15.02.2012 – FERRARA – LA DIFESA INSETTICIDA SI RINNOVA
Emanuele Mazzoni
Istituto di Entomologia e Patologia vegetale Via Emilia parmense, 84 – 29122 Piacenza
L evoluzione della lotta ai
fitofagi in frutticoltura e
viticoltura
introduzione
• un inse,cida con un nuovo meccanismo d azione
– amplia il ventaglio delle soluzioni u4lizzabili – consente la ges4one delle possibili resistenze
• integrando con preceden4 principi a,vi
• target: inse, Omo8eri Sternorrinchi
– tu8e specie fitofaghe con notevole aggressività verso le piante ospi4
• polifagia, capacità riprodu,ve, generazioni
– alimentazione con apparato boccale pungente succhiante
• interazione profonda con la fisiologia dei vegetali ospi4
• possibile sele,vità di acquisizione degli inse,cidi
– sistemia, translaminarità…
il caso afidi
winter spring
primary host
secondary host
summer autumn
il caso afidi
• le specie di maggior interesse sono olocicliche
– schiusura uova a fine inverno/inizio primavera – le fondatrici originano fino a 40 colonie primarie
– migrazione sull ospite secondario in maggio-‐giugno
• colonie secondarie sul primario
– re-‐immigrazione a fine autunno
• floemomizi
• ve8ori di patogeni
Myzus persicae
• mol4ssimi ospi4 secondari
• gravi problemi di resistenza a
molte classi di inse,cidi
Dysaphis plantaginea
• ospi4 secondari non di interesse agrario
• grave impa8o sulla
qualità dei fru,
afidi: considerazioni
• Colture fru*cole (ospi0 primari):
– necessità di interven4 in periodo primaverile in prossimità della fioritura
• condivisione delle strategie di difesa con altre specie chiave (es tripidi)
• rischio per i pronubi
– in passato disponibilità di prodo, specifici (isolan, pirimicarb, imidacloprid) il cui impiego eccessivo ha però selezionato
popolazioni con minore sensibilità o resistenza in alcune specie – non trascurabile a,vità di predatori (sirfidi, coccinellidi) e
parassitoidi
• a,vità maggiore sulle reinfestazioni
• Colture or0cole (ospi0 secondari):
– possibile trasmissione di patogeni
• La stessa specie di afide può essere tra:ata su diverse colture
– maggior rischio per la selezione di popolazioni resisten0
il caso cocciniglie
il caso cocciniglie
• grande dimorfismo sessuale
• apparato boccale pungente-‐
succhiante
– succhiano linfa e cellule – inie8ano saliva
– alcune specie producono melata
• fumaggini
• prote8e: scude,, cera, ecc.
Planococcus sp.
• specie in espansione favorita nei vigne4 con fi8a vegetazione
– scarsa ven4lazione e ristagni di umidità
– incremen4 termici
• presenza di specie
morfologicamente molto simili con ciclo di sviluppo parzialmente sovrapposto
– difficoltà a posizionare i tra8amen4
• trasmissione di virosi
Diaspini
• Quadraspidiotus perniciosus
– specie importata dall Asia
• 1920 circa in Italia
– molto polifago e pericoloso sui fru,feri
• possibili anche danni ai fru,
– Aspe, di biologia:
• svernamento allo stadio di 1a età
– sensibilità alle temperature invernali – scalarità di sviluppo
• vivipara (~ 100 neanidi / femmina)
• fase dispersiva: neanide di 1a età
– vento, animali, materiale vivais4co
Diaspini
• Pseudaulacaspis pentagona
– specie importata dall Asia
• fine 800 circa in Italia
– legata prevalentemente a pesco, ac4nidia (e gelso)
– Aspe, di biologia:
• sverna la
femmina fecondata
• ovipara (100-‐150 uova/femmina)
• fase dispersiva: neanide di 1a età
– vento, animali, materiale vivais4co
• danni a altri fru,feri e varie ornamentali
cocciniglie: considerazioni
• Problema quasi esclusivamente per la colture fru,cole, che si sta affacciando in vi4coltura
– fru*coltura
• lo8a fine inverno
– (olii, polisolfuri, regolatori di crescita)
• primavera-‐estate
– in passato mezzi ampio spe8ro: lo8a alle neanidi combinata con lo8a alle cidie
– vi0coltura
• problema emergente in alcune aree
• pochi mezzi tecnici registra4
• importanza di interven4 agronomici/colturali
– es. arieggiamento della chioma
il caso psille
le psille del pero
• Svernano gli adul4 nei pere4 e nelle aree circostan4
• ripresa dell a,vità molto precoce:
– ovideposizione dopo 2-‐3 gg con Tmax >= 10 °C
• 300-‐400 uova / femmina
• Neanidi
– gregarie
– forte produzione di melata
• problema quasi solo per la col4vazione del pero
• fino agli anni 80:
– lo8a con fosforganici, olii, polisolfuri, dnoc, …, mira4 sopra8u8o ad adul4 e uova alla fine
dell inverno
• largo spe8ro e NON sele,vi verso gli organismi u4li
• tossicità elevata verso l uomo e l ambiente
psille: considerazioni
• anni 90:
– inizio consapevolezza dell importanza degli antagonis4 naturali
par4colarmente antocoridi
– sviluppo mezzi tecnici più rispe8osi dell ambiente e con minor tossicità
– maggiore sele,vità rispe8o agli inse, non target – lo8a mirata alle neanidi
• amitraz, abamec4na, lavaggi
psille: considerazioni
Il caso aleirodidi
Il caso aleirodidi
• specie tropicali
• forme giovanili sessili
• popolazioni abbondan4 e con sviluppo scalare
• impa8o dovuto a:
– asportazione di linfa – produzione di melata – trasmissione di virus
• difficoltà di lo8a dovuta
a resistenze diffuse
aleirodidi: considerazioni
• Colture or0cole:
– problema prevalentemente di ambien4 caldi / serre
– l eleva4ssima pressione di tra8amen4 unita ai cara8eri
biologici delle specie interessate ha selezionato popolazioni molto resisten4
– specie emergen4 e colture minori
– può non essere trascurabile l a,vità di predatori e
parassitoidi
• Gli intensi cicli produ*vi
spingono a tra:amen0 ripetu0
conclusioni
• la tendenza all u4lizzo di inse,cidi più sele,vi richiede un adeguamento dell approccio alla difesa:
– più approfondita conoscenza della biologia dei fitofagi e degli antagonis4
• da salvaguardare quando il loro impa8o è significa4vo
– potenziamento dei sistemi di previsione e avver4mento per un posizionamento più preciso degli interven4 a livello
comprensoriale
– mantenimento a8enzione al monitoraggio per evidenziare situazioni di rischio a livello locale
– maggiore ar4colazione delle strategie (mezzi sele,vi contro fitofagi chiave non agiscono su mol4 altri fitofagi, che
richiedono altri mezzi sele,vi)
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