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Gli Enti del Terzo Settore

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(1)

L’intervento

Il Terzo Settore

Gli Enti del Terzo Settore

Lineamenti fiscali degli Enti del Terzo Settore

Gli obblighi contabili degli Enti del Terzo Settore La raccolta fondi

di Massimo Piscetta

(2)

Le fonti normative della riforma (1/2)

Legge 6 giugno 2016, n. 106

Decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 111

Decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 112

Decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117

(3)

Le fonti normative della riforma (2/2)

Risoluzione n. 158/E del 21 dicembre 2017

Circolare Ministero del lavoro del 29 dicembre 2017

Risposte a Telefisco 2018

(4)

TITOLO I Disposizioni generali

TITOLO III Del Volontariato e dell’Attività di

Volontariato TITOLO IV

Delle Associazioni e delle Fondazioni del Terzo Settore

TITOLO V Di particolari categorie di enti

del Terzo Settore TITOLO II

Degli Enti del Terzo settore in generale

Artt. 4 - 16

Titolo VI

Del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore

Titolo IX

Titoli di solidarietà degli Enti del Terzo settore ed altre forme di Finanza Sociale

Titolo X

Regime fiscale degli Enti del Terzo settore

Titolo VIII

Della Promozione e del Sostegno degli ETS

Titolo XI

Dei Controlli ed del Coordinamento Titolo VII

Dei Rapporti con gli Enti Pubblici

Titolo XIX

(5)

Ordine dei Dottori

Commercialisti e degli Esperti Contabili di Busto Arsizio

5

La struttura del Codice del Terzo settore = CTS (1/12)

- Legge 6 giugno 2016, n. 106

Titolo Descrizione Articoli

I Disposizioni generali dall'1 al 3

II Degli enti del terzo settore in generale dal 4 al 16

III Del volontariato e dell'attività di volontariato dal 17 al 19

IV Delle associazioni e delle fondazioni del terzo settore dal 20 al 31

V Di particolari categorie di enti del terzo settore dal 32 al 44

VI Del registro unico nazionale del terzo settore dal 45 al 54

VII Dei rapporti con gli enti pubblici dal 55 al 57

VIII Della promozione e del sostegno degli enti del terzo settore dal 58 al 76 IX Titoli di solidarietà degli enti del terzo settore ed altre forme di finanza sociale dal 77 al 78

X Regime fiscale degli enti del terzo settore dal 79 all'89

XI Dei controlli e del coordinamento dal 90 al 97

XII Disposizioni transitorie e finali dal 98 al 104

(6)

La struttura del Codice del Terzo settore = CTS (2/12)

Titolo Articolo Descrizione

I Disposizioni generali

1 Finalità ed oggetto

2 Principi generali

3 Norme applicabili

(7)

Ordine dei Dottori

Commercialisti e degli Esperti Contabili di Busto Arsizio

La struttura del Codice del Terzo settore = CTS (3/12)

Titolo Articolo Descrizione

II Degli enti del terzo settore in generale

4 Enti del Terzo settore

5 Attività di interesse generale

6 Attività diverse

7 Raccolta fondi

8 Destinazione del patrimonio ed assenza di scopo di lucro

9 Devoluzione del patrimonio in caso di scioglimento

10 Patrimoni destinati ad uno specifico affare

11 Iscrizione

12 Denominazione sociale

13 Scritture contabili e bilancio

14 Bilancio sociale

15 Libri sociali obbligatori

(8)

La struttura del Codice del Terzo settore = CTS (4/12)

Titolo Articolo Descrizione

III Del volontario e dell’attività di volontariato 17

Volontario e attività di volontariato 18

Assicurazione obbligatoria

19 Promozione della cultura del volontariato

(9)

Ordine dei Dottori

Commercialisti e degli Esperti Contabili di Busto Arsizio

La struttura del Codice del Terzo settore = CTS (5/12)

Titolo Articolo Descrizione

IV Delle associazioni e delle fondazioni del terzo settore

20 Ambito di applicazione

21 Atto costitutivo e statuto

22 Acquisto della personalità giuridica

23 Procedura di ammissione e carattere aperto delle associazioni

24 Assemblea

25 Competenze inderogabili dell’assemblea

26 Organo di amministrazione

27 Conflitto di interessi

28 Responsabilità

29 Denunzia al tribunale e ai componenti dell’organo di controllo

30 Organo di controllo

(10)

Ordine dei Dottori

Commercialisti e degli Esperti Contabili di Busto Arsizio

La struttura del Codice del Terzo settore = CTS (6/12)

Titolo Articolo Descrizione

V Di particolari categorie di enti del terzo settore

32 Organizzazioni di volontariato

33 ODV = Risorse

34 ODV = Ordinamento ed amministrazione

35 Associazioni di promozione sociale

36 APS = Risorse

37 Enti filantropici

38 EF = Risorse

39 EF = Bilancio sociale

40 IS = Rinvio

41 Reti associative

42 SMS = Rinvio

43 SMS = Trasformazione

44 SMS = Modifiche e integrazioni alla disciplina

(11)

Ordine dei Dottori

Commercialisti e degli Esperti Contabili di Busto Arsizio

La struttura del Codice del Terzo settore = CTS (7/12)

Titolo

Articolo

Descrizione

VI Del registro unico nazionale del terzo settore

45 Registro unico nazionale del Terzo settore

46 Struttura del registro

47 Iscrizione

48 Contenuto e aggiornamento

49 Estinzione o scioglimento dell’ente

50 Cancellazione e migrazione in altra sezione

51 Revisione periodica del Registro

52 Opponibilità ai terzi degli atti depositati

53 Funzionamento del Registro

54 Trasmigrazione dei registri esistenti

(12)

La struttura del Codice del Terzo settore = CTS (8/12)

Titolo Articolo

Descrizione

VII Dei rapporti con gli enti pubblici

55 Coinvolgimento degli enti del Terzo settore

56 Convenzioni

(13)

Ordine dei Dottori

Commercialisti e degli Esperti Contabili di Busto Arsizio

La struttura del Codice del Terzo settore = CTS (9/12)

Titolo Articolo Descrizione

VII Della promozione e del sostegno degli enti del terzo settore

58 Istituzione

59 Composizione

60 Attribuzioni

61 Accreditamento dei Centri di servizio per il volontariato

62 Finanziamento dei Centri di servizio per il volontariato

63 Funzioni e compiti dei Centri di servizio per il volontariato

64 Organismo nazionale di controllo

65 Organismi territoriali di controllo

66 Sanzioni e ricorsi

67 Accesso al credito agevolato

68 Privilegi

69 Accesso al fondo sociale europeo

70 Strutture e autorizzazioni temporanee per manifestazioni pubbliche

71 Locali utilizzati

72 Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel Terzo settore 73 Altre risorse finanziarie specificamente destinate al sostegno degli enti del Terzo settore

74 Sostegno alle attività delle organizzazioni di volontariato

(14)

La struttura del Codice del Terzo settore = CTS (10/12)

Titolo Articolo

Descrizione

IX

Titoli di solidarietà degli enti del terzo settore ed altre forme di finanza sociale

77 Titoli di solidarietà

78 Regime fiscale del Social Lending

(15)

Ordine dei Dottori

Commercialisti e degli Esperti Contabili di Busto Arsizio

La struttura del Codice del Terzo settore = CTS (11/12)

Titolo

Articolo

Descrizione

X Regime fiscale degli enti del Terzo settore

79 Disposizioni in materia di imposte sui redditi

80 Regime forfetario degli enti del Terzo settore non commerciali

81 Social Bonus

82 Disposizioni in materia di imposte indirette e tributi locali

83 Detrazioni e deduzioni per erogazioni liberali

84 Regime fiscale delle organizzazioni di volontariato

85 Regime fiscale delle associazioni di promozione sociale 86 Regime forfetario per le attività commerciali svolte dalle associazioni di

promozione sociale e dalle organizzazioni di volontariato

87 Tenuta e conservazione delle scritture contabili degli Enti del terzo settore

(16)

Ordine dei Dottori

Commercialisti e degli Esperti Contabili di Busto Arsizio

La struttura del Codice del Terzo settore = CTS (12/12)

Titolo

Articolo

Descrizione

XII Disposizioni transitorie e finali

98 Modifiche al codice civile

99 Modifiche normative

100 Clausola di salvaguardia per le Province autonome

101 Norme transitorie e di attuazione

102 Abrogazioni

103 Disposizioni finanziarie

104 Entrata in vigore

(17)

Ordine dei Dottori

Commercialisti e degli Esperti Contabili di Busto Arsizio

La struttura del Decreto Impresa Sociale = IS (1/2)

Titolo

Articolo

Descrizione

1 Nozione e qualifica di impresa sociale

2 Attività d’impresa di interesse generale

3 Assenza di scopo di lucro

4 Struttura proprietaria e disciplina dei gruppi

5 Costituzione

6 Denominazione

7 Cariche sociali

8 Ammissione ed esclusione

9 Scritture contabili

10 Organo di controllo interno

(18)

Ordine dei Dottori

Commercialisti e degli Esperti Contabili di Busto Arsizio

La struttura del Decreto Impresa Sociale = IS (2/2)

Titolo

Articolo

Descrizione

11 Coinvolgimento dei lavoratori, degli utenti e di altri soggetti interessati alle attività 12

Trasformazione, fusione, scissione, cessione d’azienda e devoluzione del patrimonio

13 Lavoro nell’impresa sociale

14 Procedure concorsuali

15 Funzioni di monitoraggio, ricerca e controllo

16 Fondo per la promozione e lo sviluppo delle imprese sociali

17 Norme di coordinamento e transitorie

18 Misure fiscali e di sostegno economico

19 Abrogazioni

20 Copertura finanziaria

21 Entrata in vigore

(19)

Gli enti non profit dal punto di vista giuridico

Situazione ante riforma (1/2)

associazioni riconosciute (

art.14 e segg. c.c.

);

fondazioni riconosciute (

art.14 e segg. c.c.

);

associazioni non riconosciute (

art. 36 e segg. c.c.

);

comitati (

art. 39 e segg. c.c.

);

fondazioni e associazioni bancarie (

D.lgs. 20.11.90 n. 356, Legge 23.12.98 n. 461, D.lgs. 17.05.99 n. 153

) organizzazioni di volontariato (

Legge 11.08.91, n. 266

);

cooperative sociali (

Legge 8.11.91 n. 381

);

ipab - istituzioni di pubblica assistenza e beneficenza privatizzate (

Legge 17.07.1890 n.

6972, Legge 8.11.00 n. 328, D.lgs. 4.05.01 n. 207

);

fondi pensione (

D.Lsg. 21.04.1993 n. 124 del 1993 e successive modificazioni, Legge n. 243/2004 modificata dalla Legge n. 247/2007

).

(20)

enti ecclesiastici cattolici (

Legge 20.05.85 n. 222

);

enti religiosi di altre confessioni (

cfr. intese e accordi tra lo Stato Italiano e le diverse confessioni religiose

);

organizzazioni non governative (

Legge 26.02.87 n. 49

);

enti di promozione sociale (

art. 3, comma 6, Legge 25.08.91 n. 287

);

enti lirici (

D.lgs. 29.06.96 n. 367

);

enti di formazione professionale (

legge 21.12.78 n. 845

);

istituti di patronato (

Legge 30.03.01 n. 152, n. 804/97, 112/80, Dpr 1017/86

);

associazioni di promozione sociale (

Legge 7.12.00 n. 383

);

imprese sociali (

D.lgs. 24.03.06 n. 155 e decreti ministeriali del 24.01.08

);

onlus (

D.lgs. 4.12.97 n. 460

)

Gli enti non profit dal punto di vista giuridico

Situazione ante riforma (2/2)

(21)

art. 4 CTS organizzazioni di volontariato

associazioni di promozione sociale enti filantropici

imprese sociali reti associative

Gli Enti del Terzo Settore = ETS

Situazione post riforma (1/5)

(22)

art. 4 CTS società di mutuo soccorso

associazioni non riconosciute associazioni riconosciute

fondazioni

altre enti di carattere privato diversi dalle società

Gli Enti del Terzo Settore = ETS

Situazione post riforma (2/5)

(23)

art. 4 CTS

… costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità:

civiche

solidaristiche di utilità sociale

Gli Enti del Terzo Settore = ETS

Situazione post riforma (3/5)

(24)

art. 4 CTS

… mediante lo svolgimento di una o più attività di interesse generale in forma di:

azione volontaria o

di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi o di mutualità

o di produzione o scambio di beni o servizi

ed iscritti nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore

Gli Enti del Terzo Settore = ETS

Situazione post riforma (4/5)

(25)

art. 4 CTS non sono ETS:

le amministrazioni pubbliche

le formazioni e le associazioni politiche, i sindacati, le associazioni professionali e di rappresentanza di categorie economiche, le associazioni di datori di lavoro, nonché gli enti sottoposti a direzione e coordinamento o controllati dai suddetti enti

Gli Enti del Terzo Settore = ETS

Situazione post riforma (5/5)

(26)

art. 1 IS

possono acquisire la qualifica di impresa sociale tutti gli enti privati, inclusi quelli costituiti nelle forme di cui al libro V del codice civile, che, in conformità alle disposizioni del presente decreto, esercitano in via stabile e principale un’attività d’impresa di interesse generale, senza scopo di lucro e per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale

Gli Enti del Terzo Settore = ETS

Situazione post riforma (1/3)

(27)

art. 1 IS

le cooperative sociali e i loro consorzi, di cui alla Legge n. 381/1991 acquisiscono di diritto la qualifica di imprese sociali

Gli Enti del Terzo Settore = ETS

Situazione post riforma (2/3)

(28)

art. 1 IS

non possono acquisire la qualifica di impresa sociale:

le società costituite da un unico socio persona fisica le amministrazioni pubbliche

gli enti i cui atti costitutivi limitino, anche indirettamente, l’erogazione dei beni e dei servizi in favore dei soli soci o associati

Gli Enti del Terzo Settore = ETS

Situazione post riforma (3/3)

(29)

art. 5 CTS

gli ETS, diversi dalle imprese sociali, incluse le cooperative sociali, esercitano in via esclusiva o principale una o più attività di interesse generale per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.

si considerano di interesse generale, se svolte in conformità alle norme particolari che ne disciplinano l’esercizio, le n. 26 tipologie di attività citate all’art. 5

Gli Enti del Terzo Settore = ETS

Situazione post riforma (1/4)

(30)

art. 2 IS

l’impresa sociale esercita in via stabile e principale una o più attività d’impresa di interesse generale per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.

si considerano di interesse generale, se svolte in conformità alle norme particolari che ne disciplinano l’esercizio, le n. 23 tipologie di attività citate all’art. 2

Gli Enti del Terzo Settore = ETS

Situazione post riforma (2/4)

(31)

art. 2 comma 3 IS

si intende svolta in via principale l’attività per la quale i relativi ricavi sono superiori al 70% dei ricavi complessivi dell’impresa sociale secondo criteri di computo stabiliti con apposito decreto

Gli Enti del Terzo Settore = ETS

Situazione post riforma (3/4)

(32)

art. 6 CTS

gli ETS possono esercitare attività diverse da quelle di cui all’art. 5 a condizione che:

l’atto costitutivo o lo statuto lo consentano e

siano secondarie e strumentali rispetto alle attività di interesse generale

con apposito decreto sono stabiliti criteri e limiti in funzione dei quali le attività diverse possono essere esercitate dagli ETS

Gli Enti del Terzo Settore = ETS

Situazione post riforma (4/4)

(33)

art. 8 CTS

«il patrimonio degli ETS, comprensivo di eventuali ricavi, rendite, proventi, entrate comunque denominate è utilizzato per lo svolgimento dell’attività statutaria ai fini dell’ esclusivo perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociali»

il comma 2 dell’art. 8 prevede specifici casi di «distribuzione indiretta di utili»

Gli Enti del Terzo Settore = ETS

Situazione post riforma (1/4)

(34)

art. 9 CTS

in caso di estinzione o scioglimento dell’ETS, il patrimonio residuo è devoluto, previo parere positivo dell’ufficio del Registro unico ex art. 45 comma 1 CTS e salva diversa destinazione imposta dalla legge, ad altri ETS, secondo

le disposizioni statutarie

le deliberazioni dell’organo competente

o in mancanza alla Fondazione Italia Sociale vale il principio del «silenzio assenso»

gli atti compiuti in assenza o in difformità dal parere sono nulli

Gli Enti del Terzo Settore = ETS

Situazione post riforma (2/4)

(35)

art. 50 co. 2 CTS

l’ETS cancellato dal Registro unico per mancanza dei requisiti che vuole continuare a operare ai sensi del codice civile deve preventivamente devolvere il proprio patrimonio ai sensi dell’art. 9, limitatamente all’incremento patrimoniale realizzato negli esercizi in cui l’ente è stato iscritto nel registro stesso

Cfr. Circ. 59/2007 dell’Agenzia delle entrate in materia di ONLUS

Gli Enti del Terzo Settore = ETS

Situazione post riforma (3/4)

(36)

art. 101 co. 8 CTS

la perdita di qualifica di ONLUS a seguito dell’iscrizione nel Registro unico, anche in qualità di impresa sociale, non integra un’ipotesi di scioglimento dell’ente ai sensi dell’art. 10 co. 1 f) del D.lgs. n. 460/97

(norma analoga vale in materia di associazioni privilegiate ex art. 148 TUIR)

Gli Enti del Terzo Settore = ETS

Situazione post riforma (4/4)

(37)

art. 3 IS

«salvo quanto previsto dal comma 3 e dall’articolo 16, l’impresa sociale destina eventuali utili ed avanzi di gestione allo svolgimento dell’attività statutaria o ad incrementi del patrimonio »

il comma 2 dell’art. 3 prevede

il divieto di distribuzione anche indiretta di utili, avanzi di gestione, fondi e riserve a vari soggetti collegati all’IS (soci, lavoratori, collaboratori, amministratori, ecc.)

legittimità del rimborso al socio di IS in forma societaria del capitale sociale versato ed eventualmente rivalutato nei limiti ammessi

specifici casi di «distribuzione indiretta di utili»

Gli Enti del Terzo Settore = ETS

Situazione post riforma (1/2)

(38)

art. 3 IS

l’IS può destinare una quota inferiore al 50% degli utili e degli avanti annuali, dedotte eventuali perdite maturate negli esercizi precedenti:

se costituite in forma societaria

ad aumento gratuito del capitale sociale sottoscritto

alla distribuzione anche mediante aumento gratuito del capitale sociale o l’emissione di strumenti finanziari, di dividendi ai soci

a erogazioni gratuite in favore di ETS diversi dalle IS (che non siano fondatori, associati, soci dell’IS o società da questa controllate) finalizzate alla promozione di specifici progetti di utilità sociale

Gli Enti del Terzo Settore = ETS

Situazione post riforma (2/2)

(39)

art. 45 CTS

il Registro è istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali

operativamente è gestito su base territoriale e con modalità informatiche in collaborazione con ciascuna Regione o Provincia autonoma

Il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (1/5)

(40)

art. 45 CTS

il registro è pubblico ed è reso accessibile a tutti gli interessati in modalità telematica

Il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (2/5)

(41)

art. 46 CTS

il Registro unico si compone delle seguenti sezioni:

organizzazioni di volontariato

associazioni di promozione sociale enti filantropici

imprese sociali, incluse le cooperative sociali reti associative

società di mutuo soccorso

Il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (3/5)

(42)

art. 46 CTS

ad eccezione delle reti associative, nessun ente può essere contemporaneamente iscritto in due o più sezioni

per le imprese sociali, l’iscrizione nell’apposita sezione del registro delle imprese soddisfa il requisito dell’iscrizione nel registro unico nazionale del Terzo settore

Il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (4/5)

(43)

art. 47 CTS

l’iscrizione al registro è richiesta dal rappresentante legale dell’ente o della rete associativa cui l’ente eventualmente aderisca all’ufficio del registro unico della regione o provincia autonoma in cui l’ente ha la sede

decorsi sessanta giorni dalla presentazione della domanda la stessa si intende accolta

Il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (5/5)

(44)

art. 12 CTS

la denominazione dell’ente deve contenere l’indicazione di

«ente del Terzo settore» o dell’acronimo «ETS»

art. 32 comma 3 CTS

la denominazione dell’ente deve contenere l’indicazione di

«organizzazione di volontariato» o dell’acronimo «ODV»

art. 35 comma 5 CTS

la denominazione dell’ente deve contenere l’indicazione di

«associazione di promozione sociale» o dell’acronimo

«APS»

Il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (5/5)

(45)

Ordine dei Dottori

Commercialisti e degli Esperti Contabili di Busto Arsizio

Norme abrogate dalla riforma (1/4)

(46)

Ordine dei Dottori

Commercialisti e degli Esperti Contabili di Busto Arsizio

Norme abrogate dalla riforma (2/4)

(47)

Ordine dei Dottori

Commercialisti e degli Esperti Contabili di Busto Arsizio

Norme abrogate dalla riforma (3/4)

(48)

Norme abrogate dalla riforma (4/4)

(49)

L’entrata in vigore del CTS (1/2)

(50)

L’entrata in vigore del CTS (2/2)

(51)

Ordine dei Dottori

Commercialisti e degli Esperti Contabili di Busto Arsizio

L’entrata in vigore delle norme (1/3)

Descrizione Articolo Entrata in vigore

Impresa sociale art. 10 19/07/2017

Codice del Terzo

settore in generale art. 104 co. 3 03/08/2017

Registro unico nazionale del terzo

settore

art. 101 co. 1

ogni riferimento al Registro unico nazionale del terzo settore diviene efficace

dalla sua operatività

(52)

Ordine dei Dottori

Commercialisti e degli Esperti Contabili di Busto Arsizio

L’entrata in vigore delle norme (2/3)

Descrizione Articolo Entrata in vigore

art. 77, 78, 81, 82, 83, 84 co. 2, 85 co. 7 e 102 co. 1 lett. e), f) e g)

77: titoli di solidarietà

art. 104 co. 1

applicazione in via transitoria a decorre dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2017 e fino al periodo di

imposta di entrata in vigore delle disposizioni di cui al titolo X alle ONLUS, alle ODV e alle APS,

iscritti negli appositi registri 78: regime fiscale del Social Lending

81: Social bonus

82: disposizioni in materia di imposte indirette e tributi locali

83: detrazioni e deduzioni per erogazioni liberali

84 co. 2: regime fiscale delle ODV:

esenzione reddito fondiario

85 co. 7: regime fiscale delle APS:

esenzione reddito fondiario

102 co. 1 e), f) e g) (deduzioni fiscali per APS)

(53)

Ordine dei Dottori

Commercialisti e degli Esperti Contabili di Busto Arsizio

L’entrata in vigore delle norme (3/3)

Descrizione Articolo Entrata in vigore

Titolo X art. 104 co. 2

a decorrere dal periodo di imposta successivo all'autorizzazione della Commissione europea e comunque non prima del

periodo di imposta successivo di operatività

del Registro unico

nazionale del terzo settore

(54)

art. 16 CTS

trattamento economico negli ETS non inferiore a quello contrattuale e differenza retributiva tra lavoratori dipendenti non superiore al rapporto 1 / 8

art. 13 IS

trattamento economico nelle Imprese sociali non inferiore a quello contrattuale e differenza retributiva tra lavoratori dipendenti non superiore al rapporto 1 / 8

Lavoro, volontario e attività di volontariato (1/5)

(55)

art. 17 CTS

possibilità per gli ETS di avvalersi di volontari nello svolgimento delle proprie attività

obbligo di tenuta di un apposito registro dei volontari che svolgono la loro attività in modo non occasionale

divieto di remunerazione del volontario e possibilità di rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate per l’attività prestata entro limiti massimi e alle condizioni preventivamente stabilite dall’ente medesimo

divieto di rimborsi forfetari

Lavoro, volontario e attività di volontariato (2/5)

(56)

art. 13 comma 2 IS

nelle imprese sociali è ammessa la prestazione di attività di volontariato, ma il numero di volontari impiegati nell’attività d’impresa, dei quali l’impresa sociale deve tenere un apposito registro, non può essere superiore a quello dei lavoratori

Lavoro, volontario e attività di volontariato (3/5)

(57)

art. 17 CTS

possibilità di rimborso a fronte di una autocertificazione ex art. 46 DPR n. 445/2000 nel limite di € 10 al giorno ed € 150 mensili

delibera dell’organo competente su tipologie di spesa e attività di volontariato per le quali è ammessa questa tipologia di rimborso

divieto di utilizzo di questa modalità per le attività di volontariato aventi ad oggetto la donazione di sangue e organi

Lavoro, volontario e attività di volontariato (4/5)

(58)

art. 18 CTS

obbligo di assicurazione per l’attività di volontariato da parte degli ETS interessati

art. 13 comma 2 IS

obbligo di assicurazione per l’attività di volontariato da parte delle IS interessate

Lavoro, volontario e attività di volontariato (5/5)

(59)

art. 22 CTS

ottenimento della personalità giuridica in deroga alle regole del DPR n.

361/2000; previsione di uno specifico patrimonio minimo, pari a:

€ 15.000 per associazioni

€ 30.000 per fondazioni

regole di tutela del patrimonio: «quando risulta che il patrimonio minimo … è diminuito di oltre un terzo in conseguenza di perdite, l’organo amministrativo, e nel caso di sua inerzia, l’organo di controllo, … devono»:

in una associazione convocare l’assemblea per deliberare in una fondazione deliberare

la ricostituzione del patrimonio minimo oppure la trasformazione, la prosecuzione dell’attività in forma di associazione non riconosciuta, la fusione o lo scioglimento dell’ente

Acquisto delle personalità giuridica (1/1)

(60)

art. 23 e 24 CTS

ammissione dei soci con deliberazione dell’organo amministrativo (salvo previsioni statutarie diverse)

obblighi di motivazione del rigetto dall’ammissione

hanno diritto di voto in assemblea coloro che sono iscritti da almeno tre mesi nel libro degli associati (salvo previsioni statutarie diverse)

voto per teste (salva possibilità di voto plurimo per soci ETS fino a 5) possibilità di rappresentanza per delega con limitazioni (3 o 5 associati rispettivamente per associazioni con fino a 500 o superiori) le disposizioni si applicano anche alle « fondazioni di partecipazione »

Associazioni (1/2)

(61)

art. 26 CTS

nomina dell’organo amministrativo da parte dell’assemblea

maggioranza degli amministratori scelte tra le persone fisiche associate o indicate dagli enti associati

obbligo di iscrizione della notizia di nomina nel Registro unico, entro 30 giorni

potere di rappresentanza attribuito agli amministratori in generale

inopponibilità delle limitazioni del potere di rappresentanza ai terzi se non iscritte nel Registro unico (o se non si prova che i terzi ne erano a conoscenza)

Associazioni (2/2)

(62)

art. 28 CTS

gli amministratori, i direttori, i componenti dell’organo di controllo e il soggetto incaricato della revisione legale dei conti rispondono nei confronti dell’ente, dei creditori sociali, del fondatore, degli associati e dei terzi ai sensi degli articoli 2392, 2393, 2393 bis, 2394, 2394 bis, 2395, 2396, 2407 del codice civile e dell’articolo 15 del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39, in quanto compatibili

ETS = responsabilità (1/1)

(63)

art. 30 CTS

obbligo di nomina di un organo di controllo, anche monocratico, nelle Fondazioni

obbligo di nomina di un organo di controllo, anche monocratico, nelle associazioni solo al superamento per due esercizi consecutivi di due limiti quantitativi:

attivo SP = € 110 mila ricavi = € 220 mila dipendenti = n. 5

Organo di controllo e revisione legale dei conti (1/2)

(64)

art. 31 CTS

obbligo di nomina di un revisore legale dei conti o di una società di revisione al superamento per due esercizi consecutivi di due limiti quantitativi:

attivo SP = € 1.100.000 ricavi = € 2.200.000 dipendenti = n. 12

Organo di controllo e revisione legale dei conti (2/2)

(65)

art. 32, 33 e 34 CTS

forma di associazione non riconosciuta o riconosciuta

attività prevalentemente a favore di terzi di una o più attività ex art. 5 CTS avvalendosi in modo prevalente delle prestazioni di volontari associati minimo 7 persone fisiche o 3 ODV

possibilità di ammissione di ETS, o enti senza scopo di lucro, nel limite del 50% delle ODV associate

possibilità di avvalersi di dipendenti o lavoratori autonomi nei limiti necessari al loro regolare funzionamento: lavoratori impiegati nel numero massimo del 50% dei volontari

possibilità di svolgere anche le «attività diverse» di cui all’art. 6 CTS

amministratori scelti tra le persone fisiche associate ovvero indicate tra i propri associati dalle ODV associate

organi sociali (ad eccezione dei revisori ex art. 2397 c.c.) con incarichi

ODV (1/1)

(66)

art. 35 e 36 CTS

forma di associazione non riconosciuta o riconosciuta

attività svolta in favore dei propri associati, di loro familiari o di terzi di una o più attività ex art. 5 CTS avvalendosi in modo prevalente dell’attività di volontariato dei propri associati

minimo 7 persone fisiche o 3 APS

possibilità di ammissione di ETS, o enti senza scopo di lucro, nel limite del 50% delle APS associate

APS (1/3)

(67)

art. 35 e 36 CTS

possibilità di avvalersi di dipendenti o lavoratori autonomi, anche scelti fra propri associati, solo quando ciò sia necessario ai fini del perseguimento delle finalità: lavoratori impiegati nel numero massimo del 50% dei volontari o al 5% del numero degli associati Esclusione della qualifica di APS per: circoli privati e associazioni comunque denominate che dispongono limitazioni con riferimento alle condizioni economiche e discriminazioni di qualsiasi natura in relazione all’ammissione degli associati o prevedono il trasferimento, a qualsiasi titolo, della quota associativa, o che collegano la partecipazione sociale alla titolarità di azioni o quote di natura patrimoniale

APS (2/3)

(68)

art. 35 CTS esclusione della qualifica di APS per:

circoli privati

associazioni comunque denominate che dispongono

limitazioni con riferimento alle condizioni economiche discriminazioni di qualsiasi natura in relazione all’ammissione degli associati

prevedono il trasferimento, a qualsiasi titolo, della quota associativa,

collegano la partecipazione sociale alla titolarità di azioni o quote di natura patrimoniale

APS (3/3)

(69)

art. 54 CTS

con il decreto di funzionamento del Registro unico sono disciplinate le modalità con le quali i registri speciali di ODV e APS esistenti al giorno antecedente l’operatività del Registro unico stesso comunicano al registro i dati in loro possesso

ricevute le informazioni è previsto un periodo di 180 giorni per la richiesta dei documenti ed informazioni eventualmente mancanti

l’omessa trasmissione delle informazioni e dei documenti richiesti entro 60 giorni comporta la mancata iscrizione nel Registro unico

Trasmigrazione dei registri esistenti (1/2)

(70)

art. 54 CTS

fino al termine delle verifiche di cui al comma 2 dell’art. 54 CTS gli enti iscritti nei registri speciali continuano a beneficiare dei diritti derivanti dalla rispettiva qualifica

art. 101 comma 2 CTS

fino all’operatività del Registro unico nazionale del Terzo settore, continuano ad applicarsi le norme previgenti ai fini e per gli effetti derivanti dall’iscrizione degli enti Registri ONLUS, ODV, APS e Imprese sociali che si adeguano alle disposizioni del presente decreto entro diciotto mesi dalla data della sua entrata in vigore. Entro il medesimo termine, esse possono modificare i propri statuti con le modalità e le maggioranze previste per le deliberazioni dell’assemblea ordinaria

Trasmigrazione dei registri esistenti (2/2)

(71)

Enti non profit ed enti non commerciali Situazione ante riforma

Le fonti giuridiche fiscali principali articolo 73 e 74 del TUIR;

articoli dal 143 al 150 del TUIR;

articolo 4 del DPR n. 633/1973;

legge 16 dicembre 1991, n. 398

(72)

Enti non profit ed enti non commerciali Situazione post riforma

art. 89 CTS

«agli enti del Terzo settore di cui all’articolo 79 comma 1 non si applicano le seguenti disposizioni»:

l’articolo 143, comma 3, l’articolo 144, comma 2, 5 e 6 e gli articoli 148 e 149 del TUIR;

l’articolo 3, commi 1 e 2 D.lgs. n. 346/90 e gli articoli 1, comma 2 e 10 comma 3 del D.lgs. n. 347/90;

la legge 16 dicembre 1991, n. 398

(73)

Enti non profit ed enti non commerciali Situazione post riforma

l’art. 79 comma 4 CTS richiama il contenuto dell’art.

143 comma 3 del TUIR

l’art. 87 comma 4 CTS richiama il contenuto dell’art.

144 comma 2 del TUIR = obbligo di contabilità separata

l’art. 82 comma 2 CTS richiama il contenuto degli articoli 3 del D.lgs. n. 346/90 e 1 e 10 del D.lgs. n.

347/90 = esenzione da imposta di successione,

donazione e imposte ipotecarie e catastali

(74)

La qualifica di ente non commerciale Situazione ante riforma (1/2)

La qualifica di ente non commerciale, indipendentemente dalle finalità, dall’assenza di scopo di lucro, e da altre circostanze che lo qualificano a livello civile quale “ente non profit” è da effettuare considerando:

l’oggetto “ esclusivo o principale ” (

art. 73 comma 1 lettera c del Tuir

),

determinato in base alla legge, all’atto costitutivo o allo

statuto, se esistenti, in forma di atto pubblico o di scrittura

privata autenticata o registrata (

art. 73 comma 4 del Tuir

).

(75)

Per oggetto principale si intende l’attività essenziale per realizzare direttamente gli scopi primari dell’ente (

art.

73 comma 4 del Tuir

);

La commercialità fiscale o meno dell’attività essenziale è valutata sulla base delle regole del Tuir ( art.

55 del Tuir, in particolare il comma 1 e il comma 2 lettera a: “I redditi derivanti dall’esercizio di attività organizzate in forma d’impresa dirette alla prestazione di servizi che non rientrano nell’art. 2195 del c.c.” )

La qualifica di ente non commerciale nel TUIR

Situazione ante riforma (2/2)

(76)

L’art. 79 del CTS – uno schema operativo (1/4)

(77)

L’art. 79 del CTS – uno schema operativo (2/4)

SI

NO

SI

NO

(78)

L’art. 79 del CTS – uno schema operativo (3/4)

SI

NO

SI NO

ETS Commerciale = ETS Com

ETS Non Commerciale = ETS Non Com

SI

NO

(79)

L’art. 79 del CTS – uno schema operativo (4/4)

SI

ETS Commerciale = ETS Com

NO

ETS Non Commerciale = ETS Non Com

(80)

L’art. 79 del Codice del Terzo Settore (1/18)

Agli ETS, diversi dalle imprese sociali,

si applicano le disposizioni di cui al

presente titolo nonché le norme del titolo

II del TUIR, in quanto compatibili

(81)

Le attività di interesse generale di cui all’art. 5 del CTS, ivi incluse quelle accreditate o contrattualizzate o convenzionate con la PA, si considerano di natura non commerciale quando:

A. sono svolte a titolo gratuito,

L’art. 79 del Codice del Terzo Settore (2/18)

(82)

B. sono svolte dietro versamento di corrispettivi che non superano i costi effettivi,

tenuto anche conto degli apporti economici degli enti della PA e

salvo eventuali importi di partecipazione alla spesa previsti dall’ordinamento

L’art. 79 del Codice del Terzo Settore (3/18)

(83)

per la ricerca scientifica di particolare interesse sociale

se sono svolte direttamente dagli ETS con tale finalità principale e,

purché gli utili siano interamente reinvestiti nelle attività di ricerca e nella diffusione gratuita dei loro risultati e non vi sia alcun accesso preferenziale da parte di altri soggetti privat alle capacità di ricerca dell’ente medesimo nonché ai risultati prodotti

L’art. 79 del Codice del Terzo Settore (4/18)

(84)

per la ricerca scientifica di particolare interesse sociale

se sono affidate dagli ETS ad università e altri organismi di ricerca che la svolgono direttamente in ambiti e secondo modalità definite dal DPR n. 135/2003

L’art. 79 del Codice del Terzo Settore (5/18)

(85)

non concorrono, in ogni caso, alla formazione del reddito degli ETS (di cui al comma 5)

i fondi pervenuti a seguito di raccolte pubbliche effettuate occasionalmente anche mediante offerte di beni di modico valore o di servizi ai sovventori, in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione

L’art. 79 del Codice del Terzo Settore (6/18)

(86)

non concorrono, in ogni caso, alla formazione del reddito degli ETS (di cui al comma 5)

i contributi e gli apporti erogati da parte delle amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, comma 2, del D.lgs. n. 165/2001, per lo svolgimento delle attività di cui ai commi 2 e 3 dell’art. 79 CTS

L’art. 79 del Codice del Terzo Settore (7/18)

(87)

si considerano ETS non commerciali gli ETS che:

svolgono in via esclusiva o prevalente le

attività di cui all’art. 5 del CTS in conformità

ai criteri indicati nei commi 2 e 3 dell’art. 79

L’art. 79 del Codice del Terzo Settore (8/18)

(88)

indipendentemente dalle previsioni statutarie gli ETS assumono fiscalmente la qualifica di

ETS commerciali qualora:

i proventi delle attività di cui all’art. 5 del CTS, svolte in forma d’impresa non in conformità ai criteri indicati nei commi 2 e 3 …

L’art. 79 del Codice del Terzo Settore (9/18)

(89)

indipendentemente dalle previsioni statutarie gli ETS assumono fiscalmente la qualifica di

ETS commerciali qualora:

… nonché le attività di cui all’art. 6, fatta eccezione per le attività di sponsorizzazione svolte nel rispetto dei criteri di cui al decreto previsto dall’art. 6, …

L’art. 79 del Codice del Terzo Settore (10/18)

(90)

indipendentemente dalle previsioni statutarie gli ETS assumono fiscalmente la qualifica di

ETS commerciali qualora:

superano, nel medesimo periodo d’imposta, le entrate derivanti da attività non commerciali …

L’art. 79 del Codice del Terzo Settore (11/18)

(91)

si intendono “entrate da attività non commerciali”

i contributi, le sovvenzioni, le liberalità, le quote associative dell’ente e ogni altra entrata assimilabile alle precedenti, ivi compresi i proventi e le entrate considerate non commerciali ai sensi dei commi 2, 3 e 4 lett. b)

L’art. 79 del Codice del Terzo Settore (12/18)

(92)

per un ETS non commerciale che diventa ETS commerciale

il mutamento di qualifica opera a partire dal periodo d’imposta in cui l’ente assume natura commerciale

vale l’art. 87 co. 7 del CTS

L’art. 79 del Codice del Terzo Settore (13/18)

(93)

Art. 87 comma 7 CTS

entro 3 mesi da quando si verificano i presupposti per la qualificazione come “ETS commerciale”, tutti i beni devono essere compresi nell’inventario ex art. 15 DPR n.

600/1973 con obbligo di tenuta delle scritture contabili valide in materia di enti commerciali

le scritture contabili riferite al periodo infrannuale dall’inizio del periodo di imposta al momento di cambio della qualifica devono essere eseguite, in deroga alle regole ordinarie, entro tre mesi

L’art. 79 del Codice del Terzo Settore (14/18)

(94)

ulteriori attività non commerciali

si considera non commerciale l’attività svolta dalle associazioni del TS nei confronti dei propri associati, familiari e conviventi degli stessi in conformità alle finalità istituzionali dell’ente

deroga e specificità delle APS: art. 85 CTS

L’art. 79 del Codice del Terzo Settore (15/18)

(95)

non concorrenza alla formazione del reddito

non concorrono alla formazione del reddito delle associazioni del TS le somme versate dagli associati a titolo di quote o contributi associativi

L’art. 79 del Codice del Terzo Settore (16/18)

(96)

deroga alla non commercialità

si considerano, tuttavia, attività di natura commerciale le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nei confronti degli associati, familiari o conviventi degli stessi verso pagamento di corrispettivi specifici, compresi i contributi e le quote supplementari determinati in funzione delle maggiori o diverse prestazioni alle quali danno diritto …

L’art. 79 del Codice del Terzo Settore (17/18)

(97)

categoria reddituale di tali corrispettivi

… detti corrispettivi concorrono alla formazione del reddito complessivo come componenti del reddito di impresa o come redditi diversi a seconda che le relative operazioni abbiano carattere di abitalità o di occasionalità

L’art. 79 del Codice del Terzo Settore (18/18)

(98)

Il reddito complessivo degli ENC

Il reddito complessivo degli enti non commerciali è formato da:

redditi fondiari;

redditi di capitale;

redditi di impresa;

redditi diversi.

(99)

Le specificità della base imponibile

Non si considerano attività commerciali le prestazioni di servizi non rientranti nell’art.

2195 del codice civile rese in conformità alle

finalità istituzionali dell’ente senza specifica

organizzazione e verso pagamento di

corrispettivi che non eccedono i costi di diretta

imputazione

(100)

I regimi forfetari di valorizzazione del reddito Situazione ante riforma

legge 16.12.91 n. 398 ( associazioni sportive dilettantistiche nonché

[art. 9 bis d.l. n. 417/91]

pro loco e associazioni senza scopo di lucro )

art. 145 del Tuir ( servizi = 15% fino a € 15.493,71,

25% oltre e fino a € 309.874,14; altre attività = 10% fino a €

25.822,84, 15% oltre e fino a € 516.456,90 )

(101)

I regimi forfetari di valorizzazione del reddito Situazione post riforma

art. 80 CTS = regime forfetario degli ETS non commerciali (servizi = 7% fino a € 130.000, 10% oltre e fino a € 300.000, 17% oltre € 300.000; altre attività = 5%

fino a € 130.000, 7% oltre e fino a € 300.000, 14% oltre € 300.000)

art. 86 CTS = regime forfetario per le attività

commerciali svolte dalle APS e dale ODV (max € 130.000

con reddittività 1% per ODV e 3% per APS)

(102)

I regimi di valorizzazione del reddito Situazione post riforma

art. 84 CTS = regime fiscale ODV

sostituisce il DM 25/5/1995 in materia di

“attività commerciali marginali”

prevede una esenzione dall’imposta per i

redditi degli immobili destinati in via

esclusiva allo svolgimento di attività non

commerciali

(103)

I regimi di valorizzazione del reddito Situazione post riforma

art. 85 CTS = regime fiscale APS

ripropone, sostanzialmente, per le APS le regole già previste per le associazioni privilegiate di cui all’art. 148 comma 3

prevede una esenzione dall’imposta per i

redditi degli immobili destinati in via

esclusiva allo svolgimento di attività non

commerciali

(104)

I regimi di valorizzazione del reddito Situazione post riforma

art. 86 CTS = regime forfetario per ODV e APS rappresenta una facoltà da esercitare con apposita opzione,

il regime è relativo alle attività commerciali

eventualmente svolte ed è applicabile se i

ricavi, ragguagliati al periodo di imposta,

non superano € 130 mila

(105)

I regimi di valorizzazione del reddito Situazione post riforma

art. 86 CTS = regime forfetario per ODV e APS le ODV determinano il reddito applicando all’ammontare dei ricavi un coefficiente di redditività dell’1%

le APS determinano il reddito applicando

all’ammontare dei ricavi un coefficiente di

redditività del 3%

(106)

I regimi di valorizzazione del reddito Situazione post riforma

art. 86 CTS = regime forfetario per ODV e APS esonero dagli obblighi di registrazione e di tenuta delle scritture contabili

dichiarazione dei redditi da presentare secondo le ordinarie regole

obbligo di conservazione dei documenti

ricevuti ed emessi

(107)

I regimi di valorizzazione del reddito Situazione post riforma

art. 86 CTS = regime forfetario per ODV e APS

obbligo di versamento dell’IVA relativa alle operazioni in reverse charge

esonero dal versamento dell’IVA e da tutti gli altri obblighi previsti dal DPR n. 633/1972 ad eccezione degli

obblighi di numerazione e conservazione delle

fatture di acquisto e delle bollette doganale, di

certificazione dei corrispettivi e di conservazione

dei relative documenti

(108)

I regimi di valorizzazione del reddito Situazione post riforma

art. 86 CTS = regime forfetario per ODV e APS

possibilità di optare per l’applicazione dell’IVA nei modi ordinari; vincolo dell’opzione per 3 anni

per i forfetari esclusione da:

studi di settore parametri

indici sistematici di affidabilità

(109)

Le associazioni privilegiate Situazione ante riforma

deroga al principio secondo il quale le prestazioni di servizi e cessioni di beni a fronte di corrispettivo specifico costituiscono svolgimento di attività commerciale ancorchè rivolte agli associati;

si tratta di associazioni: politiche, sindacali, di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale, di formazione scolastica della persona;

i cui statuti si siano uniformati alle indicazioni previste

dall’art. 148 comma 8 del Tuir.

(110)

Le associazioni privilegiate Situazione post riforma

art. 89 comma 4 CTS

rimangono “associazione privilegiate” le sole associazioni:

politiche sindacali di categoria religiose

sportive dilettantistiche

(111)

Associazioni privilegiate: le clausole statutarie Situazione ante riforma

divieto di distribuire, anche indirettamente, utili, avanzi, fondi, riserve, capitale, ecc.;

obbligo di impiego degli avanzi e utili a favore di attività istituzionali e connesse;

obbligo di devoluzione del patrimonio in caso di scioglimento per qualunque causa (

sentita l’Agenzia per il terzo settore

);

obbligo di redigere e approvare annualmente un rendiconto economico e finanziario;

disciplina uniforme del rapporto associativo volta a garantire l’effettività del rapporto;

intrasmissibilità della quota (

ad eccezione dei trasferimenti a causa di

) e non rivalutabilità della stessa.

(112)

ETS: le clausole statutarie Situazione post riforma

art. 21 CTS = atto costitutivo e statuto

art. 8 co. 2 CTS = destinazione del patrimonio ed assenza di scopo di lucro (ex divieto di distribuire, anche indirettamente, utili, avanzi, fondi, riserve, capitale, ecc.)

art. 8 co. 1 CTS = esclusivo perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale (ex obbligo di impiego degli avanzi e utili a favore di attività istituzionali e connesse)

art. 9 CTS = devoluzione del patrimonio in caso di scioglimento

(ex obbligo di devoluzione del patrimonio in caso di scioglimento per qualunque causa)

art. 13 CTS = scritture contabili e bilancio (ex obbligo di redigere e approvare annualmente un rendiconto economico e finanziario)

art. 23 e 24 CTS = procedure di ammissione e carattere aperto

delle associazioni e assemblea (ex disciplina uniforme del rapporto

associativo volta a garantire l’effettività del rapporto)

(113)

La rilevanza dell’attività ai fini dell’iva (1/2)

In generale per gli enti pubblici e privati (

diversi dalle

società

), compresi i consorzi, le associazioni o altre

organizzazioni senza personalità giuridica che

non abbiano per oggetto esclusivo o principale

l’esercizio di attività commerciali o agricole si

considerano effettuate nell’esercizio di impresa

solo le cessioni di beni e prestazioni di servizi

fatte nell’esercizio di attività commerciali o

agricole.

(114)

La rilevanza dell’attività ai fini dell’iva (2/2)

Valgono regole di non commercialità con

riferimento alle cessioni di beni e prestazioni di

servizi realizzate in conformità alle finalità

istituzionali a favore di associati o assimilati da

parte delle c.d. “associazioni privilegiate” a condizione

che gli statuti delle stesse si conformino ad alcune

previsioni specifiche (

art. 4 commi 4, 6 e 7 del Dpr n. 633/72

)

(115)

La perdita di qualifica di ETS o ETS non

commerciale (1/4)

art. 94 CTS

ai fini dell’applicazione del Titolo X (normativa fiscale), l’amministrazione finanziaria esercita autonomamente attività di controllo in merito a quanto previsto dagli articoli:

8 assenza scopo di lucro

9 devoluzione del patrimonio 13 scritture contabili e bilancio 15 libri sociali obbligatori

23 procedura di ammissione

24 assemblea

(116)

La perdita di qualifica di ETS o ETS non

commerciale (2/4)

art. 94 CTS

obbligo del contraddittorio

l’amministrazione finanziaria ha l’obbligo, a pena di

nullità del relativo atto di accertamento, di inviare

l’ente a comparire per fornire dati e notizie rilevanti ai

fini dell’accertamento

(117)

La perdita di qualifica di ETS o ETS non

commerciale (3/4)

art. 94 CTS

l’amministrazione finanziaria a seguito dell’attività di

controllo trasmette all’ufficio del Registro unico

nazionale del Terzo settore ogni elemento utile ai fini

della valutazione in merito all’eventuale cancellazione

dal Registro unico di cui all’art. 45 ove ne ricorrano i

presupposti

(118)

La perdita di qualifica di ETS o ETS non

commerciale (4/4)

art. 101 comma 8 CTS

la perdita della qualifica di ONLUS a seguito dell’iscrizione nel Registro unico degli ETS, anche quale Impresa Sociale, non integra una ipotesi di scioglimento dell’ente

(norma analoga dispone in materia di associazioni

privilegiate ex art. 148 TUIR)

(119)

Sanzioni a carico degli amministratori

art. 91 CTS

da € 5.000 a € 20.000 in caso di distribuzione indiretta di utili

da € 1.000 a € 5.000 in caso di devoluzione in assenza o difformità al parere dell’ufficio del Registro unico

da € 2.500 a € 10.000 nei casi di abuso della qualifica di ETS, ODV e APS (possibilità di raddoppio)

da € 500 a € 5.000 per mancata tempestiva

comunicazione della perdita di qualifica di “non

commercialità” (art. 83 co. 3)

(120)

Attività di monitoraggio e controllo

art. 92 e 93 CTS

le attività di monitoraggio, vigilanza e controllo i controlli:

sussistenza e permanenza dei requisiti necessari all’iscrizione al Registro unico

perseguimento delle finalità civiche, …

adempimento degli obblighi derivanti dall’iscrizione al Registro unico, …

diritto di avvalersi dei benefici anche fiscali, …

corretto impiego delle risorse pubbliche, …

(121)

Libri sociali obbligatori (1/2)

art. 15 CTS libro degli associate o aderenti

libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemble libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’organo di amministrazione

libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’organo di controllo

libro delle adunanze e delle deliberazioni di eventuali altri

organi dell’ente

(122)

Libri sociali obbligatori (2/2)

art. 15 CTS

i libri sono tenuti a cura dell’organo amministrativo o dell’organo a cui si riferiscono specificamente

gli associati o gli aderenti hanno diritto di esaminare i libri sociali secondo le modalità previste dall’atto costitutivo o dallo statuto

tale regola non si applica agli enti religiosi con ramo ETS

(123)

Scritture contabili e bilancio (1/18)

art. 13 CTS

obbligo per tutti gli ETS di redigere il bilancio di esercizio composto da stato patrimoniale, rendiconto, relazione di missione, secondo uno standard definite con apposito decreto ministeriale

per ETS con ricavi, rendite, proventi o entrate inferiori a

€ 220 mila possibilità di bilancio strutturato quale

rendiconto finanziario per cassa

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