Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 1 Gli Stati Limite di Esercizio
Docente: Prof. Ing. Angelo MASI Collaboratori:
Ing. Giuseppe SANTARSIEROIng. Vincenzo MANFREDI Ing. Giuseppe VENTURA
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Corso di
TECNICA DELLE COSTRUZIONI
Progettazione strutturale di un edificio
bipiano in c.a.
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 2 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 2
Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI UN EDIFICIO IN C.A.
La progettazione strutturale di un edificio per civile abitazione passa attraverso i seguenti passi:
1. Acquisizione e studio del progetto architettonico 2. Acquisizione della relazione geologica
3. Definizione dei materiali, dei carichi variabili (vento, sisma, gravitazionali) 4. Predimensionamento degli elementi strutturali (solai, travi, pilastri)
5. Modellazione della struttura
6. Controllo dei risultati del calcolo (verifiche, quantitativi di armature+) 7. Iterazione dei passi 3 - 5 fino al soddisfacimento di tutte le verifiche di
sicurezza
8. Generazione dei disegni esecutivi e stampa
9. Deposito presso gli uffici tecnici regionali
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 3 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
PROGETTAZIONE STRUTTURALE DI UN EDIFICIO IN C.A.
Partiamo dalla fine: edificio in c.a. a struttura ultimata
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 4 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 4
Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
IL PROGETTO ARCHITETTONICO
Deposito Derrate
Deposito Macchine Agricole
Portico
70.00 mq
99,20 mq
16,30 mq
1230
2120
1075 1045
430
430800
275
245
460
185 100 319
455 100
200
830
800 Portico 16,00 mq 100
400 400 400 400 245
400400400200 400
30 30
30
30
30
30
24280
300 230 300 230
Piano seminterrato
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 5 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 5
Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
IL PROGETTO ARCHITETTONICO
Piano primo
Soggiorno Pranzo Cucina
Wc
Corridoio
Terrazzo
Terrazzo
38,50 mq 10,00 mq
12,25 mq 10,65 mq
13,70 mq 8,70 mq
12,35 mq Camera Letto
1230 430400400 530
245
830
300
800
300
800 830
120 395
310 315 80 400430400
245 2120
Camera Letto 12,20 mq
7,10 mq Wc
100
Camera Letto 13,32 mq 65
Garage 18,00 mq
293 215
830
1075 274 282
80 80 130 80 130 80
130
80 130
80 130 100 130
100 130
80 130 100 230
100 230 300 230
Terrazza
Si noti che nel progetto architettonico vi è già un’ipotesi sulla posizione dei pilastri e sulla loro dimensione.
Queste scelte potranno
essere cambiate in fase
di progettazione
strutturale. Infatti
l’ipotesi architettonica
serve solo a configurare
gli spazi interni
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 6 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 6
Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
IL PROGETTO ARCHITETTONICO
Sottotetto
1230 430400400
830
400 430400
245
1075
1075
2120
245 400 400 400 400 245
200200400400
Sottotetto Non Abitabile
Sottotetto Non Abitabile
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 7 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 7
Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
IL PROGETTO ARCHITETTONICO
Copertura
890
800 245
245
1135
1045 90
30
30 30
30
30
30
30
30
30
30
30
Il tetto presenta 2 linee di
colmo
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 8 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
8
IL PROGETTO ARCHITETTONICO
Copertura Il tetto presenta 2
linee di colmo
200 200 200 400 400
328
300 240
28 320
30° 290
28 320 290270
311
30°
268 290
300
100
279 17
100 910
100
Sez. C-C’
200 200 200 400 400
383
290300
648 328 311
100
240
28
240
22 30°
300 320 290
270
268 279
300 591
30°
46 22
100 910
100 100
Sez. B-B’
Soggiorno Pranzo Cucina
Wc
Corridoio
Terrazzo
Terrazzo
38,50 mq 10,00 mq
12,25 mq 10,65 mq
13,70 mq 8,70 mq
12,35 mq Camera Letto 1230430400400530
245
830
300
800
300
800 830
120 395
310 315 80 400430400
245 2120
Camera Letto 12,20 mq
7,10 mq Wc
100
Camera Letto 13,32 mq 65
Garage 18,00 mq
293 215
830
1075 282 274 80 80130 80130 80
130
80 130
80130 100130
100 130
80130 100230100230
300230 Terrazza
C
C’
B
B’
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 9 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
DEFINIZIONE MATERIALI
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 9
Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
Per le fondazioni in condizioni di esposizione XC2 è necessario utilizzazione un calcestruzzo almeno di classe C25/30. Pertanto anche per la struttura in
elevazione (travi, pilastri, solai) si adotta lo stesso CLS.
Per il calcestruzzo avremo
L’acciaio sarà di classe B450C
Norme UNI EN 206-1 e UNI 11104
C25/30
f MPa
f
cd ck14 . 1
5 . 1
25 85 . 0 5
. 1 85 .
0 ⋅ =
=
=
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 10 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
PREDIMENSIONAMENTO STRUTTURA
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 10
Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
La luce massima dei solai è di 4m, pertanto si può adottare un’altezza di 20cm tutte le travi interne saranno a spessore di solaio con H=20cm
4.0m
4.0m
L’uso di travi interne a spessore di solaio
permette di sfruttare meglio la volumetria
interna, senza condizionare la divisione
degli spazi.
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 11 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
Essendo il solaio alto H=20cm possiamo effettuare l’analisi dei carichi.
Il carico gravitazionale variabile è assunto pari a
2.0 kN/mq essendo l’edificio per civileabitazione
PREDIMENSIONAMENTO STRUTTURA E ANALISI DEI CARICHI
ABITAZIONI:
G1: perm strutturali
p.p solaio h=20=16+4 travetti tralicci 251 kg/m2 G2: perm non strutturali
Intonaco 30 kg/m2
Massetto (6 cm) =1800x0.06= 108 kg/m2 Pavimento 40 kg/m2
Tramezzi 120 kg/m2
280 kg/m2
Variabili (abitazione) 200 kg/m2
L’analisi dei carichi deve essere fatta anche per la terrazza, gli sbalzi, la copertura e i
cornicioni.
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 12 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
I pilastri più sollecitati hanno un’area di influenza di Ainf=4x4=16mq
Lo sforzo normale agente tenuto conto che su di esso insistono 3 impalcati (primo solaio, sottotetto e copertura) sarà
Nd=Nimp*Ainf*(1.3*G1+1.5*G2+1.5*Q) + Nimp*1.3*Ppilastri =
=3*16*(1.3*0.251+1.5*2.8*1.5*2)+3*1.3*25*3*0.5*0.3=502+44=546 kN Nimp=numero impalcati=3
Nota: il carico distribuito sui 3 impalcati è stato considerato uguale Apil=Nd/(0.4fcd)=546000/(0.4*14.1)=96808 mmq
Assumendo b=300mm si ottiene H=Apil/300=322mm 400mm
Essendo l’edificio posto in una zona ad elevata sismicità si assume come massima dimensione
500mmAl fine di uniformare le dimensioni dei pilastri essi vengono assunti avere tutti dimensioni
300x500mm
tranne per quelli del porticato che sopportano un carico nettamente inferiore i quali avranno dimensioni 300x300mm
PREDIMENSIONAMENTO PILASTRI
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 13 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
PREDIMENSIONAMENTO PILASTRI
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 13
Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
Pilastri 30x50 Pilastri 30x30 4.0m
4.0m
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 14 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 14
Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
IL PROGETTO ARCHITETTONICO
Deposito Derrate
Deposito Macchine Agricole
Portico
70.00 mq
99,20 mq
16,30 mq
1230
2120
1075 1045
430
430800
275
245
460
185 100 319
455 100
200
830
800 Portico 16,00 mq 100
400 400 400 400 245
400400400200 400
30 30
30
30
30
30
24280
300 230 300 230
Piano seminterrato
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 15 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
PREDIMENSIONAMENTO TRAVI
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 15
Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
La luce massima delle travi interne è di 4m. Si può operare su uno schema di trave doppiamente appoggiata con luce L=4m
La_inf
4.0m
q
q=(La_inf-0.8)*(1.3*G1)+La_inf(1.5*G2+1.5*Q)+0.8*0.2*25
= 43.2kN/m
La_inf =4m=larghezza area di influenza Mmax=ql ^2/8=86.5 kNm
Trattandosi di trave a spessore si assume ξ=0.45
Quindi si assume b=800mm f mm d
r M f b
b r M
d r
cd rd slu
cd rd slu
slu
1 710 . 14 170
10 5 . 83 86
. 1
83 . ) 1 41 . 0 45 . 0 1 ( 45 . 0 81 . 0
1 )
1 (
1
2 6 2
2
2
=
⋅
⋅ ⋅
=
⋅
=
⋅ ⇒
⋅
=
⋅ =
−
= ⋅
= −
ξλ
ψξ
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 16 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
PREDIMENSIONAMENTO TRAVI
Si sceglie di realizzare tutte le travi di bordo con sezioni emergenti ossia di
dimensioni 30x50cm oppure 30x30cm per dare la necessaria rigidezza ai telai
perimetrali nei confronti delle azioni sismiche.
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 17 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
PREDIMENSIONAMENTO TRAVI
Per le travi del sottotetto e della copertura si effettuano le stesse scelte fatte per
il primo impalcato. Quindi travi a spessore 80x20cm interne e travi emergenti sul
perimetro
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 18 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
MODELLAZIONE AGLI ELEMENTI FINITI
La costruzione del modello agli elementi finiti viene effettuata con un software
commerciale. Tali software sono in grado di effettuare l’analisi strutturale e fornire
in output i disegni esecutivi (armature) degli elementi strutturali oltre che tutti i
tabulati di calcolo ossia la descrizione numerica del modello agli elementi finiti e
dei risultati (sollecitazioni, verifiche, spostamenti e deformazioni).
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 19 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
MODELLAZIONE AGLI ELEMENTI FINITI
Definizione dei fili fissi, generalmente coincidenti con gli spigoli dei pilastri
Di solito si definisce un filo fisso per ogni pilastro ed ogni estremo libero di travi
Pianta fondazioni
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 20 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
MODELLAZIONE AGLI ELEMENTI FINITI
Definizione dei pilastri e delle travi del i-esimo impalcato
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 21 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
MODELLAZIONE AGLI ELEMENTI FINITI
Definizione dei carichi da solaio (pannelli) - scelta dell’orditura dei solai
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 22 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
Definizione dei carichi da ballatoi (balconi)
MODELLAZIONE AGLI ELEMENTI FINITI
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 23 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
Definizione dei carichi da tamponatura
MODELLAZIONE AGLI ELEMENTI FINITI
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 24 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
Scelta dei materiali CLS C25/30
Acciaio B450C
MODELLAZIONE AGLI ELEMENTI FINITI
Determinazione dei valori di
calcolo delle resistenze (i
programmi la eseguono in
automatico)
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 25 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
Esecuzione del calcolo e controllo delle verifiche agli SLU
Questo primo esito è necessario ma non sufficiente a dire che la struttura è ben progettata. Bisogna controllare i quantitativi di armatura negli elementi strutturali
MODELLAZIONE AGLI ELEMENTI FINITI: RISULTATI
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 26 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
Visualizzazione delle armature nei pilastri (pilastrate)
Verificare che non ci sia un eccessivo addensamento di ferri: sarebbe indice di eccessive sollecitazioni riprogettazione pilastrata
MODELLAZIONE AGLI ELEMENTI FINITI: RISULTATI
I programmi commerciali
progettano automaticamente le armature in coerenza con i
dettami della normativa oltre che per soddisfare le verifiche di
sicurezza
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 27 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
Visualizzazione delle armature nelle travi (travate)
Verificare che non ci sia un eccessivo addensamento di ferri: sarebbe indice di una eccessiva sollecitazione riprogettazione travata
MODELLAZIONE AGLI ELEMENTI FINITI: RISULTATI
Al fine di ottenere elementi ben progettati può essere necessaria qualche iterazione
di modifica dimensionale e ricalcolo delle struttura per verificarne i risultati
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 29 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
PROGETTAZIONE SOLAI
Si individuano gli schemi di lavoro dei solai in base all’orditura che è stata loro
assegnata
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 30 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
PROGETTAZIONE SOLAI
Solaio a travetti prefabbricati (tralicciati)
I travetti prefabbricati consentono una casseratura discontinua poiché sono autoportanti
Essi vanno scelti in base alla
larghezza del fondello (solitamente
12cm) e all’armatura aggiuntiva
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 31 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
30/30 30/30
30/50 30/50
30/50 30/50 30/50 30/50
30/30 30/30
30/50 30/50
30/30
30/30
30/30 30/5030/5030/30 30/30 30/3030/50 30/50
60/20 60/20 60/20 60/20
60/20 60/20 30/50 30/50
1 2 3
4 5
6 7
8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22
23
24 25
26 27 28
30
50
0 3 50 0 3 50
30
50
30
50
30
50
0 3 50
30
50
0 3 50
0 3 50
30
50
30
50 30 50
30
50
0 3 50
0 3 50
30
50
50
30
0 3 50
0 3 50
solaio h=16+4
1Ø16 L=240 1Ø16 L=140
18
1Ø16 L=240 1Ø16 L=240 1Ø16 L=140
18
80/2080/2080/2080/20 80/2080/2080/20 80/2080/2080/20 80/20
80/20 55/20
PROGETTAZIONE SOLAI
Mmax campate
definisce il momento resistente dei trav.
prefabbricati
armatura aggiuntiva
Nota: l’armatura aggiuntiva è anche quella necessaria per assorbire lo sforzo di trazione pari a taglio agli appoggi
Mmin appoggi monconatura superiore
300
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 32 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
Solaio a travetti prefabbricati (IN C.A.P. – cemento armato precompresso)
ALTRE TIPOLOGIE DI TRAVETTI
L’armatura è rappresentata da trefoli (cavi)
pretesi
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 33 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
Cosa deve contenere il progetto esecutivo strutturale?
Capitolo 10 del DM 17.01.2018
• Elenco elaborati
• Relazione di sintesi del calcolo strutturale (richiesta dalla Regione Basilicata)
• Relazione di calcolo strutturale
• Relazione geotecnica (verifica della portanza delle fondazioni)
• Relazione sui materiali
• Relazione geologica (a cura del Geologo)
• Piano di manutenzione delle strutture
• Tavole grafiche (piante di impalcato, armature travi, armature pilastri, dettagli costruttivi)
IL PROGETTO ESECUTIVO
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 34 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
DAL PROGETTO ALL’EDIFICIO
Fondazioni e pilastri primo livello
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 35 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
DAL PROGETTO ALL’EDIFICIO
Casseratura delle travi di impalcato
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 36 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
DAL PROGETTO ALL’EDIFICIO
Getto del primo solaio
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 37 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
DAL PROGETTO ALL’EDIFICIO
Pilastri secondo livello
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 38 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
DAL PROGETTO ALL’EDIFICIO
Getto del secondo solaio
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 39 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
DAL PROGETTO ALL’EDIFICIO
Getto della copertura
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 40 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
QUADRO NORMATIVO
Richiamato dall’iter progettazione-realizzazione-collaudo
•D.M. 17/01/2018 “Norme tecniche per le costruzioni”
•Legge 1086 del 05/11/1971 “Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica”
•D.P.R. 380 del 06/06/2001 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”
•Leggi regionali, Legge regionale n. 38 del 6-08-1997 Regione Basilicata “Norme per l'esercizio delle funzioni regionali in materia di difesa del territorio dal rischio sismico”
•D.M. 14/01/2008
•Legge 1086 del 05/11/1971
•D.P.R. 380 del 06/06/2001
•Legge regionale n. 38 del 6-08-1997
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 41 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
ITER TECNICO - BUROCRATICO
REDAZIONE PROGETTO ESECUTIVO (progettista delle strutture)
DENUNCIA DEI LAVORI (Art. 65 DPR 380/2001), A CURA DEL COMMITTENTE, PRESSO GLI UFFICI TECNICI REGIONALI (UTR) CON:
nomina del collaudatore in c.o. e finale (art. 2 – L.R. 38/97) attestazione di accettazione dell’incarico da parte del
collaudatore (art. 3 – L.R. 38/97)
ESECUZIONE DEI LAVORI
il direttore dei lavori verifica in continuo la rispondenza dei lavori al progetto il collaudatore effettua visite periodiche in cantiere soprattutto alle parti che a struttura ultimata non saranno più visibili. Redige, quindi, appositi verbali di visita
ULTIMAZIONE DEI LAVORI
il direttore dei lavori redige la relazione a struttura ultimata, allegando i cerificati di prova dei materiali, e la deposita entro 60gg dall’ultimo getto presso gli UTR (art 65 DPR 380/2001 e art. 3 – L.R. 38/97)
il collaudatore, sulla base della relazione a strutt. ultimata redige il certificato di collaudo finale in
cui menziona anche le visite intermedie e lo deposita agli UTR (entro 60 gg dalla data di deposito
della relazione a struttura ultimata art 67 DPR 380/2001 e art. 5- L.R. 38/97)
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 42 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
Il progetto, +, deve tra l' altro comprendere:
- l' indicazione del nominativo e del domicilio del committente, del costruttore, del progettista, del geologo, ove occorre, del direttore dei lavori e del collaudatore in corso d' opera, di cui al successivo art. 3;
- dichiarazione del progettista delle strutture attestante la conformità del progetto alle norme della Legge n. 64/
74 e dei DDMM di applicazione;
- dichiarazione del progettista delle strutture attestante l' appartenenza dell' opera ad una delle categorie previste dalle delibere regionali di attuazione della presente legge;
- dichiarazione del progettista architettonico che il progetto è conforme a quello presentato al Comune per il rilascio della concessione edilizia;
- i calcoli statici, che se eseguiti a mezzo di elaboratori elettronici, devono indicare le ipotesi e lo schema statico assunti ed in chiara sintesi i risultati ottenuti;
- dichiarazione del geologo e/ o del geotecnico, ognuno per la parte di propria competenza, attestante la conformità degli studi e delle indagini geologiche effettuati alle norme vigenti in attuazione della Legge 64/ 74.
La struttura tecnica regionale competente restituisce un esemplare del progetto e degli allegati con
l'attestazione dell' avvenuto deposito, dandone comunicazione al Direttore dei lavori, al committente e al Sindaco nel cui territorio si dovrà eseguire l' opera.
Legge regionale n. 38 del 1997. art 2.
DEPOSITO DEL PROGETTO ESECUTIVO
I soggetti da indicare nella domanda di deposito presso gli uffici tecnici regionali:
committente, costruttore,
progettista delle strutture, geologo,
direttore dei lavori,
collaudatore in corso d’opera
Prof. Angelo MASI Tecnica delle Costruzioni 43 Progettazione strutturale di un edificio in c.a.
I CONTROLLI SUI MATERIALI
NTC 2018 - 11.2.5. Il Direttore dei Lavori ha l’obbligo di eseguire controlli sistematici in corso d’opera per verificare la conformità delle caratteristiche del calcestruzzo messo in opera rispetto a quello stabilito dal progetto
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RELAZIONE A STRUTTURA ULTIMATA
DPR 380/2001 -- Art. 65
Denuncia dei lavori di realizzazione e relazione a struttura ultimata di opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica.
(legge n. 1086 del 1971, articoli 4 e 6)
1. Le opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica, prima del loro inizio, devono essere denunciate dal costruttore allo sportello unico, che provvede a trasmettere tale denuncia al competente ufficio tecnico regionale.
2. Nella denuncia devono essere indicati i nomi ed i recapiti del committente, del progettista delle strutture, del direttore dei lavori e del costruttore.
3. Alla denuncia devono essere allegati:
a) il progetto dell'opera in triplice copia, firmato dal progettista, dal quale risultino in modo chiaro ed esauriente le calcolazioni eseguite, l'ubicazione, il tipo, le dimensioni delle strutture, e quanto altro occorre per definire l'opera sia nei riguardi dell'esecuzione sia nei riguardi della conoscenza delle condizioni di sollecitazione;
b) una relazione illustrativa in triplice copia firmata dal progettista e dal direttore dei lavori, dalla quale risultino le caratteristiche, le qualita' e le dosature dei materiali che verranno impiegati nella costruzione.
4. Lo sportello unico restituisce al costruttore, all'atto stesso della presentazione, una copia del progetto e della relazione con l'attestazione dell'avvenuto deposito.
5. Anche le varianti che nel corso dei lavori si intendano introdurre alle opere di cui al comma 1, previste nel progetto originario, devono essere denunciate, prima di dare inizio alla loro esecuzione, allo sportello unico nella forma e con gli allegati previsti nel presente articolo.
6. A strutture ultimate, entro il termine di sessanta giorni, il direttore dei lavori deposita presso lo sportello unico una relazione, redatta in triplice copia, sull'adempimento degli obblighi di cui ai commi 1, 2 e 3, esponendo:
a) i certificati delle prove sui materiali impiegati emessi da laboratori di cui all'articolo 59;
b) per le opere in conglomerato armato precompresso, ogni indicazione inerente alla tesatura dei cavi ed ai sistemi di messa in coazione;
c) l'esito delle eventuali prove di carico, allegando le copie dei relativi verbali firmate per copia conforme.
7. Lo sportello unico restituisce al direttore dei lavori, all'atto stesso della presentazione, una copia della relazione di cui al comma 6 con l'attestazione dell'avvenuto deposito, e provvede a trasmettere una copia di tale relazione al competente ufficio tecnico
regionale.
8. Il direttore dei lavori consegna al collaudatore la relazione, unitamente alla restante documentazione di cui al comma 6.
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DPR 380 - Art. 67 Collaudo statico
1. Tutte le costruzioni di cui all'articolo 53, comma 1, la cui sicurezza possa comunque interessare la pubblica incolumita' devono essere sottoposte a collaudo statico.
2. Il collaudo deve essere eseguito da un ingegnere o da un architetto, iscritto all'albo da almeno dieci anni, che non sia intervenuto in alcun modo nella progettazione, direzione, esecuzione dell'opera.
3. Contestualmente alla denuncia prevista dall'articolo 65, il direttore dei lavori e' tenuto a presentare presso lo sportello unico l'atto di nomina del collaudatore scelto dal committente e la contestuale dichiarazione di
accettazione dell'incarico, corredati da certificazione attestante le condizioni di cui al comma 2.
4. Quando non esiste il committente ed il costruttore esegue in proprio, e' fatto obbligo al costruttore di chiedere, anteriormente alla presentazione della denuncia di inizio dei lavori, all'ordine provinciale degli ingegneri o a quello degli architetti, la designazione di una terna di nominativi fra i quali sceglie il collaudatore.
5. Completata la struttura con la copertura dell'edificio, il direttore dei lavori ne da' comunicazione allo sportello unico e al collaudatore che ha 60 giorni di tempo per effettuare il collaudo.
6. In corso d'opera possono essere eseguiti collaudi parziali motivati da difficolta' tecniche e da complessita' esecutive dell'opera, fatto salvo quanto previsto da specifiche disposizioni.
7. Il collaudatore redige, sotto la propria responsabilita', il certificato di collaudo in tre copie che invia al competente ufficio tecnico regionale e al committente, dandone contestuale comunicazione allo sportello unico.
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COLLAUDO e COLLAUDATORE
Il costruttore, nel presentare la denuncia dei lavori, allega a questa una dichiarazione del collaudatore in corso d'opera e finale designato, che attesta l' accettazione dell' incarico, l' iscrizione da almeno dieci anni all' albo
professionale e l' impegno a non prendere parte alla direzione ed alla esecuzione dei lavori e ad esercitare la sola attività di sorveglianza a controllo di cui alla presente legge.
Legge regionale n. 38 del 1997. art 2.