Conclusioni
In questo lavoro `e stato implementato un sistema di acquisizione di segnali cardio-respiratori, ottenuti con l’utilizzo di un unico sensore capace di lavorare in diverse modalit`a. In particolare, il dispositivo `e in grado di commutare su due diversi canali di acquisizione ottenendo: il pattern respiratorio e i rumori originati dal battito cardiaco nel caso sia selezionato il canale a bassa frequenza;
il movimento nel tempo della parete cardiaca nel caso sia selezionato il canale ad alta frequenza. In quest’ultimo caso il sistema lavora come un ecografo in M-mode, ricevendo gli echi ultrasonici provenienti dalla parete cardiaca in- viati attraverso un apposito circuito impulsatore/ricevitore. Se nel caso del canale a bassa frequenza ci si `e limitati a convertire digitalmente il segnale suddetto, dopo averlo opportunamente amplificato e filtrato, per poterlo suc- cessivamente elaborare a livello software su PC, nel caso del canale ultrasonico si `e reso necessario condizionare il segnale con un apposito front-end proget- tato ad-hoc. Questo perch`e l’elevata frequenza del segnale (2.5 MHz) non ne consentiva la conversione analogico-digitale con un semplice microcontrollore, la cui frequenza di clock era comunque troppo bassa per garantire un corretto campionamento e invio. D’altronde, la specifica di indossabilit`a che il sistema doveva soddisfare implicava la necessit`a di contenere i consumi, che sarebbero cresciuti inevitabilmente adottando sistemi di acquisizione pi`u complessi. Di qui la scelta di condizionare il segnale per consentire al microcontrollore di estrarre il parametro di interesse: il tempo intercorrente tra l’invio dello spike e la ricezione dell’eco prodotto dalla parete cardiaca. Questo parametro ha consentito la ricostruzione del profilo nel tempo di un bersaglio in movimento.
Sempre nell’ottica di implementare un sistema indossabile si `e reso necessario equipaggiarlo con un modulo per la trasmissione wireless. Tra gli standard esi- stenti si `e scelto di utilizzare ZigBee per la su`a semplicit`a in termini di costo e di basso consumo. Il modulo scelto ha dimostrato di funzionare correttamente fino ad una distanza di circa 10 m.
Le prove effettuate in laboratorio hanno dimostrato la validit`a del sistema e la sua capacit`a di acquisire da entrambi i canali implementati e di trasmet- tere correttamente i dati al PC. Se per quel che riguarda il canale a bassa frequenza i test sull’uomo hanno dato risultati soddisfacenti, l’acquisizione dal canale ultrasonico ha evidenziato invece delle problematiche. Innanzitutto il segnale ricevuto `e estrememente pi`u debole rispetto a quello ottenuto con i test di laboratorio. Questo perch`e i tessuti presentano coefficienti di assorbimento non trascurabili che fanno s`ı che l’eco di ritorno perda molta della sua intensit`a durante il percorso. Secondariamente, ed `e questo forse l’aspetto pi`u limitante evidenziato nelle prove, si `e verificata una certa difficolt`a nel posizionamen- to del sensore affinch`e questo consentisse la ricezione degli echi. Questo fatto
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e dovuto indubbiamente alla elevata direttivit`a del trasduttore che, sebbene rappresenti un vantaggio perch`e consente di puntare la parete cardiaca senza interferire con altri bersagli, f`a s`ı che il sensore debba essere orientato in manie- ra molto precisa, pena la non ricezione degli echi. Tale problematica potrebbe essere risolta con l’utilizzo di pi`u sensori in modo da avere una superficie di ricezione pi`u ampia e contemporaneamente con lo studio e la realizzazione di un sensore sempre pi`u adattato alla conformazione del corpo. Nonostante tut- to, per`o, i risultati ottenuti debbono considerarsi soddisfacenti e rappresentano sicuramente un incentivo alla prosecuzione nello studio e nella messa a punto di tale sistema di monitoraggio.