1. Il social housing e il Progetto C.A.S.E.
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La nozione housing sociale ricopre una gamma di items differenti legati sia ad aspetti materiali della cultura quali l’urbanistica o l’edilizia, sia ad aspetti immateriali quali quelli economici, quelli sociali fino alle più recondite sfumature emozionali che innervano l’essenza stessa di una comunità territoriale. Tali items sono gli stessi che, all’interno di un sistema territoriale, risultano sconvolti ogni qualvolta un evento calamitoso investe in maniera improvvisa un territorio obbligando alla ricostruzione di tutte le componenti del sistema: da quelle fisiche a quelle identitarie. E purtroppo l’attuale situazione economica e sociale attiva improvvisamente analogie, fino a poco tempo fa impensabili, tra una catastrofe quale il terremoto e l’improvviso mutare delle condizioni economiche di un sistema sociale per la soppressione di posti di lavoro o la messa in mobilità improvvisa di interi sistemi produttivi. Centrale allora diventa il tema della organizzazione veloce di sistemi abitativi, integrati con i servizi necessari, da mettere a disposizione di
una popolazione costretta ad una mobilità forzata quanto immediata.
L’analisi di esperienze post‐terremoto quali quello dell’Emilia, dell’Abruzzo o del Friuli costituisce un approccio originale ai temi dell’housing sociale inducendo al contempo a confrontare tali esperienze con le emergenze che quotidianamente attaccano parte della popolazione per effetto della crisi economica. Nel caso dell’Abruzzo è stata garantita in tempi brevi una sistemazione temporanea “di lungo periodo”, con soluzioni modulate variabili asseconda della specificità del territorio L’obiettivo del progetto C.A.S.E. è stato la realizzazione di abitazioni per circa 12.000 persone entro il 2009. Le abitazioni hanno caratteristiche qualitative confrontabili con l’edilizia definitiva, sono destinate a fornire temporanea sistemazione alloggiativa alle popolazioni terremotate per essere poi destinate in via definitiva ad altre funzioni (ad esempio quella di residenza universitaria) una volta che gli abitanti rientreranno nelle proprie abitazioni ricostruite, in tutto o in parte.Il livello di sicurezza sismica dei complessi abitativi é molto alto, con prestazioni che prevedono solo danni lievi in caso di evento sismico forte (con periodo di ritorno 1.000 anni). Ulteriore obiettivo è stato l’integrazione dei nuclei residenziali con funzioni di servizio, quali asili, centri per anziani ed attrezzature collettive in genere.
Sono state identificate, con decreto n.6 del 11/05/2009, 20 aree in localizzazioni diverse, che hanno consentito inserimenti abitativi variabili da circa 200 a circa 1.600 abitanti per area, con una media pari a circa 600 abitanti.
La localizzazione delle aree è stata effettuata in collaborazione con gli urbanisti del comune dell’Aquila, a seguito di valutazioni inerenti la prossimità a zone che hanno subito forti danni. Sono stati successivamente valutati gli aspetti idrogeologici, geotecnici ed ambientali, prevedendo anticipatamente le aree per gli insediamenti pubblici di servizio. Il progetto si basa su un edificio tipo, costruito su una piastra sismicamente isolata, con dimensioni pari a circa 21 x 57 m, atta a sostenere un edificio di tre piani, con dimensioni in pianta approssimativamente pari a circa 12 × 48 m, più le scale. L’edificio tipo ha una superficie utile pari a circa 1.700 mq (1.900 mq con scale e distribuzione), suddivisi in 25‐30 alloggi di taglio differente, atti a ospitare circa 80 persone. Sono stati costruiti 150 edifici tipo; alcuni edifici, al fine di consentire un corretto inserimento ambientale nel contesto, insistono su piastre di lunghezza inferiore a quella di riferimento, secondo modularità di 6
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metri. Ad ogni piastra, con superficie pari a circa 1.000 mq, è stata attribuita una superficie ulteriore pari a circa 2.500 mq, per aree verdi, percorsi, urbanizzazioni primarie e, ove necessario ed opportuno, secondarie.
Gli edifici tipo sono aggregati in modo diverso in funzione della conformazione e localizzazione di ciascuna delle aree di intervento. L’elevata flessibilità del modello costruttivo consente inoltre di realizzare, sfruttando lo stesso sistema, edifici pubblici e attrezzature con funzioni non residenziali.
Nella parte sottostante ciascuna piastra isolata sono contenute le distribuzioni impiantistiche e parcheggi per 36 auto. Gli edifici sono caratterizzati da elementi architettonici e costruttivi diversi e da struttura portante in legno, in calcestruzzo, in laterizio, in acciaio, con prevalenza dei sistemi costruttivi assemblati a secco.
Capitolo 4 Dal M.A.P. al Progetto C.A.S.E.: il social housing nelle condizioni di emergenza 65 Riporto ora una sintetica descrizione di alcune delle venti aree individuate per la localizzazione del Progetto C.A.S.E.
SANT’ANTONIO: area di circa 7ha, collocata in prossimità dell’abitato di Pile, all’interno di una zona di recente sviluppo, con destinazione di piano per attrezzature generali, in prossimità del tribunale amministrativo e di attrezzature scolastiche di carattere locale, con insufficiente presenza di aree a verde pubblico. La viabilità interna assicura sia l’autonomia delle relazioni rispetto alla statale 17, sia il potenziamento delle comunicazioni interne ad una area segnata da una edificazione di carattere frammentario.
SAN GIACOMO: area di circa 5 ha, acclive, con destinazione di piano ad attrezzature generali e in parte agricola, collocata in posizione panoramica, può determinare un nucleo di ordine per l’edilizia circostante. E’ tangenziale al percorso autostradale, che determina una fascia di in edificabilità di 60 metri.
CASE DI PRETURO: area di circa 14 ha, con destinazione di piano ad espansione residenziale, collocata secondo un importante direttrice stradale che garantisce una buona accessibilità. E’ aderente ad un recente intervento unitario di espansione edilizia.
SASSA: Zona polivalente di circa 11,5 ha con destinazione polifunzionale secondo il piano del recupero industriale; collocata in una favorevole condizione di accessibilità per la vicinanza alla stazione ferroviaria può costituire un polo residenziale legato all’attività produttiva.
PIANOLA: area di circa ha. 3,4., destinata dal piano regolatore a verde pubblico, servizi e artigianato. L’accessibilità è assicurata dalla strada Mausonia. Collocata secondo una giacitura piana, consente una utilizzazione ottimale per insediamenti di carattere collettivo insufficienti collettivo, attualmente insufficienti. Tabella 1 Tabella riassuntiva con la descrizione degli interventi e i mq di ogni area edificata.
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Attarevrso l’utilizzo dell’analisi configurazionale e della tecnica d’analisi ideata da Gropius per l’individuazione dell’alloggio minimo, la ricerca mira a valutare la funzionalità di alcune unità abitative realizzate dal Progetto C.A.S.E.
Il metodo grafico ideato da Gropius, analizza i progetti attraverso una serie di valutazioni grafiche, rispetto alle caratteristiche ritenute fondamentali per un alloggio:
‐ Andamento dei percorsi: l’utilizzo delle linee di traffico principale, mettono in risalto gli incroci, le lunghezze totali e il numero di cambiamenti di percorsi compiuti dall’uomo all’interno dell’alloggio, durante lo svolgimento delle attività principali del vivere quotidiano. Secondo A.Klein, i percorsi hanno un influsso determinante sulla semplicità di manutenzione e d’uso di un alloggio dal punto di vista del dispendio di forze fisiche. L’incrocio dei percorsi rende difficoltoso lo svolgimento delle funzioni principali dell’abitare, mentre i percorsi troppo lunghi provocano uno spreco e un frazionamento della superficie utile e rendono più difficile l’arredamento.
‐ Disposizione delle aree per la circolazione: si intende la dimensione e la forma degli spazi che devono essere lasciati liberi per la circolazione. Questo grafico è importante perché stabilisce che gli spazi di circolazione molto intricati causano uno spreco di forze fisiche inutile, generato dalla continua necessità di dover accelerare e rallentare il passo e ruotare ripetutamente il corpo.
‐ Concentrazione delle superfici libere: vuole indagare quanto spazio rimane libero dopo l’inserimento del mobilio principale. Le superfici libere sono quelle che restano dopo la disposizione dei mobili strettamente necessari (per esempio i letti nelle camere). Dalla loro concentrazione dipendono in primo luogo la comodità e la spaziosità di un alloggio ed in secondo luogo la possibilità di poter collocare ulteriori mobili.
‐ Ombre portate: l’indagine grafica delle ombre portate dai parapetti, dalle finestre, dalle stufe e dai mobili è utile per capire l’influenza generata da queste sulle sensazioni psichiche e percettive dell’uomo. Le ombre infatti influiscono sugli effetti ottici e sulle sensazioni psichiche.
‐ Analogie geometriche e relazione tra gli elementi della pianta: indagano come le superfici e le parti di superfici, poste all’altezza degli occhi, possano essere percepite. Da esse dipende l’impressione complessiva dell’alloggio percepita sia in modo cosciente che incosciente dall’utente. L’affaticamento nervoso che può derivare dall’uso di un alloggio aumenta con l’aumentare delle impressioni dipendenti dalla forma e disposizione degli elementi di pianta, dalle differenze di altezza, dai percorsi che si incrociano, dall’alternarsi di zone illuminate ed in ombra. Per poter individuare queste impressioni sono state esaminate a coppie quelle combinazioni di locali che sono utilizzate il più sovente nell’uso giornaliero dell’alloggio.
‐ Il frazionamento e l’ingombro delle superfici delle pareti: è il grafico che analizza gli elementi relativi alle pareti, relativi alle ombre portate dal mobilio su esse e dall’ingombro del mobilio stesso. Questi fattori sono determinati dai mobili collocati lungo le pareti che superano in altezza circa la metà dell’altezza del locale ed in ogni caso da quelli che superano l’altezza dell’occhio. Bisogna aggiungere anche l’altezza portata che aumenta ulteriormente l’effetto delle impressioni ottiche e psichiche. Per mezzo di queste rappresentazioni grafiche è possibile stabilire la validità di una pianta già prima dell’esecuzione. Le immagini successive riportano i risualtati delle analisi effettuate.
Osservazioni:
‐ Dall’osservazione delle Convex Map, ricavate dall’analisi delle piante di Sant’Antonio, Bazzano e Sant’Elia, emerge la forte centralità svolta dagli elementi di passaggio (corridoi) e dal soggiorno: questi sono rappresentati con il rosso, a differenza delle zone meno centrali come i servizi igienici, evidenziati con l’azzurro o il blu asseconda del numero dei vani componenti l’abitazione.
La Convex Space Analysis evidenzia la centralità delle zone utilizzando una scala di colori, dal rosso ai toni del blu: le aree individuate con il rosso sono quelle maggiormente utilizzate, le gialle hanno importanza secondaria, fino ad arrivare agli spazi convessi blu e l’azzurri, quelli meno utilizzati. ‐ Questo risultato è possibile riscontrarlo anche dalle V.G.A. Map: il punto di maggior passaggio
all’interno dell’unità abitativa, è evidenziato con delle piccole aree rosse circondate dal giallo, mentre i vani di secondaria importanza o utilizzo sono indicati con l’azzurro e le zone in prossimità degli angoli (inutilizzabili o ben poco), sono evidenzite con il blu. ‐ Per quanto riguarda l’analisi grafica effettuata con il metodo di Gropius, nello specifico caso della singola unità abitativa, è stato specificato a fianco delle immagini sopra allegate. In generale, è possibile osservare che il Progetto C.A.S.E. offre delle soluzioni abitative con percorsi che si incontrano in molti punti, e con corridoi lunghi e non illuminati da luce naturale. Inoltre, gli spazi liberi per il movimento sono molto ridotti: solo nel caso di un alloggio, quello posto nell’area di Sant’Elia, è possibile avere un’ampia superficie a disposizione nella zona giorno. ‐ Un’elemento positivo è la poca presenza di arredi con altezza superiore al cono visivo: gli arredi di una certa altezza sono costituiti dagli armadi nelle camere e dai mobili pensili nelle cucine, oltre al blocco cabina‐doccia nei bagni. Questo comporta assenza di obre portate e conseguentemente si può affermare che l’osservatore è poco influenzato dagli effetti ottici e dal variare delle senzazioni psichiche.
‐ Tutte le unità abitative sono state progettate, in linea con i criteri di progettazione di Gropius, imponendo dei collegamenti diretti e brevi tra le camere e tra queste e i bagni. Ciò permette un controllo diretto degli adulti sulla camera dei bambini ed entrambe le utenze possono usufruire con facilità dei servizi igienici, grazie alla loro vicina posizione.