Ottica fisiologica (2)
Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone
Dipartimento di Scienze dell’Informazione Università di Milano
boccignone@dsi.unimi.it
http://homes.dsi.unimi.it/~boccignone/GiuseppeBoccignone_webpage/Modelli_Percezione.html
Ottica fisica: luce e oggetti
Luce trasmessa Luce riflessa
Luce incidente
Luce assorbita
Luce rifratta
Assorbimento parte di oggetti
Assorbimento
Ottica fisica: luce e oggetti
//comportamento: assorbimento
Ottica fisica: luce e oggetti
//comportamento: assorbimento
• L’energia è trattenuta e per niente trasmessa
• Assorbimento significa riduzione dell'intensità radiante I ed è il risultato di molti differenti fenomeni
• Parte dell'energia radiante si trasforma in calore quando le onde
elettromagnetiche interagiscono con le molecole del mezzo. La perdita di energia dipende dalla lunghezza del percorso della luce nel mezzo, dalle proprietà del materiale e dalla lunghezza d'onda della luce (e in minor misura dai fattori esterni come la temperatura).
• L'assorbimento è descritto dall'espressione empirica detta legge di Beer- Lambert
per radiazione monocromatica che passa attraverso un materiale omogeneo, la perdita di intensità radiante è proporzionale al prodotto della lunghezza del percorso attraverso il materiale per l'intensità radiante iniziale
Diffrazione della luce nell’atmosfera
Ottica fisica: luce e oggetti //comportamento: diffrazione
Ottica fisica: luce e oggetti //comportamento: diffrazione
• Deviazione della traiettoria delle onde quando queste incontrano un ostacolo sul loro cammino.
• Conseguenza del principio di Huygens.
• Gli effetti di diffrazione sono rilevanti quando la lunghezza d'onda è comparabile con la
dimensione dell'ostacolo. In particolare per la luce visibile (lunghezza d'onda attorno a
0,5 µm) si hanno fenomeni di diffrazione quando essa interagisce con oggetti di
dimensione sub-millimetrica
riflessione da parte di oggetti
Rifrazione nel diottro oculare
Ottica fisica: luce e oggetti //riflessione e rifrazione
Ottica fisica: luce e oggetti //riflessione e rifrazione: BRDF
Bidirectional Reflectance Distribution Function
radiazione
riflessa radiazione
incidente Riflettanza =
Radianza (riflessa) Irradiamento (incidente)
E’ un’ approssimazione della BSSRDF,
bi-directional sub-surface scattering reflectance distribution function
Ottica fisica: cos’è la luce
//riflessione e rifrazione: modelli semplificati
Diffusione (ideale) Lambertiana
Riflessione speculare (ideale)
Riflessione mista (direzionalmente diffusa, glossy)
Ottica fisica: cos’è la luce
//riflessione e rifrazione: ottica geometrica
Elettrodinamica di Maxwell Ottica
quantistica
Ottica geometrica Ottica
ondulatoria
per piccole lunghezze d’onda può essere sostituita da se si trascurano le emissioni di radiazione
se si trascurano gli effetti quantistici
Un po’ di fisica della luce
//ottica geometrica: assunzioni
• Propagazione rettilinea della luce in un mezzo omogeneo
• I raggi luminosi sono semplici rette. Si tratta di un'astrazione matematica, scelta per facilitare i ragionamenti e tale da permettere una chiara rappresentazione dei fenomeni e dei dispositivi sperimentali: le rette geometriche, a differenza dei raggi luminosi, non hanno spessore.
• Indipendenza dei raggi luminosi
• Quando due o più raggi vengono a contatto non si verifica alcuna alterazione della loro traiettoria o della loro intensità.
• Principio di Fermat
• un raggio luminoso per andare da un punto all’altro segue sempre il percorso che richiede il minor tempo
Un po’ di fisica della luce
//ottica geometrica: riflessione
• La riflessione di onde elettromagnetiche è regolata da due leggi fondamentali, ricavabili dal principio di Fermat e dal principio di Huygens-Fresnel:
• Il raggio incidente, il raggio riflesso e la normale al piano nel punto di incidenza giacciono sullo stesso piano.
• L'angolo di incidenza e l'angolo di riflessione sono uguali !
i! !
r• Come abbiamo visto, la riflessione può avvenire:
• specularmente (riflessione speculare o regolare) cioè in una unica (o quasi) direzione
• diffusamente (riflessione diffusa) cioè in varie direzioni (non viene discussa nell’ottica geometrica)
!
i!
rraggio
incidente raggio riflesso
!
i!
rUn po’ di fisica della luce
//ottica geometrica: rifrazione
• Ha luogo alla superficie di contatto fra due mezzi ottici con indici di rifrazione diversi
• Raggio incidente, raggio rifratto e normale nel punto d'incidenza alla superficie di separazione dei due mezzi giacciono sullo stesso piano
• Il rapporto tra i seni degli angoli che il raggio incidente ed il raggio rifratto formano con la normale è una costante che dipende dalla natura dei due mezzi, dalle loro condizioni fisiche (temperatura, pressione, stato di aggregazione, e dalla lunghezza d'onda della luce utilizzata). Tale costante è denominata indice di rifrazione del secondo mezzo rispetto al primo
• Legge di Snell:
• sin!
i/ sin!
r= n
ir= n
r/ n
i!
Iraggio incidente
!
Rraggio rifratto
!i
!r
Un po’ di fisica della luce
//ottica geometrica: rifrazione
• Esempio: l’acqua è più densa dell’aria
• Utilizzando la legge di Snell:
"
1sin #
1= "
2sin #
21 sin (60) = 1.33 sin (40.5)
Rifrazione della luce attraverso vetro e acqua
Un po’ di fisica della luce //ottica fisica: dispersione
• Il fenomeno della rifrazione può dare origine a situazioni e fenomeni particolari, quale ad esempio la dispersione della luce; tale fenomeno si può osservare quando una radiazione non monocromatica,! come ad esempio quella bianca, incide su di un prisma di vetro con un angolo di incidenza i diverso da zero.
• La luce bianca è data dalla composizione dei vari colori: nel passaggio dal vetro all'aria, avendo velocità e lunghezze d’onda differenti, deviano il loro cammino e compiono un percorso differente.
• Ogni componente viene rifratta con un angolo di rifrazione diverso ed osserviamo così la distribuzione delle componenti monocromatiche dal rosso, il meno deviato e con velocità e lunghezza d’onda maggiore, fino al violetto il più deviato, con frequenza maggiore.
La dispersione della luce si verifica anche in natura con il fenomeno dell’arcobaleno
Un po’ di fisica della luce
//ottica geometrica: sorgenti e immagini
S sistema
ottico S’
fascio omocentrico incidente
fascio omocentrico (coniugato) emergente
oggetto immagine
punti coniugati
oggetto
raggi incidenticentro deireale virtuale
centro dei raggi emergenti
immagine
centro del prolungamento dei raggi incidenti
centro del prolungamento dei raggi emergenti
Un po’ di fisica della luce
//ottica geometrica: sorgenti e immagini
oggetto
raggi incidenticentro deireale virtuale
centro dei raggi emergenti
immagine
centro del prolungamento dei raggi incidenti
centro del prolungamento dei raggi emergenti
S S’
oggetto reale
immagine reale
S
oggetto reale immagine
virtuale S’
La costruzione di una immagine può essere fatta conoscendo i comportamento di 2 raggi.
Un po’ di fisica della luce
//ottica geometrica: sistemi ottici semplici
(x,y)
schermo/
sensore scena
Si forma un’immagine?
SI’! ma non è chiara.
Un po’ di fisica della luce
//ottica geometrica: sistemi ottici semplici
piano immagine
lunghezza focale effettiva, f’
asse ottico
y
x z
pinhole
Proiezione prospettica mediante foro di spillo (pinhole, fotografia stenopeica)
Un po’ di fisica della luce
//ottica geometrica: sistemi ottici semplici
Proiezione prospettica: ingrandimento
piano immagine asse f’
ottico
y
x z
Pinhole
scena planare A
B
A’
B’
d
d’
Dalla proiezione prospettica: Ingrandimento:
Un po’ di fisica della luce
//ottica geometrica: sistemi ottici semplici
Proiezione ortografica
piano immagine asse
ottico
y
x z Ingrandimento:
Quando m = 1, proiezione ortografica
Possibile solo quando
Un po’ di fisica della luce
//ottica geometrica: sistemi ottici semplici
Problemi con il pinhole
Se l’apertura (dimensione) del foro è dell’ordine della lunghezza d’onda della luce, si ha diffrazione
Ottimalità:
f’ = 50mm,
lambda = 600nm (rosso), d = 0.36mm
Meglio usare delle lenti (diottri)
Un po’ di fisica della luce
//ottica geometrica: sorgenti e immagini
• Due mezzi otticamente distinti ( n
1e n
2) separati da una superficie costituiscono un diottro
• Se la superficie è una calotta sferica, il sistema è un diottro sferico
diottro convesso diottro concavo
superficie sferica superficie sferica
n
1n
2n
1n
2Un po’ di fisica della luce
//Il diottro stigmatico: nomenclatura
C $ centro
O $ vertice del diottro h $ apertura lineare
R $ raggio di curvatura, >0 in questo caso, <0 caso concavo asse ottico
superficie sferica
S O S’
p q
P
C
n
1 #n
2i
%
!
l l’
#r D p coordinate R
spazio oggetto q coordinate
spazio immagine vertice diottro
p $ d(S,O) q $ d(O,S’)
&
h
apertura lineare
• Il diottro soddisfa le seguenti condizioni:
• l’ampiezza della calotta sferica su cui incidono i raggi provenienti dall’oggetto è piccola rispetto al raggio di curvatura (OD"0)
• tutti i raggi provenienti dall’oggetto formano angoli piccoli con l’asse ottico ovvero sono raggi parassiali (#,$,%"0)
• Sotto quest’ipotesi vale la formula dei punti coniugati:
Un po’ di fisica della luce
//Il diottro stigmatico: approssimazione di Gauss
p q
Un po’ di fisica della luce
//Il diottro stigmatico: approssimazione di Gauss
S O S’
p q
P
C
n
1 #n
2i
! %
l l’
#r D
R
&
h
per costruzione geometrica
per approssimazione di Gauss
Rifrazione
Un po’ di fisica della luce
//Il diottro: rifrazione da superficie sferica
C $ centro
O $ vertice
h $ apertura lineare R $ raggio
asse ottico
superficie sferica
vale anche per il concavo!
O S
S’
p
q P
C
n
1n
2%R
diottro concavo
p q
! &
Un po’ di fisica della luce
//Il diottro: costruzione immagini
Qualsiasi raggio di luce che viaggia
parallelamente all’asse ottico, emergerà convergendo sul secondo fuoco
principale F’. O
P
C
n
1F
F’
n
2p q
superficie convessa
O
C
n
1F
F’
n
2p q Qualsiasi raggio di luce
passante per il primo fuoco principale F viene deviato parallelamente all’asse ottico.
Tracciamento dei raggi per punti principali (C, F, F’)
Qualsiasi raggio di luce passante per il centro di curvatura C non subisce
deviazioni. f1 f2
f2
f1
distanze focali vertice diottro
Un po’ di fisica della luce
//Il diottro: definizione dei fuochi
C $ centro
O $ vertice
h $ apertura lineare R $ raggio
F’
n
1n
2fuoco secondario
Fn
1n
2fuoco primario q ! "
p ! "
Un po’ di fisica della luce
//Il diottro: costruzione immagini
Qualsiasi raggio di luce che viaggia
parallelamente all’asse ottico emergerà divergente
con una inclinazione data dal prolungamento sul secondo fuoco
principale F’ O
C
n
1P
F’
F
n
2superficie concava
O C
n
1F’
F
n
2Qualsiasi raggio di luce diretto verso il primo fuoco principale F emergerà parallelo all’asse ottico
Un po’ di fisica della luce
//Il diottro: costruzione immagini
Tracciamento dei raggi con due dei tre raggi principali:
O P
C
n
1F
F’
n
2p q
superficie convessa
immagine reale capovolta
O P
C
n
1F
F’
n
2q
p immagine reale
diritta
Un po’ di fisica della luce
//Il diottro: costruzione immagini
C $ centro
O $ vertice
h $ apertura lineare F $ fuoco principale F’ $ fuoco secondario R $ raggio
O C
n
1P
F’
F
n
2q p
immagine virtuale superficie concava Tracciamento dei raggi con due dei tre raggi
principali:
Un po’ di fisica della luce
//Il diottro: rifrazione e distanze focali
C $ centro
O $ vertice
h $ apertura lineare R $ raggio
F’
n
1n
2con
fuoco secondario fuoco primario
p ! "
F
n
1n
2fuoco primario con
q ! "
p q
p
q
Un po’ di fisica della luce
//Il diottro: rifrazione e distanze focali
C $ centro
O $ vertice
h $ apertura lineare R $ raggio
F’
n
1n
2con
fuoco secondario fuoco primario
p ! "
F
n
1n
2fuoco primario con
q ! "
p q
p
q
p q
Un po’ di fisica della luce //Diottri successivi: le lenti
LENTI semplici
LENTI
composte
Convergenti : 1) biconvessa, 2) piano-convessa, 3) concavo-convessa Divergenti : 4) biconcava, 5) piano-concava, 6) convesso-concava
• Lente sferica: sistema ottico centrato costituito da una successione di due diottri
• Lente sottile: lente sferica con spessore trascurabile rispetto al raggio di curvatura e al diametro delle calotte sferiche che la delimitano
Un po’ di fisica della luce //Diottri successivi: le lenti
• Costruzione per doppia rifrazione:
(1) oggetto nell’aria
(2) immagine nel vetro
=
(3) oggetto nel vetro
(4) immagine nell’aria
(1) (2)
(3) (4)
aria vetro aria
Un po’ di fisica della luce
//Diottri successivi: equazione del costruttore
• Costruzione per doppia rifrazione:
+
=
diottro 1
diottro 2
Un po’ di fisica della luce
//Lenti sottili: posizione dei fuochi
Lente convergente
Fuoco reale positivo (nello spazio immagine)
Lente divergente
Fuoco virtuale negativo
(nello spazio oggetto)
Un po’ di fisica della luce
//Lenti sottili: formula dei punti coniugati
Come per il diottro semplice:
per le lenti sottili in cui il centro ottico coincide con il centro della lente e di uguali distanze focali:
Un po’ di fisica della luce
//Lenti sottili: formula dei punti coniugati
Come per il diottro semplice:
potere diottrico Il potere diottrico è misurato in diottrie
Esempio:
- una lente di + 5 diottrie è convergente con f=1/5 m = 20 cm
- una lente di - 2.5 diottrie è divergente
con f=1/2.5 m = 40 cm
Un po’ di fisica della luce
//Lenti sottili: costruzione dell’immagine
F
O F’
p q
S
S’
potere diottrico
Un po’ di fisica della luce //sistemi ottici:
• Lo scopo principale di un sistema ottico risiede nel fornire l'immagine corretta di un oggetto che, nel caso più semplice, è una figura piana disposta
perpendicolarmente all'asse ottico del sistema.
• Le condizioni ideali per i sistemi centrati sono tre:
1. la luce entra nel sistema sotto forma di fasci parassiali;
2. i fasci formano angoli piccoli con l'asse principale del sistema;
3. l'indice di rifrazione è costante per tutti i raggi: il mezzo non è dispersivo o la luce è sufficientemente monocromatica,
• Solitamente si ha a che fare con con una luce non monocromatica: si deve
tener conto della dipendenza dell'indice di rifrazione dalla lunghezza d'onda
(dispersione).
Un po’ di fisica della luce //sistemi ottici: aberrazioni
• aberrazione cromatica : f dipende dalla lunghezza d’onda della luce perché da questa dipende n del materiale, se l’immagine è a fuoco per uno dei colori componenti della luce bianca sarà leggermente fuori fuoco per gli altri
componenti
F F’
Un po’ di fisica della luce //sistemi ottici: aberrazioni
• aberrazioni monocromatiche : i raggi paralleli all’asse hanno in realtà un’immagine che varia in funzione delle loro distanza dall’asse
• Sistemi complessi di lenti vengono progettati in modo che le singole
aberrazioni di ciascun elemento tendano a compensarsi
Ottica fisiologica
//sistema diottrico oculare
• L’occhio umano è fatto di varie parti:
• Cornea: La finestra trasprente della sfera oculare
• Umore acqueo: Il fluido contenuto nella camera anteriore
• Il cristallino: La lente dentro l’occhio che permette la messa a fuoco
• La pupilla: La scura apertura circolare al centro dell’iride dell’occhio che permette alla luce di entrarvi
• Umore vitreo: Il fluido trasparente che riempie la camera vitrea nella parte posteriore dell’occhio
• Retina: Una membrana foto-sensibile posizionata nella parte posteriore dell’occhio che contiene coni e bastoncelli,la quale riceve segnali sull’immagini dal cristallino invia le informazioni alla corteccia visiva attraverso il nervo ottico
Ottica fisiologica
//sistema diottrico oculare
• Due diottri elementari associati
• cornea
• cristallino
Ottica fisiologica
//sistema diottrico oculare: cornea
SISTEMA COMBINATO
Diottro positivo di maggior potenza dell’occhio, 40 – 45 D
Aria CORNEA
– SUPERFICIE ANTERIORE – SUPERFICIE POSTERIORE Umore Acqueo
Ottica fisiologica
//sistema diottrico oculare: cristallino
Diottro di notevole complessità strutturale:
• CURVATURE delle superfici anteriore e posteriore
• SPESSORE (4mm)
• Indice di rifrazione non uniforme
» Periferia: 1,38
» Nucleo: 1,40
Ottica fisiologica
//occhio schematico esatto (Gullstrand)
Ottica fisiologica
//occhio come sistema ottico
curvatura cornea
curvature cristallino
distanza cornea - cristallino
punto oggetto punto immagine
retinica
Ottica fisiologica
//occhio come sistema ottico
Visione lontana (p =
"
): (1) q’=32.24 mm, R23 = 10 mm (riposo)(1) (2)
allora : (2) q = 22 mm = D
Visione prossima (p < 500 mm): affinchè q = 22 mm R23 = 6.78 mm (contrazione)
proprietà di accomodamento
Ottica fisiologica
//occhio: acuità visiva
4 Ottica geometrican2
δ− q!+ n3
q− δ= (n3− n2)( 1 R23− 1
R32) (13)
4 Acuita’ visiva
Distanza fotorecettori: A!B!= 5µm = 5 · 10−4cm sin θr= A!B!
20mm →θr≈ 1!= 3 · 10−1rad (14)
Acuità visiva (potere separatore): minima distanza a cui due oggetti sono separabili dipende da (a) minima distanza fra i fotorecettori
(b) diffrazione
Ottica fisiologica //occhio: anomalie
• Emmetropia: visione corretta.
• Miopia: fuoco anteriore alla retina: correzione con lenti negative.
• Ipermetropia: fuoco posteriore alla retina: correzione con lenti positive.
• Astigmatismo: Ottica non-isotropica: correzione con lenti cilindriche
• Presbiopia. Elasticità ridotta del cristallino con l’età.
Ottica fisiologica //occhio: anomalie
Occhio emmetrope (normale)
Ottica fisiologica //occhio: anomalie
Occhio miope
Ottica fisiologica //occhio: anomalie
Le diottrie (negative) della lente sommano con quelle della cornea e cristalino
Miopia corretta
Ottica fisiologica //occhio: anomalie
Miopia corretta Ipermetropia corretta
Miopia Ipermetropia
Ottica fisiologica
//occhio: anomalie
Ottica fisiologica //occhio: anomalie
Astigmatismo:
Ottica fisiologica
//l’occhio fotografico: una visione semplificata
• L’ottica di questo strumento biologico è simile a quella delle comuni video- camere compresi i meccanismi per la regolazione della quantità di luce in ingresso e l’uso di lenti per aggiustare il fuoco per la visione di oggetti distanti o vicini
• La pupilla permette alla luce di entrarvi
• Il cristallino è capace di contribuire alla messa a fuoco ATTIVAMENTE cambiando la sua forma:ciò passa sotto il nome di “Accomodazione”
• I recettori nella retina costituiscono una “pellicola fotosensibile”
Cerchio di confusione Irid
Pupill
28 D
• P = (&1-&
2)/r c.
• Il raggio varia da 6-10 mm (da 16 a 28 D).
muscolo ciliare
Dalla luce alle immagini
Radianza L
della scena Irradianza E
dell’immagine
Dalla luce alle immagini
• Mettiamo insieme radiometria e geometria
sorgente sensore
elemento di superficie
normale Consideriamo la propagazione della luce in un cono
Intensità dell’immagine = f (normale, riflettanza, illuminazione )
Radianza L
della scena Lente Irradianza E
dell’immagine Scena
Mapping Lineare!
• Conservazione del flusso: la radianza è costante lungo il raggio di propagazione
Dalla luce alle immagini
f z
areola superficie piano dell’immagine
areola immagine
• angoli solidi dei due coni (arancione e verde):
(1)
• angolo solido sotteso dalla lente:
(2)
Dalla luce alle immagini
f z
areola superficie piano dell’immagine
areola immagine
• Flusso ricevuto alla lente da = Flusso proiettato sull’immagine in (3)
• Da (1), (2), e (3):
• L’irradiamento all’immagine è proporzionale alla radianza della scena!
• Angoli visivi piccoli ! Gli effetti della 4a potenza del coseno sono trascurabili.
}
conservazione flussoDalla luce alle immagini
sorgente sensore
elemento di superficie normale
Radianza L
della scena Lente Irradianza E
all’immagine Scena
E = k L
Mapping Lineare!
Riassumendo...
sorgente sensore
elemento di superficie normale
Radianza L
della scena Lente Irradianza E
all’immagine Scena
Mapping Lineare!
Sensore Segnale neurale Irradianza E
all’immagine
Mapping Non-Lineare!