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ELOGIO CITTA DI AREZZO. jm a&maaaa s T ma. Presa FIRENZE DELLA SELLA TIPOGRAFIA BONDUCC LANA. Nel concorso bienniale stabilito in Arezzo

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(1)

ELOGIO

DELLA

CITTA DI AREZZO

Presa

jm a&maaaa® s®T®ma

PREMIATAL'ANNO1833-

Nelconcorso bienniale stabilito inArezzo dalSenatoreDellaFioraja.

FIRENZE

SELLA TIPOGRAFIA BONDUCC LANA

1853

.

(2)

Se

lalodecommendai.riccdellegrandiopere puòtaloraandar rotadifedetragl’uomini, que- stointerviene allorchéannunziala un labbro dafor- tissimiallettamenti amagnificareadescato.

Non

elee laveritànonsiasispessoingenuamentefavellata

m

mezzoalletenere alfezionidelcuore;

ma

le

umane

orecchiestudioseaccoglitricidelbiasimoaltrui, so- noaltresìdellalode sospettose enemiche, perquel- lostimarsicheipiùfannonell’abbassamentode- gl’ altri elevati, e nell’elevazione depressimeglio che ad emulareincitati.Questo considerando temo non l’encomiod’Arezzotessutoda unoscuro suo figlio, siaperapparireesagerato e inmolta parte dacal- do amoreper laPatriaispirato.Senon che Arez- zo ignotanonè,neisuoipregjpochiemeschini;

anzisonoessiepernoveroeperampiezza stupen- di,sicchésiafacilenon parlandodituttiogniso- spetto di esagerazione sfuggireeadun tempopar- lare ditaliche meritinol’invidia dellepiù illustri Città.Però duesoline verrò brevemente narrando, 1’unodella fortezzaegenerosità degl’animi, l’altro dell’eccellenzadegl’ingegni.

E

poichéildivinoAli- ghieri,che sopra ognialtroPoeta somigliantissimo

(3)

all’epicoGrecolarammingasua vitaconfortòcon

un

versopotente

ma

non sempregiustodistribu- tored’infamiaedigloria,detrarvolendoall’Are- tinonome,dellarivierad’Arno ha cantato

Botolitrovapoi,venendogiuso Ringhiosi più che nonchiedelorpossa

Ed

a lordisdegnosatorceilmuso; purg.

XIV.

percorrendolastoriani’adoprerò pur ancheadi- leguareunatacciadallapropriabilesuggerita ad

un

ingegnonelleacerbitàdecontrai')casiinasprito.

L’avere originevetustissima, anzitalechele memorieoltrepassi,l’avere un

nome

(i)chenel vario diluiinterpetrarsipopoliepersonaggifami- geratirammenti,siè spessoalodenonpicciola at- tribuito.Oraiotrovoche nonlasolaorigine,

ma

lapotenzafruttod’ azioniillustriinArezzoè an- tichissima:Dallaquale or con1’unaedorcon 1’altramanieradigrandezza non avendoinalcuna etàdiscordatoconmegliordirittopotràtaluno apporloasuovanto.Favoleggiandogl’antichinon oscuraepienad’anni,

ma

brevee gloriosa vita es- sersida Achilleprescelta,vollerocertamenteam- maestrarne, che comel’attraversare senzafama una lungaetànonaltroècheavere piùnumerosispet- tatoridellapropria vergognatosila longevità dalla celebritànondisgiuntasarebbecosaammirabilee peregrina, quantol’innestodiduerareperfezioni

(i)Le varieestrane derivazioni assegnatealnomed’Arezzo sonoriportatedal Rondinelìi-Relazione dellostatoanticoemo- dernod’ArezzoalGranduca Francesco1.-

(4)

5 puòesserlo.Adessoèdaconsiderarechementrele cittàantichespessoriduconsiascreditarecolle in- formi rovinelatradizione della passatamagnifecen- za, lerecentipoicomunquein lustro s’accrescano, delveneratoaspettodellavetustàipicciolie spre- gevoliprincipj loro adecorarenon giungono; Arez- zo, ciòchedipochealtreinterviene,edèdall’in- faustacondizionedelleprimecolsuopresentepro- sperarelontaua

,ed’altrondetunonsolononne trovirorigine,

ma

neppurecosìappressarvitipuoi chenelladebolezzade’suoiesordjtùlasorprenda;

QuasiilCieloaviemegliocollacoscienzadiuna famaimmemorabileallevirtuoseopereaccenderla, abbialiabellapostafraleteuebredell’etàravvi- luppati,edaiprofanicuriosiocchisottratti.

E

ac- ciònellemieparole,nousiadesiderata ogni auto- ritàdella storia,dalleprimedistintetestimonian- zetramandate intorno ad Arezzo,sinoaitempi da noinon remotilaverròinterrogando.Fattoprin- cipiodaiLatiniScrittori(i);Sela

Romana

Re- pubblicanetrionfigiàadultadicosternazionecol- mavasialsorgere diintestinediscordieinArezzo, sereputavalaunadelleprincipalissime CittàEtni- sche, se anzilapaceelaguerrainquel paese di- penderedalsuo esempionondubitava;daltimore dell’unaiolapotenzadell’altramisuro,eda que- stovolontario ossequiodegl’Etruschivedoattribuir- siad Arezzoilprimatodellamilitareprodezza.

E

adottenerloquanteazioninondoveronoabbi-

(i)LivioLib,io.an.4S8.lib.io.ì.45'• 27.an, 541.

(5)

. 6

sognare?nonoscureevolgari

ma

luminoseema- gnanime,edegne chesiammirassero daqueipo- poliprimiordinatori dell’ Italiana sapienza, emae- stri(i)avantideiGreciai

Romani

stessiiquali colpadelle istituzioniebberoadomatori.Chese

come

ilpensierofacilmentetuttequesteazionicom- prende,non può ancheilfreddocalcoloenumeran- dopercorrerle;causaneè1’avvenutadistruzione deimonumenti, ediltenernoiquanto delPEtru- riasappiamo dainvidi enemiciscrittori,iquali dicendoneciòche beneallelorocose tornava,non laliberaEtruria,

ma

quellasoggettaprimaall’in- fluenza eposcia allaservitùstranieradescrissero.

Pure queifitticheintaledecadenzadelsuopae- seintornoad Arezzosileggono saranno, credode- gl’antecedentinon deboleindizio. DiscesiiGalli(3

) dalleAlpi,desolatoilterreno colfuocoe col ferro, e rotto vicino alla stessa Città l’Ausiliare

Romano

esercito, sino aprenderne novo

nome

illuogodei seguitoconflitto,fecersianimosiacircuirlad’asse- dio;equei barbari chealtra volta laromana gran- dezzaallo strettonidodelCampidoglioridussero ,

edivipressochésoffocarono,

come

allora dalla vir- tùdiCamillo furonodelle fattedepredazioni puni- ti,cosìquestafiatadalla

magnanima

resistenza d Arezzo vennerodalcommetternedellemaggiori impediti,econdue annid’inutilisforziintorno allesuemura,alladisfattachealtroveattendevali

(1)Livioli'-,g.an.444. (2

)Polibiolib.2.cap.

g.Sior.U/iivers.tom. XI.

(6)

apparecchiati.Al quale

sommo

argomentodella pro- dezzadegl’animiunaltrononinferioredellaric- chezzaepotenzasuaseneaggiunge,1’

immenso

apparecchio(1)difrumentie d’armidallaCittà all’esercitodistruttorediCartagine somministrato:

mentresealcunoconciòchelealtreCittàEtni- schecontribuironoattentamenteilconfronti,cono- scerànon tautodiciascunadiesse,

ma

quasidi tutteassiemeriunite essersimostratal’Arretinaopu- lenzamaggiore.

E

talesuasaperioritàancoranelle altrecoseapparve perassaitempo benchiara, tro- vandosi cheiLatinieGreciscrittoridairèalla metàdelromano impero edinqueltornofioriti, fecerod’Arezzo più chedellerimanentiCittàEtni- schefrequentevedonoratamenzione.Anzialcuni diessi(2)laudata avendola

come

cittàforte enelle antiche guerre importante, somministraronounaltro argomentonon meritevoledi esser taciutointorno allaveritàdeimieidetti;

poichéegl’uominisem- predell’indole de’luoghiritraggono,edinoltrea renderlataleinquellemanieredicombatterecol- laopportunitàdelsitodovea1’eccellentequalità degl’ abitatoriconcorrere.

Tralasciatioraitempi perlebarbaricheinva- sionieperladominante ignoranzainfelici,vengo all’epocaincuiinovipopolinatidaimischiati avanzididissimilinazioni:aggiunseroun gradodi bastantefermezza.Allorailsentimentoprofondo

(1)Livio Uh*28.ara.545.

( 2)Dioned’Alicarnasso Antiq. Rom.lib, 3. Star.Univ. to'n.Xl.

(7)

8

dellaCristianacredenza,cresciutonell’amorede suoi seguaciquanto piùunabrutal forza avealo per 1’avantitravagliato,vincitoredirecentedovunque non

meno

che1’intero

uomo

occupò.

E come

ogni fortecommozioneaigrandicuoripiùlatamente s’appiglia,ArezzodaidominatoridellaToscana indipendente,offrendo spessoilgovernodi se stes- saaisuoispiritualipastori

,vollecertorimeritare deglioltraggisoffertiquellafedeluminosa,chea leidibuonoravenuta trovòfraisuoifiglidolorose einnumerevoli testimonianzedisangue, (r)

Ma

allor- chétantaparted’Europa replicatamenterovesc.iossi sull’Asia,1’ispirazionediquelsentimento, prima sottoilBuglionefésiche pochiAretiniinmezzo anazioninumerosissimeebellicoseavessero

come

lefatiche,cosìipremj(2

)dellaconquistadistin- ti;poscia nell’impresa

men

faustadallapietàdel IX. LuigicausataprimeleAretinemani condusse ainalberareilvessillodellacrocesulle

mura

di Damiata,vessillopelcuitrionfospiegavasiquanto eroismoleferocipassionieilreligiosoentusiasmo sannonegl’umanipettieccitare.

Ma

nelledeplorabiliItalianeguerrediparte, ArezzoalMagno Carlodellaindipendenzaeprivilegj suoi,edaisuccessoridinoninterrottaprotezione debitricesieresseassaispessoacapodell’imperiai

(i)Ilnumero straordinariodeimartiri Aretinièattestatodalla stessaLetteraPontificiaalComunediArezzo.Vedilenotedel Sig. Afa.AnastasioAngiolacciallesue stanze dove questalettera è riportata.

(a)fianieriSalvucciCompendio StoricodellaGuerraSacra.

(8)

partitoinToscana,e1insegnaadecorarladelle sue intrapreseindossanne.

Le

qualiorcontroLuna edorcontro

T

altradellevicinecittàconducendo convaria sorte,

ma

sempre con eguallode dige- nerosità;acquistò dimolteeritenneper alcun tem- poildominio,econtrolafiorentinarepubblica, grande più che perlearmi perla forzaprepotente dell’oro,ebbe lunga ed onoratacontesa.Della quale volendoioalcun cherammentarequello prescieglierò che più dirittamenteacombattereiversidell’Ali- ghieri riesca.Niunopoisimeraviglisementrepos- so a taleuopo narraretrionfi,diunadisfattaio favello;perchèquestaavvenutasottogl’occhidel poeta,anzi,selicedirlodiun privatoguerriero, sottoicolpidellasua spada, forsecausòsola lasua gravecensura,perquell’irache meglio dell’ammira- zione ispirar suolelaresistenzabenchévirtuosa di osti- natinemici,(i)

Or

benelagiornatadiCampaldi- 110indannodeiGhibelliniconchiusa, piuchèdella vincitriceFirenzeriesciagloriadeivintiAretini, seeil

modo

dellabattagliaeciòchene conseguì siaattentamenteconsiderato.Perchègl’Aretiniin numeroinferioredall’animoso Guglielminoguidati perderonolavittoriache fàcilmentesieranocol primo impetoin

mano

recata,non pervaloredei nemici

ma

per malignitàdellafortuna,laquale confataicasoleloroforzedivise.

giàseper questomezzoilvigoredecorpicaddedalnumero

(i)Dantecorse aCampaldino estremo pericolodella vita,cir- costanza che rende piu che ragionevole1’espostacongettura.

(9)

IO

oppressofudelpari prostratalafortezzadegl' ani*

mi

.mentredalla"vittoriascaduti,f onorediaver—

laabbondevolmente meritata seppero conintrepida fineaseconservare.Dopopoilasconfittachisti- mato avrebbe che unacittàtestéprivatadevalidi difensori,costernata dalterrorecompagnodelle in- speratesventure,al'presentarsidellanemicabatta- glianellebracciade vecchiilfortesuoschermoe neifemineipettilesalde sue

mura

trovasse?(i) Purcosì fu,anziaquestol’antecedente infortunioil Cieloordinava, onde luogoavesse l’Aretinovalore adimostrarsinon-ne._prosperjLsu ccessi.solo

ma

in oguievento,non ne giovani anni

ma

inognietà, nonnel fortesesso

ma

inentrambi indistintamente stupendo.

E

sea

Roma

piùdiPorsennae diPirro superaticollagenerosità,piùdiVejoediTaranto conquistatecollearmi, piùdeiGalli sullefumanti sueceneriallavendetta immolati, piùdellealtre eroicheimprese divenutecomuni perleisenzaessere

meno

grandi,F unicadisfattadi Cannevalseil gridodiinvincibileesovrumana: Allorchéfrale migliajadetrucidatiCittadini e leminacele delFim- minente Annibaie nonaltro affettoprovò chelagra- titudine a chidileinon aveadisperato: ementre nell’ agitatafantasiaaltricreduto avrebbe adoraad oraconsegnarsiicaritettiallefiamme,ecorrere

(i)Ser Gorello nel suo Poema pressoilMuratoriScript,res.

ltal. torti.XP'.

Cilesenzamura con steccataefossa Difesofuiperdonneepervecchi, Ch5altrinonra’ eracampatoa riscossa.

(10)

latinastrageognistrada, ella nelpiù grandedegl’in- fortunjdellavittoriapiùdegna perilsentimento desuoialtidestini,eperlavolontànonflessibile da

umano

eventoagl’immutabili

Numi

siavvicinò;

Iononatorto

mi

vò persuadendodallagiornata diCampaldino discenderelameglioredifesad’Arez- zo;eperchèlaforza dell'animo megliofra lacom- passionedegl’ avversi casichenell’ invidiadepro- speris’appalesa;eperchè quelfatto è più di qual- sivoglia vittorialuminosoe dairaccontatiprodigj dell’anticaGrecianonaffattolontano.

Inoltreunatalenaturadiuominicomemai potè Danteall’arrogante petulenzadi ringhiosi ca- gnoliparagonarla?Siveramente furonogl’Aretini temerari arrischiando unadisugualebattagliacon- trocoloroche un annoavantiaveanoincampai conflittofugati, (i) eche ancordopononsenza quelchesuccesso nella lorocittàcapitaleassaliro- no!(2)Sebbene quandoisdegnosi versi dell’Alighieri hannotuttiiToscanipopoliad una

mano

di porci, dilupiediastutevolpiridotto,non può muover giustolamentochi trovasi la divisa delcagnoloin- dossata.Tanto più che T arroganzaagl’Aretinirim- proveratael’eroismosonoforse dal soloeventotra loiodistinti,procedendo entrambidalloperarenon dietroilfreddocalcolodelleproprieforze,

ma

die- trogl’impulsidiun animoaniunamortaicosa inferiore.

(0Crotiacade! PotestàdiArezzo pressoilMurai. Serial,rei.

Hai.lom.XXIV,-J1citatopoemadìSei-Gorello- (3jLamedesima Cronaca all’anno1iop

(11)

fa

Le

sventureperaltroindistintamenteatutti sovrastando,segloriaèilgovernarsiinessecon pertinacecoraggio,gloriaeancora dopoesseilnon giacersi

come

piante persempreatterrate,

ma

anzi

come

quellechelafuriadelvento incurva per un istante,tornarseue prestamenteinaltoe allacon- naturalegrandezzaridursi.

Or

dunque questosecon- do vanto Arezzoloriportò sottoGuidoTarlatisuo VescovoeDuce.Politico(i)eguerriero,lacittà con ampiestradeconpiùlargovolgeredimura, emegliocollaricondottaprosperitàcrebbeinono- re,eildominio suocollariduzionedeiribellie conlaconquistadinuovipaesiaumentò. In questo soloinfeliceche1’assolutagrandezzadellasua pa- tria inToscana,destinata forse a stabilirsi dalle sole suemani;fu diperfezionare econsolidare impedi- to.

La

sorteavaraaluidemigliorisuoigiorni

,

e allacittàdìun degno suosuccessore,tuttoad un tempocolldivisioniconodjcon tumultiagitan- do,aprìall’oro(2

)dei Fiorentini quella stradache allespadeloro erastatamai sempreimpossibile a superarsi.Noliparleròpiùoltrede tempiposterio- ri,non perchèquesti siano di altrettanta gloria sfor- niti,

ma

piuttostoperchèessimeglio perquella del- lieccellentiingegni risplendono,allaquale seconda partedeldiscorsoornailanecessaria brevità

mi

ri- chiama.

'1'Y.Ilpoema.liSor Gorello ovesifaun lungoelogiodel

suo Governo. _

V,IIdì Marzo13S7.PierSaccone cedèlaCittàaifioren- tini^per10anni patteggianeapropriovantaggiolasommadi quarantamilafiorinid’ oro.V. Anche MachiavelliStor. Fior.

(12)

Ed

apercorrerla,seenumereròben pochidei tantiin

sommo

pregiotenuti;siaciònon chealle angustiediunelogio, alla vastità dellamateria con- cesso.Perchè sebbenee le CittàeleCastellaab- bianotutteindifferentemente qualchecelebre

uomo

prodotto;radecome Arezzo ne educaronoinfiniti inqualsivogliaparte del sapere eccellenti.diiinol- tredubiteràaverneessanon minorinutriti,anche aitempiEtruschieRomani,ilquale convintosia questadoteinleinondal caso, (i)

ma

dallafe- licitàdel sitodallasalubritàdeifruttiedall’aere suo puroesottileprocedere?Senzadiche neèba- stanteproval’invidiacontrodiArezzoconcitatasi sinoadunfatto,chelabarbarie Vandalica dimen- ticò:Allorquandoi

marmi

innumerevoli perlaCit- tàdiuominiefattimemorabilissimiaiposteri ri- cordatori,furono sterminati(2)colfuocoeaderigere laCittadellaadoperati;quasinonaltrofondamento algiogo d’Arezzofarsidovesse,chelatotaleobli- vioned’ognipassata grandezza.

E

questa glorianon fulasolaad Arezzoinvidiata:Ilprimo soggiorno cheailumiallorarisorgentiinToscanas’aprisse, T Aretina Università(3)un tempoaquella diBo- lognaediParigiinfama compagna,laprediletta dalIV. Carloedal III.Federigo Imperatori mancò;

eiltempiodelle scenze e delle arti fuchiusolàdo- ve nascevanogl'ispiratilorsacerdoti.Peraltrose e

(1)E’creduta opinioneassaiprobabileV.Denina Essaissur leca racleredesItaliensec.

(2)ICommissarj Fiorentinineli5o6.

(3)IlGuazzesi ne riportadeiDocumentiinteressanti.V. L’Ab.

Angiolucci nelle noteallesuestanze.

(13)

>4

levetustememoriee leoccasionidiunamaggior gloriasidileguarono,non egualmente ad Arezzosi tolselaproduzionediuna novaseriediingegni, laqualefacesseasufficienzacongetturareequanti poteronoessergPÀntichiequanti più sarebberosta- tiimodernisottogl’influssidi

meno

avversafor- tuna.

Venendoarammentarnealcuni bello èilpremet- tere

come

lamadre fecondadei letterati, lo fuanche diquel

Romano

loro protettore,cheilsuo privato no-

me

ha trasmesso non pureall’immortalità,

ma

ades- sere

come

ilmegliorfregio diun Principegeneroso, daipotenti della terraambito edassunto. Si, fu egli Cittadinodiquesta istessa Città, allaqualeinalcun

modo

appartenne ancoral’altropromotore(i)dei buonistudj,degnochedaluiilsecolodella bella italianaletteraturas’intitolasse.Oramuovendo da quellichelamilitare arteconlustroseguirono, fra diessisiaprimo,ilfortedominatorediPisa e di Lucca Uguccione,dallesperanzediDantesottol’al- legoricovetroadombrato, chevincitore aMonteca- tinidallaimminentesignoriadell’ interaToscana non per mancanza(2)divalore

ma

per bruttoe inopinatotradimento decadde. Ne,assaidopopic- ciolamilitar gloriasplendèinAlessandro(3)dal

(1)Leone X. da CardinaleFuCanonicodellaCattedraleAre- tina: V. Dna notaalracconto^ìiArcangelo Visdomini.

(2)V.IscrizionepostaalmedesimonelPalazzoComunale d'Arezzo.

(3)PerlenotizieBiografichedeipersonaggiche saranno ram- mentati.V. SaggidiLorenzoPignottieancor piùleprelodate notedell'Ab. Angiolucci.

(14)

Borro,guerrierochecol

nome

e colle moltiplici sue prospereimprese-valsearavvivarelamemoria del viueitore dell’ultimo Dario:inGio.Battistadal MonteS.M. da Pio V. onorato,dal CattolicoMo- narcapremiato,edallaVeneta Repubblicaacapo delle sue forzecondotto:inGiuseppeGamarrini celebre nelleguerrediFiandra,terroredegl’Ugo- nottiesempiodi intrepidezza nelle battaglie, e nelle militaricostruzioni, senzapariasuoitempi.

Come

poiquestituttioebberonegliantenatiillustri esempiaqualiattenersi,oilpropriononinutil- mente consegnaronoallaimitazionedeilordiscen- denti;cosìinmoltealtreAretine Famiglielami- litarevirtù fu,qualparte di eredità, digenerazione ingenerazionetrasmessa.

E

bastiadarne unapro- vaquelladiMontauto che pertaceredel resto,ha quattrointrepidiammiraglialleToscanegalere for- nito.Nella scienza delle leggiqualCittàpotèun AntonRosellivantare?cui ciòche raramentesileg- geavvenuto,la gloriosissimadelleMonarchiequella delsapere

umano

fu deferita ?(i)QualeunFran- cesco Accolti aneli’ essoMonarcadientrambiidi- rittiacclamato?

E

quanta ammirazione nonriscos- serodailorotempiiduesegretaridellaRepubbli- caFiorentinaLeonardo BrunieCarlo Marsuppini, iqualinelmaneggiodeipubbliciaffarivalentissi- mi, primeggiaronoaltresì operGrecaeLatinaeru-

(i)Al primofuconiatauna medagliacoll’epigrafe -Monarcae Sapientieec.-delsecondo abbiamo stampate-Responso Fra nei- scide Accoltisjurisut riusciteMonarcae-titoli esageratimache attestanolavenerazione deilorocontemporanei.

(15)

i6

dizione,oper poeticavena,operistorica facoltà?

WellemedicheartilafamadiSinigardofud’av- vantaggio raggiunta da Andrea Cesalpinoillustreper lepiante secondo1’ordinedilornaturadisposte e ancor più perlascopertacircolazionedelsangue: scopertache controlepretese diun famosostranie- rodalchiarotenore(1)dellesueopere,e dall’in- parzialegiudiziodeidotti allasuagloriafuassi- curata.Al Cesalpino aggiungerò duegentili Filosofi Francesco Redi.e LorenzoPignotti;

(2)Celebrel’uno perlasmascherata imposturadiunarteche seguen- do Ippocrate tornòallamodesta ed aureasempli- cità,eperl’indagatagenerazionedegl’ insetti;l’al- trocon

nome

divalentefisicoancoradesiderato in Toscana.Iqualidue, sebbene d’etàdistanti furo- nosomigliantissimi, inquantoaltalentoperlaspe- rimentalefilosofiailgustoperlelettere, opiutto- stoilgeniocreatoredelpoeta accoppiarono* men- tredalprimolaDitirambica Poesiafuconlode unicanell’ItalianoParnasointrodotta,dalsecondo poilafavolavenne ingegnosamentefuggiata,eal suopienolustrocondotta.

Ma

inquest’artedivina qualiuomininon ha Arezzo prodotto?

E

perdi- rediquelmiracolodipoeticavenaaisoliIta- lianiconcesso,quantobeneallaloropatrianon auguraronodelfuturosplendorenellaestempora- neapoesia,eNiccolò Ceco,(3)el’Aretinounico

(t)V.Nota appiè della RelazionedelRondinclli.

(2)So cheinatalidiquest’ illustrepersonaggio non apparten- gono ad Arezzomaiomi riportoaquanto ne hadetto1’Autore del suo'ElogioStor, e Filos.-

'3Pontano de fori.lib.2.cap.deCoecit.citatoanchedal TiraboschiStor.dellalett.ital.tom.6.

(16)

. 1

/ dall’Ariostoacclamato?

E

ilmaestrodileggiadria nellalingua didelicatezzanelsentimentodive- recondiainamore nonfuesso dalla sorte tiratoad aprire gl' occhiinArezzo.

La

cuicasadagl’

ammi-

ratorisuoiconamorevisitataadrittorammenta(i) chenonsolo vinacque,

ma

ed’avereunatalpa- triaandò non mediocremente contento:Poichéco-

me

nonesserloquandotantiimmortalinomiacon- cittadiniglidava,e a luiancor vivopresentir fa- ceva qualculto d’ affettiavrebbe sempreallasua memoriaprestato?Ancoraidue Guidi

commenda-

nose stessiallastimadeiposteri;questo educato- refraiprimidellanostrafavella,e legislatore di unaspiritosae tuttadileipropriacomposizione

,

quellodell'artecheèpoesiaagl'orecchirestaura- tore epromotorecelebratissimo:Dalcui felicepen- sierovenneallamusica quelbeneficiochealleal- tre

umane

cognizioni,1’invenzionedellascrittura apportò;cosaper verità cosìgrande, che gFantichi non sepperotenersidaldivinizzarnegl’autorisuppo- stiodal riferirlaimmediatameuteaibeneficinumi.

FinalmentelapatriadiMargheritonediParri,lo fuanchediGiorgio Vasari, che.ItalianoPlutarco delleartinellequalipurera eccellente,halascia- taindecisalapalmafraillibrodellesue vite e le operedellesuemani.Peròaparlaredeicelebri Aretiniioho assunta troppodifficileimpresa;poi- chénèildire dituttiè possibile,nèloscegliere traessièpiùagevole,chetracoseegualmente no-

(i)Iscrizioneposta nella medesima.

(17)

i8

biliedeccellenti;Seguendoilmiotalentoavrò imitatoT ape,chetraisimilissimifioriquelli suzgeaiqualidalventoè portata, enondallapro- priavolontà indistintamentedi tuttibramosa.

Non

ostante io

mi

lusingocheavròabbondantemente mostratalaveritàdiqueiversi.

E

sono per naturad'un ingegno Tantosottil,che quel cheafarsidanno Passalideglialtrilepiùvolteilsegno.

Fac. degVUberti. Dieta

mundi

lib.3.cap. 9.

Or dunqueomiaPatrianonsdegnartiseho tentatounapartedetuoi vanti cosìdebolmentelau- dare.Bensochedallanaturacreatareginad’un vasto paese,su placidocollecome su tuo tronose- dutatibeidelleodoratefragranzecheituoi frut- tetieituoicolticampiatributot’inviano.Il tuosuolo(i)letombe adoraadoradischiudedi enormiviventi,testimonidietàlontanissimeche niunorammenta,echetu forse vedesti: I tuoi pic- ciolifiumi escavanogl’avanzidellatuaantichità ei

monumenti

delleeccellentitueartialleos- servazionidedottipresentano.Ituoimonti celano itesoridegl’ utilimetalli eletueterrepermol- tiplicevirtù agl’ usi della vitaconcorronofra letue acquestessequellesono chel’artesalutareinvoca in soccorsodeifragilicorpimortali. Si tutto in te.

(j)Sifaallusione-Atte ossafossilidialcuniplintidelTer- ritorioAretino-aMontautoe aiPaggi delti rognosi-Agl’ido- letii eairottami dei celebri vasi Aretini-Alle Terre diChiù ni -

AllAcque Acidula diMuutioneanalizzatadaiProf,Giulie Fabbioni-

(18)

*9 tuttointornoateèmateriadilode.

Ma

1

J

avere sempre emulatalagenerosanaturadelguerriero quadrupede(i)cheadinsegnatuporti,l’avere la celebrataAtene più checolletueantichemura,(2) collaproduzionedeigrandiingegni eguagliata;Siati omiapatria,unagloriatantopiùcara,quantome- no puòtecoaltridividerla.

(1)IlCavallo sfrenato insegna data ad Arezzocomecredesida Fabbio Massimo.

(2)Lateriziemuradell’anticaArezzo Vitruv.lib.2.da Plinio pareggiate a quellediAteneLib.a5.

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