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forma palabile, ma il nuovo Piano zo- otecnico regionale, adottato nel 2014, ha riconsiderato le deiezioni in forma di liquame, riconoscendone il ruolo ai fi ni del miglioramento della fertili- tà dei suoli e come alternativa ai con- cimi di sintesi, in particolare quando utilizzati con tecniche di distribuzione a basso impatto ambientale.

Il progetto

Per questo, il Servizio sistemi natu- ralistici e zootecnia di Regione Umbria, con la collaborazione del Centro ricer- che produzioni animali di Reggio Emi- lia, ha sviluppato il progetto su «Nuo- ve tecniche organizzative e operative di utilizzazione agronomica di liqua- mi suinicoli», condotto nel comune di Marsciano (Perugia). Obiettivo del pro- getto era quello di dimostrare che at-

traverso una gestione consortile, che coinvolga allevatori e agricoltori, è possibile gestire in maniera virtuo- sa il carico di liquame prodotto in un determinato bacino.

Prove in campo

Sono state eseguite prove in campo di distribuzione dei liquami con tec- niche in grado di ridurre le emissioni di ammoniaca e di odori, ma anche di fornire azoto alle colture nei momen- ti in cui ne abbisognano. Si è lavorato su terreni generalmente di medio im- pasto, subalcalini e con circa il 2% di sostanza organica, con liquami suini con tenore di azoto variabile da 2,1 a 3,7 kg/m3.

Le tecniche adottate

Le tecniche messe in atto sono state:

● lo spandimento superfi ciale a bassa pressione a livello del suolo, con in- terramento immediato, in fase di pre- semina;

● lo spandimento superfi ciale nelle in- terfi le di colture in atto anche a stadio vegetativo avanzato.

Sono state impiegate due diverse macchine semoventi di recente svi- luppo, la prima con movimentazione

Gestione consortile dei liquami con nuove attrezzature

di

Paolo Mantovi, Giuseppe Bonazzi

G

li allevamenti suinicoli um- bri, tradizionalmente spe- cializzati nella produzione di suinetti, si sono gradual- mente convertiti alla sola fase di in- grasso. Nel contempo, si sono ridotti come numero ma sono aumentati co- me dimensione, e concentrati in alcu- ne aree della regione, come i territo- ri di Marsciano, Castiglione del Lago, Perugia e Spoleto. Per questo motivo, così come è accaduto in altre regioni italiane ed europee a elevata densità di allevamenti zootecnici, la gestione agronomica degli effl uenti è divenuta problematica.

La politica ambientale della Regione Umbria nell’ultimo decennio mirava a privilegiare l’utilizzo di effl uenti in

● PROVE DIMOSTRATIVE CONDOTTE IN UMBRIA SU FRUMENTO, MAIS E GIRASOLE

L’utilizzo combinato di una macchina a cingoli e una ad assale sopraelevato permetterebbe di distribuire liquami su 800 ha e con risultati produttivi paragonabili a quelli ottenuti con l’impiego di concimi minerali. Le perdite di nitrati dai terreni alle acque potrebbero così essere contenute a livelli minimi

Foto 1 Ala piovana con ugelli aspersori per la fertirrigazione con liquami chiarifi cati (az. agr. Eredi Platoni Paolo)

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Macchina a cingoli.

La macchina deriva da un mezzo cingolato da 315 CV (Morooka) nato per l’esecuzione di lavori di movimentazione su terreni in pendenza. L’adat- tamento, eseguito dalla ditta Gsa srl di Medicina (Bolo- gna), è consistito nell’installazione sul piano di carico di un serbatoio per liquami con capienza massima di quasi 14 m3 e proboscide di carico. Si tratta di una macchina

«semovente» e portattrezzi.

La macchina ha un ingombro in larghezza di 3 m e poggia su cingoli in gomma da 75 cm che garantiscono una superfi cie di appoggio signifi cativa, di circa 6 m2. Pertanto ha il pregio di una distribuzione di carico molto lieve, il che consente di accedere anche su terreni mol- to umidi, al limite della saturazione idrica. Con questa peculiarità, abbinata al baricentro basso, la macchina è in grado di operare su superfi ci in pendenza fi no al 15- 20%, in condizioni di sicurezza per l’operatore.

Le caratteristiche descritte la rendono idonea per span- dimenti su terreno nudo, praticamente in ogni stagione, oppure su colture nelle prime fasi di sviluppo quando è possibile un calpestamento lieve che non genera danno.

Considerato che la velocità di avanzamento della mac- china non supera i 12 km/ora, i valori di applicazione possono essere modulati a seconda della lunghezza del campo, da poche tonnellate a ettaro sino a 100 t/ha e oltre se si riduce la velocità di avanzamento e si incre- menta la pressione di scarico.

Tra le attrezzature per lo spandimento liquami, nella prova è stato utilizzato un distributore-interratore che opera uno spandimento rasoterra completato da conte- stuale copertura con terreno rivoltato da un sistema di dischi ( foto 2).

Macchina ad assale sopraelevato.

È una macchina (Ibis HiCropGator, di Terratech - San Bartolo, Ravenna) cosid- detta «semovente», quindi con serbatoio liquami incor- porato (8 m3 di capacità) e proboscide idraulica di carico, portattrezzi, messa a punto dai tecnici Terratech in col- laborazione con le ditte Mazzotti, Vogelsang Italia e Fra- telli Ferri. È concepita per operare in primo luogo lungo le interfi le delle colture in atto con pneumatici stretti e di ampio diametro (320/90R54) che garantiscono una lu- ce libera da terra di quasi 1,5 m. La macchina monta un motore Perkins 6 cilindri turbo intercooler 225 CV, la tra- smissione è di tipo idrostatico Poclain sulle 4 ruote. Senza attrezzi ha un ingombro in larghezza di 3 m. Vi possono essere abbinate una serie di attrezzature per lo spandi- mento tra le quali, per la distribuzione in copertura:

● un sarchiatore applicatore Maag, 6 fi le 70-75 cm di in- terfi la per colture come mais (sino a 90 cm di altezza), pomodori da industria, girasole;

● un applicatore a calate Vogelsang con larghezza di lavoro di 7,5 m per applicazioni su mais sino a 160 cm di altezza, ma anche girasole, sorgo, erba medica, cereali a paglia.

Per la prova in campo è stato utilizzato il secondo dei due attrezzi ( foto 3). Il cantiere in copertura su mais di- stribuisce generalmente un volume di 20-25 m3/ha, con un’autonomia di lavoro del serbatoio da 8 m3 da 500 a 600 m lineari e con una velocità di lavoro di 10 km/ora, ma i valori di applicazione possono essere modulati a se- conda della lunghezza del campo e della velocità della pompa di scarico.

Il tempo previsto per un ciclo di carico/scarico è di circa 15 minuti. La produttività prevista in volume è di circa 25-30 m3/ora.

LE MACCHINE IMPIEGATE NELLE DIMOSTRAZIONI LE MACCHINE IMPIEGATE NELLE DIMOSTRAZIONI

a cingoli, la seconda con ruote a largo raggio e altezza incrementata degli as- sali (vedi riquadro sopra).

Punti di forza delle macchine

Tali macchine permettono di ef- fettuare lo spandimento dei liquami nell’immediata pre-semina oppure con la coltura in campo. Questo fa sì che i nutrienti arrivino alle pian- te nei momenti di necessità, quindi con un livello elevato di effi cienza di utilizzo, e che si abbiano conseguenti vantaggi di tipo ambientale, in quan- to buona parte dell’azoto viene uti- lizzata dalla coltura e non resta libe- ro nel suolo e dilavabile dalle acque come nitrato.

Le prove hanno evidenziato, come ulteriore punto di forza delle due mac- chine impiegate, la loro complementa- rietà. Infatti possono trovare utilizzo sulla stessa coltura in tempi diver- si, ovviamente nel rispetto delle dosi massime consentite per l’azoto.

Macchina a cingoli.

Particolarmen- te adatta a lavorare anche sui campi in pendenza, ha dimostrato di potersi adattare sia ai terreni non ancora lavo- rati sia ad altri già arati e affi nati. Può trovare largo impiego nelle condizioni di pre-semina, autunnale o primaveri-

le, oppure sui cereali autunno-vernini, come il frumento all’uscita dall’inver- no prima della fase di levata.

Macchina ad assale sopraelevato.

Può invece essere impiegata con par- ticolare profi tto in primavera-estate,

Foto 2 Macchina Morooka modifi cata

con attrezzo distributore-interratore

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46/2015• L’Informatore Agrario

AGRONOMIA

© 2015 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l.

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TABELLA 1

- Nitrati nei terreni dopo le raccolte

Fertiliz-

zazione Azienda 1

(mais) Azienda 2

(girasole) Azienda 3

(girasole) Azienda 4 (girasole) Medie

Concimi

minerali suini

17,4 12,7 6,3 7,3 10,9

Liquami suini

6,8 7,4 10,7 7,8 8,2

I dati sono espressi in mg di N nitrico per kg di sostanza secca; ogni dato è un valore medio di 3 ripetizioni.

L’impiego di liquami ha determinato un contenuto di nitrati residui nel terreno generalmente non superiore a quello che si è avuto con l’utilizzo di concimi minerali.

su colture a fi le come il gira- sole e il mais, anche in fase di sviluppo vegetativo piut- tosto avanzato.

Test su ala piovana

Le giornate in campo sono state anche l’occasione per visionare un sistema di di- stribuzione dei liquami ad ala piovana, già adottato da un’azienda del Marscianese per la distribuzione di dige- stato da liquami suini ( foto 1).

L’ala piovana viene alimentata e trai- nata da rotoirrigatore. È un sistema particolarmente adatto per la fertirri-

gazione delle colture nelle prime fasi di sviluppo, che amplia la gamma di tecniche per conseguire elevata effi - cienza di utilizzo dell’azoto da liquami.

Tempi operativi

I tempi di operatività dei cantieri di spandimento de- vono essere ottimizzati attra- verso il ricorso a serbatoi di alimentazione di tipo mobile, da disporre a pie’ di campo allo scopo di costituire una riserva che consenta di eli- minare i tempi morti di atte- sa delle macchine operatrici che distribuiscono.

Valutazione dei risultati

I risultati produttivi ottenuti per le colture fertilizzate con i liquami nelle diverse prove in campo, verifi cati alle raccolte di frumento, mais e giraso- le, sono stati migliori o uguali a quelli che si sono avuti impiegando i conci- mi minerali.

Tenore di nitrati

Il tenore di nitrati nei primi 30 cm di terreno, determinato a cura di Arpa Umbria dopo le raccolte delle colture primaverili-estive a settembre 2015, negli appezzamenti trattati con liqua- mi non è risultato più elevato rispet- to a quello dei terreni fertilizzati con concimi minerali (tabella 1).

In ogni caso si tratta di valori general- mente inferiori a 20 mg N-NO3/kg s.s., valore che può essere defi nito come limite superiore della classe di con- centrazioni normali. Questo signifi ca che non si sono riscontrati accumuli di nitrati residui dovuti a eccesso di fertilizzazioni.

Ipotesi

di servizio consortile

Sul territorio del comune di Marscia- no, dove sono state condotte le prove in campo, così come in altre aree a ele- vata densità di allevamenti zootecnici, si registra un’obiettiva diffi coltà delle singole imprese a gestire un corret- to utilizzo agronomico degli effl uen- ti prodotti.

Porvi rimedio con interventi di tipo strutturale (modifi ca delle pavimen- tazioni per ridurre i consumi idrici, ampliamento degli stoccaggi), stan- te la grave e perdurante situazione di mercato in cui si dibattono i suinicol- tori, si rivela non praticabile. Non ri- mane pertanto che il ricorso a solu- zioni gestionali e per favorirle è stato Per il confronto tra il costo di fertilizzazione con concimi minerali o li-

quami sono stati considerati:

● una coltivazione di mais fertilizzata con 280 kg/ha di azoto effi ciente, valo- re corrispondente al limite di massima applicazione standard dei Program- mi d’azione ai sensi della direttiva nitrati per il mais da granella irriguo;

● cantieri di lavoro completi, comprensivi di autobotti «navetta» per il tra- sporto del liquame dall’allevamento al campo e contenitori a pie’ di campo con la funzione di «polmoni» per alimentare i mezzi di spandimento se- moventi senza interruzione del servizio. Si sono scelti mezzi semoventi di spandimento come quelli utilizzati nelle prove di campo.

Sino a quale distanza dall’allevamento l’utilizzo dei liquami risulta com- petitivo con la fertilizzazione basata sui soli concimi di sintesi? Sono state fatte due simulazioni, una per una sostituzione parziale di questi ultimi e una per una sostituzione completa con liquami.

Come si può osservare dal grafi co A, si può pensare di risparmiare sosti- tuendo in tutto o in parte il concime chimico, rispettivamente fi no a di- stanze di 5-6 e circa 9 km dalla sede dell’allevamento.

CON CONCIMI MINERALI O LIQUAMI ZOOTECNICI

COSTO DI FERTILIZZAZIONE

600 500 400 300 200 100 0

Costo (euro/ha)

16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0

Distanza da allevamento (km) Totale concimazione

minerale Liquame pre-semina +

urea sarchiatura Liquame pre-semina e sarchiatura

GRAFICO A

- Costo di fertilizzazione e distanza dall’allevamento

L’impiego dei liquami zootecnici con le nuove attrezzature utilizzate nel progetto

può risultare conveniente sino a una distanza di 9 km dal centro aziendale.

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TABELLA 2

- Calendario degli spandimenti nell’ipotesi di avere a disposizione due macchine

Macchina Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre

Cingoli

Pre-semina

mais e girasole Pre-semina

mais e girasole − − − Pre-semina

frumento Pre-semina

frumento Pre-semina frumento 20 giorni

x 5 ha = 100 ha 20 giorni

x 5 ha = 100 ha − − − 25 giorni

x 5 ha = 125 ha 20 giorni

x 5 ha = 100 ha 20 giorni x 5 ha = 100 ha

Assale

sopra- elevato

− − Copertura

mais e girasole Copertura

mais e girasole Copertura

mais e girasole − − −

− − 25 giorni

x 4 ha = 100 ha 25 giorni

x 4 ha = 100 ha 25 giorni

x 4 ha = 100 ha − − −

Con l’utilizzo di due macchine semoventi per la distribuzione dei liquami è possibile coprire una superfi cie di 800 ha nel periodo che va da marzo a ottobre.

Foto 3 Macchina Ibis HiCropGator con attrezzo distributore a calate

china a cingoli e 300 con la macchina ad assale sopraelevato.

Si tratta di una superfi cie con esten- sione assimilabile a quella che gli al- levamenti di Marsciano dichiarano come terreni in concessione d’uso da terzi per gli spandimenti. Il risultato sarebbe che gli allevatori dovrebbero continuare a gestire gli spandimenti sui terreni in proprietà e affi tto con i mezzi propri, mentre il servizio in- teraziendale interesserebbe i terreni messi a disposizione da aziende senza allevamento, potendo ottimizzare in modo signifi cativo l’effi cienza di uti- lizzo dell’azoto di origine zootecnica, in sostituzione dei fertilizzanti di sin- tesi (vedi riquadro a pag. 44 per le valu- tazioni economiche).

Il risultato più importante del pro- getto resta comunque quello di aver dimostrato che esistono tecniche in- novative ed effi cienti, alcune in fase prototipale o di evoluzione e altre già pronte e adeguabili al territorio umbro, per l’utilizzo agronomico dei liquami suini. Attraverso una gestione profes- sionale di queste tecniche è possibile raggiungere un riequilibrio tra carico animale e terreno agricolo disponibi- le, nel rispetto dell’ambiente.

Paolo Mantovi Giuseppe Bonazzi Centro ricerche produzioni animali - Crpa Reggio Emilia ipotizzato un servizio interaziendale

per la gestione degli effl uenti.

Il modello proposto ricalca e perfe- ziona l’esperienza condotta nel corso delle prove in campo, con il fi ne di mi- gliorare e semplifi care la gestione de- gli effl uenti superando il concetto di gestione dell’azoto su base aziendale per passare a uno più esteso su base territoriale e consortile.

Il modello prevede una struttura creata ad hoc, in capo a un soggetto ter- zo che assume un ruolo riconosciuto nel management di una parte dei li- quami di un pool di allevamenti suini.

L’allevatore è coadiuvato nei compiti di gestione degli effl uenti a valle della lo- ro produzione e stoccaggio, vale a dire per trasporto e applicazione ai terreni agricoli di altre aziende. Per favorire tale operazione dovrà, ove possibile, cercare di incrementare la concentra- zione di sostanza secca e nutrienti de- gli effl uenti.

In comune di Marsciano il numero di capi allevati è 25.696, corrisponden- ti a un peso vivo medio di 2.260 t. La

produzione annua di liquami è di poco superiore a 100.000 m3 cui corrispon- de un valore di azoto al campo di cir- ca 260.000 kg.

Il Censimento generale dell’agricol- tura del 2010 per lo stesso comune in- dicava una sau complessiva di 10.661 ha, di cui 9.229 ha di seminativi (circa la metà con cereali).

Nell’ipotesi di utilizzare i liquami sui seminativi più diffusi e indicati per ricevere tale tipologia di effl uenti, e cioè frumento, mais e girasole, con le modalità sperimentate con successo nel corso delle giornate dimostrati- ve, e tenuto conto di capacità di lavo- ro indicative di circa 4 ha/giorno per la macchina ad assale sopraelevato e 5 ha/giorno per quella cingolata, vali- de per la realtà esaminata, la tabella 2 riporta le superfi ci trattabili con liqua- mi avendo a disposizione le due mac- chine, nell’ipotesi di avere 20 giorni lavorativi utili nei mesi primaverili e autunnali e 25 in quelli estivi.

Complessivamente è pensabile trat- tare oltre 500 ha per anno con la mac-

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AGRONOMIA

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