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3.3 ASPETTI FUNZIONALI E DISTRIBUTIVI

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Academic year: 2021

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3.3 ASPETTI FUNZIONALI E DISTRIBUTIVI

Il complesso della Caserma Lorenzini si sviluppa intorno a tre cortili interni oggi adibiti a parcheggio di veicoli.

Il primo cortile, il più ridotto nelle dimensioni, è visibile se si accede all’area da Corso Garibaldi ed è in sostanza il cortile di fronte al prospetto principale sud.

Il secondo cortile è collegato al primo ed è accessibile anche dalla Piazza San Romano; l’ultimo cortile invece è accessibile dal secondo ed è come superficie il più ampio. Nel progetto si predispone la rimozione delle aree asfaltate coincidenti più o meno con i cortili e i passaggi tra l’uno e l’altro.

I collegamenti esterni rispondono ai requisiti trattati in sede di programmazione circa la percorribilità da parte di soggetto su sedia a ruote secondo esigenze di fruibilità, sicurezza, e devono configurarsi quindi come sufficientemente lisci e omogenei per garantire a chiunque una percorrenza agevole. Il loro andamento altimetrico può presentare lievi pendenze per assecondare le naturali linee di declivio del terreno, peraltro molto morbide. In ogni caso si rientra agevolmente entro i requisiti espressi circa dimensioni dei collegamenti esterni e pendenze.

Le aree di gioco all’aperto si concentrano in questi cortili nei quali verrà ripristinato il manto arboreo con la collocazione di varie aiuole dove verranno coltivate piante aromatiche non velenose dai profumi intensi e riconoscibili.

Parte dei cortili sarà poi riservata ad orto cosicché ogni classe potrà trovare un piccolo spazio per le proprie coltivazioni e per le proprie osservazioni botaniche.

Vista la complessità dell’edificio, costituito da fabbricati a corte, per capire l’articolazione della scuola possiamo pensare la Caserma composta da tre parti:

- Il corpo principale a forma di L - L’ala ovest

- L’ala est

Questa differenziazione è utile anche perché gli interventi si distribuiscono in maniera diversa in queste parti sia per la morfologia degli stessi,che per le attività che vi si svolgono.

Nell’ala est l’edificio della scuola occupa il piano terreno e il primo piano ( nel caso dell’ala ovest non esistono piani superiori al primo).

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1m

0 5m 10 m 20 m

Fig 3.3.1 - Schema distributivo del piano terreno

La fattispecie degli ambienti, dove sono presenti pilastri sormontati da volte, aggiunta al suggerimento del DM del 18/12/75 ove possibile di collocare gli uffici e la scuola materna in locali a piano terreno ha fatto sì che la disposizione delle aule della scuola elementare fossero collocate prevalentemente al piano primo.

L’ingresso principale avviene attraverso Corso Garibaldi dal quale si accede in un piazzale affiancato dal primo cortile su cui si affaccia l’edificio.

Questo piazzale attualmente occupato in parte da parcheggi ed in parte da un capannone fatiscente da smantellare probabilmente rimarrà adibito a parcheggio della Polis.

Questo spazio potrebbe giustamente essere adibito a questa funzione rappresentando l’area di sosta dei genitori nonché terminal di autobus che svolgono un servizio di trasporto esclusivo per i ragazzi.

Gli ingressi alla scuola elementare sono due contrapposti; il loggiato a sud della scuola verrà chiuso attraverso pareti vetrate con due porte scorrevoli dotate di fotocellule, una porta sul lato sud in corrispondenza delle scale ed una sul lato nord.

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Fig 3.3.2 - Accessi sud e nord

Questo portico sarà riscaldato e costituirà un elemento di distribuzione orizzontale.

L’accesso avverrà sempre attraverso questo ingresso, mentre l’accesso per disabili potrà avvenire attraverso le rampe che conducono direttamente in due sezioni.

Fig 3.3.3 - Vista dei portici sul lato sud

MENSA

Fulcro della distribuzione degli ambienti a piano terra è lo spazio per la distribuzione e la consumazione dei cibi costituito da un locale con accesso esterno, uno spogliatoio, lo sporzionatoio,le mense e i servizi igienici. I pasti non vengono cucinati sul posto, ma vengono consegnati, sporzionati e distribuiti nella mensa elementare e in quella materna attraverso un percorso che non interferisce con le altre attività ( questo per garantire le

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condizioni igieniche dei cibi ). Si ipotizza che i pasti siano consumati in turni diversi. Il refettorio è separato dagli spazi didattici attraverso corridoi per evitare che il pranzo, consumato in più turni disturbi le attività nelle aule . La mensa risponde ai requisiti di accessibilità e sicurezza e dispone di due uscite di emergenza . I servizi igienici a servizio della mensa sono raggiungibili attraverso un corridoio.

SEZIONI

Nelle sezioni della scuola materna è garantita l’accessibilità e la sicurezza grazie ad uscite di emergenza presenti in ogni sezione. In questa parte ogni sezione era accessibile dalla precedente e si era necessario separare fra loro le sezioni creando un corridoio di distribuzione nel lato del cortile grande . Tale scopo è stato realizzato collocando arredi tipo scaffalature e armadietti di altezza pari circa 1.5 m che delimitano un confine tra il corridoio e le sezioni consentendo allo stesso tempo alle aperture vetrate sul corridoio di illuminare le sezioni.

I rilevamenti sul posto mostrano un grande dislivello presente fra il lato sud e quello nord delle sezioni , dislivello superato attraverso le rampe e gli scalini prima citati posti sul lato sud.

La pavimentazione probabilmente sarà realizzata con un pavimento galleggiante. Questa scelta è motivata dalla presenza come pavimento di un antico selciato su cui passavano le carrozze, conservato solo in parte ma probabilmente tutelato dalla sovrintendenza dei beni culturali. Questa soluzione se applicata non garantisce tuttavia un adeguato isolamento termico dal terreno.

L’accesso al cortile è realizzato attraverso un portico, elemento che permette al bambino di percepire al sicuro dagli agenti atmosferici gli elementi circostanti e l’ambiente esterno. La normativa infatti prevede che debbano essere previsti spazi coperti, ma aperti, intesi ad assolvere un compito di mediazione tra l’aperto e il chiuso.

Riguardo i servizi igienici la scelta adottata è quella di ricavare i servizi all’interno delle sezioni vista l’enorme dimensione di questa.

Le motivazioni sono sostanzialmente due :

- l’obbligo secondo la normativa di areare naturalmente i bagni negli istituti scolastici - la previsione sempre secondo il DM 18/12/75 di uno spazio per attività pratiche (comprendente spogliatoi , locali d’igiene e servizi igienici ) che deve essere collocato, dove possibile, in ciascuna sezione.

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All’interno di ogni sezione si prevedono spazi per attività ordinate, libere e pratiche che si svolgeranno tendenzialmente attraverso isole di gioco organizzate nelle varie parti della sezione.

Questa scelta è dettata dalla presenza strutturale di pilastri sormontati da volte che impongono la creazione di spazi minori all’interno della sezione dove poter svolgere attività pratiche e ordinate consentendo una serie di possibili variazioni di arredo.

LABORATORI

Oltre alla scuola materna, ai locali di distribuzione del cibo a piano terreno si è reso necessario collocare anche direzione didattica, la sala insegnanti e i laboratori per attività speciali.

La conformazione strutturale in questa scelta ha inciso molto vista l’impossibilità di collocare aule di insegnamento in locali interrotti da pilastri ; dall’altro lato la normativa che per locali come la direzione didattica vada preferita la collocazione a piano terra possibilmente in posizione baricentrica.

I laboratori previsti sono il laboratorio di informatica e quello di artistica, mentre al piano di sopra è collocata l’aula d’inglese.

Tali aule appaiono poi particolarmente importanti all’interno di una scuola a tempo pieno per facilitare lo svolgimento di materie meno impegnative durante il pomeriggio.

Oggi le materie integrative sono state parificate a quelle curricolari, lo studio della lingua è obbligatoria e non bisogna dimenticare che lo svolgimento di tali attività ha bisogno di spazi adeguati e attrezzature specifiche.

Nelle scuole attuali , dove non è stato possibile allestire spazi di adeguate dimensioni ,si procede allo svolgimento di tali materie dividendo le classi in più gruppi e alternandosi, ciò crea comprensibili problemi di gestione da parete degli insegnanti.

Nell’aula destinata all’educazione artistica e nell’aula di informatica saranno collocati arredi adeguati alle attività previste: superfici di lavoro ampie e mobili, da poter essere facilmente trasportate,armadi o scaffali per il deposito di materiali e per l’esposizione dei lavori realizzati.

Le aule sono disposte in modo da ricevere luce da ovest e da est, l’ampiezza delle finestre permette di ottenere livelli di illuminazione elevati, tende e avvolgibili consentono di regolare l’afflusso di luce naturale.

UFFICI

Il nucleo per la direzione e l’amministrazione della scuola comprende - l’ufficio del preside, ubicato in posizione baricentrica,

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- la segreteria che dovrà permettere un contatto con il pubblico attraverso un bancone, - i servizi igienici.

Il locale per la direzione didattica e la segreteria verificano l’accessibilità e la sicurezza ; il locale direzione didattica dispone di una uscita di emergenza verso luogo sicuro (permette di accedere direttamente al piazzale).

SPAZI DISTRIBUTIVI

L’accessibilità al piano primo è garantita da un ascensore, capace di contenere una sedia a ruote, collocato in posizione piuttosto centrale nonché da due rampe di scale interne più una esterna resa necessaria per esigenze di sicurezza in quanto sono indispensabili sei moduli di uscita in base alla capacità di deflusso e all’affollamento.

Le scale di emergenza devono essere realizzati secondo i criteri di sotto riportati: - i materiali devono essere di classe 0 di reazione al fuoco .

- la scala deve essere distante dalle pareti dell’edificio di 2.5 m e si deve collegare alle porte del piano tramite una passerella protetta con setti laterali aventi requisiti di resistenza al fuoco pari a REI 60.

Le scale dell’ala ovest dovranno essere demolite e ricostruite per ottenere un arretramento delle scale rispetto all’uscita di emergenza a piano terra, visto che attualmente la scala finisce a ridosso di quest’ultima.

La scala posta a sud può essere resa facilmente a prova di fumo e, seppur non necessario secondo la normativa,è un intervento che rappresenta un ulteriore sicurezza per l’edificio.

AULE

Al primo piano sono disposte le aule della scuola elementare. Le pareti di questo piano che sono a contatto con locali a diversa destinazione, non pertinenti l’attività scolastica, devono essere separate da queste mediante strutture di caratteristiche almeno REI 120.

Nelle aule del primo piano attualmente la pavimentazione presenta lievi dislivelli, che comunque verranno livellati con l’intervento di consolidamento del solaio. In questo frangente sarebbe quindi possibile introdurre la tecnologia dei pannelli radianti a pavimento come sistema di riscaldamento. Essendo questi incorporati nel massetto, non sono richiesti corpi scaldanti nelle aule e dunque lo spazio risulta completamente fruibile e esente da pericoli.

Le aule e i servizi igienici annessi rispondono ai requisiti di accessibilità e sicurezza.

PALESTRA

In questo contesto collocare la palestra in un edificio adiacente è stata l’unica soluzione praticabile, in quanto risulta un po’ forzato inserire la palestra al primo piano occupando lo

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spazio di due aule e improponibile la costruzione di un nuovo edificio a questo scopo in adiacenza della scuola.

La palestra consiste in realtà in uno spazio per l’attività motoria, visto che per la scuola elementare la palestra può essere di forma non collegata a dimensioni di campi per giochi agonistici, in quanto l’attività che vi si svolge è di carattere ludico.

La palestra si colloca nella parte sud dell’area, in un edificio attualmente adibito alla conservazione di oggetti d’arte. E’ collegata con l’ingresso principale della scuola attraverso una pensilina coperta che costituisce un passaggio riparato per gli studenti. L’altezza della pensilina che non costituisce un corridoio chiuso perché è aperto sui lati è tale da consentire il passaggio dei mezzi di soccorso. La superficie superiore della pensilina deve essere realizzata con un materiale trasparente e leggero all’aspetto per limitare il suo impatto visivo.

La palestra ha come annessi :

- due spogliatoi , uno femminile e uno maschile - servizi igienici

- una zona deposito attrezzi e materiali necessari per l’attività sportiva e la manutenzione . L’edificio è dotato di due uscite di emergenza verso l’esterno, la prima è rappresentata dall’ingresso stesso, l’altra è situata nel locale dove si svolge l’attività di educazione fisica.

LOCALI TECNICI

Questo locale è situato a piano terreno nella zona sud-ovest ed è accessibile solo dall’esterno.

Il locale è areato naturalmente.

Le strutture di separazione devono presentare una resistenza al fuoco non inferiore a REI 60 e le eventuali comunicazioni in esse praticate devono avvenire tramite porte di caratteristiche almeno REI 60, dotate di congegno antichiusura.

Le condotte non devono attraversare luoghi sicuri, che non siano a cielo libero,vie d’uscita, locali che presentino pericolo di incendio, di esplosione,di scoppio. L’attraversamento tuttavia può essere ammesso se le condotte sono racchiuse in strutture almeno resistenti al fuoco di classe almeno pari a quelle del vano attraversato.

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3.4 ASPETTI TECNICI E COSTRUTTIVI

Un problema da affrontare in relazione a questo edificio è quello strutturale. La Caserma Lorenzini è un edificio complesso, che sarà oggetto di opere di miglioramento sismico. Gli interventi previsti vanno dal consolidamento delle fondazioni con micropali al rifacimento della copertura dell’ala ovest. In particolare questi interventi consistono in: _ ammorsamenti delle pareti ortogonali con iniezioni di resine

_ consolidamento delle volte che si trovano al piano terreno con una cappa in cls _ inserimento di catene in corrispondenza delle pareti portanti

_ creazione di nuove aperture con cerchiature nelle pareti portanti _ consolidamento delle fondazioni con micropali

_ rifacimento del solaio al primo piano in tutto l’edificio tranne l’ala ovest e il corpo contenente

- l’ingresso principale della scuola materna

- consolidamento del solaio ligneo della parte sud con soletta in cls e connettori metallici

2 φ14

2 connettori φ12

Fig 3.3.1 - Particolare del consolidamento del solaio

- rifacimento della copertura nell’ala ovest che è articolata su due piani fuori terra

- demolizione e rifacimento delle scale nell’ala ovest per poterle arretrare rispetto alla porta di uscita

- consolidamento delle pareti verticali dell’ala ovest con betoncino armato - demolizione di pareti verticali

- realizzazione di nuove pareti verticali.

Questi ultimi due interventi sono motivati da esigenze strutturali, visto che le pareti portanti al primo piano non sono allineate con le pareti verticali a piano terreno.

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Nella serie di modifiche strutturali, la maggior parte di queste sono atte a consolidare la struttura in sè in modo che regga i sovraccarichi secondo la normativa e poche sono motivate da ragioni di carattere distributivo per connettere i vari locali dove si svolgono nuove attività e funzioni.

Alla base del progetto,infatti, c’è la volontà di rispettare il più possibile la distribuzione attuale degli ambienti, nonché il fine di ridurre al minimo gli interventi anche per ragioni economiche.

L’edificio in realtà conserva solo parzialmente i caratteri architettonici e stilistici tipici dell’epoca della costruzione di questi fabbricati a corte.

Gli interventi rivolti alla conservazione dei caratteri architettonici e decorativi originali prevedono:

- la conservazione nella maggior parte dei casi dello schema delle aperture nelle disposizioni

- la conservazione della morfologia generale delle coperture e dei materiali costituenti il manto

- la riapertura di finestre tamponate

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3.5 ASPETTI ECONOMICI

Gli aspetti economici riguardanti un’opera edilizia,devono tenere conto dei flussi di denaro che la riguardano dal momento del suo concepimento, a quello della sua demolizione o riqualificazione. L’opera in esame, essendo una struttura ricettiva comprensiva di mensa e di un bar, presenta flussi di denaro negativi (cioè spese), che positivi (cioè ricavi). Ci limitiamo in questa sede a un analisi di massima dei metodi di determinazione del flussi negativi. Dall’analisi di tali costi risulterà evidente che, rispetto alle procedure tradizionali tendenti a contenere essenzialmente i costi di costruzione o, in generale, di produzione, può essere conveniente una soluzione alternativa orientata ad aumentare i costi iniziali per diminuire i costi di gestione ed aumentare la vita utile dell'opera. Può accadere infatti che scegliendo una soluzione più costosa di un' altra sul piano del costo di produzione, si riduca in definitiva il costo di gestione nel tempo, in virtù del fatto che le attenzioni poste sugli aspetti strutturali ed impiantistici così come quelle poste nella scelta dei materiali e dei componenti, portino a far confluire nel progetto, in forma integrata, tutti gli elementi che rappresentano una garanzia per la conservazione della qualità nel tempo. In questo modo le valutazioni economiche dei costi manutentivi diventano un dato di progetto capace di orientare le scelte di investimento, alla stregua del costo di costruzione.

Scopo della manutenzione programmata è appunto quello di aumentare la vita utile dei fabbricati, nonché minimizzare il costo globale dell' opera, assicurando il livello prestazionale richiesto nel tempo. Le considerazioni economiche finalizzate alla determinazione del Costo Globale, e quindi anche quelle relative all'aspetto della manutenzione, assumono un significato del tutto particolare nel caso delle opere pubbliche, trattandosi in questo caso di realizzazioni per le quali si impiegano i soldi della comunità per cui diventa quasi un compito etico garantirne la qualità, minimizzando i costi.

IL COSTO GLOBALE E LA VITA UTILE IPOTIZZATA

Il parametro che rende conto di tali flussi è il Costo Globale definito come: “Somma dei costi di produzione (costo di progettazione, di costruzione ecc…), dei costi di gestione durante il ciclo di vita utile ipotizzato (consumo di energia, manutenzione ecc…) e del costo finale (costo di demolizione o riqualificazione dell’opera), attualizzati al momento dell’entrata in esercizio o in uso dell’entità presa in esame.”

Il concetto di costo globale appare perciò legato a quello di Vita Utile dell’edificio, definita come: “Periodo di tempo noto o ipotizzato in cui il prodotto, se viene sottoposto ad una adeguata

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manutenzione, si presenta in grado di corrispondere alle funzioni per le quali è stato pensato e realizzato”.

Il costo globale è quindi descritto dalla seguente relazione matematica:

dove:

Cg= costo globale Cp= costo di produzione Cge= costi di gestione

n = numero di anni di vita utile ipotizzati

f = (1+T) / (1+t) = fattore di attualizzazione dei costi

T = tasso medio dei costi differiti, diverso in realtà per ogni categorie di opere t = tasso di remunerazione del capitale

Cf = costo finale di dismissione dell’opera al termine del ciclo di vita

Dalla formula appena esposta vediamo l’importanza che riveste il ciclo di vita di un edificio, concetto che la nostra cultura ci porta a non considerare, perché per noi una struttura edilizia diventa con il passare del tempo un’opera di inestimabile valore. In altri paesi questi condizionamenti culturali sono meno forti, per cui negli Stati Uniti e in Giappone è normale prassi la demolizione di un edificio al termine del suo ciclo di vita ipotizzato. Appare corretto, nel nostro caso riguardante un edificio storico, assumere un ciclo di vita di 25 anni e, passato questo tempo, sottoporre le destinazioni d’uso introdotte oggi ad una valutazione ad una valutazione delle esigenze e delle utilizzazioni sia a livello cittadino che a livello del singolo edificio, in modo da valutare l’intervento da compiere. Può essere deciso di riconfermare la funzione già presente, eseguendo lavori che ne permettano l’ammodernamento e la durata per altri anni, oppure il cambio di destinazione d’uso.

IL COSTO DI PRODUZIONE

Nelle tabelle seguenti riportiamo una valutazione di massima relativa al costo di produzione delle opere in esame:

Codice di

riferimento Opera / elemento tecnico

Stima costi (comprensiva di IVA)

P1 Opere edili strutturali 250.000,00 €

= + ⋅ ⋅ + = n 1 i f ge p g C C n f C C

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P2 Opere edili a completamento e impiantistiche 330.000,00 €

P3 Infissi, tinteggiature,pavimentazioni ed opere esterne (scale,

pensilina, sistemazione area esterna) 180.000,00 €

P4 Elementi di arredo fissi e mobili 50.000,00 €

Totale costo opere 810.000 €

Costi di Produzione

Totale costo opere 810.000,00 €

Oneri do progettazione (10%) 81.000,00 €

Coordinamento della sicurezza (2%) 16.200 ,00€

Assistenza esterna 80.000,00 €

Totale 9.872.000,00 €

IL COSTO DI GESTIONE

Nelle tabelle seguenti riportiamo una valutazione di massima relativa ai costi di gestione delle opere in esame per un anno. I seguenti dati si riferiscono ai prezzi correnti, per la stima del costo globale quindi andranno attualizzati con i tassi “T” e “t” definiti in precedenza, ipotizzando un tempo di vita utile di 25 anni:

Costi di gestione / anno Codice di

riferimento Voce di spesa

Stima costi/anno (comprensiva di IVA)

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G2 Energia elettrica 50.000,00 € G3 Consumo di acqua 30.000,00 € G4 Spese di condizionamento 45.000 ,00€ G5 Manutenzione ordinaria 40.000,00 € G6 Manutenzione straordinaria 20.000,00€ G7 Vigilanza 5.000,00 € Totale 370.000,00 € IL COSTO FINALE

Escludendo per in tipo di edificio in esame la demolizione alla fine del ciclo di vita ipotizzato, si dovranno mettere in conto come costi finali, quelli per mettere in piedi una commissione di tecnici che sulla base del metodo dell’Analisi del Valore, dovranno compiere le opportune valutazioni sulla destinazione d’uso del immobile.

Il metodo dell’Analisi del Valore è definito come “Attività organizzata di gruppo, svolta per conto

del committente / utente, da esperti di varie discipline e da non esperti, sotto la guida di un coordinatore. Tale attività consiste nell'individuazione degli ambiti di maggiore interesse funzionale di un prodotto o di un servizio, nell'evidenziare le funzioni necessarie richieste ed in grado di soddisfare le esigenze espresse o implicite del committente e/o dell'utente e nel suggerire, in rapporto agli indici di valore delle funzioni, soluzioni alternative al più basso costo globale possibile, compatibilmente con i requisiti di cui al documento preliminare all'avvio della progettazione (capitolato prestazionale) e ai richiesti livelli prestazionali.”

Figura

Fig 3.3.1  - Schema distributivo del piano terreno
Fig 3.3.2  - Accessi  sud e nord
Fig 3.3.1  - Particolare del consolidamento del solaio

Riferimenti

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