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su s u p pi ia an ni i

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Testo completo

(1)

G Ge eo om me et tr ri ia a m me et t ri r ic ca a: : P Pr ro od do ot tt to o s sc ca al la ar re e

v ve et tt to or ri ia al le e m mi is st to o P

Pe e rp r pe en nd di ic co ol la ar ri it à r re et tt te e- -p pi ia an ni i Pr P ro oi ie e zi z io on ni i o or rt to og go on na al l i i d di i p pt ti i

su s u p pi ia an ni i

Rosalba Barattero

ESERCITAZIONE N.8 23 aprile 2008

Vedi in appendice il brano scritto da Federigo Enriques 1

P ROPRIETA G RAFICHE E P ROPRIETA M ETRICHE

Proprietà geometriche

Proprietà grafiche Proprietà metriche

retta – piano:

giacenza/parallelismo

incidenza Distanza(lunghezza)

angolo

(2)

2

• L UNGHEZZA ( MODULO ) DI OP

in R

n

, con O=(0,0,…,0), P=(a

1

, a

2

,…, a

n

) || OP || =

2 22 2

1

a ... a

n

a + + + in R

2

in R

3

1. P RODOTTO SCALARE DI VETTORI

⇔ u ⋅v=||u|| ||v|| cos θ (=numero) 0 ≤θ ≤π

1. O RTOGONALITA

(concetto non definito in Geometria affine )

v

u

θ= u v

u ⋅v =0 ⇔ u ⊥ v

∀ u≠ 0, ∀ v ≠ 0 a

1

a

2

T EOREMA DI P ITAGORA T EOREMA DI P ITAGORA applicato 2 volte

u=( a

1

, a

2

), v= (b

1

, b

2

) in R

2

u=( a

1

, a

2

, a

3

), v= (b

1

,b

2

,b

3

) in R

3

u⋅v = a

1

b

1

+a

2

b

2

u⋅v = a

1

b

1

+a

2

b

2

+a

3

b

3

3

2. P RODOTTO VETTORIALE DI VETTORI

uxv = (a

2

b

3

-a

3

b

2

, -( a

1

b

3

-a

3

b

1

), a

1

b

2

-a

2

b

1

)

• direzione ⊥ u, v

(*)

• verso t.c. u, v, uxv formino terna dx

• modulo= ||u|| ||v|| sen uv (=area parallelogramma di lati u,v)

2. ⇒ PARALLELISMO

(*)

A,B,C allineati ⇔ (B-A)x(C-A)=(0,0,0)

(*)

il concetto di parallelismo è già noto nell’affine, tramite il concetto di giacitura u=( a

1

, a

2

, a

3

)

v=( b

1

, b

2

, b

3

) nello spazio

Minori a segno alterno di

⎟⎟ ⎠

⎜⎜ ⎞

3 2 1

3 2 1

b b b

a a a

v u

uxv

v u

vxu

uxv=0(vettore nullo)⇔u // v ∀u≠ 0,v ≠ 0

(*)

u=( a

1

, a

2

, a

3

) v=( b

1

, b

2

, b

3

)

3 2 1

3 2 1

3 2 1

b b b

a a a

a a a

=0 ( R

1

=R

2

)

sviluppo con Laplace lungo R

1

: a

1

3 2

3 2

b b

a a - a

2

3 1

3 1

b b

a a + a

3

2 1

2 1

b b

a

a =0

u⋅ (uxv) =0 e analogamente v⋅ (uxv) =0

vettore

(3)

4

3. P RODOTTO M ISTO DI VETTORI

u⋅vxw =

3 2 1

3 2 1

3 2 1

c c c

b b b

a a a

3.C OMPLANARITA

A,B,C,D complanari ⇔ (B-A)⋅[(C-A)x(D-A)]=0

prima operazione da eseguire

numero

u=( a

1

, a

2

, a

3

) v=( b

1

, b

2

, b

3

) w=( c

1

, c

2

, c

3

) nello spazio R

3

u ⋅vxw =0 ⇔ u, v, w complanari

∀ u≠ 0, v ≠ 0, w≠ 0

Se 3 dei 4 pti sono allineati , ad es. A,C,D, allora (C-A)x(D-A)=0 e quindi anche

(B-A)⋅[(C-A)x(D-A)]=0 e i 4 pti sono complanari.

Escludendo questo caso si ha:

A,B,C,D complanari ⇔

= 2

⎟ ⎟

⎜ ⎜

− A D

A C

A B ρ

⇔ B-A ∈ <(C-A),(D-A)>

⇔ B-A ⊥ (C-A)x(D-A)

⇔ (B-A) ⋅[(C-A)x(D-A)] =0 A

D

B

C (C-A)x(B-A)

5

A PPLICAZIONI

1. I L PRODOTTO MISTO È UGUALE IN VALORE ASSOLUTO AL VOLUME DEL PARALLELEPIPEDO INDIVIDUATO DAI TRE VETTORI

Volume = Area base ⋅ altezza

Se indichiamo con θ l’angolo tra i vettori w e uxv, si ha:

Area base = ||uxw|| ( pag.3)

Altezza = h = ||w|| cos θ (vedi figura)

Nel caso della figura è θ<π/2, quindi cos θ>0 e di con- seguenza h>0, altrimenti se π/2<θ<π e quindi cos θ<0, si considera h= ||w|| | cos θ|

(ossia il cosθ è assunto in valore assoluto per avere h>0).

Quindi nel caso della figura ( cos θ>0) si ha : Volume = ||uxw|| (||w|| cos θ)

= (uxv)⋅w ( per def. di prodotto scalare)

E in generale :

Volume = | (uxv)⋅w |

=′valore assoluto del prodotto misto dei tre vettori′

w

h=||w|| cosθ θ

uxv

u

v

Area base = ||uxv||

(4)

6

2.Verificare che le rette r:

⎩ ⎨

=

= + +

2 0 1 2

z y

y

x , s:

⎪ ⎩

⎪ ⎨

= +

=

= 1

2 3 2 z

t y

t

x

sono sghembe.

Sappiamo già verificare con gli strumenti della geometria affine se due rette sono sghembe, ma può essere interes- sante notare che l’introduzione del prodotto misto ci con- sente di affermare che:

r ed s sono sghembe ⇔ A,B,C,D non sono complanari, con A, B pti distinti su r, e C,D pti distinti su s.

Verifichiamo questa proprietà nel caso dell’esempio:

A(-1 ,1,-1)∈ r , B(0,-1,-3)∈ r, C(2,3,1)∈ s, D(0,7,1)∈ s A,B,C,D complanari ⇔ (B-A)⋅[(C-A)x(D-A)]=0

2 6 1

2 2 3

2 2

1 − −

⎯ →

R1R1+R2

= = 2 6 1

2 2 3

0 0 4

-32 ≠0 ⇒ r,s sghembe

…Applicabilità del metodo: de gustibus!

3. Individuazione di un piano tramite 3 pti non allineati Sempre con l’uso del prodotto misto precisiamo la forma cartesiana del piano per A(a

1

, a

2

, a

3

), B(b

1

, b

2

, b

3

), C(c

1

, c

2

, c

3

) ( che sapevamo già calcolare nell’ambito affine )

Detto P(x,y,z) il pto corrente su π , si ha P-A, B-A, C-A complanari

⇒ π: 0

3 3 2 2 1 1

3 3 2 2 1 1

3 2

1

=

a c a c a c

a b a b a b

a z a y a x

7

4. Un ausilio per passare dalla forma cartesiana alla forma parame- trica di una retta di R

3

, mediante l’uso del prodotto vettoriale.

r: 2 2 3 5 11 1 0 0 : :

⎩ ⎨

=

− +

=

− +

β α z

y x

z y

x

Se u∈D(r) si ha u ⊥ N

α

, u ⊥ N

β

⇒ si può scegliere u= N

α

x N

β

N

α

=(2,-3,1), N

β

=(1,2,-5)

Della matrice ⎟⎟ ⎠

⎜⎜ ⎞

− 5 2 1

1 3

2 determiniamo i minori di ordine 2 a segno alterno: ⇒ u= N

α

x N

β

(13,11,7)

Ora basta trovare un pto di r , ad es. P(5,3,0) e si ha : r: P+<(13,11,7)>

⇒ r:

⎪ ⎨

= +

= +

= t z

t y

t x

7 11 3

13 5

t ∈R : forma parametrica di r

Osservazione. Al di là dell’applicazione ( facoltativa), questa informazio-

ne fornita dal prodotto vettoriale è di interesse anche nella teoria dei

sitemi : ci dice come trovare una soluzione particolare del sistema

omogeneo associato ! (essendo D(r) l’insieme delle ∞

1

sol. del s.o.a. )

(5)

8

ESERCIZIO 1.

Rette - piani nello spazio – ortogonalità

Dato il piano π: x-y+2z-1=0 e il punto P(1,0,-1), determinare:

a) due piani passanti per P e perpendicolari a π b) la retta passante per P e perpendicolare a π c) il punto Q proiezione ortogonale di P su π.

a) Controlliamo se P∈ π sostituendo in π le cooordinate di P:NO ! Occorre sapere che un piano si individua tramite un vettore normale e un suo pto

P Q

N

N= (a,b,c) vettore ortogonale ad ogni vettore di D(π)

Q(x

0

, y

0

, z

0

) pto di π P(x,y,z) pto corrente su π

⇒ P-Q∈ D(π)

⇒ N ⋅ P-Q =0

⇒ (a,b,c)⋅( x- x

0

, y- y

0

, z- z

0

)=0

⇒ a(x- x

0

)+ b(y- y

0

)+c(z- z

0

)=0 equazione cartesiana di π

P π

π ⊥α ⇔ N

π

⊥ N

α

α : a(x-1) +b(y-0) +c(z+1) =0 N

π

= (1,-1,2), N

α

=(a,b,c)

N

π

N

α

=0 ⇒ a-b+2c=0

Infiniti piani , ad esempio

⇒ N

α

=(a,b,c) = (1,1,0) α : (x-1) + (y)=0

α : x+y-1=0

Un altro piano β :2(y)+1(z+1)=0.

π

9

b) Retta r per P , ⊥ π

da a) è immediato che r= α∩β : 2 y + + z + 1 1 = = 0 0 y

x

A prescindere dai 2 piani trovati in a) Si può procedere ad esempio così:

Se X(x,y,z) è il pto corrente su r, N

π

= (1,-1,2), P(1,0,-1) si ha:

X-P = t N

π

⇔ X= P+ t N

π

⇔ r:

⎪ ⎨

+

=

= +

= t z

t y

t x

2 1 1

t∈R

c) Per def. il pto P.O. di P su π è

il pto Q di π t.c. (P-Q) ⋅ (R-Q) = 0 ∀ R∈ π

r ⊥ π ⇔ u

r

⁄⁄ N

π

⇔ D(r)=< N

π

>

P π

u

r

N

π

P

Q R

In questo caso, sapendo che r ( già determinata) è ortogonale al piano e quindi a tutte le rette del piano, ne segue : Q = r∩ π

⎪ ⎪

⎪ ⎪

= +

+

=

= +

=

0 1 - 2z y - x

2t 1 z

t y

t 1 x

⇒ … t=1/3

⇒ Q(4/3, -1/3, -1/3)

(6)

10

ESERCIZIO 2.

Proiezione ortogonale di un pto su un piano

Determinare la proiezione ortogonale del pto P(3,3,3) sul piano π nei seguenti casi:

a) π: {(x,y,z)∈R

3

| (x,y,z)=(1,1,1)+ s(2,1,-1)+t(1,0,1)}

b) π: 3x+2y-z=5.

a)

Per def. il pto P.O. di P su π è il pto Q di π t.c.

(P-Q) ⋅ (R-Q) = 0 ∀ R∈ π

u=(2,1,-1)∈ D(π), v=(1,0,1) ∈ D(π) , u, v L.I. , quindi u,v sono una base per D(π) , quindi:

(P-Q)⋅u = 0 e (P-Q)⋅v = 0 ⇒ (P-Q)⋅(R-Q)=0 ∀ R∈ π Da notare che si può scrivere u=R

1

– Q , v= R

2

– Q con R

1

, R

2

pti di ∈ π !

Il pto Q corrente su π è Q(1+2s+t,1+s,1-s+t) e deve risultare:

(P-Q)⋅u = 0 e (P-Q)⋅v = 0

3 ( 3 1 1 2 2 s s t t , 3 , 3 1 1 s s , 3 , 3 1 1 + + s s t t ) ) ( 1 ( 2 , 0 , 1 , 1 , ) 1 = ) 0 = 0 P

u Q

v

A(1,1,1) B(3,2,0) pti di π (s=0,t=0) (s=1,t=0)

B-A=u=(2,1,-1) vettore di D(π) E non di π !!!

Da non confondere !

11

⇒ ⎩ ⎨ ⎧

=

− +

=

− +

0 ) 1 , 0 , 1 ( ) 2 , 2 , 2 2 (

0 ) 1 , 1 , 2 ( ) 2 , 2 , 2 2 (

t s s t s

t s s t s

⇒ ⎩ ⎨ ⎧

=

− + +

= +

− +

0 2

2 2

0 2

2 2 4 4

t s t s

t s s t s

⇒ …

⎪ ⎪

⎪⎪ ⎨

=

=

11 20 11 4

t s

⇒ Q(1+2s+t,1+s,1-s+t) con s, t trovati dà … Q ⎟

⎜ ⎞

11 , 27 11 , 15 11

39 .

(*)

b) P.O. di P(3,3,3) su π: 3x+2y-z=5.

La retta r passante per P e con vettore direz. u=N(3,2,-1) interseca π in Q. Il pto Q è il pto cercato, poiché P-Q ⊥ v ∀ v∈D(π) e in particolare (P-Q) ⊥ (R-Q) = 0 ∀ R∈ π

r :

⎪ ⎩

⎪ ⎨

= +

= +

= t z

t y

t x

3 2 3

3 3

⇒ r∩π :

⎪ ⎪

⎪ ⎪

=

− +

= +

= +

=

0 5 2

3 3

2 3

3 3

z y x

t z

t y

t x

⇒ r∩π :

⎪ ⎪

⎪ ⎪

=

− + + +

= +

= +

=

0 5 ) 3 ( ) 2 3 ( 2 ) 3 3 ( 3

3 2 3

3 3

t t

t t z

t y

t x

⇒ r∩π :

⎪ ⎪

⎪⎪

=

= +

= +

=

2 1 3

2 3

3 3

t

t z

t y

t x

⇒ r∩π =Q 2 3 , 2 , 2 7

(*) Utile esercizio:rifare a) con la tecnica seguita in b) seguente, utilizzando la formula 3. di pag.5

(7)

12 A

PPENDICE

Così descrive la differenza tra geometria affine e metrica Federigo Enriques, uno dei grandi geometri italiani del Novecento.

13

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