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Club Alpino Italiano sez. di Verona COMMISSIONE ESCURSIONISMO LAGORAI: LAGO DELLE BUSE, LAGO MONTALON, LAGO DELLE STELLUNE LAGO DELLE STELLUNE

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Academic year: 2022

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LAGORAI: LAGO DELLE BUSE, LAGO MONTALON, LAGO DELLE STELLUNE

DIRETTORI D’ESCURSIONE

Gianni Ceresola (CAI Verona) TEL. 3403208678

Carlotta Tosadori (CAI Verona) TEL. 3892752479

DATA DELL’ ESCURSIONE 13 settembre 2020

MONTE / META DELL’

ESCURS IONE

LAGO DELLE STELLUNE GRUPPO / CATEN A MO NTUOS A LAGORAI – CIMA D’ ASTA

DIFFICOLTA’ PERCORSO: E (escursionistic o)

DISLIV ELLO SALITA: + 450 DISLIV ELLO DIS CES A: - 95 0

TEMPO D I PERCORRENZA PREV ISTO 6 .30 h circa (s oste escluse)

EQUIPAG GIAMENTO O BBLIGATORIO :

Scarpon i alti alla c aviglia , giacca impermeabile Note varie :

Bastoncin i telesco pic i facoltativi EQUIPAG GIAMENTO CONSIGLIATO:

Abbigliamen to da me dia montagna

Note varie :

Pran zo al s acco e acqua (non presenti rifugi lungo l’itinerario) P o r t a r e t e s s e r a C A I

MEZZO DI TRASPORTO

PULLMAN

PUNTO DI RITROVO:

PIAZZALE PORTA VESCOVO ORE: 06.30

O R A R I T O R N O P R E V I S T A : 2 1 . 0 0

Breve descrizione dell’escursione:

Con questa escursione a partenza dal passo Manghen ci si addentra nella parte centrale della catena del Lagorai, un’area particolarmente incontaminata, dalla bellezza stupefacente e genuina, a bassissima frequentazione, capace di conservare ancora una flora arborea e una fauna montana molto caratteristiche.

Il percorso passa inizialmente accanto a dei piccoli siti archeologici e a “L’Eterno”, un pino cembro risalente a più di 1000 anni fa, dichiarato monumento vegetale, di cui resta ad oggi il tronco nudo e suggestivo, per raggiungere quindi il Lago delle Buse, bacino di origine glaciale, immerso in un dolce paesaggio di prati e morene. Si procede attraverso un magnifico traversone in quota lungo il Pian delle Fave, per raggiungere la Forcella della Pala del Becco e successivamente il Lago di Montalon. Infine si prosegue fino bellissimo Lago delle Stellune, meta della nostra escursione, un altro gioiello incastonato nella silenziosa e selvaggia natura del Lagorai. Il rientro avviene tramite una mulattiera militare che si congiunge ad una strada forestale verso il Ponte delle Stue.

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2 DESCRIZIONE IN DETTAGLIO DELL’ESCURSIONE:

Giunti a Castello di Fiemme a bordo del pullman raggiungiamo Ponte delle Stue da dove si salirà con dei pulmini fino a Passo Manghen (2042 m), valico alpino che funge da collegamento tra la Val Calamento e la Val di Fiemme, e punto di partenza della nostra escursione. Proprio dietro l’omonima baita si imbocca a Nord il sentiero 322A lungo parte del percorso del Mesotrekking, itinerario di 2-3 giorni che da Trento ripercorre la strada che si ritiene fosse frequentata dai cacciatori del Mesolitico, che nel periodo estivo si spostavano in gruppo dalla Val d’Adige al Lagorai, vivendo di caccia e di raccolti. Superata la cappella votiva scavata nella roccia, si scende per un breve tratto su sfasciumi di porfido, per poi risalire attraverso una distesa di arbusti di ginepro, mirtillo e di rododendri che in verso la fine di giugno impreziosiscono il paesaggio con le loro stupende fioriture offrendo un’immagine da cartolina. Queste formazioni arbustive di alta quota sono uno degli habitat più diffusi nel Lagorai e, più in generale, in Provincia di Trento. In continua concorrenza con le superfici a pascolo, che tendono naturalmente a colonizzare, questi arbusteti hanno beneficiato dell’abbandono dei numerosi alpeggi un tempo attivi. Da questo punto nelle giornate limpide si ha inoltre una visione che si perde all’infinito verso le Alpi Tirolesi e la sottostante Val Cadino. Tra saliscendi, ontani e pini cembri (o cirmoli) si raggiunge l’Eterno, magnifico esemplare proprio di pino cembro millenario martoriato dai fulmini, di cui oggi rimane solo il tronco. Si prosegue sul sentiero 361 e si raggiunge svoltando a destra il bellissimo Lago delle Buse (2070 m), bacino di origine glaciale nelle cui acque vivono la rana di montagna (rana temporaria) e il tritone alpino. Abbondantissime sono anche le libellule del genere Aeshna, tra le più grandi del trentino. Le rive dello specchio lacustre inoltre ospitano una preziosa torbiera con bellissime fioriture di eriofori. Il sentiero piega ora, per un breve tratto, a destra fino ad incontrare la deviazione che porta verso Forcella Ziolera, che si tralascia, proseguendo invece sul sentiero 322A. Si procede quindi attraverso un magnifico traversone in quota lungo il Pian delle Fave costeggiando il versante Nord del Montalon e, dopo aver aggirato lo sperone Nord della pala del Becco, tra piccole salite e discese, ci dirigiamo alla Forcella del Montalon (2133 m) da cui si apre un esteso e magnifico panorama verso i pascoli del pian della Maddalena a Nord e verso la sottostante Val Campelle a Sud. Lasciatoci alle spalle il valico si scende per il sentiero 362 e dopo aver attraversato un’estesa pietraia si raggiungono le rive del Lago Montalon (2089 m), svilluppato in lunghezza e poco profondo. Dopo una breve sosta si risale alla forcella e riprendendo il sentiero 322 si costeggiano i fianchi di Cima delle Buse e del Monte Montalon mantenendosi sempre in quota su una vecchia mulattiera austro-ungarica e su tratti di sentiero fino ad incrociare il sentiero 318 che scende da Forcella Valsorda e che ci conduce verso sinistra al magnifico Lago delle Stellune (2090 m), meta della nostra escursione. Questo lago, dalla forma rotonda e dal colore scuro dato dalle sue acque profonde, è considerato da molti il più bello di tutta la catena del Iscrizioni: Da 24/08/2020 presso la segreteria della sede CAI sez. Verona in via Santa Toscana 11 Verona

ORARI SEGRETERIA Martedì 16.30 - 22.30

dal mercoledì al venerdì 16.30 - 19.00 Tel. 045 8030555

La quota di partecipazione dovrà essere interamente versata all’atto dell’iscrizione. I partecipanti, con l’iscrizione, accettano e si impegnano a rispettare il regolamento gite, come da estratto pubblicato nel libretto: “Attività sezionale” del C.A.I. di Verona e sul sito internet del CAI sezione di Verona. È facoltà degli accompagnatori variare l’itinerario qualora ritenessero le condizioni dello stesso pericolose per l’incolumità dei partecipanti.

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3 mentre tutt’intorno brughiere e praterie sono regno delle marmotte.

Da qui si intraprende la via del ritorno scendendo attraverso la verdeggiante Valle delle Stue, così denominata per i numerosi sbarramenti artificiali (stue) che in passato venivano eretti lungo il torrente per creare piccoli bacini, dove si radunava il legname abbattuto dai boscaioli che veniva poi trascinato a valle dall’impeto dell’acqua una volta rimosse le stesse. Attraversando dapprima formazioni di larici e pino cembro e successivamente boschi di abete rosso e abete bianco sul fondovalle si percorre sempre il sentiero 318 incontrando nell’ordine Malga delle Stellune, Malga Cazzorga e malga delle Stue Alta e Bassa fino ad arrivare a ponte delle Stue (1024 m), dove ci attendono dei pulmini per fare ritorno a Passo Manghen.

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Prossime gite: Domenica 20 settembre 2020 – Festa della Sezione e Compleanno del Rifugio Telegrafo - E Domenica 27 settembre 2020 – Dai Calanchi del Monte Giogo al borgo medioevale di Castell’Arquato – T-E

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