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Incontrare la sordità a scuola: Incontrare la sordità a scuola: opportunità e difficoltà opportunità e difficoltà per i ragazzi ipoacusici e sordi per i ragazzi ipoacusici e sordi

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(1)

Incontrare la sordità a scuola:

Incontrare la sordità a scuola:

opportunità e difficoltà opportunità e difficoltà per i ragazzi ipoacusici e sordi per i ragazzi ipoacusici e sordi

Pordenone, 18/09/2018 1

S.C. OTORINOLARINGOIATRIA - PN Direttore:

Dott. V. Giacomarra

Centro di Audiologia e Fonetica Ref.: P.O. Paola Bolzonello

Padiglione B – 6° piano

Centro di Audiologia e Fonetica Ref.: P.O. Paola Bolzonello

Padiglione B – 6° piano

COLLABORAZIONI:

- Rete pediatrica

- I.R.C.C.S. «Burlo Garofolo» (TS) - Dip. Neuropsichiatria infantile - Ditte IC e Protesiche - UNIPD (attività tirocinio e docenze)

- Associazioni (FIADDA, Prematuri si nasce, Associazione Laringectomizzati) - Istituzioni scolastiche

• Patologie dell’orecchio

• Problematiche uditive e vestibolari

• Disturbi comunicativi e della voce

• Patologie dell’orecchio

• Problematiche uditive e vestibolari

• Disturbi comunicativi e della voce

DIMENSIONI:

- Geografica - Istituzionale - Agenzie pubbliche - Associazioni private

DOVE OPERIAMO:

• Reparto ORL

• Ambulatorio ORL

• U.O. Pediatria

• Reparti vari (consul. Logoped. a pazienti con esiti chirurgici)

• U.O. ORL – sede di S. Vito al Tagliamento

• Punti nascita: AOSMA, S. Vito, Policlinico San Giorgio

Mandato:

programma salute Mandato:

programma salute

2

Prevenzione:

Diagnosi e trattamento:

Riabilitazione, counselling e presa in carico

:

Sociale:

Formazione, ricerca, sviluppo:

- Screening uditivo neonatale - Diagnostica precoce bambino/adulto - Percorsi di protesizzazione in prova - Centro di 2°°°° livello per diagnosi infantili - Centro di 3°°°° liv. per impianti cocleari

nell’adulto– F.V.G.

- Patologie audiologiche - Patologie vestibolari - Otochirurgia - Protesizzazione acustica - Impianti cocleari - Disturbi del linguaggio e della

comunicazione - Paziente Oncologico

- Progetto CCM 2013 Min. Salute - Progettazione e sviluppo modelli formativi

audiologici

- Ambiente acustico scolastico - Ricerca clinica (progetto “Minù”: trial clinico

controllato multicentrico) - Percorsi di protesizzazione acustica - Rapporto con associazioni (“Fiadda Umbria”,

“Prematuri si nasce” e “Ass. Laringectomizzati”) - Scuola

3

Percorsi, intervento e ricerca in audiologia pediatrica

Il deficit uditivo permanente è il piu comune difetto sensoriale dell’infanzia ed è una condizione ad altissimo rischio comunicativo.

La deprivazione sensoriale nei periodi di massima recettività compromette sia la funzionalità del sistema uditivo sia lo sviluppo corticale e cognitivo

Per un bambino con un deficit uditivo significativo è difficile se non impossibile acquisire abilità linguistiche sociali e cognitive che possano permettergli di cogliere appieno le successive opportunità scolastiche e sociali.

Dott.ssa Eva Orzan 2016

4

Screening e re- screening

Valutazione audiologica PASS

senza FATT di RISCHIO

PASS con FATT di RISCHIO

REFER

Sorveglia nza

1. mese di vita

Punto nascita

entro i 3 mesi di vita se screening, entro 1 mese dalla richiesta se sorveglianza

Servizio locale val.audiologica

ai bilanci di salute 1-36 mesi

Pediatra di famiglia

Presa in carico diagnostica e terapeutica

Centro di diagnosi e cura

della sordità Vigilanza

(2)

Cosa sentirete/ascolterete…

la sordità questa sconosciuta

Udito: cenni anatomo-fisiologici Ipoacusia e sordità: aspetti diagnostici Terapia e trattamento

I Ragazzi questi sconosciuti:

eterogeneità invisibilità

Incontrare a scuola la sordità

L’ambiente scolastico Ambiente e relazioni Spunti per lavorare meglio

7

Cosa mi direte voi..

8

9

Udito: come funziona

Hearing Health Foundation 10

Udito: come funziona

Med-El 11

Udito: come si misura

• audiogramma

12

(3)

13

L’INDAGINE AUDIOLOGICA MIRA A L’INDAGINE AUDIOLOGICA MIRA A FORMULARE UNA DIAGNOSI

FORMULARE UNA DIAGNOSI DIDI SEDE SEDE DIDI LESIONE e VALUTARE LO STATO EFFETTIVO LESIONE e VALUTARE LO STATO EFFETTIVO

DELLE STRUTTURE UDITIVE.

DELLE STRUTTURE UDITIVE. 14

• Audiometria Tonale

• Audiometria Vocale

• Impedenzometria

• Otoemissioni Acustiche

• Potenziali evocati uditivi (ABR)

• Controllo protesico

95.41.1

95.41.2

95.42

20.39.1

89.15.1

95.48.1 e 95.48.2 15 16

Simulazioni 1

1

(4)

Simulazioni 2

2

19

Simulazioni 3

3

20

Simulazioni 4

4

21

• Terapia medica

• Terapia chirurgica

• Terapia protesica

(Apparecchio Acustico, Impianto Cocleare o Apparecchio Acustico osteo-integrata)

22

Differenza tra AA e impianto cocleare

Apparecchio Acustico

Elaboratore di segnali che fornisce una amplificazione

controllata

Impianto cocleare

Orecchio artificiale elettronico che ripristina la percezione uditiva Ha la funzione di filtro acustico e di

trasduttore del messaggio sonoro

Modalità di processamento diverse da cui si hanno approcci-interventi –risultati diversi

23

Differenza quantitativa e qualitativa

• Con l’impianto i tempi di acquisizione del linguaggio sono molto più brevi

• La modalità di acquisizione del linguaggio nel caso di IC è

“normale”(sostituisce organo di senso deficitario con organo funzionante)

• nel caso dell’apparecchio l’organo rimane deficitario (cerco solo di correggere lo stimolo)

• Il ragazzo impiantato è in grado di seguire la conversazione anche di chi sta alle spalle, nell’altro caso non è mai possibile

• Il ragazzo impiantato può parlare al telefono , l’altro in pochi casi

• Nel ragazzo protesizzato esiste sempre il problema del lessico ridotto, delle preposizioni dei verbi, che sono legati al feed- back mancante

24

(5)

L’Impianto Cocleare

L’impianto Cocleare è l’unico dispositivo medico attualmente in grado di sostituire completamente un organo di senso

25

Conosciamo l’impianto cocleare (AB)

26

Che cos’è l’impianto cocleare (M)

27

SORDITA’ A 360 °

Aspetti clinici Relazionali Sociali Emotivi Tecnologici amministrativi

Ogni perdità uditiva deve essere pensata e lavorata tenendo conto d i tutti questi aspetti

28

ABCi sentiamo a scuola Le domande dei docenti di fronte ad un alunno (bambino/ragazzo) sordo

Quanto e come sente il bambino?

Cosa implica questa perdita uditiva? Cosa capisce? Come bisogna parlargli?

A chi posso rivolgermi per ricevere informazioni complete?

Quali sono le cause della sua perdita uditiva?

Di che tipo è questa perdita?

Quando è subentrata la perdita?

Che tipo di rieducazione e scolarizzazione ha già ricevuto il bambino?

Quali informazioni ho ricevuto? Sono sufficienti?

Come affronto gli scambi verbali?

Quale pedagogia devo usare?

Come posso accettare la sordità e farla accettare ai compagni senza pietismo?

Cosa devo pretendere da lui e fino a dove devo accettare le conseguenze della sua diversità?

Quali sono i criteri importanti per decidere l’opportunità di un inserimento

(6)

ETEROGENEITA’

• Gli studenti sordi che potreste incontrare saranno tanto diversi uno dall’altro da rendere quasi inutile la stessa definizione del termine sordità.

• Handicap invisibile

31

….

Tipologia di ragazzi

Età

Causa

Grado di sordità

Progressività

Comorbidità

……

I diversi fattori da tener presente tolgono alla parola sordo qualsiasi significato respingendo qualunque generalizzazione

SORDITA’ è un termine generalmente usato per indicare una popolazione non omogenea

32

Tipologia di ragazzi

• Studenti sordi che sembrano udenti

• Studenti segnanti

• Segnanti e oralisti assieme bene –o entrambi male

• Non comunicatori

• Portatori di apparecchi acustici

• Senza ausilii

• Solo in un orecchio

• Uno o due impianti cocleari

• Genitori sordi/o genitori udenti

• Deficit associati

• Studenti immigrati/stranieri

33

Distinzione fra ragazzi sordi figli di genitori sordi o figli di genitori udenti

Genitori udenti

educati principalmente all’oralismo;

Spesso sottoposti all’impianto cocleare.

esposti alla lingua dei segni raramente.

Da un punto di vista psicologico Rischi:

Dover sopperire a un suo deficit o a una sua mancanza.

Non frequenterà altri ragazzi sordi come lui per rincorrere una normalità che gli è stata negata.

Farsi accettare dai coetanei udenti

L’identificazione nei confronti del genitore dello stesso sesso, tipica dell’evoluzione dell’adolescenza, sarà più difficile perchè il figlio percepisce il genitore udente come diverso da lui e inarrivabile con conseguenze negative sulla costruzione dell’identità.

Genitori sordi

Crescono in un ambiente dove la sordità è una condizione naturale e vengono esposti a una lingua (la lingua dei segni) che viene appresa spontaneamente dal bambino sordo fin dalla nascita;

La sordità non viene percepita come un deficit ma come una caratteristica che li distingue dalla maggioranza.

Da un punto di vista psicologico

Il rapporto con i genitori sarà più disteso

Permangono difficoltà di integrazione con il mondo degli udenti

L’adolescente sordo avrà sviluppato amicizie e relazioni con i pari che non lo faranno sentire isolato. Nella comunità, avrà sempre una sua collocazione che gli permetterà di sentirsi gratificato con ripercussioni positive sull’immagine di sé.

34

Distinzione fra ragazzi sordi figli di genitori sordi o figli di genitori udenti

Sia i ragazzi sordi figli di genitori sordi, che figli di genitori udenti avranno comunque difficoltà nella relazione con i pari udenti sia per le difficoltà di comunicazione, sia per la difficoltà di accettazione della diversità e sia per il senso di estraneità che il sordo vive nei confronti della realtà degli udenti che, non essendo da lui mai sperimentata, fatica a comprendere.

35

ETEROGENEITA’

• Sordità diverse a cui corrispondono:

• bisogni diversi

• Ascolti diversi

• Soluzioni diverse

• Risultati ???

36

(7)

Vita sociale

Apprendimento Comprensione Ascolto

Udito

Immagine

Immagine

Valutazione della sordità oltre l’impairment

Impairment

Disfunzione neurosensoriale risultante in unaperdita uditiva espressa in deciBel Disabilità

Qualunque limitazione nella capacità di svolgere un’attività nelle modalità considerate normaliper un essere umano

Handicap

Svantaggioche limiti o impedisca ad un individuo losvolgimento di un ruolo considerato normale rispetto ad età, sesso, fattori culturali e sociali.

37

D Iffi Co

Lt

à Di

a

Sc

O lt o

38

Udito: senso attraverso il quale una persona o un animale recepisce un suono

Ascolto: udire con attenzione e intenzione(Kiessling, 2003).

Sforzo: allocazione deliberata di risorse allo scopo di superare gli ostacoli nel perseguimento di un obiettivo(Kahnemann, 1973, Pichora Fuller et al, 2016)

Sforzo Uditivo (listening effort - sforzo d’ascolto) allocazione deliberata di risorse cognitive allo scopo di superare ostacoli nel perseguimento di un obiettivo di ascolto.(Pichora Fuller et al, 2016)

Fatica Uditiva (listening fatigue): esaurimento di energia mentale che risulta dall’applicazione continua di uno sforzo durante un compito di acolto.

Top-Down

Bottom - Up Lavoro sulla consapevolezza uditiva

39

Sforzo uditivo

=

Carico cognitivo

Fattori correlati al segnale sonoro Degradazione del segnale

Accento di chi parla Timbro vocale

Fattori correlati all’ascoltatore Lingua Ritardo cognitivo Difetto di elaborazione uditiva

Ipoacusia

Fattori correlati all’ambiente Rumore Riverberi Messaggi multipli (effetto cocktail party) Lavoro sulla consapevolezza uditiva

40

Aumento eccessivo del carico cognitivo durante l’ascolto

Perdita di interesse verso l’ascolto

Minore utilizzo della comunicazione uditivo-

verbale Ricorso a strategie

comunicative non verbali

Lavoro sulla consapevolezza uditiva

La memoria

è uno strumento molto strano,

uno strumento che può restituire, come il mare, dei brandelli, dei rottami,

magari a distanza di anni..."

Primo Levi

(8)

La memoria uditiva, dopo la memoria visiva, nella maggior parte delle persone, è il senso più utilizzato nella vita di tutti i giorni.

Se vogliamo ricordare un brano, una poesia, un discorso di un parente, l'abbaiare di un cane, il suono di un vetro che si rompe, il rumore di un petardo che scoppia, basta pensarlo e in qualche modo dentro la nostra testa una memoria si attiva, producendo un "suono" nella nostra mente o meglio, quello che abbiamo cercato e quello che la nostra memoria ci sta fornendo

43

Memoria uditiva

L' udito non serve solo per sentire suoni ma anche e sopratutto, a rendere immortali emozioni e accadimenti della nostra vita, legate ai suoni.

L'orecchio ascolta, il cervello li trasforma in ricordi.

Lo sciabordio delle onde del mare ci riporta alle vacanze durante l'

adolescenza, all' emozione dei primi baci.

Le note di certe canzoni ascoltate in momenti per noi speciali, diventano la colonna sonora dei nostri ricordi, delle nostre storie.

Anche mentre mangiamo, gli stimoli uditivi contribuiscono ad arricchire le informazioni sensoriali che il cervello riceve riguardo al cibo. Quando introduciamo in bocca del cibo, gli stimoli uditivi interni, unendosi a quelli tattili, creano già delle aspettative circa quello che stiamo per mangiare grazie appunto ai due sistemi di memoria, quella uditiva e quella tattile. Ad esempio, se il cioccolato non fa “ciock” o una patatina non fa “croc”, ecco questo dovrebbero farci subito pensare e insospettire che forse non stiamo mangiando qualcosa che ci darà piacere.

44

Cosa comporta inserire a scuola una bambino/ragazzo sordo?

• Sentire e ascoltare NON sono la stessa cosa

• L’ambiente scolastico è quello che

«agevola meno l’apprendimento»

perché in presenza di rumore le difficoltà percettive dello studente ipoacusico aumentano

45

• Ascoltare per il ragazzo ipoacusico è un processo difficile che comporta un importante sforzo cognitivo, quindi non può farlo se non presta la massima attenzione.

• Le difficoltà maggiori sono legate alla decodificazione e comprensione del linguaggio orale.

• I tempi di attenzione sono ridotti perché deve utilizzare anche la lettura labiale

46

L’ASCOLTO

• Il rumore è un elemento importante di cui tenere conto soprattutto in classe

• La capacità di capire le parole non dipende tanto dal livello di intensità del parlato quanto dal rapporto segnale/rumore

• Il grado in cui un sottofondo rumoroso influenza uno studente dipende da:

• - tipo e grado di deficit uditivo

• - tipo di protesizzazione (IC o AA)

• Sensibilità individuale al rumore

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Non tutti i rumori interferiscono allo stesso modo

• Poco interferenti: rumori regolari di situazioni dell’ambiente(ventilatore..

proiettore..)

• Moderatamente

interferenti: rumori meno prevedibili(stridore di una sedia, caduta di oggetti,..)

• Molto interferenti:

conversazioni multiple sovrapposte

48

(9)

La normativa prevede 35-45 dB (A) livello max. di rumore

(DPCM 142 DEL 30/03/2004)

In realtà:

• 65-80 dB (A) asili (specie negli spazi comuni)

• 55-65 dB (A) elementari

• 50-55 dB (A) superiori

• Per una buona intelligibilità il rapporto S/R deve essere di almeno 15 dB

Seminario dr Bovo Ferrare 2009

49 50

• Gli studenti ipoacusici richiedono un rapporto S/R fino a 15 dB superiore agli altri studenti

• L’insegnante che spiega alla lavagna ed è girato di spalle, toglie intensità e chiarezza al segnale e impedisce di integrare con la modalità visiva

• Ad ogni raddoppio della distanza si perdono 6 dB di intensità

• In presenza di rumore gli studenti riconoscono dal 10 al 25 %di parole in meno rispetto ad un adulto giovane

• Molti studenti con otiti ricorrenti che provocano ipoacusia trasmissiva con un rapporto S/R di 12 dB perdono circa il 50%

delle parole dell’insegnante (per studenti con apparecchio acustico)

51

Quali strategie?

• Ambiente: scelta dell’aula più idonea

• Aula: dove posizionare lo studente

• Insegnante:

1. comportamenti atti a favorire l’accettazione e l’inserimento sociale dello studente

2. stile comunicativo e qualità delle consegne ai fini dell’apprendimenti

52

Ambiente

• Scegliere un aula lontana da fonti di rumore (aula di musica/palestra/strada/traf fico..)

• Ridurre il più possibile rumori di sottofondo

• Utilizzare materiali anti rumore

(feltrini alle sedie, paracolpi alle porte, ..)

(10)

Aula

Posizionare correttamente il ragazzo in funzione del dispositivo utilizzato (IC, AA o bimodale):

• IC: lato dell’impianto rivolto verso l’insegnante

• AA: studente di fronte all’insegnante, non parlare

passeggiando o scrivendo alla lavagna, viso esposto alla luce, non coprire il viso con fogli o libri

• IC e AA (bimodale): studente di fronte all’insegnante, oppure se possibile parlato vicino al lato con AA, rumore dal lato con IC.

N.B. Trattare soggettivamente ogni caso, consultando – ove possibile – la clinica di riferimento.

55

Integrazione sociale

I risultati ottenuti dallo studente sordo dipendono in buona parte anche dall’abilità dell’insegnante di sensibilizzare il resto della classe alle esigenze del loro compagno:

• Spiegare apertamente qual è il problema per poter facilitare l’accettazione e il normale inserimento del compagno

• Spiegare alcune regole semplici da rispettare all’interno dell’aula che possono aiutare lo studente sordo a sentire meglio

• Controllare sempre prima dell’inizio della lezione il livello del volume e verificare che le pile siano cariche (fare riferimento alla famiglia o alla clinica)

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APPRENDIMENTO:ATTENZIONE

• Viene spesso riportato che si distrae facilmente e presenta bassi livelli attentivi

• Lo studente ipoacusico è

continuamente sottoposto allo SFORZO di mantenere viva l’attenzione sia uditiva che visiva durante la comunicazione verbale

• È quindi costretto a restare costantemente vigile per periodi prolungati ed è quindi facilmente intuibile che sarà facilmente affaticabile

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Sarà cura dell’insegnante:

• Individuare tempi e modalità per potergli permettere piccole pause (consegnare materiale ai compagni, uscire per qualche min dall’aula..

• Adottare alcune strategie /comportamenti comunicativi che possano favorire lo studente sordo

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Progettare l’attività didattica

• Tenere in considerazione le conoscenze culturali e la competenza linguistica dell’alunno rispetto all’argomento

• Evidenziare il glossario dei nuovi termini

• Anticipare all’insegnante di sostegno gli argomenti che verranno trattati in classe per consentirle di munirsi preventivamente del materiale che consenta di favorire l’attenzione e la partecipazione dell’alunno in classe

• Adattare il testo alle capacità dell’allievo: ricompattare, integrare con immagini o schemi, evidenziare concetti chiave

• Ove necessario semplificare il testo evidenziando i concetti nuovi o complessi

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STILE COMUNICATIVO come parlare?

Il linguaggio non è fatto solo di parole e frasi, ma di frasi inserite in un contesto comunicativo.

Tenere conto di ciò può aiutare l’alunno, perché la conoscenza preventiva del contesto e dell’argomento ne agevola la comprensione

(anche in riabilitazione ..).

60

(11)

Non gridare o parlare con intensità troppo elevata(può determinare delle distorsioni che rendono ancora più difficile la comprensione)

Usare frasi brevi, semplici, con grammatica e sintassi corrette

Parlare con ritmo rallentato ma non scandito

Fornire istruzioni usando i gesti oltre alle parole (ad es. indicare il materiale di cui si sta parlando)

Farlo partecipe di tutto ciò che avviene in classe e che a lui può sfuggire(es allertarlo se qlc entra in classe mentre lui è chino sul quaderno e nonse ne accorge)

Evitare l’uso troppo frequente di frasi subordinate

Essere disponibili a riformulare i messaggi ambigui

Nel corso delle spiegazioni ricorrere all’uso di uno schema del discorso in modo da preparare l’alunno all’argomento

Fare uso di materiale illustrativo inerente all’argomento (fotografie, lim, immagini, programmi software, …)

Aiutarlo ad ampliare il patrimonio lessicale (molti studenti ipoacusici presentano un deficit lessicale anche quando gli altri livelli linguistici rientrano nella norma- lessico a macchia di leopardo)

Nelle interrogazioni non essere incalzanti e lasciare allo studente il tempo di elaborare la richiesta (i nostri tempi non sono i loro)

Parlare uno per volta aiutare lo studente al rispetto del turno comunicativo

Verificare la corretta comprensione delle consegne

STILE COMUNICATIVO: come parlare?

61

CONVERSAZIONI MULTIPLE

• Durante le attività che richiedono discussioni tra alunni, potrebbe essere utile disporre i banchi in semicerchio in modo da consentire una facile visione dei compagni

• Identificare gli studenti chiamandoli per nome, in modo che lo studente possa individuare chi sta parlando

• Se si ha l’impressione che lo studente non abbia individuato il parlante o non abbia avuto il tempo di stabilire un contatto visivo o non abbia compreso il contenuto dell’intervento, ripetere o riassumere le domande/risposte del compagno

• Rispettare il turno comunicativo

62

• FM

• Telecoil

GLI AUSILI TECNOLOGICI

Aumento della qualità d’ascolto

• LIM Integrazione

comunicativa visiva

63

IL SISTEMA FM

La modulazione di frequenza (FM) è utile ogni qualvolta la comunicazione è posta al centro dell’attenzione.

Il sistema FM per i portatori di AA e IC è composto da un trasmettitore che capta la voce dell’oratore e la trasmette via onde radio (senza fili, direttamente a un piccolo ricevitore FM collegato all’apparecchio acustico o all’IC)

64

L’uso di un sistema FM facilita notevolmente la comunicazione nelle situazioni difficili:

• rumori di sottofondo, riunioni affollate,

• stanze con scarsa qualità acustica,

• all’università: oratore distante,

• convegni di lavoro,

• al ristorante,

IL SISTEMA FM

Il sistema è costituito da un microfono per rilevare il suono (ad es. Parole pronunciate) e un amplificatore che elabora il segnale, che viene quindi inviato a un cavo ad anello. Un cavo ad anello è un filo fisso posizionato attorno al perimetro di un'area specifica. Quest'area può essere piuttosto grande, ad esempio un teatro o un aeroporto e aree di servizio pubblico, o piuttosto piccola, per esempio un’aula scolastica.

Il filo invia quindi il segnale direttamente agli apparecchi acustici di coloro che si trovano nella stanza quando i loro apparecchi acustici sono impostati in modalità T Il telecoil in un apparecchio acustico (chiamato anche t-switch o t-coil) è una piccola

bobina di filo attorno a un nucleo che indurrà una corrente elettrica nella bobina quando è in presenza di un sistema ad anello attivato. Con un telecoil, l'apparecchio acustico "sente" il segnale magnetico dal sistema ad anello e quindi amplifica quel segnale.

IL TELECOIL con sistema ad anello

(12)

GLI ACCESSORI TECNOLOGICI

67

Cosa richiedere al momento dell’iscrizione a scuola di un ragazzo ipoacusico

• Lim

• Strumentazione idonea per la trascrizione in tempo reale delle lezioni (sottotitolazione)

• Miglioramento acustico dell’aula con: pannelli fonoassorbenti, cartelloni alle pareti per diminuire il riverbero, feltrini o gommini sotto le sedie, porta dell’aula chiusa

• Sistema di amplificazione per tutta la classe

68

Strategie per favorire una buona comunicazione in classe

• Controllare che il locale sia ben illuminato e che il viso del docente sia sempre in luce

• Evitare il tono della voce troppo alto perché deforma l’articolazione

• Parlare con un ritmo rallentato ma non scandito, prolungando il suono delle vocali

• Esporre il pensiero in maniera chiara ed ordinata,scegliendo il lessico in maniera appropriata

• Evitare l’uso troppo frequente di subordinate

• Essere disponibili a riformulare messaggi ambigui

• Durante la spiegazione, ricorrere all’uso di uno schema del discorso, scritto sulla lavagna, facendo riferimento ad esso ogni volta che si introduce un nuovo argomento

• Usare materiale illustrato

• Spiegare al ragazzo ciò che avviene in classe anche in sua assenza

69

Per i compagni di classe.

• Porsi di fronte e mai in controluce per permettergli di leggere le labbra.

• Muovere le labbra né troppo velocemente, né troppo lentamente, né tenendole chiuse, né tenendole esageratamente aperte.

• Evitare di avere sciarpe, foulard o altro che coprano la bocca.

• Se il ragazzo non riesce a comprendere ciò che viene detto, ripetere provando a cambiare vocaboli simili.

• Non impressionarsi per la voce strana. Si tratta solo di abituarsi alla comprensione

70

La compensazione a scuola

Riabilitazione e compensazione sono interventi che possono considerarsi opposti dal momento che agiscono su piani diversi:

Lariabilitazioneè limitata nel tempo e mira al recupero di una disfunzione lavorando sulle difficoltà/funzioni deficitarie. Questa attività viene attuata in ambito clinico (es. la logopedista)

La compensazione mira al raggiungimento di un risultato privilegiando le funzioni integre a supporto di quelle deficitarie. Tale attività viene attuata in ambito didattico (es. l’insegnante che usa il testo scritto per disambiguare il messaggio orale)

71

Strumenti compensativi

• Strategie compensative

• Tecnologie compensative

• Competenze compensative

72

(13)

STRATEGIE COMPENSATIVE

• Usare sempre il codice grafico-visivo (grafici, mappe, schemi..) e quello scritto

• Facilitare la memorizzazione /organizzazione delle informazioni utilizzando la memoria visiva

• Potenziare le capacità di lettura e concentrazione

• Rafforzare le relazioni sociali (lavoro di gruppo meglio se piccolo)

73

Tecnologie compensative

• Trascrizione in tempo reale della lezione (software di riconoscimento vocale)

• Sistemi di sottotitolazione del materiale audio –visivo presentato in classe

• LIM per integrare l’informazione verbale con quella visiva

74

COMPETENZE COMPENSATIVE

• Favorire l’acquisizione di abilità e atteggiamenti personali che consentano al ragazzo ipoacusico di comprendere l’importanza delle strategie compensative

• Sviluppare la consapevolezza che le informazioni visive sono molto utili per compensare gli effetti negativi dalla ridotta percezione uditiva

75

..E l’insegnante di sostegno?

76

Ottimo lavoro, credo che basti solo ottenere qualche

qui avviene Il miracolo

out

Start

Per essere un professionista in crescita hai bisogno di stare sempre sul confine della tua incompetenza,

perciò qualche volta

dobbiamo proprio fare un salto nel vuoto

D. Luterman

(14)

Per informazioni:

[email protected]

[email protected]

Paola Bolzonello - Formatore, Audiometrista, Counsellor 79

Riferimenti

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