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Riordino dei servizi ispettivi, Cgil Cisl Uil: qualche miglioramento ma tanti punti ancora da chiarire I sindacati chiedono un confronto con il ministro del Lavoro

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OMUNICATO STAMPA

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Riordino dei servizi ispettivi, Cgil Cisl Uil: qualche miglioramento

ma tanti punti ancora da chiarire

I sindacati chiedono un confronto con il ministro del Lavoro

Roma, 26 maggio 2015

La vicenda dell’Agenzia ispettiva unica - ora Ispettorato Nazionale - che nelle intenzioni del Governo dovrebbe unificare le funzioni oggi distribuite tra Ministero del Lavoro, Inps e Inail, segna alcuni passi avanti rispetto alle prime proposte che avevano suscitato dure critiche da parte di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil PA. Ma lascia ancora molte questioni sul tappeto, sulle quali i sindacati chiedono di confrontarsi quanto prima con il ministro Poletti.

Dai contenuti della nuova bozza del decreto istitutivo, presentata stamattina durante un incontro informale al Ministero del Lavoro, emerge un cambio di impostazione in positivo rispetto alla prima versione, rigettata in toto dagli stessi sindacati. In primo luogo - spiegano i tre segretari nazionali Chiaramonte, Bonomo e Colombi - perché non si paventa la chiusura dei presidi territoriali del Ministero, che avrebbe allontanato in modo assurdo i servizi ispettivi dai luoghi di lavoro; e non si fa più cenno né all’eventualità di esuberi di personale, né a progetti di mobilità forzata. Inoltre, l’assetto di governo della nuova entità come viene delineato in questa bozza è molto più rispettoso dell’identità e del ruolo di tutte le amministrazioni coinvolte, nonché dei trattamenti contrattuali in godimento del rispettivo personale. Non da ultimo, si prefigura una risistemazione dei trattamenti retributivi e assicurativi connessi all’attività ispettiva, in particolare per quello che riguarda gli ispettori del Ministero del Lavoro.

Malgrado ciò le osservazioni critiche non mancano, tanto nel merito quanto nel metodo. “Nel merito, lascia perplessi la proposta di mantenere una sorta di “doppia dipendenza” – organica dall’ente di provenienza, funzionale dal nuovo Ispettorato – per il personale proveniente da Inps e Inail: con che criterio si definirebbero entità e modalità di assegnazione del salario accessorio? E sempre in tema di salario accessorio, nulla si dice riguardo a come sarà colmato il divario oggi esistente tra i dipendenti del Ministero e quelli degli Epne. Incomprensibile, poi, la scelta di precludere già in partenza alla nuova amministrazione la copertura piena del turn-over. Ed è grave anche il fatto che non venga previsto un investimento adeguato nella formazione.”

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