• Non ci sono risultati.

IL BOOK TRAILER Indicazioni per la creazione di un Book trailer Modulo I

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "IL BOOK TRAILER Indicazioni per la creazione di un Book trailer Modulo I"

Copied!
20
0
0

Testo completo

(1)

IL BOOK TRAILER

Indicazioni per la creazione di un Book trailer

Modulo I

(2)

2

Sommario

I INTRODUZIONE ... 6

II BOOK TRAILER... 7

III QUALI SONO LE TIPOLOGIE DI BOOK TRAILER? ... 8

1. Filmato ... 9

2. Letture e interviste dell’autore ... 9

IV L'ESSENZA DEL LIBRO ... 9

1. L’importanza dei personaggi ... 10

2. La fonte della motivazione ... 10

- Motivazione Esteriore ... 10

- Motivazione Interiore ... 10

3. La Sfida ... 10

4. La Terapia ... 11

5. L’antagonista ... 11

V LA STRUTTURA A 3 ATTI ... 11

Atto I - Ambientazione (Set up) ... 12

Atto II - Complicazione ... 13

Atto III - Risoluzione ... 13

VI SCRIPT ... 14

1. Intestazione della scena (Slug Line) ... 15

2. Azione (!) ... 15

3. Nome del personaggio ... 16

4. Dialogo ... 16

VII COLONNA SONORA ... 16

VIII CONSIGLI ... 17

1. Ricerca di Mercato ... 17

2. Feedbacks ... 17

3. La crew ... 17

CONCLUSIONE ... 18

APPENDICE I - MAPPA DEI PERSONAGGI... 19

(3)

3

1. Fisiologia ... 19

2. Sociologia... 19

3. Psicologia ... 20

APPENDICE II - STORYBOARD ... 21

1. Creiamo delle slide bianche ... 21

2. Aggiungiamo il nostro script (!) ... 21

(4)

6

I INTRODUZIONE

Spesso, prima di andare a vedere un film al cinema, ci documentiamo sul film che ci interessa e per farlo, leggiamo le recensioni su mymovies.it, comingsoon.it o trovacinema.repubblica.it. Per decidere successivamente il film da vedere, la prima cosa che facciamo è 1. Guardiamo la foto del film, 2. Il titolo e 3. La sinossi (la descrizione breve). Infine, cliccheremo sul trailer del film in modo da renderci conto se in effetti ne vale la pena. Ovviamente anche al cinema prima di un film troveremo l’immancabile sequenza di trailers (della durata di circa 20 min). Tuttavia, spesso il processo è addirittura inverso. Partiamo dal trailer per decidere se andare al cinema o meno. Ad esempio navigando su Facebook, vediamo anteprime di film in uscita che ci incuriosiscono e ci stimolano alla visione. Questo ci porta alla definizione di trailer:

“Il trailer è una forma di pubblicità in formato video (2D o 3D) che ha come scopo quello di promuovere una pellicola cinematografica, uno show televisivo, un videogioco, un

evento teatrale o un libro.”

Secondo la Motion Picture Association of America, il trailer non deve eccedere la durata di 2 minuti e 30 secondi. Gli studios o i distributori possono oltrepassare tale limite solo una volta l’anno, qualora lo ritenessero necessario per un determinato film.

I trailer raccontano la storia di un film in modo altamente sintetico, sottolineandone le caratteristiche salienti. A volte film di bassa qualità riescono ad essere attraenti e quindi visti da un’ampia fetta di pubblico (es. 50 sfumature di grigio). L’industria del marketing cinematografico gli utilizza come strumenti principali di promozione, infatti, per dare un’idea di quanto i trailer siano importanti, basti immaginare che su un totale di più di 10 miliardi di video guardati online annualmente, i trailer sono al terzo posto tra i video più guardati.

Ma, perché si utilizza il termine trailer? La parola trailer in inglese significa letteralmente

“rimorchio” questo, perché originariamente venivano proiettati dopo la fine del film. Gli si era dato l’appellativo di rimorchio perché, nei vecchi proiettori con bobine, erano attaccati direttamente alla fine della pellicola del film ed erano appunto trainati. Il primo trailer fu proiettato il primo novembre del 1913 e piano piano furono introdotti alla fine di ogni film. In particolare, venivano utilizzati per cortometraggi di cartoni animati che terminavano spesso in situazioni di suspense per cui era necessario andare a vedere l’episodio successivo, era quindi naturale porre i trailer alla fine della proiezione piuttosto che all’inizio. Tuttavia, non ci volle molto perché gli studios si rendessero conto che i trailer avevano molto più senso all’inizio che non alla fine di una proiezione cinematografica. Questo cambiamento avvenne nel 1930. Il motivo? Semplice. Alla fine delle proiezioni il pubblico si alzava e lasciava la sala senza curarsi della pubblicità finale.

In seguito si cercò di cambiare il nome da “trailer” ad anteprime, tuttavia senza grandi

(5)

7

risultati poiché l’industria e tutto il pubblico anglofono erano ormai abituati a tale termine. Questo è il motivo per il quale ancora oggi, usiamo la parola trailer.

II BOOK TRAILER

Come anticipato nella definizione di “trailer”, all’interno di tale categoria ricadono anche i cosiddetti Book Trailer. In questo caso si tratta di promuovere un libro con un video, l’impostazione dei book trailer è molto simile a quella dei film trailer, motivo per il quale più avanti illustreremo delle tecniche che possono essere utilizzate non solo in un book trailer, ma anche per la realizzazione di un’altra tipologia di trailer (vedi definizione al punto I).

Lo scopo, questo va tenuto bene a mente, è sempre quello di promuovere un “prodotto”

che in questo caso è un libro. Perciò è di fondamentale importanza pensare sempre alla platea e quindi ad un modo di esprimersi che sia coerente con il nostro pubblico. Bisogna cercare di suscitare interesse e sorpresa. In modo tale che, in ultima istanza, venga acquistato il “prodotto” ovvero il libro.

Una delle difficoltà principali legate alla creazione di un book trailer è che, a differenza di un film trailer, non disponiamo del materiale visivo già realizzato. Dobbiamo crearlo noi stessi. Allo stesso tempo, questo può essere un vantaggio poiché non vi è vincolo, limite alcuno alla creatività. Quindi, quando nella sezione I si citavano esempi di film di bassa qualità resi promettenti da trailer eccellenti, in questo contesto il rischio è molto minore.

Questo perché il motivo di un film di bassa qualità è nella maggior parte dei casi dovuto al processo di trasformazione da testo a immagini. Basta un attore sbagliato, una scelta sbagliata sulla location e il danno è fatto. Leggiamo il libro di 50 sfumature di grigio per capirne il motivo (oppure libri come Twilight o 3MSC): per quanto la storia cartacea sia affascinante, la conversione in film è deludente. Spesso si perdono elementi preziosi o non si riescono a trasferire nel modo migliore le emozioni racchiuse in un libro. In un book trailer, la realizzazione non è vincolata da questo doppio passaggio, si ha perciò l’opportunità di andare a fare un unico adattamento dallo scritto all’immagine. Questo rappresenta una libertà notevole sia dal punto di vista della selezione dei contenuti, sia dal punto di vista della realizzazione del trailer. Bisogna trarne vantaggio.

Film Trailer

Storia (libro, copione, etc.)  Adattamento  Film  Trailer Book Trailer

Storia (libro, copione, etc.)  Adattamento  Trailer

(6)

8

Sempre più con l’avvento dei media, la lettura è un qualcosa che va trasformandosi sia nei supporti tecnologici come l’Amazon Kindle, i tablet o addirittura gli smartphones grazie a nuove tecnologie sviluppate per gli schermi, sia nei vari formati di e-book presenti sul mercato. Quello che emerge da questa constatazione è che ci deve essere un legame sempre più stretto con la tecnologia per far conoscere il proprio libro ed è inutile girarci attorno, il video è il mezzo più efficiente per quel che riguarda facilità di consultazione e trasmissione di informazioni. Perciò il book trailer è qualcosa che sempre di più ritroviamo oggi e ritroveremo in futuro. La creazione di un book trailer equivale a qualcosa di innovativo e necessario. Infatti, non a caso, sono nati numerosi concorsi sui book trailer, dai Moby Awards, Trailie Award fino agli italiani Booktrailers Online Awards.

Un’ultima piccola riflessione riguarda il fatto che dietro a qualsiasi cosa visualizziamo sul web c’è una parte scritta che noi non vediamo, ma che è alla base del film o del videogioco al quale giochiamo (pensiamo alla saga Final Fantasy o Metal Gear Solid). Si tratta di una, tante storie. I libri in fondo, non sono altro che il fondamento del sapere della nostra civiltà e dei nostri sogni.

III QUALI SONO LE TIPOLOGIE DI BOOK TRAILER?

Benissimo, abbiamo parlato delle varie sfaccettature di un book trailer rispetto ad un film trailer, però la domanda principale adesso è: come si realizza un book trailer?

La verità è che non esiste un modo universale per avere successo nella realizzazione di un book trailer. La chiave dietro al successo è quella di capire esattamente cosa cerca la nostra audience. Perciò, quando andremo a creare il nostro trailer riflettiamo bene a quale sarà il nostro pubblico e a cosa reagirà in modo positivo. Abbiamo già un piccolo aiuto:

dobbiamo suscitare emozioni, che queste siano gioia, tristezza, paura lo decideremo noi in base al libro che ci troveremo davanti. Però, cerchiamo sempre di trasmettere emozioni, perché il nostro cervello è programmato per ricordarsi le storie e viverle al 100%.

Detto questo, non vuol dire che un book trailer debba essere assolutamente disordinato e senza struttura. Anzi, la vera capacità risiede nel suscitare emozioni all’interno di uno schema ben preciso. Prima di tutto iniziamo a definire le 3 tipologie di book trailer esistenti e discuterne le caratteristiche

(7)

9

1. Filmato

Questa seconda soluzione è quella che fino ad oggi è stata utilizzata in modo più limitato vista la complessità elevata rispetto allo Slide show, tuttavia, se dieci anni fa l’approccio al video era molto più complesso per ragioni di carattere tecnologico, nonché per la difficoltà degli utenti nell’adattamento alle nuove tecnologie, oggi è la pratica che sta crescendo maggiormente in quanto l’utilizzo di supporti media si è democratizzato. Come anticipato nella parte precedente, il video è uno dei modi migliori per esprimere un messaggio. Inoltre, la nostra mente è più stimolata a recepire messaggi se vede protagoniste di un messaggio delle persone. Fa parte del nostro istinto. Ovviamente anche nel filmato ritroviamo alcuni elementi presenti nello Slide show come la musica e i testi.

Suggerimento: Il book trailer può essere creato utilizzando anche diverse app per mobile come per esempio (alcune sono a pagamento ma decisamente accessibili):

1. Powerdirector 2. iMovie

3. Pinnacle studio pro 4. Kine Master

5. Movie edit touch

Un'ottima idea per impostare il proprio filmato è quella di andare a vedere i templates che software come iMovie mettono a disposizione degli utenti.

2. Letture e interviste dell’autore

Quest’ultimo punto serve per mettere in chiaro una credenza abbastanza diffusa riguardante i video book trailer. Interviste o letture effettuate dall’autore non costituiscono un book trailer in quanto non si interviene nella forma di esposizione degli argomenti, cosa fondamentale e vantaggio essenziale per chi deve lavorare ad un book trailer, proprio in contrapposizione al video trailer.

IV L'ESSENZA DEL LIBRO

Una volta individuata la tipologia per la quale si vuole optare, bisognerà dare una struttura, uno scheletro. A questo proposito è prima di tutto di fondamentale importanza studiare nel dettaglio il libro in modo da individuarne nel dettaglio i personaggi e le caratteristiche principali, che poi utilizzeremo a nostro vantaggio per rendere il nostro trailer interessante e coinvolgente.

(8)

10

1. L’importanza dei personaggi

Un libro non si caratterizza da eventi come esplosioni o inseguimenti. Un libro si esprime grazie ai suoi personaggi che ne definiscono le dinamiche. Elementi come la personalità, il passato, le ferite o l’incapacità di evolvere servono a rendere la storia viva. La rappresentazione dei nostri personaggi deve essere attraente per il nostro pubblico, mettiamone in evidenza le caratteristiche più importanti. Ricordiamoci che il nostro obiettivo è rendere il nostro trailer attraente.

2. La fonte della motivazione

In una storia quello che poi la fa andare avanti è la motivazione del protagonista. Va capita bene per conoscere i fondamenti del libro che stiamo leggendo. In genere si sostanzia in 2 generi:

-

Motivazione Esteriore

– il nostro personaggio deve conquistare qualcosa (Es.

l’amore della sua vita, una gara, etc.), deve scappare da qualcosa (es. scappare da una prigione o da qualcuno), fermare qualcosa prima che sia troppo tardi (es. un attacco terrorista).

-

Motivazione Interiore

- il protagonista pensa che determinate azioni lo portino ad una conoscenza migliore di sé stesso (es. intraprendere un viaggio per conoscersi meglio), deve scontrarsi con il suo conflitto interiore per raggiungere il suo obiettivo esteriore (es. una gara di ballo). Per comprendere a pieno la motivazione interiore dobbiamo capire a fondo il conflitto interiore dei personaggi. Anche questo è un aspetto importante per la creazione del nostro video trailer.

3. La Sfida

Qual è la sfida che il personaggio deve vincere per raggiungere il suo obiettivo? Bisogna fare un’attenta analisi a tale proposito. Nel book trailer deve essere chiaro che c’è una sfida e riproporla in modo che ci faccia restare attaccati alle nostre poltrone e che il pubblico non veda l’ora di sapere come va a finire. Per rispondere a questa domanda, chiediamoci: il personaggio sarà disposto a raggiungere la sua motivazione esteriore a patto di ______. Questo ci permetterà di capire ancora meglio qual è la sua motivazione interiore. La ferita che gli impedisce di vincere la sua sfida è quella che lo rende umano e crea empatia con il pubblico.

(9)

11

4. La Terapia

Perché il personaggio fino al momento della sfida ha deciso di non evolversi? Questo ci porterà ad andare ancora più a fondo sulle caratteristiche che lo contraddistinguono.

5. L’antagonista

Individuiamo l’antagonista, può essere una persona o un’entità astratta (es. la forza della natura). Spesso il pubblico adora i cattivi, o li teme. Bisogna capire da che lato propendere per proporre al pubblico un antagonista al quale si sente inconsciamente attratto oppure un cattivo che semplicemente odia nel profondo. L’importante è suscitare emozioni vive.

Questi 5 punti probabilmente ci porteranno a risposte molto simili, ma sono step fondamentali da analizzare per essere certi di aver capito a fondo l’essenza del libro per il quale dovremo realizzare il book trailer.

Per approfondire l’argomento andiamo all’Appendice I in cui troveremo una scheda da riempire per mappare in modo dettagliato i personaggi del libro.

Solo così facendo potremo essere sicuri di avere catturato a pieno tutti i lati emozionali da poter riproporre al nostro pubblico e riuscire nello scopo finale: vendere il libro. A quest’ultima affermazione aggiungiamo che sì, lo scopo primario è quello, tuttavia ricordiamoci sempre che si tratta comunque di arte sia dal lato della composizione scritta sia dal lato della creazione video. E’ nostro onere riuscire a bilanciare entrambi i lati nel modo corretto: non troppo focus commerciale, ma neanche troppa licenza poetica. Poi, se nella licenza poetica vi fosse incluso il giusto focus commerciale, a noi deciderlo.

V LA STRUTTURA A 3 ATTI

Una volta capito a fondo il senso del libro siamo finalmente pronti per iniziare a strutturare il nostro script. Teniamo sempre a mente che essendo un'arte quella della creazione video è molto facile perdersi e lasciarsi trasportare. Questo può accadere, però la vera capacità sta nel riuscire a far ricadere tale "istinto" all'interno di una struttura.

Nel mondo della sceneggiatura vi sono diverse tipologie di strutture, da quella a 5 parti come la piramide di Freytag che è composta da: Esposizione, Azione crescente, Climax, Azione decrescente e Risoluzione.

(10)

12

Fino ad arrivare a diverse varianti come per esempio la struttura Robert McKee che include l'incidente scatenante, complicazione progressiva, crisi, climax e breve risoluzione.

Passando dalla più semplice struttura ad atto unico anche detta "slice of life".

Tuttavia l'elemento comune che emerge in queste tipologie e che assolutamente non deve apparire in un book trailer è la parte che segue il climax o il momento di massima suspense. Inoltre, la complessità di tali strutture si presta bene per sviluppare trame articolate, ma per un book trailer della durata di 2 minuti circa è importante attenersi ad una struttura più semplice che ci permetta più flessibilità nella creazione e un risultato più semplice da trasmettere al nostro pubblico.

Per questo motivo esploreremo la struttura a 3 atti che è la più popolare, di facile applicazione ed è perfetta per essere utilizzata a tale scopo.

Atto I - Ambientazione (Set up)

Nel primo atto è importante mettere in chiaro la situazione iniziale. Si tratta di impostare il "tono" del trailer: stiamo presentando una commedia, un horror, etc. Facciamo capire al nostro pubblico se dovrà ridere o spaventarsi.

Nel contempo trasmettiamo una sensazione del contesto in cui si svolge il nostro libro, in che epoca siamo, dove ci troviamo?

Proseguiamo e presentiamo il protagonista, cercando di far capire quali sono le sue debolezze, i suoi obiettivi o comunque caratterizzarlo.

Infine, definiamo quale sarà la posta in ballo della storia, il protagonista si innamorerà, dovrà partire?

Concludiamo il primo atto proiettando il protagonista in una situazione nella quale è ormai in balia degli eventi. I prossimi atti si concentreranno sulle azioni future.

(11)

13

Atto II - Complicazione

Il secondo atto è la parte più complessa e delicata. Bisogna essere bravi nel trasmettere il fatto che ormai il protagonista è in balìa degli eventi e non può più tornare indietro. Può solo andare avanti verso il suo traguardo e incontrerà per la prima volta gli ostacoli e gli antagonisti in un escalation di eventi.

La prima sequenza del secondo atto in genere presenta soluzioni alternative per il protagonista, che si interrogherà e inizierà a prendere decisioni eliminando man mano le alternative possibili. In genere, il protagonista sembrerebbe scegliere la giusta alternativa e tutto sembra funzionare ed è in quel momento che si raggiunge il primo culmine della storia.

Tuttavia non tutto è semplice come sembra perché dovrà affrontare conseguenze di cose che erano accadute in precedenza ma che non erano state prese in considerazione. Aveva offeso qualcuno, non aveva svolto cose che doveva fare. Aveva dimenticato qualcosa. In sostanza, ogni elemento disturbatore è accettabile poiché rende la sfida del protagonista ancora più difficile da superare e questo piace molto al pubblico.

Atto III - Risoluzione

Una volta il secondo atto terminato, vi è di solito un nuovo confronto che porterà il protagonista a dover affrontare il conflitto principale, nonché culmine del terzo e ultimo atto. Il protagonista dovrà dimostrare tutte le sue capacità e tirar fuori la sua forza per risolvere il conflitto. Ad esempio, all'inizio un personaggio principale dal carattere insicuro avrebbe mentito per risolvere una problematica, mentre alla fine, grazie al cambiamento avvenuto dovuto alle avversità affrontate durante la storia, risolverà la situazione in modo onesto e coraggioso.

La nuova visione del personaggio e il suo tentativo di risolvere il culmine del terzo atto ci porterà alla scena di massima suspense, il momento che tutto il pubblico sta aspettando sin dall'inizio.

Da questo momento in poi, la struttura ci porta verso la fine della storia, dove il male è stato sconfitto e si vede cosa succede dopo nella vita del protagonista etc.

(12)

14

Riassumendo: Il primo atto introduce i personaggi e dà il contesto. Il secondo atto complica il loro mondo inserendo gli ostacoli da affrontare. Nel terzo e ultimo atto i conflitti si intensificano e aumentano la tensione/l'eccitazione/l'umore (la crescita inevitabilmente si arresta all'atto III).

Come anticipato in precedenza una struttura può essere fatta in diversi modi, l'importante è che ci sia una strutturazione dell'azione ben definita da seguire. La cosa da tenere sempre a mente e da rispettare, è che bisogna essere in grado di far salire la tensione e raggiungere il massimo culmine di tensione e di interesse per il pubblico, senza MAI svelare il finale. Quando possibile, lasciamo questioni irrisolte, diamo quella voglia di sapere cosa c'è dopo, trasmettiamo delle emozioni al nostro pubblico. È fondamentale.

Perciò per la realizzazione del book trailer, iniziamo con lo scrivere i tre atti inserendo tutto quello che ci viene in mente, non c’è una forma particolare, immaginiamo di scrivere un tema, seguendo un flusso di idee. Possono essere lunghi da una a tre pagine.

Successivamente faremo una cernita in modo da tenere soltanto gli elementi più importanti e di impatto. Questo servirà a procedere con la redazione dello script che analizzeremo nella prossima sezione.

VI SCRIPT

Una volta strutturato l’ordine degli eventi e scritto il contenuto dei 3 atti che vogliamo presentare all’interno del nostro book trailer, dobbiamo entrare più nel dettaglio in quello che effettivamente succede. Lo Script è il nostro vascello.

Per esempio immaginiamo che il nostro trailer illustrerà le avventure di un astronauta. Nel primo atto spiegheremo il contesto nel quale ci troviamo, il futuro, dove siamo, pianeta

(13)

15

Marte dentro una stazione spaziale, e chi sono i nostri personaggi principali, il nostro astronauta.

Ora, dobbiamo focalizzarci per entrare nel dettaglio dei luoghi, dei personaggi e delle loro azioni. Es. La prima scena si svolgerà dentro la stazione spaziale di Marte, con apparecchiature futuristiche che ci daranno il senso di riferimento temporale. Il nostro personaggio sta sorseggiando una bevanda da un sacchetto sottovuoto e si rivolge al computer centrale della stazione (che è parlante) per chiedergli come mai la spia dell’ossigeno si è accesa. Fine primo atto.

Il secondo atto vedrà il protagonista destreggiarsi tra 1000 problematiche diverse con tempo limitato a disposizione per risolvere il guasto ai sistemi di areazione. Alla fine del terzo atto potrebbe poi trovare un mostro da sconfiggere nella stazione spaziale che corrisponderà all’evento culminante.

Ad ogni modo torniamo indietro al primo atto. Dobbiamo scrivere uno ad uno gli elementi che contraddistinguono la scena in modo poi da poter procedere con le riprese.

Lo script è il supporto che ci permette di farlo. Di seguito illustreremo come fare per strutturarlo.

 Dividere i tre atti in scene ovvero in parti in cui un’azione si svolge in un singolo posto, senza interruzioni temporali.

 Iniziare a creare i diversi dialoghi tra personaggi elencando dettagli come le espressioni o atteggiamenti che serviranno poi a dare indicazioni più precise agli attori. Ricordiamoci di rileggere i dialoghi per renderci conto di quanto tempo impieghiamo per arrivare alla fine. Nella creazione di un book trailer in particolare il tempo è limitato, teniamone sempre conto.

Nel dettaglio, ogni scena dovrà comprendere i seguenti elementi:

1. Intestazione della scena (Slug Line)

Contestualizza la location per il lettore: interno o esterno, nome della location e ora del giorno. Es: Ext. Prato - Giorno

2. Azione (!)

Si tratta della parte descrittiva del testo dello script. Da scrivere al presente e con voce attiva. La lunghezza è di circa 3-5 righe.

Es: Ci troviamo in un prato fiorito. Il prato si muove da destra a sinistra con il vento, il sole ruota e illumina Alessandra vestita con un lungo vestito chiaro. Alessandra, balla e

(14)

16

alza le braccia verso il sole che la sta illuminando. Giorgio vede Alessandra volteggiare da lontano e la raggiunge con la chitarra in mano.

3. Nome del personaggio

Prima di iniziare a scrivere un dialogo è necessario indicare a chi appartiene, chi lo deve recitare, perciò si userà il nome di scena del personaggio (es. Alessandra) oppure una breve descrizione nel caso in cui il dialogo appartenga ad un personaggio senza nome (Es: ragazzo che corre con fascia in testa).

A questo si aggiungono alcune eccezioni come “O.S.” (Off Screen) che viene utilizzato accanto al nome del personaggio se parla fuori campo. Oppure “V.O.” (Voice Over) accanto al nome se il personaggio sta narrando la storia.

4. Dialogo

Quando un personaggio sta parlando il dialogo viene posto direttamente sotto il nome. E per ogni cambio di personaggio che dialoga, si pone sempre il nome e successivamente il dialogo, interrotto in caso di necessità da integrazioni sulla gestualità

Es.: Basta! – sbattendo la porta.

In questa breve descrizione abbiamo lasciato fuori volutamente aspetti più tecnici come ad esempio la formattazione degli script nonché la divisione degli atti in sequenze.

Questo perché si tratta di definire in modo semplice le azioni e i dialoghi dei nostri personaggi per la creazione del book trailer.

All’interno dell’Appendice II troveremo lo step successivo che si interpone tra lo script e l’inizio delle riprese: lo Storyboard. Questa parte verrà poi approfondita nel modulo di Video Making.

Più avanti illustreremo elementi che concorrono nel risultato finale come la colonna sonora e alcuni elementi integrativi utili da sapere.

VII COLONNA SONORA

La colonna sonora è una parte fondamentale di un trailer soprattutto considerando che i dialoghi sono limitati e il tempo per conferire l'atmosfera è ridotto. Perciò la scelta della musica ha grande importanza.

(15)

17

Ma non serve solo ad aiutare a capire il mood (horror, comico, etc.) del libro, serve anche a scandire il ritmo e il tempo del trailer. Alcuni autori partono proprio dalla musica per scandire le scene dei trailer, scelgono basi moderne anche (es.:“dubstep”) per dare quell'elemento di innovazione richiesto ad esempio da un contesto fantascientifico. Ma abbiamo anche il processo inverso, c'è chi adatta la colonna sonora al trailer già finito.

VIII CONSIGLI

Di seguito parleremo di alcuni consigli ed elementi che ci torneranno utili per produrre il nostro book trailer.

1. Ricerca di Mercato

Una cosa che può sembrare scontata, ma spesso non lo è, riguarda la ricerca di esempi di book trailer simili a quello che abbiamo in mente di creare. Basta andare su piattaforme come YouTube o Vevo. Possono essere molto utili per trovare il giusto equilibrio e impostazione del nostro book trailer.

2. Feedbacks

Spesso prima di ultimare un trailer, è utile farlo "testare" ad amici, parenti o più in generale persone di cui ci fidiamo. Man mano che la proiezione va avanti osserviamo i volti del nostro pubblico e cerchiamo di carpirne le reazioni. Se in un punto che secondo noi dovrebbe far ridere, non notiamo reazioni cerchiamo di raccogliere pareri per capire dove si trovano le criticità del nostro trailer.

3. La crew

Per creare il book trailer saremo divisi in gruppi, nel cinema si chiama “Crew” (equipaggio) dovremo pianificare il lavoro e poi dividerlo tra creazione della struttura/script/storyboard, riprese e infine montaggio. Firmiamo un contratto tra di noi in cui ci impegniamo al massimo nelle nostre mansioni e nell’aiutare gli altri in caso di bisogno, ci sentiremo più impegnati nella produzione e faremo parte di un gruppo di cui il risultato finale sarà frutto dell’impegno di tutti.

(16)

18

CONCLUSIONE

Siamo giunti al termine di questa breve guida alla creazione di un Book trailer. Siamo passati dalla semplice definizione del termine come “forma di pubblicità in formato video (2D o 3D) che ha come scopo quello di promuovere una pellicola cinematografica, uno show televisivo, un videogioco, un evento teatrale o un libro.” Per arrivare a definirne gli aspetti fondamentali che si celano dietro al prodotto finito.

Quello che bisogna tenere a mente è che quelle presentate in questa guida vanno intese come raccomandazioni per semplificare il processo creativo dietro alla realizzazione del trailer. Perciò, qualora fossimo convinti che per meglio presentare il libro, una forma destrutturata o un approccio prettamente creativo siano la chiave per catturare l’attenzione del nostro pubblico, lasciamoci pure andare al flusso creativo e procediamo.

Tuttavia prestiamo sempre attenzione agli esempi in circolazione di book trailer per ispirarci, strizziamo l’occhio alle strutture in 3 atti e buttiamo giù uno script anche se sommario per schiarirci le idee. Ne vale la pena. Infine, osserviamo le reazioni di amici, parenti e valutiamole per quelle che sono, siano esse positive o negative.

Ricordiamoci l’incredibile possibilità che abbiamo quando realizziamo un book trailer. Non abbiamo già attori o immagini ad interpretare il nostro libro. Abbiamo piena libertà di scelta sulle scene e i momenti più importanti da sottolineare. Usiamo testi, attori e musica, non dobbiamo avere paura di esprimerci al massimo delle nostre possibilità. Non dimentichiamo mai lo scopo di un trailer che è quello di costruire aspettative, eccitazione e suspense. L’obiettivo finale è quello di suscitare emozioni nel nostro pubblico, di lasciarlo con la voglia di sapere cosa viene dopo (non riveliamo mai l’esito!). Prendiamo quello che di meglio c’è nel libro e quello che di meglio c’è in noi e trasformiamolo in un book trailer memorabile.

(17)

19

APPENDICE I - MAPPA DEI PERSONAGGI

Per aiutarci a strutturare il nostro personaggio e capirlo meglio di riflesso, di seguito troveremo un elenco di caratteristiche fisiologiche, sociologiche e psicologiche. Questa lista ci servirà in seguito, al momento della creazione dello script per avere tutti gli elementi dei personaggi a portata di mano.

1. Fisiologia

- Nome/Cognome - Sesso

- Altezza/Peso

- Colore dei capelli/occhi/pelle - Postura

- Apparenza: attraente, sovrappeso, curato, piacevole, etc.

- Difetti: deformità, anomalie, segni particolari dalla nascita (cieco, nei, etc.) - Eredità dai parenti: basso come il padre, scuro di carnagione, etc.

2. Sociologia

- Classe: bassa, media, alta

- Occupazione: tipo di lavoro, ore di lavoro, reddito, condizione lavorativa, sindacalizzato, attitudine nei confronti dell’azienda, predisposizione al lavoro

- Istruzione: livello, tipologie di scuole frequentate, voti, argomenti preferiti, argomenti detestati, attitudine (indisciplinato, etc.)

- Vita a casa: i genitori sono ancora in vita, reddito, orfano, genitori separati, abitudini dei genitori, sviluppo mentale, vizi dei genitori, stato civile del personaggio

- Religione

- Razza, nazionalità

- Posto nella comunità: leader tra gli amici, nei locali, nello sport - Affiliazioni politiche

- Hobby: legge giornali, libri, riviste, etc.

(18)

20

3. Psicologia

- Vita sessuale, standard morali

- Considerazione di sé stesso, ambizioni - Frustrazioni, delusioni vissute

- Temperamento: collerico, amichevole, spigliato, pessimista, ottimista - Attitudine nei confronti della vita: rassegnato, combattivo, disfattista - Complessi: ossessioni, inibizioni, superstizioni, fobie

- Estroverso, introverso, equilibrato - Abilità: lingue, talenti

- Qualità: immaginazione, giudizio, gusto, equilibrio - I.Q. (Intelligence Quotient)

Tutti questi elementi costituiscono gli scheletri dei personaggi. Se riusciamo a capirli e studiarli il più approfonditamente possibile, capiremo con tutta probabilità il perché hanno agito in un determinato modo in una data circostanza. Va da sé che non troveremo le risposte a tutti i punti sopracitati, però è sicuramente un buono schema per mappare con precisione le caratteristiche.

Proviamo per esempio a mapparci noi stessi o gli amici. Capiremo molte più cose su di loro di quanto non pensiamo.

(19)

21

APPENDICE II - STORYBOARD

Dopo aver strutturato lo script del nostro book trailer, il passo successivo prima di iniziare a girare con la videocamera, è quello di pianificare e rappresentare graficamente il proprio progetto realizzando uno storyboard che viene definito come:

“Sequenza di rappresentazioni grafiche rappresentanti i cambiamenti significativi che avvengono all’interno di un’azione o una scena in un film, trailer, pubblicità, etc.”

Rappresenta uno dei migliori modi per avere un’anteprima di quale sarà il risultato del nostro video, inquadratura dopo inquadratura.

Perché abbiamo bisogno di uno storyboard? Principalmente per 3 motivi:

1. Rappresenta il modo migliore per condividere la propria visione. Dà vita al nostro script e aiuta noi e anche gli altri ad avere un’anteprima del potenziale del nostro video e della nostra idea.

2. Semplifica la produzione del video. Ci aiuta a mettere in ordine un piano di produzione, strutturando meglio le riprese, gli angoli e i luoghi in cui esse dovranno essere fatte.

3. Ci fa risparmiare tempo: se da un lato ci prende tempo la realizzazione di uno storyboard, dall’altro ci permette di guadagnarne per quanto riguarda tutte le correzioni, numero di riprese e faciliterà il processo di creazione.

Come si fa uno storyboard?

Procediamo per step:

1. Creiamo delle slide bianche

(fogli bianchi) oppure utilizziamo uno dei tanti modelli presenti online. Immaginiamo ogni slide come se fosse un’inquadratura della nostra cinepresa e disegniamo come immaginiamo le scene e le posizioni degli attori. Lasciamo spazio sotto alle slide per inserire i dialoghi dello script.

2. Aggiungiamo il nostro script (!)

e poniamo i dialoghi sotto alle slide che abbiamo riempito e nel caso aggiungere alcune note. Lo storyboard deve diventare come una sorta di fumetto, in modo che noi e la nostra crew possiamo avere un senso di cosa succederà esattamente nel video.

(20)

22

Disegniamo la nostra storia, visualizziamo le scene. L’importante è non focalizzarsi troppo sulla qualità del disegno o sui colori, basta fornire il minimo necessario che permetta di capire le interazioni. Si possono anche aggiungere dettagli come gli angoli di ripresa, etc.

Riferimenti

Documenti correlati

I tre collaboratori di Torelli Viollier sono suoi amici: Raffaello Barbiera, veneto, che aveva rinunciato al suo impiego al Comune di Venezia per inseguire le sue velleità letterarie

We performed a validation consisting in three run-sand even if the small number of experiments didn’t permit us to obtained statistical results we demonstrated that both X-VIVO 15

This study examined the potential of a highly sensitive LC–MS/MS method for the determination of EtG in head hair (i) to ascertain alcohol abstinence, (ii) to estimate the basal

A Un turista americano va in visita a Roma e si innamora della cucina italiana.. B Un ragazzo italiano si comporta come se

During the 4 th quarter of 1998 a survey was conducted and the 72 local governments were contacted in order to obtain their 1997 financial statements (which, according to the

Today, robots have multiple uses: agriculture (horticulture needs, such as harvesting and picking, weeding, spraying pesticide and monitoring the growth of plants); medicine and

If on one hand this highlights the partiality and the differences of focus in the various texts, on the other hand the editing operations, made possible by the very form