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5. Indagini geotecniche in sito e in laboratorio per la caratterizzazione meccanica in campo statico e dinamico di alcuni terreni nei centri di Cagli, Offida, Treia e Serra de’ Conti

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Academic year: 2021

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5. Indagini geotecniche in sito e in laboratorio per la caratterizzazione meccanica in campo statico e dinamico di alcuni terreni nei centri di Cagli, Offida, Treia e Serra de’ Conti

A cura di:

R. Bardotti1, T. Crespellani1, J. Facciorusso1, C. Madiai1 e S. Vasarri1

1 Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università degli Studi di Firenze

5.1 Indagini in sito e prove di laboratorio

Il Laboratorio Geotecnico del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università degli Studi di Firenze (DIC) ha eseguito un programma di prove su alcuni campioni indisturbati di terreno prelevati nei sondaggi: 4 MS, eseguito a Cagli, 2 MS eseguito a Serra de’ Conti,e 2 MS, 3 MS e 10 MS, eseguiti a Offida.

La sperimentazione è stata finalizzata alla misura dei parametri geotecnici che caratterizzano il comportamento del terreno in campo statico e dinamico indispensabili per la valutazione degli effetti di sito mediante modelli di calcolo della risposta sismica locale.

Per una più completa caratterizzazione in campo dinamico dei terreni studiati, i risultati delle prove geotecniche di laboratorio sono stati integrati con quelli relativi alle prove in sito di tipo down-hole (DH) e cross-hole (CH), effettuate nell’ambito del Progetto in corrispondenza dei seguenti sondaggi:

3 MS, 4 MS, 6 MS, 7 MS, 8 MS e 10 MS, ubicati nel comune di Cagli;

1 MS, 2MS, 3 MS, 6 MS, 7 MS e 8 MS, ubicati nel comune di Serra de’ Conti;

3 MS, 4 MS, 5 MS, 6 MS e 8 MS, ubicati nel comune di Treia.

2 MS, 7 MS, 9 MS e 10 MS, ubicati nel comune di Offida;

Di seguito verranno analizzati ed illustrati, per ciascuno dei comuni oggetto di questo studio, oltre alle stratigrafie dei sondaggi da cui sono stati prelevati i campioni, i risultati delle prove di laboratorio effettuate, le correlazioni ottenute, e i risultati delle prove down-hole e cross-hole eseguite.

Nelle Tabelle 5.1 – 5.4 sono riassunte, per ciascuno dei quattro comuni, le informazioni relative ai sondaggi, ai campioni e alle prove geotecniche di laboratorio effettuate dal DIC e alle prove in sito, DH e CH. In Appendice 5.1 sono riportate le caratteristiche tecniche delle attrezzature e le procedure di prova adottate dal Laboratorio Geotecnico del DIC. La descrizione dell’attrezzatura utilizzata per le misure down-hole e cross-hole, le modalità operative adottate per le misure e i

(2)

criteri seguiti per l’elaborazione dei dati sono riportate in dettaglio nei certificati di prova forniti dalle imprese e allegati alla presente relazione.

Tabella 5.1 – Campioni e prove geotecniche in sito e in laboratorio effettuate nel comune di Cagli

Prove di laboratorio Prove in sito Sondaggio Località Prof. max

[m]

Camp .

Prof.1 [m]

Prove di classificazione

EDOIL2 RC3 TTC4 CH5 DH6

3 MS Cabina ENEL 14 - - - - - - - X

4 MS Via Falcone (caserma VVFF)

23 C1 3.5-4.0 X X X X - X

6 MS Via Brancuti (Municipio)

17 - - - - - - - X

7 MS Via Flamina (parcheggio ASL)

23 - - - - - - - X

8 MS Via S.Pietro (S.Geronzio)

19 - - - - - - - X

10 MS Cimitero 19 - - - - - - - X

Tabella 5.2 – Campioni e prove geotecniche in sito e in laboratorio effettuate nel comune di Serra de’Conti Prove di laboratorio Prove in sito Sondaggio Località Prof max

[m]

Camp Prof.1 [m]

Prove di classificazione

EDOIL2 RC3 TTC4 CH5 DH6

1 MS Via Merli (deposito comunale)

15 - - - - - - - X

2 MS Via Martoretto (scuola materna)

23 S2C1 5.0-5.5 X X X X - X

3 MS P.za Gramsci (Municipio)

23 - - - - - - - X

6 MS P.za IV Novembre 26 - - - - - - - X

7 MS Via I Maggio 22 - - - - - - - X

8 MS Via Grandi 23 - - - - - - - X

Tabella 5.3 – Campioni e prove geotecniche in sito e in laboratorio effettuate nel comune di Treia

1 Dal piano di campagna

2Prova edometrica ad incrementi di carico in condizioni isotrope

3Prova di colonna risonante

4Prova di taglio torsionale ciclico

5Prova cross-hole

(3)

Prove di laboratorio Prove in sito Sondaggio Località Prof. max

[m]

Camp. Prof.1 [m]

Prove di classificazione

EDOIL2 RC3 TTC4 CH5 DH6

3 MS Passo di Treia (giardini comunali)

20 - - - - - - X -

4 MS Via Farabollini (Staz.Carabinieri)

20 - - - - - - - X

5 MS V.le Oberdan (Torre Onglavina)

18 - - - - - - - X

8 MS P.za Repubblica (Municipio)

20 - - - - - - - X

Tabella 5.4 – Campioni e prove geotecniche in sito e in laboratorio effettuate nel comune di Offida

Prove di laboratorio Prove in sito Sondaggio Località Prof. max

[m]

Camp. Prof.1 [m]

Prove di classificazione

EDOIL2 RC3 TTC4 CH5 DH6

2 MS P.za Loris Annibaldi

24 S2C2 15.3- 15.8

X X X X - X

3 MS V.le della Repubblica

25.5 S3C1 8.0-8.5 X - X X - -

7 MS P.za del Popolo (Municipio)

24 - - - - - - - X

9 MS P.za Baroncelli (Monastero)

19 - - - - - - - X

10 MS Via I°Maggio (EGA discount)

17 S10C1 4.3-4.8 X X X X - X

6Prova down-hole

5.2 Cagli

Per la caratterizzazione dei terreni nel comune di Cagli si è fatto riferimento ai sondaggi 3 MS, 4 MS, 6 MS, 7 MS, 8 MS e 10 MS (Tabella 5.1), le cui stratigrafie sono riportate nella Figura 5.1. Lo studio è basato sulle interpretazioni stratigrafiche dei sondaggi e sui risultati di sei prove in sito di tipo down-hole, effettuate in corrispondenza di ciascuno dei sondaggi considerati, e delle prove di laboratorio effettuate per la determinazione delle proprietà indice e delle caratteristiche meccaniche in campo statico e dinamico sull’unico campione indisturbato (S4C1), prelevato dal sondaggio 4 MS ad una profondità compresa tra 3.50 e 4.00 m dal piano di campagna.

(4)

5.2.1 Caratterizzazione stratigrafica

Sulla base delle stratigrafie dei sondaggi analizzati, riportate nella Figura 5.1 e delle interpretazioni fornite dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Roma (Capitolo 4) si può affermare che il substrato è costituito prevalentemente dalle formazioni del Bisciaro, della Scaglia Rossa e Cinerea, mentre la copertura è formata prevalentemente, in ordine di sovrapposizione dal basso verso l’alto, dai depositi alluvionali del Fiume Burano e da depositi eluvio-colluviali legati a movimenti di versante.

In corrispondenza del centro storico, come si evince dai sondaggi 6 MS e 7 MS, è presente una copertura, caratterizzata da materiale di riporto (con spessori variabili da 1 a 5 m) e da depositi alluvionali (con spessori variabili tra 2 e 6 m) di ghiaia sabbiosa in matrice limoso-argillosa, mentre il bedrock, caratterizzato da un’alternanza di marne e calcari riconducibili alla formazione del Bisciaro, si colloca a profondità comprese tra 3 e 12 m.

Nella zona di nuova espansione, caserma dei Vigili del Fuoco (sondaggio 4 MS), oltre ad affioramenti del substrato, riconducibili alla formazione del Bisciaro e della Scaglia Cinerea, è stata rilevata una copertura di spessore più elevato (intorno ai 18 m) formata, nella parte più superficiale da materiale eluvio-colluviali, costituiti da limo argilloso, talora alterato, di spessore intorno ai 5 m, e dal deposito alluvionale, costituito prevalentemente da ghiaia e ghiaia sabbiosa in matrice limoso- argillosa, mentre il bedrock si trova a circa 19 m di profondità.

La zona del cimitero (sondaggio 10 MS) è caratterizzata invece da una copertura di spessori più limitati, formata prevalentemente da depositi alluvionali.

(5)

0

1 2

3 4

5 6

7

8

9

10

11 12

13 14

15

16

0 200 400 600 800 1000 1200 1400 Vs (m /s)

Profondi (m)

Terreno di riporto prevalentemen te ghiaioso

Calcare marnoso

3 MS

Scaglia rossa

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

0 200 400 600 800 1000

Vs (m /s)

Profondi (m)

Terreno di riporto

Argilla limosa

4 MS

Bisciaro

Limo argilloso

Ghiaia in matrice argilloso limosa

Argilla limosa

Marna limoso argillosa Ghiaia in matrice limoso argillosa Eluvio colluviale

Depositi alluvionali

(6)

Figura 5.1 a – Stratigrafie e andamento dei valori della velocità delle onde S, VS, con la profondità per i sondaggi 3 MS e 4 MS

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

0 200 400 600 800 1000 1200 1400 Vs (m /s)

Profondità (m)

Terreno di riporto

6 MS

Bisciaro Calcare marnoso Ghiaia sabbiosa in matrice limoso argillosa Depositi

alluvionali

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

0 200 400 600 800 1000

Vs (m /s)

Profondità (m)

Terreno di riporto

7 MS

Bisciaro

Marna argilloso limosa

Ghiaia sabbiosa in matrice limoso argillosa Depositi

alluvionali

Marna argilloso limosa Marna ricca di concrezioni carbonatiche

(7)

Figura 5.1 b – Stratigrafie e andamento dei valori della velocità delle onde S, VS, con la profondità per i sondaggi 6 MS e 7 MS

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21

0 200 400 600 800 1000

Vs (m /s)

Profondità (m)

Terreno di riporto 8 MS

Bisciaro

Marna limoso argillosa

Ghiaia sabbiosa in matrice limoso argillosa Depositi

alluvionali

Alternanza marna argillosa e calcare marnoso Calcare marnoso

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

0 200 400 600 800 1000 1200 1400 Vs (m /s)

Profondi (m)

Terreno di riporto

10 MS

Marna con zone di alterazione

Ghiaia sabbiosa in matrice limoso argillosa Depositi

alluvionali

Marna argillosa calcarea e calcare marnoso Calcare marnoso e marna calcarea Fram. di marna Detr. di versante

Scaglia cinerea

(8)

Figura 5.1 c – Stratigrafie e andamento dei valori della velocità delle onde S, VS, con la profondità per i sondaggi 8 MS e 10 MS

5.2.2 Misure in sito: prove down-hole

Nei sondaggi 3 MS, 4 MS, 6 MS, 7 MS, 8 MS e 10 MS sono stat esege uite misure down-hole al

γ < 10-4 %).

ƒ

ƒ

, per stabilire l’istante d’inizio

ƒ METRICS 2401 per l’amplificazione, la conversione

tà del materiale e della presenza di intercalazioni di argilla limosa e di inclusi marnosi) fine di determinare, in maniera diretta, per mezzo della misura della velocità delle onde S, il modulo di taglio G dei terreni studiati a bassi livelli di deformazione (

Tali misure sono state eseguite nei fori di sondaggio, opportunamente rivestiti in PVC, utilizzando:

una sorgente meccanica per la generazione di onde P e S;

un sistema di ricezione formato da un geofono 3D, costituito da tre sensori ortogonali (di cui uno verticale e due orizzontali) da 14 Hz e smorzati del 70%, calato nel foro per le misure dei tempi di arrivo, un geofono trigger applicato alla sorgente

dell’energizzazione, e da un geofono di superficie ad alta frequenza (100 Hz) per il controllo delle misure, posizionato in prossimità della bocca del foro;

un sistema di registrazione EG&G GEO

analogico-digitale e il filtraggio, il trasferimento e la registrazione su supporto magnetico del segnale rilevato dai sensori del geofono.

A partire dalla bocca del foro è stata investigata l’intera verticale, con misure effettuate ogni metro, attraverso la registrazione del segnale prodotto in superficie. Dalla lettura e interpretazione dei sismogrammi ottenuti sono stati determinati per ogni metro di profondità, i valori delle velocità delle onde S, VS, riportati, per ciascuno dei sondaggi investigati, insieme alle corrispondenti stratigrafie, nella Figura 5.1. I risultati mostrano un trend generalmente crescente con la profondità, con un brusco aumento dei valori di Vs, ben riconoscibile, in corrispondenza del passaggio stratigrafico dalla copertura al substrato. In particolare in corrispondenza della copertura i valori di Vs crescono in maniera piuttosto graduale con la profondità partendo da valori più bassi in corrispondenza del riporto, circa 120 ÷ 220 m/s (dove la variazione con la profondità è piuttosto irregolare, soprattutto quando lo strato ha spessori non trascurabili, come nel sondaggio 7 MS). In corrispondenza dello strato di materiale eluvio-colluviale più superficiale, quando presente, la velocità delle onde S varia in maniera irregolare con la profondità (probabilmente a causa della eterogenei

assumendo valori comunque bassi che variano tra 130 e 210 m/s (trattasi infatti di materiale alterato).

In corrispondenza del substrato i valori di Vs crescono gradualmente con la profondità: per la Scaglia Rossa e Cinerea, con valori di poco superiori a 530 m/s nella parte più superficiale (a circa 3 ÷ 4 m di profondità) fino a più di 1200 m/s a circa 17 m di profondità, con alcuni limitati intervalli

(9)

in cui la VS diminuisce, probabilmente per la presenza di fasce più alterate; per la formazione del Bisciaro la variazione di Vs è assai più irregolare ed è caratterizzata da brusche diminuzioni della velocità (sondaggi 7 MS e 8 MS) anche a profondità elevate, dove i valori di Vs partono sempre da valori bassi (per un substrato) di circa 500 m/s, nella parte più superficiale (a circa 3 m di profondità), senza mai raggiungere valori elevati (700 ÷ 800 m/s), se non in qualche caso ondaggio 6 MS), in cui si raggiungono i 1100 m/s a circa 17 m di profondità, dove il materiale è (s

più omogeneo e compatto.

5.2.3 Prove di laboratorio

Sull’unico campione indisturbato disponibile (S4C1), estratto dal sondaggio 4 MS ad una profondità compresa tra 3.50 e 4.00 m (in corrispondenza della formazione eluvio-colluviale), il Laboratorio Geotecnico del DIC ha eseguito prove di classificazione (misura del peso di volume, γ, del contenuto naturale d’ acqua, w, dei limiti di Atterberg, w e w ), una prova edometrica l p ad

crementi di carico (EDOIL), una prova di colonna risonante (RC) e una prova di taglio torsionale lla 5.1. Di seguito verranno illustrati i risultati di tali prove.

tti due provini: uno nella parte centrale, su cui è stata eseguita la prova dometrica, e una nella parte bassa, su cui sono state eseguite le prove di colonna risonante e di

iclico.

1, riportando per ogni parametro le singole determinazioni

relativo alla parte alta del campione, molto più basso) e il peso di volume, γ, è di 19.81 kN/m3, in

ciclico (TTC), come indicato in Tabe

Descrizione sintetica del campione

Al momento dell’apertura il campione è risultato, nei primi 10 cm di carota, palesemente rimaneggiato e contenete alcuni elementi di laterizio, per cui questa porzione è stata esclusa dalle prove. Da un’analisi descrittiva preliminare della rimanente parte del campione, il materiale è stato classificato come: “limo argilloso di colore marrone biancastro di consistenza da bassa a media, con presenza diffusa di concrezioni calcaree aventi dimensioni da millimetriche a centimetriche”. Dal campione sono stati estra

e

taglio torsionale c

Proprietà fisiche

In Tabella 5.5 sono riportati i valori delle proprietà indici e dei parametri fisici caratteristici del materiale costituente il campione S4C

ottenute su ciascuno dei provini durante le diverse prove (specificate tra parentesi) o su singoli tratti della carota (senza nessuna specifica).

Come valori rappresentativi del campione sono stati considerati i valori ottenuti dalla media delle singole determinazioni. Il valore medio del contenuto d’acqua, w, è 24.6 % (è stato escluso il valore

(10)

corrispondente ad una densità ρ di 2.02 g/cm3. Dall’esame delle caratteristiche di plasticità del materiale si deduce che il terreno è classificabile come plastico. Secondo la classificazione U.S.C.S.

il materiale risulta appartenente alla classe CL, delle argille inorganiche a bassa plasticità.

Tabella 5.5 – Valori delle proprietà indici e dei parametri fisici del campione S4C1 Campione S4C1

Valore medio

Profondità Z [m] 3.50 – 4.00 3.75

Contenuto naturale in acqua w [%]

2

24.5 (TTC\RC)

24.6 21.9 parte alta

4.8 parte bassa 24.5 (EDOIL)

Peso di volume γ [kN/m3]

1

19.81 19.82

19.7 (EDOIL) 9.9 (TTC\RC) Indice dei vuoti e [-]

0.623 (TTC\RC)

0.629 0.635 (EDO)

Peso specifico dei costituenti solidi γs [kN/m3]

25.9 (TTC\RC)

25.92 25.94

Limiti di Atterberg wL [%]

wP [%]

IP [%]

37 19 18

37 19 18 Indice di consistenza Ic [-] 0.69 0.69

Proprietà meccaniche da prove statiche: prova edometrica ad incrementi di carico (EDOIL)

Su un provino ricavato dalla parte centrale del campione è stata eseguita una prova di consolidazione edometrica ad incrementi di carico. Il programma di carico ha previsto un ciclo di carico e scarico, il percorso di carico e i corrispondenti valori dell’indice dei vuoti misurati sono riportati in Tabella 5.6, mentre la corrispondente curva di compressione edometrica rappresentata sul piano e - σ’v è riportata in Figura 5.2 e i parametri che definiscono le caratteristiche di

stima del valore della pressione di preconsolidazione , σ’p, che risulta compresa tra 100 e 300 kPa.

deformabilità del terreno da essa ricavati sono riportati in Tabella 5.7.

Da un’analisi della curva sperimentale di compressione edometrica si può osservare come (a causa forse del disturbo in fase di campionamento) non siano ben identificabili i tratti di ricompressione e di compressione, ed il relativo punto di passaggio (o ginocchio) con una conseguente incertezza sulla

(11)

A tali valori della pressione di preconsolidazione, corrispondono, alla profondità di estrazione del campione, valori medio-bassi del grado di sovraconsolidazione OCR (compresi tra 1.3 e 4.0).

In Tabella 5.8 sono riportati i parametri indicativi dello stato tensionale in sito del terreno alla profondità a cui è stato estratto il campione, l’intervallo di valori del coefficiente di spinta a riposo, k0, è stato determinato utilizzando le seguenti correlazioni empiriche:

( )

0.44 0.42 100

0

Ip

NC

k = + ⋅

( )

0.19 0.233 log( )

0 NC Ip

k = + ⋅

Massarch, 1979

Alpan, 1967 (5.1)

( )

OC k

( )

NC OCRα k0 = 0

12 . 281; 0.58 0

10 54 .

0 p

Ip

I

=

= α

α

Schmidt, 1966; Alpan, 1967 (5.2)

Tabella 5.6 – Percorso tensionale applicato al campione S4C1 durante la prova EDOIL σ’v

[kPa]

25 50 99 198 396 793 1586 3172 793 198 50

e [-]

0.626 0.619 0.600 0.574 0.540 0.502 0.454 0.398 0.415 0.438 0.465

0,3 0,35 0,4 0,45 0,5 0,55 0,6 0,65

10 100 1000 10000

σ'v [kPa]

indice dei vuoti, e

Figura 5.2 – Curva di compressione edometrica relativa al campione S4C1

(12)

Tabella 5.7 – Parametri di deformabilità del terreno ricavati dalla prova edometrica sul campione S4C1 Indice di ricompressione

Cr [%]

Indice di compressione Cc [%]

Indice di rigonfiamento Cs [%]

Pressione di preconsolidazione σ’v [kPa]

0.023 0.180 0.036 100÷300

Tabella 5.8 – Parametri ricavati dalla prova edometrica sul campione S4C1 Pressione litostatica effettiva

σ’v [kPa]

Grado di sovraconsolidazione OCR [-]

Coefficiente di spinta a riposo k0 [-]

74.3 1.3÷4 0.58÷1.62

Proprietà meccaniche da prove dinamiche: prova di colonna risonante (RC) e di taglio torsionale ciclico (TTC)

Le prove dinamiche e cicliche, eseguite su un provino estratto dalla parte bassa del campione, sono state finalizzate alla determinazione del modulo di taglio, G0, e del rapporto di smorzamento iniziali, D0, e della loro legge di variazione con l’ampiezza della deformazione di taglio, γ, rispettivamente G(γ) e D(γ).

Prima è stata eseguita la prova di taglio torsionale ciclico, ad una frequenza di sollecitazione costante, e fissata a 0.5 Hz, e con ampiezze progressivamente crescenti del momento torcente applicato, realizzate con 6 serie successive di 28 cicli ciascuna; quindi è stata eseguita la prova di colonna risonante, applicando anche in questo caso sollecitazioni di ampiezza progressivamente crescente, e fissata, con 15 livelli successivi, e facendo variare, questa volta, la frequenza del momento torcente applicato, fino a raggiungere la condizione di risonanza. In entrambi i casi per ciascuna ampiezza di sollecitazione applicata, e quindi per ciascun livello deformativo raggiunto, vengono determinati il valore del modulo di taglio, G, e del rapporto di smorzamento, D, per un totale di 6 misure per ciascun parametro, con la prova TTC e di 15 misure, per la prova RC. Il numero delle misure effettuate è inferiore per la prova TTC, e limitato al campo delle piccole e medie deformazioni, per conservare l’integrità del provino stesso, proprio perché tale prova viene eseguita sullo stesso provino su cui viene effettuata la prova RC, con la quale vengono invece raggiunte le deformazioni possibili, compatibilmente con la massima potenza erogabile dall’apparecchiatura.

I valori iniziali delle proprietà fisiche del provino e i corrispondenti valori iniziali del modulo di taglio, G0, e del rapporto di smorzamento, D0, sono riportati per ciascuna prova nella Tabella 5.9, mentre nella Tabella 5.10 sono riportati i valori del modulo di taglio G e del rapporto di

(13)

smorzamento D in corrispondenza dei differenti valori dell’ampiezza della deformazione di taglio raggiunta, γ, i grafici corrispondenti sono invece riportati in Figura 5.3.

Tabella 5.9 – Valori iniziali nelle prove di TTC e RC Prova Pressione di consolidazione

isotropa σ’0 [kPa]

Indice dei vuoti iniziale e [-]

Modulo di taglio massimo G0 [MPa]

Rapporto di smorzamento minimo D0 [%]

TTC 100 0.623 76.6 1.34 (γ =5 x 10-3 %) RC 100 0.581 83.6 1.19 (γ =9 x 10-4 %)

Tabella 5.10 – Valori del modulo di taglio G e del rapporto di smorzamento D con l’ampiezza della deformazione di taglio γ, determinati da prove TTC e RC

RC TTC γ

[%]

G [MPa]

D [%]

γ [%]

G [MPa]

D [%]

0,0001 83,6 - - - -

0,0002 83,6 1,43 - - -

0,0004 83,6 1,55 - - -

0,0009 83,6 1,19 - - -

0,0017 83,2 1,36 - - -

0,0029 81,9 1,43 0,0029 76,6 1,43 0,0051 79,6 1,69 0,0058 75,40 1,34

0,0083 74,8 1,97 - - -

0,0133 67,4 2,80 0,0124 71,33 2,27 0,0238 54,6 4,48 0,0291 60,37 3,72

0,0450 42,2 6,40 - - -

0,073132 34,086 7,73 0,0819 42,80 7,23 0,103194 27,093 10,58 0,2256 25,25 10,89 0,304603 13,266 14,9 - - -

0,559412 8,821 - - - -

Come si può vedere in Tabella 5.9 i valori sperimentali determinati inizialmente del modulo di taglio e del rapporto di smorzamento, G0 e D0, sullo stesso provino, a parità di pressione di consolidazione, con i due tipi di prova sono tra loro confrontabili, così come molto simili sono gli andamenti con il livello deformativo, come mostrato dalla Figura 5.3.

(14)

0 2 4 6 8 10 12 14 16

0,0001 0,001 0,01 0,1 1

De formazione di taglio,γ [%]

Rapporto di smorzamento, D [%]

RC

TTC

0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0

0,0001 0,001 0,01 0,1 1

Deformazione di taglio, γ [%]

Modulo di taglio G [Mpa]

RC

TTC

Figura 5.3 – Valori sperimentali del modulo di taglio G e del rapporto di smorzamento D determinati con le prove TTC e RC in funzione del livello deformativo γ

In Tabella 5.11 sono riportati i valori della soglia di deformazione lineare, γl, e volumetrica, γp, stimati con le due prove, da cui si può osservare come il materiale sia caratterizzato da un campo elastico lineare piuttosto ristretto e da un rapido decadimento.

Tabella 5.11 – Valori indicativi delle soglie di deformazione determinati con le prove TTC e RC Prova Soglia di deformazione lineare

γl [%]

Soglia di deformazione volumetrica γp [%]

TTC 0.008 0.03

RC 0.003 0.015

I punti sperimentali di G in funzione della deformazione γ, determinati con le due prove, sembrano essere in buon accordo per l’intero campo deformativo di interesse, come è possibile vedere in Figura 5.3, per cui, una volta normalizzati rispetto al valore massimo iniziale, è stata loro adattata la legge di variazione di Yokota et al. (1981):

γβ

α⋅

= + 1

1 G0

G (5.3)

dove i parametri α e β, pari rispettivamente a 24 e 1.2262, sono stati determinati eseguendo una regressione lineare su variabili logaritmiche, basata sul criterio dei minimi quadrati. La curva risultante è riportata insieme ai punti sperimentali in Figura 5.4 e confrontata con una serie di curve di letteratura, ricavate per terreni di tipo coesivo, italiani. La curva determinata nel presente lavoro, come si può vedere, si adatta abbastanza bene ai dati sperimentali e fornisce quindi una stima

(15)

attendibile dei valori di G/G0 ottenuti in laboratorio, inoltre si colloca in una posizione intermedia rispetto alle altre curve di letteratura considerate.

Anche i punti sperimentali di D in funzione della deformazione γ, determinati con le due prove, sono sembrati in buon accordo tra di loro per cui è stata adattata la legge di variazione, sempre di Yokota et al., 1981:

0

max G

G

e D D

λ

= (5.4)

con λ e Dmax, sono stati determinati eseguendo una regressione lineare su variabili logaritmiche, basata sul criterio dei minimi quadrati, e risultano pari rispettivamente a –2.955 29 % e. La curva risultante è riportata insieme ai punti sperimentali in Figura 5.5 e confrontata con le curve di letteratura corrispondenti a quelle già mostrato per il modulo di taglio normalizzato. La curva determinata dal modello, come si può vedere, si adatta abbastanza bene ai dati sperimentali e fornisce quindi una stima attendibile dei valori di D ottenuti in laboratorio.

0,0 0,2 0,4 0,6 0,8 1,0 1,2

0,0001 0,001 0,01 0,1 1

γ [%]

G/G0

RC

Crespellani et al. 1989 Carrubba and Maugeri (1988) Crespellani et al. (1997) Maugeri et al. (1998) Madiai et al. (2001) TTC

Presente studio

Figura 5.3 – Valori sperimentali del modulo di taglio G normalizzato rispetto al valore iniziale, G0, e confronto del modello sperimentale con alcune curve di letteratura

(16)

0 5 10 15 20 25 30 35

0,0001 0,001 0,01 0,1 1

γ [%]

D [%]

RC

Carrubba and Maugeri (1988) Crespellani et al. (1989) Maugeri et al. (1998) Crespellani et al. (1997) Madiai et al. (2001) TTC

Presente studio

Figura 5.4 – Valori sperimentali del rapporto di smorzamento D, e confronto del modello sperimentale con alcune curve di letteratura.

5.2.4 Sintesi

Le misure sperimentali condotte in sito e in laboratorio, sia pure nei limiti dell’esiguità del numero di osservazioni effettuate, relative ad un solo campione per le analisi di laboratorio, e delle incertezze legate anche agli eventuali disturbi in fase di campionamento, indicano che :

1. il materiale attraversato dal sondaggio 4 MS, a profondità comprese tra 3.50 e 4.00 m, è costituito prevalentemente da limo argilloso, secondo la classificazione AGI (1977), da argilla inorganica a bassa plasticità (CL) secondo la classificazione USCS; tale materiale risulta plastico (Ip = 18%) e di media consistenza, allo stato plastico (Ic = 0.69), poco sovraconsolidato (OCR ≈ 1.3 ÷ 4) e caratterizzato da una bassa deformabilità (Cc = 0.18);

2. le proprietà indici del materiale (densità, contenuto d’acqua, limiti di Atterberg) sono mediamente confrontabili con quelle rilevate, nell’ambito del presente studio, per altri materiali eluviali ed alluvionali presenti nella zona;

3. i valori del modulo di taglio iniziale e del rapporto di smorzamento minimo, misurati con le prove TTC e RC, sono tra loro confrontabili e, tenendo conto della profondità di estrazione del campione, e quindi della pressione di sovraconsolidazione, consentono di affermare che si tratta di materiale di media rigidezza e basso smorzamento;

4. la legge di decadimento del modulo di taglio e la legge di variazione del rapporto di smorzamento con l’ampiezza della deformazione di taglio, ottenute sulla base dei dati

(17)

sperimentali, sono risultate confrontabili con quelle di letteratura proposte per materiali di caratteristiche fisiche e meccaniche simili dell’Italia centrale;

5. la velocità delle onde S misurata in sito mostra una netta tendenza ad aumentare con la profondità in corrispondenza della copertura alluvionale e del substrato costituto dalla Scaglia Cinerea, e un andamento più irregolare in corrispondenza dello strato eluvio-colluviale e della formazione del Bisciaro. Alla copertura alluvionale si può attribuire un valore medio della velocità delle onde S di circa 200 m/s, o superiore fino ai 300 m/s laddove lo spessore dello strato supera i 6 m; mentre nello strato eluvio colluviale, generalmente dello spessore di pochi metri e più superficiale, i valori di VS sono più bassi e intorno ai 150 m/s. La formazione della Scaglia mostra già nella sua parte più superficiale valor abbastanza elevati (maggiori di 500 m/s) fino a raggiungere, a circa 10 m di profondità, valori superiori a 1000 m/s. Nella formazione del Bisciaro non si superano mai, se non localmente, gli 800 m/s, anche ad elevate profondità;

6. Il rapporto tra il modulo di taglio iniziale misurato in sito e in laboratorio, pari ad 1.1 alla profondità di estrazione del campione, risulta conforme ai valori riportati in letteratura.

5.3 Serra de’ Conti

Per la caratterizzazione dei terreni nel comune di Serra de’ Conti sono stati considerati i sondaggi 1MS, 2 MS, 3 MS, 7 MS e 8 MS (Tabella 5.2), le cui stratigrafie sono riportate nella Figura 5.5. Lo studio si è avvalso delle interpretazioni stratigrafiche dei sondaggi e dei risultati di cinque prove in sito di tipo down-hole, effettuate in corrispondenza di ciascuno dei sondaggi considerati, e delle prove di laboratorio effettuate per la determinazione delle proprietà indice e delle caratteristiche meccaniche in campo statico e dinamico sull’unico campione indisturbato (S2C1), prelevato dal sondaggio 2 MS ad una profondità compresa tra 5.00 e 5.50 m dal piano di campagna.

5.4.1 Caratterizzazione stratigrafica

Nell’area del centro urbano di Serra de’ Conti, caratterizzata da una morfologia piuttosto complessa riconducibile ad una tipica situazione di cresta, sono state individuate tre zone con differenti caratteristiche stratigrafiche e meccaniche dei materiali presenti: una zona corrispondente al centro storico (sondaggi 3 MS, 6 MS e 7 MS) dove affiora le formazione dell’arenaria costituita prevalentemente da sabbie più o meno cementate (“associazione sabbiosa e sabbioso-arenacea” del Pliocene Inferiore); una zona a mezza costa (sondaggi 2 MS e 8 MS) in corrispondenza della quale affiora la formazione classificata come “associazione pelitica e pelitico-sabbiosa (sempre del Pliocene Inferiore) costituita nella parte più superficiale prevalentemente da alternanze di argilla limosa e sabbia limosa e a profondità maggiori da strati di argilla limoso marnosa e argilla limoso

(18)

sabbiosa; una zona industriale (sondaggio 1 MS) a ovest del centro storico, caratterizzata depositi alluvionali terrazzati poggianti sul materiale dell’associazione pelitico e pelitico-sabbiosa.

Sulla base delle stratigrafie dei sondaggi analizzati, riportate nella Figura 5.5, e delle interpretazioni fornite dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Roma (Capitolo 4) si può affermare che l’associazione sabbiosa e sabbioso-arenacea, affiorante in corrispondenza del centro storico, con uno strato di riporto superficiale dallo spessore variabile (fino circa a 3 m), si alterna ai limi argilloso-marnosi e alle argille limoso-marnose dell’associazione pelitico e pelitico-sabbiosa, per l’intera profondità del sondaggio; in particolare, nel caso del sondaggio 6 MS, si riscontra uno strato più superficiale di sabbia dello spessore di circa 1 m, seguito da uno strato di argille e limi marnosi di 7 m di spessore, seguito ancora dalla sabbia, per uno spessore di 10 m fino a circa 19 m di profondità, oltre la quale l’alternanza trai due materiali diventa più fitta. Nel caso invece del sondaggio 3 MS, dopo uno strato più superficiale di sabbia limosa, dello spessore di più di 4 m, e di limo argilloso, di pari spessore, a 9 m di profondità si incontra un substrato costituito da marna argilloso-limosa, fino a 16 m, seguito nuovamente da alternanze di sabbie e limo argilloso-marnoso, fino a fondo foro (24 m) dove si raggiunge la sabbia arenacea più compatta e cementata Infine nel sondaggio 7 MS, dopo uno strato più superficiale, dello spessore di circa 10 m, dove si alternano argilla limosa, sabbia e limi argillosi, si raggiunge l’argilla limoso marnoso a 12 m, e a 14 m la sabbia arenacea cementata fino a fondo foro.

Nella zona a mezza costa, corrispondente ai sondaggi 2 MS e 8 MS, sotto uno strato di riporto dello spessore medio di circa 1 m, si trova il materiale dell’ associazione pelitica e pelitico-sabbiosa, cioè argilla limosa e limo argilloso con livelli centimetrici di sabbia, intercalati a strati di sabbia con spessori variabili (di 8 m in corrispondenza del sondaggio 2 MS e pari circa al doppio in corrispondenza del sondaggio 8 MS) seguita da argilla limoso-marnosa alternata ad argilla limoso- sabbiosa per l’intera profondità attraversata dal sondaggio (fino a 24 m). Tale materiale, in corrispondenza del sondaggio 2 MS, è preceduto da uno strato di materiale argilloso-limoso e limo- argilloso alterato di origine eluvio-colluviale dello spessore di 4 m.

Infine la zona industriale (sondaggio 1 MS), è caratterizzata da depositi alluvionali terrazzati di spessore pari circa a 7 m, caratterizzati argilla limosa e limo argilloso nei primi 3 m, che passano gradualmente prima a limo sabbioso e poi a ghiaia sabbiosa. Sotto tali depositi si trovano argille limose debolmente marnose, riconducibili al materiale dell’associazione pelitica e pelitica-sabbiosa fino a 15 m di profondità, dove sono intercalati con strati di marna argillosa e si raggiunge quindi il substrato.

(19)

0

1 2 3

4

5

6 7

8

9

10 11

12

13 14 15

16

17

0 200 400 600 800 1000

Vs (m /s)

Profondi (m)

Terreno di riporto

Limo debolmente argilloso

1 MS

Depositi marini del Pliocene Inf.

Argilla limosa

Argilla limosa debolmente marnosa Ghiaia sabbiosa in matrice limosa Depositi

alluvionali

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

0 200 400 600 800 1000

Vs (m /s)

Profondi (m)

Terreno di riporto

Alternanza di argilla limosa con tasche centimetriche di sabbia limosa

2 MS

Limo argilloso Argilla limosa e limo argilloso

Argilla limosa

Alternanza di argilla limoso marnosa e argilla limoso sabbiosa Eluvio colluviale

Depositi marini del Pliocene Inf.

Figura 5.5 a – Stratigrafie e andamento dei valori della velocità delle onde S, VS, con la profondità per i sondaggi 1 MS e 2 MS

(20)

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

0 200 400 600 800 1000

Vs (m /s)

Profondi (m)

Terreno di riporto 3 MS

Depositi marini del Pliocene inf.

Marna argilloso limosa Sabbia limosa con livelli millimetrici di limo argilloso sabbioso

Limo argilloso marnoso e marna argilloso limosa Alternanza di sabbia e limo argilloso marnoso

Sabbia con al tetto sottili

intercalazioni di limo argilloso

Alternanza di limo argilloso sabbioso e limo debolmente argilloso

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24

0 200 400 600 800 1000

Vs (m /s)

Profondi (m)

Terreno di riporto 7 MS

Sabbia a luoghi limoso argillosa con livelli centimetrici di limo argilloso

Argilla limosa e livelli millimetrici di sabbia limosa

Depositi marini del Pliocene inf.

Sabbia a luoghi limoso argillosa con intercalazioni di limo argilloso Limo argilloso a luoghi sabbioso

Argilla limoso marnosa e limo argilloso limoso

Figura 5.5 b – Stratigrafie e andamento dei valori della velocità delle onde S, VS, con la profondità per i sondaggi 3 MS e 7 MS

(21)

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

0 200 400 600 800 1000

Vs (m /s)

Profondi (m)

Terreno di riporto 8 MS

Alternanza ripetuta di sabbia con screziature a luoghi limoso argillosa e talora con frammenti di gusci di molluschi di subordinato limo argilloso con tasche e livelli di sabbia a luoghi limoso argillosa Sabbia, limo argilloso e argilla limosa

Depositi marini del Pliocene inf.

Argilla limoso marnosa

Argilla limoso marnosa a lughi sabbiosa

Figura 5.5 c – Stratigrafie e andamento dei valori della velocità delle onde S, VS, con la profondità per i sondaggi 7 MS e 8 MS

5.4.2 Misure in sito: prove down-hole

Nei sondaggi 1 MS, 2 MS, 3 MS, 7 MS e 8 MS sono state eseguite misure down-hole al fine di determinare, in maniera diretta, per mezzo della misura della velocità delle onde S, il modulo di taglio G dei terreni studiati a bassi livelli di deformazione (γ < 10-4 %).

Tali misure sono state eseguite nei fori di sondaggio, opportunamente rivestiti in PVC, utilizzando l’attrezzatura e seguendo al procedura già sinteticamente descritta nel Paragrafo 5.2.2. I valori delle velocità delle onde S, VS, sono riportati, per ciascuno dei sondaggi investigati, insieme alle corrispondenti stratigrafie, nella Figura 5.5.

I risultati evidenziano generalmente delle variazioni piuttosto nette nei valori di Vs in corrispondenza dei passaggi stratigrafici tra le varie formazioni, mentre all’interno di ciascuna di esse il trend non sempre è crescente. Ad esempio in corrispondenza dei depositi alluvionali terrazzati (sondaggio 1 MS) il valore di Vs è pressoché costante e pari a circa 200 m/s, mentre in corrispondenza del deposito eluvio-colluviale oscilla tra valori compresi tra 140 e 200 m/s. In entrambi i casi si distingue bene il passaggio alla formazione sottostante (associazione) con un incremento della Vs rispettivamente a 550 m/s ( a 9 m di profondità) per il sondaggio 1 MS, e a 410 m/s (a 6 m di profondità) per il sondaggio 2 MS, e mostrando un trend generalmente crescente con la profondità in entrambi i casi; in particolare nel sondaggio 2 MS, si rileva un nuovo salto in

(22)

corrispondenza del passaggio dalle argille limose alle argille limoso-marnose a 15 m di profondità, oltre il qual la velocità aumenta poco sensibilmente e senza mai raggiungere valori superiori a 800 m/s, anzi iniziando a diminuire a 21 m. Invece in corrispondenza del sondaggio 1 MS si superano valori di 800 m/s a circa 14 m di profondità in corrispondenza del raggiungimento del substrato marnoso.

Laddove il materiale relativo all’ associazione sabbiosa e sabbioso-arenacea e pelitico e pelitico- sabbiosa è più affiorante, si riscontra un andamento molto irregolare dei valori di Vs con incrementi che si alternano a diminuzioni; in particolare in corrispondenza del sondaggio 3 MS, i valori oscillano tra 350 e 650 m/s con ben evidenziati i passaggi tra sabbia limosa e limo argilloso a 5 m di profondità o il passaggio alla sabbia arenacea a 21 m di profondità; evidente risulta anche il passaggio all’inclusione marnosa tra 9 e 15 m, dove si raggiungono anche valori di 1000 m/s. In corrispondenza del sondaggio 7 MS l’andamento di Vs è sempre piuttosto irregolare oscillante tra 350 m/s e 650 m/s ma con due bruschi incrementi, uno a 11 m di profondità in corrispondenza del passaggio tra limo argilloso e argilla limoso marnosa e a 16 m in corrispondenza del passaggio alla sabbia arenacea e a 20 m, dove si raggiunge probabilmente il substrato e si raggiungonoo gli 870 m/s. Infine in corrispondenza del sondaggio 8 MS, il trend è invece crescente fino a 7 m di profondità, dove si raggiungono 500 m/s e poi si mantiene costante fino a 16 m, dopodiché riprende a crescere gradualmente con la profondità fino a raggiungere 800 m/s a fondo foro.

5.4.3 Prove di laboratorio

Sull’unico campione indisturbato disponibile (S2C1), estratto dal sondaggio 2 MS ad una profondità compresa tra 5.00 e 5.50 m (in corrispondenza della formazione eluvio-colluviale), il Laboratorio Geotecnico del DIC ha eseguito prove di classificazione (misura del peso di volume, γ, del contenuto naturale d’ acqua, w, dei limiti di Atterberg, wl e wp), una prova edometrica ad incrementi di carico (EDOIL), una prova di colonna risonante (RC) e una prova di taglio torsionale ciclico (TTC), come indicato in Tabella 5.3. Di seguito verranno illustrati i risultati di tali prove.

Descrizione sintetica del campione

Al momento dell’apertura il campione, da un’analisi descrittiva preliminare, è risultato composto di due parti: una parte alta (corrispondente ai primi 21 cm) classificata come “limo argillo-sabbioso di colore marrone verdastro con venature grigie, di consistenza medio alta, con presenza di concrezioni calcareee di dimensioni millimetriche”; una parte bassa classificata come “limo sabbioso argilloso di colore grigio e marrone, con presenza diffusa di punti torbosi e di piccoli calcari”. Dalla porzione superiore del campione sono stati estratti due provini, su cui sono state

(23)

eseguite la prova edometrica e la prove di taglio torsionale ciclico accoppiata con la prova di colonna risonante.

Proprietà fisiche

In Tabella 5.12 sono riportati i valori delle proprietà indici e dei parametri fisici caratteristici del materiale costituente il campione S2C1, riportando per ogni parametro le singole determinazioni ottenute su ciascuno dei provini durante le diverse prove (specificate tra parentesi) o su singoli tratti della carota (senza nessuna specifica).

Come valori rappresentativi del campione sono stati considerati i valori ottenuti dalla media delle singole determinazioni. Il valore medio del contenuto d’acqua, w, è di 17.4 % (è stato escluso il valore relativo alla parte alta del campione, molto più alto) e il peso di volume, γ, è di 21.35 kN/m3, corrispondente ad una densità ρ di 2.18 g/cm3. Dall’esame delle caratteristiche di plasticità del materiale si deduce, secondo i sistemi di classificazione correnti, che il terreno è classificabile come semisolido. Secondo la classificazione U.S.C.S. il materiale risulta appartenente alla classe CL, delle argille inorganiche a bassa plasticità.

Tabella 5.12 – Valori delle proprietà indici e dei parametri fisici del campione S2C1 Campione S2C1

Valore medio

Profondità Z [m] 5.00 – 5.50 5.25

Contenuto naturale in acqua w [%] 22.1 parte alta 16.8 parte bassa

17.9 (EDOIL) 17.6 (TTC\RC)

17.4

Peso di volume γ [kN/m3] 20.8 (EDOIL) 21.9 (TTC\RC)

21.35

Indice dei vuoti e [-] 0.518 (EDOIL) 0.436 (TTC\RC)

0.477

Peso specifico dei costituenti solidi γs [kN/m3] 26.72 (EDOIL) 26.70 (TTC/RC)

26.71

Limiti di Atterberg wL [%]

wP [%]

IP [%]

46 21 25

46 21 25 Indice di consistenza Ic [-] 1.16 1.16

(24)

Proprietà meccaniche da prove statiche: prova edometrica ad incrementi di carico (EDOIL)

Su un provino ricavato dalla parte alta del campione è stata eseguita una prova di consolidazione edometrica ad incrementi di carico. Il programma di carico ha previsto un ciclo di carico e scarico, il percorso di carico e i corrispondenti valori dell’indice dei vuoti misurati sono riportati in Tabella 5.13, mentre la corrispondente curva di compressione edometrica rappresentata sul piano e - σ’v è riportata in Figura 5.6 e i parametri che definiscono le caratteristiche di deformabilità del terreno da essa ricavati sono riportati in Tabella 5.14.

Da un’analisi della curva sperimentale di compressione edometrica si può ricavare una stima del valore della pressione di preconsolidazione , σ’p, che risulta pari circa a 300 kPa, a cui corrisponde, alla profondità di estrazione del campione, un valore piuttosto basso del grado di sovraconsolidazione OCR (2.8).

In Tabella 5.15 sono riportati i parametri indicativi dello stato tensionale del terreno in sito alla profondità a cui è stato estratto il campione, i valori del coefficiente di spinta a riposo, k0, sono stati determinati utilizzando le correlazioni empiriche (5.1) e (5.2).

Tabella 5.13 – Percorso tensionale applicato al campione S2C1 durante la prova EDOIL σ’v

[kPa]

25 50 99 198 396 793 1586 3172 793 198 50

e [-]

0,511 0,510 0,501 0,482 0,462 0,436 0,403 0,359 0,387 0,424 0,459

0,3 0,35 0,4 0,45 0,5 0,55

10 100 1000 10000

σ'v [kPa]

indice dei vuoti, e

Figura 5.6 – Curva di compressione edometrica relativa al campione S2C1

(25)

Tabella 5.14 – Parametri di deformabilità del terreno ricavati dalla prova edometrica sul campione S2C1 Indice di ricompressione

Cr [%]

Indice di compressione Cc [%]

Indice di rigonfiamento Cs [%]

Pressione di preconsolidazione σ’v [kPa]

0.003 0.146 0.060 300

Tabella 5.15 – Parametri ricavati dalla prova edometrica sul campione S2C1 Pressione litostatica effettiva

σ’v [kPa]

Grado di sovraconsolidazione OCR [-]

Coefficiente di spinta a riposo k0 [-]

109 2.8 1.15

Proprietà meccaniche da prove dinamiche: prova di colonna risonante (RC) e di taglio torsionale ciclico (TTC)

Le prove dinamiche e cicliche, eseguite su un provino estratto dalla parte alta del campione, sono state finalizzate alla determinazione del modulo di taglio, G0, e del rapporto di smorzamento iniziali, D0, e della loro legge di variazione con l’ampiezza della deformazione di taglio, γ, rispettivamente G(γ) e D(γ).

Le modalità operative seguite durante l’esecuzione delle prove sono quelle già riportate sinteticamente nel Paragrafo 5.2.3 e più dettagliatamente in Appendice 5.1.

I valori iniziali delle proprietà fisiche del provino e i corrispondenti valori iniziali del modulo di taglio, G0, e del rapporto di smorzamento, D0, sono riportati per ciascuna prova nella Tabella 5.16, mentre nella Tabella 5.17 sono riportati i valori del modulo di taglio G e del rapporto di smorzamento D in corrispondenza dei differenti valori dell’ampiezza della deformazione di taglio raggiunta, γ; i grafici corrispondenti sono invece riportati in Figura 5.7.

Come si può vedere in Tabella 5.16 i valori sperimentali determinati inizialmente del modulo di taglio massimo, G0, sullo stesso provino, a parità di pressione di consolidazione, con i due tipi di prova sono tra loro confrontabili, così come molto simili sono gli andamenti con il livello deformativo, come mostrato dalla Figura 5.3; in particolare si può osservare come il modulo di taglio G, determinato con la prova TTC, sia generalmente superiore a quello determinato con la prova RC, con una differenza che aumenta all’aumentare del livello deformativo raggiunto. Invece i valori del rapporto di smorzamento D, misurati con la prova TTC, mostrano, fin dalle piccole deformazioni un andamento abbastanza differente rispetto a quello osservato a partire dai valori determinati con la prova RC, con valori sempre inferiori per tutto il campo deformativo esplorato dalle due prove.

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