prof. Francesco Ragusa Università di Milano
Interazioni Elettrodeboli
anno accademico 2020-2021
Lezione n. 10
27.10.2020
Quantizzazione del campo elettromagnetico Campi interagenti. Scattering. Matrice S
Quantizzazione del campo elettromagnetico
y Ribadiamo che lo sviluppo fatto non è sostanzialmente differente da quello fatto utilizzando il gauge di Coulomb nella diapositiva
y Anche in questo caso la scelta di rendere ε0 = 0 non è covariante y Funziona in un sistema di riferimento particolare
y Tuttavia abbiamo messo in evidenza come la riduzione dei due gradi di libertà dipenda:
y Dalla invarianza di gauge
y Dal fatto che il fotone abbia massa nulla
y Utilizzando le onde piane così definite possiamo sviluppare il campo elettromagnetico in integrale di Fourier
y La quantizzazione si potrebbe fare promuovendo le ampiezze ad operatori di creazione e distruzione e imponendo le regole di commutazione y Tuttavia una tale procedura non è soddisfacente
y Non è covariante, vale solo in un dato sistema di riferimento
y Non si riesce a derivare dalla quantizzazione canonica del campo elettromagnetico
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Quantizzazione del campo elettromagnetico
y Vediamo più in dettaglio la natura delle difficoltà (v. Aitchison 3rd ed. § 7.3.2) y L'equazione può essere derivata dalla lagrangiana
y Infatti, dalle equazioni di Eulero-Lagrange
y Per procedere con la quantizzazione occorre calcolare i momenti coniugati
y Per μ = 0
y Pertanto la componente A0 non ha un momento coniugato
y Non si possono imporre regole di commutazione su tutte e 4 le componenti Evidenziamo i termini
contenenti ∂0Aμ in L
Nel gauge di Lorentz
Quantizzazione del campo elettromagnetico
y Osserviamo che l'equazione dell'onda si ottiene imponendo il gauge di Lorentz y Pertanto la Lagrangiana utilizzata conduce ad una equazione più generale
y Si può utilizzare una Lagrangiana diversa che conduca direttamente all'equazione dell'onda elettromagnetica
y Ricordiamo la definizione dei momenti coniugati
y Il nuovo pezzo di L non contiene termini ∂0Aμ per μ = 1,2,3 y I corrispondenti momenti coniugati rimangono invariati
y Per il momento coniugato π0 si trova π0 = −(∂μAμ) y Abbiamo trovato 4 momenti coniugati diversi da zero
y Possiamo promuovere campi e momenti coniugati a operatori e imporre le regole di commutazione canoniche
y Il tensore gμν appare per la natura 4-vettoriale degli operatori
Quantizzazione del campo elettromagnetico
y Ricordiamo tuttavia che la condizione di Lorentz era stata un ingrediente essenziale per ridurre a due il numero di gradi di libertà del sistema
y Aspettiamoci pertanto l'apparizione di aspetti non fisici legati ai due gradi di libertà aggiuntivi che sono rimasti nella formulazione
y Sviluppiamo ulteriormente il processo di quantizzazione y Imponiamo le altre regole di commutazione
y Si può dimostrare che le derivate spaziali di Aμ commutano y Pertanto la regola di commutazione canonica si riduce a
y Confrontiamola con quella del campo di Klein-Gordon reale
y Osserviamo che le regole di commutazione per A0 hanno il segno diverso da quelle di un campo scalare (ad es. il campo di Klein-Gordon)
Quantizzazione del campo elettromagnetico
y Vedremo fra poco che il segno differente è di fondamentale importanza y Possiamo a questo punto sviluppare il campo elettromagnetico
y A differenza di quanto fatto con il campo classico adesso la somma sugli stati di polarizzazione è adesso estesa a tutti e 4 gli stati
y Costruiremo esplicitamente i 4-vettori per un arbitrario k = (|k|,k)
y Per il momento è sufficiente dire che
y Dalle regole di commutazione dei campi Aμ si derivano le regole per gli operatori di creazione e distruzione
y Ancora una volta notiamo la presenza del segno meno per λ = λ′ = 0
y La sua presenza causa un grave problema di autoconsistenza della teoria y Vedremo infatti che compaiono degli stati con norma negativa privi di
significato fisico
ad esempio
Quantizzazione del campo elettromagnetico
y Come nel caso dei campi di Klein-Gordon e di Dirac utilizziamo gli operatori di creazione per costruire gli stati a partire dal vuoto
y Calcoliamo la norma dello stato
y Per λ = 0 gli stati hanno norma negativa
y Un tale risultato è inaccettabile; conduce a probabilità negative
y Un'altra conseguenza grave è che l'Hamiltoniana non è più definita positiva y In modo analogo a quanto fatto per il campo scalare reale (vedi slide )
si può calcolare l'Hamiltoniana del campo elettromagnetico
y È evidente che la componente temporale 0 può dare un contributo negativo all'energia
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Quantizzazione del campo elettromagnetico
y Nel caso classico la scelta del gauge di Lorentz aveva lasciato due gradi di libertà eliminando gli stati con polarizzazione time-like e longitudinali
y Abbiamo visto che non possiamo richiedere la relazione operatoriale senza incorrere in problemi di autoconsistenza
y Gupta e Bleuler proposero di imporre una condizione più debole y Definiamo
y La condizione proposta da Gupta e Bleuler è y Ψ è uno stato fisico arbitrario
y Analogamente y E infine
y Per comprendere le implicazioni di questa condizione sviluppiamo la prima relazione
Quantizzazione del campo elettromagnetico
y Abbiamo visto (diapositiva ) che per λ =1,2 il prodotto scalare è nullo mentre per λ = 0,3
y Vediamo adesso l'effetto di questa condizione sul valore di aspettazione dell'Hamiltoniana in uno stato |Ψ>
y Analizziamo i contributi λ = 0 e λ = 3 dell'integrando
y Pertanto al valore di aspettazione dell'Hamiltoniana contribuiscono solo gli stati con polarizzazione trasversale
y Per semplicità la trattazione è stata intuitiva e parziale
y Tuttavia mostra una via per quantizzare il campo elettromagnetico utilizzando il metodo canonico
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Pertanto avremo
Quantizzazione del campo elettromagnetico
y Applicheremo questi concetti ad alcuni processi di elettrodinamica quantistica y Utilizzeremo la rappresentazione del campo
y Osserviamo che la somma sulle polarizzazioni è limitata a λ = 1,2 y Gli operatori α creano stati con polarizzazioni λ = 1,2
y Le onde piane dell'onda elettromagnetica sono
y Tuttavia questo metodo si può applicare solo all'elettrodinamica
y Diventa praticamente impossibile quando i campi vettoriali hanno massa y Ad esempio per i quanti dell'interazione debole Z0 e W±
y Si usano tecniche più potenti
y In particolare l'integrale di cammino ( Path Integral) y Non ci addentreremo in questi problemi
Campi interagenti
y La teoria quantistica dei campi fin qui vista descrive l’evoluzione di particelle libere
y Gli operatori numero commutano con l’Hamiltoniana y Il numero delle particelle presenti in ogni modo rimane costante
y Non risolve il problema di avere una teoria capace di descrivere un numero di particelle variabile nel tempo
y È necessaria una teoria con campi interagenti
y Una trattazione rigorosa di campi interagenti va oltre gli obbiettivi del corso y Tuttavia discutiamo brevemente alcuni aspetti
y Ritorniamo all’oscillatore quantistico unidimensionale y L’energia potenziale ha una forma quadratica
y Di solito risultato di approssimazioni al primo ordine y Essenziale per trovare la soluzione algebrica
y Implica la conservazione del numero di quanti ( N commuta con H ) y Per introdurre la possibilità di variazione del numero dei quanti
occorre andare oltre l’approssimazione armonica
Campi interagenti
y Introduciamo un termine anarmonico di terzo grado
y Esprimendo l’Hamiltoniano in funzione degli operatori a e a†
y Non si può risolvere con i metodi algebrici utilizzati precedentemente y Si può verificare che N = a†a e H' non commutano
y Gli autovettori di H hanno un numero variabile di quanti y Non esiste una soluzione esatta di questo problema
y Si ricorre al metodo perturbativo
y Si tratta il termine λ H' come perturbazione
y Si espandono gli autovettori (e autovalori) di H in funzione degli autovettori dell’Hamiltoniano imperturbato H0
y Agli autovettori imperturbati corrispondono gli autovettori perturbati
Campi interagenti
y Si trova il seguente risultato
y La correzione al primo ordine è
y Per calcolare la correzione del secondo ordine occorre calcolare elementi di matrice del tipo
y È facile rendersi conto che il secondo elemento di matrice è diverso da zero anche per s ≠ r, in particolare per s = r + 3, r + 1, r − 1, r − 3
y Questa semplice discussione mostra che l’introduzione di un termine
anarmonico porta a considerare processi con numero di particelle non costante y In particolare allo stato |r> (che ha numero definito di quanti)
si sostituisce uno stato sovrapposizione di stati contenenti numeri differenti di quanti di H0 y Nella derivazione della Lagrangiana del campo
il termine del potenziale era diventato y Prodotto di due campi
y L’interazione è rappresentata dal prodotto di almeno tre campi
Campi interagenti
y Abbiamo già visto la forma di alcune interazioni y Klein Gordon
y Dirac
y Come esempio l’interazione di un fermione con il campo elettromagnetico
y Se l’interazione non contiene derivate dei campi i momenti coniugati non cambiano
y L’Hamiltoniana è pertanto il prodotto di
tre campi: ψ, ψ, AP
Campi interagenti
y La Lagrangiana introdotta porta alle seguenti equazioni
y Si tratta di un sistema di equazioni differenziali non lineari y Non si sa risolvere in forma chiusa
y Per un tempo fissato è possibile sviluppare i campi in termini di operatori di creazione e distruzione. Ad esempio per t = 0 (vedi diapositiva )
y Purtroppo l’evoluzione di questo sviluppo non può essere fatta come nel caso del campo libero
y In particolare non è più vero che il campo ad un successivo tempo t possa essere sviluppato negli stessi operatori di creazione e distruzione
y Questo campo non è soluzione delle equazioni di campo con interazione y Un problema molto complesso
y Si risolve solo con metodi perturbativi
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Teoria dello Scattering
y Vogliamo adesso vedere come si può descrivere un processo di scattering y Ad esempio lo scattering di 2 elettroni mediato da interazione
elettromagnetica
y Si comincia assumendo che quando le particelle sono molto distanti l’interazione sia trascurabile e quindi esse possano essere descritte da campi liberi
y In particolare, con a†(p) è l’operatore di creazione degli elettroni, lo stato iniziale è
y Il punto importante è che lo stato |p1,q1> contiene tutta la storia delle due particelle libere incidenti (non interagenti, libere)
y Sia nel passato remoto y Sia nel futuro lontano y Lo stato finale |p2,q2> non è
l’evoluzione libera dello stato |p1,q1>
non interagiscono
è uno stato differente nel passato e nel futuro
Teoria dello Scattering: la Matrice S
y Per i motivi appena illustrati lo stato iniziale è chiamato stato asintotico |>in
y Gli stati |>in formano una base completa dello spazio di Hilbert y Sono stati di particelle non interagenti
y Sono “etichettati” indicando i momenti delle particelle nel passato remoto y Nel passaggio dal passato al futuro le particelle interagiscono e il futuro dello
stato che interagisce cambia
y Nel futuro l’interazione può portare a stati liberi diversi da quello iniziale y Nel 1943 Heisenberg formulò una teoria dello scattering introducendo un
operatore nello spazio di Hilbert: la Matrice S
y La matrice S trasforma lo stato
asintotico iniziale nello stato asintotico finale
y Questo stato rappresenta la sovrapposizione di tutti i possibili stati finali (liberi) in cui lo stato iniziale si può trasformare per effetto dell’interazione y Lo stato finale, sovrapposizione di tutte le possibilità, deve avere norma 1
La matrice S è unitaria
Teoria dello Scattering
y Noi siamo interessati al seguente problema y Dato lo stato iniziale |i>in = |p1,q1>in
y Calcolare la probabilità di avere uno stato finale |f>in = |p2,q2>in
y Lo stato finale sono particelle libere che nel futuro hanno momenti p2 e q2 y Nel passato |p2,q2>in rappresenta particelle libere con i momenti indicati y Lo stato |p2,q2>in nel futuro rappresenterà ancora uno stato di particelle
libere con i momenti indicati (evoluzione di particelle libere) y Osserviamo che:
y Se facciamo variare |i>in fra tutti gli stati della base allora gli stati S|i>in costituiscono un’altra base
y Ciò è conseguenza della unitarietà della Matrice S
y Anche gli stati S|i>in sono stati di particelle libere
y La matrice S collega stati asintotici ottenuti per t o −∞ e t o +∞
y Non considera esplicitamente i dettagli dell’interazione posta a t = 0
y In conclusione la probabilità cercata è
Rappresentazione d’Interazione
y Quando si introducono le interazioni non si può più usare la rappresentazione di Heisenberg perché non si conoscono soluzioni esatte delle equazioni di campo y In particolare non si sa calcolare l’effetto dell’operatore di evoluzione
y Consideriamo di nuovo l’equazione di Schrödinger (Ho è l’Hamiltoniano libero)
y Definiamo, tramite l’operatore di evoluzione libero (to = 0) y Sostituendo nell’equazione di Schrödinger
y Moltiplichiamo a sinistra per exp[iH0t] e poniamo
y Pertanto nella rappresentazione d’interazione l’equazione di evoluzione della funzione d’onda è determinata solo da H'
H è l'Hamiltoniano completo
Calcolo della Matrice S
y Troviamo una soluzione formale per ψI
y Integrando l’equazione
y Lo stato ψI(−∞) non è nient’altro che |i>in introdotto precedentemente
y L’equazione può essere risolta iterativamente y Primo ordine
y Secondo ordine
Calcolo della Matrice S
y Sommando la serie formalmente
y Ricordiamo che per t → +∞ abbiamo definito ψI(∞) = S|i>in y Per confronto troviamo un’espressione per la matrice S
y Nella formula abbiamo ribadito la natura operatoriale delle grandezze y Osserviamo che i tempi sono ordinati: t1 > t2 > … > tn
y Definiamo l’operatore di ordinamento cronologico T
y Si dimostra che si possono estendere tutti gli integrali a +∞ e si ottiene
Sviluppo perturbativo
y Isoliamo il contributo n = 0
y Notiamo che la matrice S contiene un termine 1 che tiene conto del fatto che le particelle possono anche non interagire
y Si dimostra che gli operatori H'I sono esprimibili in funzione dei campi liberi y Per il calcolo delle sezioni d’urto o delle larghezze di decadimento occorre
calcolare elementi di matrice fra stato iniziale e finale
y Abbiamo implicitamente definito l’ampiezza di transizione Afi y Vedremo che l’ampiezza Afi contiene a sua volta una
funzione δ(pi – pf) 4-dimensionale che esprime la conservazione dell’energia e della quantità di moto
y Si preferisce fattorizzare anche questo aspetto con una ulteriore matrice
Sezione d’urto e vita media
y Nella Fisica delle Particelle Elementari si studiano sostanzialmente due fenomeni y La diffusione (scattering) di due particelle o sezione d’urto
y Proiettile – Bersaglio o σ y Fasci in collisione o σ
y Il decadimento di una particella o larghezza di decadimento
y Vita media o τ
y Larghezza di decadimento o Γ τ
y Entrambi i processi vengono descritti per mezzo dell’ampiezza invariante di transizione M
Spazio delle Fasi Flusso Incidente