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3. Materiali e metodi: inserimento dei PMAA nel database

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Academic year: 2021

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3. Materiali e metodi: inserimento dei PMAA nel database

Nei paragrafi successivi saranno esposti in dettaglio la metodologia seguita per l’informatizzazione dei dati cartacei dei PMAA, le considerazioni riguardanti le fonti, le eventuali lacune e/o limitazioni dei dati e gli strumenti usati per il trattamento dei dati ai fini della loro elaborazione sia per l’immissione nel database che per le considerazioni riepilogative e statistiche.

Nel database troviamo di due classi di tabelle: una rivolta all’immagazzinamento vero e proprio dei dati, l’altra invece definisce delle categorie predefinite ad es. per la destinazione futura dei fabbricati di nuova edificazione , o per la tipologia dei fabbricati esistenti, o l’elenco dei Comuni.

Nella figura 2 è raffigurato la schema delle relazioni tra le tabelle che

compongono il database, creato con il software Microsoft © Access 2000.

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Figura 2

L’inserimento nel database impedisce che ci siano duplicati: ogni domanda presentata è associata al codice fiscale o alla partita IVA del richiedente.

Questa procedura permette di inserire le informazioni relative ad

un’azienda, collegandole ad un codice identificativo generale, che rimane

sempre uguale e unico per ogni azienda, anche se sono presentate più

domande in anni diversi (ad es. se il codice fiscale è ABCDEF12A34B567C

e la domanda è relativa all’anno 1996, il codice nel database sarà

ABCDEF12A34B567C_96; se lo stesso richiedente presenta una richiesta

per l’anno 1998, allora il codice sarà ABCDEF12A34B567C_98).

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Ad un nominativo (aziendale o personale) possono quindi, essere riferite più domande sia di anni diversi sia nell’ambito dello stesso anno, alle quali è così possibile accedere da una sola scheda(vedi figura 3).

Ogni domanda cartacea protocollata dall’Ente (Provincia di Pisa) è inserita tramite una scheda (maschera) generale (vedi figura 4) dalla quale, attraverso l’apertura di altre schede (maschere) si accede alle altre tabelle, schematizzate nella figura 2.

Figura 3

Figura 4

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Le tabelle del database sono state create riprendendo in parte o nella totalità le schede dei modelli prestampati per le richieste di PMAA e aggiungendo, rispetto a questi, la tabella contenente i pareri espressi dagli enti ( Provincia, Comunità Montana, Comune), che riporta gli estremi dei documenti ufficiali della Provincia di Pisa e/o degli altri Enti (vedi figura 5).

I pareri degli Enti possono essere di tipo diverso, ma i più ricorrenti sono : favorevole, favorevole con condizione, sfavorevole.

Come già accennato nell'inquadramento normativo, una volta presentata la domanda al Comune di competenza, questo trasmette tutta la

Figura 5

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Nei primi anni a partire dall’emanazione della legge (1995,1996,1997) molte volte i richiedenti, pur utilizzando moduli prestampati sulla base della precedente normativa, non riempivano tutti i campi richiesti, oppure li compilavano in modo incompleto e, quindi, non c’è uno standard per il tipo di informazione contenuto nelle domande, poiché queste si trovano soltanto nelle relazioni allegate, che hanno impostazioni diverse di caso in caso. C’è da aggiungere inoltre, che le relazioni allegate proprio per questo motivo, non sempre sono esaurienti e chiare.

Dopo il Regolamento di Attuazione della legge, che è stato emanato nel 1997

6

, questo stato di cose cambia in modo sostanziale: la Provincia di Pisa rende disponibile un modulo da riempire per presentare le domande dei PMAA

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.

Nelle pratiche dei “primi anni” non ci sono quasi mai allegati fotografici e spesso, mancano anche i dati aziendali (fabbricati esistenti, codice fiscale, dati catastali, superfici e volumi, ubicazione catastale degli interventi).

Nel caso in cui invece il richiedente abbia compilato il modulo nella sua totalità, la maggior parte delle informazioni possono essere desunte

6 Reg. 5 settembre 1997,n. 4 “Disciplina degli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia nelle zone con prevalente funzione agricola”

attualmente il modulo è reperibile sul sito internet della Provincia di Pisa e presso gli

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proprio a partire da questo. Negli altri casi le informazioni possono essere ricavate dalle relazioni allegate al piano e/o dagli elaborati grafici.

La documentazione ottimale, nel senso della completezza dei dati a disposizione, dovrebbe essere costituita da:

− superficie fondiaria individuata sulla cartografia catastale e sulla carta tecnica regionale (CTR);

− superficie agraria utilizzata (comprensiva degli ordinamenti colturali e delle produzioni unitarie conseguite);

− superficie aziendale corredata da visure catastali;

− numero di addetti e tipo di conduzione aziendale;

− impiego di addetti espresso in termini di lavoro/ore lavorative;

− descrizione degli edifici presenti in azienda e di progetto, specificando per ognuno l’ubicazione catastale, il volume, la superficie, lo stato di manutenzione, la tipologia di fabbricato e l’eventuale intervento previsto;

− descrizione delle dotazioni aziendali e delle infrastrutture.

Per ogni azienda, dove possibile, sono stati inseriti i dati catastali e la

descrizione degli edifici esistenti e di progetto (superfici, volumi, tipologia

del fabbricato, destinazione d’uso attuale, stato di manutenzione vedi

figura 6).

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A questo punto si rendono necessarie alcune precisazioni:

− la presentazione di un PMAA non implica il realizzarsi degli interventi previsti nel piano, perché la Provincia e/o il Comune potrebbero esprimere parere sfavorevole;

− non è detto che il richiedente, una volta ottenuto il parere favorevole dagli Enti preposti, realizzi gli interventi previsti;

− i Comuni, quasi mai, esprimono pareri contrastanti con quelli espressi dalla Provincia e/o Comunità Montana.

Figura 6

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Per i motivi esposti, è corretto affermare che il database contiene i dati delle richieste di interventi edilizi ed urbanistici e, quindi, non delle trasformazioni effettivamente realizzate. Per i dati degli edifici esistenti, invece, si può affermare che contenga i dati dell’effettiva consistenza, relativamente all’anno di presentazione.

Per i dati di superficie e volume dei fabbricati sono stati inseriti il valore della superficie coperta o superficie dei muri esterni del fabbricato e il volume calcolato prendendo in considerazione l’altezza media del fabbricato stesso. Tali dati sono stati spesso ripresi direttamente dagli elaborati presentati; in altri casi sono stati calcolati in base alle tavole allegate ai PMAA, per renderli uniformi e, quindi confrontabili.

Ogni intervento è stato progettato seguendo i criteri urbanistici del Comune di appartenenza e quindi occorreva conformare i dati per renderli maggiormente confrontabili. In più, in assenza di regolamenti locali, chi ha redatto il PMAA, seguendo quanto prescritto dalla L.R.

64/95 all’art. 3, ha usato la superficie utile dei vani abitabili, che non comprende i vani scale e altri locali, che, tuttavia, contribuiscono alla superficie e al volume del fabbricato.

Le domande presentate ai sensi della L.R. 64/95 e succ. mod. da parte di

un’azienda, possono essere più di una nell’ambito dello stesso anno, come

si può vedere consultando le schede, anche se non traspare dalle

interrogazioni al database (query): infatti, per l’inserimento, ogni

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domanda presentata dalla medesima azienda nell’arco dello stesso anno, è compresa in un’unica scheda elettronica

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(vedi figura 7).

Il dato complessivo, in termini di interventi edificatori, non è falsato perché le domande successive alla prima non cambiano quasi mai le dimensioni dei fabbricati, e solo in pochi casi ne mutano la destinazione d’uso e l’ubicazione. Attualmente nel database sono inseriti

8 Nella maggioranza dei casi, più domande nello stesso anno da parte della medesima azienda, risultano da integrazioni al PMAA originario, trasmesse spontaneamente o a

Figura 7

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completamente i dati degli anni 1995,1996,1997,1998 e 2001, parzialmente i

dati degli anni 1999,2000 e 2002.

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