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Proteine: struttura e funzione

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Academic year: 2021

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Proteine: struttura e funzione

Prof.ssa Flavia Frabetti

PROTEINE

dal greco “al 1° posto”

• costituiscono il 50% circa del peso secco della maggior parte degli organismi viventi

• composti quaternari (C, H, O, N)

• macromolecole organiche, molecole informazionali, polimeri di aminoacidi

• molecole estremamente varie dal punto di vista funzionale (la flessibilità di funzione è dovuta a quella di struttura):

f.strutturale, contrattile, di trasporto, di difesa, enzimatiche, recettoriali

(2)

PROTEINE 50% peso secco cellula struttura sofisticata

AMINOACIDI

NH3+ COO-

H

R C gruppo

aminico gruppo

carbossilico catena

laterale 20 AA diversi:

IDROFOBI (R apolare) IDROFILI (R polare)

ACIDI (R carico -) BASICI (R carico +)

STRUTTURA DEPOSITO TRASPORTO SEGNALI DIFESA ENZIMI

In base alla catena laterale si possono distinguere 3 gruppi di aa:

aa acidi (-) aa basici (+)

Catena laterale:

non polare, aa idrofobici polare non carico, aa idrofili polare carico, aa idrofili

(3)

Aa aggiuntivi: selenocisteina e pirrolisina

UGA UAG

In enzimi degli archea metanogeni In enzimi quali glutatione-perossidasi,

alcune idrogenasi ecc

catena polipeptidica

amminoacido 1 amminoacido 2

Formazione del

legame peptidico

legame covalente forte La sintesi è direzionata:

dal gruppo amminico al gruppo carbossilico.

estremità N-terminale

estremità C-terminale

la sequenza ripetitiva degli atomi lungo la catene polipeptidica (N-C-C-N-C-C-)

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LIVELLI DI STRUTTURA

Struttura primaria

• sequenza specifica di aa legati da LEGAMI COVALENTI

• l’ordine degli aa non è casuale dipende dall’informazione genetica

• il cambiamento anche di un solo aa può influenzare la funzione

La funzione di una proteina dipende dalla specifica

conformazione.

Per “conformazione” si intende la forma tridimensionale

Quando una cellula sintetizza un polipeptide, questo si ripiega spontaneamente per assumere la conformazione funzionale specifica,

detta CONFORMAZIONE NATIVA

(5)

Struttura secondaria

Dunque la struttura primaria si complica...

• “strutture” date dall’avvolgimento e/o ripiegatura di segmenti

• stabilizzate da legami a H disposti regolarmente lungo lo scheletro peptidico e realizzati tra O rimanente dal gruppo carbossilico e H del gruppo aminico.

Le principali sono (schematizzate):

α−elica legami a β-foglietto o foglietto β

idrogeno

struttura TERZIARIA

RIPIEGAMENTO IRREGOLARE DELLE CATENE R E DEI VARI AMINOACIDI

LEGAMI:

- interazioni idrofobiche - legami a H

- legami ionici

- ponti disolfuro (S-S)

Struttura quaternaria

• data dall’unione di 2 o più catene polipeptidiche

• in questo caso le singole catene si chiameranno “subunità” della proteina

Es.: collageno (3 subunità), emoglobina (4 catene)

(6)

struttura terziaria

struttura quaternaria

α-elica

β-foglietto

dominio

molecola proteica (dimero) subunità proteica

struttura secondaria

conformazione nativa

funzione proteica sequenza ordinata di aa

spesso dipende dal riconoscimento di un’altra struttura proteica di conformazione complementare

Esempi:

ormone R specifico neuropeptidi R specifico anticorpo sostanza estranea

(antigene) enzima substrato

proteina A proteina B

(7)

denaturazione (urea e β-mercaptoetanolo)

rinaturazione

Se si alterano le condizioni ambientali, agendo su pH, concentrazione salina e temperatura, la proteina può perdere la conformazione nativa con un processo noto come denaturazione, con perdita delle funzioni biologiche.

PERDITA DELLA STRUTTURA TERZIARIA

DENATURAZIONE PROTEINE

Tecniche di analisi e separazione sulle proteine:

cromatografia elettroforesi Western blotting

Lo

studio della struttura proteica

può essere fatto con:

1- cristallografia ai raggi X

2- spettroscopia a risonanza magnetica nucleare (RMN) in entrambi i casi la proteina deve essere purificata al 95%.

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