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3. ANALISI E CONFRONTO Questo capitolo è volto ad analizzare le differenze tra i sottotitoli originali e i

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54 3. ANALISI E CONFRONTO

Questo capitolo è volto ad analizzare le differenze tra i sottotitoli originali e i fansubs (entrambi in italiano) del film Juno. Verrà svolto il confronto prendendo come modello alcune scene tratte dal film e soffermandoci su due principali aspetti linguistici tipici (e non) del linguaggio giovanile: il turpiloquio e i riferimenti culture-bound.

La speranza è che questo confronto riveli due approcci diversi nelle pratiche traduttive di sottotitolazione e porti non solo a comprendere e ad apprezzare di più i fansubs, ma anche a cambiare la percezione di come dovrebbe essere un sottotitolo e di ciò che dovrebbe fare.

Per condurre questa analisi è stato scelto il film Juno perché la tematica che affronta implica l‟uso di un linguaggio giovanile caratterizzato dalla presenza di espressioni idiomatiche, slang, volgarismi, riferimenti culturali, modi di dire, etc., che costituiscono un forte motivo di interesse ai fini della nostra indagine. Altra ragione per cui è stato preso in considerazione questo film è dovuta alla presenza su Internet dei relativi fansubs.

Il film, uscito nelle sale italiane nel 2008, affronta la tematica della gravidanza non desiderata con un tono assolutamente leggero. La brillante adolescente Juno, sicura di sé e dalla lingua affilata, interpretata da una bravissima Ellen Page, riesce ad avere il controllo della situazione una volta che scopre di essere rimasta incinta del suo coetaneo Bleeker, un ragazzo timido e riservato. Dopo aver deciso di affidare il bambino in adozione, si mette alla ricerca di una coppia di genitori adatta, e così si imbatte in Mark e Vanessa, una coppia benestante che sta cercando di avere un bambino in adozione. Ma quando sta per arrivare la fatidica data del parto, la vita apparentemente idilliaca di Mark e Vanessa comincia a mostrare qualche crepa. Le questioni affrontate, come l‟amore, il matrimonio e la libertà, sono solo sollevate e mai giudicate. Assolutamente originale è la rappresentazione dei non protagonisti: i genitori di Juno, alla

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notizia della dolce attesa, sfidano le convenzioni e gli stereotipi cinematografici assumendo un atteggiamento ironico e compìto. Allo stesso modo, la coppia sposata a cui la teenager vorrebbe affidare il bambino, rivela di possedere molte più crepe di quelle che il loro status alto borghese implicherebbe.

La sceneggiatura si caratterizza per un linguaggio molto vicino a quello che usano i ragazzi di oggi, ed allo stesso modo le situazioni narrate riescono ad avere una tale verosimiglianza da escludere qualsiasi traccia di finzione. La regia del film è di Jason Reitman, mentre il soggetto è della scrittrice Diablo Cody, a cui si deve la natura ultracontemporanea e spiccatamente femminile della pellicola, caratterizzata da uno stile prettamente umoristico. La pellicola trova il proprio equilibrio grazie anche a una serie di elementi di contorno, come il look di Juno, le candide musiche di sottofondo e le ambientazioni cariche di colori e di vita. Il film ha ricevuto le Nomination agli Oscar 2008 come Miglior Regia, Miglior Attrice Protagonista e Miglior Sceneggiatura Originale.

I fansubs sono stati scaricati dal portale ItaSa e la traduzione è opera dei seguenti fansubbers: Klonni, ChemicalChiara, demgirl, Boby, Darkgirl, Daffodils; la revisione è di Klonni.

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3.1. IL TURPILOQUIO Dal punto di vista lessicale, uno dei tratti più evidenti dei testi filmici consiste nella presenza di volgarismi, ossia “termini volgari ed irriverenti, dalla blanda imprecazione all‟espressione pesante e offensiva per l‟ascoltatore”.1

Il turpiloquio, che indica un modo di parlare osceno, triviale, sboccato o comunque contrario alla decenza, è una delle caratteristiche tipiche dell‟oralità ed in particolar modo dei registri informali-colloquiali. Il suo uso varia in base all‟estrazione sociale o al livello d‟istruzione del parlante, ma anche secondo il contesto in cui si trova e il sistema culturale a cui appartiene. Nel linguaggio colloquiale le parole volgari assumono diverse funzioni, ad esempio possono esprimere stati d‟animo negativi come rabbia, frustrazione, disappunto, oppure positivi, come affetto, amicizia e gioia; possono inoltre essere usate per insultare qualcuno o come semplici intercalari, privati di un reale significato letterale e dell‟intenzione vera e propria di offendere. Esistono poi delle espressioni così diffuse da aver perso ogni connotazione volgare e da essere entrate a fare parte del linguaggio quotidiano come parole usate, in genere, per dare enfasi ed informalità alla frase.2

Come illustrano Díaz Cintas e Remael3, le parole tabù, le “parolacce” e le interiezioni sono spesso attenuate nei sottotitoli o anche rimosse, nel caso in cui lo spazio a disposizione per il sottotitolo sia limitato. Ad ogni modo, queste parole svolgono delle funzioni specifiche nell‟interazione dialogica e, per estensione, nella trama del film, quindi la loro rimozione non è certo la soluzione migliore da adottare. Un tipo di linguaggio dotato di carica emozionale assolve soprattutto una funzione

1 M. Pavesi, A. L. Malinverno, “Usi del turpiloquio nella traduzione filmica”, in C. Taylor (ed), Tradurre il cinema. Atti convegno del 29-30 novembre 1996, Trieste, Dipartimento di scienze del

linguaggio, dell‟interpretazione e della traduzione, pp. 74-90, 2000.

2 Definizione tratta dal dizionario Treccani online sul sito:

http://www.treccani.it/vocabolario/tag/turpiloquio

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fàtica e, anche se può essere piuttosto idiosincratico, di solito è associato a determinati gruppi di popolazione. Le parole tabù sono dunque legate alle tradizioni locali e ogni comunità linguistica le usa in maniera diversa, a seconda del proprio contesto religioso e culturale.

Il compito dei sottotitolatori quindi consiste innanzitutto nell‟individuare e valutare l‟impatto ed il valore emozionale di una certa parola o di una certa espressione nella cultura di partenza, per poi tradurla in una equivalente che sia ritenuta appropriata nella cultura di destinazione. In particolare, il disagio psicologico dello spettatore è dovuto al riferimento a quei campi concettuali che, come notano Pavesi e Malinverno, “comprendono oggetti disparati come la divinità, certi animali, l‟attività sessuale, la nascita, la dannazione, i fluidi corporei”, ovvero i cosiddetti tabù linguistici.

Giudicare l‟intensità di un enunciato da usare nei sottotitoli si presenta dunque come una questione molto delicata, non solo a causa della presenza di forti implicazioni sociali ed etiche, ma anche perché la traduzione delle espressioni proprie del turpiloquio varia sempre in base al contesto, e spesso diventa una questione di interpretazione attribuire il giusto significato a tali espressioni. Inoltre, la traduzione delle parole tabù diventa cruciale quando esse ricoprono una particolare funzione tematica nel film, oppure quando contribuiscono alla caratterizzazione di un personaggio. Infatti, i cambiamenti di stile e di registro relativi alla rappresentazione di un personaggio possono riguardare anche il messaggio stesso del film così come il suo contenuto, ovvero quegli aspetti che il sottotitolatore deve tutelare maggiormente. D‟altro canto però, non è necessario tradurre ogni singola parolaccia per trasmettere la personalità dei personaggi, ed è possibile ricorrere a strategie, come ad esempio vivacizzare i loro discorsi con delle espletive ben piazzate oppure usare dei sinonimi come via d‟uscita.4

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Inoltre, nella trasposizione da una lingua all‟altra si assiste ad un innalzamento di registro con il conseguente annullamento delle scelte tipiche del parlato colloquiale informale e non sorvegliato. A ciò si aggiunge il fatto che la lettura non provoca mai lo stesso effetto dell‟ascolto: la parola scritta può infatti risultare di debole impatto emotivo nel caso in cui intende riprodurre situazioni interattive o affettive particolari, o più forte e provocatoria se si leggono espressioni appartenenti all‟ambito del turpiloquio, tanto da portare il sottotitolatore a sopprimere termini considerati offensivi e impertinenti.5

Infine è importante sottolineare che, poiché non esiste sempre una corrispondenza diretta tra i volgarismi presenti nei film e il loro uso nella lingua reale, nella resa del turpiloquio assumono un ruolo importante l‟inventiva e la creatività del traduttore. Infatti, mentre in alcuni casi è perfettamente possibile una traduzione letterale dei volgarismi, in altri il traduttore deve provvedere ad una riformulazione totale che renda il senso dell‟originale senza risultare troppo artificiosa.6

Uno degli aspetti linguistici che caratterizzano maggiormente il linguaggio giovanile presente nel film Juno è, appunto, l‟uso del turpiloquio. Nel testo in esame i volgarismi compaiono abbastanza frequentemente, spesso come semplici intercalari che contribuiscono a dare espressività e informalità all‟affermazione. In questo paragrafo prenderemo in considerazione alcune scene del film in cui è stato rilevato questo aspetto e ci occuperemo di mettere a confronto le diverse modalità con cui il turpiloquio viene reso nei sottotitoli ufficiali e nei fansubs.

Alla luce di quanto detto finora e considerando quindi la generale tendenza all‟attenuazione da parte dei sottotitolatori professionisti, la nostra ipotesi è che riscontreremo una resa più vicina all‟originale, e dunque più volgare ed offensiva, nei sottotitoli amatoriali piuttosto che in

5 M. Pavesi, “Sottotitoli: dalla semplificazione nella traduzione all‟apprendimento linguistico”, in

A. Caimi (a cura di), RILA – Rassegna Italiana di Linguistica Applicata, 34, 1-2, numero monografico Cinema: Paradiso delle Lingue. I sottotitoli nell’apprendimento linguistico, pp. 127-142, 2002.

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quelli ufficiali. Questa ipotesi è legata al fatto che si presuppone esista una maggiore libertà di espressione e allo stesso tempo una minore volontà di attenuare la volgarità nei sottotitoli amatoriali che circolano in rete rispetto a quelli dei traduttori professionisti. Inoltre siamo portati ad appoggiare questa ipotesi valutando che per dei giovani fan potrebbe risultare più semplice trovare delle espressioni altrettanto volgari che si possano avvicinare a quelle utilizzate nel film, essendo tipiche del linguaggio giovanile di cui essi sono i primi fruitori.

Il primo esempio che viene affrontato riguarda una scena iniziale del film, in cui la protagonista Juno si rivolge seccamente al cane del vicino che sta abbaiando senza tregua.

Esempio 1

In questo esempio possiamo riscontrare la presenza di tre termini appartenenti al tipico slang giovanile: il primo, Jeez, è un‟alterazione di Jesus ed è usato come esclamazione per esprimere meraviglia o disappunto e in italiano può essere reso col termine “accidenti”; il secondo, frigging, è un eufemismo per fucking, ovvero una sorta di suo ‘polite’ replacement7 più accettabile in pubblico e traducibile in italiano con “maledetto” o “fottuto”; il terzo, gob, è un termine colloquiale di valore negativo riferito alla bocca e in italiano si può rendere con il sostantivo “becco”. Confrontando le due versioni, notiamo senz‟altro la resa esplicitamente volgare della versione ufficiale dei sottotitoli, dove infatti troviamo l‟uso

7

http://onlineslangdictionary.com/meaning-definition-of/frigging

TESTO ORIGINALE SOTTOTITOLI UFFICIALI FANSUBS

J: Jeez, Banana, shut your frigging gob okay?

Dio, Banana, chiudi quella ciabatta di merda!

Silenzio, Banana. Chiudi quella cavolo di bocca, va

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dell‟imprecazione “Dio” per rendere l‟interiezione esclamativa jeez, della parola “ciabatta” riferita a gob, per rafforzare l‟idea di insofferenza verso la bocca del cane, o meglio verso il cane stesso, che non vuole smettere di abbaiare, e infine l‟espressione fortemente volgare “di merda” per rendere l‟aggettivo frigging. Non si può dire altrettanto della versione proposta dai fansubs, dove si nota una resa molto meno volgare e più “cauta” nell‟utilizzo dei termini. Per rendere l‟esclamazione jeez viene infatti usato l‟innocuo sostantivo “silenzio”, e al posto di frigging gob si opta per l‟espressione “quella cavolo di bocca”, in maniera tale da attenuare l‟impetuosità e la volgarità del comando imposto al cane.

L‟esempio 2 è tratto dalla scena quasi comica, nonostante la gravità dell‟argomento affrontato, in cui Juno chiama l‟amica Leah al telefono per confidarle che aspetta un bambino e Leah esprime il suo stupore utilizzando una curiosa espressione.

Esempio 2

Grazie all‟aiuto di Urban Dictionary, scopriamo che il termine Phuket, che indica una nota località turistica tailandese, viene qui usato come alternativa dell‟espressione fuck it a causa della loro somiglianza a livello fonico. In questa frase il termine fuck ha la valenza di una interiezione rafforzativa per esprimere un sentimento di sorpresa. Riguardo alle modalità di traduzione, notiamo che la resa del volgarismo è pressappoco la stessa nelle due versioni: in quella ufficiale compare l‟imprecazione “Oh merda!” seguita dalla più innocua “Porca paletta!”, e nella versione amatoriale viene usato il

TESTO ORIGINALE SOTTOTITOLI UFFICIALI FANSUBS

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volgarismo “Cazzo!” seguito da “Porco due!”. Le soluzioni adottate sono dunque molto simili, visto che in entrambe si sceglie di rendere la medesima volgarità della locuzione originale e allo stesso tempo la nota di ilarità insita in essa.

L‟esempio 3 è tratto da una scena in cui le protagoniste sono ancora le due amiche Juno e Leah, che parlano del rapporto tra Juno e il coetaneo Bleeker, il padre del bambino che Juno aspetta.

Esempio 3

TESTO ORIGINALE SOTTOTITOLI UFFICIALI FANSUBS

L: So, when did you decide that you were gonna do Bleeker?

Quando hai deciso di farti Bleeker?

Quando hai deciso che l‟avresti fatto con Bleeker?

J: Well, like..

A year ago, in Spanish class.

Beh, tipo.. Un anno fa, nell'ora di

spagnolo..

Non lo so. <i>Un anno fa, durante

spagnolo.</i>

L: You love him. Tu lo ami! Lo ami.

J: It's-- No, it's actually-- it's really complicated,

OK? And I don't feel like talking about it in

my fragile state.

No, in realtà-- è una storia parecchio complicata. E non mi

va di parlarne nel mio fragile stato.

É estremamente complicato, e preferisco non parlarne nella delicata condizione in cui mi

trovo.

L: So what was it like humping Bleek's bony

bod?

E com'è stato trombarsi quel corpicino fico di Bleeker?

E com'è stato avere una storia di sesso con Bleeker?

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Ancora una volta il linguaggio delle ragazze è caratterizzato dalla presenza di espressioni volgari che, in questo caso, visto il tema della loro conversazione, riguardano la sfera sessuale. La prima si trova nella domanda che Leah pone a Juno: “So, when did you decide that you were gonna do Bleeker?” dove il verbo to do trova il suo corrispettivo nell‟italiano “farsi” e significa “avere un rapporto sessuale con qualcuno”. La seconda espressione è molto simile alla prima, perché Leah, dopo aver chiesto all‟amica quando ha deciso di avere un rapporto sessuale con Bleeker, vuole ora sapere come è stato avere quel rapporto, e infatti le chiede: “So, what was it like humping Bleek‟s bony bod?” utilizzando stavolta il verbo to hump, in italiano traducibile con i volgarismi “scopare” o “chiavare”. Considerando la resa di tali locuzioni nei sottotitoli, notiamo che in quelli ufficiali si opta per una soluzione più irriverente sia nella prima domanda, in cui viene usato il verbo “farsi” riferito a Bleeker, che nella seconda, in cui si ricorre al più esplicito “trombarsi”. I fansubs invece propongono una resa molto meno audace, con l‟uso della locuzione verbale “farlo con” Bleeker nel primo caso, e di “avere una storia di sesso con” Bleeker, nel secondo. Anche in questo caso quindi, la versione dei fan si presenta meno volgare e “spinta” rispetto a quella dei traduttori professionisti, che invece preferiscono rendere le espressioni usate da Leah in forma più diretta e disinvolta.

Altro esempio è quello ripreso dalla scena in cui Juno si reca al consultorio “Donne Adesso” con l‟idea di programmare un aborto e la ragazza alla reception le consegna dei moduli da riempire.

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63 Esempio 4

La ragazza utilizza la frase “every score and every sore”, dove score indica figurativamente, volgarmente e colloquialmente l‟atto di “portarsi a letto qualcuno”, come una sorta di “conquista sessuale”, secondo la definizione di Urban Dictionary8, mentre sore non ha nessuna connotazione volgare e si lega all‟ambito medico, riferendosi a malattie o infezioni. Nei sottotitoli ufficiali every score viene tradotto con “ogni scopata”, ovvero con la versione più esplicita e volgare del termine. Per tradurre (every) sore si ricorre alla frase “(ogni) malattia beccata”, utilizzando il verbo “beccare” per rendere perfettamente l‟idea di un tipo di malattia che si trasmette tramite i rapporti sessuali; inoltre tale espressione si addice particolarmente bene all‟atteggiamento della receptionist, che sembra alludere, e quasi se ne compiace, al fatto che ora la ragazza debba rivelare questi dettagli intimi. Completamente diversa è la versione che troviamo nei fansubs: molto più “pudicamente” every score viene reso con l‟espressione “ogni volta in cui l‟hai fatto” e sore con “qualsiasi malessere”, in maniera tale da attenuare la connotazione volgare e “ingentilire” le parole vagamente accusatorie della ragazza.

L‟esempio 5 riguarda la scena in cui Juno va a casa dell‟amica Leah per dirle che ha cambiato idea riguardo all‟aborto e che intende partorire il bambino per poi affidarlo ad una coppia di genitori che lo

8

http://www.urbandictionary.com/define.php?term=score

TESTO ORIGINALE SOTTOTITOLI UFFICIALI FANSUBS

R: I need you to fill these out, both sides and don't skip the hairy details.We need to know

about every score and every sore.

Devi riempirmi questi senza saltare i dettagli scomodi.Devi metterci ogni scopata e malattia

beccata.

Devi compilare questi moduli, da entrambi i lati,

scrivendo tutti i dettagli. Dobbiamo sapere ogni volta in cui l'hai fatto e qualsiasi malessere.

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desidera. L‟amica allora la mette in guardia sulle probabili reazioni dei genitori alla notizia della gravidanza.

Esempio 5

Nell‟espressione usata da Leah “they'll, like, totally shit” il significato del termine shit, che appartiene allo slang volgare e in questo caso è utilizzato come verbo, non è molto chiaro e difatti probabilmente si tratta di un‟espressione incorretta. Mentre i sottotitolatori professionisti ne hanno omesso la traduzione, i fansubbers l‟hanno tradotta ricorrendo alla forma verbale “ti insulteranno”. Per quanto riguarda invece l‟espressione seguente “(they'll) be really, really mad”, anche in questo caso osserviamo che, rispetto a quella dei fansubs (“si arrabbieranno tantissimo”), la traduzione presente nei sottotitoli ufficiali (“s‟incazzano come bestie”) si rivela molto più scurrile e quasi aggressiva, stavolta anche esagerando volutamente in senso volgare il significato del termine mad, aggettivo traducibile in italiano con “pazzo” o “matto” ma anche con “furioso” o “arrabbiatissimo”.

L‟esempio 6 è tratto dal dialogo che avviene tra il padre di Juno e la sua compagna Bren, a seguito della rivelazione della gravidanza da parte di Juno.

TESTO ORIGINALE SOTTOTITOLI UFFICIALI FANSUBS

L: Maybe they‟ll, like, totally shit and be really, really mad and not let you graduate or go to Cabo for

spring break.

Oppure s‟incazzano come bestie… e non ti fanno diplomare e andare a Cabo per le

vacanze.

Magari ti insulteranno e si arrabbieranno tantissimo e non ti faranno diplomare o non

andrai a Cabo per le vacanze di Pasqua!

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65 Esempio 6

La matrigna di Juno usa queste parole per rispondere al compagno che le ha appena chiesto se sia forse sua la colpa di ciò che è successo. Per riferirsi all‟atto sessuale la donna usa un termine che non appartiene ad un registro volgare, ma è piuttosto un termine privo di connotazioni, quasi scientifico nella sua oggettività. Il termine dummy invece appartiene ad un registro colloquiale e significa “scemo” o “tonto”. Confrontando le due versioni, di nuovo possiamo riscontrare delle differenze a livello di registro, con un una versione ufficiale in cui per tradurre have intercourse viene usato il volgarismo “scopano”, ed una amatoriale dove invece compare l‟espressione più innocua “fanno sesso”. Allo stesso modo, mentre nella prima versione dummy è reso letteralmente con il termine “scema”, nella seconda troviamo la perifrasi “abbia preso la cosa con leggerezza”, quindi ancora una volta la versione amatoriale si configura come più “moderata” e meno offensiva.

L‟esempio 7 riguarda la scena in cui Juno va a trovare il suo ragazzo, Bleeker, lo informa dell‟adozione privata che ha organizzato e gli parla della coppia adottiva che ha appena conosciuto. Inoltre Juno chiede a Bleeker se la troverà ancora attraente quando, alcuni mesi più tardi, sarà molto ingrassata a causa della gravidanza.

TESTO ORIGINALE SOTTOTITOLI UFFICIALI FANSUBS

Br: I think kids get bored and have intercourse.And

I think Junebug was a dummy about it, Mac.

I ragazzi si annoiano e scopano.E Junbruco è stata

un po' scema.

Credo che i ragazzini si annoino e per questo facciano sesso.E credo che

Juno abbia preso la cosa con leggerezza, Mac.

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66 Esempio 7

Il termine dork, che appartiene ad un registro informale e volgare, secondo il Longman Dictionary of Contemporary English9 indica una persona che viene considerata, o sembra, stupida ed inetta. In questo caso possiamo notare che la traduzione del termine è stata la stessa nei sottotitoli ufficiali e nei fansubs e, nonostante esistano anche delle traduzioni non volgari come “cretino”, “stupido” o “idiota”, si è preferito in entrambe le versioni usare un insulto dalla forte carica offensiva come “cogliona”.

Altro esempio da considerare riguarda la scena in cui, durante una discussione nei corridoi della scuola, Juno accusa Bleeker, ingiustamente, di avere una relazione con un‟altra ragazza.

Esempio 8

9

http://www.ldoceonline.com/dictionary/dork

TESTO ORIGINALE SOTTOTITOLI UFFICIALI FANSUBS

J: You know, I‟m gonna start looking like a pretty

big dork soon, so..

Fra poco comincerò a sembrare una cogliona

gigante.

Presto inizierò a sembrare una grossa cogliona!

TESTO ORIGINALE SOTTOTITOLI UFFICIALI FANSUBS

B: I should be royally ticked off at you, you know? I should be really

cheesed off.

Dovrei essere io incazzato come una biscia, dovrebbero girarmi a

mille.

Dovrei avercela a morte con te. Dovrei essere davvero

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Per esprimere il suo sentimento di rabbia nei confronti di Juno, Bleeker usa gli aggettivi, sinonimi tra loro, ticked off e cheesed off. Entrambi appartengono ad un registro informale e in italiano possono essere tradotti con “arrabbiato”, “seccato” oppure “stufo”. Sia i sottotitolatori professionisti che i fansubbers hanno però preferito non tradurre letteralmente questi aggettivi e hanno scelto di renderli con delle locuzioni: nei sottotitoli ufficiali “(dovrei) essere incazzato come una biscia” per “I should be really ticked off” e “(dovrebbero) girarmi a mille” per “I should be really cheesed off”, mentre nei fansubs “(dovrei) avercela a morte con te” per la prima espressione e “(dovrei) essere davvero seccato” per la seconda. Di nuovo notiamo delle divergenze tra le due soluzioni proposte. Nei sottotitoli ufficiali l‟aggettivo “incazzato”, anche se ormai è venuto a far parte del linguaggio corrente, è comunemente considerato una “brutta parola”, e l‟espressione più blanda “girarmi a mille” è pur sempre tipica di un registro volgare. Nei fansubs, invece, le due espressioni usate riescono ad esprimere il sentimento di rabbia del ragazzo pur non sconfinando nel registro volgare.

L‟esempio 9 è tratto dal dialogo tra Juno ed il padre, che si svolge in una delle ultime scene del film. Juno chiede al padre se, secondo lui, è possibile che una coppia possa stare unita per sempre.

Esempio 9

TESTO ORIGINALE SOTTOTITOLI UFFICIALI FANSUBS

D: Good mood, bad mood, ugly, pretty, handsome, what have you, the right person is still gonna think

the sun shines out your ass.

Buon umore, cattivo umore, brutta, bella, affascinante e via

così, la persona giusta crederà sempre che tu caghi rose dal

sedere.

Buon umore, cattivo umore, brutta, bella, affascinante,

quel che sei…la persona giusta penserà comunque

che il sole sorge dal tuo culo.

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La locuzione “the sun shines out your ass” usata dal padre di Juno è una espressione propria dello slang giovanile, dove ass è un termine informale che indica il fondoschiena. Nella traduzione data dai sottotitoli ufficiali il volgarismo viene trasmesso riorganizzando la frase in modo tale che esso corrisponda ad un‟espressione realmente esistente nella lingua italiana, ovvero “tu caghi rose dal sedere”, che, pur essendo un‟espressione volgare e scurrile, può comunque rientrare nei confini di un registro informale e colloquiale. La versione data dai fansubs presenta invece una resa più vicina all‟originale, con la sostituzione del volgarismo ass con l‟equivalente italiano “culo” e l‟uso del possessivo “tuo” che la fa identificare come testo tradotto. In questo modo si è mantenuto lo stesso livello di volgarità della frase inglese, però questa versione si limita a dare una traduzione fedele che non trova riscontro nel parlato quotidiano della lingua italiana.

Ultimo esempio da considerare si riferisce ad un‟altra delle scene finali della pellicola, quella relativa al parto di Juno. Mentre si trova in sala parto, la matrigna Bren esorta i dottori a intervenire per far calmare la ragazza.

Esempio 10

Nella frase pronunciata da Bren, il termine damn non è propriamente un volgarismo, ma piuttosto una particella espletiva usata come rafforzativo per aumentare l‟intensità espressiva della proposizione. Nei fansubs essa viene tradotta con l‟aggettivo “maledetta”, mentre nei sottotitoli ufficiali

TESTO ORIGINALE SOTTOTITOLI UFFICIALI FANSUBS

Br: Excuse me! Hey, can we give my kid the damn spinal

tap already?

Scusate, ci muoviamo con questo cazzo di epidurale?

Mi scusi! Possiamo fare alla mia bambina la maledetta

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viene usata l‟espressione “questo cazzo di epidurale” per esprimere tutta la rabbia e l‟impazienza di Bren, dettata dall‟agitazione e l‟ansia per lo stato di Juno. Nel secondo caso si è dunque preferito ricorrere al volgarismo “cazzo”, qui usato come interiezione per enfatizzare il senso della frase, e che, nonostante il suo uso frequente nei registri informali e colloquiali, è comunque percepito come “brutta parola”.

3.2. I RIFERIMENTI CULTURALI

Secondo la definizione di Molina10, un culturema è un elemento verbale o paraverbale che possiede una specifica carica culturale in una cultura e che, nell‟entrare in contatto con un‟altra cultura attraverso la traduzione, può provocare vari gradi di incomprensione tra il testo di partenza e quello di destinazione.

Una ulteriore definizione è quella proposta da Pedersen11, il quale, ricorrendo alla denominazione Extralinguistic Culture-bound Reference (ECR), evidenzia l‟aspetto di estraneità di questo elemento rispetto al sistema del linguaggio e indica, invece, la sua pertinenza nel campo della cultura:

Extralinguistic Culture-bound Reference (ECR) is defined as reference that is attempted by means of any culture-bound linguistic expression, which refers to an extralinguistic entity or process, and which is assumed to have a discourse referent that is identifiable to a relevant audience as this referent is within the encyclopedic knowledge of this audience.

Riguardo alla classificazione dei riferimenti culturali o culturemi, tra le numerose proposte che esistono ci rifacciamo a quella

10 L. Molina, El otoño del pingüíno. Análisis descriptivo de las traducción de los culturemas,

Barcelona: Servicio de Publicaciones Universitat Jaume, 2006 (mia traduzione).

11 J. Pedersen, “Scandinavian Subtitles: A comparative study of subtitling norms in Sweden and

Denmark with focus on extralinguistic cultural references”, Ph.D. dissertation, Stockholm: University of Stockholm, 2007.

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discussa da Vandeweghe12, secondo il quale si riconoscono riferimenti di tre tipi principali: di tipo geografico (elementi di geografia fisica, entità geografiche, specie endemiche vegetali o animali), di tipo etnografico (oggetti che appartengono alla vita quotidiana, al lavoro, all‟arte, alla cultura, alla religione, al folklore) e infine di tipo socio-politico (riferimenti alla realtà sociale e culturale, agli aspetti politici e amministrativi o territoriali, alle istituzioni militari).

La traduzione dei culturemi rappresenta una delle sfide più ardue per i sottotitolatori. In particolare, le difficoltà si presentano quando nella lingua di destinazione non esiste un elemento equivalente a quello da tradurre, oppure, nel caso in cui esista, è sconosciuto alla maggior parte del pubblico. In questi casi, definiti da Rabadán13 “vuoti referenziali”, i traduttori devono trovare un‟alternativa che permetta agli spettatori di riempire in maniera adeguata le lacune nella cultura di destinazione. Secondo la classificazione proposta da Díaz Cintas14 e Santamaria Guinot15, di cui proponiamo di seguito una breve sintesi, le strategie a disposizione dei sottotitolatori vanno dalla traduzione letterale o comunque molto fedele all‟originale, fino alla completa ri-creazione del termine o dell‟espressione in questione.

Nel caso del prestito, la parola o la frase del testo di origine è incorporata nel testo e nella lingua di destinazione, poiché non è possibile una sua traduzione e le due lingue usano la stessa identica parola.

Un calco, invece, è una traduzione letterale il cui grado di trasparenza può variare e che qualche volta può richiedere una spiegazione.

12 W. Vandeweghe, Duoteksten. Inleiding tot vertaling en vertaalstudie, Gent: Academia Press,

2005.

13

R. Rabadán, Equivalencia y traducción: problemática de la equivalencia translémica

inglés-español, Zamora: Universidad de León, 1991.

14

J. Díaz Cintas, Teoría y práctica de la subtitulación, Barcelona: Ariel, 2003.

15 L. Santamaria Guinot, “Subtitulació i referents culturals. La traducció com a mitjà d'adquisició

de representations socials”, Barcelona: Universitat Autònoma de Barcelona, Ph.D. thesis, 2001. http://www.tdcat.cesca.es/TDCat-0726101-095437

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Altra strategia è l‟esplicitazione, con cui il sottotitolatore cerca di rendere più accessibile il testo di origine al pubblico destinatario, avvicinandosi ad esso o attraverso la specificazione, e cioè usando un iponimo (una parola di significato più specifico), o attraverso la generalizzazione, e cioè usando un iperonimo (una parola di significato più generale). L‟uso degli iperonimi include la traduzione di nomi di marche o di abbreviazioni con l‟istituzione o il concetto che rappresentano. Anche se da un punto di vista denotativo il ricorso agli iperonimi funziona perfettamente, d‟altra parte ne risente il colore locale, che ovviamente viene perso. Infatti l‟uso di iperonimi, dettato spesso dal bisogno di trasparenza, contribuisce alla perdita di quella specificità che è tipica della sottotitolazione, e dimostra che i sottotitolatori non sempre possono optare per la parola più corta disponibile, dato che la maggior parte delle volte è più importante mantenere la chiarezza del messaggio.

La sostituzione è invece una variante della esplicitazione ed è un fenomeno tipico della sottotitolazione. Vi si ricorre quando i vincoli spaziali non permettono l‟inserimento di un termine abbastanza lungo, anche se questo esiste nella cultura di destinazione e, di conseguenza, un iperonimo o un iponimo non sarebbero propriamente richiesti.

Nel caso della trasposizione, un determinato concetto culturale proprio di una cultura viene sostituito da un concetto culturale proprio di un‟altra. Questa strategia è utilizzata quando gli spettatori potrebbero non comprendere il riferimento alla cultura d‟origine se il sottotitolatore ricorresse solo ad un prestito o ad un calco. La trasposizione implica inoltre una qualche forma di chiarimento, anche se funziona meglio quando i concetti a cui ci si riferisce non sono troppo diversi tra loro. A seconda del paese in cui viene distribuito il film, i sottotitolatori si aspettano dal proprio pubblico un livello di comprensione dei riferimenti culturali più o meno alto. Per quanto riguarda l‟Italia, la tendenza più diffusa è quella di lasciare immutati i riferimenti culturali nei sottotitoli.

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La creazione lessicale, nota anche come invenzione di un neologismo nella lingua di destinazione, è inevitabile quando lo stesso parlante del testo d‟origine inventa le parole. Nel sottotitolo il neologismo viene posto tra virgolette.

La compensazione è un procedimento per cui, in un certo scambio, un enunciato viene tradotto con un‟espressione più connotata rispetto alla versione originale, in modo da compensare la perdita del tono connotativo in un altro punto del testo. Si tratta di una strategia comune nella sottotitolazione, anche se non sempre è perseguibile a causa della coesistenza orale e visiva della lingua d‟origine e di quella d‟arrivo. I sottotitoli, infatti, non possono deviare troppo dall‟originale se si vuole che gli spettatori comprendano almeno una parte di quello che sentono.

L‟omissione, altra strategia traduttiva spesso inevitabile nella sottotitolazione a causa delle limitazioni spaziali e temporali proprie di questa pratica, viene utilizzata quando nella lingua d‟arrivo non esiste un termine corrispondente a quello originario. Per decidere che cosa omettere, i sottotitolatori devono distinguere ciò che è essenziale da ciò che è secondario.

Infine ci sono le aggiunte, usate soprattutto in quei passaggi dove compaiono riferimenti culturali che, pur causando al pubblico problemi di comprensione, sono essenziali ai fini del dialogo filmico. In questi casi vengono aggiunte delle informazioni, grazie alle quali il sottotitolatore può offrire spiegazioni e chiarire il senso del testo.

Altra ragione per cui l‟intertestualità costituisce un “ostacolo” non indifferente per i sottotitolatori è data dal fatto che spesso essa viene usata come strategia fondamentale per esprimere l‟ironia. In questi casi, i traduttori devono innanzitutto riconoscere l‟elemento umoristico presente nel testo, dopo di ché devono cercare di trovare un modo giusto per trasferire quell‟elemento nella lingua di destinazione e riformularlo in un nuovo enunciato in grado di provocare nello spettatore lo stesso effetto

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comico.16 La sottotitolazione dello humour richiede infatti una particolare abilità creativa ed intuitiva da parte del sottotitolatore, ma anche la capacità di riconoscere quale importanza ricopre lo humour nella stesura del film. Spesso, infatti, suscitare una risata nel pubblico risulta più importante che rendere l‟esatta semantica di un passaggio, mentre altre volte è necessario fare il contrario.17

In particolare, nel caso del film Juno, sono presenti alcuni riferimenti culturali ed extra-linguistici che, attraverso il ricorso a giochi di parole, contribuiscono a creare un effetto di comicità. Secondo quanto afferma Delabastita18, un gioco di parole è “[...] il nome generico che indica i vari fenomeni testuali in cui alcune caratteristiche inerenti alla struttura del linguaggio utilizzato vengono sfruttate in modo tale da stabilire un confronto comunicativamente significativo e (quasi) simultaneo di almeno due strutture linguistiche con significati più o meno dissimili (significati) e forme più o meno simili (significanti)”. Tradurre un gioco di parole è un po‟ diverso dalla traduzione ordinaria e, per farlo, i traduttori hanno prima il compito di individuarlo, e poi di tradurlo in modo adeguato.

Analizzeremo ora la traduzione degli aspetti finora descritti nei sottotitoli ufficiali e in quelli amatoriali del film per confrontare le strategie traduttive adottate dai sottotitolatori professionisti, nel primo caso, e dai fansubbers, nel secondo, soprattutto per rendere nella lingua di destinazione i riferimenti intertestuali della lingua d‟origine e i giochi di parole che compaiono nel testo del film.

Il primo esempio è rappresentato dalla scena iniziale in cui Juno entra in un negozio per comprare un test di gravidanza; il proprietario (il cui nome sappiamo che è Rollo), in maniera confidenziale fa una battuta e chiama ironicamente la ragazza MacGuff the Crime Dog.

16 J. Díaz Cintas, A. Remael, op. cit., qui p. 214. 17 Ibidem, qui p. 215.

18 D. Delabastita, There’s a double tongue: an investigation into the translation of Shakespeare’s wordplay with special reference to Hamlet, Amsterdam: Atlanta, 1993 (mia traduzione).

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74 Esempio 11

Per comprendere il senso di questa battuta, dobbiamo prima chiarire alcuni aspetti, e cioè che il cognome di Juno è MacGuff, che dalle parole successive del negoziante scopriamo che Juno ha già fatto due test di gravidanza dopo averli acquistati in quel negozio, e infine che il personaggio cui allude il negoziante è McGruff the Crime Dog. Questo personaggio di finzione, popolarissimo negli Stati Uniti, ha le fattezze di un cane antropomorfico ed è stato creato dal National Crime Prevention Council per essere usato dalla polizia statunitense con l‟obiettivo di sensibilizzare i bambini al problema della criminalità. L‟elemento di comicità presente nella battuta dell‟uomo, dunque, si deve a due fattori: il primo è il gioco di parole che si crea dalla quasi omonimia del cognome di Juno (MacGuff) con il nome del personaggio menzionato (MacGruff), e il secondo è il buffo paragone che l‟uomo attua tra la ragazza e la figura del cane investigatore, probabilmente con l‟intenzione di provocarla attraverso un assurdo accostamento tra lei ed una figura poliziesca, oppure per il semplice fatto che, essendo già entrata tre volte nel suo negozio, sembrerebbe quasi un investigatore che sta facendo delle indagini.

Individuato l‟aspetto ironico, ci concentreremo ora sull‟elemento di intertestualità che si rileva nella battuta del negoziante, e che è costituito dal personaggio chiamato McGruff the Crime Dog. Come si è detto, esso appartiene alla cultura americana ed è stato appositamente creato per sensibilizzare il pubblico infantile al problema del bullismo, della droga e della criminalità, e in Italia, dunque, la maggior parte del pubblico non lo conosce. Vediamo come hanno trattato il riferimento culturale i due tipi di

TESTO ORIGINALE SOTTOTITOLI UFFICIALI FANSUBS

R: Well, well, if it isn't MacGuff the Crime Dog.

Guarda guarda, MacGuff, il cane investigatore.

Ma tu guarda, cosa ci fa qui, Tenente Colombo?

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sottotitolatori: mentre nei sottotitoli ufficiali si è scelto di mantenere il nome MacGuff, ricorrendo quindi alla strategia del calco letterale, nei fansubs compare una versione alternativa del personaggio del cane investigatore, ovvero viene utilizzata una trasposizione. Il personaggio tipico della cultura americana viene sostituito con un personaggio corrispondente familiare alla cultura italiana. Si tratta del Tenente Colombo, interpretato dall‟attore Peter Falk, protagonista di una celebre serie televisiva statunitense di genere poliziesco, molto trasmessa in Italia. Possiamo rilevare che, rispetto alla prima opzione, la seconda si dimostra molto più efficace ai fini della comprensione del messaggio e della riuscita dell‟effetto comico della battuta. Infatti, nello spettatore italiano che legge i sottotitoli ed è in grado di riconoscere il personaggio del Tenente Colombo, la risata è garantita, nonostante venga meno il gioco di parole dei nomi. Invece, nel caso dei sottotitoli ufficiali, la scelta di mantenere il gioco di parole e ricorrere ad un calco, senza peraltro fornire alcuna spiegazione sulla figura del cane investigatore MacGruff, fallisce nell‟intento principale che è quello di far ridere il pubblico, e dunque si dimostra inefficace.

Nella stessa scena sono presenti anche altri casi di culturemi, di nuovo nelle parole del proprietario del negozio.

Esempio 12

L‟uomo usa un secondo appellativo per rivolgersi a Juno, e cioè Mama Bear. Questo nome si riferisce, appunto, al personaggio di Mama Bear,

TESTO ORIGINALE SOTTOTITOLI UFFICIALI FANSUBS

R: Third test today, Mama Bear, your eggo's preggo,

no doubt about it.

È il terzo oggi, Mamma Orsa, l'ovulotto è pienotto, non c'è

alcun dubbio.

Questo è il terzo test oggi, Mamma Orso, c‟è un nuovo

cucciolo in arrivo. Non ci sono dubbi.

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appartenente ad una delle favole per bambini più popolari in lingua inglese, ovvero “La storia dei tre orsi” (principalmente conosciuta come “Riccioli d‟oro e i tre orsi”), che fu messa per la prima volta su carta dal poeta inglese Robert Southey e pubblicata nel 1837 nel quarto volume della sua collezione The Doctor. Il termine poi, per estensione, è entrato a far parte del vocabolario slang, venendo ad indicare un tipo particolare di madre estremamente protettiva nei confronti del proprio figlio, come apprendiamo da Urban Dictionary19. Ovviamente, il negoziante usa il termine ancora una volta in maniera ironica, per prendersi gioco della prematura condizione di maternità della ragazza, così giovane e inesperta. Riguardo alla resa di questo termine nei sottotitoli, vediamo che la modalità traduttiva è stata la stessa in entrambi, e cioè sia i sottotitolatori ufficiali che i fansubbers hanno optato per il calco letterale, con una lieve differenza relativa al genere. Infatti, mentre i primi hanno tradotto Mama Bear con “Mamma Orsa”, i secondi hanno invece tradotto il termine con “Mamma Orso”. La scelta di tradurre letteralmente questa espressione è stata forse dettata dal fatto che non esiste, nel nostro immaginario collettivo, una figura equivalente al personaggio di Mama Bear, nonostante la favola dei tre orsi sia ben nota anche nel nostro paese. La soluzione, però, risulta poco congeniale, visto che lo spettatore italiano non riconduce immediatamente l‟espressione alla figura della madre iper-protettiva, e probabilmente, l‟effetto ironico viene meno.

É inoltre interessante sottolineare la presenza, nelle parole dell‟uomo, dell‟espressione your eggo's preggo. Grazie al The Rice University Neologisms Database20, scopriamo che si tratta di un neologismo che proviene da uno slogan pubblicitario del 1972 di un prodotto del marchio di cereali Kellogg‟s, chiamato Eggo. Lo slogan recitava la frase L’eggo my Eggo!, pronunciata da un bambino imbronciato a cui il padre goloso vuole sottrarre l‟appetitoso waffle, dove l‟espressione

19 http://www.urbandictionary.com/define.php?term=mama+bear 20

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gergale L’eggo è un farfugliamento che sta per let go of, traducibile in italiano con l‟imperativo “molla”. Da qui risale l‟espressione my eggo is preggo, usata come un modo slang di riferirsi alla gravidanza, poiché preggo, per processo di sincope, deriva dall‟aggettivo pregnant. Riguardo alla traduzione proposta nei sottotitoli, osserviamo che in quelli ufficiali compare l‟espressione, altrettanto provvista di rima, “l‟ovulotto è pienotto”, mentre nei fansubs è presente la frase “c‟è un nuovo cucciolo in arrivo”. Entrambe le soluzioni adottate rendono in maniera efficace il senso della frase di Rollo, ovvero il fatto che Juno sia incinta, ma lo fanno in due modi diversi: i sottotitolatori professionisti hanno preferito mantenere la rima e la brevità originarie, e il risultato è una locuzione un po‟ fuori dal comune che però, in un certo senso, rende bene il concetto della gravidanza; i fansubbers, invece, hanno optato per una espressione più estesa e meglio formulata dal punto di vista sintattico, che però, sebbene sia sicuramente più chiara e diretta, perde quella arguzia che caratterizza l‟espressione originaria.

L‟esempio 13 riguarda un elemento appartenente alla cultura enogastronomica americana, ovvero la bibita SunnyD.

Esempio 13

Il Sunny Delight, commercializzato come SunnyD in alcune regioni, è una bibita al gusto di arancia prodotta dalla Procter&Gamble e molto diffusa negli Stati Uniti. In questo caso notiamo che la soluzione proposta dalle due versioni dei sottotitoli è pressappoco la stessa: nei sottotitoli ufficiali

TESTO ORIGINALE SOTTOTITOLI UFFICIALI FANSUBS

J: Look, I just drank my weight in SunnyD and I

gotta go pronto.

Mi sono appena bevuta un ettolitro di succo e devo farla al

volo!

Ascolta, ho appena bevuto il mio succo d'arancia e

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SunnyD viene reso con “succo”, mentre nei fansubs compare una ulteriore specificazione, e cioè “succo d‟arancia”. La strategia traduttiva adottata dai sottotitolatori professionisti e dai fansubbers è quindi l‟esplicitazione, che si è realizzata attraverso l‟uso di un iperonimo, e cioè il termine generalizzante “succo”, al fine di facilitare la comprensione del messaggio al pubblico italiano, non necessariamente a conoscenza della marca di bibite americana Sunny Delight.

Altro riferimento culturale si ritrova, ancora una volta, nelle parole del negoziante.

Esempio 14

Dopo che Juno ha espresso la sua perplessità riguardo alla validità del segno positivo che è comparso sul test, il negoziante le risponde cinicamente con una frase in cui è presente un rimando intertestuale, ovvero Etch-a-Sketch. Esso si riferisce a una sorta di album da disegno meccanico ideato negli anni ‟50 dall‟inventore francese André Cassagnes, che lo chiamò L'Écran Magique, cioè “lo schermo magico”, ed in seguito venne prodotto dalla Ohio Art Company. Anche stavolta la strategia adottata dai due tipi di sottotitolatori è la stessa, ovvero l‟esplicitazione. Il nome del marchio, infatti, non sarebbe potuto in nessun modo essere compreso dal pubblico italiano, perciò si è scelto di ricorrere ad un termine più generale, cioè un iperonimo, per chiarire il messaggio del parlante: nei sottotitoli ufficiali viene usata l‟espressione “lavagnetta magica”, mentre nei fansubs è

TESTO ORIGINALE SOTTOTITOLI UFFICIALI FANSUBS

R: That ain‟t no Etch-a-Sketch. This is one doodle

that can‟t be undid, home skillet.

Guarda che non è una lavagnetta magica. Questo scarabocchio non

si cancella, tesorino.

Non è una lavagna, una volta che è apparso non va

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usato solo il termine “lavagna”. In questo caso, possiamo riconoscere la scelta dei sottotitolatori professionisti come la più giusta, poiché rende perfettamente l‟idea dell‟oggetto a cui si riferisce Rollo. Ricorrendo solo alla parola “lavagna”, i fansubbers sembrano invece riferirsi alla tipica lavagna nera usata nelle scuole, e non al tipo particolare di lavagnetta magica che intende menzionare l‟uomo. Dunque, pur mantenendo chiarezza e coerenza nella traduzione, essi non hanno saputo adattare al meglio il culturema presente nelle parole del negoziante.

L‟esempio 15 è tratto dalla scena in cui Juno e Bleeker si trovano a scuola, nel laboratorio di scienze, e devono svolgere degli esperimenti insieme ad una coppia di loro compagni, Amanda e Josh.

Esempio 15

Nello scambio, la ragazza della coppia sfoga la sua ira verso il fidanzatino accusandolo di averla tradita dopo essersi ubriacato. Ancora una volta, il riferimento culturale riguarda la sfera della cultura enogastronomica americana, ed in particolare due marche di liquori alcolici: la Smirnoff e la Boone’s. Smirnoff è una nota marca di vodka fondata a Mosca nel 1860 dall‟industriale Piotr Arsenieyevich Smirnov, ed oggi prodotta e distribuita in centotrenta paesi dalla società britannica Diageo. La Boone’s Farm è

TESTO ORIGINALE SOTTOTITOLI UFFICIALI FANSUBS

A: Fine! Call me when you learn how to love someone, instead of cheating at your

brother‟s college, just because you had four Smirnoff Ices and a bottle

of Snow Peak Peach flavored Boone‟s!

Bene! E tu chiamami quando impari ad amare, invece di

tradirmi dopo quattro Smirnoff Vodka e un litro di

Boone alla pesca!

Ok, e tu chiamami quando hai imparato ad amare qualcuno, invece di tradirmi all‟università di tuo fratello solo perché

hai bevuto quattro Smirnoff Ice e una bottiglia di Keglevich

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80

invece una marca di vino fruttato prodotta dalla E & J Gallo Winery, la più grande azienda esportatrice di vini della California, fondata nel 1933 dai fratelli Ernest e Julio Gallo. Disponibile in vari gusti, essa è molto popolare nei campus delle università americane grazie al suo basso costo. In particolare, la ragazza menziona due prodotti specifici di queste linee di liquori, ovvero la Smirnoff Ice e la Snow Peak flavoured Peach Boone’s. Delle due marche di alcolici, nel nostro paese viene distribuita, ed è quindi conosciuta, solo la Smirnoff, dato che l‟Italia, essendo uno dei più grandi paesi produttori di vino al mondo, non ha bisogno di importare vino dagli Stati Uniti, tra l‟altro di bassa qualità. Questo è il motivo per cui, relativamente al marchio di vodka, sia i sottotitolatori professionisti che i fansubbers hanno adottato la strategia del prestito, lasciando quindi invariato l‟elemento culturale, ma in maniera diversa tra loro. Nei sottotitoli ufficiali, infatti, la strategia del prestito è affiancata da quella dell‟esplicitazione, dato che oltre alla marca “Smirnoff” è aggiunto anche l‟iperonimo generalizzante “Vodka”, che, appunto, esplicita il significato della marca per assicurare a tutti la comprensione del riferimento extra-linguistico. Nei fansubs, invece, dove in questo caso l‟unica modalità traduttiva presente è quella del prestito, il rimando culturale non viene tradotto, ma trascritto senza alcuna modifica, se non cambiando il numero (“Smirnoff Ice” al posto del plurale Smirnoff Ices). Per quanto concerne la marca di vino, si riscontra una divergenza nelle strategie adottate dai due tipi di sottotitolatori. I professionisti hanno scelto di utilizzare di nuovo il prestito, riportando parzialmente il nome specifico della bevanda e indicandone la quantità anziché il formato, per cui l‟espressione “a bottle of Snow Peak Peach flavored Boone's” è stata resa semplicemente con “un litro di Boone alla pesca”. Il punto debole di questa scelta traduttiva è che il riferimento sarà compreso solo da coloro che sono stati all‟estero ed hanno avuto modo di conoscere il marchio Boone’s Farm ma non certamente dalla gran parte del pubblico. I sottotitolatori amatoriali hanno invece preferito applicare la strategia della trasposizione, ricorrendo ad un marchio

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alternativo alla Boone e conosciuto dalla maggior parte degli spettatori italiani, ovvero la Keglevich. Si tratta, però, di vodka, prodotta dalla storica azienda di liquori e distillati Stock S.p.A., fondata nel 1884 da Lionello Stock a Trieste. La scelta dei fansubbers, quindi, pur “falsando” l‟elemento di partenza (vino e non vodka), si è rivelata più appropriata rispetto a quella dei professionisti, poiché, proiettando il culturema della lingua d‟origine nella realtà della cultura di destinazione, riesce a renderlo ben chiaro e a raggiungere così una fetta più ampia di pubblico.

L‟esempio 16 è tratto dalla stessa scena precedente.

Esempio 16

L‟oggetto che menziona Bleeker, il Bunsen burner, è conosciuto in italiano come il “becco di Bunsen” (o “becco Bunsen” o, ancora più semplicemente, “Bunsen”) ed è un bruciatore a gas usato in chimicache fu inventato dal chimico e fisico britannico Michael Faraday, ma che prende il nome da Robert Wilhelm Bunsen, il chimico tedesco al quale è attribuita erroneamente l‟invenzione. Nonostante esista, quindi, una traduzione possibile in italiano per questo strumento scientifico, la sua estrema specificità rende necessario un tipo diverso di traduzione che possa essere comprensibile non solo agli esperti nel campo della chimica e della fisica, ma a tutti gli spettatori. Sia i sottotitolatori professionisti che quelli amatoriali hanno infatti optato per la strategia del calco letterale, traducendo letteralmente la parola burner. I primi hanno scelto di tradurla con il termine “fornelletto” e i secondi con il termine “fiammella”.

TESTO ORIGINALE SOTTOTITOLI UFFICIALI FANSUBS

B: Juno, do you wanna plug in the Bunsen burner?

Juno, accendi il fornelletto? Juno, vuoi accendere la fiammella?

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L‟esempio 17 proviene dalla scena in cui Juno, mentre si sta recando al consultorio “Donne Adesso”, trova la sua compagna di scuola Su-Chin che, di fronte al consultorio, sta protestando con dei cartelli contro l‟aborto, e scambia due chiacchiere con lei.

Esempio 17

Juno chiede a Su-Chin se vuole che le venda dell‟Adderall dato che la ragazza le ha appena detto che fa fatica a concentrarsi nello svolgere i compiti. In questo caso l‟elemento culturale si lega all‟ambito medico-farmacologico e riguarda, appunto, un medicinale denominato Adderall. Si tratta di un farmaco psicostimolante a base di sali di anfetamina che negli Stati Uniti viene comunemente prescritto a bambini e adulti con diagnosi di Adhd, la sindrome da deficit di attenzione e iperattività, ma che in tempi recenti ha cominciato a essere abusato come smart drug, ovvero come stimolante cognitivo da usare in caso di stress, ansia e stanchezza. Non essendo approvato in Italia, l‟Adderall non è un medicinale molto conosciuto. Ciò nonostante, nella resa dei sottotitoli, i sottotitolatori professionisti hanno scelto di adottare la strategia del prestito, riportando esattamente lo stesso nome del medicinale. Tale scelta non risulta però molto appropriata, visto che lo spettatore italiano non esperto del campo della farmacologia rimane all‟oscuro del significato del termine poiché, quasi sicuramente, non conosce questo tipo di medicinale. Si rivela più efficace, invece, la soluzione proposta dai fansubbers, i quali hanno optato per una sorta di esplicitazione, sostituendo il nome specifico del medicinale con un termine molto più generico che ne indica approssimativamente il

TESTO ORIGINALE SOTTOTITOLI UFFICIALI FANSUBS

J: Oh, well, I‟ll sell you some of my Adderall, if

you…

Ti vendo un po‟ di Adderall. Dovresti provare un rimedio.

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significato, ovvero “rimedio”. In questo modo, la comprensione del culturema è garantita agevolmente a qualsiasi tipo di spettatore, anche a chi non ne sa nulla di medicinali.

L‟esempio 18 è tratto dalla stessa scena, ed ancora una volta si riferisce alle parole della protagonista Juno.

Esempio 18

Dopo che Su-Chin ha rifiutato le pillole Adderall per la concentrazione, Juno le racconta ciò che avvenne ad una ragazza a causa dell‟abuso di quelle pillole, e per rendere l‟idea di come era fuori di sé, la paragona ad un kraken che spunta dal mare. Nel discorso di Juno notiamo la presenza di due riferimenti culturali: Ridgedale Mall e Kraken.

Il Ridgedale Mall è un grande centro commerciale regionale che si trova a Minnetonka, una città di periferia nello stato del Minnesota, dove è ambientata questa pellicola. L‟estrema specificità di questo centro commerciale, presente esclusivamente in quella determinata area, ha reso necessario il ricorso alla strategia traduttiva dell‟esplicitazione. Infatti, sia nei sottotitoli ufficiali che in quelli amatoriali, osserviamo l‟utilizzo del

TESTO ORIGINALE SOTTOTITOLI UFFICIALI FANSUBS

J: That's a wise choice „cause I knew this girl, she

had like this crazy freak-out. She took too many behavioral meds at once and she just like ripped off

her clothes and dove into the fountain at Ridgedale

Mall and was like, “Blaaaaah! I am a kraken

from the sea!”

Scelta saggia. Conosco una ragazza che ha dato di matto

perché aveva preso troppe pasticche per regolare l‟umore. Si è strappata i vestiti, fiondata

nella fontana del centro commerciale urlando: “Sono un

mostro marino!”

Ottima scelta. Conoscevo una ragazza che aveva

questi attacchi perché aveva preso troppe di queste pillole, una volta, si

e' strappata di dosso tutti i vestiti per lanciarsi nella

fontana al centro commerciale e ha iniziato

ad urlare “Blah! Sono il Kraken!”

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termine iperonimo “centro commerciale”, in modo da rendere più accessibile il testo d‟origine al pubblico destinatario.

Il secondo elemento, ossia il Kraken, si riferisce ad un mostro marino leggendario, comunemente riconosciuto come una creatura simile ai calamari giganti. Il suo mito, che ha origini molto antiche, si è sviluppato soprattutto fra il Settecento e l‟Ottocento, sulla base dei resoconti di reali avvistamenti di questi enormi pesci sulle coste della Norvegia e della Groenlandia. In particolare, tra i numerosi trattati enciclopedici che menzionano la figura del kraken, il riferimento principale è costituito dalla “Storia naturale della Norvegia”, opera del vescovo danese Erik Pontoppidan che la scrisse nel 1752. La fama del kraken è dovuta in gran parte alla diffusione, relativamente recente, del suo mito nella cultura popolare moderna, nonché alle innumerevoli apparizioni in contesti fantasy sia per quanto riguarda il cinema e la letteratura, sia per quanto riguarda il campo ludico.21 Esso, infatti, è stato più volte ripreso e riproposto al cinema, in televisione, in narrativa e nei giochi: basti pensare ai film della saga “Pirati dei Caraibi”, in particolare a “La maledizione del forziere fantasma”, al film “Scontro tra Titani” oppure al romanzo “Ventimila leghe sotto i mari” di Jules Verne o al gioco di ruolo Dungeons & Dragons, per citare un esempio di ciascuna categoria. Si tratta dunque di una creatura mitologica famosa a livello internazionale, ma di cui probabilmente sono a conoscenza solo gli appassionati di letteratura fantastica, di mitologia e del genere fantasy in generale. Riguardo alla modalità con cui il termine è stato reso nei sottotitoli, osserviamo che i sottotitolatori di professione hanno tradotto il riferimento specifico con un termine più generico, adottando quindi la strategia della esplicitazione e ricorrendo ad un iperonimo, ossia il termine “mostro”. I fansubbers, invece, hanno agito diversamente, preferendo lasciare inalterato il rimando intertestuale ed utilizzando quindi un prestito. Ciò è dovuto probabilmente al fatto che questi giovani sottotitolatori, essendo dei grandi appassionati del mondo del fantasy nelle

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85

sue varie sfumature, hanno ritenuto ovvia la conoscenza di questa creatura leggendaria e non hanno creduto necessario tradurlo con un termine meno specifico. Tenendo in considerazione che il film in questione è indirizzato soprattutto ad un pubblico giovanile, la loro scelta traduttiva può ritenersi idonea, ma senz‟altro non è in grado di raggiungere il pubblico nella sua totalità.

L‟esempio 19 è tratto dalla scena in cui Juno parla con suo padre e la sua matrigna Bren per confidare loro che sta aspettando un bambino.

Esempio 19

La Toyota Previa, conosciuta anche come Toyota Estima in Giappone, Toyota Tarago in Australia e Toyota Canarado nella regione dell‟Asia del Pacifico, è un veicolo multiuso (detto anche minivan nell‟America del Nord) prodotto dalla Toyota dal 1990, il cui nome deriva dal termine italiano per tradurre preview, poiché la Toyota riconobbe nella prima Previa un veicolo che avrebbe anticipato le tecnologie usate nei minivan del futuro. In Italia questo modello di automobile non è mai stato venduto, per cui si tratta di un elemento tipico della cultura americana che non è certamente conosciuto dalla maggior parte della popolazione italiana. I sottotitolatori però hanno agito in maniera diversa nei confronti di questo culturema. I professionisti hanno applicato la strategia dell‟omissione, e quindi non hanno apportato alcuna modifica al termine Previa. Al contrario, i fansubbers hanno scelto di utilizzare la strategia del prestito. Così facendo, essi hanno dato per scontata la comprensione del riferimento a questo

TESTO ORIGINALE SOTTOTITOLI UFFICIALI FANSUBS

M: What have you done, Junebug? Did you hit someone with the Previa?

Che hai fatto? Hai investito qualcuno?

Cos‟hai fatto, Junebug? Hai tirato sotto qualcuno

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prodotto automobilistico da parte del pubblico della lingua di destinazione, commettendo, a nostro parere, un errore di sottovalutazione. La modalità traduttiva adottata dai professionisti, invece, può considerarsi appropriata, dal momento che l‟elemento che è stato omesso non era importante ai fini della ricezione del messaggio, per cui la traduzione non ha risentito di questa “assenza”.

L‟ultimo esempio che presentiamo è tratto dalla scena in cui Juno e l‟amica Leah, in cerca di possibili genitori adottivi per il bambino che nascerà, leggono i vari annunci su una rivista.

Esempio 20

La rivista che le ragazze stanno consultando, Penny Saver (o Pennysaver), è un periodico di annunci americano distribuito gratuitamente, in genere tramite pubblicazioni settimanali o mensili, che pubblicizza articoli in vendita. Solitamente contiene annunci economici raggruppati in un ampio insieme di categorie ed inoltre molti penny savers offrono notizie locali e di intrattenimento, così come informazioni generiche di consulenza, rubriche su vari argomenti di interesse, fumetti e griglie dei programmi tv di prima serata. Essendo distribuito solo in America, Pennysaver appartiene esclusivamente alla cultura americana, perciò non è noto al pubblico italiano. Nei sottotitoli ufficiali è stato adottato il prestito linguistico e si è scelto quindi di mantenere lo stesso termine. Ne consegue che lo spettatore, non essendo a conoscenza di quella determinata rivista, può solo intuire dal

TESTO ORIGINALE SOTTOTITOLI UFFICIALI FANSUBS

L: You should look at adoption ads, I see them all

the time in the Penny Saver.

Guarda gli annunci per le adozioni, li vedo sempre su

Pennysaver.

Dovresti guardare le inserzioni per le adozioni.

Le vedo sempre sul "Secondamano".

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contesto a cosa rimanda il riferimento culturale, senza però realizzarne completamente il significato. La scelta dei fansubbers è invece molto più efficace, poiché la strategia che adottano è quella della trasposizione, che avviene sostituendo Pennysaver con il nome di un periodico di annunci gratuiti italiano, e cioè “Secondamano”. Grazie a questa scelta traduttiva, il pubblico italiano è pienamente in grado di comprendere il concetto, proprio perché il sottotitolatore è stato capace di avvicinarsi al suo background culturale e rendergli familiare un elemento a lui sconosciuto.

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