• Non ci sono risultati.

Università di Pisa Scuola di Ingegneria Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Edile e delle Costruzioni Civili

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Università di Pisa Scuola di Ingegneria Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Edile e delle Costruzioni Civili"

Copied!
145
0
0

Testo completo

(1)

Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale

Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Edile e delle Costruzioni Civili

Tesi di Laurea

RECUPERO FUNZIONALE DEL SITO EX CINEMA-TEATRO DI PIEVE A NIEVOLE

NUOVO CENTRO POLIFUNZIONALE CON TECNOLOGIA A SECCO

Relatori

Prof. Ing. Giampaolo Munafò

Prof.ssa Arch. Teresa Cervino

Candidato

Cecilia Lazzerini

(2)

1. INQUADRAMENTO E ANALISI DEL LUOGO 1

1.1 CENNI STORICI 1

1.2 STORIA DEL SITO DI INTERVENTO E DESCRIZIONE DELLO STATO ATTUALE 6

2. PROGETTAZIONE 8

2.1 RICHIESTE DEL BANDO 8

2.2 IDEA PROGETTUALE 9 2.3 SISTEMA COSTRUTTIVO 11 2.3.1 STRUTTURA PORTANTE 11 2.3.2 TECNOLOGIA A SECCO 13 3. IL CENTRO PIEVE 16 3.1 DESCRIZIONE GENERALE 16 3.2 PIANO TERRA 16 3.2.1 INGRESSO E BAR 16 3.2.2 BIBLIOTECA 18 3.3 PIANO PRIMO 20 3.3.1 AMBIENTI POLIFUNZIONALI 20 3.3.2 UFFICI 21 3.4 SPAZI ESTERNI 23 4. ELEMENTI COSTRUTTIVI 24 4.1 CHIUSURE ORIZZONTALI 24

4.1.1 FONDAZIONI E SOLAIO PIANO TERRA 24

4.1.2 SOLAIO PIANO PRIMO 26

4.1.3 COPERTURA 28

4.2 CHIUSURE VERTICALI 30

4.2.1 PARETI DI TAMPONAMENTO 30

4.2.2 TRAMEZZI INTERNI 32

4.3 PORTE E INFISSI INTERNI 33

4.4 PORTE E INFISSI ESTERNI 35

4.5 TETTOIA IN VETRO E FRANGISOLE 41

5. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE E CLASSI DI ESIGENZA 43

5.1 COSA È LA SOSTENIBILITÀ 43

5.2 LA SOSTENIBILITÀ NELL’EDILIZIA 44

5.3 CAM – CRITERI AMBIENTALI MINIMI 46

(3)

5.4.1.5 Segnaletica di sicurezza e illuminazione 61

5.4.2 BENESSERE ILLUMINOTECNICO 62

5.4.2.1 Fattore medio di luce diurna 62

5.4.2.2 Rapporto aeroilluminante 65

5.4.3 BENESSERE ACUSTICO 66

5.4.3.1 Tempo di riverberazione 68

5.4.3.2 Requisiti acustici passivi 73

5.4.4 BENESSERE TERMOIGROMETRICO 79

5.4.4.1 Parete esterna 86

5.4.4.2 Solaio di copertura 90

5.4.4.3 Solaio interpiano passaggio esterno 93

5.4.4.4 Solaio interpiano 96

5.4.4.5 Solaio piano terra 98

5.4.4.6 Indici del benessere termoigrometrico 99

5.4.5 FRUIBILITÀ E ACCESSIBILITÀ 102

5.4.6 SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE 106

5.4.6.1 Recupero delle acque meteoriche 106

5.5 VALUTAZIONE DELL’EDIFICIO 113 5.5.1 CRITERI SCELTI 113 5.5.2 VALUTAZIONE CONFORMITÀ 115 5.5.3 CONSIDERAZIONI FINALI 134 CONCLUSIONI 135 RINGRAZIAMENTI 136 RIFERIMENTI NORMATIVI 137 BIBLIOGRAFIA 138 SITOGRAFIA 139 ALLEGATI 140

(4)

I

RIASSUNTO ANALITICO

Il tema del progetto della tesi è quello della realizzazione di un centro polivalente moderno e funzionale, in grado di soddisfare in modo primario le richieste del bando promosso dall’amministrazione comunale di Pieve a Nievole (PT) per la riconversione dell’ex cinema-teatro con l’intento di creare una struttura che vada a rappresentare il nuovo nucleo della vita sociale e culturale della comunità, ricreando un luogo capace di richiamare quello che un tempo era “la piazza” vero e proprio cuore pulsante di ogni paese. Ambienti dove sia possibile ritrovarsi, studiare, usufruire di servizi pubblici, impiegare e trascorrere il proprio tempo libero: un luogo per tutti e di tutti.

Alla base della progettazione la volontà di integrare il nuovo insediamento con le strutture e i servizi esistenti, mantenendo e favorendo secondo necessità esigenze di interazione e intimità. Significativo il piccolo spazio a verde in prossimità dell’ingresso principale che sarà valorizzato a beneficio degli spazi ricreativi e il mantenimento di alcuni resti del vecchio edificio, lasciati a futura memoria.

Il programma progettuale, utilizzando tecnologie costruttive cosiddette “a secco”, è orientato verso un modello sostenibile, sia in termini sociali che ambientali in virtù dell’utilizzo di strumenti atti alla valutazione delle prestazioni dell’edificio quali i CAM e/o il Protocollo ITACA.

(5)

II

ANALYTICAL ABSTRACT

The aim of this project is to realize a multi-purpose, modern and functional centre in order to be able to satisfy the basic needs of the competition announcement of Pieve a Nievole (PT) commune. The above reported announcement is about the reconversion of the ex cinema-theatre of Pieve a Nievole to create a structure representative the new social and cultural life nucleus of the community and to recreate a place capable to recall the idea of “la piazza”, pulse of every village. An environment where it would be possible to meet, to study, to benefit from utilities, to spend spare time: a place for everybody.

Integration of the new centre with the already existing structures and services, while maintaining and favouring interaction and intimacy needs, is the basis of the present planning. The small green area close to the main entrance will be given value in favour of recreational areas, and of the maintenance of the rests of the old building, which will be left as sign for future generations.

The planning program is facing sustainable model, by using the so called “dry” architectural technologies. This is possible both for social and environmental implications, thanks to the usage of instruments valuable for evaluating the performance of the building, such as CAM and/or ITACA Protocol.

(6)

III

INTRODUZIONE

Oggetto della presente tesi è la progettazione con impiego di tecnologia a secco di un centro polifunzionale per il Comune di Pieve a Nievole in provincia di Pistoia.

Il Comune ha indetto il concorso di idee “recuperiAMO il CINEMA” nato dall’esigenza di riconvertire le strutture ospitanti l’ex cinema-teatro oggi in disuso.

L’idea di progetto parte dalla demolizione e ricostruzione di una nuova struttura, nel rispetto delle volumetrie e del perimetro del vecchio manufatto.

Il nuovo edificio, realizzato quindi all’interno del vecchio perimetro, che rimane individuato da un andamento orizzontale parziale delle strutture esistenti e che diverrà parte integrante della soluzione progettuale, ospita al suo interno gli ambienti e le destinazioni d’uso richieste dal bando. Si crea così, un edificio funzionale dal punto di vista architettonico che allo stesso tempo diventa un luogo di ritrovo e di socializzazione per l’intera comunità.

Non ci si limita alla sola progettazione architettonica come richiesto dal bando, ma viene effettuata una valutazione della sostenibilità della stessa mediante l’applicazione dei Criteri Minimi Ambientali avvalendosi anche delle schede criterio del Protocollo ITACA, strumenti atti a valutare le prestazioni di un edificio dal punto di vista della qualità e della sostenibilità ambientale e sociale.

Nello specifico si valuta l’impatto che può avere la nuova costruzione sull’ambiente e la sua collocazione all’interno dell’edificato. Non meno importanti sono le prestazioni energetiche dell’involucro realizzato, strettamente connesse al comfort interno degli ambienti.

Gli obiettivi principali sono due:

− creare a livello architettonico una struttura funzionale che ospiti le attività richieste e contemporaneamente acquisisca caratteristica di luogo di lavoro e ritrovo;

− garantire una qualità ambientale della struttura stessa, intesa anche come comfort per l’uomo.

Quindi si pone particolare attenzione su aspetti quali il benessere termoigrometrico, illuminotecnico, acustico, nonché sicurezza antincendio e fruibilità degli spazi con lo scopo appunto di definire una soluzione progettuale efficiente energeticamente e strutturalmente lungo l’intero ciclo di vita dell’opera.

(7)

1

1.

INQUADRAMENTO E ANALISI DEL LUOGO

1.1

Cenni storici

Figura 1 - Pieve di San Pietro

La località prende il nome dalla pieve di San Pietro a Neure, di origini antichissime, posta sulle falde meridionali del poggio di Montecatini lungo la direttrice Lucca - Pistoia sull’antica via Cassia.

Si ritiene che fosse stata fondata dal vescovo di Lucca, Frediano, forse prima che la Valdinievole fosse invasa dai Longobardi, nel 570. Ad ogni modo abbiamo notizia per la prima volta della chiesa da un documento del settecento, oggi custodito nell'archivio arcivescovile di Lucca. In quel documento il vescovo di Pistoia, Giovanni, si impegnava con il vescovo di Lucca, Balsari, a riconoscere la giurisdizione di quest’ultimo sulle pievi di Neure e di Celle. L'etimologia del toponimo completo, “Pieve a Nievole” risulta ancora oggi incerta. Se infatti il nome “Pieve” rimanda inevitabilmente all'esistenza come detto di un'antica chiesa da secoli meta di pellegrinaggi, la derivazione dell'altra metà del toponimo “Nievole” è stata per lungo tempo oggetto di diverse speculazioni, che l'hanno collegata alle più svariate, e talvolta fantastiche, spiegazioni.

Il vero significato di tale termine si perde nella notte dei tempi, o meglio nella foschia della nebbia (nebulae) che in passato aleggiava su tutta la vallata e in cui alcuni storici hanno voluto vedere la vera etimologia del nome “Nievole”.

(8)

2 Se quindi l'origine della parola pieve risulta di chiara provenienza, come sopradetto, ciò non è altrettanto vero per la parola Nievole. Le teorie sono infatti controverse e contrastanti tra loro.

Figura 2 - Il fiume Nievole

Alcuni studiosi ne collegano l'origine al corso d'acqua che attraversa il territorio. Giuseppe Ansaldi afferma infatti che la cittadina “…prese il nome dal fiume che la determina a levante…”, avvalorando la tesi già esposta da Emanuele Repetti, secondo cui il termine neura o niure indica la “…fiumana che dà il suo nome ad una valle…”, vista la loro derivazione da radici greche (rew = scorrere), semitiche o accadiche (nahr o naru = corso d'acqua, fiume). Molti documenti antichi riportano frequentemente la dicitura Vallis Nebulae, riferendosi a questa zona geografica.

Ciò ha dato vita ad un'altra corrente di pensiero, secondo la quale il toponimo ha origine dalle condizioni climatiche dovute alla presenza di nebbia che si formava sopra l'acquitrino paludoso, soprattutto nella stagione invernale.

Quest'ultima ipotesi è però in contrasto con uno studio relativamente recente, secondo il quale un toponimo non deriva di norma da una caratteristica fisico-meteorica non permanente ma piuttosto da elementi costanti presenti sul territorio, come ad esempio un corso d'acqua. In ogni caso, il borgo, da sempre oscurato dalle vicende dei più importanti castelli e centri limitrofi, si formò gradualmente attorno all'unica pieve esistente, la cui importanza, crebbe così tanto, probabilmente a ragione della sua posizione, che negli anni intorno al Mille dipendevano da essa almeno dieci cappelle.

A seguito degli eventi bellici che interessarono la Valdinievole fra il XII e il XV secolo, tuttavia, il pievano con il suo capitolo si trasferisce a Montecatini nella chiesa di San Michele,

(9)

3 che assumerà nel tempo, oltre ai molteplici benefici, il nome della pieve

madre, la quale a sua volta sarà in seguito dedicata a san Marco.

Questo passaggio, così importante per la storia del luogo, è raffigurato simbolicamente nello stemma comunale, in cui le chiavi di san Pietro, antico patrono, sono sostenute dal leone alato dell'evangelista Marco. Verso la fine del cinquecento la chiesa di San Pietro cominciò ad

essere denominata di San Marco e solo nel 1908 fu riconosciuto alla chiesa di Pieve a Nievole il diritto di essere nuovamente intitolata a San Pietro.

Dal XIX secolo grazie all'incremento delle attività agricole, Pieve a Nievole conobbe una seconda fase di crescita in cui rivestì grande importanza, come già per il centro medioevale, la direttrice costituita dalla strada che attraverso Serravalle da un lato e Montecatini dall'altro collega Pistoia a Lucca. La stessa piazza del mercato - risistemata nella sua fisionomia attuale solo all'inizio di questo secolo - si attesta lungo questa importante via commerciale. In tempi più moderni alla strada si sono affiancate con identica direzione la tranvia, la ferrovia e oggi l'autostrada.

La costruzione della ferrovia Pistoia - Lucca – Pisa fu considerata una delle realizzazioni più rilevanti in Toscana del secolo scorso. La sua esecuzione fu affidata, nel dicembre 1841, ad una società costituitasi a Lucca con la partecipazione anche di capitali stranieri e la sua realizzazione, iniziata nel 1853, durò tre anni.

Il passaggio della nuova linea ferroviaria accelerò notevolmente il processo di progressivo spostamento della popolazione verso la fascia pedecollinare. Pieve era anche divenuta, insieme ai bagni di Montecatini, sede della stazione ferroviaria e divenne così un importante centro capace di attirare gli abitanti dei comuni limitrofi.

Pieve a Nievole all'ombra dei bagni di Montecatini, crebbe così di importanza e alla fine del 1800 cominciò a far sentire il peso di questa nuova situazione avanzando a più riprese la richiesta di diventare comune autonomo.

(10)

4 Figura 4 - Palazzo del Municipio

Nel 1891 l'amministrazione provinciale di Lucca, da cui dipendevano i comuni della Valdinievole dall'unità d'Italia (e dalla quale saranno staccati solo nel 1928, quando si costituirà la provincia di Pistoia), concesse finalmente una più vasta rappresentanza all’interno del consiglio comunale di Montecatini a Pieve a Nievole; questo provvedimento però risultò tardivo ed insufficiente, perché ormai era maturata la volontà di amministrarsi autonomamente. Questa situazione si risolse solo quando l'onorevole Ferdinando Martini presentò il progetto di legge che prevedeva la costituzione in comune autonomo della frazione di Pieve a Nievole, comune che fu istituito ufficialmente solo nel 1905, con la Legge n. 353, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del Regno il 15 luglio successivo, dopo un lungo e faticoso processo culminato con l'acquisizione della propria autonomia dall'allora Comune di Montecatini Valdinievole, del quale rappresentava una frazione insieme a Bagni di Montecatini, ma soprattutto dopo il superamento di un notevole ostacolo legislativo, che proibiva la nascita di comuni aventi una popolazione inferiore a 4000 abitanti. L’edificio seicentesco denominato Casa Porciani già casolare di caccia della famiglia Medici oggi ospita la sede del Palazzo Comunale.

(11)

5 Oggi la direttrice di sviluppo rappresentata dalla strada statale 436 Francesca e la strada Regionale 435 Lucchese è chiusa dalla notevole urbanizzazione dei comuni limitrofi di Monsummano e di Montecatini. Pieve si è così dovuta sviluppare trasversalmente aprendosi oltre la ferrovia e l'autostrada A11 nella piana strappata al padule che fino a pochi decenni fa costituiva ancora, con i suoi terreni fertili, la principale risorsa economica.

Figura 6 - Territorio del Comune

Gli abitanti censiti sono 9632 per una superficie di circa 12,70 Km2 e una densità abitativa di

circa 760 abitanti/Km2. Il nominato “ponte di Dante” presente nella via dei Tadelli, il

Monumento Al Cav. Francesco Colzi, nella omonima piazzetta e la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Marco, sono i luoghi e i monumenti di maggior interesse.

Figura 8 - Monumento a Francesco Colzi

Informazioni parzialmente tratte da:

S. TAMBORRINO e M. di COLBONI in La Valdinievole e i suoi colli; Diple ed. 2003. Repetti E., Dizionario geografico fisico storico della Toscana, A. Tofani, Firenze, 1833

(12)

6

1.2

Storia del sito di intervento e descrizione dello stato attuale

Figure 1 - Vista esterna stato attuale

Estratto dal bando:

(…) nel 1997, tramite acquisto e parziale donazione, sono pervenuti al Comune alcuni immobili facenti parte di un ampio complesso realizzato nel corso degli anni dal Circolo Ricreativo del Popolo. Una porzione, planimetricamente posta a sud-ovest adiacente alla ferrovia, è stata ristrutturata dal Comune negli anni 2002-2003 ed oggi ha il ruolo di centro sociale per anziani e al primo piano di alloggi di prima accoglienza. La rimanente porzione, in stato di sostanziale inutilizzo salvo l’uso quale deposito di alcuni locali, è invece oggetto del presente concorso di idee.

Il cinema teatro si trova a nord del complesso, in prosecuzione verso est dei locali rimasti in proprietà del Circolo, ed ha l'accesso principale da via Bonamici attraverso un percorso scoperto a comune con il centro sociale. L’immobile fu costruito nei primi anni del 1960 ed era stato ristrutturato parzialmente nel 1985.

La struttura che comprende la sala e la scena è costituita da un telaio in cemento armato, tamponato con muratura in laterizio intonacata, e da una copertura a volta a spinta eliminata in latero - cemento con manto in marsigliesi. Il pavimento è in leggera pendenza verso il palcoscenico, dotato di sottopalco. Dietro e lateralmente alla scena trovano posto i camerini con i relativi servizi igienici.

L'altezza interna da terra al controsoffitto, posto a livello delle catene di eliminazione della spinta della volta, varia tra 6.90m. a 7.40 m.

L'ingresso alla sala avviene attraverso l'antistante atrio, in passato collegato direttamente con il bar del Circolo. All'interno della struttura dell'atrio sono ricavati i servizi igienici degli

(13)

7 spettatori che tuttavia hanno accesso direttamente dalla sala. Dall'atrio attraverso una scala si scende in una piccola cantina.

Al di sopra di questi locali accessori di altezza interna 3.55 m., dove trova posto anche un ripostiglio che è rimasto di proprietà del Circolo Ricreativo ed è a servizio del bar, si trovano altri locali di altezza interna 3.00 m. comprendenti un disimpegno, un locale per la cabina di proiezione, un locale accessorio, una cabina elettrica, e un balcone coperto.

A questi ambienti si accede ormai soltanto dal primo piano dei locali del Circolo Ricreativo; attualmente questi locali al primo piano sono stati dati in locazione al Circolo stesso che li utilizza ad uso magazzino.

L’ex bocciodromo, attualmente in condizioni di abbandono, ha una pianta approssimativamente trapezoidale racchiusa dall’ex cinema a nord, dal retro del Centro Sociale ad ovest, da un immobile di proprietà privata ad est e dalla linea ferroviaria a sud. Una struttura metallica a copertura piana copre le corsie di gioco; le strutture di copertura sono tuttavia in pessime condizioni di conservazione come pure la zona di gioco, danneggiata dall’umidità e dalle infiltrazioni d’acqua. I tamponamenti sono con lastre metalliche e pannelli leggeri.

Gli spazi esterni, piuttosto limitati, sono costituiti da una fascia circostante l’immobile del cinema sui lati nord ed est, utilizzata come via di fuga per gli spettatori e per questo beneficiaria di una servitù di passaggio pedonale sulla proprietà confinante a nord. Sul lato sud invece vi sono due resedi, una inghiaiata compresa tra il centro sociale e la linea ferroviaria e l’altra già descritta con funzione di attuale accesso al centro sociale e all’ex cinema pavimentata in autobloccanti. (…)

Figure 2 - Interno ex cinema-teatro

(14)

8

2.

Progettazione

2.1

Richieste del bando

L’Amministrazione ha fornito, quali indicazioni di massima per la progettazione dei locali, le seguenti direttive:

− prevedere la creazione di una sala polifunzionale di capienza non eccedente i 100 posti;

− prevedere gli ambienti per la biblioteca comunale per circa 150 mq netti;

− prevedere una zona ad uffici per circa 200 mq netti per trasferirvi alcune sedi distaccate dell’Ente;

− prevedere i necessari spazi comuni (servizi, connettivo, ripostigli ecc.).

Per la creazione di questi spazi è possibile valutare anche solo parzialmente la formazione di un piano intermedio all’interno del volume del salone dell’ex cinema, considerata la sua altezza; come pure è possibile prevedere la demolizione e ricostruzione di tutto o parte dei corpi di fabbrica esistenti.

Prevedere in ogni caso la demolizione dei volumi ex bocciodromo prospicienti la linea ferroviaria che insistono sulla particella F.6 part. 1785.

(15)

9

2.2

Idea progettuale

In osservanza del bando pubblicato dall’Amministrazione Comunale della località Pieve a Nievole (PT), oggetto della presente tesi è la realizzazione di un nuovo centro polifunzionale. La finalità è quella di recuperare, con demolizione e ricostruzione, le strutture presenti in Via Bonamici, destinate in passato ad ospitare un cinema teatro e un bocciodromo ed inserire le nuove funzioni nel contesto urbano che si verrà a creare con la soppressione dell’attuale passaggio a livello e la realizzazione di un sottopasso pedonale.

Le funzioni che costituiranno il nuovo edificio sviluppato su due piani sono principalmente quattro:

− Biblioteca

− Uffici

− Sala polifunzionale

− Servizi (bar ecc. ecc.)

Figura 9 - Piano terra

(16)

10 La zona destinata ai servizi sarà il fulcro sociale attivo del nuovo edificio, poiché andrà a costituire anche un punto di ritrovo per l’intera comunità, indipendentemente dall’utilizzo o meno degli altri servizi offerti dal centro polifunzionale.

La prevista soppressione del passaggio a livello, che si trova nelle adiacenze e la creazione di un sottopasso pedonale faciliterà lo scambio tra il centro polifunzionale e le aree circostanti quali la piazza principale e gli altri servizi decentrati.

Si utilizza un sistema costruttivo, se vogliamo di origine antiche ma oggi sempre più attuale e sempre meno invasivo quale la tecnologia a secco, che consente ampia performazione e rapidità costruttiva mantenendo alti standard qualitativi in termini di sicurezza, risparmio energetico e compatibilità ambientale.

La memoria storica del sito di intervento sarà e rimarrà sottolineata da alcune vestigia del vecchio edificio demolito che si inseriranno nel cotesto esterno adibite a luoghi di sosta (panchine) e fiorire. Saranno volutamente lasciate apparentemente incomplete e prive di intonaco e finiture, se pur conservate e consolidate.

(17)

11

2.3

Sistema costruttivo

Costruire a secco è un’arte raffinata e antica che ancora oggi rappresenta un modello edilizio d’eccellenza.

Una tecnica utilizzata fin dai primordi. Naturalmente utilizzando altri materiali, ma con la stessa identica filosofia: creare un telaio e rivestirlo con una stratificazione di materiali che non prevede l’utilizzo di acqua nei processi di assemblaggio.

Acciaio per lo scheletro che costituisce la struttura portante di tutto l’edificio e il completamento mediante prodotti dell’edilizia “a secco”, con materiali di elevata qualità. Un sistema costruttivo che consente una rapidità di costruzione, pur mantenendo alta qualità strutturale, adeguato isolamento termico e acustico, facilità di installazione degli impianti, con notevole vantaggio in termini di ingombro, accessibilità e manutenzione.

2.3.1

Struttura portante

Il sistema strutturale portante è un sistema intelaiato in acciaio, che garantisce e consente la realizzazione di una struttura in elevazione a secco.

È costituito da orizzontamenti (travi) e elementi verticali (pilastri).

Si costituisce così un unico sistema, in cui i collegamenti tra gli elementi sono realizzati mediante vincoli di incastro perfetto. Il sistema, a scheletro indipendente, ha capacità tali da poter resistere ad ogni tipo di sollecitazione (compressione, trazione, flessione, taglio e torsione).

In questo tipo di struttura, i muri esterni, detti muri di tamponamento, non hanno funzione portante (escludendo il peso proprio), ma svolgono solo la funzione di delimitare gli ambienti interni verso l'esterno, e sono portati da travi e pilastri che costituiscono lo scheletro dell'edificio.

Mediante i pilastri, che hanno corrispondenza verticale, il carico agente sulla struttura viene trasmesso alle opere di fondazione; inoltre questi elementi, discontinui, sostengono ampi orizzontamenti continui come i solai, su cui è possibile sistemare liberamente i tramezzi per ottenere gli ambienti atti a soddisfare le esigenze d'uso dell'edificio. Le travi, come già detto, elementi orizzontali, vanno quindi a chiudere il telaio, collegando i pilastri.

È presente un’orditura di travi secondarie, che con interassi ridotti serve da ulteriore sostegno per il solaio.

(18)

12 Le dimensioni degli elementi costituenti lo scheletro portante sono state stabilite mediante un predimensionamento, in funzione dell’analisi dei carichi di tutti gli elementi, con lo scopo di essere sempre a favore di sicurezza.

Lo scheletro dell'edificio è quindi composto da pilastri HEB 300, travi principali HEB 260 e travi secondarie IPE 140.

(19)

13

2.3.2

Tecnologia a secco

Gli elementi di chiusura orizzontali e verticali, e i tramezzi interni sono realizzati con impiego di materiali per edilizia “a secco”.

La tecnologia stratificata a secco, è un metodo innovativo, che rivoluziona il modo di concepire l’azione stessa del costruire, coinvolgendo l’intera filiera dell’edilizia.

Uno dei maggiori ostacoli alla diffusione su larga scala di questo sistema costruttivo è sicuramente dovuto alla convinzione che l’edificio costruito con assemblaggio a secco possa avere una durata inferiore nel tempo. È una falsa percezione, in quanto l’immobile risulta maggiormente mantenibile, rispetto alla costruzione tradizionale, e quindi possiede una maggior lunghezza di vita. L’aspetto alternativo ai sistemi tradizionali, della stratificazione a secco è caratterizzato, dal punto di vista tecnologico e prestazionale, da un aumento evidente di complessità e di studi che innalzano il livello di qualità, sia architettonica sia progettuale. Il sistema costruttivo è caratterizzato dalla realizzazione di parti meccaniche precedentemente montate e, diversamente dai sistemi tradizionali, l’assemblaggio ricorda le costruzioni meccaniche: tutti gli elementi necessari alla costruzione vengono accuratamente progettati considerando i processi di produzione e le fasi di montaggio successive. Le potenzialità sono enormi, alla fine del ciclo di vita utile di un edificio, ad esempio, è possibile recuperare i singoli componenti costruttivi per poi destinarli ad un completo riuso o a successivi processi di riciclo, cosa impensabile con i sistemi costruttivi tradizionali a umido, dove i materiali uniti tra loro mediante malte di vario tipo saranno a fine vita difficilmente, o solo parzialmente recuperabili. Ancora altri sono i vantaggi rispetto alla tradizionale tecnica a umido.

Tra i più significativi ed oggi di grande attualità, una maggiore resistenza ai terremoti e movimenti sismici, grazie alla leggerezza dei materiali. Una ottimale risposta alle azioni deformanti sismiche da parte del metallo e non ultima una maggiore elasticità dei solai. Il sistema di assemblaggio limita significativamente il danneggiamento delle componenti strutturali in caso di spostamenti durante il terremoto. Da non sottovalutare in condizioni di sisma molto elevato la leggerezza della struttura e la duttilità che garantiranno alti livelli di sopportazione ed eventuali interventi di ripristino e manutenzione saranno nulli o poco invasivi, a differenza di strutture più rigide, come quelle tradizionali, difficilmente monitorabili;

(20)

14 E naturalmente:

− Un maggiore contenimento dei rumori, grazie all’isolamento acustico dimensionabile secondo necessità all’interno delle pareti;

− notevole riduzione dei consumi energetici, prevedendo utilizzo di idoneo isolamento termico e facilità di integrazione tra la struttura e i sistemi che sfruttano energie rinnovabili;

− maggior benessere abitativo, in virtù degli accorgimenti tecnico-costruttivi applicabili;

− una maggiore resistenza passiva in caso di incendio, dovuta all’impiego del cartongesso, se necessario utilizzando lastre specifiche con parametri di resistenza al fuoco molto alti, oppure per le strutture impiegando speciali trattamenti protettivi;

− significativa riduzione dei tempi di realizzazione, grazie all’industrializzazione del processo edilizio, dove tutti o quasi tutti gli elementi strutturali e i sistemi di involucro sono realizzati in azienda e arrivano in cantiere pronti per la messa in opera. Dati statistici indicano riduzioni dei tempi di costruzione del 50%. (Un esempio l’eliminazione dei tempi di asciugatura e maturazione tipici del cantiere tradizionale);

− convenienza economica, dovuta alla rapidità costruttiva e ad una progettazione ottimizzata, quindi minori oneri finanziari. La leggerezza dovuta alle strutture impiegate riduce i costi concernerti le opere di fondazione e dei lavori complementari, quindi anche una incidenza di mano d’opera inferiore;

− ampie e qualificate garanzie e certificazioni, grazie ai numerosi controlli durante le fasi produttive caratterizzate dalla accurata progettazione, dalla ricerca e dalla tecnologia applicata;

− alto grado di ecosostenibilità in quanto minimizza l’uso dei materiali, ed utilizza prodotti, che sono in gran parte biocompatibili e naturalmente riciclabili.

La struttura di norma è costituita da telai realizzati in opera con elementi precostruiti. L’involucro interno spesso è costituito da una stratificazione di materiali di coibentazione, da barriere al vapore e da lastre di rivestimento in gesso rivestito o in gesso fibra con caratteristiche di resistenza meccanica e di idrorepellenza diversa secondo gli ambienti. L’involucro esterno è formato da materiali in grado di garantire le prestazioni richieste ed è costituito da un rivestimento, realizzato con lastre fibrorinforzate di cemento alleggerito,

(21)

15 parzialmente intonacate o rivestite, con spessori variabili secondo esposizione cardinale. Sono previste adeguate ed idonee stratificazioni dall’esterno verso l’interno con particolare attenzione a che siano garantiti gli standard di resistenza al vento e all’intrusione, oltre naturalmente a quelli termici, e acustici, tanto per nominare i più importanti. Tutto supportato anche in questo caso da orditure metalliche costituite da guide, montanti e profilati.

Nel caso in esame si utilizzerà:

• Per le pareti esterne il sistema Aquapanel Knauf, partendo dalla parete tipo si realizza una stratigrafia basandosi sulle esigenze degli ambienti interni e sull’esposizione delle stesse;

Figura 13 - Esempio stratigrafia

• Le pareti interne sono pareti Knauf W312, anche in questo caso si utilizza la parete tipo, e dove necessario viene aumentato il suo spessore cambiando le dimensioni del montante utilizzato, la parete dunque mantiene sempre le caratteristiche per le quali è stata scelta, o al massimo le migliora;

• I solai di interpiano e di copertura, sono realizzati con lamiera grecata granulato a secco e pannello OSB, il completamento della stratigrafia è studiato appositamente in base alle caratteristiche richieste per garantire il comfort ambientale interno.

(22)

16

3.

Il Centro Pieve

3.1

Descrizione generale

Il “Centro Pieve”, in concreto esprime la realizzazione e la riaffermazione degli spazi pubblici come luoghi di aggregazione ed incontro. Vitalità culturale e socializzazione sono alla base di questa progettazione e la completa fusione tra lo svago, rappresentato dal bar e lo spazio ristoro, la cultura, dove la biblioteca svolge un ruolo determinante, le necessità del quotidiano e della vita sociale, rappresentata dagli uffici comunali e non ultimo lo spazio esterno dove si concretizza il momento di maggior relax, esprimono a pieno il concetto progettuale a cui ci siamo ispirati.

Anche l’andamento orizzontale delle ampie finestrature vuole in qualche modo rimandare alla memoria di un tempo trascorso, dove la funzionalità spesso trascurava il non meno importante aspetto estetico. Altrettanto importante l’aver voluto mantenere anche se solo marginalmente alcuni resti del vecchio edificio, che per molti anni ha probabilmente rappresentato forse l’unico punto di aggregazione per gli abitanti di Pieve a Nievole.

3.2

Piano terra

3.2.1

Ingresso e bar

Figura 14 - Schema funzionale ingresso - bar

La tipologia costruttiva adottata ne determina l’immediato riconoscimento. Dall’esterno, si accede al centro polifunzionale e ci troviamo immediatamente nell’ampio locale che costituisce la sala bar e ristoro, oltre lo spazio informazioni e relazioni pubbliche, sul retro del quale, ad uso esclusivo del personale di sportello è stato realizzato uno spazio spogliatoio e ripostiglio.

(23)

17 I locali ampiamente vetrati, protetti da adeguata ombreggiatura, si affacciano sul verde esterno lasciando comunicazione tra l’interno e l’esterno, garantendo una costante illuminazione naturale, oltre naturalmente il necessario ricambio e ricircolo d’aria.

La sala del bar, il cui bancone di servizio è ubicato frontalmente all’ingresso in zona tranquilla e defilata, consente e agevola l’attesa per accedere a tutti gli altri servizi forniti dal centro. Infatti, mentre sulla destra è ubicato l’ingresso che conduce alle scale per accedere al piano superiore, a sinistra troviamo l’ingresso che conduce alla biblioteca pubblica e alla sala di lettura.

Le zone di attesa e conversazione sono tutte arredate con comode sedute e tavolini di appoggio. In quest’area, di fronte al bancone delle informazioni, si apre anche un’uscita di emergenza verso l’area a verde, che in caso di maggior utilizzo può essere usata anche come ingresso supplementare

Lo spazio bar vero e proprio, con il bancone di servizio e il retro banco, si trova come detto in posizione diametralmente opposta all’ingresso. Ad uso esclusivo del personale troviamo sul retro un bagno e lo spogliatoio.

Una porta di servizio agevola il contatto con i fornitori e la consegna merci senza che ci siano interferenze con i locali adibiti al pubblico.

Sul lato opposto alle scale una porta conduce al disimpegno dei servizi igienici che sono comuni anche alla biblioteca, distinti per sesso e bagno per disabili realizzato e attrezzato nel rispetto della normativa vigente.

La particolarità dello spazio servizi igienici, delimitato da due accessi uno dalla biblioteca e uno dal bar ne consente l’uso in modo indipendente dalle attività svolte.

Anche in questo caso idonee aperture ne garantisco aereazione e ricambio d’aria. Ingresso scala di accesso al piano superiore/ascensore

Si accede a questo spazio attraverso l’ingresso principale.

L’accesso alle scale, via di fuga del piano primo, e all’ascensore pubblico, ubicato sulla destra è facilmente individuabile dall’ingresso principale. La sicurezza è garantita da una uscita di emergenza posta sul retro. Anche in questo caso adeguate superfici finestrate ne garantisco l’aereazione e il ricambio d’aria. L’ascensore è dimensionato in modo da consentirne l’uso anche da parte di disabili.

(24)

18

3.2.2

Biblioteca

Figura 15 - Schema funzionale biblioteca

Gli ambienti destinati alla biblioteca, occupano una superficie di 220,00 mq, valore che, grazie alla distribuzione delle funzioni all’interno dell’edificio, rispetta ampiamente le richieste dell’Amministrazione pubblica.

Una volta all’interno degli spazi della biblioteca per prima incontriamo un’ampia sala di attesa, filtro tra la biblioteca vera e propria e gli altri ambienti, arredata con divani e poltrone oltre naturalmente il banco per l’addetto alla gestione e consegna dei libri. A questo locale si accede anche dall’esterno indipendentemente dagli altri ambienti, questo in modo da consentire l’utilizzo della biblioteca senza tener conto degli orari di apertura del bar.

Questo spazio utilizza i servizi igienici, a cui è direttamente collegato, precedentemente descritti, e gode di un ampio ripostiglio ad esclusivo uso della biblioteca.

Da questo si accede alla sala di conservazione dei libri, arredata con idonee e apposite scaffalature e da alcuni tavoli di consultazione e lettura.

Anche questo locale è dotato di ampie aperture verso l’esterno che ne consentono un adeguato ricircolo e ricambio d’aria.

Una porta di emergenza a due ante, garantisce la sicurezza.

La sala vera e propria di lettura, successiva agli ambienti di cui sopra, gode di una buona illuminazione dall’esterno grazie alle ampie finestrature che garantisco anche un adeguato ricambio e ricircolo d’aria. È corredata di tavoli di lettura adeguatamente illuminati anche con luce artificiale, che rende possibile lo studio/lettura nelle ore serali, sedute ergonomiche oltre ad alcune postazioni multimediali.

(25)

19 necessarie ad un corretto utilizzo degli spazi anche da parte di persone diversamente abili. Anche in questo caso, la sala lettura e dotata di un ampio ripostiglio ad uso esclusivo, per la conservazione dei materiali di servizio e delle dotazioni per gli addetti alle pulizie.

Sempre al piano terra, con accesso indipendente, posto sul retro troviamo un locale tecnico, adeguatamente compartimentato.

Figura 16 - Ingombri posti di lettura

(26)

20

3.3

Piano primo

Al piano primo che come si è detto si raggiunge per mezzo della scala interna, che costituisce anche la via di fuga, e o dell’ascensore, troviamo gli ambienti polifunzionali, destinati ad ospitare un massimo di circa 100/150 persone, suddivisi in sala polivalente e sala convegni, gli uffici pubblici comunali dotati di una propria sala di attesa e i servizi igienici.

3.3.1

Ambienti polifunzionali

Figura 18 - Schema funzionale ambienti polivalenti Sala polivalente

Volumi semplici e definiti, determinano questo spazio da adibire al divertimento, alle riunioni, a mostre ed esposizioni, dotato di pannellature mobili, impianti sonori e visivi. Ampie superfici finestrate ne garantiscono una buona illuminazione naturale oltre naturalmente adeguato ricircolo e ricambio d’aria. Da questo locale è possibile, attraversando una loggia esterna, che si affaccia in parte sul prospetto principale, raggiungere il vano scale e l’ascensore. L’accoglienza alla sala è determinata dal punto info del piano terra oppure in modo individuale dallo spazio riservato al piano ed individuato da una postazione con personale addetto. Sala convegni

Attraverso la sala polifunzionale, opportunamente suddivisa, con eventuali pareti mobili e/o pannellature espositive, si accede alla sala convegni, concepita per un massimo di 40 persone sedute e dotata di apparecchiature sonore, visive e multimediali. Le sedute comode ed ergonomiche, consentono di svolgere attività di scrittura e lettura.

Anche in questo caso le aperture vetrate garantisco adeguata aereazione e ricircolo d’aria. Particolare attenzione alla parte acustica e alla illuminazione garantisco visibilità ed ascolto ottimali sia dei relatori sia dei supporti multimediali.

(27)

21 Servizi igienici

In questa parte dell’edificio, i servizi sono comuni tra gli utilizzatori della sala polifunzionale e quelli della sala convegni. Sono distinti per sesso, uno ad uso disabili e tutti sono dotati di aperture finestrate adeguate sia per conferire agli ambienti una giusta illuminazione naturale sia per garantirne un adeguato ricambio e ricircolo d’aria.

3.3.2

Uffici

Figura 19 - Schema funzionale uffici

La superficie destinata a questi spazi è di circa 190 mq, leggermente inferiore ai circa 200 mq richiesti dal bando, ma che risulta comunque sufficiente ad ospitare i servizi necessari. Fulcro di questo ambiente è l’ampia zona centrale adibita a sala d’attesa.

Questi spazi si raggiungono percorrendo una loggia esterna posta sul retro dell’edificio, in modo che l’afflusso agli uffici, non interferisca con le altre attività del piano, pur agevolandone e favorendone l’utilizzo.

Dalla loggia, sulla quale si affacciano le finestrature della sala convegni e della sala polivalente, si accede ad una prima zona filtro, che gode di illuminazione naturale, adibita a smistamento utenti per mezzo di un addetto al ricevimento e informazione. Da questa si raggiunge la vera e propria sala di attesa, dotata di poltroncine, di pannelli informativi/espositivi e di un tavolo centrale ad uso degli utenti.

Su tutti e quattro i lati di questa area si affacciano n.° 6 uffici, di cui n.° 3 aperti al pubblico, oltre al locale archivio, un ripostiglio e i servizi igienici sempre suddivisi uomo donna e disabili.

(28)

22 Anche questi locali godono di illuminazione naturale grazie alle numerose superfici finestrate presenti che ne garantisco anche adeguato ricambio d’aria.

(29)

23

3.4

Spazi esterni

Gli spazi esterni sono stati realizzati e concepiti con precisi obbiettivi:

− per quanto possibile non modificare la morfologia delle aree, salvo quanto necessario alla fruibilità del centro;

− integrare le aree oggetto di intervento con quelle già presenti e funzionali;

− rispettare gli standard urbanistici che prevedono il mantenimento a verde di una percentuale della superficie.

− Mantenere per certi aspetti e solo parzialmente le vestigia del vecchio edificio che in qualche modo rappresentano la memoria storica di un precedente luogo di aggregazione e ritrovo.

Quindi tutta la parte a verde prospiciente l’ingresso principale del Centro, sarà semplicemente regolarizzata con adeguate pendenze in modo da garantire un idoneo allontanamento delle acque meteoriche, seminata e mantenuta a prato, saranno collocate in punti definiti panchine di sosta e area relax con giochi per bambini.

Si provvederà alla piantumazione di alcune piante di alto fusto, tipo frassino o simili e arbusti autoctoni, tipo cistus e ginestra, in modo da garantire punti ombreggiati sul prato e perimetralmente sarà piantumata una siepe di alloro o pianta simile atta a garantire adeguata intimità e riservatezza al luogo.

Figura 21 - Ginestra Figura 22 - Frassino

(30)

24

4.

Elementi costruttivi

4.1

Chiusure orizzontali

4.1.1

Fondazioni e solaio piano terra

La struttura di fondazione è l’unico elemento costituente il sistema costruttivo che non è realizzato con tecnologia a secco. Considerando le caratteristiche del terreno e quelle dell'intervento, sono state realizzate delle fondazioni continue superficiali a trave rovescia, con spessore della soletta pari a 0,45 m e poste a -1,15 m rispetto al piano del terreno.

Il solaio del piano terra è costituito da un vespaio ventilato con casseforme modulari in plastica di tipo igloo (50 x 50 cm in pianta con altezza 35 cm).

Le casseforme, affiancate in sequenza secondo un senso stabilito in precedenza, consentono la realizzazione di una piattaforma, sopra la quale viene eseguita una gettata di calcestruzzo (sp. 10 cm); nasce così un solaio aerato, con l'area sottostante cava, collegata con l'esterno tramite tubazioni, la cavità stessa è sfruttabile per il passaggio degli impianti ma soprattutto per la ventilazione a contrasto dell'umidità di risalita e dei gas radioattivi come il radon. Inoltre questa scelta porta ad ulteriori vantaggi:

− Riduzione dei tempi di manodopera sino all’80% rispetto ai sistemi tradizionali (vantaggio in accordo con le scelte progettuali);

− notevole riduzione nel consumo di cls e degli inerti in quanto la forma a cupola dell’Igloo permette la massima resistenza con il minimo spessore;

− facilità di posa, per la leggerezza e semplicità d’incastro degli elementi;

− facilità di taglio e sagomabilità degli elementi a seconda del perimetro dei vani;

− passaggio degli impianti sotto pavimento in ogni direzione;

− creazione di una barriera al vapore;

− tenuta all’umidità di risalita;

− efficace ventilazione in tutte le direzioni;

− smaltimento del gas RADON eventualmente presente;

− nessun punto di contatto tra il cls e il suolo;

(31)

25 Figura 24 - Chiusura a terra

Spessore (mm)

1 Pavimentazione in gres 8

2

GIFAfloor Klima knauf con intercapedine 25 + 18 70 3 Fissativo 4 Pannello coibentante 80 5 Soletta

con rete elettrosaldata 25x25

100

6 Casseri modulari 500x500x350

7 Intercapedine d’aria

8 Magrone 150

Tabella 1 - Stratigrafia chiusura a terra

GIFAfloor Klima Knauf è un pavimento sopraelevato continuo, che ha in più la funzione radiante; permette quindi di avere a disposizione un’intercapedine di passaggio per gli impianti garantendo nel contempo il benessere della climatizzazione a pavimento.

(32)

26

4.1.2

Solaio piano primo

Il solaio di interpiano è un elemento di chiusura orizzontale, che oltre ad avere importanza dal punto di vista strutturale, deve avere un ulteriore ed altrettanto importante caratteristica, quella di mantenere gli ambienti isolati dal punto di vista acustico.

Nel rispetto delle scelte progettuali legate ad un quasi completo utilizzo di tecnologia a secco, è stato scelto di realizzare il solaio mediante l’utilizzo di una lamiera grecata, riempita con apposito granulare sopra la quale si posa un pannello OSB che funziona da piano di appoggio per la stessa pavimentazione GIFAfloor Klima Knauf che si trova al piano terra.

Nello specifico si utilizza una lamiera OR 55/600 della Origoni Zanoletti, lamiera apposita per la realizzazione di solai a secco riempita con un granulare Pavileca, prodotto della Leca atto alla realizzazione di riempimenti a secco.

Al di sopra di questi si trova, come già detto il pannello OSB, il tappetino necessario all’isolamento acustico, il sistema radiante sopraelevato GIFAfloor Klima Knauf ed infine le piastrelle per la pavimentazione interna, in gres porcellanato.

Inferiormente è completato con un controsoffitto realizzato con struttura metallica e pendini acustici, isolante e doppia lastra in gesso-fibra.

Si deve distinguere però il solaio di interpiano interno da quello esterno, poiché hanno caratteristiche differenti dovute alla diversa collocazione, ma anche dovute alle non meno importanti richieste di prestazioni termiche dell’involucro.

Il solaio esterno si distingue da quello interno per la stratigrafia che si trova al di sopra del pannello OSB, dove trovano collocazione la barriera al vapore, un’isolante in lana di legno di idoneo spessore, la membrana impermeabilizzante e la pavimentazione di finitura posta su distanziatori.

Il vantaggio di avere un elemento di chiusura orizzontale di questo tipo, come detto in precedenza, sta proprio nell’elevata leggerezza rispetto ad un solaio tradizionale, dovuta all’assenza del cls.

Inoltre consentono tempi di realizzazione e montaggio estremamente ridotti, evitando anche l'uso di puntelli e casserature.

(33)

27 Figura 25 - Particolare solaio interpiano

Spessore (mm) 1 Pavimentazione in gres 8

2

GIFAfloor Klima knauf con intercapedine

25 + 18 50 3 Tappetino acustico + Fissativo

4 Pannello OSB 30

5 Lamiera grecata + granulare a secco 75 6 Isolante Ekovetro Knauf 50 7 Struttura metallica controsoffitto

8 Controsoffitto doppia lastra 18 + 18

9 Finitura interna 10

(34)

28

4.1.3

Copertura

Il solaio di copertura, ha le stesse caratteristiche del solaio di interpiano, per quanto riguarda la realizzazione dello stesso con la lamiera grecata, granulare e pannello OSB.

In questo caso il granulare, Siliperl di Knauf, incombustibile, non soggetto a degrado, chimicamente neutro, con elevata resistenza dei granuli e straordinarie proprietà isolanti, sarà opportunamente livellato per dare la giusta pendenza alla copertura, e permettere lo scolo delle acque piovane.

Al di sopra di questo viene collocata la barriera al vapore e un pannello termoacustico Isovent composito FL la superficie sarà ricoperta con un doppio strato di membrana bituminosa e vernice riflettente.

Il pannello Isovent, composto da due strati di materiale isolante con caratteristiche diverse, polistirene additivato con grafite e fibra di legno accoppiati a pannello in Eurostrand OSB, è caratterizzato dalla presenza di camera d’aria, dunque in copertura saranno presenti delle griglie di areazione per permettere la ventilazione, adeguatamente protette contro l’ingresso della pioggia.

Si ha sempre il vantaggio di ottenere un elemento di chiusura orizzontale molto più leggero, che consente comunque la praticabilità della copertura stessa.

(35)

29 Figura 27 - Particolare solaio di copertura

Spessore (mm) 1 Vernice riflettente

2 Doppia membrana bituminosa

3 Isovent composito 162

4 Barriera al vapore

5 Pannello OSB 30

6 Lamiera grecata + granulare a secco 75

7 Isolante Celenit NB 60

8 Struttura metallica controsoffitto

9 Controsoffitto doppia lastra 18 + 18

10 Finitura interna 10

(36)

30

4.2

Chiusure verticali

4.2.1

Pareti di tamponamento

La tamponatura serve sostanzialmente a separare lo spazio architettonico esterno da quello interno, delimita e difende sia dal punto di vista acustico, termico e contro umidità gli spazi di un edificio; dal punto di vista statico invece le pareti di tamponamento hanno una sola funzione, che è quella di portare esclusivamente il loro peso.

Per questi motivi i tamponamenti devono avere caratteristiche atte a garantire un giusto isolamento termoacustico, ed essere resistenti all'azione degli agenti atmosferici.

Il sistema scelto, Aquapanel di Knauf è un sistema per l’involucro dalle prestazioni elevate, che consente di costruire con tecniche a secco offrendo elevata qualità e una valida alternativa ai metodi costruttivi tradizionali.

Garantisce il rispetto delle caratteristiche suddette ed ha ulteriori vantaggi:

− Resiste all'azione di acqua ed intemperie

− Resiste alle sollecitazioni

− Garantisce l'isolamento termico e acustico

− Riduce i tempi di realizzazione

− Consente un'ampia libertà di progettazione

Le pareti Aquapanel sono composte da un’orditura metallica in acciaio ad elevata resistenza alla corrosione MgZ e da un rivestimento con lastre Knauf Aquapanel.

In base alle esigenze costruttive, è possibile combinare le lastre con pannelli isolanti e ottenere il massimo comfort climatico sia in inverno che nella stagione calda.

(37)

31 L’orditura può essere semplice o doppia e il rivestimento può essere formato da uno strato esterno di lastre Aquapanel in combinazione con strati di lastre in gesso rivestito Knauf posizionate sul lato interno della parete.

L’orditura metallica viene collegata agli elementi portanti dell’edificio e costituisce la struttura di supporto per le lastre di rivestimento. La stratificazione delle pareti è da determinare in funzione delle prestazioni in relazione alla statica, l’igrotermia, l’acustica e la protezione dal fuoco. Nell’intercapedine realizzata dalle orditure sono inseriti materiali isolanti per conferire più alte prestazioni di isolamento termico e acustico. Trovano idoneo alloggiamento nelle intercapedini anche le installazioni impiantistiche elettriche, sanitarie, etc.

È necessario realizzare giunti di dilatazione di 15-20 mm ogni 12 m di lunghezza ed altezza della parete. Occorre comunque prestare attenzione alla natura dei materiali nei rivestimenti esterni, con la possibilità di realizzare maglie più piccole.

Per la realizzazione di pareti di tamponamento esterne si dispongono in questo caso due orditure separate parallele e distaccate, per migliorare le prestazioni e abbattere i ponti termici ed acustici.

La stratigrafia utilizzata nel progetto è la seguente:

Spessore (m) intonaco esterno 0,01

lastra in cemento

rinforzato Aquapanel 0,0125 membrana traspirante

orditura metallica con isolante in lana di roccia

0,10

0,08 ISOROCCIA 110 lastra in gesso rivestito; 0,125

ISOROCCIA 110 0,04

barriera al vapore orditura metallica con isolante in lana di roccia

0,05

0,04 ISOROCCIA 110 doppia lastra in

gesso-fibra Vidiwall XL 0,018+0,018 finitura interna. 0,01

Tabella 4 - Stratigrafia tamponamento

Figura 29 - Sezione parete di tamponamento

(38)

32

4.2.2

Tramezzi interni

I tramezzi interni sono strutture verticali che hanno la funzione di separare gli ambienti tra loro. Tra i requisiti necessari devono essere leggeri, avere caratteristiche di buona coibenza termoacustica, e garantire la possibilità di accogliere al loro interno gli impianti, in particolare l'impianto elettrico e l'impianto sanitario secondo necessità e destinazione.

Un’altra caratteristica importante per quanto riguarda i tramezzi è quella di avere un sufficiente, a seconda della destinazione degli ambienti, resistenza al fuoco.

Nel rispetto delle esigenze della struttura si utilizzano pareti Knauf W312, realizzate con un’orditura metallica di montanti e guide all’interno dei quali si colloca l’isolante oppure trovano alloggio gli impianti. Da entrambi i lati l’orditura sarà rivestita con lastre come descritto di seguito.

L’elemento costruttivo lascia la possibilità di scegliere tipologie di lastre con differenti prestazioni a seconda delle necessità degli ambienti.

Lo spessore varia in funzione della loro localizzazione e delle funzioni che devono svolgere, spessori differenti sono facilmente ottenibili mediante una diversa scelta dei montanti.

Orditura metallica C 50x50 mm (o maggiore) • Rivestimento per lato:

1 lastra Knauf Vidiwall 12,5 mm (sui profili) 1 lastra GKB 12,5 mm (a vista)

• Isolante Isoroccia 70, sp. 40 mm (o maggiori) - Densità 70 kg/m3

Finitura realizzata con uno strato di intonaco acustico di sp. 10 mm.

(39)

33

4.3

Porte e infissi interni

Gli infissi interni, il cui requisito essenziale è sicuramente un buon isolamento acustico, hanno la funzione di permettere e/o impedire il passaggio da un ambiente ad un altro e garantirne la riservatezza.

All'interno dell’edificio, si differenziano secondo uso e destinazione:

− porta ad un’anta per uffici, locali accessori, di servizio e i bagni;

− porta a due ante asimmetriche e simmetriche per l'ingresso ai vari locali e secondo destinazione.

− Porte scorrevoli.

La ditta PONZI, leader del settore, con un ampio e fornito catalogo di prodotti, offre la linea ALU (panel, frame ecc. ecc), porte su una o due ante a battente, costruite in alluminio ENAW 6060 serie 50, con tipologie di porte che soddisfano le necessità progettuali.

In particolare è stato scelto di utilizzare porte ALU SPECIAL, che appartengono alla linea ALU FRAME.

Figura 31 - Porta tipo Ponzi

Il prodotto ALU SPECIAL, porte complanari ad ante senza ingombri, viene utilizzato quindi per l’accesso a tutti i locali, compreso quelli di servizio e i bagni.

Sono porte ad apertura manuale, realizzate su una o due ante a battente (in base alla destinazione d'uso), costruite in profilati di alluminio PONZI.

(40)

34 La porta è costituita da:

Stipite, Imbotte sui tre lati, in due telai ad incastro assimilabili telescopicamente tra loro, atti ad avvolgere l’intera spalla della parte per uno spessore da mm 100 fino a 340, con la possibilità di adattamento agli spessori presenti.

Battuta dell’anta per aperture a 90° oltre luce netta vano passaggio.

L'anta della porta ha il pannello rivestito nelle due facce da una lastra in alluminio, con cerniere fissate in apposita scanalatura con serraggio, a contrasto di speciale formazione, atte a garantire nella rotazione dell’anta a 90° il vano di passaggio libero senza ingombri.

I profilati sono realizzati in alluminio verniciato con polveri in poliestere depositate per elettroforesi sulle superfici e polimerizzate in forno a 180 °C secondo normative UNI5347 – 6717 – QUALICOAT, nelle colorazioni progettualmente previste secondo destinazione d'uso. Tabella colori RAL oppure secondo cartella colori e finiture speciali PONZI.

Il pannello tamburato ha uno spessore di mm 45, ed è realizzato con due lastre da mm 4 in mediodensity, con interposto polistirolo ad alta densità rivestito all’esterno con superficie in laminato plastico HPL spessore 0.9 mm Classe 1.

In particolare, alcune porte di accesso sono dotate di maniglione antipanico che permette una immediata e veloce via di fuga e garantisce grazie al trattamento antigerm (ditta ISEO), basato sul rilascio lento e costante di ioni di argento, una sicura e duratura protezione antibatterica. Per le porte ad anta scorrevole si utilizza un controtelaio metallico in lamiera aluzinc modello “SCRIGNO GOLD BASE”, della ditta SCRIGNO, idoneo per l'alloggiamento all’interno di una porta (modello anta unica) scorrevole, rigida, a scomparsa, di peso massimo unitario di 120 Kg.

Il pannello che costituisce l'anta di apertura ha le stesse caratteristiche indicate per il pannello delle porte ALU SPECIAL della ditta PONZI.

(41)

35

4.4

Porte e infissi esterni

Gli infissi esterni, rientrano tra quei componenti edilizi che svolgono funzione di mediare gli spazi interni con l’esterno e regolarne le interazioni.

Naturalmente devono contribuire all’ingresso della luce esterna, regolandone l’intensità, consentire la ventilazione, regolare il passaggio della radiazione solare, contenere la dispersione del calore e garantire una buona tenuta all’aria e alle infiltrazioni d’acqua, garantire adeguato isolamento acustico.

La radiazione solare è controllata e regolata dall’uso di frangisole con elementi orientabili e se necessario in casi particolari, impiegando vetri speciali.

I ponti termici saranno controllati con l'inserimento di vetrocamera, profili a taglio termico e dove necessario con adeguata coibentazione.

I sistemi a taglio termico rappresentano la più valida risposta alle attuali esigenze di isolamento termico (caldo e freddo) e alla particolare necessità di ottimizzare le caratteristiche di estetica, funzionalità e durata nonché il risparmio energetico.

La ditta PONZI offre un’ampia scelta di infissi.

Per le finestre è stato scelto di utilizzare la linea di infissi a battente in alluminio 75 STH-i, adatti ad ogni tipologia di apertura che viene utilizzata, ad ante, ante-ribalta o vasistas.

1. Telaio fisso

2. Telaio mobile

3. Fermavetro

4. Vetro isolante ad 1 intercapedine (doppio vetro)

5. Guarnizioni cingivetro in EPDM

6. Astine termiche in poliammide 6.6 rinforzata

con fibra di vetro al 25%.

7. Guarnizione centrale di tenuta “Giunto aperto”

8. Guarnizione di battuta interna in EPDM

9. Innesti isolanti atti a ridurre la dispersione per

convezione

10. Guarnizione sottovetro isolante

(42)

36 I vantaggi che derivano da questa scelta sono:

− Facilità di manutenzione

− Massima apertura

− Alto isolamento termico

− Possibilità di combinare diversi tipi di apertura

− Ampia gamma estetica

− Riduzione dei costi di riscaldamento e raffrescamento

Per quanto riguarda le porte di ingresso e quelle per le uscite di emergenza la scelta è ricaduta, nella linea 75 STH porte, sempre Ponzi, infisso in alluminio a battente, dotato di maniglione antipanico.

1. Pannello e/o vetro

2. Guarnizioni per vetro e/o pannello 3. Astine termiche 4. Guarnizione di tenuta 5. Telaio fisso 6. Cerniera filiforme 7. Fermavetro 8. Telaio mobile 9. Soglia

Questa linea, 75 STH PORTE, a taglio termico, risponde in modo adeguato a tutte le esigenze prestazionali. L' esclusiva gamma di accessori originali assicura, velocità di montaggio, resistenza e tenuta perfetta, assenza di spifferi d'aria ed infiltrazioni d'acqua, e garantisce:

− Massimo isolamento termico;

− Massimo isolamento acustico;

− Assenza di barriere architettoniche;

− Inalterabilità e durata nel tempo;

− Sicurezza antieffrazione;

(43)

37

− Cerniere dall'aspetto filiforme che rendono la porta esteticamente piacevole ed elegante;

− Pannello ad alto isolamento termico e acustico, dotato di giunto elastico idoneo a risolvere anche nelle condizioni di forte esposizione solare il problema “Bi-metall-effekt”;

− Squadrette a spinare o cianfrinare con iniezione di collanti;

− Vasto programma di serrature meccaniche ed elettriche anche con funzioni di chiusura automatizzata e relativi incontri regolabili;

− Massima apertura.

Figura 34 - Particolare tipo infissi interni

Entrambe le linee di infissi soddisfano pienamente gli standard qualitativi richiesti.

Particolare attenzione è stata messa nella scelta della struttura delle ampie aperture che caratterizzano l’ingresso al centro e la biblioteca. Tali superfici vetrate di ampie dimensioni rispetto all’infisso tradizionale, hanno la funzione di dare maggiore illuminazione agli ambienti che racchiudono, oltre a garantirne adeguata protezione dagli agenti atmosferici, influenzando in modo determinante il comfort interno degli ambienti.

La loro struttura, a montanti e traversi, si basa su elementi verticali e orizzontali che formano un reticolo strutturale al quale vengono poi applicati i tamponamenti trasparenti od opachi. Si differenziano in elementi fissi ed elementi apribili che permettono una corretta illuminazione, il giusto ricambio d’aria e garantiscono un adeguato isolamento termico e acustico.

La ditta PONZI fornisce una linea di profili che rispecchia perfettamente le caratteristiche sopra elencate, la serie PROFILI 50/60 a montanti e traversi.

Una struttura da 50/60 mm, in lega in alluminio EN AW-6060 verniciato, visibile internamente ed esternamente, costituita da montanti tubolari con profondità da 42 mm fino a 225 mm, che possono racchiudere vetri fino ad uno spessore di 45 mm. Guarnizioni di tenuta in EPDM.

(44)

38 Per il taglio termico è stato adottato un distanziale isolante rigido in Tecno CMP.

Figura 35 - Profilo 50/60 Ponzi

I vantaggi legati a questo tipo di profilo sono:

− Isolamento acustico e termico

− Impiego del sistema per molteplici tipi di realizzazione

− Struttura portante leggera con notevole facilità di montaggio

− Aspetto estetico personalizzabile tramite copertine esterne

− Integrazione di tutte le aperture a battente delle serie Prestazioni della serie:

(45)

39 La possibilità di integrarsi con tutte le aperture a battente della serie, consente di inserire idonee aperture in modo da garantire il ricircolo d'aria.

Figura 37 - Tipologie aperture utilizzabili

A questo scopo sono stati inseriti infissi del tipo STH-i, con apertura secondo necessità e destinazione.

Per quanto riguarda la tipologia del vetro è stato scelto, tra la gamma offerta dalla azienda SAINT GOBAIN GLASS, il prodotto SGG CLIMALIT COMFORT 4S SILENCE, o similari; una vetrata isolante ITR, ovvero ad isolamento termico rinforzato, che associa l’isolamento termico e acustico, alla ridotta manutenzione dei vetri grazie alla proprietàbioclean.

1. una o due lastre di vetro saint gobain glass 2. intercapedine, aria secca o gas (argon)

3. distanziatore, uno o più intercalari cavi con profilo di impermeabilizzazione metallica 4. sigillante butilico di prima barriera 5. sali disidratanti

6. sigillante di seconda barriera (polisolfuro, poliuretano, silicone

Si tratta di una superficie vetrata isolante ITR, ovvero ad isolamento termico rinforzato, che offre ottime prestazioni di isolamento termico e acustico.

É costituita da un vetro stratificato di sicurezza composto di due lastre di vetro assemblate mediante intercalari di PVB (A), polivinilbutirrale fonoassorbente, che garantiscono, la

(46)

40 massima attenuazione del rumore e una perfetta adesione delle schegge di vetro in caso di rottura.

Con l'utilizzo di questo prodotto si avranno molteplici vantaggi, legati alla facilità di manutenzione, all'isolamento termico e acustico, alla protezione solare e anche vantaggi dal punto di vista estetico.

Facilità di manutenzione:

− una minor frequenza della pulizia dei vetri;

− una sostanziale riduzione delle spese legate alla manutenzione delle vetrate;

− una manutenzione facilitata: lo sporco aderisce con difficoltà alla superficie del vetro;

− una visione chiara anche quando piove;

− una più rapida eliminazione della condensa esterna;

− un minor impiego di detersivi;

− trasparenza e effetto visivo quasi simili a quelli di un vetro tradizionale; Isolamento termico:

− riduzione delle spese per il riscaldamento;

− comfort migliorato;

− tutela ambientale tramite riduzione delle emissioni di CO2

− possibilità di creare ampie superfici vetrate, pur rispettando i vincoli delle normative tecniche esistenti;

Isolamento acustico:

− comfort per gli utilizzatori; Protezione solare:

− limitazione del surriscaldamento dell'interno dell'edificio in estate;

− riduzione delle spese per l'uso dell'aria condizionata o per un'ulteriore struttura di protezione dal sole;

In relazione all'estetica, grazie all'elevata neutralità colorimetrica del vetro, il livello di trasmissione luminosa e l'aspetto neutro in riflessione e trasmissione, rimangono invariate.

(47)

41 La composizione ideale per soddisfare tutte le esigenze, consigliata dal produttore, risulta essere SGG CLIMALIT:

− vetro SGG STADIP 33.1 6,4mm con Planitherm 4s inox

− intercapedine riempito di gas argon 16 mm

− vetro SGG STADIP SILENCE 44.2, 8,6 mm

4.5

Tettoia in vetro e frangisole

La tettoia in vetro, che contraddistingue l'ingresso principale, oltre alla funzione di ornamento estetico, ha quella di fornire un riparo dalle intemperie e agevolare l'ingresso degli utenti all'edificio, in caso di precipitazioni atmosferiche.

Realizzata in vetro per garantire la massima luminosità naturale all’ingresso del centro, è costituita da più elementi adiacenti tra loro, in modo continuativo, fino a sembrare un corpo unico.

La struttura è composta da mensole di sostegno realizzate in acciaio inox con finitura satinata, ancorate alla parete esterna con tirafondi e tasselli a fissaggio chimico, sovrastante vetro temperato stratificato autopulente, fissato alla struttura portante con rotule appositamente guarnite per garantire la tenuta alle infiltrazioni atmosferiche.

Figura 39 - Particolare tettoia tipo

Lateralmente alla tettoia di ingresso saranno posti in opera dei frangisole a protezione delle maggiori superfici vetrate del piano terra, con andamento sia orizzontale sia verticale in modo da garantire un elevato comfort interno, ottimizzando lo sfruttamento dell’energia solare in modo da ridurre al minimo il consumo energetico, soddisfacendo nello stesso tempo le esigenze di luce diurna e di contatto visivo con il mondo esterno.

(48)

42 Figura 40 - Frangisole tipo per esterno

I parametri principali nella protezione solare sono:

− il calore che raggiunge l’interno dell’edificio.

− Il rendimento della luce solare che filtra dalle vetrazioni;

− la protezione dall’abbagliamento che la luce provoca;

− la visibilità verso l’esterno.

La protezione solare attuata con i frangisole, difende dal calore e dall’abbagliamento ma non blocca la visibilità verso l’esterno né la luce solare.

Anche in questo caso la struttura di sostegno sarà simile per caratteristiche e dimensione a quella utilizzata per gli infissi.

Per gli altri infissi esterni sia del piano terra sia del piano primo saranno utilizzati frangisole ad elementi mobili in alluminio, orientabili, comandati manualmente.

Riferimenti

Documenti correlati

La tesi, ripartendo dal concetto di urban block e decomponendolo secondo nuovi schemi compositivi, vuole recuperare i segni degli studi del Team X, attraverso la rifunzionalizzazione

CAPITOLO 4: ELABORAZIONE ED ANALISI DEI DATI Dal confronto tra capacità rilevata e capacità calcolata in funzione del flusso di disturbo, si osserva che nel caso di capacità

In figure 5.2 the stress path of the test is reported with the initial and final position of the yield curve determined with the assumed radius of the isotropic elastic nuclei,

In conventional cold-formed steel structures hold-downs rigidly connect the frame to the foundation, so that seismic energy is mainly dissipated through plastic deformation of

Scheda di rilievo della vulnerabilità sismica degli edifici in muratura Dati relativi alla scheda Individuazione catastale Comune Provincia Scheda n.. 180 +

Lato acqua, poiché il deflusso è monofase e l'incremento di temperatura è modesto (30K), si considera un unico coefficiente di scambio termico e anche le

In questo senso i sistemi ORC possono contribuire molto, sia nel recupero del calore di scarto, e quindi nella generazione di efficienza energetica tramite un miglior

"Studio del varo con spinta incrementale di un ponte ad arco in acciaio sul torrente