ha pagati e li paga la collettività».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

MASSA

Ripristino delle pinete zone del- la costa apuoversiliese: lo chie- de Italia Nostra di Massa Monti- gnoso. «E’ plurimillenaria la sto- ria del pino sulle nostre spiagge – dice il presidente Bruno Giam- paoli (nella foto) -, lo diffusero i Romani. La sua presenza subì un’ eclissi nei secoli bui della no- stra storia, ma riprese con il no- stro Rinascimento. Il primo qua- dro italiano dedicato al paesag- gio è una scena di caccia nottur- na in una nostra pineta in riva al mare realizzato da Paolo Uccel- lo. Meravigliose sono le pinete

del Botticelli. Nei primi dell’Ot- tocento si registra, qua e là nel nostro litorale, l’introduzione del pino, soprattutto quello ma- rittimo. Poi negli anni successi- vi si assiste ad una campagna di valorizzazione di questi alberi che vengono piantati a migliaia lungo la fascia costiera per pro- teggere il litorale dai venti mari- ni. Siamo negli anni 1835-40, quelli della svolta perché in que- sto periodo il conte Guerra, nel- la zona del Campaccio (Cinqua- le) a Poveromo, piantò 25mila pini e il conte Del Medico fece altrettanto a Marina di Carrara.

Naturalmente – prosegue Giam- paoli - dopo queste imprese il duca Francesco IV fece prose- guire la campagna di pinetazio- ne su tutto il litorale». I pini rap- presentano l’immagine della no- stra nazione, essendo il luogo

dove si sono sviluppati meglio.

«Nella nostra zona – aggiunge Giampaoli - è una vera peculiari- tà che ci identifica. I turisti che provengono dal nord Europa ed escono dall’autostrada a Carra- ra o a Massa rimangono affasci- nati dalle nostre pinete o, per meglio dire, da quello che rima-

ne dopo i vari tornado che si so- no abbattuti sul litorale. Sappia- mo che qualcuno al governo vorrebbe ridurre le pinete ma Italia Nostra contesta questa operazione e ne chiede invece il ripristino».

S. C. Strenta

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I nodi dell’ambiente

LA NAZIONE - Massa, Carrara, Lunigiana

(5)

mercoledì 29 diicembre 2021

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4

MERCOLEDÌ — 29 DICEMBRE 2021 – LA NAZIONE

Massa

Progetto sul Fosso Poveromo Gli ambientalisti non si presentano

Disertato l’incontro indetto dal Consorzio bonifica sulla presentazione del piano per la messa in sicurezza MASSA

Sembrava che il progetto di messa in sicurezza del fosso Po- veromo interessasse a molte as- sociazioni del territorio apuano.

Invece, alla presentazione uffi- ciale ieri mattina nella sede di Viareggio se ne è presentata una sola, ‘Il mondo nelle nostre mani’. Assenze che hanno pesa- to e che hanno lasciato l’amaro in bocca ai vertici del Consorzio di Bonifica Toscana Nord che aveva organizzato l’incontro proprio per presentare il nuovo progetto dopo aver abbandona- to l’idea dell’idrovora alla foce.

Assenze in parte anche inspie- gabili, visto che proprio alcune associazioni avevano sollecita- to il presidente Ismaele Ridolfi (nella foto) a convocare l’incon- tro, criticandolo per non aver

«dato seguito agli impegni as- sunti di un percorso condiviso e partecipato nella massima tra- sparenza».

Ma alla presentazione della nuova ipotesi progettuale, in- contro al quale erano state invi- tate tutte le associazioni am- bientaliste del territorio apua- no, non si è presentata nessuna di quelle che avevano avanzato aspre critiche. «Viene da chie-

dersi se interessasse ed interes- sa davvero risolvere gli annosi problemi di allagamento in cui grava la zona di Poveromo o se invece si va sulla stampa tanto per fare polemiche sterili e fini a se stesse», commenta il Consor- zio in una nota. «Se avessero partecipato - prosegue - avreb-

bero potuto constatare che il nuovo progetto, redatto su indi- cazione della Regione Toscana, ha fatto proprie la gran parte di suggerimenti e proposte fatte dai cittadini e dalle associazioni con un sensibile miglioramento dell’opera che non tocca la spiaggia. Un’ipotesi progettua- le che è stata condivisa con i tecnici del Comune di Massa e con il Genio Civile e che è indi- spensabile per drenare le acque dell’intera area. Infatti, una vol- ta realizzate le necessarie fogna- ture bianche e gli stombamenti dei corsi d’acqua, l’idrovora sa- rà indispensabile per far deflui- re le maggiori portate di acqua che confluiranno nel fosso di Po- veromo e che oggi ristagnano nei campi e allagano molte abi- tazioni».

D’altronde, il progetto comples- sivo non può basarsi solo sul Consorzio: fognature bianche e stombamenti fanno capo ad al- tri enti, come Gaia o Comune «e non possono essere finanziate con le risorse per la difesa del suolo». Il percorso partecipato comunque continuerà, assicura il Consorzio, e « speriamo ripren- da il confronto tra enti, cittadini e associazioni».

Francesco Scolaro

© RIPRODUZIONE RISERVATA Buca degli Sforza

«Non è ’orfana’

I colpevoli sono ben noti»

Intervento del presidente Bruno Giampaoli

«Ridurre le pinete? Follia, vanno salvate»

Italia Nostra chiede il ripristino sulla costa

«Sono parte della nostra identità e rappresentano la storia plurimillenaria delle nostre spiagge»

LA DELUSIONE DELL’ENTE

«Viene da chiedersi se risolvere gli annosi problemi dell’area interessi davvero o si usi la stampa solo per fare polemica»

MARINA DI MASSA La Buca degli Sforza non è un sito orfano: ci sono nomi e cognomi dei colpevoli. E’ la critica che muove un nostro lettore, Franco Lucchesi, alla notizia del finanziamento per la bonifica del sito con 11 milioni di euro tramite il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Quindi con risorse pubbliche. Ma Lucchesi ricorda che un sito orfano è quello per il quale «non sia possibile risalire al colpevole della contaminazione per costringerlo a pagare il risanamento ambientale». Ma in quell’area verde, che un tempo ospitava pure un laghetto, negli anni sono stati scaricati rifiuti di ogni genere e le analisi hanno individuato inquinanti come idrocarburi, arsenico, zinco, piombo, mercurio nichel e pure cromo esavalente. «La proprietà – incalza Lucchesi -, quindi persone con nome e cognome, ha autorizzato la discarica di materiali di scarto della Dolomite di Montignoso spa e successivamente quella della Dolomite italiana spa fino al 1995. Ma quello che è sconvolgente è che il riempimento della Buca fu fatto col permesso. La Buca degli Sforza ancora di proprietà privata e si spenderanno 11 milioni di euro per rimuovere tutti i veleni.

Quindi a bonifiche ultimate a spese nostre, avremo un terreno di un privato che potrà anche essere messo in vendita». Per Lucchesi è ora di farla finita «di non sapere chi ha inquinato e che ancora inquina perché mi viene da dire che in questo caso come per Ferroleghe, spiaggia davanti alla colonia Torino o domani per la Farmoplant le tre scimmie siano in piena funzione ma i costi li ha pagati e li paga la collettività».

© RIPRODUZIONE RISERVATA MASSA

Ripristino delle pinete zone del- la costa apuoversiliese: lo chie- de Italia Nostra di Massa Monti- gnoso. «E’ plurimillenaria la sto- ria del pino sulle nostre spiagge – dice il presidente Bruno Giam- paoli (nella foto) -, lo diffusero i Romani. La sua presenza subì un’ eclissi nei secoli bui della no- stra storia, ma riprese con il no- stro Rinascimento. Il primo qua- dro italiano dedicato al paesag- gio è una scena di caccia nottur- na in una nostra pineta in riva al mare realizzato da Paolo Uccel- lo. Meravigliose sono le pinete

del Botticelli. Nei primi dell’Ot- tocento si registra, qua e là nel nostro litorale, l’introduzione del pino, soprattutto quello ma- rittimo. Poi negli anni successi- vi si assiste ad una campagna di valorizzazione di questi alberi che vengono piantati a migliaia lungo la fascia costiera per pro- teggere il litorale dai venti mari- ni. Siamo negli anni 1835-40, quelli della svolta perché in que- sto periodo il conte Guerra, nel- la zona del Campaccio (Cinqua- le) a Poveromo, piantò 25mila pini e il conte Del Medico fece altrettanto a Marina di Carrara.

Naturalmente – prosegue Giam- paoli - dopo queste imprese il duca Francesco IV fece prose- guire la campagna di pinetazio- ne su tutto il litorale». I pini rap- presentano l’immagine della no- stra nazione, essendo il luogo

dove si sono sviluppati meglio.

«Nella nostra zona – aggiunge Giampaoli - è una vera peculiari- tà che ci identifica. I turisti che provengono dal nord Europa ed escono dall’autostrada a Carra- ra o a Massa rimangono affasci- nati dalle nostre pinete o, per meglio dire, da quello che rima-

ne dopo i vari tornado che si so- no abbattuti sul litorale. Sappia- mo che qualcuno al governo vorrebbe ridurre le pinete ma Italia Nostra contesta questa operazione e ne chiede invece il ripristino».

S. C. Strenta

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I nodi dell’ambiente

•• 4 MERCOLEDÌ — 29 DICEMBRE 2021 – LA NAZIONE

Massa

Progetto sul Fosso Poveromo

Gli ambientalisti non si presentano

Disertato l’incontro indetto dal Consorzio bonifica sulla presentazione del piano per la messa in sicurezza

MASSA

Sembrava che il progetto di messa in sicurezza del fosso Po- veromo interessasse a molte as- sociazioni del territorio apuano.

Invece, alla presentazione uffi- ciale ieri mattina nella sede di Viareggio se ne è presentata una sola, ‘Il mondo nelle nostre mani’. Assenze che hanno pesa- to e che hanno lasciato l’amaro in bocca ai vertici del Consorzio di Bonifica Toscana Nord che aveva organizzato l’incontro proprio per presentare il nuovo progetto dopo aver abbandona- to l’idea dell’idrovora alla foce.

Assenze in parte anche inspie- gabili, visto che proprio alcune associazioni avevano sollecita- to il presidente Ismaele Ridolfi (nella foto) a convocare l’incon- tro, criticandolo per non aver

«dato seguito agli impegni as- sunti di un percorso condiviso e partecipato nella massima tra- sparenza».

Ma alla presentazione della nuova ipotesi progettuale, in- contro al quale erano state invi- tate tutte le associazioni am- bientaliste del territorio apua- no, non si è presentata nessuna di quelle che avevano avanzato aspre critiche. «Viene da chie-

dersi se interessasse ed interes- sa davvero risolvere gli annosi problemi di allagamento in cui grava la zona di Poveromo o se invece si va sulla stampa tanto per fare polemiche sterili e fini a se stesse», commenta il Consor- zio in una nota. «Se avessero partecipato - prosegue - avreb-

bero potuto constatare che il nuovo progetto, redatto su indi- cazione della Regione Toscana, ha fatto proprie la gran parte di suggerimenti e proposte fatte dai cittadini e dalle associazioni con un sensibile miglioramento dell’opera che non tocca la spiaggia. Un’ipotesi progettua- le che è stata condivisa con i tecnici del Comune di Massa e con il Genio Civile e che è indi- spensabile per drenare le acque dell’intera area. Infatti, una vol- ta realizzate le necessarie fogna- ture bianche e gli stombamenti dei corsi d’acqua, l’idrovora sa- rà indispensabile per far deflui- re le maggiori portate di acqua che confluiranno nel fosso di Po- veromo e che oggi ristagnano nei campi e allagano molte abi- tazioni».

D’altronde, il progetto comples- sivo non può basarsi solo sul Consorzio: fognature bianche e stombamenti fanno capo ad al- tri enti, come Gaia o Comune «e non possono essere finanziate con le risorse per la difesa del suolo». Il percorso partecipato comunque continuerà, assicura il Consorzio, e « speriamo ripren- da il confronto tra enti, cittadini e associazioni».

Francesco Scolaro

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Buca degli Sforza

«Non è ’orfana’

I colpevoli sono ben noti»

Intervento del presidente Bruno Giampaoli

«Ridurre le pinete? Follia, vanno salvate»

Italia Nostra chiede il ripristino sulla costa

«Sono parte della nostra identità e rappresentano

la storia plurimillenaria delle nostre spiagge»

LA DELUSIONE DELL’ENTE

«Viene da chiedersi se risolvere gli annosi problemi dell’area interessi davvero o si usi la stampa solo per fare polemica»

MARINA DI MASSA

La Buca degli Sforza non è un sito orfano: ci sono nomi e cognomi dei colpevoli. E’ la critica che muove un nostro lettore, Franco Lucchesi, alla notizia del finanziamento per la bonifica del sito con 11 milioni di euro tramite il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Quindi con risorse pubbliche. Ma Lucchesi ricorda che un sito orfano è quello per il quale «non sia possibile risalire al colpevole della contaminazione per costringerlo a pagare il risanamento ambientale». Ma in quell’area verde, che un tempo ospitava pure un laghetto, negli anni sono stati scaricati rifiuti di ogni genere e le analisi hanno individuato inquinanti come idrocarburi, arsenico, zinco, piombo, mercurio nichel e pure cromo esavalente. «La proprietà – incalza Lucchesi -, quindi persone con nome e cognome, ha autorizzato la discarica di materiali di scarto della Dolomite di Montignoso spa e successivamente quella della Dolomite italiana spa fino al 1995. Ma quello che è sconvolgente è che il riempimento della Buca fu fatto col permesso. La Buca degli Sforza ancora di proprietà privata e si spenderanno 11 milioni di euro per rimuovere tutti i veleni.

Quindi a bonifiche ultimate a spese nostre, avremo un terreno di un privato che potrà anche essere messo in vendita». Per Lucchesi è ora di farla finita «di non sapere chi ha inquinato e che ancora inquina perché mi viene da dire che in questo caso come per Ferroleghe, spiaggia davanti alla colonia Torino o domani per la Farmoplant le tre scimmie siano in piena funzione ma i costi li ha pagati e li paga la collettività».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

MASSA

Ripristino delle pinete zone del- la costa apuoversiliese: lo chie- de Italia Nostra di Massa Monti- gnoso. «E’ plurimillenaria la sto- ria del pino sulle nostre spiagge – dice il presidente Bruno Giam- paoli (nella foto) -, lo diffusero i Romani. La sua presenza subì un’ eclissi nei secoli bui della no- stra storia, ma riprese con il no- stro Rinascimento. Il primo qua- dro italiano dedicato al paesag- gio è una scena di caccia nottur- na in una nostra pineta in riva al mare realizzato da Paolo Uccel- lo. Meravigliose sono le pinete

del Botticelli. Nei primi dell’Ot- tocento si registra, qua e là nel nostro litorale, l’introduzione del pino, soprattutto quello ma- rittimo. Poi negli anni successi- vi si assiste ad una campagna di valorizzazione di questi alberi che vengono piantati a migliaia lungo la fascia costiera per pro- teggere il litorale dai venti mari- ni. Siamo negli anni 1835-40, quelli della svolta perché in que- sto periodo il conte Guerra, nel- la zona del Campaccio (Cinqua- le) a Poveromo, piantò 25mila pini e il conte Del Medico fece altrettanto a Marina di Carrara.

Naturalmente – prosegue Giam- paoli - dopo queste imprese il duca Francesco IV fece prose- guire la campagna di pinetazio- ne su tutto il litorale». I pini rap- presentano l’immagine della no- stra nazione, essendo il luogo

dove si sono sviluppati meglio.

«Nella nostra zona – aggiunge Giampaoli - è una vera peculiari- tà che ci identifica. I turisti che provengono dal nord Europa ed escono dall’autostrada a Carra- ra o a Massa rimangono affasci- nati dalle nostre pinete o, per meglio dire, da quello che rima-

ne dopo i vari tornado che si so- no abbattuti sul litorale. Sappia- mo che qualcuno al governo vorrebbe ridurre le pinete ma Italia Nostra contesta questa operazione e ne chiede invece il ripristino».

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LA NAZIONE - Massa, Carrara, Lunigiana

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mercoledì 29 diicembre 2021

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Massa

Progetto sul Fosso Poveromo Gli ambientalisti non si presentano

Disertato l’incontro indetto dal Consorzio bonifica sulla presentazione del piano per la messa in sicurezza MASSA

Sembrava che il progetto di messa in sicurezza del fosso Po- veromo interessasse a molte as- sociazioni del territorio apuano.

Invece, alla presentazione uffi- ciale ieri mattina nella sede di Viareggio se ne è presentata una sola, ‘Il mondo nelle nostre mani’. Assenze che hanno pesa- to e che hanno lasciato l’amaro in bocca ai vertici del Consorzio di Bonifica Toscana Nord che aveva organizzato l’incontro proprio per presentare il nuovo progetto dopo aver abbandona- to l’idea dell’idrovora alla foce.

Assenze in parte anche inspie- gabili, visto che proprio alcune associazioni avevano sollecita- to il presidente Ismaele Ridolfi (nella foto) a convocare l’incon- tro, criticandolo per non aver

«dato seguito agli impegni as- sunti di un percorso condiviso e partecipato nella massima tra- sparenza».

Ma alla presentazione della nuova ipotesi progettuale, in- contro al quale erano state invi- tate tutte le associazioni am- bientaliste del territorio apua- no, non si è presentata nessuna di quelle che avevano avanzato aspre critiche. «Viene da chie-

dersi se interessasse ed interes- sa davvero risolvere gli annosi problemi di allagamento in cui grava la zona di Poveromo o se invece si va sulla stampa tanto per fare polemiche sterili e fini a se stesse», commenta il Consor- zio in una nota. «Se avessero partecipato - prosegue - avreb-

bero potuto constatare che il nuovo progetto, redatto su indi- cazione della Regione Toscana, ha fatto proprie la gran parte di suggerimenti e proposte fatte dai cittadini e dalle associazioni con un sensibile miglioramento dell’opera che non tocca la spiaggia. Un’ipotesi progettua- le che è stata condivisa con i tecnici del Comune di Massa e con il Genio Civile e che è indi- spensabile per drenare le acque dell’intera area. Infatti, una vol- ta realizzate le necessarie fogna- ture bianche e gli stombamenti dei corsi d’acqua, l’idrovora sa- rà indispensabile per far deflui- re le maggiori portate di acqua che confluiranno nel fosso di Po- veromo e che oggi ristagnano nei campi e allagano molte abi- tazioni».

D’altronde, il progetto comples- sivo non può basarsi solo sul Consorzio: fognature bianche e stombamenti fanno capo ad al- tri enti, come Gaia o Comune «e non possono essere finanziate con le risorse per la difesa del suolo». Il percorso partecipato comunque continuerà, assicura il Consorzio, e « speriamo ripren- da il confronto tra enti, cittadini e associazioni».

Francesco Scolaro

© RIPRODUZIONE RISERVATA Buca degli Sforza

«Non è ’orfana’

I colpevoli sono ben noti»

Intervento del presidente Bruno Giampaoli

«Ridurre le pinete? Follia, vanno salvate»

Italia Nostra chiede il ripristino sulla costa

«Sono parte della nostra identità e rappresentano la storia plurimillenaria delle nostre spiagge»

LA DELUSIONE DELL’ENTE

«Viene da chiedersi se risolvere gli annosi problemi dell’area interessi davvero o si usi la stampa solo per fare polemica»

MARINA DI MASSA La Buca degli Sforza non è un sito orfano: ci sono nomi e cognomi dei colpevoli. E’ la critica che muove un nostro lettore, Franco Lucchesi, alla notizia del finanziamento per la bonifica del sito con 11 milioni di euro tramite il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Quindi con risorse pubbliche. Ma Lucchesi ricorda che un sito orfano è quello per il quale «non sia possibile risalire al colpevole della contaminazione per costringerlo a pagare il risanamento ambientale». Ma in quell’area verde, che un tempo ospitava pure un laghetto, negli anni sono stati scaricati rifiuti di ogni genere e le analisi hanno individuato inquinanti come idrocarburi, arsenico, zinco, piombo, mercurio nichel e pure cromo esavalente. «La proprietà – incalza Lucchesi -, quindi persone con nome e cognome, ha autorizzato la discarica di materiali di scarto della Dolomite di Montignoso spa e successivamente quella della Dolomite italiana spa fino al 1995. Ma quello che è sconvolgente è che il riempimento della Buca fu fatto col permesso. La Buca degli Sforza ancora di proprietà privata e si spenderanno 11 milioni di euro per rimuovere tutti i veleni.

Quindi a bonifiche ultimate a spese nostre, avremo un terreno di un privato che potrà anche essere messo in vendita». Per Lucchesi è ora di farla finita «di non sapere chi ha inquinato e che ancora inquina perché mi viene da dire che in questo caso come per Ferroleghe, spiaggia davanti alla colonia Torino o domani per la Farmoplant le tre scimmie siano in piena funzione ma i costi li ha pagati e li paga la collettività».

© RIPRODUZIONE RISERVATA MASSA

Ripristino delle pinete zone del- la costa apuoversiliese: lo chie- de Italia Nostra di Massa Monti- gnoso. «E’ plurimillenaria la sto- ria del pino sulle nostre spiagge – dice il presidente Bruno Giam- paoli (nella foto) -, lo diffusero i Romani. La sua presenza subì un’ eclissi nei secoli bui della no- stra storia, ma riprese con il no- stro Rinascimento. Il primo qua- dro italiano dedicato al paesag- gio è una scena di caccia nottur- na in una nostra pineta in riva al mare realizzato da Paolo Uccel- lo. Meravigliose sono le pinete

del Botticelli. Nei primi dell’Ot- tocento si registra, qua e là nel nostro litorale, l’introduzione del pino, soprattutto quello ma- rittimo. Poi negli anni successi- vi si assiste ad una campagna di valorizzazione di questi alberi che vengono piantati a migliaia lungo la fascia costiera per pro- teggere il litorale dai venti mari- ni. Siamo negli anni 1835-40, quelli della svolta perché in que- sto periodo il conte Guerra, nel- la zona del Campaccio (Cinqua- le) a Poveromo, piantò 25mila pini e il conte Del Medico fece altrettanto a Marina di Carrara.

Naturalmente – prosegue Giam- paoli - dopo queste imprese il duca Francesco IV fece prose- guire la campagna di pinetazio- ne su tutto il litorale». I pini rap- presentano l’immagine della no- stra nazione, essendo il luogo

dove si sono sviluppati meglio.

«Nella nostra zona – aggiunge Giampaoli - è una vera peculiari- tà che ci identifica. I turisti che provengono dal nord Europa ed escono dall’autostrada a Carra- ra o a Massa rimangono affasci- nati dalle nostre pinete o, per meglio dire, da quello che rima-

ne dopo i vari tornado che si so- no abbattuti sul litorale. Sappia- mo che qualcuno al governo vorrebbe ridurre le pinete ma Italia Nostra contesta questa operazione e ne chiede invece il ripristino».

S. C. Strenta

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I nodi dell’ambiente

•• 4 MERCOLEDÌ — 29 DICEMBRE 2021 – LA NAZIONE

Massa

Progetto sul Fosso Poveromo

Gli ambientalisti non si presentano

Disertato l’incontro indetto dal Consorzio bonifica sulla presentazione del piano per la messa in sicurezza

MASSA

Sembrava che il progetto di messa in sicurezza del fosso Po- veromo interessasse a molte as- sociazioni del territorio apuano.

Invece, alla presentazione uffi- ciale ieri mattina nella sede di Viareggio se ne è presentata una sola, ‘Il mondo nelle nostre mani’. Assenze che hanno pesa- to e che hanno lasciato l’amaro in bocca ai vertici del Consorzio di Bonifica Toscana Nord che aveva organizzato l’incontro proprio per presentare il nuovo progetto dopo aver abbandona- to l’idea dell’idrovora alla foce.

Assenze in parte anche inspie- gabili, visto che proprio alcune associazioni avevano sollecita- to il presidente Ismaele Ridolfi (nella foto) a convocare l’incon- tro, criticandolo per non aver

«dato seguito agli impegni as- sunti di un percorso condiviso e partecipato nella massima tra- sparenza».

Ma alla presentazione della nuova ipotesi progettuale, in- contro al quale erano state invi- tate tutte le associazioni am- bientaliste del territorio apua- no, non si è presentata nessuna di quelle che avevano avanzato aspre critiche. «Viene da chie-

dersi se interessasse ed interes- sa davvero risolvere gli annosi problemi di allagamento in cui grava la zona di Poveromo o se invece si va sulla stampa tanto per fare polemiche sterili e fini a se stesse», commenta il Consor- zio in una nota. «Se avessero partecipato - prosegue - avreb-

bero potuto constatare che il nuovo progetto, redatto su indi- cazione della Regione Toscana, ha fatto proprie la gran parte di suggerimenti e proposte fatte dai cittadini e dalle associazioni con un sensibile miglioramento dell’opera che non tocca la spiaggia. Un’ipotesi progettua- le che è stata condivisa con i tecnici del Comune di Massa e con il Genio Civile e che è indi- spensabile per drenare le acque dell’intera area. Infatti, una vol- ta realizzate le necessarie fogna- ture bianche e gli stombamenti dei corsi d’acqua, l’idrovora sa- rà indispensabile per far deflui- re le maggiori portate di acqua che confluiranno nel fosso di Po- veromo e che oggi ristagnano nei campi e allagano molte abi- tazioni».

D’altronde, il progetto comples- sivo non può basarsi solo sul Consorzio: fognature bianche e stombamenti fanno capo ad al- tri enti, come Gaia o Comune «e non possono essere finanziate con le risorse per la difesa del suolo». Il percorso partecipato comunque continuerà, assicura il Consorzio, e « speriamo ripren- da il confronto tra enti, cittadini e associazioni».

Francesco Scolaro

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Buca degli Sforza

«Non è ’orfana’

I colpevoli sono ben noti»

Intervento del presidente Bruno Giampaoli

«Ridurre le pinete? Follia, vanno salvate»

Italia Nostra chiede il ripristino sulla costa

«Sono parte della nostra identità e rappresentano

la storia plurimillenaria delle nostre spiagge»

LA DELUSIONE DELL’ENTE

«Viene da chiedersi se risolvere gli annosi problemi dell’area interessi davvero o si usi la stampa solo per fare polemica»

MARINA DI MASSA

La Buca degli Sforza non è un sito orfano: ci sono nomi e cognomi dei colpevoli. E’ la critica che muove un nostro lettore, Franco Lucchesi, alla notizia del finanziamento per la bonifica del sito con 11 milioni di euro tramite il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Quindi con risorse pubbliche. Ma Lucchesi ricorda che un sito orfano è quello per il quale «non sia possibile risalire al colpevole della contaminazione per costringerlo a pagare il risanamento ambientale». Ma in quell’area verde, che un tempo ospitava pure un laghetto, negli anni sono stati scaricati rifiuti di ogni genere e le analisi hanno individuato inquinanti come idrocarburi, arsenico, zinco, piombo, mercurio nichel e pure cromo esavalente. «La proprietà – incalza Lucchesi -, quindi persone con nome e cognome, ha autorizzato la discarica di materiali di scarto della Dolomite di Montignoso spa e successivamente quella della Dolomite italiana spa fino al 1995. Ma quello che è sconvolgente è che il riempimento della Buca fu fatto col permesso. La Buca degli Sforza ancora di proprietà privata e si

spenderanno 11 milioni di euro per rimuovere tutti i veleni.

Quindi a bonifiche ultimate a spese nostre, avremo un terreno di un privato che potrà anche essere messo in vendita». Per Lucchesi è ora di farla finita «di non sapere chi ha inquinato e che ancora inquina perché mi viene da dire che in questo caso come per Ferroleghe, spiaggia davanti alla colonia Torino o domani per la Farmoplant le tre scimmie siano in piena funzione ma i costi li ha pagati e li paga la collettività».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

MASSA

Ripristino delle pinete zone del- la costa apuoversiliese: lo chie- de Italia Nostra di Massa Monti- gnoso. «E’ plurimillenaria la sto- ria del pino sulle nostre spiagge – dice il presidente Bruno Giam- paoli (nella foto) -, lo diffusero i Romani. La sua presenza subì un’ eclissi nei secoli bui della no- stra storia, ma riprese con il no- stro Rinascimento. Il primo qua- dro italiano dedicato al paesag- gio è una scena di caccia nottur- na in una nostra pineta in riva al mare realizzato da Paolo Uccel- lo. Meravigliose sono le pinete

del Botticelli. Nei primi dell’Ot- tocento si registra, qua e là nel nostro litorale, l’introduzione del pino, soprattutto quello ma- rittimo. Poi negli anni successi- vi si assiste ad una campagna di valorizzazione di questi alberi che vengono piantati a migliaia lungo la fascia costiera per pro- teggere il litorale dai venti mari- ni. Siamo negli anni 1835-40, quelli della svolta perché in que- sto periodo il conte Guerra, nel- la zona del Campaccio (Cinqua- le) a Poveromo, piantò 25mila pini e il conte Del Medico fece altrettanto a Marina di Carrara.

Naturalmente – prosegue Giam- paoli - dopo queste imprese il duca Francesco IV fece prose- guire la campagna di pinetazio- ne su tutto il litorale». I pini rap- presentano l’immagine della no- stra nazione, essendo il luogo

dove si sono sviluppati meglio.

«Nella nostra zona – aggiunge Giampaoli - è una vera peculiari- tà che ci identifica. I turisti che provengono dal nord Europa ed escono dall’autostrada a Carra- ra o a Massa rimangono affasci- nati dalle nostre pinete o, per meglio dire, da quello che rima-

ne dopo i vari tornado che si so- no abbattuti sul litorale. Sappia- mo che qualcuno al governo vorrebbe ridurre le pinete ma Italia Nostra contesta questa operazione e ne chiede invece il ripristino».

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I nodi dell’ambiente

LA NAZIONE - Massa, Carrara, Lunigiana

(7)

mercoledì 29 diicembre 2021

IL TIRRENO - Massa, Carrara, Lunigiana

(8)

mercoledì 29 diicembre 2021

15

•• MERCOLEDÌ — 29 DICEMBRE 2021 – LA NAZIONE

Cronache

VECCHIANO La storia di Irma Brait, la super nonna-volontaria di 90 anni che ogni giorno sale in sella alla sua bicicletta per fare visita agli an- ziani malati e rimasti soli, rac- contata qualche giorno fa sulle pagine de «La Nazione», ha per- corso chilometri raggiungendo gli Studios di Rai 1. Le telecame- re del programma «Oggi è un al- tro giorno» di Serena Bortone hanno fatto tappa al Circolo gio- vanile Arci «La Vasca Azzurra»

di Nodica per incontrare Irma.

Presenti al debutto in tv anche il sindaco di Vecchiano, Massimi- liano Angori, alcuni volontari della Misericordia di Vecchiano e della Pubblica Assistenza di Mi-

gliarino e il gruppo di volontari

«Giovani di ieri» del circolo di Nodica.

Dopo aver accennato una peda- lata di fronte all’obiettivo della telecamera, la nonna-volontaria ha raccontato la sua giornata ti- po: «La mattina mi alzo, svolgo le faccende e poi vado a trovare chi sta meglio e chi sta peggio.

Ognuno mi parla di ciò che vuo- le, spesso conversiamo del più

e del meno e non faccio mai do- mande private. Non ho appunta- menti fissi e non aspetto chia- mate. Mi reco da chi vive in soli- tudine. E quando vado via mi ca- pita spesso di sentirmi dire:

‘Bimba, ma quando torni?’».

È un gesto di amore verso la co- munità che Irma svolge da 35 anni salendo in sella alla sua bici- cletta consumata dai chilometri percorsi, ma che non intende so-

stituire «perché ha un valore af- fettivo troppo forte».

Prosegue, così, una missione tanto fondamentale quanto an- nosa: aiutare il prossimo. «Chi sta con la gente finisce per aiuta- re il prossimo – afferma –, men- tre chi resta da solo rischia di perdere la testa».

Di fronte all’obiettivo del came- raman, Irma resta fedele ai suoi principi, infatti, non è sola, ma ha voluto al suo fianco la sua co- munità e il gruppo di volontari

«Giovani di ieri», di cui fa parte.

«In un mondo in cui il senso di comunità si sta smarrendo – spiega il presidente di ‘Giovani di ieri’, Nedo Masoni – il nostro obiettivo è quello di mantenere viva la fiaccola della socialità co- me antidoto alla solitudine». «La complessità della pandemia non ha fatto diminuire la sociali- tà e la vocazione all’altruismo dei nostri cittadini – dichiara il sindaco Massimiliano Angori -.

Anche quest’anno Vecchiano si conferma presidio di solidarietà grazie al gesto altruistico di Ir- ma Brait, un esempio per tutta la nostra comunità».

Ilaria Vallerini

© RIPRODUZIONE RISERVATA

«Contagiato anch’io». Il sindaco in isolamento

Michelangelo Betti positivo al Covid a pochi giorni dalla terza dose, ricevuta il 20 dicembre: «Grazie al vaccino ho solo sintomi lievi»

CASCINA Anche il sindaco di Cascina Mi- chelangelo Betti è in isolamento perchè positivo al Covid. La con- ferma è arrivata lunedì sera. Pri- ma un tampone fai-da-te, poi il molecolare che ha fugato ogni dubbio rimasto. Un contagio che arriva a pochi giorni dalla ter- za dose di vaccino, effettuata il 20 dicembre. «Sto bene, solo un raffreddore – rassicura – e io ai raffreddori invernali sono abitua- to: corro, vado in piscina, esco a portare fuori il cane. Lì per lì – nella notte tra Natale e Santo Ste- fano - non avevo dato grande pe- so alla cosa, poi alcuni dei miei collaboratori hanno manifestato sintomi un po’ più evidenti e alla fine sono risultati positivi. Così anche io mi sono sottoposto a

tampone. Ma il mio raffreddore, senza alcuna linea di febbre, di- mostra che la copertura vaccina- le comunque funziona. Quando il vaccino non evita il contagio, ne attenua fortemente i sintomi.

Niente rispetto alle sofferenze di tante persone nell’ultimo anno e mezzo». Ieri il sindaco Betti ha partecipato da remoto al consi- glio comunale, mentre è stato costretto ad annullare la confe- renza stampa di fine anno «che

speriamo di poter convocare su- bito prima o subito dopo l’Epifa- nia».

«Sotto-tampone» anche i fami- liari (che stanno bene) e altri membri della giunta cascinese, screening che si sta scontrando con la comune difficoltà nel tro- vare un posto per sottoporsi al test. «In questi giorni stiamo arri- vando alla soglia di 4mila conta- gi a Cascina da inizio pandemia, che significa che il 10% dei casci-

nesi si è contagiato. Oggi (ieri per chi legge, ndr) il numero dei contagiati supera quota 260. Gli elementi di riflessione in questo momento sono quindi di due ti- pi. Se guardiamo al lato negati- vo, questa quarta ondata sta esplodendo mentre è in corso e

nonostante la campagna di vac- cinazione. Nella seconda ondata di novembre scorso le persone in isolamento erano arrivate a 700, nella terza a marzo non era- vamo mai andati oltre 200. Ora siamo già a 260. E siamo ancora in fase ascendente, i numeri sali- ranno. Ma c’è anche un lato posi- tivo: la vaccinazione funziona perchè su 260 persone contagia- te e in isolamento si contano so- lo due ricoverati. E nelle altre on- date erano decine». È la fascia d’età 5-11 anni quella più critica:

«L’adesione alla campagna vac- cinale, per i bambini, è su base volontaria. L’invito alle famiglie, ai genitori non può che essere quella di scegliere la vaccinazio- ne. E devo dire che in questi pri- mi giorni la risposta c’è stata, questa è la mia impressione, spe- ro che questo sia il trend anche delle prossime settimane». Nel frattempo, per il sindaco Betti, qualche pratica ‘a distanza’, tan- te call con i collaboratori e «il nuovo abbonamento a Netflix.

Almeno so come trascorrere la notte di Capodanno».

Francesca Bianchi

La storia di nonna-bici Irma ‘pedala’ in tv Super volontaria 90enne intervistata dalla Rai

La generosità della signora era stata raccontata da «La Nazione»: «Mi dicono spesso, bimba, quando torni?»

Area pisana

IL VIRUS GALOPPA

«In questi giorni a Cascina stiamo arrivando alla soglia dei 4mila infetti»

Il sindaco di Cascina Michelangelo Betti ha annunciato sui social di esser risultato positivo al Covid

IL SINDACO ANGORI

«Anche quest’anno Vecchiano si conferma presidio di solidarietà»

La signora Irma intervistata dalla Rai (foto Del Punta/Valtriani)

MAXI OPERAZIONE 1250 chili di eternit abbandonato Due deenunce Rifiuti di lavorazioni edili abbandonati tra i quali 13 quintali di lastre di

“eternit” in deterioramento:

rintracciato e denunciato, dalla municipale di Vecchiano il titolare di un’impresa edile di Viareggio. Rinvenuti lungo una strada vicinale in località “la Barra”, frazione di Nodica, un primo abbandono di rotoli di coperture di

“onduline in vetroresina”

ognuna di oltre 3 metri e un secondo scarico di circa 1250 kg di lastre di

“eternit“. Dalle telecamere è stato individuato l’autocarro. E’

scattata la denuncia in concorso per il titolare con una persona sconosciuta (l’autista dell’autocarro). Imposto lo smaltimento definitivo e il pagamento spese. Il grazie agli agenti da parte dell’assessore Canarini e del sindaco Angori.

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MERCOLEDÌ — 29 DICEMBRE 2021 – LA NAZIONE

Cronache

VECCHIANO

La storia di Irma Brait, la super nonna-volontaria di 90 anni che ogni giorno sale in sella alla sua bicicletta per fare visita agli an- ziani malati e rimasti soli, rac- contata qualche giorno fa sulle pagine de «La Nazione», ha per- corso chilometri raggiungendo gli Studios di Rai 1. Le telecame- re del programma «Oggi è un al- tro giorno» di Serena Bortone hanno fatto tappa al Circolo gio- vanile Arci «La Vasca Azzurra»

di Nodica per incontrare Irma.

Presenti al debutto in tv anche il sindaco di Vecchiano, Massimi- liano Angori, alcuni volontari della Misericordia di Vecchiano e della Pubblica Assistenza di Mi-

gliarino e il gruppo di volontari

«Giovani di ieri» del circolo di Nodica.

Dopo aver accennato una peda- lata di fronte all’obiettivo della telecamera, la nonna-volontaria ha raccontato la sua giornata ti- po: «La mattina mi alzo, svolgo le faccende e poi vado a trovare chi sta meglio e chi sta peggio.

Ognuno mi parla di ciò che vuo- le, spesso conversiamo del più

e del meno e non faccio mai do- mande private. Non ho appunta- menti fissi e non aspetto chia- mate. Mi reco da chi vive in soli- tudine. E quando vado via mi ca- pita spesso di sentirmi dire:

‘Bimba, ma quando torni?’».

È un gesto di amore verso la co- munità che Irma svolge da 35 anni salendo in sella alla sua bici- cletta consumata dai chilometri percorsi, ma che non intende so-

stituire «perché ha un valore af- fettivo troppo forte».

Prosegue, così, una missione tanto fondamentale quanto an- nosa: aiutare il prossimo. «Chi sta con la gente finisce per aiuta- re il prossimo – afferma –, men- tre chi resta da solo rischia di perdere la testa».

Di fronte all’obiettivo del came- raman, Irma resta fedele ai suoi principi, infatti, non è sola, ma ha voluto al suo fianco la sua co- munità e il gruppo di volontari

«Giovani di ieri», di cui fa parte.

«In un mondo in cui il senso di comunità si sta smarrendo – spiega il presidente di ‘Giovani di ieri’, Nedo Masoni – il nostro obiettivo è quello di mantenere viva la fiaccola della socialità co- me antidoto alla solitudine». «La complessità della pandemia non ha fatto diminuire la sociali- tà e la vocazione all’altruismo dei nostri cittadini – dichiara il sindaco Massimiliano Angori -.

Anche quest’anno Vecchiano si conferma presidio di solidarietà grazie al gesto altruistico di Ir- ma Brait, un esempio per tutta la nostra comunità».

Ilaria Vallerini

© RIPRODUZIONE RISERVATA

«Contagiato anch’io». Il sindaco in isolamento

Michelangelo Betti positivo al Covid a pochi giorni dalla terza dose, ricevuta il 20 dicembre: «Grazie al vaccino ho solo sintomi lievi»

CASCINA

Anche il sindaco di Cascina Mi- chelangelo Betti è in isolamento perchè positivo al Covid. La con- ferma è arrivata lunedì sera. Pri- ma un tampone fai-da-te, poi il molecolare che ha fugato ogni dubbio rimasto. Un contagio che arriva a pochi giorni dalla ter- za dose di vaccino, effettuata il 20 dicembre. «Sto bene, solo un raffreddore – rassicura – e io ai raffreddori invernali sono abitua- to: corro, vado in piscina, esco a portare fuori il cane. Lì per lì – nella notte tra Natale e Santo Ste- fano - non avevo dato grande pe- so alla cosa, poi alcuni dei miei collaboratori hanno manifestato sintomi un po’ più evidenti e alla fine sono risultati positivi. Così anche io mi sono sottoposto a

tampone. Ma il mio raffreddore, senza alcuna linea di febbre, di- mostra che la copertura vaccina- le comunque funziona. Quando il vaccino non evita il contagio, ne attenua fortemente i sintomi.

Niente rispetto alle sofferenze di tante persone nell’ultimo anno e mezzo». Ieri il sindaco Betti ha partecipato da remoto al consi- glio comunale, mentre è stato costretto ad annullare la confe- renza stampa di fine anno «che

speriamo di poter convocare su- bito prima o subito dopo l’Epifa- nia».

«Sotto-tampone» anche i fami- liari (che stanno bene) e altri membri della giunta cascinese, screening che si sta scontrando con la comune difficoltà nel tro- vare un posto per sottoporsi al test. «In questi giorni stiamo arri- vando alla soglia di 4mila conta- gi a Cascina da inizio pandemia, che significa che il 10% dei casci-

nesi si è contagiato. Oggi (ieri per chi legge, ndr) il numero dei contagiati supera quota 260. Gli elementi di riflessione in questo momento sono quindi di due ti- pi. Se guardiamo al lato negati- vo, questa quarta ondata sta esplodendo mentre è in corso e

nonostante la campagna di vac- cinazione. Nella seconda ondata di novembre scorso le persone in isolamento erano arrivate a 700, nella terza a marzo non era- vamo mai andati oltre 200. Ora siamo già a 260. E siamo ancora in fase ascendente, i numeri sali- ranno. Ma c’è anche un lato posi- tivo: la vaccinazione funziona perchè su 260 persone contagia- te e in isolamento si contano so- lo due ricoverati. E nelle altre on- date erano decine». È la fascia d’età 5-11 anni quella più critica:

«L’adesione alla campagna vac- cinale, per i bambini, è su base volontaria. L’invito alle famiglie, ai genitori non può che essere quella di scegliere la vaccinazio- ne. E devo dire che in questi pri- mi giorni la risposta c’è stata, questa è la mia impressione, spe- ro che questo sia il trend anche delle prossime settimane». Nel frattempo, per il sindaco Betti, qualche pratica ‘a distanza’, tan- te call con i collaboratori e «il nuovo abbonamento a Netflix.

Almeno so come trascorrere la notte di Capodanno».

Francesca Bianchi

La storia di nonna-bici Irma ‘pedala’ in tv Super volontaria 90enne intervistata dalla Rai

La generosità della signora era stata raccontata da «La Nazione»: «Mi dicono spesso, bimba, quando torni?»

Area pisana

IL VIRUS GALOPPA

«In questi giorni a Cascina stiamo arrivando alla soglia dei 4mila infetti»

Il sindaco di Cascina Michelangelo Betti ha annunciato sui social di esser risultato positivo al Covid

IL SINDACO ANGORI

«Anche quest’anno Vecchiano

si conferma presidio di solidarietà»

La signora Irma intervistata dalla Rai (foto Del Punta/Valtriani)

MAXI OPERAZIONE

1250 chili di eternit abbandonato Due deenunce

Rifiuti di lavorazioni edili abbandonati tra i quali 13 quintali di lastre di

“eternit” in deterioramento:

rintracciato e denunciato, dalla municipale di Vecchiano il titolare di un’impresa edile di Viareggio. Rinvenuti lungo una strada vicinale in località “la Barra”, frazione di Nodica, un primo abbandono di rotoli di coperture di

“onduline in vetroresina”

ognuna di oltre 3 metri e un secondo scarico di circa 1250 kg di lastre di

“eternit“. Dalle telecamere è stato individuato l’autocarro. E’

scattata la denuncia in concorso per il titolare con una persona sconosciuta (l’autista dell’autocarro). Imposto lo smaltimento definitivo e il pagamento spese. Il grazie agli agenti da parte dell’assessore Canarini e del sindaco Angori.

LA NAZIONE - Pisa

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