Badanti d’Italia
Infografica di Mauro Bossi SJ
La cura delle persone anziane non autosufficienti resta in larga parte a carico delle famiglie: i servizi pubblici di assistenza domiciliare non coprono il fab- bisogno e le strutture residenziali non sono accessibili a tutti. In questo vuoto si inserisce il mercato delle badanti. Una schiera di lavoratrici apparentemente esclusa dall’agenda politica: sono centinaia di mi- gliaia le badanti che garantiscono servizi essenziali agli anziani e alle loro famiglie. Molte lavorano senza contratto, a volte senza permesso di soggiorno, al di fuori di ogni tutela.
Chi sono le badanti d’Italia? Com’è cambiato il loro profilo negli ultimi vent’anni?
1 mln circa totale
Europa orientale
53%
14%
Altra provenienza21%
America latina12%
Italia407 mila regolari 600 mila irregolari (stima)
Quanti sono?
Da dove provengono?
90% donne
10% uomini
© FCSF Aggiornamenti Sociali - agosto-settembre 2021
Il profilo delle badanti in Italia:
com’era e com’è
Più anziane:
over 50
delle coresidenti oggi ha oltre 60 anni
21% 53,6%
41,4%
inizi anni 2000 2020
Da più tempo
in Italia: in media da
4 anni 14 anni
Cresce la quota di badanti part time
Diminuisce la quota di coresidenti
5,5% 23%
64% 28,7%
Un futuro in Italia:
quante progettano di restare
“Carriere” più lunghe:
lavorano come badanti da oltre
5 anni
24% 35%
15% 69,4%
Il lavoro nero: un’esperienza comune
Una formazione povera
Effetto pandemia (2020)
lavora o ha lavorato senza contratto
infermiere
3% 14%
operatore socio- sanitario (OSS) ausiliario socio- assistenziale (ASA)
nessuna
83%
formazione professionale
76%
8.622 assunzioni
Si ipotizza che siano in gran parte regolarizzazioni motivate dalla necessità di giustificare gli spostamenti.
166.033 domande di emersione
presentate sulla base dell’art. 103 del “decreto rilancio”
(D.L. 19 maggio 2020, n. 34).
1 GIU - 15 AGO
1 FEB - 31 MAR
Foto: © Josh Appel.
Il punto della situazione
I dati ci presentano un merca- to segmentato dal lato della domanda e maturo da quello dell’offerta. La domanda au- menta costantemente, con 2,6 milioni di italiani con limitazio- ni funzionali che abitano a casa propria e la popolazione oltre i 65 anni che cresce di 200mila unità ogni anno; il mercato si modifica continuamente in vir- tù di nuovi bisogni e dinamiche familiari.
L’offerta è caratterizzata da un turn over molto basso, dovuto soprattutto alle limitazioni all’in- gresso di nuove lavoratrici. Spic- ca un’ampia fascia di lavoratrici anziane e poco qualificate e una particolare condizione di fragilità
delle coresidenti: più anziane e meno formate, spesso cristalliz- zate in una dipendenza reciproca rispetto all’assistito e alla sua fa- miglia. Anche per le più giovani si profila il rischio che il lavoro di badante apra mediocri prospetti- ve di crescita professionale e so- ciale, anche a motivo del diffuso ricorso al lavoro irregolare.
Le risposte per il futuro passano dalla riapertura di flussi migra- tori regolari che garantiscano ingressi nel campo del lavo- ro domestico, dalla attuazione di misure di regolarizzazione e dalla valorizzazione di strumen- ti come i registri regionali delle assistenti familiari e potenziare i servizi di assistenza domiciliare.
Fonti: Pasquinelli S. – Pozzuoli F., Badanti dopo la pandemia. Vent’an- ni di lavoro privato di cura in Italia, Quaderno WP3 del progetto “Time to care”, Milano 2021.
Il circolo vizioso
Badanti meno disposte alla coresidenza
Difficoltà delle famiglie Stallo delle politiche
migratorie
Invecchiamento delle badanti