Anno II. N. 15. TORINO,
I0Agos to 1906.
f\1\!I~lrl\ A A A A A A A
DI INGEGNEF\IA 5ANITAF\IA
Continuazione: L'INGEGNERE IGIENISTA - Anno VII.
È
1·iservata la proprietà letle1'a?'Ìa ed artistica degli adicolie diseg11i pubblicati nella RIVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA.
MEMOI\IE ORJGINALI
PROGETTO
DI AMMAZ ZATOIO PER LA CITTÀ DI MONDOVÌ
.Re1~z:io.l.-::a.e.
Facend o seguito alla relazi one tecni ca so mma ria 1n
data29 dicembre
I905 s ull 'impianto d i un a mma zzatoio
perla città di Mondovì, di etro l'incarico del Sindaco
cav. avv.A. Comino, mi ono ro di presentare il proge tto
regolare del nuovo ammazzatoio muni cipale. Ques to
vennestudiato in rapporto colla località scelta, detta dei Masanti
,ed in modo tale da rispondere ai bisogni pre-
sentie prossimi-futuri, ed all e modern e esigenze sociali
edig ieni che.
I.
Ubicazione.
Prima però di prendere a descrivere i singo li elabo- rati che compongono il progetto, mi pa re conveniente
fermarmi s ulla questione, di capitale importa nza, dell a
ubicazione,che assum e notevo
leinfluenza s ull
'impianto stessodi un a mm azzatoio. Confermo perciò le ragioni
chemi co ndussero alla scelta de
lla loca lità de i Masanti
ap referenza di tutte le altre posizi oni proposte. G ià ne lla relazi one cita ta, esamin and o obb ie tti vamente le vari e
località,h o vagliato le ragioni che militavano pro e
controla scelta loro .
E se g iunsi ad escl uderle tutte fuorchè il prato dei Masanti si è perchè questo racchiude tutti i vantaggi
che compati bi lmente si richiedono per simili impianti.
In
vero la posizione è asciutta, sa na, aerata; ha un orien-
tamento favorevole, è vicina alla ferrovia
,colla quale
è possibile tecnicamente un raccord o; è assai prossima al mercato del bestiame; si tro va lo nta na dalle case di ab
i- tazione;ha un accesso comodo da parte di tutte le
sezioni che co mpongono la città, ed infine ha fa cile sfogo
alleacque luride. on starò a ripetere le rag ioni che
L'INGEGNERIA SANITARIA- Anno XVII.
mi condussero ad escludere le a ltre località proposte, solo ricorderò come le due località
<<Ge nola sopra >>
e <<
Genola sotto >>, le quali avrebbero sulle altre loca-
lità
escluse l'unicovantaggio della
equidistanzafra le vari
esez ioni della città, Breo, Piazza
eCa rasso ne, so no in vece da rigettars i assolutamente per tre rag ioni princi- palissim e. La prima si è nella natura franabile del ter- reno, sull a cui dubbiosa solidità non potrei in alcun modo suggerire
la costruzione diun fabbricato qualsiasi, e tanto me no d i un impianto di notevole importanza qu ale è un ammazzatoio. Secondariamente si opporrebb e alla scelta la pendenza superfi ciale del terreno stesso, la cui ripi- dità non si presterebbe all' installazione dell
'impianto che si considera, avend o bisogno pel suo peculiare carat te re un a grande espansione di ori zzontalit à o di leggerissimo pendio. In terzo luogo, dato
enon concesso che queste due loca
lità «Genola
»potessero avere qualche carat- tere di adattabilità per l'
erezione diun am mazzatoio, la ques tione finanziaria s'imporrebbe contro la scel ta dovendosi farn e l'acquisto.
Poichè, d ati i limi t'i dei fondi disponibili
,l' aumento di spesa per l'acquis to del terreno comprom etterebbe l'esecuzione stessa dell
'opera;mentre per co ntro il prato dei Masanti, da me scel to per l'impian to, oltre ai va n- taggi sopra ricordati possiede la quali tà specialissim a d i
essereg ià proprietà comun ale.
Accenn erò ancora ai mezzi suggeriti nella citata rela- zio ne per mig liora re le co mun
icazionispecialm ente fra il nu ovo amm azzatoio
erigendo e <<Piazza
», quali l'im- pianto tel odina mico funicolare per so le merci, il prov- vedere un serviz io intensivo nottu rno p
er lemerci col- l'attuale fu ni colare adib ita ora
aisoli passegge ri, e l'am- plia men to
erettifica della s trada detta
Toscanache da
<<
Breo
»conduce a
<<Piazza >> .
P
ertutte queste considerazioni per sè stesse evidenti il nu ovo ammazzatoio di Mond ovì deve sorgere nel
prato dà Masanii.II.
Propor
z
ioni de
lnuov
oimpi
anto. Ri corderò i d ati statistici gentilm ente favoritimi.
Le macellazioni
effettuatedurante gli anni 1904-1905
(diquesto mancano pochi giorn i) fu,:ono rispettivamen te:
222 RIVISTA DI INGEG 'ERIA SANITARIA
:\!el 190-t );el 1905
Buoi I36 IO+
Vacche
IS 5 I74Vitelli 1247 ISI4
:'ll
aiali
607 73 2Capre e montoni. 9+ 102
Agnelli 923 IOIS
Maiali per uso pri \'ato 390 456
Fig. r. -
Facciata
del fabbricato ci,·ile.Da questa tabella appare chiaramente come la macel- lazione in
spec
ie deicap
i elibestiam
e minuto sia inau
mento; e eliconseguenza sia
pure accresciuto ilco
n- sumo delle carni in confronto cogli anni precedenti.Yecliamo ora il numero degli abitanti di l\1ondovì.
L
a
popolazione in cifra ufficiale ès
tabilita:per la sezi
one E
reoa
bi tanti 7703>) » Piazza
.
>> 3920» »
Carasso
ne. >> 2238 per lefraz
ioni >> SI2IT
otale
abitanti I8982cioè
SI avvicina ai 20.000abi
tanti.Parimenti
sonvi
22 macellai elica
rnebov
ina ed
ovina e6
pizzicagnoli
,oltre
i negozianti misti.Per
s
tabiliread
unque ica
pisaldi della proporzio
nalità
ecapacità
dell'impiantodel
nuovo ammazzatoio occorre
tenercalco
lo dei bisogniattu al
i della città e del presu- mibile aumento
delleesige
nzeaYvenire.
Se
at
tualmente lapopolazio
ne raggiunge circa 20.000ab
itanti,co
n 22 macellai e 6 pizzicagnoli, per circa 30.000ab
itantisi deve
provvedere peralm eno
30 ma-cell ai e
per ropizzicagnol
i, numero proporzionalmentecorri sponde
ntead
una maggior macellazione
elibestia
medovu
ta necessariamente acl un aumento dico
nsumo futuro. Stabiliticosì
questicapisaldi , g
liedifi zi che compren-
donoco
mplessivamente ilprogetto ve
nnero studiati rife-
rencloli nella
misura e nella proporzione da quelli dedotte.Il
sistema appl
icato perquesto a
mmazzatoio è
quello
così dettoa
padiglioni isolati.C
ioèog-ni se
rnzio
\'ieneesercito
in fabbricatospeciale sepa
rato ed indipendente
l'unoda
ll'altro,avendo
fatto il loro tempo queig
randi caseggiaticontinui
, verifa
lansteri, neiqua
li tutte le funzioni della macellaz
ionesi esercitano confusamente
, misti edaddossa
tig
li uniagli a
ltri isen ·izi
congrand
escapito
dell'igiene e della polizia sanitaria.
Tutti
g
li edifizisarann o
racchiusi
da un recinto affinchèsi
possae
ffettuare una continua vi-g
ilanza ed un'atti,·asorveg
lianza. E la macellazioneper ogni specie
di capo eli bestiame
Yerrà fatta in lo-cali speciali
, essendo
da rigettars
i ilsistema
della macellazione mista.
III.
Descrizione del nuovo ammazzatoio.
Formano
pa
rte integrante del pro- getto,come si
puòchiaramen
teve-
dere nella fig. 3, nella loro posizionefissa
ta, iseguenti edifizi :
I° Fabbricato dell'Amministra-
zio
necon uffic
io ed alloggio del Di- rettore veterinario
, con ufficio daziarioed
alloggio del
personale elicustod
ia e di esercizio;
2°
Uffizio
del peso;3° Tettoia e piano cari
catore;
4" Stalle
disosta
per boYini;5°
Stalle eli sosta
per 0\·ini, macello ovmi
e trip- peria ovini in localia
ttigui se
parati;6° Stalle di
sosta
persuini ,
macello, pellanda e tripperi a su
ini in localia
ttiguisepa
rati;7° Macelli dei
bo,
·inicon camere separate;
· 8° Tripperia bovini
e
deposito sa
ngue e sego;9° Stalla di
osservazione e
elisegregaz
ione per animalisospetti
;ro"
Concimai
e e deposito eli rifiuti ;o.'
l - l
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Il
l
o
•' ., f-.
l'
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f-',.
"
·'il :i
.,;:.. -.' '·
;)~~ ··'
Fig.
2. - Piantadel
fabbricato stalle per bovini.I I0 Impi
anto
diserbatoio
idraulico e
di condutturagenerale;
I 2°
Appa
recchio sterilizzato
re: digestore
delle carni infette in locale separato;I 3° L
atrine;
RIVISTA DI INGEG ERIA SANITARIA 223
I+° Camera filtrante
a base el
i torbaper la
depu- razione delleacque
luride
prima che siversino
nel letto del fiume E
llero;15 ° Fog
natura acircolazione;
r6° :'11uro di
cin ta;
I 7°
Sterri, selciatura,
illuminazione.i
de,·e poi
aggiungere il raccordo del binw·io ferro-<'iario e
la
ghiacciaia artificiale col frigorifero per celle individuali refrigeranti, di cui fu fatto uno studi o,
ma1
CiTTÀ
01 fYioNDO\JÌPt
qN!'1ET~·qc
E NE'\1'\lfL
ungo ilpe
rimetro cieli 'appezzamento di forma tra-pezoida
le èp
rogettatoun muro
di cinta il quale
rac- chiude tuttigli
edifizi. Tale muro eli cinta
nonsarà però
costruito sul confine, ma acl una
distanza
taleda esso
daperm
ettere la costruzione eli unastr ada
eli ronda esterna per la sorveglianza.Parimenti nell'interno il mur
o
di cinta èpure staccato
da qualsiasi edifizioonde perm ettere
lacostruzi one
eli unas
trada di ronda interna
elivig
ilanza.,,
.
'
.
.' ~
/ ~
j
Fig. 3·
che non
so
no compresi nelcalcolo
delprogetto che si
espone ora.
Da
ll'esa
me della predetta planimetria ogn
uno
può for- marsi u
n concetto delvari o
funzionamento dei diversi edifizi dell'ammazzatoio.
Ad
essosi
perviene mediante
la strada dei Giardini, che sbocca in unassai vasto
piazzaleesterno, verso cui
prospetta ilfabb
ricato dell'Amministrazione fiancheg- giatoda
due cancelli. Quello elisi
nistra se
rve per l'in- gresso, quello
di destraserve
per l'uscita.Appena entrati nel recinto a
sini stra si
incontra il peso. La trippe
ria bovini fu posta nelcentro
eli figurael
i tuttig
li edifizi; ed attornoacl essa
radialme
ntesono sparsi
ifabb
ricati dei macelli bovini e lestall e eli
sosta eeli osservazione
.A
destra si trovano l'ovile, il macello e
la trippe
ria0\·
ini, qui
ndi il porcile, il macello e la tripperiasuini
. In ultimosorge
il cligestoreo sterilizzatore
delle
carni infette.
A
sinistra
entrando dopo
il pesoe
lestalle bovi
ni224 RIVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA
si inco ntra
la tettoiae piano
caricatorenel caso si
effet-tu asse in seg uito il racco rdo ferrov iari o,
equ
indila g hi ac-
ciaia ed ilfrigorifero
colle celleindi vi duali refri
geranti .
terra. Il pia no
terreno, diviso
insette am bienti
,serve pe r
l'ufficio vete
rinario ed a nnesso laboratorio , per l' Ufficio dazio, pe r l'Ammini s trazione e pel cus tode. Al primo piano so
nodisposti g li a llogg i degli impie- gati. N
elterrazzo sup
eriorev'ha il serba toio co m- pensatore d'acqua, al
imentato dalla co nd otta della ci ttà.
Dall'esame delle fig ure risulta
chiarament
e ilcarattere decorativo dato all
afacc
iata, in modo che,
conmodesti mezzi, qu
estapossa ottene
reun non sgradevole effe
tto estetico,e corrispond
ereall a
no-tevole impo rtanza dell'
impianto che si desid era
attuare.
Fi
g. 4.-Sezione longitudinale AB del fabbri
cato stalle per bovini.
La pi anta
e la sezione indicanopiù effi cace- me nte le dis posizi oni dei rispettivi
localisenza
chesiano
necessarieulteri ori parole es pli cati ve.
Su
lla torretta clell 'edifizio cle ll ' Amministrazione si pro-
gettò un se rbatoio per l'acqua potabil
ederiva ta dalla
F
ig.s . -Sez ione C
Ddel fabbri
cato stall
e per bovini.co
ndottadi cui gode
lacittà cl i l\f onclov ì.
Dal serba toio pa
rtela
condutturapel serviz io di tutto l'ammazzatoio.
Un s
istemadi
fogna-tura ovoicle e tubolare coll ega tutti gli
edifizi e co n razionale pe nde nza
convoglia tutte le mate- ri
ed
irifiuto nelle
ca-mere filtranti
che sitro- va no nell'
estremodel recinto in prossimità del fiume Ell
ero, entro alqual
esi Y
ersanomedia nte un ultim
otronco di tu baz ione le acq ue de purate dall e
ca- merefiltranti sudde
tte.Nell'applica
reagli edifizi d
ell'ammazzatoioun sis tema di cos truzi one solido e se mpli ce ada tto allo scopo s1 cercò pure di
collegarli con un tipo
di deco
razioneimp
rontataal
caratte re dell'impianto : per cui tutto
l'in sie
medell
e costruzioni presentasse un asp
ettoarmon
iconon disgiunto da una ben in- tesa aura di
modernità. Di
ciòsarà fa-
cilefarsi un
'ideaco ncreta
esaminand o le s ingo
lefig ure de i disegni
incu
isono rap presentati g
raficamenteco i maggio ri particolari p ossibili i sin goli
edifizid
elpresente prog
etto.Ai quali
edifizifu d ata una impronta spec iale
che carat-te rizz i lo scopo
ela funzio ne a cui
essi..,,
sono destin ati. · na sempli ce fascia
in cemento taglierà
ogniprospe tto di padigl ione con e mblemi
e figure relative.r"
Fabbricato dell'Amministrazione (fig ura I•). - Il fabb
ricato civiled
'amministrazioneè a due pian
ifu ori
2°
Ufficio-peso.-
Ilfabbricato per
l'ufficio-peso
SItrova a s
inistra,entra ndo, presso il muro eli cinta.
È di viso
indue parti.
L' ufficio di registrazio ne ed il peso a bilico: ques to è
coperto da un
tettuccio
edè mu- nito da
rastrelliera
agri g
liaper pote r
fermare
l'animale durante la pesa ta; quello è forma
toda un
casotto chiuso per
l'impi egato pesatore.
3"
Tettoia c piano caricatore.- Qu
esto edificio
ède- stinato a
lla
raccoltad egli animali cond otti all
'amm azza- toio, mi sura I 2 X
8ed è composto semplice mente di un tetto sostenuto da pilas tri . Quando si sarà potuto
co-strurre il bina
riodi raccord o collti ferr ovia una pa rte del pav
imentodovrà esse re ri alza
toper il faci
lesca ri co dei
carri-bestiami.
4"
Stalle di sosta pci bovini (figure2>, 4•
e s•). -Gli ani
malipot
ranno g
iungere all'ammazzatoioo per mezzo d ell a strad a dei g iardin
i,o dalla ferrovia col tro nco di raccord o.
Sarann o raduna
tisotto
lasosta e dopo la visita
e lauj
Fig. 6.
-Pianta del fabb
ricatostalle per ovini.
pesatura potrann0
essere diretti ai
localidi osservaz
ioneod alle stalle, od al macello.
L
estall
eprogettate sono
intre padi g
lioni,di cui
uno è risen
·atope i
localidi
osservazione, pei quali s i ridus- sero i box·
isolati,indicati al n. 9·
RIVISTA DI INGEG TERIA SANITARIA 225
I
duepadigli
oniper le sta lle eli sosta hanno le dime n-
ioni I7,8oX 7 X 5.40
epossono contene
reI 6 cap i di
bestiame ciascuno.Sono a ço
rsìa laterale con mangiatoiaDal po
rcilesi passa nel seco ndo sco mparto, mace llo
epel
ancla,dove
ima iali vengo no s tord iti
con colpidi mazz
a equindi di
ssangua ti.
U na gru gire vole s ul s uo asse ,·e r- ticale
,della portata di 350 kg.
, ède- s tinata al solleY amento dell a vittima
cheYi
enepo i immersa in un
avasca in ceme nto dell
a capacità di r 200
litrid'acqua
, cheviene sca lda ta a 6o" me- diante
lancia di vapore
ricavato da un a caldaia p osta nell'angolo di d
ettolocale.
Fig.
7 · -Sezione AB del fabb ri
catostalle per ov ini.
D opo
unabreY
e immersi one
l'ani- male dovrà essere so tt
oposto allad
e-pi
laturasu last re di pietra.
111 cemento,
col pavim ento pure
111ce
mento, e con vol-
tine su poutrcltcs
e fi enili sovrasta nti co
ntramoggie di
sca
n
coe camini di ve
ntilazione.
5"
Statte di sosta per oviui, macello e tripperia oviHi (fig. 6"",7""
e Sa). -
IJfabbricato misura 2
I ,50
X7
X4,40
ed èdiviso
intre scomp arti. Ne
lprimo è adibito l'ovil e
disti nto in due ambienti capaci di 30 capi di bestiam e
ciasc
un o. La
mangiatoia è in ce me nto e
la rastrelliera
in
legna
meforte
,il pavim e nto
èin
cemento conpoz-
zettocentrale p er scolo o rine.
Il macell o ov
inosi tro va nel seco ndo scompa
rto; ha pa,·imento
epareti sino a due m
etri d'altezza,ri,·estit
ein
cemento, pozzetto centrale di scolo, servizi o d
'acquadi
la\·aggio. Alle travature del tetto tavellato sono
infitte
quattro un
cinaie per appe ndere g
lianim ali, ma novrate da
quattroarganelli a vite perpetua. Ne
ilat
isono pure
in- fisse opportuneras trelliere per appe ndi- carn
e.Nel terzo
scomparto è
installa
tala
tripperia con comodo accesso
dal
mace
llo
direttamente,è divisa in due locali co n cal-
daia, Y asche e se
rviziod'acqua di lavaggio. Il
pa
,·imento con bocchetta
di scolo e le pareti sono in
cemento.
So
nodisposti
lu
ngo d
iqueste diversi
banconi indi viduali pe r
lalavatura delle
trippe, collerastrelliere per la
sospensione d elle ca
rni.'-'
'
T
ermin ata
l'operazi one della depilatura g
lianimali do- vrann o
esseretrasportati n
elterzo sco mparto in
cui èinstalla ta la tripperi a, ove lungo
lepareti, debitam
ente intonacate in cemento a
perfetta lavatura, so no dispos ti IO riparti pe r
lapulitura d
elle interiorae co nf ezioname
ntirela- ti vi,
costituitida pietre d i Lusern a fian
cheggiatida
lavandini in ce mento, sopra dei qu ali passano le tubazioni eli acqua calda e fr edd a, distri- buita coi r ela ti\·i rubi- netti. Tali posti son o in
Fi
g.8. - Sezione C
Ddel fabbricato stal le per ovini .
sopralzo eli
un gradinosul pavimento per la protez
ionecontro il clig uazza mento delle laY ature
escoli su l pav
i-mento scorrenti per quanto deb
itamente inclinato ve rso le bocchette di scarico .
l \--===./
l
i\;:;-r-=rr'Ji
:UIJ .,1
-~
6" Statte di sosta per
F
ig. 9· -Pi
antadel fabbri
catostalle per
suini.suini, macello, pelanda e
trippcria suini (fig.
9•, ro• e Ir
a).- Q uesto padi gli
one hale dim
ensioni: 26,8) x7
x4
,40.Il te tto a tegol
eintavell ate sostituisce le vo
lteeli c hiu-
sura
degli
ambienti. È diviso in tre scompa rti. Il primo
è occupa
to dal porcil e, form ato di ro box per ro pizzi-
cagnoli. Il
pavi mento e le p areti sono di cemento con
bocchetta di
sca ri co
erela tivi ca
naletti di raccordo con
larete di fognatura esterna
.Alcu ni reparti sono dest ina ti per la
la,·orazione del
le carnipanicat
e.7" Jl!facelti
dei bovini (fig. r2",13" e
q"). -I macelli
dei bovi
nisono distribuiti
in quattropad ig
lioniconcentri ci
alla tripperia. Q ues ta disposizione, seco ndata ne
ll'orienta-mento, fa1·ori sce
ladiretta
comunicazionedei
macelli scomp arti
collesta
lledi sosta
ecolla
tripperiabov
ini.
RIVISTA DI I GEG TERIA SANITARIA
Il progetto, come già si disse, Yenne compilato in base a 30 macellai bovini ed ovini complessivamente, cioè vennero ideati quattro padiglioni di 5 scomparti macelli ciascuno per venti macellai bovini, oltre il padiglione spe- ciale ovini, calcolato per altri r o macellai ovini, capre e montoni già descritto. I quattro padiglioni macellai bovini che si considerano misurano 2 I ,50 X 6 X 5,.J.O ciascuno.
( Continua)
.fng. pAOLO SACCARELLI.IL SANATORIO POPOLARE UMBERTO l DELLA CITTÀ E PROVINCIA DI :MILANO.
(Continuazione e fine - \"edi Num. preced.)
In primo piano stanno nella parte centrale l'appar- tamento del medico direttore di quattro camere e quello della direttrice di due; entrambi i quartierini sono prov- veduti di sen·izio di bagno \\·ater-closet. Ai lati stanno le camere da letto da I -2-4 e 6 letti.
In secondo piano si trova il rimanente delle camere da letto per gli ammalati, delle quali tre centrali eli ri- serva. Due riparti laterali, ai due estremi dell'edificio, furono disposti in modo da potere servire come sezioni di isolamento, ciascuna di due camere ad un letto, oltre la camera per la persona di servizio pure isolata,
Nel piano del sottotetto finalmente si ha la guarda- roba ed annessi e le camere da letto del personale di serVIZIO.
Come si vede, ogni sezione costituisce un Sanatorio a sè con proprie sale di riunione, proprie verande, scale, lavabi, latrine, e comparti di isolamento.
La sala da pranzo, nel primo piano dell'annesso edi- ficio a monte, è unica e comunica per una galleria di passaggio col primo piano dell'edificio
principale. Disposta per IOO-I04 persone, essa ha una superficie di mq. I 4 I, ed una capacità d'aria di mc. 8.j.o. Si vuole espe- rire una sala da pranzo unica perchè dà alla organizzazione sanatoriale un carattere famigliare e perchè fece buona prova nei Sanatori della Germania e della Svizzera senza danno della morale.
È
però la sala disposta in modo da potere essere diYisa in due, come è facilmente divisibile la gal- leria di accesso, per modo da aYersi anche qui, quando si reputasse necessaria, com- pleta separazione degli ammalati dei due sess1.Dietro la sala da pranzo sta la cucma cogli annessi, divisa dalla prima per un locale di servizio ed altro di passaggio.
Al piano terreno, il quale in parte è sottoterra, e proprio sotto la sala da pranzo si trO\·ano la dispensa centrale con altro locale per ripostiglio, e sotto la cu- cina ed annessi stanno invece le cantine pel vino, pel
latte, pel burro: il conservatorio delle carni; la ghiac- Ciaia.
N el sotterraneo si tro,·ano il locale delle caldaie eli riscaldamento e quello del combustibile. In secondo piano, sempre della
dep endance,
sono disposti il refet- torio pel personale di sen·izio e gli alloggi di quello di cucine. Nel sottotettto altri dormitori pel personale. In ambo i piani servizio di bagno e ,,·ater-closet.Le camere da letto per gli ammalati stanno tutte nell'edificio principale verso sud. Sono ad uno, due, quattro e sei letti e precisamente per ogni sezione:
Camere a 6 letti N. 2 Totale N. I 2 letti
>> a .j.
»
>> 4 >> >> I6 »>> a 2 » >> 8 » » 16 »
>) a I >> >> 6 » >> 6 »
Totale N. 50 letti
Su roo letti SI hanno adunque 12 camere ad un solo letto. Inoltre le tre camere di riserva in secondo piano sono capaci complessivamente di sei letti, che aggiunti ai quattro letti dei riparti di isolamento formano un totale massimo di I IO letti.
Per riguardo alla cubatura delle camere, quelle a sei letti hanno da 3 I a 35 mc. per letto; quelle a quattro letti da 40 a 45,67 mc.; quelle a due letti da 34,40 a .J.O mc.; quelle ad un letto da 38 a 43 mc. per letto.
Le cubature maggiori sono a terreno; le minori in se- condo piano. La superficie quadrata accordata a ciascun ammalato nelle camere è in media di mq. I0,25. Per riguardo alle finestratura essa è in media di mq. 1,90
per ammalato. Le finestre sono munite di \'etro a va-
sistas ,
dispositivo che si trova in quasi tutti i locali dell'edificio. Le pareti verniciate a lucido, l'arrotonda- mento degli angoli congiungenti le pareti fra di loroCA;\! ERA ~IORTUARIA (Scala I : soo).
e col pavimento permettono la loro completa lavatura con liquidi disinfettanti.
Fu disposto che i lavabo non avessero a stare nelle camere degli ammalati, ma in ampio locale in ogni
RIVISTA DI INGEGr ERIA SA TJTARIA 227
piano d'ambo i riparti. Ogni ammalato ha la propria catinella con rubinetti d'acqua calda e fredda ed un ar-
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maclietto per gli spazzolini da denti e da unghie, pel sapone e per gli asciugamani. Questo dispositivo meglio assicura la pulizia degli infermi con ,·antaggio dell'igiene.
Ogni piano d'ambo i riparti ha una camera pel per- sonale di guardia, con unita cucinetta e locale di ripo-
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~ Ulstiglio. Le latrine sono precedute da un'antilatrina nella quale è disposto per la lavatura disinfettante delle spu- tacchiere.
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RIVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA 229
Per ogm riparto le comunicazioni da p1ano a piano sono assicurate da ampia e comoda scala bene aerata ed illuminata.
Le gallerie o verande di riposo sono disposte, come si disse, sulla fronte delle parti laterali dell'edificio prin-
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Primo Rano,
fezione, l'essiccatoio e la stireria, VI sono annesse la portieria dello stabilimento, gli alloggi pel giardiniere custode e pel macchinista ed il servizio di scuderia e rimessa.
Più a levante ancora e verso nord si trova il riparto
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O.BRIIJJCHI C. CIACHI-ARCH/TETT!
SERVIZI GENERALI (Scala r: soo).
cipale ed in prolungamento della fronte stessa. Per la parte che si svolge all'infuori dell'edificio esse sono a due piani, col superiore un po' arretrato in rispetto al- l'inferiore; per l'altra che sta al davanti dell'edificio e se formano terrazzo, corrispondente al piano terreno dell'edificio. Alte m. 3,25, profonde m. 3, esse si svol- gono in modo che ciascun ammalato possa avere di- sponibile uno spazio largo m. 1,20.
L'edificio pei servizi generali si trova a levante del- l'edificio principale e discosto da esso di m. 145, da centro a centro. Oltre la lavanderia e riparto di disin-
mortuario ad un solo piano, costituito dai locali pel de- posito dei cadaveri e per le autopsie, da un laboratorio anatomo-patologico e da un forno di incenerimento per le spazzature, oggetti infetti che non franca la spesa di disinfettare, cadaveri di animali di esperimento, ecc.
Per la chiesuola fu diposta un'area a sud-ovest.
Pel riscaldamento fu adottato, quale economico e si- curo, il rircaldamento a vapore a bassa pressione, me- diante caldaie di facile regolazione e quindi di poca manutenzione. Si dispose per tre caldaie delle quali una serve anche per la produzione dell'acqua calda neces-
230 RIVISTA DI INGEGNERIA SA ITARIA
sa ria ai bagni
,alle doccie ed ai lavabi . I rad iato ri lisc i americani
,di facile pulizia e disinfezione, sono posti in
prossimit~1de lle finest re. La , ·entilaz io ne è ottenuta, oltre che dall e ,·asistas, da cann e di ventilazio ne poste in og ni locale ed aventi sfogo sop ra il tetto.
L ' impi anto del riscald amento fu di sposto in modo da assicura re nelle ca mere e nei corrid oi una te mpe ratur a di r 5° C. anche con t empera tura este rna eli
-ro.
La la,·ancl eria è parzialm e nte a vapo re e si compone di vasche eli a mmola me nto e eli risc iacq uatura
,eli un a Jisciviatri ce a vapo re, clell' iclroestrattore a forza cen tri- fuga
,ecc. Essa è co mpletata da un essicca toio a vapor.e.
L a disi nfezione è fatta con a pparecc hi o a vapore m pr essione, tipo Ge nes te H erscher, capace eli disinfettare letti, mate rassi
,ecc . ; sito a ca,·allo fr a il riparto pe r g
lioggetti impuri e quello dei d isinfettati. Per la bian- che ria si prov,·ecle con una tinozza a disinfezione umida.
S'è detto più sop ra come venne provvedu to per la p rovvista d'acqua e come il gettito delle so rgenti ac- quistate sia più che sufficie nte pei bi sogni del Sana torio.
L' acqua
,med iante tubazione in g hisa, ,·iene condotta ad un serbatoio eli carico, il quale, per essere situa to m. 6o circa piì.r in alto del piano sotterraneo dell 'edifici o, perm ette che l'acq ua possa arri va re a tutti i piani cl eìlo Stabilim ento colla press ione necessa ria ai dive rsi serviz i.
Per riguardo alla epurazione delle acque luride del Sanatori o s'è provveduto col sistema biolog ico a mezzo dell e foss e settiche e de i letti bacterici aerobi multipli , stabi lendo anche che nella cana lizzaz ione di fog na non abbiano acl esse re immessi espettora ti se no n dopo la loro steril izzazi one a va pore in press ione e che, nella eve nienza di altre accide ntali malattie infe ttive, i pro- dotti di detti amm alati non abbiano a passare nella fog na se non dopo la epuraz ione chimi ca regolamentare.
Il progetto è opera degl i a rchitetti Bri oschi Diego e Giachi G iO\·anni, d el Consiglio di Ammi nistrazione d
el-l'Opera p ia . Essi diede ro disinte ressa tam ente l'opera loro.
S ono coadiuvati dall
'in g. Alfo nso Pa rrocchetti, direttore dei la,·ori
,i quali furon o ass unti dall
'Im presa Bena gli o e Nosecla di ;\
lilano.Come appare da questa relazione
(cheè opera del dott. Gatti) alcuni fatti s' introdussero a perturbare il preventi,·o primiero. La som ma di
L.s ooo per letto è in O<Y<Yi assolutamente ins ufficiente. Data la sce lta neces-
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sa ria di P rasomaso, essa non può
essereinferiore al le lire 7000.
Così Milano av rà tra breve il s uo bel Sa nato rio, degno in tutto delle tradizioni nobilissime d ell a benefi
c.tenza e del cuore ambrosia no.
P ossa l'opera bellissim a
essered'esempi o e eli in ci- ta mento alle altre g randi città italiane, e possa questa parte dell a lotta antitube rcola re tr ovare finalmente, anche in Italia, un a espli cazione p ratica co rrispondente all' im- portanza del problema che te nta risoh·e re. E. B.
2UESTI0f'll
TECNICO -SFINITFIKlE DEL GIORNO
ILL U MINAZIONE , RISCALDAMENTO E VE)JTILAZ IO)JE DEI TRENI IN AME RICA.
Tra tutti i sistemi d'illumin azio ne che s' im piegano at- tual mente si ha una tendenza marcata ad utilizzare il gas compresso
,tutte le ,·olte che
-una Com pagni a dispone dei mezzi pe r prod ure ed imm agazzi nare nelle riser ve il gas. Q uesto gas provi
enedalla dist illaz io ne s ia d el carb one fossile, sia del petrolio; in quest
'ultimo caso il suo potere
illuminante è molto più conside re vole.
Tuttav ia l' uso de i becchi Auer, co n il gas o rdi na ri o, se mbra dover dare eccelle nti risultati. L
'illuminazione elettri ca è me no impi egata del gas pe rchè più cos tosa, sia essa prodotta dag li acc umula tori
,sia prodo tta di- rettamente da dinamo poste sotto la sa la della vettura.
L 'aceti
lene,invece, si esita acl applicarlo in ragione della poca sicurezza che presenta.
Il s istema eli ri scaldamento piì.r
esteso èquell o del vapore parte nte dall a locomotiva e circolante in tubi si- tuati so tto i sed ili. L
'acqua dico nde nsaz ione scola per dei dispos iti vi a utomati ci.
Ouasi tutte le vetture a meri cane sono provved ute di un -mezzo quals iasi d i ,- entilazi one. Tal ora sono le stesse lampade d'illuminazione, fisse al soffitt o, le qua li ri chia- mano l'ari a: talora l' eliminazion e dell' aria vizia ta si ef- fettua per chassis mobili collocat i alla parte sup erio re dell e pareti.
Il mig li or procedim ento è quello della Pensylvani a R ailroad. Consiste nel prender l'a ri a este rna pe r mezzo di cappucci posti al d i fuo ri, in du e angoli supe rio ri de lla vettu ra, diago nalm e nte opposti. Q uest'aria pe netra du- rante il viaggio da due tubi di discesa che comunicano con due co ndotte orizzontali che esistono longitudinal- mente sotto il doppi o impia ntito de lla vettura ed esce dopo esser stato riscaldato al contatto degli apparecchi di ci rcolazione del vapo re, da fessure collocate nel pal- chetto supe riore. Di qu i s i rive rsa nella vettura e s fugge d al lanternone. Il regola mento per l' introduzione dell
'aria può farsi pe r mezzo eli dispositi ,·i posti all 'o rifizi o d ei cappucci adduttori e di r egistri eli cui i ventilatori d el soffitto sono muniti.
D. BEN.
LE CASE POPOLARI
DELLA SOC IE T À DI M. S. FRA G LI OPER AI I
TVOGHERA.
Vog hera, il magg io re capo luogo d ella prO\·i ncia pa,·ese
,ha il ,·a nto eli avere uno de i piì.r a ntichi e fi orenti so- dalizi di M. S. fra operai , che prim o fra le Società ope- rai e itali ane ha dato il nobil e esempi o della cos truzione di case popolari per i s uoi soci.
N
ell'anno 1902
,sotto la presidenza dell 'esimi o inge-
RIVISTA DI INGEG ERIA S ITARIA 231
o·nere
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'ittore Bicloia, allora a nc he Sindaco d el Comune
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l'assemblea generale dei soci deliberava:
])i in,·estire
i suoi capita li
, che eranoimpiegati acl in -
teresse elevato e
chesi pre,·ecle va sarebbe di minui to per
]c condizio ni d
el mercato, nella
costruzione in buone co n-
dizioni eli sa lubrit:\ e eli luce, el i
casepopolari
,togl iend o
le soggezi
onia lle abitazio ni .
chetanto influisco no sulla
Fig-. 1.- Yecluta eli una facciata del quartierino.
moralità
e tra nquillità delle fa mig lie, dando così
esempio
di buona costruzione di case operai e anche ai pri,·ati im-
prenditori, g iacchè si pre,·ecle,
·ache la Società, anche
impiegando tutti i suoi capi tali
,non potrebbe provve-
dere a i bisog ni ed all e ri chieste eli tutti i soc i.
Pe r porre in atto tale deli berazione l' Amministrazione
dellaSocietà presentava al Comune domanda di acq uis to
eli aree eli proprietà co munale in posizione com·eniente
alloscopo, in prossimità del le scuole ele mentari .
Co
n sua deliberaz ione
I9 d icembre
I902 il Consigli o
comunale,plaudend o alla nobil
einiziativa, faceva dona-
zione
alSodal izi
oeli un'area di mq. -tS3-t ,6o, di forma
rettangolare, contre lati su tre pubbliche ,
-ie ed il quarto
confinante coll a proprietà p ro ,·in ciale, resid enza de lla
Caserma rea
li ca rab in ieri.
Da un a Commissione tecnica p resieduta dall
'Ing. Bi-
doia veni,·a dato incarico della co mpilazione del progetto
all'ingeg nere muni cipale ca
LVittorio A lberto
Storch
i, progetto che venn e tosto prese ntato,
approvato e messo in esecuz ione. Co mpone,·as i
essodi quattro caseggiati id
entici, dispost i pa-
rallelamente a due a due nell'are aassegnata in
mododa lascia re fra g li edifizi d ue g ra ndi viali
a croce,disponendo sull e due fro nti eli ciasc un
casegg ia to, tanto ve rso via
che\'erso il mag-
g-ioreviale intern o, una serie di piccoli g ia rdi -
nettida asseg narsi un o per
ciascuno degli ap-
partamenticompone nti l'ed ifizio .
Iniziati si per appalto i lavori dei due p rimi
caseggiati nel marzo r 903
essivenn ero portat i
a termine nel no,·embre 190 -J.. Gli affitta menti
s'iniziarononel marz o 1905
enel second o se-
mestreeli detto an no tutti g li a lloggi era no affit-
· tati. Ciascun caseggiato si comp one del piano terreno,
un primo piano, e sotterraneo ad uso di can tina. In ogni
caseggiato ,- i sono tre ingressi
etre sca le el i accesso ai
varipiani con uscita pure verso il viale in terno. Di
front
eagl i ingress i ta nto anteri ori che pos teri ori sono interr otte le seri e dei giardinetti, lasciando fra esse co- modi passaggi. nei fianchi d
ei qualis i ap rono i ca ncell
ettid ' ing resso ai medesimi
,per q uelli verso la str ada, mentre gl i accessi ai g ia rdini posteriori si ha nno direttame nte dagli appa rtamenti d a ballatoi e g radi na te este rne.
Ogn i atri o dà accesso a due a pparta men ti al piano terreno sopraeleva to da l piano eli cam- pagna eli circa un metro, e la scala in una sola ra mpata mette al ballato io su- periore clo,·e ap ro nsi g li accessi acl altri due appartamenti. Ogni caseggiato
con-tiene così dodici appart ame nti a ciascuno dei quali vann o annessi una ca ntin a, un giard in
etto eduna latrin a. Gli appa rta- me nti si comp ongo no eli tre ambien ti cacl uno eli d im ensio ni medie eli metri -t .s o
x3,50. A tre apparta menti del primo piano è an nesso in p iì.r un minore a mbi ente ri
cavatonel va no dell 'atrio ne lla parte ante- riore ,·erso la strada pubb lica. La disposizione dell
'atrio e del ballatoio, e apertu re di passata, chiuse da sempli ci tramezzi
,permette però eli vari are la dis posizion e degl i apparta menti acl un o, due e quattro va ni, ove le esigenze della rice rca lo co mportassero. All
'atto praticoperò si è d im ostrato che la dispos izione per tre a mbienti è la più co nveni ente e non occorse effettuare alcuna dell e possi- bil i vari az io ni.
L 'a ltezza dei piani è el i metri 3, 70
;i so
lai sono ese- g uiti co n voltin e forate su ferri a doppio T pe l primo piano, a volte pel piano terreno, ed il soffi tto de l primo piano è pure costrutto su fe rri co n tavolo ni forati
, es-sendos i usato tanto in ques ti che nei solai il cop riala in modo da a \·ere soffitti pe rfetta mente piani. I n co rri- spo ndenza degli atrii so no praticati ve rso l'i nterno del- l'a rea a \·anco rpi contenenti le latrine annesse a ciascun
Fig. 2. - \'ecluta eli una facciata del quartierino.
appa
rtamento,crea ndo così una d ispos izione decorosa perchè meno appar isce nte risult a lo scopo degli a\·an- cor pi s tessi.
L
'ampiezza delle fin
estre e la capacità degli ambi
enti,232 RIVISTA DI I GEG ERIA SA ITARIA
la comoda disposizione e la perfetta regolarità dei fini- menti rende tali abitazioni igienicamente commendevoli e non prive di una certa eleganza.
Nell'incrocio dei viali interni Yenne costrutto un edi- fizio per la pompa ed i lavatoi costrutti in cemento a scomparti individuali, con fornacella per le liscive, e
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Fig. 3·- Piante del piano terre/ no e del
serbatoio per la distribuzione d'acqua a mezzo di con- duttura in ferro.
Il costo della costruzione dei due caseggiati risultò la seguente:
a)
Costruzione dei corpi di fabbrica L. 6 s-6ss,6o;b)
Costruzione delle divisioni dei giardinetti a rete metal- lica intelaiata, fissata a colonnine in ghisa su parapetto in muratura L. 4.oo6,69; c) Costruzione del pozzo, del lavatoio ed impianti della pompa L. J.o68,rs; e così111 totale L. 72.730.44·
Il costo unitario dei fabbricati risultò di L. 8,45 per mc. e quello di ciascun ambiente di abitazione, compu-
piano
tandosi implicitamente la spesa di costruzione dei sot- terranei ad uso cantine, dei giardini e per la giusta metà il costo d'impianto del pozzo d'acqua Yiva e relativa pompa e del servizio di lavatoi, dO\·endo esso servire anche per i futuri due caseggiati, risulta di L. 9 IO in cifra tonda. Il reddito lordo attuale, rappresentato dagli
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superiore.
affitti come fu fissato dalla Amministrazione speciale no- minata a norma della legge speciale sulle case popolari, è il seguente per ogni ca- seggiato:
a)
Appartamenti estremi (verso i fianchi dell'edifizio) a terreno : due a I 45 lireannue. L. 290
b) Appartamenti estremi (come sopra) al primo piano: due
a L. I so annue » 300
c)
Appartamenticentrali a terreno e primo piano: cinque
a L. ISS annue
»
775d)
Appartamenticentrali con un am- biente in più al primo
piano: tre a L. r8o » 540 Sommano.
La modicità dei prezzi che il Sodalizio volle stabilire, non intendendo effettuare, come fu sancito dalla tassativa deliberazione dell'assemblea, una speculazione, ma un o- nesto impieg·o dei capitali, è pienamente raggiunto, poichè il reddito lordo di L. 38 IO
annue depurato delle spese fisse per imposte, manuten- zione, assicurazione incendi ed amministrazione, nel pn·
mo periodo di esercizio non ancora definitivamente preci- sate, permette un reddito netto molto prossimo al 4,50 per cento, che può considerarsi fisso e sicuro, essendo fitti suscettibili di modificazione in leggero aumento, e così sopperire ad eventuali aumenti nelle spese fisse e nelle perdite pei disaffitti.
Il Sodalizio si ripromette in seguito di completare la serie progettata dei caseggiati nell'area predisposta dopo aver potuto con un regolare esercizio di almeno un biennio avere l'esperienza pratica della bontà della nuova
gestione. AviS.
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RIVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA
233
NOTE PI\A1T(flE
L'Iì\"DUSTRIA DELLA TORBA IN FRA TCJA.
La torba sta per entrare in Francia nel suo periodo aureo, dopo i Ja,·ori eli ì\ltintz e Loiné, che aprono un'èra nuo,·a pei proprietari. Infatti, secondo questi lavori, risulta che essa è un mirabile terreno pei germi nitrificatori, e su eli essa i germi tro,·ano le migliori condizioni per condurre a termine l'opera loro eli ossidatari dell'ammoniaca.
ì\"elle loro prO\·e i due autori francesi hanno usato torbe di pro,·enienza e eli natura diverse, ma i risultati ottenuti sono stati ,·eramente incoraggianti. Con letti di un ettaro arrivarono a 58oo tonn. di nitrati all'anno, e servendosi eli torba ben disposta arri,·arono sino a 48.ooo tonn. eli nitrati. Quindi si tratta di una nitrificazione molto intensa e rapida, pari a una fermentazione alcoolica tumultuosa.
Per a n·iare i letti si procede rapidamente. Si versa una solu- zione eli solfato d'ammonio sulla torba (7 ,50 gr. per litro): la reazione si avvia e si continua, sino a che si ottengono solu- zioni col 20 OJO eli nitrato. Si fa ripassare più volte il liquido sullo stesso letto, aggiungendo tratto tratto una soluzione am- moniacale. L'ossidazione si compie rapidamente se la tempe- ratura è a 30°: e per ottenere questo calore, necessario pel buon funzionamento dei letti, è bene ancora usare la torba stessa.
Inoltre la torba stessa può fornire l'azoto ammoniacale ne- cessario per determinare la ossidazione, e distillando la torba
;\ILI ntz ha ottenuto ingenti quantità eli azoto ammoniacale.
La deduzione pratica è facile. Le torbiere considerate sino a ieri come improduttive diventano non soltanto delle grandi riserve eli azoto, ma una ragione di enorme ricchezza. Un metro cubo di torba può dare 380 kg. eli sostanza secca col 2 OJO di azoto e quindi un ettaro di terreno torboso darà all'incirca 70.ooo kg. d'azoto: e se la torba si approfonda sul suolo, certo la quantità sarà sorpassata sensibilmente.
Quindi è una enorme ricchezza nuo,·a che viene svelata e se i fatti confermeranno le ricerche di laboratorio, per la torba
comincia realmente un'èra nuova. K.
ì\"UOVA LAMPADA AD INCANDESCENZA.
Ogni anno nuove lampade vengono proposte: lo scorso anno era la volta delle lampade ad osmio, a tantalio, a zirconio.
I tentativi diretti a ottenere nuove lampade si comprendono assai bene quando si pensi che nelle comuni lampade elettriche, anche nelle più perfette, si ha un rendimento utile che non arriva al 10 OJO dell'energia impiegata.
Le nuO\·e lampade proposte lo scorso anno non si sono ancora diffuse note,·o]mente, ma incominciano a fare la loro via.
Così le lampade al tantalio sono ribassate di oltre il 6o OJO c danno un notevolissimo rendimento, con un consumo assai scarso. L'economia teorica (e dalle prove fatte a Berlino do- vrebbe dirsi anche pratica) realizzata colle lampade al tantalio è grande: nel tempo eli sua durata, una lampada al tanta! io consuma 1 3,8o litri meno che una comune lampada a incan- descenza.
Oggi è la volta di una nuo,·issima lampada: quella a mo- libcleno, tungsteno e uranio, o lampada Kutzel. Questa lam- pada consumerebbe soltanto I watt, ossia 3-4 ,·olte meno della lampada a carbone e dura da rooo a 1500 ore.
A questa condizione pratica di funzionamento è facile che la lampada elettrica finisca col riuscire più economica del gas.
Una lampada nuo,·issima è anche quella di Hanamon, o lampada /Voifram.
Si tratta di una lampada con filamento a carbone riscaldato elettricamente in un ambiente di tungsteno e di molibdeno, in presenza di idrogeno.
Il filamento di carbone si copre di uno strato di tungsteno e si ha così una lampada attivissima ed economica.
La Società Auer pare abbia ottenuto una lampada analoga con un processo un po' diverso. Non è possibile ora fare dei pronostici su queste lampade: non sarà da meravigliare, però, se taluna correrà trionfalmente il mondo. E.
NUO\'E APPLICAZIONI DELL'OZONO ALLA STERILlZZAZlO~E DELL' ACQ A. L'ozonizzazione dell'acqua ha avuto in questi ultimi anni numerose applicazioni pratiche, e la Casa Siemens e Halske, fu tra le primissime acl applicare l'ozonizzazione, ed a stu- diare, dal punto di vista sperimentale e pratico, la quistione.
Tutti ricordano a questo proposito l'impianto di Paderbon e i risultati quivi ottenuti. La Casa Siemens si è poi rivolta a fare degli impianti adatti anche alle piccole città, ai villaggi, e perfino ai laboratori e alle truppe in marcia.
Noi prendiamo appunto dalla Revue scientijìque alcuni dati che riguardano le applicazioni dell'ozono alla pratica di labo- ratorio, e alle istallazioni di campagna, specialmente per gli eserciti in marcia.
I piccoli dispositivi di laboratorio (fig. r), risultano costi- tuiti di queste parti: a, torre eli sterilizzazione con scarico in basso e caricamento in alto, ripiena di piccole sfere eli vetro,
Fig. r.
d'argilla o eli porcellana; un tubo di vetro inserito nella cor- rente d'ozono e provvisto eli un manometro differenziale b, così da ottenere l'ozono nel momento voluto. ll generatore d'ozono è composto di ro tubi Siemens c e di un trasforma- tore d. Sul coperchio della scatola eli an•olgimento si tro,·a un piccolo motore a corrente continua e, che aziona da un lato la soffieria
f
fornitrice della corrente da ozonizzare e che aziona l'interruttore g, determinando la corrente continua intermittente pel circuito primario del trasformatore.l tubi Siemens constano di due tubi di vetro concentrici, sigillati in alto: l'esterno è bagnato nell'acqua di un refrige- rilnte e il tubo interno è ripieno di acqua che serve da con- duttore che conduce la tensione elevata ai poli di scarico