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ekojournal – Free Press – News ed Eventi del Nord Ovest » COMUNI, EXPO, Milano » Expo: L’ingegno umano e le tecnologie al centro del dibattito “A conversation on human mind and innovation”
Expo: L’ingegno umano e le tecnologie al centro del dibattito
“A conversation on human mind and innovation”
Dalla Milano di Leonardo agli scenari futuri dell’Information Technology: l’incontro organizzato alla Triennale di Milano da Aspen Institute in occasione delle Women’s Weeks è stato un vero viaggio nel tempo.
All’evento intitolato “A conversation on human mind and innovation”, moderato dal Direttore di Rai News Monica Maggioni, h a n n o partecipato Walter Isaacson, Presidente e CEO di Aspen Institute, oltre che autore della biografia autorizzata di Steve Jobs, Cristina Alberini, Professore presso il Center for Neural Science della New York University, e Carlo Purassanta, Amministratore delegato di Microsft Italia.
L’umanità dell’innovazione da Leonardo a Steve Jobs secondo Isaacson
“Quale posto migliore di Milano per mettere in relazione l’immaginazione e l’innovazione umana con la tecnologia?”, ha esordito Isaacson ricordando la presenza di Leonardo in città e la sua grande passione per le macchine e per le scienze, evidente tanto nel Codice Atlantico, conservato all’Ambrosiana, quanto nello studio della prospettiva dell’Ultima Cena. Il presidente di Aspen Institute ha poi proseguito ricordando altre figure che hanno testimoniato come l’interazione tra immaginazione, arte e tecnologia siano la chiave per l’innovazione. Dall’aspirazione a una “scienza poetica” di Ada Lovelace, figlia di Byron e considerata la prima programmatrice di computer al mondo, alla convinzione di poter raggiungere un’intelligenza davvero artificiale solo seguendo gli schemi del cervello umano del matematico inglese Alan Turing ad Einstein e alla sua curiosità come motore per l’innovazione per concludere con Steve Jobs, emblema della passione, che ha creduto fermamente nel valore aggiunto dell’interazione tra arte e tecnologia.
Alberini: studio la memoria per capire chi siamo
Con i suoi affascinanti studi sulla memoria la neurobiologa Cristina Alberini ha riportato la platea della Triennale al presente. “Siamo quello che siamo per ciò che abbiamo imparato e memorizzato. Capire come funziona il nostro cervello ci riconduce a noi come individui, come esseri umani”, ha dichiarato spiegando che proprio questa è stata la motivazione che l’ha spinta ad abbracciare le neuroscienze.
“Siamo solo al principio, ma già abbiamo fatto grandi progressi nelle conoscenze dei meccanismi che regolano la memoria, in particolare quella a lungo termine, che usiamo nel presente per prendere decisioni, ma anche per integrare presente e futuro”. Alberini ha poi parlato dell’amnesia infantile e della possibilità in futuro di poter rafforzare o diminuire la memoria per intervenire nel campo degli stress post traumatici o delle dipendenze. Infine, alla domanda di Monica Maggioni
sull’eventuale esistenza di diversità tra la mente di un uomo e quella di una donna ha risposto “ Sì c’è, non in intelligenza e abilità, diverso è il modo in cui usiamo le informazioni. Il cervello degli uomini è più grande, non migliore”.
Il futuro della tecnologia secondo Purassanta
L’incontro si è concluso con l’intervento di Carla Purassanta sugli scenari futuri della tecnologia. “Nel 2020 la popolazione mondiale avrà a disposizione 30 miliardi di dispositivi (pc, tablet, smartphones), circa 3 a persona”, cifre inimmaginabili solo fino a 15 anni fa, ha ricordato l’ad di Microsoft. “Tutta l’informazione prodotta negli ultimi due anni è pari a quella prodotta in tutta la storia del mondo e questa è una crescita esponenziale. Stiamo per andare verso un mondo in cui l’informazione sarà troppa”.
La tecnologia dovrà quindi andare nella direzione di contestualizzare e personalizzare tutta questa informazione per far sì che non si venga sopraffatti. “Una strada”, ha concluso Purassanta, “che sarà importante anche per risolvere le diseguaglianze, cosa che la magnifica mente umana non è riuscita a fare. Le nuove tecnologie
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proattive saranno la grande opportunità per l’umanità in ambiti quali istruzione, salute e pari opportunità”.
09 luglio 2015
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