INDICI E PARAMETRI URBANISTICI
SERVIZI, ATTREZZATURE, INFRASTRUTTURE
servizi : l’insieme degli elementi che servono a
garantire una determinata prestazione (sede, personale, regolamento di gestione, finanziamenti ecc.)
Attrezzature: le strutture fisiche nelle quali il Attrezzature: le strutture fisiche nelle quali il servizio si svolge
Infrastrutture: le strutture fisiche “a rete” necessarie per trasmettere flussi di traffico, di energia, d’acqua, di
informazioni ecc.; anche attrezzatura tecnica
URBANIZZAZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
Urbanizzazione: è l’insieme delle strutture fisiche (attrezzature e infrastrutture) necessarie per rendere
utilizzabile un sito secondo un modello di vita e di attività urbano; si distingue in primaria e secondaria.
urbanizzazione primaria: la “precondizione” per urbanizzazione primaria: la “precondizione” per l’utilizzabilità: essenzialmente le infrastrutture e la sistemazione del terreno (anche: u. tecnica)
urbanizzazione secondaria: il resto, cioè
essenzialmente le attrezzature: scuole, mercati, ambulatori, campi sportivi, chiese ecc. (anche: u.
sociale)
Le zone omogenee e gli standard
Art. 17, lg 765/1967:
“In tutti i Comuni, ai fini della formazione degli strumenti urbanistici o della revisione di quelli esistenti, devono essere osservati limiti
inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati,
nonché rapporti massimi fra spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde
e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi”
Standard urbanistici: rapporti fra spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a
parcheggi
Standard edilizi: densità edilizia, altezza massima, distanza fra i fabbricati
In applicazione del disposto dell’art. 17 della legge 765/1967, il decreto del 2 aprile 1968 n. 1444 fissa all’art. 2 –
Zone territoriali omogenee – i criteri per perimetrare le aree a
diversa regolamentazione dei nuovi strumenti urbanistici.
Le zone omogenee
Ai fini della verifica del rispetto degli standard, il territorio comunale è diviso in 6 ZONE OMOGENEE
Zona A centro storico
Zona B zona di completamento Zona B zona di completamento Zona C zona di espansione
Zona D zona per insediamenti produttivi Zona E zona agricola
Zona F zona per impianti e attrezzature collettive
IL DECRETO 1444/1968: LE «ZONE OMOGENEE»
Il decreto prevede prevede norme differenziate per le diverse
“zone omogenee”:
zone A (centro storico) si devono seguire determinate prescrizioni per la tutela dei valori storici,
zone B (di completamento) lo standard può essere dimezzato, zone C (residenziali d’espansione) e per le
zone D (produttive) devono essere applicati integralmente gli standard relativi all’una e all’altra utilizzazione prevalente,
zone E (agricole) sono caratterizzate da uno standard ridotto zone F e zone G sono costituite interamente da superfici di standard (ossia di spazi destinati a utilizzazioni collettive).
Nella volontà del legislatore, le zone omogenee sono uno
strumento di verifica dell’applicazione degli standard.
Le zone omogenee
Zona A: Edifici e tessuto edilizio di interesse storico e
architettonico
Zona B: Più di 1/8 di superficie è edificata
Zona C: Meno di 1/8 di superficie è edificata
ZONE A
Le parti di territorio che sono “interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico e di particolare
pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le
aree circostanti, che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi”
ZONE B
Le “parti di territorio, totalmente o parzialmente edificate,
diverse dalle zone A)”, intendendo per “parzialmente edificate le zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non sia inferiore al 12,5% (un ottavo) della superficie fondiaria
della zona e nelle quali la densità territoriale sia superiore ad
1,5 mc/mq.”
GLI
GLI STANDARD URBANISTICI STANDARD URBANISTICI::
LA MISURA DEGLI
LA MISURA DEGLI SPAZI SPAZI PUBBLICI
PUBBLICI
PUBBLICI
PUBBLICI
Lo standard è un valore minimo, considerato come
“livello di
“livello di dotazione dotazione obbligatorio e come soglia obbligatorio e come soglia minima al
minima al di di sotto della sotto della quale quale non si non si può può considerare soddisfatto il
considerare soddisfatto il disposto normativo” disposto normativo”
(Iasm, Manuale delle opere di urbanizzazione, F. Angeli, Milano, 1983)
Milano, 1983)
Si intende per “ standard urbanistici” la determinazione delle quantità minime di spazi pubblici o di uso pubblico, espresse in metri quadrati per abitante, che devono
essere riservate nei piani, sia generali che attuativi.
IL DECRETO 1444/1968: TIPI DI ATTREZZATURE Il decreto 4 aprile 1968, n. 1444, prescrive standard riferiti a diversi tipi di attrezzature:
“ d’interesse locale”, cioè tali da dover essere direttamente accessibili dagli utenti con percorsi
pedonali o comunque superabili in archi di tempo brevi pedonali o comunque superabili in archi di tempo brevi (non superiori ai 20-25 minuti primi)
“ d’interesse generale” o “territoriale”, tali, per loro natura o per la dimensione funzionale richiesta, da
dover essere localizzate in relazione a bacini d’utenza
più vasti
Il decreto 1444/1968: le quantità minime
Per le attrezzature d’interesse locale, o di quartiere, il decreto stabilisce che ogni cittadino ha diritto ad un minimo di 18 mq di
spazio pubblico.
Per le attrezzature di livello territoriale il decreto stabilisce la necessità di un’ulteriore dotazione di
necessità di un’ulteriore dotazione di -15 mq di parchi territoriali,
-1,5 mq per attrezzature ospedaliere
-1 mq per l’istruzione di livello superiore,
rinviando all’esame delle situazioni locali e alle decisioni degli
strumenti della pianificazione le quantità relative agli ulteriori
servizi richiedenti spazio.
DOTAZIONE DI SERVIZI AD ABITANTE
Tipologie di SERVIZI DI LIVELLO LOCALE: servizi primari distribuiti capillarmente sul territorio
SERVIZI SCOLASTICI (SCUOLA DELL’OBBLIGO:
nido, materna, elementare, media) nido, materna, elementare, media)
SERVIZI DI USO COMUNE (SERVIZI COLLETTIVI: sanitari, culturali, sociali)
PARCHEGGI
VERDE PUBBLICO (verde sportivo, parchi e giardini, verde
attrezzato, verde di arredo, verde di rispetto)
Gli standard urbanistici
• insediamenti residenziali (standard minimi) - verde pubblico (9 mq/ab)
- istruzione (4,5 mq/ab) - parcheggi (2,5 mq/ab)
- Interesse comune (2 mq/ab)
Per le attrezzature d’interesse locale i 18 mq sono così ripartiti:
Consumo volumetrico teorico: 100 mc/ab
• insediamenti produttivi (standard minimi)
- Attività collettive, parcheggi, e aree verdi almeno il 10% Sf
• insediamenti commerciali e direzionali (standard minimi)
- Attività collettive, parcheggi, e aree verdi almeno 80% Slu
ESEMPIO
Virtù e limiti del decreto sugli standard
Virtù:
per la prima volta è affermato il diritto dei cittadini a fruire determinate quantità di spazi pubblici
per la prima volta è stabilito che circa metà delle per la prima volta è stabilito che circa metà delle aree
urbane devono essere assegnate alle funzioni comuni Limiti (nella prassi):
interpretazione burocratica delle “zone omogenee”
scarsa attenzione alla qualità delle attrezzature
scarsa attenzione al “sistema” degli spazi pubblici
PARAMETRI
URBANISTICI
URBANISTICI
Definizioni e parametri urbanistici
GRANDEZZE VOLUMETRICHE
Volume (V) = cubatura rilevata degli edifici esistenti ,
delimitata dalle pareti verticali dallo spiccato del marciapiede fino all’ultimo intradosso (mc)
Volume massimo (Vmax) = cubatura massima consentita dalle normative vigenti (mc)
dalle normative vigenti (mc)
Volumi tecnici (Vt) = volumi occupati dai vani scala, vani
ascensori, impianti in genere (mc)
GRANDEZZE AREALI
Superficie o Area territoriale (St, At) = area totale dello studio o del piano urbanistico (kmq, mq, ha*) St = Sf + Sp
Superficie o Area Fondiaria o Area edificabile (Sf, Af) = parte della St destinata ai soli edifici e alle loro pertinenze con esclusione delle aree destinate a servizi e a viabilità (mq, ha)
Superficie o Area Pubblica (Sp, Ap) = parte della St destinata ai soli servizi viabilità pubblici (piazze, giardini, parchi, scuole, parcheggi, strade, ecc.) viabilità pubblici (piazze, giardini, parchi, scuole, parcheggi, strade, ecc.) (mq, ha)
Superficie Coperta (Sc) = proiezione sul piano orizzontale delle parti
edificate fuori terra, delimitate dalle murature verticali, ad esclusione degli aggetti aperti (mq)
Superficie lorda di pavimento (Slp) = somma delle superfici di tutti i piani comprendente le pareti esterne (mq)
Superficie utile (Su) = superfici utilizzabile (calpestabile con esclusione delle pareti) per vano (mq)
GRANDEZZE LINEARI
Altezza di fabbricazione (H) = altezza rilevata edifici esistenti (m) Altezza massima di fabbricazione (Hmax) = altezza degli edifici massima consentita dalle normative vigenti (m)
Altezza di Piano (Hp) = altezza del piano misurata da intradosso a intradosso (comprende la soletta) (m)
Altezza utile (Hu) = altezza del piano misurata tra ed intradosso (m) Altezza utile (Hu) = altezza del piano misurata tra ed intradosso (m) Altezza media per piano (Hm) = altezza di fabbricazione/numero di piani (H/N)
Distacco = minima distanza che un edificio deve avere da altri
edifici, dai confini del lotto, dalle strade e dalle altre infrastrutture (m) Fascia di rispetto = distanza minima entro è fissata una disciplina
particolare (es. fascia di rispetto stradale, cimiteriale, ecc.) (m)
GRANDEZZE PUNTUALI
Numero di piani (N) = numero di piani rilevati degli edifici esistenti (n.) Numero massimo di piani (Nmax) = numero di piani degli edifici massimo consentito dalle normative vigenti (n.)
Numero di vani = numero di vani (o stanze, o locali, o abitazioni) Popolazione (P) = numero di persone insediati o insediabili in un Popolazione (P) = numero di persone insediati o insediabili in un territorio (ab)
Popolazione residente (Pr) = registrate all’anagrafe (ab)
Popolazione presente (Pp) = presenti al momento del rilevamento
(n.)
Popolazione teorica (virtuale) (Pv) = calcolata teoricamente mediante uno standard (n. vani, volumetria abitativa) (ab)
Popolazione prevista (Pp) = che si prevede insediata al tempo t (ab)
INDICI URBANISTICI
Le grandezze misurate messe in relazione tra loro formano gli indici urbanistici. Tali indici servono per quantificare lo stato di fatto (carico urbanistico) e normare lo sviluppo futuro (piani urbanistici)
Rapporto di copertura Rc (mq/mq)
Superficie coperta /Superficie Fondiaria (Sc/Sf) Densità abitativa territoriale Dt (ab/ha)
Popolazione /Superficie territoriale (P/St) Popolazione /Superficie territoriale (P/St)
Densità abitativa fondiaria Df (ab/ha) Popolazione /Superficie fondiaria (P/Sf)
Densità edilizia territoriale (mc/mq) Indice di fabbricabilità territoriale (It) Volume /Superficie Territoriale (V/St)
Densità edilizia fondiaria (mc/mq)
Indice di fabbricabilità fondiaria (If)
Volume /Superficie Territoriale (V/Sf)
Gli standard edilizi
Vincoli relativi alle caratteristiche fisiche dell’edilizia
DENSITÀ EDILIZIA: rapporto tra superficie edificata e superficie libera, rapporto tra volume edificato e superficie
Dt, Df Densità abitativa massima (ab/ha) Dt, Df Densità abitativa massima (ab/ha)
It, If Indice di fabbricabilità massimo (mc/mq)
ALTEZZA massima dei fabbricati: Misurata dalla quota del terreno fino all’intradosso del solaio di copertura dell’ultimo piano abitabile
DISTANZA fra i fabbricati: Tra pareti chiuse, tra pareti finestrate, dalla
strada
Indici di edificabilità
Fasce di rispetto
• Zona A
-agglomerati urbani di interesse storico artistico e di particolare pregio ambientale
• Zona B
-parti del territorio totalmente o parz.
edificate: Sc>12,5%Sf ; dens>1.5mc/mq
• Zona C
-parti del territorio non edificate destinate allo sviluppo dell’abitato
• Zona D
-parti del territorio destinati a nuovi insediamenti produttivi, industriali, commerciali
• Zona E
- parti del territorio destinate ad usi agricoliù
• Zona F
- attrezzature e impianti di interesse generale