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Individuiamo l’antagonista, può essere una persona o un’entità astratta (es. la forza della natura). Spesso il pubblico adora i cattivi, o li teme. Bisogna capire da che lato propendere per proporre al pubblico un antagonista al quale si sente inconsciamente attratto oppure un cattivo che semplicemente odia nel profondo. L’importante è suscitare emozioni vive.

Questi 5 punti probabilmente ci porteranno a risposte molto simili, ma sono step fondamentali da analizzare per essere certi di aver capito a fondo l’essenza del libro per il quale dovremo realizzare il book trailer.

Per approfondire l’argomento andiamo all’Appendice I in cui troveremo una scheda da riempire per mappare in modo dettagliato i personaggi del libro.

Solo così facendo potremo essere sicuri di avere catturato a pieno tutti i lati emozionali da poter riproporre al nostro pubblico e riuscire nello scopo finale: vendere il libro. A quest’ultima affermazione aggiungiamo che sì, lo scopo primario è quello, tuttavia ricordiamoci sempre che si tratta comunque di arte sia dal lato della composizione scritta sia dal lato della creazione video. E’ nostro onere riuscire a bilanciare entrambi i lati nel modo corretto: non troppo focus commerciale, ma neanche troppa licenza poetica. Poi, se nella licenza poetica vi fosse incluso il giusto focus commerciale, a noi deciderlo.

V LA STRUTTURA A 3 ATTI

Una volta capito a fondo il senso del libro siamo finalmente pronti per iniziare a strutturare il nostro script. Teniamo sempre a mente che essendo un'arte quella della creazione video è molto facile perdersi e lasciarsi trasportare. Questo può accadere, però la vera capacità sta nel riuscire a far ricadere tale "istinto" all'interno di una struttura.

Nel mondo della sceneggiatura vi sono diverse tipologie di strutture, da quella a 5 parti come la piramide di Freytag che è composta da: Esposizione, Azione crescente, Climax, Azione decrescente e Risoluzione.

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Fino ad arrivare a diverse varianti come per esempio la struttura Robert McKee che include l'incidente scatenante, complicazione progressiva, crisi, climax e breve risoluzione.

Passando dalla più semplice struttura ad atto unico anche detta "slice of life".

Tuttavia l'elemento comune che emerge in queste tipologie e che assolutamente non deve apparire in un book trailer è la parte che segue il climax o il momento di massima suspense. Inoltre, la complessità di tali strutture si presta bene per sviluppare trame articolate, ma per un book trailer della durata di 2 minuti circa è importante attenersi ad una struttura più semplice che ci permetta più flessibilità nella creazione e un risultato più semplice da trasmettere al nostro pubblico.

Per questo motivo esploreremo la struttura a 3 atti che è la più popolare, di facile applicazione ed è perfetta per essere utilizzata a tale scopo.

Atto I - Ambientazione (Set up)

Nel primo atto è importante mettere in chiaro la situazione iniziale. Si tratta di impostare il "tono" del trailer: stiamo presentando una commedia, un horror, etc. Facciamo capire al nostro pubblico se dovrà ridere o spaventarsi.

Nel contempo trasmettiamo una sensazione del contesto in cui si svolge il nostro libro, in che epoca siamo, dove ci troviamo?

Proseguiamo e presentiamo il protagonista, cercando di far capire quali sono le sue debolezze, i suoi obiettivi o comunque caratterizzarlo.

Infine, definiamo quale sarà la posta in ballo della storia, il protagonista si innamorerà, dovrà partire?

Concludiamo il primo atto proiettando il protagonista in una situazione nella quale è ormai in balia degli eventi. I prossimi atti si concentreranno sulle azioni future.

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Atto II - Complicazione

Il secondo atto è la parte più complessa e delicata. Bisogna essere bravi nel trasmettere il fatto che ormai il protagonista è in balìa degli eventi e non può più tornare indietro. Può solo andare avanti verso il suo traguardo e incontrerà per la prima volta gli ostacoli e gli antagonisti in un escalation di eventi.

La prima sequenza del secondo atto in genere presenta soluzioni alternative per il protagonista, che si interrogherà e inizierà a prendere decisioni eliminando man mano le alternative possibili. In genere, il protagonista sembrerebbe scegliere la giusta alternativa e tutto sembra funzionare ed è in quel momento che si raggiunge il primo culmine della storia.

Tuttavia non tutto è semplice come sembra perché dovrà affrontare conseguenze di cose che erano accadute in precedenza ma che non erano state prese in considerazione. Aveva offeso qualcuno, non aveva svolto cose che doveva fare. Aveva dimenticato qualcosa. In sostanza, ogni elemento disturbatore è accettabile poiché rende la sfida del protagonista ancora più difficile da superare e questo piace molto al pubblico.

Atto III - Risoluzione

Una volta il secondo atto terminato, vi è di solito un nuovo confronto che porterà il protagonista a dover affrontare il conflitto principale, nonché culmine del terzo e ultimo atto. Il protagonista dovrà dimostrare tutte le sue capacità e tirar fuori la sua forza per risolvere il conflitto. Ad esempio, all'inizio un personaggio principale dal carattere insicuro avrebbe mentito per risolvere una problematica, mentre alla fine, grazie al cambiamento avvenuto dovuto alle avversità affrontate durante la storia, risolverà la situazione in modo onesto e coraggioso.

La nuova visione del personaggio e il suo tentativo di risolvere il culmine del terzo atto ci porterà alla scena di massima suspense, il momento che tutto il pubblico sta aspettando sin dall'inizio.

Da questo momento in poi, la struttura ci porta verso la fine della storia, dove il male è stato sconfitto e si vede cosa succede dopo nella vita del protagonista etc.

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Riassumendo: Il primo atto introduce i personaggi e dà il contesto. Il secondo atto complica il loro mondo inserendo gli ostacoli da affrontare. Nel terzo e ultimo atto i conflitti si intensificano e aumentano la tensione/l'eccitazione/l'umore (la crescita inevitabilmente si arresta all'atto III).

Come anticipato in precedenza una struttura può essere fatta in diversi modi, l'importante è che ci sia una strutturazione dell'azione ben definita da seguire. La cosa da tenere sempre a mente e da rispettare, è che bisogna essere in grado di far salire la tensione e raggiungere il massimo culmine di tensione e di interesse per il pubblico, senza MAI svelare il finale. Quando possibile, lasciamo questioni irrisolte, diamo quella voglia di sapere cosa c'è dopo, trasmettiamo delle emozioni al nostro pubblico. È fondamentale.

Perciò per la realizzazione del book trailer, iniziamo con lo scrivere i tre atti inserendo tutto quello che ci viene in mente, non c’è una forma particolare, immaginiamo di scrivere un tema, seguendo un flusso di idee. Possono essere lunghi da una a tre pagine.

Successivamente faremo una cernita in modo da tenere soltanto gli elementi più importanti e di impatto. Questo servirà a procedere con la redazione dello script che analizzeremo nella prossima sezione.

VI SCRIPT

Una volta strutturato l’ordine degli eventi e scritto il contenuto dei 3 atti che vogliamo presentare all’interno del nostro book trailer, dobbiamo entrare più nel dettaglio in quello che effettivamente succede. Lo Script è il nostro vascello.

Per esempio immaginiamo che il nostro trailer illustrerà le avventure di un astronauta. Nel primo atto spiegheremo il contesto nel quale ci troviamo, il futuro, dove siamo, pianeta

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Marte dentro una stazione spaziale, e chi sono i nostri personaggi principali, il nostro astronauta.

Ora, dobbiamo focalizzarci per entrare nel dettaglio dei luoghi, dei personaggi e delle loro azioni. Es. La prima scena si svolgerà dentro la stazione spaziale di Marte, con apparecchiature futuristiche che ci daranno il senso di riferimento temporale. Il nostro personaggio sta sorseggiando una bevanda da un sacchetto sottovuoto e si rivolge al computer centrale della stazione (che è parlante) per chiedergli come mai la spia dell’ossigeno si è accesa. Fine primo atto.

Il secondo atto vedrà il protagonista destreggiarsi tra 1000 problematiche diverse con tempo limitato a disposizione per risolvere il guasto ai sistemi di areazione. Alla fine del terzo atto potrebbe poi trovare un mostro da sconfiggere nella stazione spaziale che corrisponderà all’evento culminante.

Ad ogni modo torniamo indietro al primo atto. Dobbiamo scrivere uno ad uno gli elementi che contraddistinguono la scena in modo poi da poter procedere con le riprese.

Lo script è il supporto che ci permette di farlo. Di seguito illustreremo come fare per strutturarlo.

 Dividere i tre atti in scene ovvero in parti in cui un’azione si svolge in un singolo posto, senza interruzioni temporali.

 Iniziare a creare i diversi dialoghi tra personaggi elencando dettagli come le espressioni o atteggiamenti che serviranno poi a dare indicazioni più precise agli attori. Ricordiamoci di rileggere i dialoghi per renderci conto di quanto tempo impieghiamo per arrivare alla fine. Nella creazione di un book trailer in particolare il tempo è limitato, teniamone sempre conto.

Nel dettaglio, ogni scena dovrà comprendere i seguenti elementi:

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