Guido Caselli direttore centro studi e ricerche Unioncamere Emilia-Romagna
Ravenna, 7 marzo 2014
“numeri e riflessioni su come arredare il tunnel” Dipende da noi
Ora dirò della città di Zenobia che ha questo di mirabile: benché posta su terreno asciutto essa sorge su altissime palafitte, e le case sono di
bambù e di zinco, con molti ballatoi e balconi, poste a diversa altezza, su trampoli che si scavalcano l'un l'altro, collegate da scale a pioli e marciapiedi pensili, sormontate da belvederi coperti da tettoie a cono, barili di serbatoi d'acqua, girandole marcavento, e ne sporgono carrucole, lenze e gru.
Quale bisogno o comandamento o desiderio abbia spinto i fondatori di Zenobia a dare questa forma alla loro città, non si ricorda, e perciò non si può dire se esso sia stato soddisfatto dalla città quale noi oggi la vediamo, cresciuta forse per sovrapposizioni successive dal primo e ormai indecifrabile disegno.
Ma quel che è certo è che chi abita a Zenobia e gli si chiede di
descrivere come lui vedrebbe la vita felice, è sempre una città come Zenobia che egli immagina, con le sue palafitte e le sue scale sospese, una Zenobia forse tutta diversa, sventolante di stendardi e di nastri, ma ricavata sempre combinando elementi di quel primo modello.
Detto questo, è inutile stabilire se Zenobia sia da classificare tra le città felici o tra quelle infelici. Non è in queste due specie che ha senso dividere la città, ma in altre due: quelle che continuano attraverso gli anni e le mutazioni a dare la loro forma ai desideri e quelle in cui i desideri o riescono a cancellare la città o ne sono cancellati
Zenobia
Zenobia e modello economico
Un modello che ha perso il senso
«non ancora»
«non più»
Un modello che non riusciamo a pensare in modo diverso
Un modello che non consente più di
“desiderare”
Fuori o dentro il tunnel?
Guido Caselli
Fuori o dentro il tunnel?
Guido Caselli
Fuori o dentro il tunnel?
Fuori o dentro il tunnel?
Guinea Equatoriale Portogallo
San Marino
Swaziland Zimbabwe
-20%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
120%
-50% 0% 50% 100% 150% 200% 250% 300%
Crescita PIL 2000-2012 Crescita
PIL 2013-2016
Dati del Fondo Monetario Internazionale
Confronto internazionale
Guinea Equatoriale Portogallo
San Marino
Swaziland Zimbabwe
-20%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
120%
-50% 0% 50% 100% 150% 200% 250% 300%
Crescita PIL 2000-2012 Crescita
PIL 2013-2016
Dati del Fondo Monetario Internazionale
…se l’Italia Nel 2013-15
viaggia ai 20 km.
orari…
Mondo
174
Stati Uniti 123
Area Euro 56
Germania 95
Francia
68
Spagna
25
Russia 180
Cina 347
India 265
Confronto internazionale
Guido Caselli
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Francia 68 km.
Germania 95 km.
Mondo 174 km.
Italia 20 km.
Ravenna 40 km.
Scenari di previsione
Valore aggiunto Ravenna
Velocità di marcia nel 2013-15
Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna - Prometeia
2013 2014 Italia -1,4 +0,9 Emilia-R. -1,1 +1,2 Ravenna -1,1 +1,1
Manifatturiero
Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna
Guido Caselli
Ravenna. Variazione della produzione
-0,5
-2,6
2,2 2,1
-1,5
-11,1
0,4 0,6
-5,1
-2,5
-4,0
-2,9
-0,8
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 I trim. II trim. III trim.
70,3 117,3
60 70 80 90 100 110 120 130
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Fatt.interno Fatt.estero
Le esportazioni
Ravenna. Andamento del fatturato estero e del fatturato interno
-3,0
0,2
0,9
-1,3
-0,4
-4,7
-0,1
-5,3
-1,8
-4,5
-4,0
-6,8
-2,9
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 I trim. II trim. III trim.
Costruzioni
Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna
Ravenna. Variazione del fatturato
-0,5
0,4
1,6 1,6
-0,9
-2,1
-1,0 -0,9
-6,0 -5,7
-7,0
-5,2 -5,0
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 I trim. II trim. III trim.
Commercio
Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna
Tiene la grande distribuzione, in forte calo i piccoli esercizi commerciali
Ravenna. Variazione del volume d’affari
Agricoltura
Alimentari
Moda Legno
Carta Chimica
Gomma
Ceramica Metalli
Meccanica Mezzi trasporto
Altro manifatt.
Altro industria
Costruzioni Commercio
Alloggio
Serv.imprese Serv.persone
-40%
-30%
-20%
-10%
0%
10%
20%
-30% -20% -10% 0% 10% 20%
Addetti
Ravenna. Addetti e unità locali. 2008-2013
Unità locali
Occupati 2013 rispetto al 2012 -1.803 pari a -1%
Tasso di disoccupazione 2013: 9,9%
2012: 6,9%
Dal 2008 al 2013 4.692 addetti in
meno
1 Gestione di apparecchi che consentono vincite in denaro funzionanti a moneta o a gettone 2 Commercio al dettaglio di articoli da regalo e per fumatori
3 Altre attività dei servizi connessi alle tecnologie dell'informatica nca 4 Procacciatori d'affari di vari prodotti senza prevalenza di alcuno 5 Attività di tatuaggio e piercing
6 Noleggio senza equipaggio di imbarcazioni da diporto (inclusi i pedalò) 7 Fabbricazione di prodotti per toletta: profumi, cosmetici, saponi e simili 8 Procacciatori d'affari di prodotti farmaceutici e di cosmetici
9 Commercio al dettaglio ambulante di profumi e cosmetici 10 Strutture di assistenza residenziale per anziani e disabili
1 Riparazione e manutenzione di telefoni fissi, cordless e cellulari 2 Commercio al dettaglio di latte e di prodotti lattiero-caseari
3 Servizi di vigilanza privata
4 Costruzione di imbarcazioni da diporto e sportive
5 Noleggio senza equipaggio di imbarcazioni da diporto (inclusi i pedalò) 6 Gestione di altri impianti sportivi nca
7 Fabbricazione di motori a combustione interna
8 Gestione di apparecchi che consentono vincite in denaro funzionanti a moneta o a gettone 9 Commercio all'ingrosso di macchine per le miniere, l'edilizia e l'ingegneria civile
10 Agenti e rappresentanti di libri e altre pubblicazioni
Dove nascono nuove imprese
Dove muoiono le imprese
Ravenna. Dove nascono (e muoiono) le imprese
2008 2013 Sviluppatore IOS (Apple) 89 12.634
Sviluppatore Android 53 10.554
Istruttore Zumba 16 6.331
Impiegati Social Network 25 4.350
Analizzatore di dati 142 4.326
Disegnatore di interfacce 159 3.509 Architetto Big Data - 3.440
Beachbody coach - 3.360
Specialisti cloud computing 195 3.314 Specialisti nel marketing digitale 166 2.886
Mondo. Le nuove professioni
I 10 nuovi mestieri che 5 anni fa non esistevano
Buttare lì qualcosa
Da dove ripartire
Chi offre beni o servizi che vengono già proposti da altri, se non riesce ad apportare conoscenze o competenze distintive, è a forte rischio di esclusione
Prima regola della globalizzazione
Abbiamo competenze distintive?
?
Tecniche e conoscenze che non possono essere incorporate in macchinari ma legate alle capacità specifiche di certe persone/aziende, di certi contesti sociali.
Saperi che viaggiano su reti informali e non codificabili, una combinazione di know how e capitale relazionale che non può essere scaricato da internet
Prima convinzione: competenze distintive
… è vero che la sfida si gioca a livello globale, è altrettanto vero che la competitività dell’impresa si
costruisce a partire dalla qualità dei sistemi territoriali locali …
Persone e imprese non vanno lasciate sole, le soluzioni vanno cercate
collettivamente
nessun risultato è raggiungibile se non vi è compresenza di un insieme di
istituzioni formali ed informali che consentano a persone ed imprese di perseguire i propri obiettivi individuali
interagendo e contribuendo
collettivamente al benessere generale
Seconda convinzione: territorio
2
1
Aree vaste individuate attraverso il capitale territoriale
Città emiliana Città adriatica
Il territorio è sempre meno rappresentabile attraverso confini amministrativi Il territorio è a geometria variabile e in perenne riconfigurazione
Un territorio che fuoriesce dai confini amministrativi
Come si governa e come si rappresenta un territorio
“liquido”?
Terza convinzione: fuori c’è un mondo che cresce
Quarta convinzione: ripartire dai big data
«Se si raccolgono abbastanza dati qualsiasi cosa può essere dimostrata con metodi statistici» (Legge di Murphy)
«Esistono tre tipi di bugie: le piccole bugie, le grandi bugie e le statistiche» (Mark Twain)
Secondo Harvard Business Review le imprese statunitensi che utilizzano i big data hanno una profittabilità del 6 per cento superiore alle altre imprese.
…Il futuro è nei Big Data…
… trasformare l’enorme quantità di dati che oggi abbiamo a disposizione in poche informazioni di reale utilità …
… nonostante quanto si dice sui numeri …
Esportare dipende da noi
Analisi della esportabilità dei prodotti
Analisi della concorrenza. Posizionamento rispetto alle concorrenti mondiali
Analisi della opportunità. Individuazione dei mercati che offrono maggiori opportunità
Analisi del mercato di sbocco. Informazioni per esportare fino all’elenco certificato dei distributori Accompagnare le imprese sui mercati esteri
come sistema territoriale 1.039 imprese esportatrici
Le prime 3 realizzano il 34% dell’export provinciale Le prime 10 realizzano il 50%dell’export provinciale
70,3 117,3
60 70 80 90 100 110 120 130
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Fatt.interno Fatt.estero
Chi esporta cresce …
… in pochi esportano …
1 Primi al mondo per infrastrutture turistiche
Attrarre turisti dipende da noi
Ultimi (tra le prime 30 destinazioni) per crescita
30
100 Centesimi per regole e politiche sul turismo
Il territorio regista d’esperienze. Ascoltare e dirigere tutti gli attori coinvolti e mettere in scena un’offerta che rispetti e valorizzi gli elementi identitari del territorio e, al tempo stesso, sappia intercettare i desideri del singolo turista e costruire su di essi esperienze autentiche.
Variazione 2013/12 presenze turistiche a
Ravenna
nel 2030 gli arrivi turistici
internazionali raggiungeranno 1,8 miliardi, vale a dire che ogni giorno 5
milioni di persone si sposteranno da un Paese a un altro.
Competenza distintiva
Mondo che cresce
Territorio
Investono in innovazione organizzativa
Investono sulla formazione dei
dipendenti
Investono sul clima aziendale, sul benessere
delle persone
Hanno un forte legame con la comunità di
appartenenza
Hanno una visione e seguono strategie di medio
lungo periodo
Hanno una proprietà più giovane
Hanno più laureati
Hanno più dipendenti di sesso femminile
Identikit dell’impresa che cresce
La dimensione d’impresa è importante, la dimensione strategica è fondamentale
Il successo dell’impresa parte dal sistema relazionale
all’interno dell’azienda 1
Il legame con il territorio di appartenenza è un fattore di
crescita 2
Nel lungo periodo ciò che crea valore per l’impresa lo crea anche per la
società. E viceversa.
PORTER
Creazione di valore condiviso
Resilienza e comunità
Welfare aziendale
Minor incidenza sul costo del lavoro Riduzione dei costi di turnover
ROI superiore al 25%
Maggior produttività / riduzione costi del lavoro
Immagine/clima aziendale
Responsabilità sociale d’impresa Senso di appartenenza dei
Dipendenti all’azienda
Fidelizzazione delle risorse strategiche
Maggior capacità attrattiva Area conciliazione vita-lavoro
Flessibilità oraria e organizzazione lavoro, attività ricreative, culturali, badante, maggiordomo aziendale, counseling/coaching, …
Area finanziaria Mutuo, prestiti personali,…
Area educativa Asili nido, scuole, master, libri
e materiali di consumo…
Area cura Pagamento e polizze sanitarie, rimborso spese sanitarie, …
Area benefit aggiuntivi Azionariato, trasporto, beni
aziendali.,…
Vantaggi per l’impresa Vantaggi per il lavoratore
Insieme di benefit non monetari e servizi forniti dal datore di lavoro ai proprio personale al fine di migliorarne la vita (privata e/o lavorativa)
Da welfare aziendale a welfare di rete
Contratti di rete
Patti per lo sviluppo
Welfare contrattuale
Bandi pubblici
Rete aziendale nata a Varese tra imprenditori di diverse dimensioni e settori merceologici con l’obiettivo di
fornire agli addetti delle medesime servizi di welfare e formazione
Unindustria Treviso di concerto con le organizzazioni sindacali, ha promosso l’introduzione di pacchetti
welfare nei contratti aziendali.
Unindustria tratta per tutti le condizioni con i fornitori
Contrattazione decentrata, aziendale o territoriale (parti sociali,
enti bilaterali,…)
Regione, Camere di commercio…
Da welfare di rete a welfare di comunità
Welfare di comunità
Sostenibile attraverso crowdfunding, piattaforme on line gestite da banche, social impact bond (Regno Unito e Stati
Uniti), social bond…
All’uomo che cavalca lungamente per terreni selvatici viene desiderio d’una città.
Finalmente giunge a Isidora, città dove i palazzi hanno scale a chiocciola incrostate di chiocciole marine, dove si fabbricano a regola d’arte
cannocchiali e violini, dove quando il forestiero è incerto tra due donne ne incontra sempre una terza, dove le lotte dei galli degenerano in risse sanguinose tra gli scommettitori.
A tutte queste cose egli pensava quando desiderava una città.
Isidora è dunque la città dei suoi sogni: con una differenza. La città sognata conteneva lui giovane; a Isidora arriva in tarda età.
Nella piazza c’è il muretto dei vecchi che guardano passare la gioventù; lui è seduto in fila con loro.
I desideri sono già ricordi.