Riqualificazione urbana dell’ex area ospedaliera “Campo di Marte” a Lucca attraverso la progettazione di un nuovo complesso scolastico: progetto architettonico e progetto antincendio
Candidato: Giulia Scappini / Matricola: 454849 / Relatori: Prof. Arch. Luca Lanini, Arch. Pietro Carlo Pellegrini, Dott. Ing. Alessandro Briganti / DESTeC / Scuola di Ingegneria / a.a. 2017/2018
Oggetto tavola: Misure di protezione antincendio
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MISURE DI PROTEZIONE ANTINCENDIO
ISOLAMENTO CON
DISTANZE DI SICUREZZA
L’isolamento è una misura di protezione passiva, che serve ad impedire la propagazione di un incendio, originato da impianti o strutture
particolarmente pericolosi, ad edifici o infrastrutture posti nelle vicinanze. Si realizza quindi attraverso la previsione di distanze di sicurezza, con cui si mantiene una fascia di rispetto ad attività pericolose per il rischio incendio. La distanza di sicurezza esterna è la minima distanza, misurata orizzontalmente, tra il perimetro in pianta di
ciascun elemento pericoloso, per l’azione del fuoco, di una attività e il perimetro del più vicino fabricato esterno all’attività stessa. La distanza di sicurezza interna invece è la minima distanza, misurata orizzontalmente, tra i perimetri in pianta dei vari elementi pericolosi di una stessa attività.
RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE
La resistenza al fuoco è l’attitudine di una struttura o di un elemento di compartimentazione a conservare, durante un periodo di tempo determinato:
- la stabilità “R”, definita come l’attitudine di un elemento da costruzione a conservare la resistenza meccanica sotto l’azione del fuoco;
- la tenuta “E”, definita come l’attitudine di un elemento da costruzione a non lasciar passare né produrre, se sottoposto all’azione del fuoco da un lato, fiamme, vapori o gas caldi sul lato opposto;
- l’isolamento termico “I”, definito come l’attitudine di un elemento da costruzione a ridurre, entro un dato limite, la trasmissione del calore.
La resistenza al fuoco di una struttura si esprime quindi in minuti ed è suddivisa in classi da un minimo di 15 ad un massimo di 360 minuti.
COMPARTIMENTAZIONE
Un sistema di protezione passiva di fondamentale importanza è la compartimentazione dell’edificio, ovvero la suddivisione dell’edificio stesso in parti diverse, ciascuna delimitata da elementi
costruttivi orizzontali e verticali, progettati e realizzati per
resistere al fuoco per un certo tempo prestabilito.
Grazie alla compartimentazione si riesce ad evitare la
propagazione di un incendio da una zona all’altra di un edificio, perché si isola l’incendio al compartimento nel quale si sviluppa, consentendo l’evacuazione delle persone
o l’arrivo dei soccorsi e la limitazione dei danni ai beni materiali contenuti nell’edificio.
Per essere efficiente la compartimentazione, è però necessario che nelle strutture costituenti il comparto non vi siano soluzioni di continuità o, se create, abbiano le caratteristiche del comparto stesso. Perciò le porte devono essere dotate di congegni di autochiusura e possedere le stesse caratteristiche di resistenza al fuoco delle strutture del compartimento.
VIE DI ESODO
All’interno di qualunque tipo di edificio, è necessario individuare il sistema delle vie di uscita, ovvero quel percorso senza ostacoli al deflusso che, in caso di incendio, consente alle persone dentro l’edificio di raggiungere un luogo sicuro.
La norma stabilisce, per ogni tipo di edificio, la larghezza minima delle vie di fuga in base alla capacità di deflusso del tipo di edificio, definita come il numero massimo di persone di un compartimento che può defluire attraverso un’uscita di
“modulo uno”, corrispondente a 60 cm, in un dato periodo di tempo. La lunghezza massima
delle vie di fuga è invece stabilito dalla norma in base al tipo di rischio incendio: a seconda dell’indice di rischio d’incendio basso, medio e alto vengono stabilite delle lunghezze massime delle vie di fuga, che derivano dal tempo necessario allo sfollamento totale di un compartimento.
La norma stabilisce anche la larghezza minima delle uscite di emergenza, che corrispondono alle porte installate lungo il sistema delle vie di uscita, e delle rampe di scale
antincendio, ovvero quelle scale esterne o protette, in quanto racchiuse da un compartimento antincendio.
IMPIANTI DI ESTINZIONE
Per incendi ampi è necessario utilizzare impianti di estinzione incendi fissi, che si basano su una rete di idranti o naspi.
Gli idranti sono composti da una presa d’acqua o attacco, una tubazione flessibile o manichetta e una lancia erogatrice, mentre i naspi sono costituiti da una bobina girevole, su cui è avvolta una tubazione semirigida di 20- 25 mm dotata, ad una estremità, di una lancia erogatrice. I naspi hanno prestazioni inferiori agli idranti ma, a differenza di questi ultimi, possono essere utilizzati anche da parte di personale non addestrato. Sia gli idranti sia i naspi vanno
posizionati in modo che ve ne sia almeno uno per un’area di massimo 1000 mq o comunque almeno uno per piano e che siano in prossimità di uscite di emergenza o vie di esodo però la distanza tra ogni punto dell’area protetta e l’idrante non deve superare 20 m, mentre per i naspi si considerano 30 m.
I sistemi di estinzione
automatici invece sono collegati al sistema di rivelazione incendi.
Il più diffuso è il sistema a
“Sprinkler”, che funziona ad acqua frazionata: in caso di incendio, l’apertura dell’ugello spruzzatore determina
l’irroramento dell’acqua nella zona incendiata.
IMPIANTI DI RIVELAZIONE E ALLARME
La rivelazione di un incendio può avvenire da parte delle persone presenti nel luogo dove si sta sviluppando e/o attraverso un impianto automatico di rivelazione, il cui compito è quello di rilevare e segnalare tempestivamente un principio di incendio.
Allo stesso modo, l’allarme può essere dato direttamente a voce oppure attraverso un impianto di allarme incendio, con il quale vengono attivate segnalazioni ottiche ed
acustiche, in grado di avvertire
del pericolo tutte le persone presenti nell’ambiente da
proteggere. Perciò generalmente, l’impianto di rivelazione e l’impianto di allarme sono compresi in un unico sistema, costituito da apparecchi di rivelazione incendio, una centrale di controllo e segnalazione, dispositivi di allarme, comandi di attivazione manuali, elettromagneti per porte tagliafuoco e cablaggi di alimentazione e di trasferimento di informazioni.
SISTEMA DI
EVACUAZIONE DEL FUMO
Gli evacuatori di fumo e calore (EFC) sono dispositivi che, aprendosi, assicurano l’uscita del fumo e dei gas di un incendio, sfruttando i moti ascensionali naturali dei fluidi caldi.
L’evacuazione dei fumi agevola l’evacuazione delle persone e l’azione dei soccorritori, riduce l’effetto nocivo dei prodotti della combustione sulle persone e ritarda l’incendio generalizzato.
La ventilazione dei locali può essere ottenuta con vari sistemi, come per esempio lucernari a soffitto, nei quali l’apertura
dello sportello può essere comandata oppure per rottura del vetro, aperture a shed, con apertura automatica o manuale o superfici vetrate normali, che si rompono sotto l’effetto del calore.
ESTINTORI
I mezzi di estinzione si dividono in mezzi di estinzione manuali e automatici e quelli manuali possono essere mobili (estintori) oppure fissi (idranti e naspi).
Gli estintori, che possono essere portatili oppure carrellati, sono il primo mezzo cui si accende per estinguere un incendio ma sono efficaci solo nell’estinzione di piccoli focolai e di principi di incendio. Si distinguono, per il tipo di estinguente contenuto, in estintori a schiuma, estintori ad anidride carbonica, a
polvere e a gas inertizzanti. La scelta degli estintori dipende quindi dal tipo di materiale combustibile presente, ovvero
dalla classe dell’incendio (A, B, C, D, F).
La normativa antincendio prescrive la presenza di un estintore per ogni piano, di uno ogni 30 metri di percorso e ogni 100-200 mq, in rapporto alla capacità di estinzione dell’estintore.
Generalmente, l’estintore viene posizionato vicino alle vie di uscita e agli apparecchi più rischiosi, in posizione visibile e segnalata, senza ostacoli al suo raggiungimento.
ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
L’illuminazione di sicurezza è la misura di protezione attiva che fornisce l’illuminazione necessaria a mettere in sicurezza aree con particolari rischi, oltre a consentire l’evacuazione dell’edificio in fiamme. L’illuminazione di sicurezza è quindi strettamente legata all’impianto elettrico di sicurezza, il quale deve entrare in funzione, in caso di emergenza, quando viene a mancare l’energia dalla rete pubblica.
Gli apparecchi per
l’illuminazione di sicurezza, installati generalmente a 2 m di
altezza da terra, devono essere posizionati in prossimità di ogni porta di uscita, dove siano presenti potenziali pericoli e dove sia necessario evidenziare attrezzature di sicurezza.
REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI
La reazione al fuoco dei materiali, che è definita come il grado di partecipazione di un materiale combustibile all’incendio al quale è sottoposto, determina il
comportamento al fuoco di un edificio, assieme alla resistenza al fuoco delle strutture.
La reazione al fuoco è una caratteristica del materiale stesso, che viene convenzionalmente espressa in classi di reazione al fuoco.
Questa classificazione si
configura come uno strumento prescrittivo di protezione passiva nell’ambito della prevenzione
incendi, poiché lo scopo di utilizzare materiali di adeguata classe di reazione al fuoco è quello di ridurre la velocità di propagazione dell’incendio, affinchè il fronte fiamma non investa altri materiali combustibili e aumentino i tempi di evacuazione. Per questo motivo, la classe di reazione al fuoco dei materiali, in relazione alla specifica destinazione degli edifici e all’uso dei materiali stessi, è prescritta dalle norme particolari di prevenzione incendi disciplinanti le singole attività soggette.
Compartimento scale
Min120cm
Max17cm Max30cm
Max15 gradini
Filtro a prova di fumo
Zona interna a rischio Zona interna a rischio Distanza di
sicurezza interna
Distanza di sicurezza esterna
Distanza di protezione
Senza EFC
Con EFC
REIxx
Stabilità Tenuta
Isolamento termico
xx minuti
xx minuti
xx minuti
RExx
Stabilità TenutaRxx
StabilitàMax 30m
Porta REI Parete REI
Compartimento 2 Compartimento 1
Piano secondo
Piano primo
Acqua Piano terra
Rischio incendio basso: distanza max 60m Rischio incendio medio: distanza max 45m Rischio incendio elevato: distanza max 30m
min.
2m
Rivelazione Valutazione Segnale di allarme
MISURE DI PROTEZIONE PASSIVA MISURE DI PROTEZIONE ATTIVA
Classi Tipo di estintore
Polvere CO2 Idrico Schiuma
Materiali solidi A Legno carta tessuti paglia sughero lana cotone cartone ecc
SI NO SI SI
Materiali liquidi B Benzine oli benzolo nafta solventi e verni- ci alcoli ecc
SI SI NO SI
Gas C
Acetilene idrogeno g.p.l. propano butano metano ecc
SI SI NO NO
Sostanze metalliche D Carburo di calcio potassio magnesio alluminio sodio ecc
SI NO NO NO
Mezzi di cottura F Grassi e oli presenti nelle condotte di area- zione delle cucine
NO NO NO SI
Illuminazione di emergenza
Illuminazione di
riserva Illuminazione di
sicurezza
Illuminazione di
sicurezza per l’esodo Illuminazione anti-
panico di aree estese Illuminazione di aree ad alto rischio