Alessandro Pantano Area Sviluppo Sostenibile e Innovazione
Adozione della Direttiva NEC e Accordo di Bacino Padano
Padova, 22 novembre 2018
Evoluzione delle emissioni nell'UE-28, 2000-2016
Fonte EEA
PIL 2000-2015: +20%
Trend positivo per la riduzione degli inquinanti atmosferici principali nell’UE e per il disaccoppiamento dalla crescita economica.
Nonostante i lenti miglioramenti, l’inquinamento atmosferico rappresenta ancora un pericolo per la salute umana e per l’ambiente (Commissione Europea, 2018).
Esposizione della popolazione urbana UE-28 nel 2016
PM10: 13% è stato esposto a livelli superiori al valore limite giornaliero dell’UE (50 μg/m3), mentre il 42% è stato esposto a livelli superiori al valore indicato dall’OMS, molto più rigoroso (20 μg/m3).
PM2,5: 6% è stato esposto a concentrazioni superiori al valore limite dell’UE (25 μg/m3), mentre più del 74% è stato esposto a livelli superiori al limite OMS (10 μg/m3).
O3: 12% è stato esposto a concentrazioni superiori al valore limite dell’UE, mentre circa il 98% è stato esposto a livelli superiori al limite dell’OMS.
NO2: 7% della popolazione urbana è stato esposto a concentrazioni superiori al valore limite dell’UE.
Fonte: EEA 2018
PM10
PM2,5
NO2 - Sentinel-5, 22/11/17
https://atmosphere.copernicus.eu/
Copernicus è il programma europeo di osservazione della Terra che fornisce dati ambientali sui cambiamenti del nostro pianeta e della relativa atmosfera e consente di definire il ruolo delle attività umane in tale scenario.
Immagini satellitari Servizi (previsioni
attraverso modelli)
Se il particolato e gli NO
xsono il problema, perché tanta attenzione sull’ammoniaca emessa dalle aziende agricole?
L’ammoniaca viene emessa quasi esclusivamente
dall’agricoltura (94%) ed è un precursore importante degli NOX e del particolato secondario che, a sua
volta, costituisce oltre il 50% delle polveri totali.
Fonte: Ecoscienza 1/2017
≈ 15%
Principali inquinanti emessi dal settore agricolo in Europa (dati 2015)
Direttiva 2001/81/CE (NEC):
limiti nazionali per SO2, NOx, COV, NH3 Protocollo di Goteborg (1999)
- obiettivi 2010 -
D.lgs. 171/2004
Direttiva (UE) 2016/2284 (nuova NEC):
limiti nazionali per SO2, NOx, COV, NH3, PM2,5
entrata in vigore il 31/12/2016
Protocollo di Goteborg revisionato (2012) - obiettivi 2020 -
D.lgs. 30 maggio 2018 , n. 81
Nuova NEC
2010
2020
Articolo 4 - Impegni nazionali di riduzione delle emissioni
1. Gli Stati membri riducono le loro emissioni annue antropogeniche di biossido di zolfo, ossidi di azoto, composti organici volatili non metanici, ammoniaca e particolato fine conformemente agli impegni nazionali di riduzione delle emissioni applicabili dal 2020 al 2029 e a partire dal 2030 come indicato nell'allegato II. (Anno di rif. 2005)
Italia SOx NOx COV NH3 PM2,5 CH4
dal 2020 al 2029 -35% -40% -35% -5% -10% -
dal 2030
Proposta
Commissione -71% -68% -49% -22% -54% -40%
Proposta Italia -71% -60% -38% -12% -21%
Testo
approvato -71% -65% -46% -16% -40%
Protocollo di Goteborg
Nuova NEC
Gli impegni nazionali di riduzione delle emissioni stabiliti dalla direttiva a partire dal 2030 sono basati sulle differenze tra il potenziale di riduzione stimato dalla Commissione per ciascuno Stato membro e le stime nazionali.
Notevoli differenze tra gli scenari di emissioni legate all’uso di urea come fertilizzante.
Alcune differenze appaiono anche nel settore degli allevamenti suini e avicoli.
A che punto siamo
Obiettivo 2020
Obiettivo 2030
2015 – 2005 = -7%
Emissioni di ammoniaca prodotte dall’agricoltura
Fonte: dati ISPRA 2017
0 1000 2000 3000 4000 5000 6000
1998 1999 2000 2010 2011 2012 2013 2014 2015
kt
Fertilizzanti distribuiti per categoria
Concimi Minerali semplici Concimi Minerali composti Concimi Organici Concimi Organominerali Ammendanti
0 20 40 60 80 100 120 140
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 kg/ha
Elementi nutritivi utilizzati per ettaro di superficie
Azoto Anidride solforosa Ossido di potassio Sostanza organica
2000 – 2015
-12,5% fertilizzanti
-43% concimi minerali
Con le misure in atto (ma anche a seguito della contrazione dei capi allevati) abbiamo già raggiunto per NH3 e PM2.5 gli obiettivi per il 2020, ma per il 2030 bisognerà
implementarne di nuove.
* Dal 2010:
- 3.5% capi bovini;
- 4.4% capi ovicaprini;
- 7.5% capi suini.
Sostenibilità
Ambientale:
Sociale:
Economica:
Articolo 6 - Programmi nazionali di controllo dell'inquinamento atmosferico
Gli Stati membri elaborano, adottano e attuano i rispettivi programmi nazionali di controllo dell'inquinamento atmosferico al fine di limitare le loro emissioni antropogeniche.
Per raggiungere i propri obiettivi nazionali, gli Stati membri includono nei loro programmi nazionali di controllo dell'inquinamento atmosferico sia misure obbligatorie che opzionali (all. III, parte 2), garantendo coerenza con le altre disposizioni nazionali già esistenti.
Nuova NEC
ALLEGATO III
PARTE 2 - Misure di riduzione delle emissioni di cui all'art. 6
Misure per la riduzione delle emissioni di ammoniaca
Gli Stati membri stabiliscono un codice nazionale di buone pratiche agricole per controllare le emissioni di ammoniaca, che deve riguardare quanto meno gli aspetti seguenti:
a) gestione dell'azoto, tenendo conto dell'intero ciclo dell'azoto;
b) strategie di alimentazione del bestiame;
c) tecniche di spandimento del letame che comportano emissioni ridotte;
d) sistemi di stoccaggio del letame che comportano emissioni ridotte;
e) sistemi di stabulazione che comportano emissioni ridotte;
f) possibilità di limitare le emissioni di ammoniaca derivanti dall'impiego di fertilizzanti minerali.
Nuova NEC
Sostegno finanziario (artt. 7, 13)
Al fine di sostenere le misure che devono essere adottate per rispettare gli obiettivi della presente direttiva, la Commissione si adopera per facilitare l'accesso ai fondi dell'Unione esistenti, tra cui quelli previsti, tra l'altro, da:
a) il programma quadro ricerca e innovazione;
b) i fondi strutturali e d'investimento europei, compresi i pertinenti finanziamenti della PAC;
c) gli strumenti di finanziamento per l'ambiente e l'azione per il clima, quale il programma LIFE».
Per quanto riguarda l'ammoniaca, la Commissione, nel suo riesame (2025), valuta le misure agroambientali strettamente connesse.
Nuova NEC
Programma nazionale – tempistiche (Art. 4)
Il programma nazionale è elaborato dal Mattm, con il supporto di ISPRA ed ENEA entro il 30 settembre 2018 (!) e con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, è approvato entro il 28 febbraio 2019, previo parere della Conferenza Unificata.
Dopodiché, dovrà essere trasmesso alla Commissione entro il 1° aprile 2019 (art.
8).
Dovrà essere aggiornato ogni 4 anni.
DECRETO LEGISLATIVO 30 maggio 2018 , n. 81
Nuova NEC - recepimento
Allegato III
Contenuto dei programmi nazionali di controllo dell'inquinamento atmosferico di cui all'articolo 4 Parte 2
Misure di riduzione delle emissioni del settore agricolo A. Misure per la riduzione delle emissioni di ammoniaca
1. Gli Stati membri stabiliscono un codice nazionale indicativo di buone pratiche agricole per controllare le emissioni di ammoniaca, tenendo conto del codice quadro dell'UNECE (Ammonia Framework Code) relativo a buone pratiche agricole per ridurre le emissioni di ammoniaca del 2014, che deve riguardare quanto meno gli aspetti seguenti:
a) gestione dell'azoto, tenendo conto dell'intero ciclo dell'azoto;
b) strategie di alimentazione del bestiame;
c) tecniche di spandimento del letame che comportano emissioni ridotte;
d) sistemi di stoccaggio del letame che comportano emissioni ridotte;
e) sistemi di stabulazione che comportano emissioni ridotte;
f) possibilità di limitare le emissioni di ammoniaca derivanti dall'impiego di fertilizzanti minerali.
B. Misure per la riduzione delle emissioni di particolato e di black carbon
Codice nazionale indicativo di buone pratiche agricole (Mipaaft)
Predisposta bozza dal Mipaaft
DECRETO LEGISLATIVO 30 maggio 2018 , n. 81
Nuova NEC - recepimento
Nel definire le misure per la riduzione delle emissioni di ammoniaca, il Mipaaft ha tenuto conto di:
documento di orientamento sull'ammoniaca (Ammonia Guidance Document, UNECE 2014);
migliori tecniche disponibili per gli allevamenti (BAT, Decisione di esecuzione (UE) 2017/302 del 15 febbraio 2017);
Linee guida per la riduzione delle emissioni in atmosfera provenienti dalle attività agricole e zootecniche, secondo quanto previsto dall’art. 5, comma 1, lettera b dell’Accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento della qualità dell’aria nel Bacino Padano del 19 dicembre 2013;
Studio CRPA del 2016, sull'analisi dei costi delle misure.
Codice nazionale indicativo di buone pratiche agricole (Mipaaft)
Codice nazionale indicativo di buone pratiche agricole (Mipaaft)
0.00 0.10 0.20 0.30 0.40 0.50
1990 1995 2000 2005 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Emissioni NH3 da gestione effluenti
Bovini Avicoli Suini
0.00 0.10 0.20 0.30 0.40 0.50 0.60
1990 1995 2000 2005 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Rapporto su NH3 totale in agricoltura
Totale gestione effluenti Tot. fertilizzazioni 0.00
0.05 0.10 0.15 0.20 0.25
1990 1995 2000 2005 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Emissioni NH3 da fertilizzazioni
Inorg. (urea inclusa) Organ. (spand. effl.)
Fonte: rielaborazione dati IIR 2018 (ISPRA)
53,2%
36,1%
Capitolo 8 (Conclusioni)
Misure di mitigazione obbligatorie (che saranno inserite nel Programma nazionale di controllo dell’inquinamento atmosferico);
Misure di mitigazione facoltative (finanziabili tramite lo Sviluppo Rurale).
Codice nazionale indicativo di buone pratiche agricole (Mipaaft)
Le aziende, in alternativa alle misure obbligatorie indicate, possono realizzare una o più misure facoltative, tra quelle presenti nel presente Codice, qualora le misure obbligatorie non siano realizzabili o risultino di difficile realizzazione dal punto di vista tecnico ed economico, purché gli interventi facoltativi garantiscano, complessivamente, una riduzione delle emissioni equivalente o superiore.
Qualora le misure facoltative utilizzate appartengano ad una fase produttiva aziendale diversa da quella individuata per la misura obbligatoria, l’equivalenza della riduzione delle emissioni dovrà risultare dal bilancio dell’azoto aziendale.
Misure obbligatorie per l’abbattimento dell’ammoniaca tramite diverso uso dei fertilizzanti (Tabella 17 )
Misura di abbattimento Tipo di fertilizzante Riduzione delle emissioni di NH3 (%)
Incorporazione Base di urea 50-80
Misure obbligatorie per l’abbattimento dell’ammoniaca tramite tecniche di spandimento delle deiezioni (Tabella 18)
Misura di abbattimento Applicazione Riduzione delle emissioni di NH3 (%)
Spandimento dei materiali non palabili Divieto di distribuzione della frazione
liquida con attrezzature in pressione
Si evita la formazione di aerosol che
aumenta l’emissione di ammoniaca 30-90
Incorporazione del liquame applicato in superficie (almeno entro 24 ore)
Se immediata (con aratura): 90%
30-90 Se immediata con dischi: 70%
Se dopo 4h: da 45% a 65%
Se dopo 24h: 30%
Spandimento dei materiali palabili
Incorporazione del solido distribuito in superficie (almeno entro 24 ore)
Se immediata (con aratura): 90%
30-90 Se immediata con dischi: 60%
Se dopo 4h: da 45% a 65%
Se dopo 12h: 50%
Se dopo 24h: 30%
Misure obbligatorie per l’abbattimento dell’ammoniaca dagli stoccaggi (Tabella 19)
Misura di abbattimento Riduzione delle emissioni di NH3 (%)
Divieto costruzione nuove lagune Almeno 30-60
Formazione di crosta naturale riducendo le miscelazioni e il caricamento di nuovo
liquame dall’alto (copertura flottante) 40
Sostituzione delle lagune con strutture coperte o con strutture aperte con pareti
alte (profondità > 3 m) 30-60
Nel frattempo in Italia…
Procedure di infrazione
2008: procedura 2008/2194, relativa al superamento dei limiti di PM10 in Italia tre il 2008 ed il 2012 in 19 zone (archiviata nel 2013, dietro promessa, da parte italiana, dell'adozione di un cospicuo pacchetto di misure volto a ripristinare il rispetto dei massimali previsti dalla direttiva 2008/50/CE).
2012: la Corte di giustizia dell’UE condanna l’Italia per non aver provveduto, negli anni 2006 e 2007, a far rispettare i limiti di PM10 in numerose zone;
2014: procedura 2014/2147, relativa al superamento dei limiti di PM10 in Italia tre il 2008 ed il 2012 in 19 zone.
2015: procedura 2015/2043, relativa al superamento dei limiti del NO2 tra il 2012 ed il 2014 in 15 zone.
2018: la Commissione europea ha deferito l'Italia alla Corte di giustizia dell'Ue perchè, nonostante i numerosi inviti, l'Italia non ha presentato misure credibili, efficaci e tempestive per ridurre l'inquinamento da PM10 entro i limiti concordati.
Cosa ha fatto l’Italia per evitare di incorrere in sanzioni
Dicembre 2013: sottoscritto un “Accordo di Programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel Bacino Padano” tra: Mattm, Mise, Mipaaf, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Ministero della salute e le Regioni e Province Autonome del Bacino Padano.
Marzo 2016: Mipaaf elabora Linee guida per la riduzione delle emissioni in atmosfera provenienti dalle attività agricole e zootecniche, secondo quanto previsto dall’Art. 5 dell’Accordo di programma.
Giugno 2017: siglato un “Nuovo accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano” per adottare “importanti misure addizionali di risanamento da inserire nei piani di qualità dell’aria e da applicare in modo coordinato e congiunto nel territorio del Bacino Padano”.
Stavolta a sottoscrivere l’Accordo di programma sono stati solamente il Mattm e le regioni Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto.
Nuovo accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano
Il documento, firmato a Bologna il 9 giugno 2017, prevede una serie di impegni da parte delle Regioni finalizzati all'adozione di limitazioni e divieti.
Dal 1° ottobre al 31 marzo di ogni anno, divieti crescenti al superamento dei livelli di allerta:
• Divieti al traffico veicolare
• Limitazioni all’uso di impianti termici
• Divieti di combustione all’aperto
• Divieti di spandimento degli effluenti
Primo livello di allerta:
dopo 4 gg consecutivi Primo livello di allerta:
dopo 10 gg consecutivi
Impegni da parte delle Regioni del Bacino Padano (Art. 2)
In Veneto i livelli di allerta sono individuati attraverso il bollettino ARPAV, ed interessano determinate zone dal 1 ottobre al 31 marzo.
Nuovo accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano
La limitazione si applica prioritariamente nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti presso i quali opera un adeguato servizio di trasporto pubblico locale, ricadenti in zone presso le quali risulta superato uno o più dei valori limite del PM10 o del biossido di azoto NO2.
http://www.arpa.veneto.it/inquinanti/bollettino_allerta_PM10.php
Accordo di Bacino Padano – Bollettino ARPAV
Nuovo Accordo di Programma Bacino Padano
Impegni da parte delle Regioni del Bacino Padano (Art. 2)
m) elaborare e presentare al Ministero dell’ambiente una proposta contenente i requisiti generali di cui all’articolo 29-bis comma 2 del decreto legislativo 152/2006, in relazione alle attività di allevamento zootecnico.
29-bis. Individuazione e utilizzo delle migliori tecniche disponibili
2. Con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare […], previa consultazione delle associazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale degli operatori delle installazioni interessate, possono essere determinati requisiti generali, per talune categorie di installazioni, che tengano luogo dei corrispondenti requisiti fissati per ogni singola autorizzazione, purché siano garantiti un approccio integrato ed una elevata protezione equivalente dell'ambiente nel suo complesso.
I requisiti generali si basano sulle BAT, senza prescrivere l'utilizzo di alcuna tecnica o tecnologia specifica.
Per le categorie interessate, l'autorità competente rilascia l'autorizzazione in base ad una semplice verifica di conformità dell'istanza con i requisiti generali.
Revisione AIA Nuove BAT
Nuova NEC Accordo Bacino
Direttiva Nitrati
Nuovo Regolamento
fertilizzanti
Considerazioni finali
La nuova sfida dell’agricoltura sarà quella di produrre di più in maniera più sostenibile nel rispetto dell’ambiente e della salute umana.
Gli interventi normativi in agricoltura dovranno essere sinergici e coordinati a livello nazionale e interregionale, evitando sovrapposizioni o duplicazioni di impegni e misure, e dovranno tenere conto degli sforzi già fatti dal settore.
Importante finanziare (tramite i PSR, ma non solo) gli investimenti, ma anche la formazione e la consulenza deve rivestire un ruolo sempre più importante.
Si tratta di una consulenza aziendale “avanzata” che deve includere informazioni specifiche sugli aspetti legati all’ambiente e puntare su tecniche innovative che possono aiutare a gestire al meglio i possibili impatti dell'azienda (agricoltura di precisione: guida semi-automatica , dosaggio variabile, Copernicus…).
Considerazioni finali
Alessandro Pantano Ufficio Ambiente Area Sviluppo Sostenibile e Innovazione
Confagricoltura pantano@confagricoltura.it