Misure Meccaniche e Termiche Misure di Temperatura pag. 1
Misura di Temperatura
Scala Internazionale delle Temperature Termocoppie, Termoresistenze
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A differenze di altre grandezze fisiche la temperatura è una grandezza intensiva e questo rende complicata sia la sua misura (non è possibile eseguire dei confronti con campioni unitari) sia nella definizione di campioni.
Per lunghezza, tempo, massa l’ unità campione è una quantità che può essere divisa o moltiplicata per generare una qualsiasi ampiezza della grandezza.
Cioè se due oggetti di lunghezza uguale vengono “combinati” la lunghezza totale risulterà doppia (idem per tempo e massa);
diversamente, la combinazione di due corpi alla stessa temperatura produrrà la stessa temperatura iniziale.
La Temperatura
Misure Meccaniche e Termiche Misure di Temperatura
Queste considerazioni rendono complesso il problema di definire scale di temperatura adeguate.
Storicamente ci sono stati diversi tentativi di costruire scale di temperatura, riferendosi a fenomeni fisici facilmente riproducibili, in modo da dare valore universale alle scale di temperatura.
Ad esempio la Scala Celsius sfrutta la proprietà della dilatazione di fluidi con la temperatura: attribuisco il valore 0°C al punto di fusione del ghiaccio e 100°C al punto di ebollizione dell’acqua.
Interpolando linearmente tra questi due punti si costruisce una scala di temperature.
La Temperatura – scale di temperatura
Misure Meccaniche e Termiche Misure di Temperatura
La costruzione scale di temperatura (e di strumenti di misura) generalmente si basa sull’idea che la variazione di temperatura provoca in un copro la variazione di altre grandezze:
• variazione di stato fisico (solido, liquido, gassoso)
• variazione di volume ΔV
• variazione di proprietà elettriche
• Variazione di irraggiamento
La variazione dello stato è utilizzata per definire i punti fissi, ovvero i campioni di temperatura Tda utilizzare per le tarature mentre la variazione delle altre grandezze fisiche (volume, proprietà elettriche, e irraggiamento) vengono utilizzati come principi fisici per realizzare i termometri.
La Temperatura – scale di temperatura
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Esistono varie scale di temperatura, sia utilizzate in ambito del vivere comune, sia in ambito industriale e tecnico, sia scientifico e di ricerca:
Scala Celsius (°C) Scala Fahrenheit (°F)
…
Scala termodinamica delle temperature (K)
Scala Pratica Internazionale delle Temperature (IPTS-68 - ITS-90)
La Temperatura – scale di temperatura
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La Scala Pratica Internazionale delle Temperature (ITS-90) viene utilizzata per definire i riferimenti standard alla temperatura oggi utilizzati.
La Scala Pratica Internazionale delle Temperature (IPTS International Practical Temperature Scale) è stata oggetto di diverse revisioni (1948-54-60-68 e 1990 - in quest’ultimo caso anche il nome è cambiato inITS 90 – International Temperature Scale) è oggi il riferimento per le misure di temperatura.
Guide to the Realization of the ITS-90:
https://www.bipm.org/en/committees/cc/cct/guide-its90.html
delle Temperature – ITS 90
La Scala Internazionale delle Temperature (ITS-90) definisce la temperatura attraverso tre informazioni:
1) Strumenti da utilizzare(termometri primari – termometri a gas, termoresistenze, pirometri)
2) Regole per definire la temperatura(equazioni che definiscono il funzionamento dei termometri)
3) Punti fissida utilizzare per valutare i parametri delle regole (coefficienti delle equazioni)
Scala Pratica Internazionale delle Temperature – ITS 90
Thomas Seebeck nel 1821 scoprì che quando due fili conduttori di metalli differenti sono uniti alle due estremità (giunti) e questi sono a temperature differenti, c’è un flusso continuo di corrente nel circuito termoelettrico (effetto Seebeck).
Se il circuito viene aperto si osserva che la differenza di potenziale (tensione di Seebeck), è funzione della differenza di temperatura e della tipologia dei due metalli
Termocoppie
A
B B
T1 T2
T ≠ T fem
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Leggi delle Termocoppie
“In un circuito formato da 2 materiali diversi A e B, se i giunti sono a temperatura T1≠T2, nel circuito si genera una f.e.m. funzione della differenza di temperatura.”
Termocoppie
A
B B
T1 T2
T1≠ T2 fem
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Leggi delle Termocoppie
“In un circuito formato da 2 materiali diversi A e B, se i giunti sono a temperatura T1≠T2, nel circuito si genera una f.e.m. funzione della differenza di temperatura.”
Giunto a temperatura maggiore si chiama giunto caldo; quella a temperatura inferiore giunto freddo. Il giunto di misura è solitamente quello caldo, mentre il giunto freddo è giunto di riferimento.
Termocoppie
A
B B
T1 T2
T1≠ T2 fem
T3 T4
T5
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Leggi delle Termocoppie
“L’introduzione di un terzo metallo C in una termocoppia A e B non modifica la fem se le nuove giunzioni sono isoterme (T3=T3) e T1e T2sono invariate.”
Termocoppie
A
B B
T1 T2
fem T1≠ T2
T3 T3
C C
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Leggi delle Termocoppie
“Se la termocoppia A e C con i giunti a T1e T2genera la fem EACe la termocoppia B e C con i giunti a T1e T2genera la fem EBC, allora la termocoppia A e B con i giunti T1 e T2 genera la fem EAB=EAC+EBC.”
Termocoppie
A
C C
T1 T2
EAC T1≠ T2
C
B B
T1 T2
ECB
A
B B
T1 T2 EAB=EAC+ECB
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Questa proprietà permette di calcolare il potere termoelettrico di una termocoppia realizzata con due metalli A e B qualsiasi se è noto il loro potere termoelettrico rispetto ad un unico materiale C, considerato come standard di riferimento (Platino, Pt).
Questo permette a priori di stimare la sensibilità attesa per una termocoppia.
Termocoppie
Esistono tabelle e grafici dei poteri termoelettrici riferiti al Platino a 0°C.
Il potenziale di una qualunque termocoppia si ottiene per differenza tra i potenziali (compresi di segno) dei due materiali con il Pt, grazie alla legge appena espostaa-fè la termocoppia più sensibile:
le termocoppie più sensibili sono costituite da materiali lontani nella scala dei potenziali.
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Leggi delle Termocoppie
“Se la termocoppia A e B con i giunti a T1e T2genera la fem E12e con i giunti a T2 e T3 genera la fem E23, allora essa genera E13=E12+E23.”
Termocoppie
A
B B
T1 T3
E13=E12+E23
A
B B
T2 T3
E23
A
B B
T1 T2
E12
Questa proprietà è utilizzata per riferire le misure di una qualsiasi temperatura T3 a 0°C senza necessariamente tenere il giunto di riferimento a 0°C.
Sebbene numerosi materiali sono soggetti a effetti termoelettrici, solo un limitato numero di coppie vengono ampiamente utilizzate.
Termocoppie per uso industriale sono standardizzate dalla norma IEC 60584 che prevede i materiali delle coppie che vengono codificate con una lettera lettera (più comuni K, T, J).
Termocoppie
Platino-Rodio/Platino (R,S): 0-1700°C -alte temperature, ambienti ossidanti, molto stabile ma poco sensibile
Chromel/Alumel (K): -200-1300°C alte temperature Rame/Constantana (T): -200-350°C
Ferro/Constantana (J): 0-750°C limite superiore dovuto a ossidazione ferro, molto sensibile (la più utilizzata in industria) Chromel/Constantana (E): <1000°C la più sensibile
Incertezza tipica di fili standard non tarati uno per uno per uno:
Pt / PtRodio (R ed S) ± 0.25% lettura Cu / Costantana (T) ± 0.50% della lettura Cromel / Allumel (K) ± 0.75% della lettura F /C t t (J) ± 1.00% della lettura
Termocoppie comuni
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I circuiti di misura prevedono che si valuti la fem generata dalla termocoppia attraverso uno strumento di misura della tensione (voltmetro).
Termocoppie – circuiti di misura
A B
Tx Trif
C
T3 femC
Trif
12.34
T3
E’ necessario assicurarsi che i due giunti di riferimento siano alla stessa temperatura Trif, e inoltre questa temperatura deve essere nota.
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In ambito di laboratorio viene realizzato il giunto di riferimento con una temperatura nota e costante mediante un bagno di acqua e ghiaccio.
Termocoppie – circuiti di misura
A B
Tx
Trif T3 fem
C C
Trif
12.34
T3
Acqua e ghiaccio
Mercurio
Misure Meccaniche e Termiche Misure di Temperatura
In ambito industriale invece la temperatura del giunto di riferimento è quella ambiente e viene valutata mediante l’impiego di un secondo trasduttore di temperatura (diverso da una termocoppia).
Termocoppie – circuiti di misura
A B
Tx Trif
C
T3 femC
Trif
12.34
T3
Exr Er0 Ex0
Misure Meccaniche e Termiche Misure di Temperatura
Poiché la legge di funzionamento delle termocoppie non è lineare è necessario conoscerla.
A pari differenza di potenzialeEsi possono avereDTdiverse a seconda del valore della temperatura del giunto di riferimento.
Termocoppie – circuiti di misura
Nei sistemi di condizionamento delle termocoppie tale curva è implementata in modo da poter compensare la temperaturaTrif direttamente.
Trif Tx Trif Tx
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I giunti di misura (giunto caldo) possono essere realizzati autonomamente o essere realizzati direttamente dal costruttore della termocoppia.
Le prestazioni meccaniche e metrologiche dello strumento (prontezza) dipendono dal tipo di giunto.
Termocoppie – Giunti di Misura
I giunti di misura (giunto caldo) possono essere realizzati autonomamente o essere realizzati direttamente dal costruttore della termocoppia.
Le prestazioni meccaniche e metrologiche dello strumento (prontezza) dipendono dal tipo di giunto.
Termocoppie – Giunti di Misura
Cinque anni dopo la scoperta di Seebeck relativa alle termocoppie, nel 1826, Sir William Siemens suggerì l’utilizzo di del platino come elemento in un termometro a resistenza. Ancor oggi il platino è utilizzato come elemento primario per costruire termometri a resistenza ad alta accuratezza(il termometro a resistenza di platino, PRTD, è uno degli strumenti utilizzati come campione nella ITS-90).
Il principio su cui si basa il funzionamento delle termoresistenze è la relazione che esiste fra resistenza di un conduttoreRe la sua temperaturaT.
𝑅 = 𝑅 𝑇
Termoresistenze
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I termometri a resistenza metallica, più comunemente detti termoresistenze (RTD, Resistance Temperature Detectors), si basano sulla variazione di resistenza di un metallo in funzione della temperatura a cui è sottoposto.
Termoresistenze
0 200 400 600 800 1000
1 2 3 4 5 6 7 8
-200
Temperatura °C
R/R0 Nickel
Rame
Platino
Misure Meccaniche e Termiche Misure di Temperatura pag. 26
La relazione che esiste fra resistenza e temperatura è generalmente non lineare del tipo:
𝑅 = 𝑅 1 + 𝛼 ⋅ Δ𝑇 + 𝛽 ⋅ Δ𝑇 + 𝛾 ⋅ Δ𝑇 + ⋯
Per alcuni materiali il comportamento è piuttosto lineare e in genere dipende dal grado di purezza del materiale, quindi si utilizza la relazione:
𝑅 = 𝑅 1 + 𝛼 ⋅ Δ𝑇 a viene detto coefficiente di temperatura.
Sia in ambito industriale che per misure in laboratorio il materiale più utilizzato è il Platino
Termoresistenze
Misure Meccaniche e Termiche Misure di Temperatura
Termoresistenze - materiali
Platino Nickel Rame
-300 -200 -100 0 100 200 300 400 500 °C
materiale punto di fusione coefficiente di temperatura
[°C] [W/W°C]
Platino 1773 3.85 10-3
Nickel 1455 6.17 10-3
Rame 1083 4.26 10-3
filo di Platino
protezione esterna supporto isolante
Termoresistenze – il sensore
Il sensore è un filo (un film) conduttore montato su un supporto isolante e protetto da un involucro esterno.
A film metallico: un sottile film di platino è depositato all’interno di un elemento ceramico ricoperto con materiale vetroso per proteggere da umidità e agenti inquinanti.
A filo avvolto: filo (diametro 7-μm) avvolto su un mandrino cilindrico di ceramica per evitare deformazioni meccaniche. Buona accuratezza per uso industriale
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Termoresistenze
Uno dei problemi principali per questo tipo di strumento di misura è assicurare al conduttore una variazione di resistenza elettrica che sia solamente funzione della temperatura e non della deformazione meccanica.
Estensimetri --> deformazione meccanica Termoresistenze --> variazione di termperatura
Un secondo aspetto da considerare è che il passaggio di corrente nella resistenza dissipa energia per effetto Joule che innalza la temperatura del sensore stesso.
Misure Meccaniche e Termiche Misure di Temperatura pag. 30
Termoresistenze – Pt100
Il materiale più utilizzato per la realizzazione di termoresistenze, per le sue buone proprietà di linearità, è ilPlatino(Pt).
Le termoresistenze che si utilizzano in ambito industriale sono le Pt100, con resistenza nominale a 0°C di 100W, e range di funzionamento tipicamente nell’ordine di -50°C e +200°C
Termoresistenze – Termistori
Con il medesimo principio di misura delle termoresistenze a filo metallico, dove il materiale è un metallo puro, vengono realizzati i termistoriche sono termoresistenzea semiconduttore.
Solitamente vengono realizzati con ossidi metallici sinterizzati (Mn, Ni, Co, Si ecc.)
Le proprietà di questi semiconduttori rendono il sensore molto sensibile ed utilizzato comunemente per fare misure di temperatura, attorno alla temperatura ambiente.
R/ R25°C
1000 100 10 1 0.1 0.001 0.0001
Termoresistenze – circuiti di misura
Per quanto riguarda la misura di temperatura mediante l’utilizzo di termoresistenze il problema è quello di misurare una variazione di resistenza elettrica.
Esistono due metodi di misura comunemente utilizzati:
• Metodo volt-amperometrico
• Ponte di Wheatstone
I problemi relativi alla misura della variazione di resistenza elettrica sono principalmente:
• Resistenza dei fili di collegamento
• Autoriscaldamento
• FEM nei collegamenti (termocoppie)
Misure Meccaniche e Termiche Misure di Temperatura pag. 33
R2 Vout
R4 R3
R1 E0
Termoresistenze – circuiti di misura
Il ponte di Wheatstone è un particolare circuito elettrico formato da 4 resistenze.
Per questa configurazione si ha𝑉 = 𝐸 ⋅ ⋅ ⋅
⋅
Il ponte è bilanciato, ovvero 𝑉 = 0 se 𝑅 ⋅ 𝑅 = 𝑅 ⋅ 𝑅 . Questa condizione può essere utilizzata per eseguire misure per azzeramento.
Se le quattro resistenze sono dello stesso valore si ha:𝑉 ≅ ⋅ Usando questo principio è possibile anche misure per deflessione.
Misure Meccaniche e Termiche Misure di Temperatura pag. 34
R2 Vout
R4 R3
R1 E0
Termoresistenze – collegamento a 2 fili
Nel collegamento a 2 fili si utilizza una resistenza di misura (termoresistenza) collegata al ponte con due fili.
La misura è per azzeramento; Si utilizza la lettura del bilanciamento del ponte 𝑉 = 0come lettura e si utilizza R3 per bilanciare.
Se 𝑅 ⋅ 𝑅 = 𝑅 ⋅ 𝑅 , mantenendo costanti R3e R4, si ha:
𝑅 = 𝑅 Normalmente si ha
𝑅 = 𝑅 ≅ 100 Ω 𝑅 = 𝑅 ≫ 100 Ω = 1000 Ω
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Termoresistenze – collegamento a 2 fili
I problemi nel collegamento a 2 fili sono legati principalmente a 2 aspetti:
• i cavi di collegamento del sensore possono essere anche piuttosto lunghi e quindi hanno una loro resistenza che si somma alla resistenza del sensore
• il gradiente termico sui cavi rende ulteriore complesso considerare la resistenza dei cavi stessi in quanto varia.
Termoresistenze – collegamento a 3 fili
Nel collegamento a 3 fili solitamente la misura avviene per deflessione, cioè si legge lo sbilanciamento del ponte 𝑉 ≠ 0 come lettura che è funzione della DR del sensore:
𝑉 ≅𝐸
4 ⋅Δ𝑅 𝑅
R2 Vout
R4 R3
R1 E0
Il terzo filo (azzurro) serve per leggere la tensione di sbilanciamento del ponte.
Le variazioni di resistenza sui lati 1 e 3 (legate ai cavi rossi) si elidono essendo su lati adiacenti con medesima resistenza.
𝑅 = 𝑅 ≅ 100 Ω 𝑅 = 𝑅 ≫ 100 Ω = 1000 Ω