PIANO TRIENNALE 2013 – 2014 - 2015 DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
Versione 26 marzo 2013
INDICE
PREMESSA ...3
1 FINALITÀ ...3
2 MECCANISMI DI CONTROLLO DELLE DECISIONI ESISTENTI...4
2.1 Sistema qualità aziendale ... 4
2.2 Sistema Etico comportamentale ... 6
2.3 Sistema dei controlli interni ...6
2.4 Norme di legge nazionali e normativa regionale ... 6
2.5 Provvedimenti e disposizioni aziendali ... 7
3 ARGOMENTI DA SVILUPPARE NEL CORSO DEL 2013...7
3.1 Redazione del regolamento del sistema di prevenzione della corruzione ...7
3.2 Nomina del responsabile aziendale prevenzione della corruzione ...9
3.2.1 individuazione ...9
3.2.2 funzioni poteri atti doveri e sanzioni del responsabile prevenzione della corruzione .. 9
3.3 Nomina dei referenti di dipartimento di prevenzione della corruzione...9
3.4 Responsabilità del personale dipendente ... 9
3.5 Formazione, controllo e prevenzione del rischio... 10
3.6 Trasparenza ed accesso ... 10
3.7 il modello organizzativo aggiornato all’anno 2013 ... 10
3.8 l’analisi del rischio aggiornata all’anno 2013 ... 11
3.9 Audit dei processi ... 11
4 ARGOMENTI DA SVILUPPARE NEL CORSO DEL 2014...12
4.1 identificazione dei compiti e delle responsabilità aggiornata all’anno 2014... 12
4.2 la matrice aziendale segregazione dei compiti aggiornata all’anno 2014 ... 13
4.3 Piano di Formazione 2014 ... 13
4.4 Audit dei processi a rischio ... 13
5 ARGOMENTI DA SVILUPPARE NEL CORSO DEL 2015...15
PREMESSA
Il piano della prevenzione della corruzione si applica alla Azienda Sanitaria Locale della provincia di Monza e Brianza ai sensi del comma 5 dell'art. 1 legge 190/2012:
L’ASL della provincia di Monza e Brianza definisce, adotta e trasmette annualmente al Dipartimento della Funzione Pubblica il Piano annuale di Prevenzione della Corruzione che:
– fornisce una valutazione del diverso livello di esposizione delle Strutture Organizzative al rischio di Corruzione e indica gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio;
– definisce le procedure appropriate per selezionare e formare i Dipendenti chiamati ad operare in Settori esposti particolarmente alla corruzione, prevedendo, negli stessi Settori, la rotazione di Dirigenti e Funzionari.
Il Piano di Prevenzione della corruzione nella ASL della provincia di Monza e Brianza trasferisce a livello aziendale le disposizioni contenute nella Legge n. 190 del 6 novembre 2012, e contiene l’insieme delle disposizioni di dettaglio, emanate al livello aziendale, e previste dalla vigente normativa a tutela ed a salvaguardia della correttezza e della legalità delle azioni amministrative e dei comportamenti, realizzate ed assunti, nell’ambito delle attività istituzionali dell'ASL della provincia di Monza e Brianza.
Il Piano integra, con la Legge n. 190 del 6 novembre 2012, le attività che la ASL provincia di Monza e Brianza ha già svolto in materia ed il sistema aziendale di Prevenzione e la Repressione della Corruzione s’integra con gli altri sistemi di controllo già vigenti:
1. Sistema etico comportamentale;
2. Sistema di audit e dei controlli interni;
3. Sistema qualità aziendale;
4. Sistema dei provvedimenti disciplinari;
Inoltre s’integra con le strutture organizzative previste dal Piano di Organizzazione aziendale:
1. Collegio sindacale;
2. Organismo di vigilanza del sistema etico comportamentale;
3. Comitato di valutazione sinistri;
4. Comitato etico sperimentazioni cliniche;
5. Nucleo di valutazione delle prestazioni;
6. Ufficio provvedimenti disciplinari.
1 FINALITÀ
Il Piano di Prevenzione della Corruzione risponde alle esigenze di:
1) individuare le attività per le quali è più elevato il rischio di corruzione, sulla base delle proposte elaborate dai Dirigenti nell’esercizio delle loro competenze, tra le quali sono incluse, a titolo esemplificativo e non esaustivo, quelle relative a:
a) rilascio di autorizzazione, accreditamento, negoziazione o concessione;
b) controllo appropriatezza delle prestazioni;
c) Inchieste, indagini, sorveglianza, vigilanza e pareri, di qualsiasi genere;
d) erogazione di sanzioni;
e) concessione di esenzioni a qualsiasi titolo;
f) invio dei pazienti a strutture semiresidenziali e residenziali;
g) accertamenti medico legali e attività ex L. 210/92;
h) campionamenti di qualsiasi tipo;
i) erogazione di assistenza farmaceutica e protesica j) autorizzazione a prestazioni sanitarie;
k) scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del Codice dei Contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture;
l) concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili di protesica, prodotti o servizi sanitari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati;
m) concorsi e prove selettive per l’assunzione del personale e progressioni di carriera;
n) Controllo e liquidazione delle fatture passive;
o) Recupero crediti;
2) prevedere, per le attività individuate ai sensi del punto 1), meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire il rischio di corruzione;
3) prevedere, con particolare riguardo alle attività individuate ai sensi del punto 1), obblighi di informazione nei confronti del Responsabile della prevenzione della corruzione, alla quale compete la vigilanza sul funzionamento e sull’osservanza del Piano;
4) monitorare il rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti;
5) monitorare i rapporti tra l’ASL della provincia di Monza e Brianza e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela, di affinità, di amicizia, di relazione, sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i Dirigenti, gli Amministratori e i Dipendenti dell'ASL della provincia di Monza e Brianza;
6) individuare specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti dalle leggi
2 MECCANISMI DI CONTROLLO DELLE DECISIONI ESISTENTI
I meccanismi di attuazione di controllo delle decisioni attualmente esistenti idonei a prevenire il rischio di corruzione sono:
Sistema qualità aziendale
Sistema Etico comportamentale
Sistema dei controlli interni
Norme di legge nazionali e normativa regionale
Provvedimenti e disposizioni aziendali
2.1 Sistema qualità aziendale
In tema di Prevenzione della Corruzione l’ASL della provincia di Monza e Brianza ha già emanato una serie di:
Regolamenti;
Procedure;
Protocolli / Istruzioni Operative;
Disposizioni;
che sono contenute nel sistema qualità aziendale.
A titolo esemplificativo e non esaustivo si ricordano i seguenti già esistenti regolamenti che sono integrati dal presente regolamento:
Descrizione Data emissione Regolamento per i tirocini pratici effettuati in ASL da laureati in psicologia Delibera n. 963 del
01 novembre 1998
Regolamento protesica 01/03/2004
Codice Etico della ASL MB rev gennaio 2010 30/01/2010
Regolamento del Comitato Etico Sperimentazioni farmaci Versione 1.3 - Ottobre 2010
14/10/2011 Codici disciplinari - Art.13 CCNL 19/4/2004 - Contratto collettivo nazionale
lavoro comparto personale SSN
12/03/2012 Codici disciplinari - Art.53-55 D.Lgs. 30/03/2001 n.165 “Norme generali
sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”
12/03/2012
Codici disciplinari - Art.8 CCNL 6/05/2010 Dirigenza Medico Veterinaria 12/03/2012 Codici disciplinari - Art.8 CCNL 6/5/2010 Dirigenza sanitaria, professionale,
tecnico e amministrativa del SSN
12/03/2012 Codici disciplinari - Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche
amministrazioni
12/03/2012 Regolamento aziendale per la tutela della Privacy. Delibera 349 14/03/2000 Regolamento d’attuazione l’accesso agli atti amministrativi L. N. 241 del
7.8.1990
07/08/1990 Regolamento Nucleo di Valutazione delle Prestazioni -NVP- ver 2011-11-14 22/11/2011 Regolamento per la conservazione e lo scarto della documentazione
amministrativa. delibera 345 del 30 maggio 2005
30/05/2005 Regolamento Acquisti in economia di beni e servizi a seguito del
D.Lgs.12.04.2006, n.163 "Codice dei Contratti Pubblici" delibera n.427 del 28.06.2006
28/06/2006
Regolamento di gestione e istituzione dell'Albo Fornitori. delibera n.444 del 20.07.2006
20/07/2006 Regolamento per la gestione degli autoveicoli in dotazione all'ASL 3 Monza.
delibera n.417 del 26.06.2006
26/06/2006 Regolamento pronta disponibilità medici servizio dipendenze 18.12.08
Regolamento Pronta Disponibilità in vigore
dall'1/1/2011 Regolamento "Contrattazione strutture sanitarie e socio sanitarie" giugno
2010
30/06/2010 Regolamento di istituzione e funzionamento della consulta della asl Monza e
Brianza - 30 giu 2010
30/06/2010 Regolamento Accesso all’impegno ridotto dell’area della dirigenza Medica-
Veterinaria e dell’area della dirigenza Ruoli San, Prof, Tec e Ammin
31/03/2001 Regolamento affidamento e revoca degli incarichi dirigenziali. delibera 453
del 2.6.2000
02/06/2000 Regolamento Attività Compatibili. Delibera n. 503 30-ago-2006 30/08/2006 Regolamento Attività Libero Professionale Intramuraria - delibera n.395 del
26/06/2012
03/10/2012
Regolamento del Collegio di Direzione Delibera n. 666 del
4/12/03
Delibera n. 125 del 25/02/2004
Descrizione Data emissione Regolamento delle 150 ore. versione novembre 2006 delibera 659 del
22.11.2006
22/11/2006 Regolamento di esecuzione del D.Lgs. 368/01 rapporti di lavoro a tempo
determinato
Delibera n. 564 del 31.10.2002 – n. 101 del 17.2.2003 Regolamento di esecuzione del DPR 220 del 27.3.2001 – concorsi pubblici
per il personale del comparto
Delibera n. 786 del 15.10.2001
Regolamento Mobilita' Interna.
Regolamento per il conferimento incarichi di collaborazione esterna da parte di responsabili di Cdr con budget
Delibera n. 776 del 24/12/2004
Regolamento: Contratto Integrativo accesso all’impegno ridotto della
dirigenza Medica e Veter e della dirigenza Ruoli Sanitario, Prof, Tec e Ammi
10 luglio 2007 Regolamento del Comitato di Valutazione del sistema etico comportamentale
- (Codice etico)versione 2 gennaio 2010
02/01/2010
Regolamento per la negoziazione del budget con i Dipartimenti e le Strutture Delibera n. 666 del 4.12.03 125 del 25 febbraio 2004 Regolamento formazione e aggiornamento del personale versione dicembre
2010
31/12/2010 Regolamento Aziendale per l'utilizzo delle apparecchiature informatiche -
giugno 2010
30/06/2010
Regolamento gestione sistemi informatici Delibera n. 259 del
28/03/2000
Regolamento UPT 11/01/2010
2.2 Sistema Etico comportamentale
Il Sistema Etico comportamentale della ASL ha definito a livello dei seguenti Servizi - Strutture Complesse, Unità Operative Strutture Semplici:
1. il modello organizzativo aggiornato all’anno 2009 2. l’analisi del rischio aggiornata all’anno 2011
3. identificazione dei compiti e delle responsabilità aggiornata all’anno 2010 4. la matrice aziendale segregazione dei compiti aggiornata all’anno 2008
2.3 Sistema dei controlli interni
Il sistema dei controlli interni attivato dalla UO Controllo di Gestione prevede analisi periodiche sull’economicità dei costi dei servizi, anche al fine di verificare sintomi di comportamenti generati da eventuali corruzioni.
2.4 Norme di legge nazionali e normativa regionale Alcune delle norme di legge nazionali adottate si riferiscono a:
1. Contenuto dei siti delle pubbliche amministrazioni;
2. Trasparenza sulle retribuzioni dei dirigenti e sui tassi di assenza e di maggiore presenza del personale;
3. La carta dei servizi
4. Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni (D.M. 28 novembre 2000 - GURI 10 aprile 2001 n. 84);
5. Codice antimafia e anticorruzione della pubblica amministrazione denominato codice
"Vigna";
2.5 Provvedimenti e disposizioni aziendali
Stante l'obbligo di prevenire i possibili rapporti illeciti tra privato e pubblico ufficiale sono previste specifiche "disposizioni nella redazione degli atti" ove sia "codificata" l'azione del pubblico ufficiale (anche al di fuori dell'ambito del proprio lavoro e/o servizio) ed identificato il procedimento amministrativo, garantendo la certezza del rispetto dei tempi procedimentali e rispettando le seguenti modalità:
il responsabile unico del procedimento;
i tempi di conclusione del procedimento;
la modulistica da utilizzare;
Si è stabilito di procedere, almeno sei mesi prima della scadenza dei contratti aventi per oggetto la fornitura dei beni e servizi, all’indizione delle procedure di selezione secondo le modalità indicate dal d.lgs. 163/2006; l’ASL MB indica, entro il mese di febbraio di ogni anno, le forniture dei beni e servizi da appaltare nei successivi dodici mesi;
Si è stabilito di procedere alla rotazione di dirigenti e funzionari chiamati particolarmente esposti alla corruzione. La rotazione non si applica per le figure infungibili.
3 ARGOMENTI DA SVILUPPARE NEL CORSO DEL 2013
Gli argomenti da sviluppare entro il 31 dicembre 2013 per la redazione del Piano di Prevenzione della corruzione sono elencati nei paragrafi seguenti.
3.1 Redazione del regolamento del sistema di prevenzione della corruzione
Il Regolamento Aziendale per la Prevenzione e la Repressione della Corruzione e dell’Illegalità nella ASL della provincia di Monza e Brianza trasferisce a livello aziendale le disposizioni contenute nella Legge n. 190 del 6 novembre 2012, e contiene l’insieme delle disposizioni di dettaglio, emanate al livello aziendale, e previste dalla vigente normativa a tutela ed a salvaguardia della correttezza e della legalità delle azioni amministrative e dei comportamenti, realizzate ed assunti, nell’ambito delle attività istituzionali dell'ASL della provincia di Monza e Brianza.
Il regolamento integra, con la Legge n. 190 del 6 novembre 2012, le disposizioni normative che Regione Lombardia ha già emanato in materia.
Gli argomenti che devono essere normati nel regolamento sono:
TITOLO PRIMO: PARTE GENERALE
ART. 1 – oggetto e finalità
ART. 2 – definizione del sistema di prevenzione della corruzione
ART. 3 – meccanismi di attuazione e controllo delle decisioni, idonei a prevenire il rischio di corruzione;
TITOLO SECONDO: OBBLIGHI DELLA ASL
ART. 4 – il piano triennale di prevenzione della corruzione
ART. 5 – il piano annuale di prevenzione della corruzione
ART. 6 – finalità del piano di prevenzione della corruzione
TITOLO TERZO: RESPONSABILE PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DIPENDENTI
ART. 7 – individuazione del RPC
ART. 8 – funzioni del RPC
ART. 9 – poteri del RPC
ART. 10 – atti del RPC
ART. 11 – doveri e sanzioni del RPC
ART. 12 – responsabilità dei dirigenti di struttura
ART. 13 – responsabilità delle posizioni organizzative
ART. 14 – responsabilità dei dipendenti
ART. 15 – formazione, controllo e prevenzione del rischio TITOLO QUARTO: TRASPARENZA ED ACCESSO
ART. 16 – obblighi generali di trasparenza
ART. 17 – contenuti del sito web
ART. 18 – trasparenza sulle procedure di gara
ART. 19 – arbitrato
ART. 20 – diritto di accesso
ART. 21 – posta elettronica certificata
ART. 22 – monitoraggio dei procedimenti
ART. 23 – conclusione dei procedimenti TITOLO QUINTO: INCARICHI
ART. 24 – imparzialità
ART. 25 – conflitto di interessi
ART. 26 – divieto di incarichi ai dipendenti
ART. 27 – incarichi retribuiti
ART. 28 – sanzione per il dipendente
ART. 29 – nullità dei contratti di lavoro
TITOLO SESTO: OBBLIGHI DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI
ART. 27 – codice di comportamento dei dipendenti pubblici
ART. 31 – codice di comportamento della ASL
ART. 32 – violazione dei doveri del codice di comportamento
ART. 33 – regalie ai pubblici dipendenti
ART. 34 – vigilanza sull’applicazione dei comportamenti
TITOLO SETTIMO: PREVENZIONE DEL FENOMENO DELLA CORRUZIONE NELLA FORMAZIONE DI COMMISSIONI
ART. 35 –composizioni delle commissioni e degli uffici
ART. 36 – attribuzione di incarichi dirigenziali
ART. 37 – attribuzione di incarichi di collaborazione esterna TITOLO OTTAVO: SEGNALAZIONE DI ILLECITI
ART. 35 – tutela del dipendente che segnala illeciti
3.2 Nomina del responsabile aziendale prevenzione della corruzione 3.2.1 individuazione
A fronte dell'incarico di Responsabile prevenzione della corruzione attribuito con decreto direttoriale n. 64 del 17 gennaio 2013 “Nomina Responsabile della prevenzione della corruzione dell'ASL della Provincia di Monza e della Brianza” al dott. Andrea De Vitis e del successivo decreto Direttoriale n. 94 del 28 febbraio 2013 “Servizio Governo delle prestazioni - Dipartimento programmazione acquisto e controllo - incarico dirigenziale "ad interim”con l’incarico attribuito sempre al dott. Andrea De Vitis, ed alla relativa incompatibilità, è necessario individuare un nuovo responsabile della prevenzione della corruzione, che come recita la Legge 190 /2012 sia un Dirigente equivalente al profilo d’incarico di Struttura Complessa.
Il Decreto Presidente Regione Lombardia 20 marzo 2013 - n. 2624 “Determinazioni in ordine alla composizione della Giunta regionale” decreta di costituire la Giunta regionale con la partecipazione della Dr.ssa Maria Cristina Cantù quale Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato, già Direttore generale di questa ASL, e quindi è necessario che il nuovo Direttore Generale, che sarà nominato dalla Giunta Regionale, individui il Dirigente a cui affidare l’incarico.
3.2.2 funzioni poteri atti doveri e sanzioni del responsabile prevenzione della corruzione Nel regolamento di funzionamento del SISTEMA DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE è necessario da parte del Direttore Generale definire per il Responsabile della Prevenzione della Corruzione almeno i seguenti aspetti:
le funzioni attribuite
i poteri attribuiti dalla Direzione Aziendale
la modalità di esercizio degli atti
i doveri
le sanzioni erogabili fra quelle previste dalla legge 190/2012.
3.3 Nomina dei referenti di dipartimento di prevenzione della corruzione
A supporto dell’azione del Responsabile aziendale della Prevenzione della Corruzione è necessario nominare a livello di ogni Dipartimento un referente per l’attuazione di un efficace sistema di prevenzione.
3.4 Responsabilità del personale dipendente È necessario definire le responsabilità:
dei dirigenti di struttura: attività, attestazioni richieste, compiti, attese da parte della Direzione Aziendale, ecc.;
delle posizioni organizzative: argomenti da monitorare, ecc.;
dei dipendenti: attività, responsabilità, ecc.
3.5 Formazione, controllo e prevenzione del rischio
Il programma di formazione deve approfondire le norme penali in materia di reati contro la pubblica amministrazione ed in particolare i contenuti della Legge 190/2012.
Nel piano di formazione 2013 già decretato e quindi da aggiornare come pure nei futuri piani di formazione 2014 – 2015 si dovrà:
1. indicare le materie oggetto di formazione corrispondenti alle attività indicate nel presente Piano nonché sui temi della legalità e dell'etica e ove possibile, mediante corsi della Scuola superiore della pubblica amministrazione;
2. indicare i dipendenti, i funzionari, i dirigenti che svolgono attività nell'ambito delle materie sopra citate;
3. indicare il grado d’informazione e di conoscenza dei dipendenti nelle materie/attività a rischio di corruzione;
4. le metodologie formative: prevedendo la formazione applicata ed esperienziale (analisi dei rischi tecnici) e quella amministrativa (analisi dei rischi amministrativi); ciò con vari meccanismi di azione (analisi dei problemi da visionare, approcci interattivi, soluzioni pratiche ai problemi ecc.);
5. individuare i docenti;
6. definire il monitoraggio sistematico della formazione e dei risultati acquisiti;
3.6 Trasparenza ed accesso
Nel Piano triennale della prevenzione della Corruzione devono essere previsti:
Gli obblighi generali di trasparenza: modalità e tempistica;
I contenuti del sito web;
Il diritto di accesso;
La trasparenza sulle procedure di gara;
Le modalità di monitoraggio dei procedimenti;
La conclusione dei procedimenti;
3.7 il modello organizzativo aggiornato all’anno 2013
L’aggiornamento dei Modelli Organizzativi comportamentali (nei documenti di micro organizzazione di ogni Servizio) deve perseguire fondamentalmente due finalità:
1. impedire o ostacolare condotte contrarie alle prescrizioni di legge;
2. incentivare la migliore qualità delle attività svolte dalle aziende, tramite i propri collaboratori, in considerazione dei valori espressamente individuati.
Nel caso si commettano reati da parte del personale del CdR con questo documento si intende dimostrare:
a) di avere adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi. In particolare, questi modelli:
individuano le attività del CdR nel cui ambito possono essere commessi i reati;
prevedono specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l’attuazione delle decisioni dell’ente in relazione ai reati da prevenire;
prevedono le modalità d’individuazione e gestione delle risorse finanziarie destinate
all’attività nel cui ambito possono essere commessi reati;
b) di vigilare sul funzionamento e sull’osservanza dei modelli di organizzazione e gestione, attraverso un organismo dell’ente dotato di autonomi poteri d’iniziativa e controllo;
c) che il comportamento che ha causato il reato è stato attuato dal soggetto in qualsiasi posizione gerarchica eludendo fraudolentemente i modelli di organizzazione e controllo predisposti dal CdR.
3.8 l’analisi del rischio aggiornata all’anno 2013
L’obiettivo è di individuare i fattori di rischio che potrebbero portare a commettere gli illeciti previsti dalla normativa di riferimento e/o alla violazione dei principi e valori aziendali. A tale obiettivo si aggiunge il risultato di elaborare un’analisi, che indichi esplicitamente per ogni area quali rischi possano verificarsi e di quale importanza siano.
Si assegna a ciascun rischio un grado d’importanza in base a:
1. probabilità del verificarsi del rischio: 1 = bassa; 2 media; 3 alta 2. entità del danno: 1 = basso; 2 medio; 3 alto
L’entità del danno è calcolata in base al verificarsi o meno di uno o più dei seguenti effetti:
- danno all’immagine dell’azienda;
- danno economico – patrimoniale;
- danno all’operatore e/o all’utente.
Pertanto, il danno è:
- Basso: se non si verifica nessuno dei suddetti effetti;
- Medio: se si verifica solo uno dei suddetti effetti;
- Alto: se si verificano due o più dei suddetti effetti.
3. rilevabilità (intercettabilità) del danno da parte dei superiori con controlli: 1 = facile; 2 media; 3 difficile
fattori di rischio interni:
Evidenza dei fattori di rischio interni (direttamente legati/imputabili all’attività del Servizi e/o dei dipendenti dell’ASL con qualsivoglia funzione e qualifica nonché i professionisti che, in forma individuale o quali componenti un’Associazione professionale, erogano prestazioni in forma coordinata e continuativa nell’interesse dell’ASL).
fattori di rischio esterni:
Evidenza dei fattori di rischio esterni (non direttamente legati/imputabili all’attività dell’azienda e/o dei dipendenti dell’ASL con qualsivoglia funzione e qualifica nonché i professionisti che, in forma individuale o quali componenti un’Associazione professionale, erogano prestazioni in forma coordinata e continuativa nell’interesse dell’ASL).
3.9 Audit dei processi
Proseguiranno gli audit dei processi maggiormente a rischio individuati “su un campione di convenienza” nelle seguenti strutture.
DIREZIONE GENERALE
UO Sistema Informativo Aziendale
Struttura Complessa Direzione unità di offerta direttamente gestite DIPARTIMENTO PAC
Struttura Complessa Servizio PRO-FARMA
Struttura Complessa Servizio Assistenza Farmaceutica
Struttura Complessa Servizio Governo delle Prestazioni
Struttura Complessa Servizio Negoziazione e Acquisto Prestazioni Struttura Complessa Servizio Accreditamento e Controllo Erogatori DIREZIONE AMMINISTRATIVA
DIPARTIMENTO AMMINISTRATIVO Struttura Complessa Servizio Personale Struttura Complessa Servizio Provveditorato
Struttura Complessa Servizio Affari Generali e Legali Struttura Complessa Servizio Tecnico Patrimoniale DIREZIONE SANITARIA
DIPARTIMENTO DELLE CURE PRIMARIE E GESTIONE TERRITORIO Struttura Complessa Distretto Socio Sanitario Carate Brianza
Struttura Complessa Distretto Socio Sanitario Desio Struttura Complessa Distretto Socio Sanitario Monza Struttura Complessa Distretto Socio Sanitario Seregno Struttura Complessa Distretto Socio Sanitario Vimercate Struttura Complessa Servizio Assistenza Sanitaria Primaria DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICA
UO Medicina Preventiva nelle Comunità UO Igiene Edilizia e Ambientale
Struttura Complessa Servizio Igiene e Sanità Pubblica Struttura Complessa Servizio PSAL
Struttura Complessa Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Struttura Complessa Servizio Medicina Legale
Struttura Complessa Sevizio Impiantistica e Sicurezza DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE VETERINARIA Struttura Complessa Servizio Sanità Animale
Struttura Complessa Servizio IAOA e loro derivati Struttura Complessa Servizio IAPZ
DIREZIONE SOCIALE
UO Accreditamento Negoziazione Controllo Strut Socio Sanit DIPARTIMENTO ASSI
Struttura Complessa Servizio Famiglia Struttura Complessa Servizio Disabilità
4 ARGOMENTI DA SVILUPPARE NEL CORSO DEL 2014
Nel 2014 saranno affrontati due nuovi argomenti, aggiornato il piano di formazione e proseguiranno gli audit per verificare su campioni di convenienza i provvedimenti adottati.
4.1 identificazione dei compiti e delle responsabilità aggiornata all’anno 2014
La identificazione dei compiti e delle responsabilità presenterà per ogni processo quali sono gli operatori coinvolti e degli stessi la loro attività, nonché i poteri che sono stati agli stessi assegnati dalla direzione.
4.2 la matrice aziendale segregazione dei compiti aggiornata all’anno 2014
La segregazione dei compiti garantisce che nessun addetto ai controlli abbia contemporaneamente più incarichi attinenti le varie fasi dell’autorizzazione e che nessun addetto ai controlli svolga uno dei compiti senza che il suo lavoro sia controllato da un secondo funzionario che ne verifichi l’operato.
In concreto, il responsabile del CdR deve:
definire una struttura organizzativa, in grado di garantire una chiara ed organica attribuzione dei compiti, una segregazione delle funzioni e ispirare e controllare la correttezza dei comportamenti;
formalizzare procedure aziendali manuali ed informatiche al fine di regolamentare lo svolgimento delle attività.
assegnare poteri autorizzativi e di firma in coerenza con le responsabilità organizzative e gestionali definite;
comunicare al personale in modo capillare, efficace, chiaro e dettagliato il Codici di comportamento, le procedure aziendali, i poteri autorizzativi e di firma, e tutti gli altri strumenti atti ad impedire la commissione di atti illeciti;
4.3 Piano di Formazione 2014
Gli argomenti di formazione del 2014 saranno essenzialmente la versione “avanzata” di quanto già affrontato nel 2013.
4.4 Audit dei processi a rischio
Proseguiranno gli audit dei processi maggiormente a rischio individuati in “su un campione di convenienza” nelle seguenti strutture.
DIREZIONE GENERALE
UO Sistema Informativo Aziendale
Struttura Complessa Direzione unità di offerta direttamente gestite, in particolare:
UO Offerta ai cittadini UO Servizi di supporto DIPARTIMENTO PAC
Struttura Complessa Servizio PRO-FARMA
Struttura Complessa Servizio Assistenza Farmaceutica, in particolare:
UO Farmaceutica Convenzionata UO Distribuzione diretta
Struttura Complessa Servizio Governo delle Prestazioni, in particolare:
UO Governo specialistica e integrazione ospedale territorio Struttura Complessa Servizio Epidemiologa
UO Osservatorio Epidemiologico e Registro Tumori, in particolare:
UO Screening Oncologici
Struttura Complessa Servizio Negoziazione e Acquisto Prestazioni, in particolare:
UO Negoziazione e Contratti UO Pagamenti e Flussi
Struttura Complessa Servizio Accreditamento e Controllo Erogatori , in particolare:
UO Autorizzazione Accreditamento
UO Appropriatezza e Controllo DIREZIONE AMMINISTRATIVA DIPARTIMENTO AMMINISTRATIVO Struttura Complessa Servizio Personale Struttura Complessa Servizio Provveditorato
Struttura Complessa Servizio Affari Generali e Legali, in particolare:
UO Legale
Struttura Complessa Servizio Tecnico Patrimoniale DIREZIONE SANITARIA
DIPARTIMENTO DELLE CURE PRIMARIE E GESTIONE TERRITORIO Struttura Complessa Distretto Socio Sanitario Carate Brianza, in particolare:
UO Cure Primarie
UO Assistenza Socio Sanitaria e Famiglia
Struttura Complessa Distretto Socio Sanitario Desio, in particolare:
UO Cure Primarie
UO Assistenza Socio Sanitaria e Famiglia
Struttura Complessa Distretto Socio Sanitario Monza, in particolare:
UO Cure Primarie
UO Assistenza Socio Sanitaria e Famiglia
Struttura Complessa Distretto Socio Sanitario Seregno, in particolare:
UO Cure Primarie
UO Assistenza Socio Sanitaria e Famiglia
Struttura Complessa Distretto Socio Sanitario Vimercate, in particolare:
UO Cure Primarie
UO Assistenza Socio Sanitaria e Famiglia
Struttura Complessa Servizio Assistenza Sanitaria Primaria, in particolare:
UO Progettualità Governo Clinico UO Malattie Sessualmente Trasmesse UO Medicina Convenzionata
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICA
UO Medicina Preventiva nelle Comunità, in particolare:
UO Igiene Edilizia e Ambientale
Struttura Complessa Servizio Igiene e Sanità Pubblica, in particolare:
UO Igiene e Sanità Pubblica area territoriale di Monza UO Igiene e Sanità Pubblica area territoriale di Desio UO Igiene e Sanità Pubblica area territoriale di Vimercate U O Medicina dello Sport e lotta al doping
Struttura Complessa Servizio PSAL, in particolare:
U O SPSAL area territoriale di Monza U O SPSAL area territoriale di Desio U O SPSAL area territoriale di Vimercate
Struttura Complessa Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, in particolare:
UO Igiene degli Alimenti e Nutrizione area terr. di Monza UO Igiene degli Alimenti e Nutrizione area terr di Desio UO Igiene degli Alimenti e Nutrizione area terr di Vimercate Struttura Complessa Servizio Medicina Legale
Struttura Complessa Sevizio Impiantistica e Sicurezza DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE VETERINARIA Struttura Complessa Servizio Sanità Animale , in particolare:
UO Sanità Animale area territoriale di Monza-Desio UO Sanità Animale area territoriale di Besana-Usmate Struttura Complessa Servizio IAOA e loro derivati, in particolare:
UO IAOA area territoriale di Monza UO IAOA area territoriale di Desio UO IAOA area territoriale di Usmate
Struttura Complessa Servizio IAPZ, in particolare:
UO IAPZ area territoriale di Monza-Desio UO IAPZ area territoriale di Besana-Usmate DIREZIONE SOCIALE
UO Programmazione e raccordo territoriale DIPARTIMENTO ASSI
UO Accreditamento Negoziazione Controllo Strut Socio Sanit Struttura Complessa Servizio Famiglia, in particolare:
UO Anziani
UO Fragilità e Cure Domiciliari
Struttura Complessa Servizio Disabilità, in particolare:
UO Minori disabili e salute mentale in età evolutiva UO Osservatorio e innovazione area disabilità DIPARTIMENTO DIPENDENZE
Struttura Complessa Servizio Dipendenze, in particolare:
UO Territoriale 1 UO Territoriale 2 UO Territoriale 3 UO Carcere
5 ARGOMENTI DA SVILUPPARE NEL CORSO DEL 2015 Gli argomenti che è previsto affrontare nel 2015 sono:
Aggiornamento del Regolamento del sistema di prevenzione della corruzione
Aggiornamento del modello organizzativo, documento di micro organizzazione per ogni singolo servizio;
Aggiornamento dell’analisi del rischio per ogni singolo servizio;
Rinforzo del Piano di Formazione
Proseguiranno gli audit dei processi maggiormente a rischio individuati in “su un campione di convenienza” nelle seguenti strutture.
DIREZIONE GENERALE
UO Sistema Informativo Aziendale
Struttura Complessa Direzione unità di offerta direttamente gestite, in particolare:
UO Offerta ai cittadini UO Servizi di supporto DIPARTIMENTO PAC
Struttura Complessa Servizio PRO-FARMA
Struttura Complessa Servizio Assistenza Farmaceutica, in particolare:
UO Farmaceutica Convenzionata UO Distribuzione diretta
Struttura Complessa Servizio Governo delle Prestazioni, in particolare:
UO Governo specialistica e integrazione ospedale territorio Struttura Complessa Servizio Epidemiologa
UO Osservatorio Epidemiologico e Registro Tumori, in particolare:
UO Screening Oncologici
Struttura Complessa Servizio Negoziazione e Acquisto Prestazioni, in particolare:
UO Negoziazione e Contratti UO Pagamenti e Flussi
Struttura Complessa Servizio Accreditamento e Controllo Erogatori , in particolare:
UO Autorizzazione Accreditamento UO Appropriatezza e Controllo DIREZIONE AMMINISTRATIVA DIPARTIMENTO AMMINISTRATIVO Struttura Complessa Servizio Personale Struttura Complessa Servizio Provveditorato
Struttura Complessa Servizio Affari Generali e Legali, in particolare:
UO Legale
Struttura Complessa Servizio Tecnico Patrimoniale DIREZIONE SANITARIA
DIPARTIMENTO DELLE CURE PRIMARIE E GESTIONE TERRITORIO Struttura Complessa Distretto Socio Sanitario Carate Brianza, in particolare:
UO Cure Primarie
UO Assistenza Socio Sanitaria e Famiglia
Struttura Complessa Distretto Socio Sanitario Desio, in particolare:
UO Cure Primarie
UO Assistenza Socio Sanitaria e Famiglia
Struttura Complessa Distretto Socio Sanitario Monza, in particolare:
UO Cure Primarie
UO Assistenza Socio Sanitaria e Famiglia
Struttura Complessa Distretto Socio Sanitario Seregno, in particolare:
UO Cure Primarie
UO Assistenza Socio Sanitaria e Famiglia
Struttura Complessa Distretto Socio Sanitario Vimercate, in particolare:
UO Cure Primarie
UO Assistenza Socio Sanitaria e Famiglia
Struttura Complessa Servizio Assistenza Sanitaria Primaria, in particolare:
UO Progettualità Governo Clinico UO Malattie Sessualmente Trasmesse UO Medicina Convenzionata
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICA
UO Medicina Preventiva nelle Comunità, in particolare:
UO Igiene Edilizia e Ambientale
Struttura Complessa Servizio Igiene e Sanità Pubblica, in particolare:
UO Igiene e Sanità Pubblica area territoriale di Monza UO Igiene e Sanità Pubblica area territoriale di Desio UO Igiene e Sanità Pubblica area territoriale di Vimercate U O Medicina dello Sport e lotta al doping
Struttura Complessa Servizio PSAL, in particolare:
U O SPSAL area territoriale di Monza
U O SPSAL area territoriale di Desio U O SPSAL area territoriale di Vimercate
Struttura Complessa Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, in particolare:
UO Igiene degli Alimenti e Nutrizione area terr. di Monza UO Igiene degli Alimenti e Nutrizione area terr di Desio UO Igiene degli Alimenti e Nutrizione area terr di Vimercate Struttura Complessa Servizio Medicina Legale
Struttura Complessa Sevizio Impiantistica e Sicurezza DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE VETERINARIA Struttura Complessa Servizio Sanità Animale , in particolare:
UO Sanità Animale area territoriale di Monza-Desio UO Sanità Animale area territoriale di Besana-Usmate Struttura Complessa Servizio IAOA e loro derivati, in particolare:
UO IAOA area territoriale di Monza UO IAOA area territoriale di Desio UO IAOA area territoriale di Usmate
Struttura Complessa Servizio IAPZ, in particolare:
UO IAPZ area territoriale di Monza-Desio UO IAPZ area territoriale di Besana-Usmate DIREZIONE SOCIALE
UO Programmazione e raccordo territoriale DIPARTIMENTO ASSI
UO Accreditamento Negoziazione Controllo Strut Socio Sanit Struttura Complessa Servizio Famiglia, in particolare:
UO Anziani
UO Fragilità e Cure Domiciliari
Struttura Complessa Servizio Disabilità, in particolare:
UO Minori disabili e salute mentale in età evolutiva UO Osservatorio e innovazione area disabilità DIPARTIMENTO DIPENDENZE
Struttura Complessa Servizio Dipendenze, in particolare:
UO Territoriale 1 UO Territoriale 2 UO Territoriale 3 UO Carcere