Il mercato del lavoro in Italia: strutture e tendenze degli ultimi anni
tendenze degli ultimi anni
Maria Elena Pontecorvo
ISTAT S i i Si t i t t l i t i f i
ISTAT–Servizio Sistema integrato lavoro, istruzione e formazione
1
Sommario
La rilevazione Istat sulle Forze di lavoro
La rilevazione Istat sulle Forze di lavoro
Aggregati e indicatori per l’analisi del mercato del lavoro (definizioni, costruzione e interpretazione)
costruzione e interpretazione)
Esempi di analisi sul mercato del lavoro
l i d l d l l d li l i i i
Una lettura integrata del mercato del lavoro degli ultimi anni
La Rilevazione sulle forze di lavoro/Obiettivi conoscitivi
La Rilevazione sulle Forze di lavoro è un’indagine campionaria continua effettuata sugli individui che vivono in famiglia
I dati rilevati dalla RFL sono la principale fonte informativa sul mercato del lavoro:
Forniscono le stime ufficiali degli occupati e dei disoccupati
Garantiscono il monitoraggio continuo del mercato del lavoro nazionale attraverso la diffusione di comunicati stampa mensili e trimestrali
Permettono di effettuare analisi sullo stato e sulla dinamica del mercato del lavoro
Supportano le decisioni di politica economica e del lavoro e politica sociale
Supportano le decisioni di politica economica e del lavoro e politica sociale
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La Rilevazione sulle forze di lavoro/Un po’ di storia
Dal 1959 costituisce la principale fonte informativa sul mercato del lavoro Nel 2004 ha subito una profonda ristrutturazione
• per l’armonizzazione delle statistiche a livello internazionale
• per soddisfare le crescenti esigenze informative dovute alla complessità e specificità del mercato del lavoro italiano
mercato del lavoro italiano
Rilevazione continua (interviste svolte in tutte le settimane dell’anno)
Definizioni di occupato e disoccupato (da valutazione «soggettiva» a condizione
Definizioni di occupato e disoccupato (da valutazione «soggettiva» a condizione
«oggettiva»)
La RFL è armonizzataa livello europeo ed è parte della EU‐Labour Force Survey Le principali caratteristiche metodologiche dell’indagine, i contenuti informativi e le definizioni sono specificati in appositi regolamenti del Consiglio e/o della Commissione europea (Council Regulation n.577/1998 e n.1991/2002)
Individuiresidenti in famiglie iscritte in anagrafe
Unità di indagine e tecniche di rilevazione
Individui residenti in famiglie iscritte in anagrafe
Sono inclusi nel campione:FAMIGLIA:FAMIGLIA: Insieme di Insieme di Sono inclusi nel campione:
• tutti i componenti delle famiglie residenti in Italia, anche se temporaneamente all’estero.
Sono escluse le famiglie che vivono abitualmente all’estero e i membri permanenti delle convivenze (istituti religiosi, caserme, orfanotrofi, ecc.);
persone legate da vincoli
di matrimonio, parentela,
affinità, adozione, tutela o persone legate da vincoli
di matrimonio, parentela,
affinità, adozione, tutela o convivenze (istituti religiosi, caserme, orfanotrofi, ecc.);
• gli stranieri iscritti in anagrafe come “residenti”;
sono esclusi gli stranieri che hanno il “permesso di soggiorno” ma non la residenza.
a tà, ado o e, tute a o vincoli affettivi,
coabitanti e aventi dimora abituale nello stesso comune a tà, ado o e, tute a o vincoli affettivi,
coabitanti e aventi dimora abituale nello stesso comune
Ogni trimestre vengono intervistate circa 65 mila famiglie (pari a circa 125 mila individui)
Le interviste vengono effettuate attraverso questionario elettronico: in generale le prime
i i l i C i (C i d l i i )
abituale nello stesso comune.
Una famiglia può essere
costituita anche da una sola persona
abituale nello stesso comune.
Una famiglia può essere
costituita anche da una sola persona
interviste vengono svolte con tecnica Capi (Computer‐Assisted Personal Interviewing), mentre le successive telefonicamente (Cati)
persona.
persona.
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Le famiglie campionevengono estratte una volta l’anno dalle anagrafi comunali (stati
Il disegno campionario e la rappresentatività delle stime
Le famiglie campione vengono estratte, una volta l anno, dalle anagrafi comunali (stati di famiglia) seguendo rigide regole metodologiche al fine di ottenere un campione casuale
Il campione segue uno schema di rotazione di tipo 2‐2‐2: ogni famiglia partecipa all’indagine per 2 trimestri consecutivi, quindi esce temporaneamente dal campione per i 2 trimestri seguenti quindi rientra nuovamente nel campione per 2 trimestri per i 2 trimestri seguenti, quindi rientra nuovamente nel campione per 2 trimestri, dopodiché esce definitivamente.
In questo modo metà campione resta invariato da un trimestre all’altro e metà da un q p trimestre al corrispondente trimestre dell’anno successivo permettendo la
produzione di stime trasversali e longitudinali Rappresentatività del campione
Rappresentatività del campione
Dati nazionali (stime mensili, trimestrali e di media annua)
Dati regionali (stime trimestrali e di media annua)
Periodi di riferimento dell’indagine
La famiglia estratta viene intervistata con riferimento a una specifica settimana del trimestre Nel campione sono rappresentate tutte le settimane dell’anno
Arco temporale a cui si riferiscono le principali informazioni
1 settimana: attività lavorativa svolta dall’intervistato
4 settimane: istruzione e formazione ricerca di lavoro
7
Contenuti dell’indagine
Caratteristiche demografiche
Condizione lavorativa
Caratteristiche del lavoro principale
Caratteristiche del lavoro principale
Caratteristiche del lavoro secondario
Precedenti esperienze di lavoro
Ricerca di lavoro
Servizi per l’impiego e agenzie per il lavoro
Istruzione e formazioneIstruzione e formazione
Condizione principale dichiarata
Situazione un anno prima
Aspetti tecnici relativi all’intervista
Aspetti tecnici relativi all intervista
Moduli ad hoc
I percorsi del questionario elettronico
Scheda Generale Numero di componenti
Riepilogo componenti con stato intervista
Numero di componenti Una scheda per componente Riepilogo componenti
Selezione eleggibile
I n Q u
Sezione A
Sezione A – Chi risponde all’intervista
Sezione B
Sezione B – Situazione lavorativa nella settimana di riferimento
n d i e s
Occupato Non Occupato t
Sezione E
Sezione E – Precedenti esperienze di lavoro Sezione C
Sezione C – Attività lavorativa principale Sezione D
Sezione D – Attività lavorativa secondaria
v i d t
i
p o
Inabile Sezione F
Sezione F – Ricerca di lavoro Sezione G
Sezione G – Servizi per l’impiego e Agenzie per il lavoro Sezione H
Sezione H – Istruzione e formazione professionale
d u a n a
Sezione I r
Sezione I – Condizione prevalente e residenza Sezione L
Sezione L – Notizie aggiuntive sulla famiglia Chiusura intervista
familiare
l e r
i o
Sezione M
Sezione M – Situazione intervista Sezione N
Sezione N – Codifiche in sospeso A cura dell’intervistatore
Gli aggregati del Mercato del lavoro
Suddivisione della popolazione in 3 gruppi esaustivi e mutuamente esclusivi Suddivisione della popolazione in 3 gruppi esaustivi e mutuamente esclusivi
occupati
disoccupati (o in cerca di occupazione)
disoccupati (o in cerca di occupazione)
non forze di lavoro (o inattivi)
P l i 15 i iù di i i l
Popolazione 15 anni e più per condizione occupazionale - Anno 2019 (dati in migliaia)
Occupati 23 360
Occupati 23.360
In cerca di occupazione 2.582
Inattivi 26 052
Inattivi 26.052
Totale popolazione 51.993
Gli aggregati del Mercato del lavoro/Definizioni
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Gli aggregati del Mercato del lavoro/Definizioni
Forze di lavoro: occupati e disoccupati
Occupati: le persone di 15 anni e più che nella settimana di riferimento:
hanno svolto almeno un’ora di lavoro in una qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario o in natura;
hanno svolto almeno un’ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente;
sono assenti dal lavoro (ad esempio, per ferie o malattia). I dipendenti sono considerati occupati se l’assenza non supera tre mesi, oppure se durante l’assenza continuano a
percepire almeno il 50% della retribuzione. Gli indipendenti, ad eccezione dei coadiuvanti familiari, sono considerati occupati se, durante il periodo di assenza, mantengono l’attività.
I coadiuvanti familiari sono considerati occupati se l’assenza non supera tre mesi
Gli aggregati del Mercato del lavoro/Definizioni
Disoccupati: le persone non occupate tra i 15 e i 74 anni che:
hanno effettuato almeno un’azione attiva di ricerca di lavoro nelle quattro settimane che precedono la settimana di riferimento E sono disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive;
oppure, inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla settimana di riferimento e sarebbero disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane
successive, qualora fosse possibile anticipare l’inizio del lavoro
Non forze di lavoro (Inattivi): le persone che non fanno parte delle forze di lavoro, ovvero quelle non classificate come occupate o in cerca di occupazione
Ma gli inattivi non sono tutti uguali…
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Il variegato mondo delle non forze di lavoro
Diversi gradi di “attachment” al mdl
Forze
Non cercano ma disponibili
Cercano ma non disponibili
Forze lavoro potenziali
Cercano ma non disponibili
Non cercano e non disponibili
Non rientrano nei criteri definitori del disoccupatop Segmento inattività più prossimo al confine della partecipazione Bacino più ampio della disoccupazione: circa 3 milioni di individui
Indicatori complementari al mercato del lavoro
A partire dal 2012 vengono diffusi gli indicatori complementari alla disoccupazione, definiti a livello europeo per offrire un’informazione che vada oltre la distinzione tra occupati, disoccupati e inattivi
Popolazione 45,109
Popolazione 15-74 anni per condizione - Anno 2019 (migliaia di unità)
Disoccupati 2,582
Occupati Inattivi
23,280 19,247
Altri occupati Sottoccupati part time Disoccupati Disponibili a lavorare ma non cercano lavoro
Cercano lavoro ma non
disponibili Altri inattivi
22,620 660 2,582 2,828 117 16,302
Forze lavoro Forze lavoro potenziali
Sottoccupati part‐time: Occupati che svolgono un lavoro a tempo
Il 41% non cerca lavoro perché
“Scoraggiato”
15 parziale, ma dichiarano che avrebbero voluto lavorare più ore e sarebbero disposti a farlo entro le due settimane successive all’intervista
I principali indicatori
A partire dagli aggregati descritti si possono calcolare i principali indicatori del mercato del lavoro nel 2019:
Tasso di occupazione
d
59,0%
100
*
64 15
64 15
pop occupati
Tasso di disoccupazione disoccdisocc occ *100
di
10,0%
Tasso di attività occ15pop64 15dis641564 *100
nfl
65,7%
Tasso di inattività popnfl15156464 *100 34,3%
I tassi per genere e territorio (2018)
Tasso di occupazione 15‐64
Tasso di disoccupazione
Tasso di attività 15‐64
Tasso di inattività 15‐64
Tot Maschi Femmine Tot Maschi Femmine Tot Maschi Femmine Tot Maschi Femmine
l
Dal ‘77 gap di genere sceso da 41
18 ti Totale 58,5 67,6 49,5 10,6 9,7 11,8 65,6 75,1 56,2 34,4 24,9 43,8
Nord 67,3 74,9 59,7 6,6 5,6 7,7 72,2 79,5 64,8 27,8 20,5 35,2
Centro 63 2 70 7 55 9 9 4 8 6 10 5 70 0 77 6 62 5 30 0 22 4 37 5 a 18 punti
Dal ‘77 divario Nord‐
M i è Centro 63,2 70,7 55,9 9,4 8,6 10,5 70,0 77,6 62,5 30,0 22,4 37,5
Mezzogiorno 44,5 56,4 32,8 18,4 16,8 20,9 54,7 68,1 41,6 45,3 31,9 58,4
15 34 anni 41 0 46 5 35 2 19 8 18 4 21 6 51 1 57 1 44 9 48 9 42 9 55 1 Mezzogiorno è
aumentato da 9 a 23 punti
15‐34 anni 41,0 46,5 35,2 19,8 18,4 21,6 51,1 57,1 44,9 48,9 42,9 55,1
15‐24 anni 17,7 20,8 14,3 32,2 30,4 34,8 26,1 29,9 21,9 73,9 70,1 78,1
25‐34 anni 61,7 69,9 53,3 15,9 14,5 17,8 73,3 81,7 64,8 26,7 18,3 35,2
35‐49 anni 73 4 84 4 62 6 8 9 7 5 10 6 80 6 91 2 70 0 19 4 8 8 30 0
35 49 anni 73,4 84,4 62,6 8,9 7,5 10,6 80,6 91,2 70,0 19,4 8,8 30,0
50‐64 anni 60,3 71,6 49,6 6,1 6,3 6,0 64,4 76,7 52,8 35,6 23,3 47,2
17
Tasso di mancata partecipazione
Comprende chi, pur non avendo compiuto alcuna azione di ricerca negli ultimi 30 giorni è immediatamente disponibile a lavorare.
Tasso di mancata partecipazione: disoccdisoccinattinatt.disp.disp.occ. *100
Inserito nel DEF
2017 Il tasso di mancata
partecipazione mette
2017 2017
41,5 50
Tasso di disoccupazione e di mancata partecipazione al lavoro per genere e ripartizione. 2019
partecipazione mette in luce maggiori
disuguaglianze 5,0 7,5 16,2
19,7
7,9 12,7
28,8
10 20 30 40
territoriali, di genere ed età
0
Maschi Femmine Maschi Femmine
Nord Mezzogiorno
…a proposito di tasso di disoccupazione giovanile
Ottobre 2013: tasso di disoccupazione giovanile 41,2%
Qual è quello sbagliato?
19
Qual è quello sbagliato?
Come leggere la disoccupazione giovanile
La condizione occupazionale dei giovani 9 1%: incidenza dei giovani
La condizione occupazionale dei giovani 9,1%: incidenza dei giovani
senza lavoro
Il denominatore è il totale della popolazione 15‐24 anni!
32,1%: tasso di disoccupazione
Il denominatore sono le forze lavoro di 15‐
24 anni!
Indicatore economico sulla capacità del mercato del lavoro di assorbire la forza
Come leggere la disoccupazione giovanile
70,0
Tasso di disoccupazione giovanile (15‐24 anni) Disoccupati 15‐24 anni sul totale giovani Disoccupati 15‐24 anni sul totale disoccupati
Il tasso di disoccupazione giovanile di 15‐24 anni è l’indicatore più utilizzato per i giovani
50,0 60,0
Ma incidenza dei disoccupati di 15‐24 anni è variata poco negli anni
Il peso dei giovani disoccupati sul
42,7
32,2 30,0
40,0
p g p
totale ridimensiona il ruolo del tasso di disoccupazione 15‐24 anni come indicatore chiave sulla disoccupazione (d l 62% d l 1977 l 18% d l 2018)
21,7
17,9
10 0 20,0
30,0 (dal 62% del 1977 al 18% del 2018)
AMPLIARE LA CLASSE DI
10,2 8,4
0,0 10,0
ETA’ A 15‐34 ANNI
21
Condizione occupazionale dei giovani
12,0 8,91,8
2017
8 0 5 8
6,9 35 5
10,2 2,1
2008
14,6
10,6
9,5
9,7 83,0
39,2
9 2
8,0
5,8
8,1
8,0
80,1
35,5
30,2
54,2 67,9
14,2 40,8
64,3 74,8
9,2
3 9
3,5
, 3,83,2
15‐19 20‐24 25‐29 30‐34
Occupati Disoccupati Forze lavoro potenziali Studenti Altri inattivi
7,23,8 3,9
15‐19 20‐24 25‐29 30‐34
Suddividendo i giovani in classi di età quinquennali per condizione occupazionale più chiaro il legame con il mercato del lavoro e gli effetti della crisi
Definizione: Giovani di 15 29 anni che non studiano (e/o seguono corsi di formazione nelle
I Neet
Definizione: Giovani di 15‐29 anni che non studiano (e/o seguono corsi di formazione nelle ultime 4 settimane) e non lavorano, ossia non sono classificati come occupati nella definizione internazionale del’ILO
In Neet in Italia sono circa 2 milioni 100 mila, il 23,4% dei giovani in questa fascia di età
I dati smentiscono l’immagine che l’opinione pubblica ha del Neet, ovvero quella del giovane
«fannullone» che non vuole studiare né lavorare Circa 7 su 10 sono disoccupati o forze
lavoro potenziali e l’aumento dei Neet
Neet per condizione occupazionale. 2019
p
negli anni della crisi è dovuto esclusivamente a chi vorrebbe lavorare mentre quelli che non cercano e non
738 ; 37%
642 ; 32%
Disoccupati Forze lavoro potenziali
q
sono disponibili sono diminuiti
«La storia sbagliata dei Neet» (video lezione e slide)
624 ; 31%
p
Non cercano non disponibili
23
«La storia sbagliata dei Neet» (video lezione e slide)
Caratteristiche dell’occupazione
Alcune analisi sull’occupazione/ carattere dell’occupazione
V i i i 18 I id %
Posizione professionale, carattere dell’occupazione
e tipologia di orario
Valori assoluti (in migliaia)
Variazioni su 18 Incidenza % Assolute
(in migliaia) Percentuali 2018 2019
Totale 23 360 145 0 6 100 0 100 0
Part‐time involontario: Totale 23,360 145 0.6 100.0 100.0
a tempo pieno 18,922 15 0.1 81.4 81.0
a tempo parziale 4,438 130 3.0 18.6 19.0
di cui involontario 2,850 90 3.3 11.9 12.2
Di d i 18 048 152 0 8 77 1 77 3
Part time involontario:
Occupati che svolgono un lavoro a tempo parziale
hé h t t Dipendenti 18,048 152 0.8 77.1 77.3
Permanenti 14,982 132 0.9 64.0 64.1
a tempo pieno 12,237 26 0.2 52.6 52.4
a tempo parziale 2,745 105 4.0 11.4 11.8
perché non hanno trovato un lavoro a tempo pieno
A termine 3,066 20 0.7 13.1 13.1
a tempo pieno 2,122 6 0.3 9.1 9.1
a tempo parziale 944 15 1.6 4.0 4.0
Indipendenti 5,312 ‐7 ‐0.1 22.9 22.7
64% dei lavoratori part time
a tempo pieno 4,564 ‐17 ‐0.4 19.7 19.5
a tempo parziale 748 10 1.4 3.2 3.2
25
Un fenomeno «mediterraneo»
70 0
60,0 64,1 70,0
All’analoga incidenza del part time in Ue e in Italia
i d t
40,0
50,0 corrisponde una quota
molto diversa di
involontario (meno di un
23 4 30,0
quarto in Ue contro il 64,1% in Italia).
23,4
10,0 20,0
Il fenomeno è comune agli altri Paesi del
M dit
20,118,6 0,0
Mediterraneo
(+ 20 punti percentuali rispetto al 2008)
Il ruolo del part time (involontario) come sostegno all’occupazione
1.522 1400
1600
Totale Tempo pieno Part time involontario Part time volontario
400 600 800 1000 1200
270
‐391 600
‐400
‐200 0 200
‐1.596
‐861
1600
‐1400
‐1200
‐1000
‐800
‐600
‐1800
‐1600
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
27
Alcune analisi sull’occupazione/ settori di attività economica
Occupati per settore di attività economica. Anno 2018 (valori percentuali)
Settore Maschi Femmine totale
Agricoltura, silvicoltura e pesca 4,7 2,4 3,8
Totale industria (b‐f) 35,5 13,1 26,1
Occupati per settore di attività economica. Anno 2018 (valori percentuali)
( )
industria in senso stretto (b‐e) 25,8 12,2 20,0
costruzioni 9,8 0,9 6,1
Totale servizi (g‐u) 59,7 84,5 70,1
commercio all'ingrosso e al dettaglio commercio all ingrosso e al dettaglio,
riparazione di autoveicoli e motocicli 14,5 13,7 14,2
trasporto e magazzinaggio 6,7 2,4 4,9
attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 5,3 7,6 6,3
servizi di informazione e comunicazione 3 2 1 8 2 6
servizi di informazione e comunicazione 3,2 1,8 2,6
attività finanziarie e assicurative 2,7 2,9 2,8
servizi alle imprese (l‐n) 10,1 13,1 11,4
amministrazione pubblica e difesa, assicurazione
i l bbli t i 6 0 4 5 5 4
sociale obbligatoria 6,0 4,5 5,4
istruzione e sanità (p‐q) 7,1 25,8 15,0
altri servizi collettivi e personali (r‐u) 4,1 12,8 7,8
TOTALE 100,0 100,0 100,0
v.a. 13.447 9.768 23.215
Alcune analisi sull’occupazione/ professioni
Occupati per professione. Anno 2018 (valori percentuali)
Professione Maschi Femmine Totale
qualificate e tecniche 33,5 37,5 35,2
dirigenti e imprenditori 3 5 1 6 2 7
Occupati per professione. Anno 2018 (valori percentuali)
dirigenti e imprenditori 3,5 1,6 2,7
professioni intellettuali 11,5 19,0 14,6
professioni tecniche 18,5 16,9 17,8
impiegati e addetti al commercio e servizi 21,0 43,4 30,4 impiegati e addetti al commercio e servizi 21,0 43,4 30,4
impiegati 6,9 17,3 11,3
vendita e serv. personali 14,1 26,1 19,1
operari e artigiani 33,6 7,2 22,5
artigiani, operai specializzati, agricoltori 22,2 4,3 14,7
conduttori di impianti 11,4 2,9 7,8
personale non qualificato 10,2 11,7 10,9
forze armate 1,7 0,1 1,0
totale 100,0 100,0 100,0
v.a. 13.447 9.768 23.215
Classificazione delle professioni CP2011
29 Classificazione delle professioni CP2011
Come è cambiata l’occupazione in dieci anni
Qualificate Impiegatizie
Commercio e servizi Operaie Non qualificate
Agricoltura Industria in s.s.
Costruzioni Servizi di mercato
Servizi coll. e alla persona
141 724 483 200
400 600 800
q
432496 200
400 600 800
‐196 141
‐400
‐200 0 18 200
‐275 600 ‐546
‐400
‐200 0
‐1.021
‐1200
‐1000
‐800
‐546 ‐600
‐1200
‐1000
‐800
‐600
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
U l i d l d l l
Una lettura integrata del mercato del lavoro
31
Il caos dei numeri sull’occupazione
Il caos dei numeri sull’occupazione
I nuovi indicatori di flussi di lavoro (MLPS e INPS) hanno arricchito il dibattito pubblico, che nel 2015‐2016 ha riguardato anche gli effetti della riforma del mercato del lavoro (Jobs Act)
del lavoro (Jobs Act)
Nelle discussioni sono stati contrapposti gli indicatori di flusso a quelli di stock, le indagini statistiche ai dati amministrativi le posizioni di lavoro contro le persone indagini statistiche ai dati amministrativi, le posizioni di lavoro contro le persone occupate, ecc.
Alcune interpretazioni fuorvianti, soprattutto nel confronto tra le fontip , p amministrative e le statistiche tradizionali dell’Istat (in particolare, RFL). La diffusione dei dati sugli stessi temi da varie istituzioni ha portato a un sovraccarico di informazioni
Alcuni media hanno parlato di una “guerra dei numeri sull'occupazione” incentrata sulla valutazione numerica della recente riforma del mercato del lavoro
33
Stock e flussi
Comunicazioni obbligatorie (CO): comunicazioni che tutti i datori di lavoro pubblici e privati Comunicazioni obbligatorie (CO): comunicazioni che tutti i datori di lavoro, pubblici e privati, devono obbligatoriamente trasmettere ai servizi competenti in caso di attivazione, proroga, trasformazione e cessazione di rapporti di lavoro subordinato, associato, di tirocini e di altre esperienze professionali previste dalla normativa vigente
esperienze professionali previste dalla normativa vigente
Caratteristiche RFL CO
Unità di analisi Individui occupati Rapporti di lavoro/posizioni (eventi relativi a ) Campo di Tutti gli occupati residenti Tutti i rapporti di lavoro dipendente e
Campo di osservazione
Tutti gli occupati residenti (anche irregolari)
Tutti i rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato regolari
Attribuzione territoriale
Residenza del lavoratore a
prescindere dal luogo di lavoro Luogo di lavoro (in Italia)
p g
Tipi di misura Valori medi e variazioni
Flussi (contatore) di assunzioni e cessazioni di rapporti di lavoro in una determinata finestra temporale e saldo tra flussi
Informazione non disponibile
più cambiamenti di status
occupazionale in un periodo stock di occupati
Campionamento, riporto Correttezza e completezza delle informazioni
Stock e flussi
Che relazione c’è tra stock e flussi?
stock finale equivale a stock iniziale + saldo
(attivazioni – cessazioni)
Gli stock ci permettono di conoscere l’ammontare del fenomeno e la variazione relativa
Gli stock ci permettono di conoscere l ammontare del fenomeno e la variazione relativa
I flussi di attivazioni e cessazioni ci permettono di analizzare in dettaglio i movimenti del mercato del lavoro anche in relazione alle politiche pubbliche
35
Una lettura integrata del mercato del lavoro
L’I t t li lt i ti h l’ d d t l tt
L’Istat e gli altri enti hanno promosso l’accordo quadro tra le quattro Istituzioni (Istat, Ministero del lavoro, Inps, Inail) firmato 22 dicembre 2015 (operativo da settembre 2016), al quale si è successivamente aggiunto l’Anpal
aggiunto l Anpal
L’obiettivo principale è utilizzare appieno il potenziale informativo delle diverse fonti, colmare le lacune informative e diffondere dati e analisi integrati, armonizzati, non ridondanti e di alta qualità.g , , q Un’attenzione particolare da assegnare ai metadati con una descrizione sistematica dei concetti, delle definizioni, delle classificazioni, delle differenze tra le fonti I tre output previsti dall’accordo:
La Nota trimestrale congiunta con indicatori a breve termine (da dicembre 2016)
Un rapporto congiunto annuale, pubblicato per la prima volta nel
d b
dicembre 2017
Un sistema informativo statistico di base (Sisl) utilizzando e integrando i dati dalle cinque istituzioni (basato sul registro del
Il mercato del lavoro 2019
Il rapporto 2019 approfondisce più tematiche, intrecciando aspetti congiunturali e ciclici con l’evoluzione del quadro strutturale – segnato dal progressivo rallentamento della crescita economica – in un contesto di una maggiore incertezza globale.
La comparsa del Covid‐19 a gennaio 2020 e la sua rapida diffusione in Cina e nel resto del mondo stanno inoltre indebolendo ulteriormente le prospettive di crescita economica con un prevedibile impatto sfavorevole anche sul mercato del lavoro.p p
Il quadro che emerge presenta diversi aspetti positivi insieme alle criticità che la ripresa economica degli ultimi anni ha solo in parte attenuato. Da un lato emergono evidenze di un miglioramento del mercato del lavoro in cui diversi fattori di fondo hanno contribuito a una miglioramento del mercato del lavoro in cui diversi fattori di fondo hanno contribuito a una prolungata ripresa che ha portato i livelli occupazionali ai massimi storici; dall’altro
permane un’ampia area di inoccupazione e sottoccupazione dove spicca l’utilizzo del part time involontario accanto all’aumento dei divari con l’Ue e l’acuirsi degli squilibri
time involontario, accanto all aumento dei divari con l Ue e l acuirsi degli squilibri territoriali.
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La ripresa non riduce i divari
Gli elevati divari con l’Ue sono aumentati anche nella recente fase di ripresa: il gap nel tasso di occupazione è passato da 8,9 punti
Differenza Ue‐Italia nel tasso di occupazione per genere e classe di età. Anno 2019 (media primi tre trimestri) (valori percentuali)
nel primo trimestre 2014 fino a 10,2 punti nel terzo 2019 e quello del tasso di
disoccupazione da 2,1 a 3,5 punti, con 18 20
Maschi Femmine Totale
differenze più accentuate per le donne e i giovani.
Continuano ad ampliarsi alcuni storici divari 1012
14 16
caratteristici del nostro Paese, anzitutto quello generazionale a favore dei più adulti.
Seppur in lieve diminuzione, i divari di genere 24
6 8 10
rimangono elevati: la metà delle donne in età attiva non lavora e quasi una donna su cinque
0 2
15‐64 15‐34 anni 35‐49 anni 50‐64 anni
Part time: quanti indicatori?
Rilevazione forze lavoro
% Part time: 18,6%
24 2%
[PERCENTU ALE]
Dipendenti per regime orario. Anno 2018
Hanno lavorato solo full time
H l t l t
% Dipendenti Part time: 19,9%
Inps 70,5%
24,2% Hanno lavorato solo part
time
Hanno lavorato sia a full time che a part time
% Dipendenti con almeno un rapporto di lavoro a part time nell'anno su totale dipendenti nell'anno: 29,5%
time che a part time
Intensità di part time: nel 2018 il regime di orario part time in media è pari al 59%
dell’orario contrattuale 15%
20%
25% Privato Pubblico
dell orario contrattuale.
Quattro tipi: il part time “marginale” (fino al 37% del corrispondente full time), il part
time “standard” (tra il 38% e il 56%), il part 5%
10%
15%
39
p time “rafforzato” (dal 57% al 74%), lo short
full time (dal 75% in su); 0% 10 20 30 40 50 60 70 80 90
Intensità di part time (%)
Part time: quanti indicatori?
Solo full time 265
Numero medio di giornate lavorate per part time e full time (Inps)
224
20 Solo part time
Sia a full time che a part time 207
Percezione insicurezza lavorativa (Rfl) Soddisfazione per il lavoro svolto (Rfl)
9,0
Guadagno
16,0 Difficile trovare Facile trovare
P di d il
Più insicuri
5,0 6,0 7,0
8,0 Stabilità
R l i i di Interesse
12,7 6 3
Paura di perdere il lavoro
Relazioni di lavoro
Carriera Orario
Distanza
3,3
5,1 4,7
6,3 6,2
Carriera
Orario 3,3
Infortuni sul lavoro e malattie professionali (Inail)
49,1
45,1 45,0
50,0 Nel 2018 denunciati 563
mila infortuni sul lavoro
40,7 39,3 38,4
27 1 34,7
33,2 34,1 32,9 32,7
30 0 35,0 40,0 45,0
(872 mila nel 2008) sulla scia di un trend in
diminuzione in atto da un ventennio
26,8 25,7 25,8 26,4 27,1
19,9 18,8 18,8 18,4 17,7
20,0 25,0
30,0 ventennio.
Tasso di incidenza
infortunistica: rapporto tra
5,0 10,0
15,0 infortunistica: rapporto tra
denunce di infortunio e occupati Rfl ponderati in base alle ora lavorate
23,7 21,6
‐
2014 2015 2016 2017 2018
Agricoltura Industria in senso stretto Costruzioni Servizi
rispetto all’orario standard a tempo pieno
41
L’indice del volume
Capitolo 1– Le dinamiche del mercato del lavoro in una fase di bassa di crescita
Capitolo 2 – La crescita part time come alternativa all’orario standard: dinamica e problemi aperti Capitolo 3 – La conclusione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato: consistenza, dinamica dei licenziamenti e sussidi
Capitolo 4 – I tirocini extracurriculari come strumento di primo ingresso (o reingresso) nel mercato del Capitolo 4 I tirocini extracurriculari come strumento di primo ingresso (o reingresso) nel mercato del lavoro e il loro uso da parte delle imprese
Capitolo 5 – Verso una nuova tipologia di lavoro autonomo
Capitolo 6 – Lavoro e salute: infortuni sul lavoro e malattie professionali nell’ultimo quinquennio Glossario
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Per saperne di più
• Pintaldi F Rapiti F (2019) «Il mercato del lavoro in Italia: un bilancio dell’ultimo decennio» in Menabò –
• Pintaldi F., Rapiti F. (2019), «Il mercato del lavoro in Italia: un bilancio dell ultimo decennio», in Menabò – Eticaeconomia, n.101 https://www.eticaeconomia.it/menabo‐n‐101/
• Pintaldi F., Rapiti F. (2019), «Il mercato del lavoro in Italia: comparazioni internazionali, debolezze persistenti e rilevanza di alcuni interventi normativi» in Menabò – Eticaeconomia, n.102
https://www.eticaeconomia.it/menabo‐n‐102/
• Istat (2020), Il mercato del lavoro 2019. Una lettura integrata https://www.istat.it/it/archivio/239380
• Istat (2019), Il mercato del lavoro 2018. Una lettura integrata https://www.istat.it/it/archivio/227606
• Istat (2017) Il mercato del lavoro : verso una lettura integrata
• Istat (2017), Il mercato del lavoro : verso una lettura integrata
https://www.istat.it/it/files/2017/12/Rapporto‐Mercato‐Lavoro‐2017.pdf
• Istat, Occupati e disoccupati (comunicato stampa
mensile)) http://www.istat.it/it/archivio/occupati+e+disoccupatip // / / / p p
• Istat, Il mercato del lavoro (comunicato stampa
trimestrale) http://www.istat.it/it/archivio/mercato+del+lavoro
• Istat, Rapporto annuale (varie edizioni) http://www.istat.it/it/archivio/Rapporto+annuale R i E Pi t ldi F (2013) Di i d d l t d l l i i i B l Il M li
• Reyneri E., Pintaldi F. (2013), Dieci domande sul mercato del lavoro in crisi, Bologna, Il Mulino
• Istat (2013), Disoccupati, inattivi, Sottoccupati. Anno 2012. Roma, Istat (Statistica report) http://www.istat.it/it/archivio/87376
• Glossario dei termini statistici http://www.istat.it/it/strumenti/definizioni‐e‐classificazioni/glossario
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Glossario dei termini statistici http://www.istat.it/it/strumenti/definizioni e classificazioni/glossario
Canali di diffusione dei dati
Il datawarehouse I.Stat http://dati.istat.it
Contact centre http://www.istat.it/it/informazioni/per‐gli‐utenti File Microdati http://www.istat.it/it/prodotti/microdati
Informazioni e Questionario dell’indagine http://www istat it/it/archivio/8263 Informazioni e Questionario dell indagine http://www.istat.it/it/archivio/8263