Capitolo1
La psicologia dello sviluppo presupposti teorici e tendenze attuali
Magnacca Rossella Tricca Chiara Finaguerra Maria-Augusta Rumore Vincenzo Vitali Lina
La psicologia dello sviluppo
Studia i cambiamenti che caratterizzano l’evoluzione
psicologica dell’individuo per tutta la durata della sua esistenza
Si occupa di processi dello sviluppo (piuttosto che dei prodotti) ossia delle modalità di funzionamento
psicologico nei diversi periodi della vita
La visione dello sviluppo è dinamica, situata e
probabilistica e abbraccia l’intero arco della vita.
Lo studio della prima infanzia
A partire dagli anni settanta l’utilizzo e la
combinazione di nuove tecnologie osservative ha consentito di rilevare ed analizzare
comportamenti relativi alla primissima infanzia prima non adeguatamente considerati.
Ciò permette di ampliare il repertorio
conoscitivo e di rispondere ad alcune domande:
Ad esempio: Come nasce lo sviluppo? Come
interagiscono natura e cultura?
Lo sviluppo socio-cognitivo
Lo studio sulle abilità di base della comprensione sociale ha evidenziato la presenza di capacità avanzate, per quanto riguarda le abilità sociali, già nella primissima infanzia (preferenza per i volti e le voci umane o
seguire la direzione dello sguardo altrui).
Già nelle prime fasi della vita si evidenzia una forma di intersoggettività (esperienza e condivisione) detta:
• Primaria (diadica) madre-figlio
• Secondaria (triadica) adulto-bambino- oggetto esterno.
Natura e cultura
L’organismo umano è da subito espressione di natura e cultura.
Entrambe lo arricchiscono interagendo ed integrandosi vicendevolmente.
Infatti la visione psicobiologica considera
l’intersoggettività un meccanismo fisiologico che pertanto si può rilevare anche in età precoce.
Il contributo delle neuroscienze evidenzia come
l’intersoggettività sia sostenuta dal sistema dei
neuroni specchio.
Neuroscienze evolutive
Anch’esse si sono occupate dello studio delle
prime abilità grazie all’utilizzo delle tecniche di neuroimaging (ovvero il riconoscimento delle facce). Gli studi hanno identificato ed
evidenziato le precise modalità di
funzionamento del cervello arrivando a riconoscere e definire una progressiva
specializzazione e localizzazione dell’area
specifica(Face Fusiform Area).
La psicologia comparata
Mette in relazione gli studi effettuati sul
comportamento e sul funzionamento della mente dei primati con quelli effettuati sull’uomo.
La ricerca evidenzia che gli scimpanzé possiedono una comprensione sociale, ma non è possibile provare che tale abilità sia utilizzata anche per condividere le intenzioni e per collaborare con gli altri individui.
A differenza di questi l’uomo possiede una
motivazione sociale a condividere e cooperare.
Lo sviluppo come processo complesso
La ricerca ci dice che lo sviluppo è complesso e multidimensionale
Ciascuna componente del sistema è sempre legata alle altre da rapporti di interazione e scambio. In base
all’esito di tali relazioni il sistema si assesta in un dato stato ed è il cambiamento di uno più elementi del sistema che, modificando la relazione con gli altri componenti, porterà al cambiamento di quello stato.
Pertanto lo sviluppo è il frutto delle relazioni tra organismo ed esperienza ed è un processo
autenticamente costruttivo.
Le differenze individuali
Da una concezione universalistica dello sviluppo si è passati a concezioni più relativistiche. Il
percorso evolutivo dipende dall’azione
reciproca di molte componenti a molti livelli.
Nella prima infanzia si è preferito identificare l’età a cui attribuire il possesso di una
determinata capacità anzichè analizzare il
modo in cui essa si manifesta.
Lo sviluppo atipico
Il disagio evolutivo è l’effetto di una relazione
disarmonica tra diverse componenti (Belsky, 1999).
Secondo Karmiloff-Smith (2007) “niente è
strettamente predeterminato o permanentemente fisso”.
Il cervello è plastico ed in progressiva specializzazione.
E’ determinante la prevenzione nei processi di sviluppo.