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1. Il social housing e il Progetto C.A.S.E.

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Academic year: 2021

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1. Il social housing e il Progetto C.A.S.E.

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La nozione housing sociale ricopre una gamma di items differenti legati sia ad aspetti materiali della cultura  quali  l’urbanistica  o  l’edilizia,  sia  ad  aspetti  immateriali  quali  quelli  economici,  quelli  sociali  fino  alle  più  recondite  sfumature  emozionali  che  innervano  l’essenza  stessa  di  una  comunità  territoriale.  Tali  items  sono  gli  stessi  che,  all’interno  di  un  sistema  territoriale,  risultano  sconvolti  ogni  qualvolta  un  evento  calamitoso  investe  in  maniera  improvvisa  un  territorio  obbligando  alla  ricostruzione  di  tutte  le  componenti del sistema: da quelle fisiche a quelle identitarie. E purtroppo l’attuale situazione economica e  sociale  attiva  improvvisamente  analogie,  fino  a  poco  tempo  fa  impensabili,  tra  una  catastrofe  quale  il  terremoto e l’improvviso mutare delle condizioni economiche di un sistema sociale per la soppressione di  posti di lavoro o la messa in mobilità improvvisa di interi sistemi produttivi. Centrale allora diventa il tema  della organizzazione veloce di sistemi abitativi, integrati con i servizi necessari, da mettere a disposizione di 

una  popolazione  costretta  ad  una  mobilità  forzata  quanto  immediata. 

L’analisi  di  esperienze  post‐terremoto  quali  quello  dell’Emilia,  dell’Abruzzo  o  del  Friuli  costituisce  un  approccio originale ai temi dell’housing sociale inducendo al contempo a confrontare tali esperienze con le  emergenze che quotidianamente attaccano parte della popolazione per effetto della crisi economica.  Nel caso dell’Abruzzo è stata garantita in tempi brevi una sistemazione temporanea “di lungo periodo”, con  soluzioni modulate variabili asseconda della specificità del territorio  L’obiettivo del progetto C.A.S.E. è stato la realizzazione di abitazioni per circa 12.000 persone entro il 2009.  Le abitazioni hanno caratteristiche qualitative confrontabili con l’edilizia definitiva, sono destinate a fornire  temporanea sistemazione alloggiativa alle popolazioni terremotate per essere poi destinate in via definitiva  ad altre funzioni (ad esempio quella di residenza universitaria) una volta che gli abitanti rientreranno nelle  proprie abitazioni ricostruite, in tutto o in parte.Il livello di sicurezza sismica dei complessi abitativi é molto  alto, con prestazioni che prevedono solo danni lievi in caso di evento sismico forte (con periodo di ritorno  1.000 anni). Ulteriore obiettivo  è stato l’integrazione dei nuclei residenziali con funzioni di servizio, quali  asili, centri per anziani ed attrezzature collettive in genere. 

Sono  state  identificate,  con  decreto  n.6  del  11/05/2009,  20  aree  in  localizzazioni  diverse,  che  hanno  consentito inserimenti abitativi variabili da circa 200 a circa 1.600 abitanti per area, con una media pari a  circa 600 abitanti. 

La localizzazione delle aree è stata effettuata in collaborazione con gli urbanisti del comune dell’Aquila, a  seguito  di  valutazioni  inerenti    la  prossimità  a  zone  che  hanno  subito  forti  danni.  Sono  stati  successivamente valutati gli aspetti idrogeologici, geotecnici ed ambientali, prevedendo anticipatamente le  aree per gli insediamenti pubblici di servizio.  Il progetto si basa su un edificio tipo, costruito su una piastra sismicamente isolata, con dimensioni pari a  circa 21 x 57 m, atta a sostenere un edificio di tre piani, con dimensioni in pianta approssimativamente pari  a circa 12 × 48 m, più le scale. L’edificio tipo ha una superficie  utile pari a circa 1.700 mq (1.900 mq con  scale e distribuzione), suddivisi in 25‐30 alloggi di taglio differente, atti a ospitare circa 80 persone.  Sono stati costruiti 150 edifici tipo; alcuni edifici, al fine di consentire un corretto inserimento ambientale  nel  contesto,  insistono  su  piastre  di  lunghezza  inferiore  a  quella  di  riferimento,  secondo  modularità  di  6        

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metri. Ad ogni piastra, con superficie pari a circa 1.000 mq, è stata attribuita una superficie ulteriore pari a  circa  2.500  mq,  per  aree  verdi,  percorsi,  urbanizzazioni  primarie  e,  ove  necessario  ed  opportuno,  secondarie. 

Gli edifici tipo sono aggregati in modo diverso in funzione della conformazione e localizzazione di ciascuna  delle  aree  di  intervento.  L’elevata  flessibilità  del  modello  costruttivo  consente  inoltre  di  realizzare,  sfruttando lo stesso sistema, edifici pubblici e attrezzature con funzioni non residenziali. 

Nella parte sottostante ciascuna piastra isolata sono contenute le distribuzioni impiantistiche e parcheggi  per  36  auto.  Gli  edifici  sono  caratterizzati  da  elementi  architettonici  e  costruttivi  diversi  e  da  struttura  portante in legno, in calcestruzzo, in laterizio, in acciaio, con prevalenza dei sistemi costruttivi assemblati a  secco.  

     

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Capitolo 4 Dal M.A.P. al Progetto C.A.S.E.: il social housing nelle condizioni di emergenza 65    Riporto ora una sintetica descrizione di alcune delle venti aree individuate per la localizzazione del Progetto  C.A.S.E. 

SANT’ANTONIO:  area  di  circa  7ha,  collocata  in  prossimità  dell’abitato  di  Pile,  all’interno  di  una  zona  di  recente  sviluppo,  con  destinazione  di  piano  per  attrezzature  generali,  in  prossimità  del  tribunale  amministrativo e di attrezzature scolastiche di carattere locale, con insufficiente presenza di aree a verde  pubblico.  La  viabilità  interna  assicura  sia  l’autonomia  delle  relazioni  rispetto  alla  statale  17,  sia  il  potenziamento  delle  comunicazioni  interne  ad  una  area  segnata  da  una  edificazione  di  carattere  frammentario. 

SAN  GIACOMO:  area  di  circa  5  ha,  acclive,  con  destinazione  di  piano  ad  attrezzature  generali  e  in  parte  agricola, collocata in posizione panoramica, può determinare un nucleo di ordine per l’edilizia circostante.  E’ tangenziale al percorso autostradale, che determina una fascia di in edificabilità di 60 metri. 

CASE  DI  PRETURO:  area  di  circa  14  ha,  con  destinazione  di  piano  ad  espansione  residenziale,  collocata  secondo un importante direttrice stradale che garantisce una buona accessibilità. E’ aderente ad un recente  intervento unitario di espansione edilizia. 

SASSA:  Zona  polivalente  di  circa  11,5  ha  con  destinazione  polifunzionale  secondo  il  piano  del  recupero  industriale; collocata in una favorevole condizione di accessibilità per la vicinanza alla stazione ferroviaria  può costituire un polo residenziale legato all’attività produttiva. 

PIANOLA:  area  di  circa  ha.  3,4.,  destinata  dal  piano  regolatore  a  verde  pubblico,  servizi  e  artigianato.  L’accessibilità  è  assicurata  dalla  strada  Mausonia.  Collocata  secondo  una  giacitura  piana,  consente  una  utilizzazione  ottimale  per  insediamenti  di  carattere  collettivo  insufficienti  collettivo,  attualmente  insufficienti.      Tabella 1 Tabella riassuntiva con la descrizione degli interventi e i mq di ogni area edificata.       

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Attarevrso  l’utilizzo  dell’analisi  configurazionale  e  della  tecnica  d’analisi  ideata  da  Gropius  per  l’individuazione  dell’alloggio  minimo,  la  ricerca  mira  a  valutare  la  funzionalità  di  alcune  unità  abitative  realizzate dal Progetto C.A.S.E. 

Il metodo grafico ideato da Gropius, analizza i progetti attraverso una serie di valutazioni grafiche, rispetto  alle caratteristiche ritenute fondamentali per un alloggio: 

Andamento dei percorsi: l’utilizzo delle linee di traffico principale, mettono in risalto gli incroci, le  lunghezze totali e il numero di cambiamenti di percorsi compiuti dall’uomo all’interno dell’alloggio,  durante  lo  svolgimento  delle  attività  principali  del  vivere  quotidiano.  Secondo  A.Klein,  i  percorsi  hanno un influsso determinante sulla semplicità di manutenzione e d’uso di un alloggio dal punto di  vista  del  dispendio  di  forze  fisiche.  L’incrocio  dei  percorsi  rende  difficoltoso  lo  svolgimento  delle  funzioni  principali  dell’abitare,  mentre  i  percorsi  troppo  lunghi  provocano  uno  spreco  e  un  frazionamento della superficie utile e rendono più difficile l’arredamento. 

Disposizione  delle  aree  per  la  circolazione:  si  intende  la  dimensione  e  la  forma  degli  spazi  che  devono essere lasciati liberi per la circolazione. Questo grafico è importante perché stabilisce che  gli  spazi  di  circolazione  molto  intricati  causano  uno  spreco  di  forze  fisiche  inutile,  generato  dalla  continua necessità di dover accelerare e rallentare il passo e ruotare ripetutamente il corpo. 

Concentrazione  delle  superfici  libere:  vuole  indagare  quanto  spazio  rimane  libero  dopo  l’inserimento del mobilio principale. Le superfici libere sono quelle che restano dopo la disposizione  dei  mobili  strettamente  necessari  (per  esempio  i  letti  nelle  camere).  Dalla  loro  concentrazione  dipendono  in  primo  luogo  la  comodità  e  la  spaziosità  di  un  alloggio  ed  in  secondo  luogo  la  possibilità di poter collocare ulteriori mobili. 

Ombre portate: l’indagine grafica delle ombre portate dai parapetti, dalle finestre, dalle stufe e dai  mobili  è  utile  per  capire  l’influenza  generata  da  queste  sulle  sensazioni  psichiche  e  percettive  dell’uomo. Le ombre infatti influiscono sugli effetti ottici e sulle sensazioni psichiche. 

Analogie  geometriche  e  relazione  tra  gli  elementi  della  pianta:  indagano  come  le  superfici  e  le  parti  di  superfici,  poste  all’altezza  degli  occhi,  possano  essere  percepite.  Da  esse  dipende  l’impressione complessiva dell’alloggio percepita sia in modo cosciente che incosciente dall’utente.  L’affaticamento  nervoso  che  può  derivare  dall’uso  di  un  alloggio  aumenta  con  l’aumentare  delle  impressioni  dipendenti  dalla  forma  e  disposizione  degli  elementi  di  pianta,  dalle  differenze  di  altezza,  dai  percorsi  che  si  incrociano,  dall’alternarsi  di  zone  illuminate  ed  in  ombra.  Per  poter  individuare  queste  impressioni  sono  state  esaminate  a  coppie  quelle  combinazioni  di  locali  che  sono utilizzate il più sovente nell’uso giornaliero dell’alloggio. 

Il  frazionamento  e  l’ingombro  delle  superfici  delle  pareti:  è  il  grafico  che  analizza  gli  elementi  relativi  alle  pareti,  relativi  alle  ombre  portate  dal  mobilio  su  esse  e  dall’ingombro  del  mobilio  stesso. Questi fattori sono determinati dai mobili collocati lungo le pareti che superano in altezza  circa  la  metà  dell’altezza  del  locale  ed  in  ogni  caso  da  quelli  che  superano  l’altezza  dell’occhio.  Bisogna  aggiungere  anche  l’altezza  portata  che  aumenta  ulteriormente  l’effetto  delle  impressioni  ottiche e psichiche. Per mezzo di queste rappresentazioni grafiche è possibile stabilire la validità di  una pianta già prima dell’esecuzione.   Le immagini successive riportano i risualtati delle analisi effettuate.         

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Osservazioni: 

‐ Dall’osservazione  delle  Convex  Map,  ricavate  dall’analisi  delle  piante  di  Sant’Antonio,  Bazzano  e  Sant’Elia,  emerge  la  forte  centralità  svolta  dagli  elementi  di  passaggio  (corridoi)  e  dal  soggiorno:  questi sono rappresentati con il rosso, a differenza delle zone meno centrali come i servizi igienici,  evidenziati con l’azzurro o il blu asseconda del numero dei vani componenti l’abitazione. 

La Convex Space Analysis evidenzia la centralità delle zone utilizzando una scala di colori, dal rosso  ai toni del blu: le aree individuate con il rosso sono quelle maggiormente utilizzate, le gialle hanno  importanza secondaria, fino ad arrivare agli spazi convessi blu e l’azzurri, quelli meno utilizzati.  ‐ Questo  risultato  è  possibile  riscontrarlo  anche  dalle  V.G.A.  Map:  il  punto  di  maggior  passaggio 

all’interno  dell’unità  abitativa,  è  evidenziato  con  delle  piccole  aree  rosse  circondate  dal  giallo,  mentre i vani di secondaria importanza o utilizzo sono indicati con l’azzurro e le zone in prossimità  degli angoli (inutilizzabili o ben poco), sono evidenzite con il blu.  ‐ Per quanto riguarda l’analisi grafica effettuata con il metodo di Gropius, nello specifico caso della  singola unità abitativa, è stato specificato a fianco delle immagini sopra allegate.  In generale, è possibile osservare che il Progetto C.A.S.E. offre delle soluzioni abitative con percorsi  che si incontrano in molti punti, e con corridoi lunghi e non illuminati da luce naturale.  Inoltre, gli spazi liberi per il movimento sono molto ridotti: solo nel caso di un alloggio, quello posto  nell’area di Sant’Elia, è possibile avere un’ampia superficie a disposizione nella zona giorno.  ‐ Un’elemento positivo è la poca presenza di arredi con altezza superiore al cono visivo: gli arredi di  una certa altezza sono costituiti dagli armadi nelle camere e dai mobili pensili nelle cucine, oltre al  blocco cabina‐doccia nei bagni. Questo comporta assenza di obre portate e conseguentemente si  può affermare che l’osservatore è poco influenzato dagli effetti ottici e dal variare delle senzazioni  psichiche. 

‐ Tutte  le  unità  abitative  sono  state  progettate,  in  linea  con  i  criteri  di  progettazione  di  Gropius,  imponendo  dei  collegamenti  diretti  e  brevi  tra  le  camere  e  tra  queste  e  i  bagni.  Ciò  permette  un  controllo diretto degli adulti sulla camera dei bambini ed entrambe le utenze possono usufruire con  facilità dei servizi igienici, grazie alla loro vicina posizione. 

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