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Gruppo di Studio epidemiologia, costi e qualità dell’ assistenza nel diabete

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Academic year: 2021

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Nel nostro paese la ricerca epidemiologica nel settore del diabete è abbastanza vivace.

Alcuni gruppi di ricercatori hanno, nel corso del tempo, effettuato studi di grande valore che hanno avuto notevole impatto anche a livello inter- nazionale, contribuendo all’avanzamento generale delle conoscenze sul diabete e sulle sue complicanze. Le tec- niche epidemiologiche, un tempo conosciute e utilizza- te soltanto da una piccola minoranza di ricercatori, si sono diffuse progressivamente all’interno della comu- nità diabetologica, consentendo l’effettuazione di studi rilevanti (ad esempio su singole complicanze) anche a clinici che non fanno dell’epidemiologia il centro del proprio interesse. Inoltre, varie istituzioni pubbliche (Regioni, servizi di epidemiologia delle ASL) e gruppi di medici estranei al mondo diabetologico (Medicina Generale, ecc.) hanno iniziato a produrre dati interes- santi sulla prevalenza e sull’incidenza del diabete e delle sue complicanze, arricchendo ulteriormente il quadro generale. La diffusione di archivi informatici per scopi clinici (cartelle cliniche elettroniche degli specialisti o dei medici di medicina generale) o amministrativi (regi- stri dei ricoveri ospedalieri, prescrizioni di farmaci e presidi sanitari, esenzioni del ticket per patologia, ecc.) ha messo a disposizione della comunità scientifica una quantità di dati impensabile fino a qualche anno fa e, al momento attuale, sfruttata soltanto in minima parte.

Se da un lato la fioritura di iniziative di ricerca epi- demiologica e la maggior disponibilità di fonti di dati permette di produrre una mole crescente di risultati, dall’altro lato l’eterogeneità crescente dell’organizza- zione sanitaria è un ostacolo importante per la realiz- zazione di iniziative condivise. Le singole Regioni (e talora le singole ASL) differiscono molto l’una dall’al- tra per sviluppo e accessibilità delle proprie banche dati amministrative, per cui è difficile sviluppare idee di ricerca epidemiologica retrospettiva che superino l’ambito locale/regionale. D’altro canto, le limitazioni nelle risorse (pubbliche e private) disponibili rendono difficoltosa l’impostazione di protocolli di ricerca pro- spettica ad hoc di vasto respiro.

Più che organizzare la ricerca (compito peraltro speci- ficamente assegnato al Centro Studi), il Gruppo di Studio ha quindi ritenuto di doversi fare promotore della raccolta sistematica delle ricerche effettuate dai singoli gruppi a livello locale. È nata quindi l’idea di una sorta di “Libro bianco sul diabete in Italia” (il tito- lo è, ovviamente, del tutto provvisorio e ipotetico) che raccolga in maniera sistematica tutti i dati epidemiolo- gici italiani accumulati negli ultimi anni sul diabete e sulle sue complicanze. Un’opera del genere non può prescindere da una raccolta sistematica di tutti gli studi disponibili; essa non si può limitare, quindi, a include- re le ricerche più prestigiose, già pubblicate su riviste internazionali, ma deve comprendere anche gli studi, spesso pregevoli, presentati soltanto come comunica- zioni ai congressi nazionali. Inoltre, per maggior com- pletezza, sarà richiesto a tutti i Soci di contribuire atti- vamente, segnalando alla Segreteria della Società, nei modi e nei tempi che verranno comunicati, gli studi epidemiologici sul diabete e sulle sue complicanze cui hanno partecipato, anche se non pubblicati.

Di tutti gli studi raccolti, suddivisi per argomenti omogenei (prevalenza e incidenza del diabete, retino- patia, malattie cardiovascolari, ecc.), saranno valutate innanzitutto le caratteristiche metodologiche. Questa valutazione non ha lo scopo di costruire discutibili classifiche di qualità, quanto piuttosto di fornire ele- menti per l’interpretazione dei risultati. Infatti, assai spesso, differenze marcate nei risultati di studi diversi sono dovute a eterogeneità nei metodi, più che ad andamenti erratici nei fenomeni biologici studiati.

Qualora il numero e l’omogeneità degli studi su un sin- golo argomento lo consentano, si potrà procedere anche a meta-analisi formali per ottenere un risultato sintetico. Per ciascun capitolo del “Libro bianco”

l’esposizione sarà organizzata come una systematic review - sul modello della Cochrane Collaboration, con alcune varianti - attraverso una serie di tabelle e figu- re predefinite, seguite da un breve testo di commento conclusivo.

Gli scopi del “Libro bianco sul diabete” sono molte-

Gruppo di Studio epidemiologia, costi e qualità dell’assistenza nel diabete

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plici. Innanzitutto, esso fornirà una base conoscitiva per verificare eventuali differenze esistenti tra la popo- lazione italiana e quella di altri paesi che, più frequen- temente del nostro, mettono a disposizione dati epide- miologici sul diabete. Infatti, troppo spesso ci troviamo a utilizzare per le nostre decisioni cliniche i risultati di studi osservazionali effettuati su popolazioni differenti da quella italiana, senza sfruttare pienamente la mole di dati prodotta nel nostro paese. Un “Libro bianco”, inoltre, può fornire una base interessante per la pro- grammazione delle politiche sanitarie. Troppo spesso, a questo riguardo, si fa ricorso a dati di grande interesse e portata, ma prodotti in popolazioni molto seleziona- te (ad esempio pazienti identificati da gruppi di specia- listi o di medici di medicina generale, come accade negli Annali AMD o nel database Health Search) oppu- re geograficamente limitati (come ad esempio nel

Report della regione Emilia-Romagna), perdendo di vista il quadro d’insieme e introducendo possibili distorsioni. In questo caso, la natura sistematica della raccolta dei dati dovrebbe ovviare a questo inconve- niente. Infine, la presentazione di un “Libro bianco”, che potrebbe avere un discreto impatto mediatico, ser- virebbe anche per sensibilizzare la popolazione genera- le nei confronti dei problemi connessi alla cura del dia- bete e delle sue complicanze.

Il successo delle iniziative di un Gruppo di Studio dipende, in larghissima misura, dalla partecipazione attiva dei Soci, più che dalle attività del Comitato di Coordinamento. Facciamo quindi appello alla fattiva collaborazione di tutti i Soci della SID nella segnalazio- ne dei loro studi epidemiologici, affinché il “Libro bianco” possa divenire uno strumento realmente com- pleto ed efficace.

Gruppo di Studio epidemiologia, costi e qualità dell’assistenza nel diabete

Edoardo Mannucci, Firenze (Coordinatore); Graziella Bruno, Torino; Carlo Bruno Giorda, Chieri; Antonio Nicolucci, Santa Maria Imbaro; Gianpaolo Reboldi, Perugia; Marco Songini, Cagliari; Olga Vaccaro, Napoli; Giacomo Zoppini, Verona

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