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contagiati nei posti di lavoro

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Academic year: 2021

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23-01-2021 15

IL RAPPORTO INAIL II 6,2% del positivi totali

Nel "L020 sono stati 131 mila

i

contagiati nei posti di lavoro

» Roberto Rotunno 1 metro di quanto l'emer- genza Covid abbia reso (an- cora) meno sicuri i luoghi di lavoro è nel report Inail di fi- ne 2020: da quando a febbraio la pandemiaha colpito il nostro Paese,131 mila persone si sono infettate mentre erano in servi- zio e, di queste, 423 hanno per- so lavita. Quasi un quarto degli

"infortuni" in azienda è stato causato dal virus, che ha messo in pericolo soprattutto quelle categorie di addetti "essenzia- li", impossibilitati a rifugiarsi nello smart working.

L'impatto della seconda on- data è stato più pesante della prima. Nell'ultimo trimestre, infatti, i contagi in azienda (o in corsia) sono stati quasi 75.500:

il 57,6% del totale ha preso il

LA SECONDA ONDATA PEGGIO DELLA PRIMA NEI LUOGHI di lavoro ['autunno è stato assai peggio della primavera guanto a contagi Covid.

Nell'ultimo trimestre 2020 i contagi in azienda (o in corsia) sono stati

quasi 75.500: il 57,6% del totale ha preso il Covid tra ottobre e dicembre contro il 38,5% del periodo marzo-maggio.

Contano le chiusure più rigide in primavera, ma anche la migliore capacità di fare test

Covid tra ottobre e dicembre, contro il 38,5% del periodo marzo-maggio. Questo perché le misure restrittive autunnali hanno mantenuto aperte buo- na parte delle attività produtti- ve, a differenza del lockdown primaverile, e per il maggior numero di tamponi effettuati.

Tuttavia, proprio perché si trat- tava di un ritorno del virus, la speranza era che i protocolli, l'organizzazione e i dispositivi di protezione tenessero più al sicuro i lavoratori.

Così non è stato. A novem- bre abbiamo avuto il maggior numero di denunce, quasi 36 mila (28 mila a marzo). Il per- sonale dellasanità- medici, in- fermieri e assistenti - rappre- senta da solo il 68,8% dei con- tagiati al lavoro. A questi si ag- giunge un 9,1% di amministra- tivi, anch'esso in buona parte nelle strutture sanitarie. Nella

manifattura abbiamo il 3,1%

delle infezioni, il 2,5% nei ser- vizi turistici, l'1,8% nella logi- stica e nel commercio.

Le donne, che compongono la gran parte dell'organico ne- gli ospedali, raggiungono il 69,6% della popolazione con- tagiata in servizio. Ma se ci li- mitiamo a guardare i soli casi con esito mortale, avviene un apparente paradosso: la per- centuale è più che ribaltata (gli uomini sono 1'83,2%). Il dato dei decessi scombussola parec- chio anche la distribuzione per settori: la quota nella sanità scende al 25,2%, più il 10,7%

degli amministrativi; l'indu- stria è al 13,4%, la logistica al 10,7%, il commercio al 9,7%.

Varie le spiegazioni: è possi- bile che il personale sanitario sia più tracciato, quindi sia più facile individuare gli asintoma- tici. Nelle altre professioni, in-

W% al Nord Contagi al lavoro FOTO ANSA

vece, in genere il tampone si fa a chi presenta quantomeno i sin- tomi o a chi ha avuto contatti con positivi. Non è detto, però, che questi dati siano definitivi:

nuove denunce riferite al 2020 potrebbero ancora arrivare all'Inail. Inoltre, questi dati non considerano i non assicu- rati presso l'istituto come auto- nomi e forze armate. Sin dalla primavera, l'Inail ha equipara- to i contagiati al lavoro agli in- fortuni. Il mondo delle imprese ha sempre avversato questa impostazione, perché rischia - anche se non è un automatismo - di far ricadere responsabilità

penali sulle aziende.

Il 2020 sarà certamente l'anno nero delle morti sul lavo- ro. I numeri aumenteranno ri- spetto al 2019, ma a mutare sa- la "geografia" dei decessi: as- sai meno per sinistri stradali nel tragitto tra casa e azienda e meno incidenti "violenti", ma più vite portate via dal Covid.

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