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IMPRENDITORIA FEMMINILE: DECOLLA MA NON VOLA DATI

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Academic year: 2022

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5

A N D A M E N T O D E G L I I N F O RT U N I S U L L AV O R O

DATI

©

NUMERO

2

FEBBRAIO 2012

I N A I L - R o m a , P i a z z a l e G i u l i o P a s t o r e , 6 - Te l . 0 6 / 5 4 8 7 . 1 Segretaria di Redazione Vitalina Paris - Tel. 06/54872290 - Fax 06/54872603 Spedizione in abbonamento postale - art. 2, comma 20/c, legge 662/1996 - Filiale di Milano Iscrizione al N. 178 del 17/4/2000 del Registro della Stampa presso il Tribunale di Roma

QUESTO MESE:

Direttore Responsabile Antonella Onofri Tabelle a cura di Andrea Bucciarelli

Capo redattore Alessandro Salvati Grafici a cura di Vitalina Paris

Questa newsletter è disponibile nel sito web dell’INAIL all’indirizzo http://www.inail.it alla sezione STATISTICHE

ISSN 2035-5645

IMPRENDITORIA FEMMINILE: DECOLLA MA NON VOLA

LAVORO E FAMIGLIA:

UN PROBLEMA TUTTO FEMMINILE QUANDO

A INFORTUNARSI SONO LE DONNE

IMPRENDITORIA FEMMINILE:

DECOLLA MA NON VOLA

RIPARTIZIONE INFORTUNI IN COMPLESSO CASI MORTALI

GEOGRAFICA Femmine Maschi Totale % Femmine Femmine Maschi Totale % Femmine

sul totale sul totale

INFORTUNI DENUNCIATI PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA E SESSO - TUTTE LE GESTIONI ANNO EVENTO 2010

Su 60 milioni di residenti in Italia il 51,5% sono donne, che dal punto di vista occupazionale rap- presentano solo il 40,4% del tota- le e lavorano prevalentemente nel Centro-Nord. Unioncamere rileva che quasi il 24% delle aziende sono gestite o di proprietà di una donna e che nel 2011 si è regi- strato un incremento di circa 10mila nuove imprese “rosa”, localizzate soprattutto nel centro Italia, con un tasso di crescita rispetto al 2010 dello 0,7% (con- tro lo 0,2% di quelle maschili). I settori che hanno più attratto le imprenditrici sono stati tanto quel- li tradizionali come le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+3.086 imprese) che quelli inno- vativi come le attività professiona- li, scientifiche e tecniche (+1.299).

Ancora una volta l’Italia si distin- gue, tuttavia, per un tasso di occu- pazione femminile tra i più bassi

d’Europa, inferiore di 11 punti rispetto a quello della media OCSE (48% contro 59%). Dal punto di vista infortunistico nel 2010 le denunce femminili si atte- stano a circa 245mila unità, regi- strando nel quinquennio 2006-

2010 un incremento della quota delle infortunate sul totale dei casi di quasi 5 punti percentuali (da 26,9% a 31,6%) in presenza di un aumento dell’occupazione rosa, nello stesso periodo, dell’1%.

(Antonella Altimari)

Nord-Ovest 29,7%

Isole 6,3%

Sud 12,1%

Nord-Est 29,7%

Centro 22,2%

Fino a 34 anni 28,3%

50 - 64 anni 26,0%

35 - 49 anni 45,0%

65 anni e oltre 0,7%

RIPARTIZIONE GEOGRAFICA CLASSE DI ETÀ

TAV. 1: INFORTUNI DENUNCIATI DALLE DONNE PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA E CLASSE DI ETÀ - ANNO EVENTO 2010

Nord-Ovest 72.898 151.007 223.905 32,6 18 207 225 8,0

Nord-Est 72.930 170.114 243.044 30,0 24 201 225 10,7

Centro 54.488 102.933 157.421 34,6 18 182 200 9,0

Sud 29.605 71.381 100.986 29,3 13 210 223 5,8

Isole 15.541 34.772 50.313 30,9 5 95 100 5,0

ITALIA 245.462 530.207 775.669 31,6 78 895 973 8,0

(2)

DENTRO LA NOTIZIA

QUANDO A INFORTUNARSI SONO LE DONNE

6

Nell’ultimo quinquennio a fronte della diminuzione degli infortuni denunciati in complesso del 16,4%

quelli relativi alle donne sono dimi- nuiti dell’1,6%. Il calo, seppur modesto rispetto al totale dei lavo- ratori, è stato marcato in Agricol- tura (-28,0%), contenuto nell’In- dustria e Servizi (-1,3%) e di segno opposto per le dipendenti conto Stato (+13,9%). Anche i casi mor- tali sono diminuiti meno per le donne che per il complesso dei lavoratori ma si è trattato comun- que di un calo consistente (-21,2%). Dei 245.462 infortuni denunciati dalle donne nel 2010 poco più del 18% sono avvenuti in itinere (44.807). Gli infortuni rosa rappresentano nel 2010 il 31,6%

del totale, il 29,2% di quelli avve- nuti in occasione di lavoro ed il 50,7% di quelli in itinere. Per i casi mortali risalta il dato che vede le morti delle donne prevalentemente occorse nel tragitto casa-lavoro- casa, ben 40 su 78 nel 2010 (51,3%), contro il 20,8% degli uomini. Probabilmente, questo fenomeno trova la sua primaria giustificazione nella presenza fem- minile concentrata in settori di atti- vità meno rischiosi. In effetti la gra- duatoria dei settori di attività eco- nomica con maggiore incidenza infortunistica femminile vede al primo posto il Personale domestico (87,6%), a seguire la Sanità e i servizi sociali (76,9%) e gli enti pubblici e locali (58,2%). Per arri- vare ai settori notoriamente più rischiosi dell’industria manifattu-

GESTIONE INFORTUNI IN COMPLESSO CASI MORTALI

2006 2007 2008 2009 2010 2006 2007 2008 2009 2010 INFORTUNI DENUNCIATI DALLE DONNE PER GESTIONE - ANNI EVENTO 2006-2010

Agricoltura 14.612 13.470 11.819 11.266 10.521 3 11 6 4 3 Industria e servizi 214.247 216.737 216.668 210.230 211.441 92 77 73 61 70

Dipendenti 20.634 20.821 22.187 22.872 23.500 4 8 7 6 5 Conto Stato

TOTALE 249.493 251.028 250.674 244.368 245.462 99 96 86 71 78

Var. % - 0,6 0,5 -2,1 -1,6 - -3,0 -13,1 -28,3 -21,2 su anno 2006

riera bisogna scendere ai livelli del 9% di incidenza infortunistica fem- minile per l’industria meccanica e per quella della lavorazione dei minerali non metalliferi. Gli infor- tuni che hanno colpito le lavoratri- ci straniere sono, infine, poco più

di 31mila (pari al 12,7 % del tota- le femmine) e 17 dei 78 casi mor- tali. Le donne straniere che hanno denunciato il maggior numero di infortuni provengono da Romania, Marocco, Albania e Perù.

(Francesca Marracino)

In occasione di lavoro

81,7%

In itinere 18,3%

In occasione di lavoro

91,8%

In itinere 8,2%

FEMMINE MASCHI

TAV. 2: INFORTUNI DENUNCIATI PER SESSO E MODALITÀ DI EVENTO - ANNO EVENTO 2010

In occasione di lavoro

48,7%

In itinere 51,3%

In occasione di lavoro

79,2%

In itinere 20,8%

FEMMINE MASCHI

TAV. 3: CASI MORTALI DENUNCIATI PER SESSO E MODALITÀ DI EVENTO - ANNO EVENTO 2010

(3)

APPUNTI PROFESSIONALI

7

LAVORO E FAMIGLIA:

UN PROBLEMA TUTTO FEMMINILE

CARATTERISTICHE GENITORI CON FIGLI COABITANTI CON MENO DI 15 ANNI

Maschi Femmine Totale

25-34 87,0 45,0 59,5

35-44 91,7 59,1 74,5

45-54 90,5 61,5 79,4

Il Consiglio europeo nel marzo del 2006, ha approvato il “Patto per la parità di genere”, con lo scopo di attuare politiche finalizzate allo sviluppo dell’occupazione femmi- nile, manifestando la volontà di garantire l’equilibrio tra la vita professionale e quella privata.

Nonostante questo nel 2010, l’ISTAT rileva che sono quasi il 40%

le donne inattive con figli minori di 15 anni. Dallo stesso studio emer- ge che tra le madri di 25-34 anni il tasso di occupazione è del 45%, mentre per i padri raggiunge l’87%.

Il 30% delle madri ha interrotto il lavoro per motivi familiari (contro il 3% dei padri) e solo quattro su

dieci hanno poi ripreso l’attività, con una differenziazione che va da una madre su due nel Nord, per arrivare ad una su cinque nel Sud Italia evidenziando, ancora una volta, il divario tra il Nord e il Sud del Paese. Inoltre, le differen- ze tra i livelli di partecipazione al mercato del lavoro, si accentuano in relazione ai bassi titoli di studio.

Analizzando il tasso di occupazio- ne per il ruolo ricoperto in fami- glia, si scopre che quello femmini- le diminuisce all’aumentare del numero dei figli e la diminuzione si evidenzia, in particolar modo, tra il primo e il terzo figlio. Questo anche a testimonianza dell’inade- guatezza della situazione dei ser-

vizi: nel 2010 solo il 18% dei bam- bini sotto i due anni si sono avval- si di almeno uno dei servizi inte- grativi per la prima infanzia come ad esempio gli asili nido. Nella difficoltà di trovare una soluzione per conciliare lavoro e famiglia, molte donne scelgono di non lavo- rare, come afferma l’ultima inda- gine ISFOL sulla partecipazione femminile al mercato del lavoro, secondo la quale il 35,2% di donne inattive con età compresa tra i 25 e i 45 anni dichiara che la decisione di non lavorare non è stata una sua scelta, tanto che l’84,5% di loro sarebbe disposta a svolgere un’attività.

(Claudia Tesei)

Single Coniuge in coppia senza figli Coniuge in coppia con 1 figlio Coniuge in coppia con 2 figli Coniuge in coppia con 3 o più figli

0 20 40 60 80 100

Femmine Maschi

TAV. 4: TASSO DI OCCUPAZIONE PER RUOLO RICOPERTO IN FAMIGLIA. Fonte: ISTAT - Popolazione 25-44 anni

Classe di età

Nord 95,0 68,8 81,3

Centro 95,5 62,4 78,0

Mezzogiorno 82,4 34,6 57,5

ITALIA 90,6 55,5 72,2

Ripartizione geografica

Fonte: ISTAT - II trimestre 2010

TASSO DI OCCUPAZIONE DELLE PERSONE DI 25-54 ANNI PER SESSO, CLASSE DI ETÀ, RIPARTIZIONE GEOGRAFICA - CON RESPONSABILITÀ DI CURA DEI FIGLI MINORI DI 15 ANNI

(4)

TIPOLITOGRAFIA INAIL - MILANO

8

L’OSSERVATORIO STATISTICO

a cura di Adelina Brusco

LA PRODUZIONE INAIL

GLI INDENNIZZI PER INFORTUNIO

INDENNITÀ PER INABILITÀ TEMPORANEA (1)

PERIODI GESTIONI

Industria e Servizi Agricoltura TOTALE

Dicembre 2010 38.422 3.395 41.817

Dicembre 2011 32.142 2.814 34.956

Variazione % -16,34 -17,11 -16,41

Gen. 2010 - Dic. 2010 466.559 40.814 507.373 Gen. 2011 - Dic. 2011 438.625 37.660 476.285

Variazione % -5,99 -7,73 -6,13

(1)Per data di definizione.

Gen2011 Feb2011 Mar2011 Apr2011 Mag2011 Giu2011 Lug2011 Ago2011 Set2011 Ott2011 Nov2011 Dic2011

0 500 1000 1500 2000 2500 3000

TAV. 6: INDENNIZZI IN CAPITALE PER MESE DI EROGAZIONE

INDUSTRIA E SERVIZI AGRICOLTURA

Gen2011 Feb2011 Mar2011 Apr2011 Mag2011 Giu2011 Lug2011 Ago2011 Set2011 Ott2011 Nov2011 Dic2011

0 300 600 900

TAV. 7: RENDITE DIRETTE PER MESE DI COSTITUZIONE

INDUSTRIA E SERVIZI AGRICOLTURA

Gen2011 Feb2011 Mar2011 Apr2011 Mag2011 Giu2011 Lug2011 Ago2011 Set2011 Ott2011 Nov2011 Dic2011

0 40 80 120 160

TAV. 8: RENDITE A SUPERSTITI PER MESE DI COSTITUZIONE

INDUSTRIA E SERVIZI AGRICOLTURA

INDENNIZZI IN CAPITALE PER MENOMAZIONE PERMANENTE (DANNO BIOLOGICO) (2)

PERIODI GESTIONI

Industria e Servizi Agricoltura TOTALE

Dicembre 2010 2.227 342 2.569

Dicembre 2011 2.144 316 2.460

Variazione % -3,73 -7,60 -4,24

Gen. 2010 - Dic. 2010 29.098 4.197 33.295

Gen. 2011 - Dic. 2011 28.435 3.891 32.326

Variazione % -2,28 -7,29 -2,91

(2)Per data di erogazione.

RENDITE PER INABILITÀ/MENOMAZIONE PERMANENTE (3)

PERIODI GESTIONI

Industria e Servizi Agricoltura TOTALE

Dicembre 2010 641 91 732

Dicembre 2011 602 107 709

Variazione % -6,08 17,58 -3,14

Gen. 2010 - Dic. 2010 7.930 1.178 9.108

Gen. 2011 - Dic. 2011 7.588 1.227 8.815

Variazione % -4,31 4,16 -3,22

(3)Per data di costituzione della rendita.

RENDITE A SUPERSTITI (4)

PERIODI GESTIONI

Industria e Servizi Agricoltura TOTALE

Dicembre 2010 139 22 161

Dicembre 2011 111 10 121

Variazione % -20,14 -54,55 -24,84

Gen. 2010 - Dic. 2010 1.554 204 1.758

Gen. 2011 - Dic. 2011 1.449 164 1.613

Variazione % -6,76 -19,61 -8,25

(4)Per data di costituzione delle rendite (vedovi, orfani, ecc.).

Gen2011 Feb2010 Mar2011 Apr2011 Mag2011 Giu2011 Lug2011 Ago2011 Set2011 Ott2011 Nov2011 Dic2011

0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000 40000

TAV. 5: INDENNITÀ DI TEMPORANEA PER MESE DI DEFINIZIONE

INDUSTRIA E SERVIZI AGRICOLTURA

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