Li 11 DI iiiiUl
MELODRAMMA IN TRE ATTI
GAETANO ROSSI
MUSICA DI
GAETANO DONIZETTI
Idiritti dellapresenteedizione sono riservati
G. RICORDI & C.
MILANO
ROMA
-NAPOLI
-PALERMO
LEIPZIG
-BUENOS AIRES
- S.PAULO
PARIS:
SOC.ANON. DES ÉDITIONS RICORDI
LONDON:
G.RICORDI &
Co., (London) Ltd.NEW-YORK-
G.RICORDI &
Co.Inc.
PERSONAGGI
Il
MARCHESE
di Boisfleury . . BuffoIl
VISCONTE
di Sirval TenoreIl
PREFETTO
. . BassoANTONIO,
affittaiuolo, padredi Linda BaritonoPI
EROTTO,
giovane orfano savoiardo...
ContraltoV INTENDENTE
del feudo TenoreMADDALENA, madre
di . . . , . . , . . .Soprano
LINDA. . . .
Soprano
Savoiardi - Savoiarde - Fanciulli - Fanciulle.
Atto
i.-La partenza da Chamounix. - Atto
IL - Parigi.Atto
III.- IIritornoin Chamouniao.l'epoca
verso
il 1670.1versi virgolati si
omettono
per brevitàATTO PRIMO
LA PARTENZA
SCENA PRIMA
Interno
diuna
cascina,A
destra, verso il fondo, la portad'unastanza.Una
rustica sedia a bracciuoli, vicina.Una
panca,qualchesedia. Il prospettoèaperto eda
esso scorsesiun
sito pittoresco sullamontagna
di Savoja e partedel villaggio.Una
chiesa sull'alto.—
L'aurora;ilsoleva pògradatamente
illuminando lascena.Si
odono
gliultimirintocchid'una campana
ecarie vocida
opposte parti:si cedono poi uomini, donne,fanciulleacciarsial tempio, poiMaddalena,
indiAntonio.Coìto Presti! al tempio! delle preci Die il segnaila sacra squilla!
Già del solvivo scintilla Sulle cimeil primo raggio,
E
i perigli del viaggioDegna
il cielo rischiarar.La
speranza ed il coraggioNon
potranno vacillar.(terminato il coro, apresi la stanza a destra e vi esce
pian piano Maddalena,
che siferma
sulla sogliaguardando ancor
dentro;Mad.
Linda,mia
dolce figlia!Tu
nel sonno Dell'innocenza ancora giaci; a lungo In assiduo lavoroProvvida tu per noi vegliasti, e lieti
Saranno isogni tuoi. (chiude la stanza;
Ma
forse al ridestarti qui fra noi Tutto fia duol.Con
quale Ansia angosciosa attendo Del maritoil ritorno! Decidersi in tal giornoDeve
tuttoper noi! Chi sa? (osservando) Già viene Antonio...
(incontrandolo)
Ant. Moglie! (entrando e
un
po'cupo)Mad.
(conpremura) Ebbene*
Ant. L'Intendente
Sperar
mi
fé'propiziaSua
Eccellenza, ilfrateidellaMarchesa
Nostra padrona.Mad.
S'è così, respiro.Ei
può
tutto, speriamo.Resterem.
Ant.
Più di te quant'io lobramò!
Ambo
nati in questa valle Nostrasorte fu qui unit?;Ebbe
Linda quila vita,E mio
padre qui mori.Or tu vedi sediletto,
Se a
me
caro è questo tetto; Moglie, figlia, sol per voi Soffro etemo
in questo dì.Mad. Ma,
se è ver cheSua
EccellenzaE
1per noi, che temi mai?Ant. Vidi or ora il pio rettore,
Mie
speranze glisvelai.Ei diffida, in sé fremeva, Disse alfin che anoi verrò;
Ed
ilsuo sguardo esprimevaIltimore e la pietà.
Ecco, omoglie, ilrio pensiero
Che
tremarcosimi
fa.SCENA II.
Varievoci al difuori
d'Uomini
eFanciulli presso la cascina. Indi questi precedono ecircondano ilMarchese,
che entrerà poi *èf-guito
da
^'Intendente.Coro Viva
! Viva!Ant.,
Mad.
Quai grida!Coro
Eccellenza!Ant.,
Mad. E
ohe mai?Coro La
preghiamo.(il
Marchese
entra colf Intendente)Ant.,
Mad.
li Marchese?Mar.
Olà! Quieti!Coro
Si mostri cortese.ìNJar.
Dà
a costor degli scudi. fall9In tendente) Ent. (gettando dellemonete
al Coro) Assai bene.Coro
Grazie!* Viva! ('raccogliendoavidamente
lemonete
e baciando rispettosamente lemani
e le vesti alMarchese) Mar.
(con gravità)Ma
basta...ma
andate.^iam
chi siamo, di cor generoso;Ma
guai poi semontiamo
in furor!Int.
Sua
Eccellenzaha un
gran cor generoso;Ma
poi guai... guai semonta
in furor!Mar.
(Ora noi...ma
la Linda solbramo (guardando
inforno)Cominciam:
protezione e maniere).Buona
gente, noi siamo chi siamo:L'Intendente ci
ha
detto, sappiamo;E
venutisiam qui per vedere(guardando sempre
j
In persona, vicin...
ma
dov'è?Noi vogliamo far piacere, e piacere...
Perchè poi, si sa bene; cioè...
Or sul nostro possente favore,
Buona
gente, potete sperar.Int.
Sua
Eccellenza di Cesareha
il core:Da
luitutto potete sperar.Mad., Ant.
Una
povera onesta famiglia Voi potete salvar, consolar.Mar. Lo
vogliamo (e coleinon
si vede!...}Ma,
a proposito, ov'è la famiglia*Dire intesiche avete
una
figlia.Ant.
Sì, Eccellenza.Mar.
,E
si dice assai bella!Mad. È
figlioccia divostra sorella.Mar Tanto
meglio!De
sanguinis jure*Suo Marchese
padrin son io pure;Anche
a lei pensardunque dobbiamo;
Ma
dov'è?Ma
chealmen
lavediamo!
, Questa eira figlioccia che fa?
Mao. È
dilà. (segnando la stanza).Mar.
Venga
qui dal padrino.Mad.
Verrà subito.Mar., Int. Subitoqua.
(Mad.
entranella stanzaJ
Mar.
(Alla fine ci sono arrivato,E
dame
più fuggirnon
potrà).Int. (Ve l'ho detto; son giànell'agguato; (al
Marchese)
Il
mio
piano sbagliarnon
potrà).Ant.
(Il Rettors'eracerto ingannato;Egli è invecela stessa bontà).
Mar.
*Ecco
viene...Mia
bella figlioccia!(andando
verso(*vedendo
Maddalena)
la stanza allegro)Mad.
Eccellenza, dispiacerai... (timida)Mar. Ohimè
!Mad. La
credeva di là,ma non
c'è.Mar. Come? come?
che? forse ritrosaAl padrinosi tienenascosa? (va sullaporta;
Ant*
Schiusoveggo
dell'orto ilcancello, Certo altempio per làse n'andò.Udì gente: ella timidaè tanto!
Mar. E
frattanto così sul più belloIl padrino deluso restò.
Int.
Non
badate; aspettate ai castello; faiMarchese)
Promettete, ed il restoio farò.Ant.,
Mad. La
scusate, Eccellenza, perdono.Mab. Uh
! già in colleranon
sono.Non
temete,buona
gente, State pure allegramente:Siamo
noi che lo diciamo,Lo
vogliamo, lo possiamo:Con que
1 pascoli d'intorno,Come
già li avesteun
giorno.A
voi soli in affittanza, Abbellita ed ingrandita,La
cascinaresterà.E
labella fìglioccettaD'allevar ria nostro
impegno:
NelCastel, da noiprotetta,
Avrà un
posio di lei degno: Colla vostra, amici cari, Fatta è giàla sua fortuna;Bestie, pascoli e danari Nulla più vi mancherà.
Così Lindaal suo padrino (VInt. ripete)
La
sdegnosanon
farà.ìnt. State allegro, al
buon
padrinoLinda
ingratanon
sarà.Akt.,
Mad. Ah! La
vitaci rendete,Eccellenza, permettete, (volendo baciargli la
mano)
Benedirvi, ringraziarviAbbastanza ilcor
non
sa.COBO Che
bel coreavete in petto!Siate
sempre
benedetto!Adorato ilvostro
nome,
Eccellenza, ognor vivrà. (V
accompagnano
esutanti)SCENA III.
landa
conun mazzetto
di fiorU
poi ilCoro
dei fanciulli^indiPierotto.
Lin.
Ah!
tardai troppo, e al nostro Favoritoconvegno
ionon
trovai Ilmio
diletto Carlo; e chi sa -maiQuanto
egli avrà sofferto!Ma non
al par dime! Pegno
d'amore Questi fiormi
lasciò! tenero core!E
per quel coreio l'arno,Unico
di lui bene.Poveri entrambi siamo,
Viviam
d'amor, dispeme:
Pittore ignoto ancora
{dallastanza)
Egli s'innalzerà coi suoi talenti;
Sarà
mio
sposo allora.Oh
noi contenti:luce di quest'anima, Delizia,
amore
e vita,La
nostra sorle unita, In terra, in ciel sarà.Deh
vieni ame,
riposatiSu
questo cor chet'ama.Che
perte sol vivrà. (si appoggia alla tavolaguardando
il mazzetto, I fanciulli arrivano con frutta,pagnotte, ricotta, siedonoper terra e mangiayxo)Coro
Quipria dellapartenzaFacciamo
allegrionore a sua Eccellenza.Linda, qui con noi.
Lin. Vi ringrazio.
Alcuni E
Pierotto! dov'è il caro, Il nostrobuon
Pierotto?Pie. {dall'interno) Ah!...
Altri
Eccolo. Senti...PrE. [dalVinterno) Cari luoghi ov'io passai
I primi anni di
mia
vita,V
abbandono, e ehi samai Quando
ancor vi rivedrò!Poveretto, abbandonato,
Senza
affetto e senzaaita, De' miei giorni il più beato Sarà il dì che tornerò.Ed
allor che iltristo pianto In piacere fìa cangiato Rivedròl'asiloamato Ove
fui feliceun
dì.Risuonare del
mio
canto Io farò le selve ancora, De* miei giorni ii più beatoSarà il dì che tornerò. (Pier, comparisce)
Coro Ma
eccolo! Pierotto!Pie. Amici miei,
Vi saluto.
Alcuni
Facesti colazione?Pie. Sì.
Tutti Torna
a farla qui con noi.Pie. Obbligato.
Coro Almen
resta in compagnia.Qui stiamo in allegria:
Cantane la ballata,
Che nuova
hai preparata.Pie. E'troppo melanconica.
Coro
Deh! canta:Pie.
Ma
voi ne piangerete.Coro E
caro è pur quelpianto !Canta, Pierotto.
Pie.
Lo
volete? Io canto.Per
suamadre andò una
figli a Miglior sorte a ricercar.Colle Inerìine alle ciglia Lo dolenti s'abbracciar,
Pensa
ame
dicea, la madre.Serba intatto il tuo candore.
Nei cimenti dell'amore Volgial
Nume
iltuo pregar.Ei
non
puote abuona
figliaLa
sua grazia ricusar.Lin. Questa tenera canzone
Mi
fa mesta palpitar.Pie. Quei consigli, ahi! troppo poco
La
tapinarammentò!
Nel suo cor s'accese
un
focoChe
la pace neinvolò.La
tradita allor ritorna,Cerca invan di
madre un
seno:Di rimorsi ilcor ripieno
Una tomba
ritrovò.Sulla
tomba
finché visse Quellamesta singhiozzò.{il Coro ripete
commosso
e singhiozzando)COBO
Viva Pierotto! or su, allegri stiamoE
a prepararciai nostro viaggio andiamo. (partono)SCENA IV.
Iiinda, indiilVisconte,sotto il
nome
di Carlo.Lin.
Non
so: quella canzon m'intenerisceE mi
rattrista.Ho
anch'iouna
madre, e forse...E
Carlo...Andrò domani
Ioprima
ad aspettarlo...Oggi pazienza... {si mette aimulinello per lavorare) Car. [dalprospetto e
venendo
dal latoopposto d'onde partirono ilCoroe Pierotto) Linda!... Linda!...
Lin. {alzandosi con gioia)
Ah!
Carlo!Car. Sei tu sola?
Lin. Sì, e
gemeva
Di passar
un
giorno intero Di te priva.Car. Io
non
potevaSopportar dolorsì fiero.
Lin.
Non
trovarti !Car.
Non
vedertiEra un
di d'orror per me.Da
quel dì chet'incontraiAd amar
quel dì imparai.A
que' pini, all'istess'ora,Ogni
giorno t'aspettava:Puro amor
te là guidava, S'intendeano i nostri cor.È
l'amarti ilmio
destino:La mia
gioia è a te vicino.Tutto scordo a
un
tuo sorriso, Tutto in temi dona
amor.La mia
vita in questo eliso Passar teco io possa ognor.Lin. Chi tei vieta?
Car.
Un
di, lospero;Ma
peror...Lin. Fatai mistero!
Car.
Che
a serbar costretto iosono.Lin.
Son
più misera di te.A mia madre un
sol finoraNon
celai de' pensier miei:E un
segreto orho
per lei,Cui più cara
sembro
ognor Alla qualetu involastiTanta
parte delmio
cor.Anche
allorche dellasera Io laseguo alla preghiera,Colsuo
nome un
altronome {guardando
Carlo Sulmio
labbro viene ancor. tenerissima) Dio che legge nel cormio
Sa
che puro è ilmio
fervor.Car.
Ah!
cheun
angelo tusei!Ei t'udrà.
Lin.
Lo bramo
e spero.Io rispettoil tuo mistero,
Ma mi
costa.Car.
E
quanto ame!
a
2
Quel dover celar nel coreUn
sì forte e dolce affetto,Lungi
stardal caro oggetto4 De'
mù
teneri desir,E
ilpiù barbarodolore,Che un amante può
soffrir.Lin.
Dimmi:
equando
tal mistero Cesserà?Car.
Presto.Lin. {con gioia) Fia vero?
a
2 A
consolarmi affrettati, giorno sospirato!Innanzi al cielo, agli uomini
Tu*
spos^ diverrò.E
allor non più dividersi:Col
mio
tesoroa lato, Di puroamor
fra Testasi,In elei
mi
troverò.{Linda
l'accompagna
'per laporta della stanza)IO
SCENA V.
IlPrefetto edAntonio.
Pre. Qui,
buon
Antonio, qui soli. {misterioso)Ant. {inquieto)
E
che avete,Signor Prefetto, ad annunziarmi?
Pre.
Il neroPeriglio ch'io giàprevedea.
Ant. {sorpreso) Periglio?
Pre.
Sì,una
disgrazia orribile.Ant. Mi
fateTremar.
Ma come? Sembrano
cangiateOra
le nostre sorti.Sua
Eccellenzali Marchese...
Pre. Il perverso!
Ant. Ei? se ci
ha
fattoAnzisperar sicuro entr'oggi Fatto D'affittanzadi pascoli e cascine!
Pre.
Ah! non
credete: egli v'inganna. {marcnto)Ant.
Come?
10
non
v'intendoaffatto.Pre. Promettete
D'esser prudente?
Ant. {agitato) Dite.
11 Marchese...
Pri.
Fremete... inorridite!Quellapietà sì provvida, Ch'egli per voi mostrava,
Le
sorti lusinghevoli, Di cui v'affascinava,Non
son che inique trame Già tese alvostro onor.Ant. Cielo! saria possibile! Pre.
Arde
per Linda il perfidoD'un
esecrato amor.Ant.
Ah
lo dovea conoscere;Or
chiaro è il rio disegno:A Linda promettevano Un
posto di lei degno.Ah!
questo trattoinfame,
M'empie
di rabbia e orror!Pre.
E
giusto:ma
calmatevi.Ant.
Perchè siam natipoveri (con ferza)Ci credon senza onor!
Pri. Antonio, rammentatevi...
Ant. Ve
lopromotto ancor.a
2
Ant.
La
figliamia, quell'angelo.Incosì fier periglio!
Signor, deh! compiangetemi,
Datemi
voi consiglio.La
figlia,un
padre misero Salvate perpietà.Pre. Veglia custode
un
angeloAd
ogni suo periglio, Nelcielo confidatevi, Ragion vi dia consiglio.La
figlia,un
padre mìseroIl cielo salverà.
Ant. Ma
intanto!Pre.
Allontaniamola.Di tutto egli è capace;
Ognun
quitrema
etace.Ant. Allontanarla?...
Pre. E
subitoCoinostri montanari
Che
partono fra un'ora.Ant.
Ma
sì innocente, ingenua..Pre. Il ciella guiderà.
Ant.
Senza
soccorsi, povera...Pre. Il
pan non
mancherà.Presso d'un
mio
fratelloLinda
a Parigiandrà.Un
altro padre in quello Ivi ritroverà.Ant. Ebben
si faccia pure Del ciella volontà.Pre. Dallerie
brame impure
Quell'angiol fuggirà.
a
2
Esaltiam latua potenza, divinaprovvidenza!Tu
conforti il corche geni*Collaspeme, collafé.
Serbi
Linda
il tuofavore, Bellaognordel suo candore,Degna
sempre, ociel, di te.Ant.
Corro a dispor la moglie al tristo colpo Della separazione.Pre. Io vadointanto
Linda
a cercar.SCENA VI.
Linda
conun
foglio inmano
yedilPrefetto*Lin. {giuliva) Miei cari genitori,
Non
più duolo!Me
lieta! venerato Signor Prefetto...Pre,
E
d'ondeTanta
gioia?12
Lin. Eccoil fogliogià segnato
Della
nuova
affittanza.Pbe. {fremente) Ilreo mercato
Del vostro disonor.
Lin. {colpita)
Come?
Fre. Al castello
Di perdervisi trama.
Lin. Ivi sonio
Chiamata
dal Marchese.Pjie.
Trematene;
l'inganno, la violenza...Lin.
Che
fardunque
degg'io?Pre. Partir!
LlN. (conpena) Partire!
Lasciar
mia
madre!... (e Carlo!)Pre.
A
prevenireL'andò giàvostro padre.
LlN. Eccola!
Ah
! piange.SCENA VII.
Dalle alturedel villaggiocompariscono giovani SavoiardieSavoiarde col fardelloappesoalle spalle e al bastone* in
mezzo
ai loropa
renti.Pierotto
pure
colproprio fardello euna
ghironda.Madda-
lena,Antonio
conun
fardelloe cappellinoper
Linda,edetti.LlN.
Madre
mia!madre
mia! {abbracciandosi desolale)Mad.
Figlia!mi
seiDunque
tolta)Ant. Ma
torna.Mab.
{singhiozzando)Oh
sì!Pre. Vedete
Quante
madrie figliuoliA
separarsi van; su via,coraggio.Pie. Signor Prefetto, siamo qui...
Pre. Pierotto
Orfano sulla terra,
Tifido in Linda
una
sorella: scortaSiale con questalettera a Parigi. {dandogli
una
lettera) Pie. Linda con noi... {vorrebbepiù
dire,ma
ilPrefetto ira-Pre. Mieifigli,
pone
silenzio)Tetro sovrasta ilvento,
Fremente
la buferaMugge
di rupe in rupe, e il ghiaccio eterno Comincia a biancheggiar dell'uniformeAmmanto
delle nevi:ovunque
alguardo
Squallida par natura. E' giunta l'ora In cui davostri tettiVoisiete ogni
anno
a dipartire astretti,E
con solerte curaGir trale genti aprocacciar, per voi
E
le famiglie vostre, il desiato13
Soccorso
uman,
che allefatiche e al zelo Conceder suolsempre
benignoilcielo.Pria dell'ultimo addio,
meco
v'unite11 cielo ad implorar, posciapartite.
Tutti
tuche regoli - gliumani
eventiSpeme
de' miseri, - degl'innocenti,Su
j|JJft^
1
vigilacon fausto ciglio,
Ah-ta^jgffi
d'ogni perljlto,Nellatua grazia onnipossente,
O
Dio clemente,-^[^ognor.
(lutti si prostrano)
Padri,
Madri
e FigliÈ
forza piangere, -^[^1
o dolore!Sovvienti... abbracciami -
mi
scoppia il core.Pbb.
Si cessi il piangere - fiducia in Dio.Tutti
Forti mostriamoci-°£
ma^ro, addio!Lin, Forti mostriamoci - oh Carlo! addio!
(ifanciulli si dividono dai paranti, e
canno
allontanandosi sullamontagna:
di là sivolgono, melanconici,stendono lebraccia ai parenti, che corrispondono.
Linda
alfiancodi Pierotto, si volge,porta
lamano
alcuore.-Antonio
eMad-
dalena laseguono
cogliocchi. Tuttiripetonoun
addio).fin*: dell'atto primo.
ATTO SECONDO
PARIGI
SCENA PRIMA.
Elegante appartamento d'una casa
inParigi.
A
destra dell'attore porta checonduce
alle stanze d'ingresso.Nei fondo, in prospetto,una grande
finestra dallaquale siguarda
sulla strada.Tra
la finestra elaportaa destrauna
portasegreta.Dallato
medesimo una
ricca toilette: sedia vicina, tavoli,sedie, mobili di lusso emoda
a queltempo.Linda, seduta pensosa.
Lin. Giàscorsero tre mesi,
Né
più novellaintesi De* genitori miei. Loroinviai Quel pocodi danaro,Che
per le vie cantando ioguadagnai.{dallastrada odesi il suono
d'una
ghironda) Cielo, che ascolto*una
ghironda.E
questaMusica?... io la conosco.
Una
voce(dalla strada) Soccorrete Povero Savoiardo!Lin.(commossa)
Ah!
la sua voce!E' lui... Pierotto! Pierotto! Savoiardo... ascendi.
(si affaccia alla finestra,poivoltasi alla portad'ingresso) Lasciatelo venire...
SCENA II.
Pierottocolcappello in
mano,
laghironda
appesadietrolespalle siferma
sullaportatimido, incerto,osservandoLinda
nellastanza.Pie. Linda!...
Oh!
signora!Perdonate,., iocredei...
Una
voce...Lin. (affettuosa) Pierotto!
Pie.
Ah!
è lei... si, è lei!Lin.
La
tuacompagna.
Pie.
E
delmio
corsorella. Io vi cercaiDove
già vi condussi, « e ritrovai«Morto il vecchiofratel del pio Prefetto,
1!>
«
E
voi di là partita...Quindi caddi ammalato.
Quanto
soffersi!... freddo, fame, stenti.«
Con
quest'orrido freddo,..Lin. (conpena)
Ah!
taci, taci.Pie. Fui persino ridotto
A
mendicar...Li*.
Mio
povero Pierotto! (gli porgedeldenaro
che Tieni, e spesso ritorna a rivedermi. stavasullatoilette) Pie.Ah! sempre
cosi buona! (osservandoil denaro e poiQuanto
danaro!anche
dell'oro!... Linda! sorpreso) Lin.Quanto
qui vedi è tuttoDel
mio
futuro sposo. QuelpittoreChe
tu vedevi spesso...Pie.
Ebbene?
Lin.
È
figlioDella
marchesa
di Sirval, di leiCh'ènostra feudataria: egli
mi amava, E seguimmi
a Parigi.Pie. ,
E
già paleseÈ
ilvostro matrimonio a quel IAarchese,Lo
zio del tuo futuro,Ch'era già a
Chamounix,
che mostrò tanta Sorpresa ora vedendovi al balcone?Lin. Il Marchese!
No!
Questo è ancor mistero.Pie.
Le
nozze si faran presto?Lin.
Lo
spero.Pie. «
E dove
iLin. «
A Chamounix.
Pie. «
Che
gioia! allora«Voi la nostra padrona... e la signora.
Or
che v'ho ritrovata,Dopo
quel cheho
sentito,Non mi
ricordo più quantoho
patito Al bel destin cheattendevi,Linda, ancor iosorrido;
Come
il fratelpiù tenero Vostro piacer divido.Che
si belgiorno acceleri 11 cielvo' supplicar.Lin. Sì,
buon
Pierotto, fervido Inalza il tuo piegar.Pie. De'* genitori
immagino La
gioia in abbracciarvi, Tutta lavalle in giubiloFuor
esce ad incontrarvi.Che
sì bel giorno acceleri Il cielvo' supplicar.Lin. Sì,
buon
Pierotto, fervido Sollevail tuo pregar.Pie. Linda, addio
a 9 *Allor ch,i0 Passo sotto ilbalcore a 4Allor che passi sotto
u
Daicor'e«Quella pietosa nostra canzone Lin. «
Aimen,
Pierotto, non iscordar.Pie. «Linda,
mi
udretesempre
intonar. [Pierotto parte)16
SCENA III.
Linda, poi il Marchese,
Lin.
Come calma
e confortaUn
atto di pietà! Quelbuon
PierottoOr
è contento... ed io con esso...Un cenno
DelMarchese mi
fè\.. S'egli tentasse...Ordinerò..*
Che
vedo'... (*mentre s'avvia alla porta asi- nistra si presenta il Marchese)Mar.
{con galanterix)Ecco un
fedeleVostrosvisceratissimo, o crudele
Mia
bella fuggitiva. Permettete, {volendo baciarle la ina,no)Lin. Signor, che
mai
credete? {grave)Vi prego...
Mar.
Vi scongiuro; finalmenteSiam
chi siamo. Ilmarchese
Ettore Achille Eccettera... Un'antica conoscenza,Mia
carafiglioccetla...Lin. Ite,
non
possoE non
debboascoltarvi...Mar.
Sì gelosoÈ dunque
il fortunato possessore Di tal fior di beltà*Lin. Basta, o signore,
«Andate.
Mar. «Eh!
via.Fra
noi: sonvari mesi«
Che
abitate Parigi. Ora dovete«
Ben
conoscere ilmondo.
Iolo conosco«
Ben
più d'altri, io che fui,«In quei dì felici della Reggenza,
«
La
vera quintessenza« Della galanteria. {accostandosele econ rezzo caricatoi
Lin. Lasciatemi. Partite.
(Cielo! Se arrivaCarlo!)
Mar.
Oibò! sentite.Lin. Iovi dico che partiate.
Mar.
Iorispondo che ascoltiate Lin.Non
lo debbo,non
lovoglioMar.
Tutto >ello, sin l'orgoglio Lin. Chiarajgente!Mar.
{osservando intorno)Un
solmomento.
Questovostro appartamento...
Non
c'è male, egli è grazioso.Ma
d'offrirvi iomi
fo vantoUn
palazzo sontuoso,I più splendidi^ equipaggi, Servitù, cavalli e paggi, Ai vostriordini
un
banchiere,Quanto mai
vi fa piacere...Senza offender la morale... (con ipocrisia, Senza
un'ombra pur
di male,Tutto
pongo
ai vostri pie.Via, carina,sii buonina;
Non mi
far la ritrosetta.n
Questa vecchiamalizietta Alia
moda
piùnon
è.Lin. Sto sorpresa
come mai
Tanto reggere potei,Come
intrepida ascoltai Vostreofferte, detti rei;Vergognatevi, o signore;
Le
rifiuto con orrore.E
sappiate ch'io qui sono Qual regina sovrail trono;Che
qui trovoquantoun
corePuò
sperare epuò
bramar.Qui sacrati a
un
caro oggetto Tuttison gli afYetti miei, Io tradirlonon
potrei,Morrei pria che
un
altro amar,Mar. Ah!
ah! ah!La mia
severaGià lo prova... il corritroso Sente amor.
Lin. (con dignità) Per
uno
sposo.Mar.
Sposo!Bah!
Lin. N'ebbi la fede.
MAR.
Romanzetti!... chi vi crede'*Sarà qualche provinciale, Sbarbatello... Chi sa?, Lin. {con impeto e minaccia)
È un
taleChe
semai
giunge a scoprire Vostre infami, indegne mire,Ne
dovrete ben tremar.Guai se v'ode, o trovaqui!
Mar.
(scosso)Che? può
udir?... trovarmi!Lin. (minacciosa) Sì!
a
2 Mar.
(A dir il vero, perun
capriccio,Che mi
trovassi in brutto impiccio! Semai
qui a cogliermi giunge quel tale, Forseun
intrepido, franco uffìziale...Quei
non
ischerzano, sfidano, e addio!Guardati, pensaci,
marchese
mio.Amo
le belle,sì, questo èvero;Ma
lamia
pellevoglio salvar.) Lin.(guardando
verso lapor
asegreta)(Ciel,
non
permettere che di là CarloLo
possa intendere, qui ritrovarlo.Delle suevisite questa è giàTorà.
Sequi s'incontrano...deh!...che
mai
fora?Quanto
è crudele questo cimento!Solo al pensarvi gelar
mi
sento.Quanto mi
costi fatai mistero!Il ciel l'incauta vuol castigar.)'
Andate
!S?m
forza/Mar. Andate
i Ih! ih! che altura!Andrò... regina...
noa
perpaura...Ma
almen, per merito d'obbedienza,Un
sorrisetto;non
costa niente...Questa manina... (colendo prenderle la rnanoj
18
Lin. {ritirandola con dispetto) Vecchioinsolente!
Mar. Eh!
eh! che furie! Perchè sonvecchio!Lin.
Mar.
(ridendo)Lin.
Basta. Uscite.
Escite?
Ah!
a
2
ah!
Troppo ornai
mi
cimentaste,Ed
in tutto voimancaste; L'altorango che vantate,Uom
perverso, deturpate.Di qui fora, e
non
ardite Più ame
innanzi ritornar.Si, marchese,
ho un
difensoreChe mi
puotevendicar.Mar. Oh!
guardate... la reginaDa
ricotte, dacascina!...Ah!
sentitecome
impera Minacciosa e parlaaltiera.V'obbedisco, o gran sultana,
E
vi prego a perdonar (Me la battocon onore,E
lafeciun
po'arrabbiar.)(congrana"iraj
(con derisione)
SCENA IV.
Linda.
«Qual
uom
! qual cuore!Ah
! ilcuore«Di Carlo
mio
sì nobile, si puro!«S'egli giungeva! Oh! l'ora è scorsa, e
temo
«Ch'egli
non venga
più.La mia
preghiera«
Me
n'andrò afare intanto della sera«Già vicina.
A
quest'ora«
Con mia madre una
volta...<
Ma sempre
in ogni loco Iddio ne ascolta.(entraa destra echiude/
SCENA V.
IlVisconte eIiinda. S'apre laporta segretaecomparisce
il Viscontein
grande
uniforme.Vis. Linda! Si ritirò. Povera Linda!
Non
sache l'orgogliosamadre mia
Scoprì giài nostri amor... ch'or da lei parto;
Che
s'ogginon
istringoUn
odioso imeneo, che giàconchiuse\n suo voler tiranno
Un
ordinereal...mi
strapperanno Dal seno l'infeliceQual vile seduttrice!
Ah!
no. Già fremoA
sì orribil pensiero.Un
solmomento
(chiudendo la'porta/
Veder
io la volea.Non
mi sentoOr
più coraggio: addio.Il cielo ticonsoli, angelo mio.
Se tanto in ira agli uomini E' l'amor nostro, o cara, Il duro laccio infrangasi Di questa vitaamara.
Lassùnel cielo
un
termineLa
nostraguerra avrà.Linda, non son colpevole;
Un
traditornon
sono:Ah
! ben di te più misero Pietàmerto, perdono:Un ampio mar
di lagrimeLa
vitamia
sarà. (vòlto alla porta con passione) Addio. (inquestasiaprelaportaesi presentaLinda)
LiN. Carlo! (con Lieta sorpresa)
Vis. (trasalendo)
Ah
!Lin. (affettuosa) Il
mio
corun
repente Battito violentomi
diceaChe
tu eri qui.Vis. Se adesso...
Lin. (osservandolo) Ebben, cos'hai?
Presso di Linda tua!
Vis. . (Mia!) Gravi cure...
Lin.
Tu
sei in grande uniforme.Vi
sei bello.Ma
perle nostre nozze...Vis. (Dio!)
Lin. Ti voglio
Col tuo vestito di pittore.
Vis. (triste)
Oh
! alloraTempi
felici!Lin.
(ingenuamente
con tenerezza)Ed
oraiIl nostro cor
non
è forse lostesso?Come
allor, forse più,non
ciamiam
noi?Vis.
Linda
! tum'ami
! (con ardore)Lin.
E dimandar mei
puoi?Vis.
Ah!
dimmi... dimmi, io t'amo;Dimmi,
a te pensoognor.Con
quell'accento d'angelo:T'amo
ripeti ancor.Lin. Sì, caro mio, sì, t'amo (tenerissima^
Quanto amar
puoieun
cor.Per
temi
è dolce il vivere,Vivo
perte d'amor.Vis.
Oh
! Linda, io soffro.Lin. (inquieta)
Oh
! Dio!Vis. Senti qui, cara! (portando la
mano
al cuore) Lin. (conamorosa
ingenuità)E
'1mio
!a 2
.P
rovouna n
'amma
^solita,Un
fervido desir.VIS.
Incognito
Nell'abbandon più tenero
Lo
sento poilanguii-.I nostricor s'intesero...
20
Lix. Dal primo giorno.
Vis. Abbracciami.
Llk.
Ah
! chemai
chiedi, incauto! (si ritira arross.) Vis,Primo
favorche supplico,Linda, se
mi
ami.LlN.
E
il dubiti? (agitala)Vis. Qui sul
mio
cor!LiN.
No
!Vis. Barbara!
Un
puro amplesso. (stendendole lebraccia)Lin. Cielo,
Dammi
tu forza! *Ah!
senti! **(* in questo dallastrada odesi il suono della
ghironda
dì Pierotto)(** staccandosi
da
lui) Il Cielo che ricordamiMia
madre, ilmio
dover.Vis. Linda!
, (scosso fissandola)
Lin.
Tu mi ami
!È
ver!LlN.
Ah
! vanne, o caro, e lasciami In tutto il mio candore:Non
assalireun
deboleE
troppo ardente core.Più ancor, s'egliè possibile, In premio iot'amerò.
VIS,
Non
so,non
so resisterti;Iocedoai tuo fervore.
Anima
mia, perdonami, Cieco son io d'amore:Amami
tu, lo meritoPer
quanto iopenerò.(rientraper laportasegreta/
SCENA VI.
Ijinda, poi Antonio.
LlN Per quanto iopenerò! che dir voleva? (riflettendo)
E
quai sguardi, partendo, eimi
volgeva«Di dolor, di pietà?...
Non
so,ma
aun
tratto«
Mi
sento tutto il core sopraffatto.Forse presagio di sciagure...
Eh
folle!Ma
chi vien? Nelbarlume un
Savoiardo Parrai...Ant.
(fuori della porta*ma
in vista col cappello inmano
elatesta Signora! chinata rispettosamente) L'N. {colpita vivamente)Oh
Dio1Possibile!
Ant. {entrando,
ma rimanendo
indietro e chinato) Scusate?21
Lin.(avendolo riconosciuto) Chi vegg'iot (cade sulla sediavicina Ant.
Un buon
servo del Visconte alla toilette)Di Sirval, per
me commosso, Mi
diceva che qui possoIl padrone ritrovar.
Vecchio, povero, infelice,
Mi può
soloei confortar.LrN. (Oh!
mio
padre... in qualmomento Lo
rivedo... in quale stato!Triste! povero, curvato,
Mi
fagemere
e tremar.) Ant. Voi, suasposa, amio
favoreLo
vorrete interessar.Lin. (Or che dire?)
Ant. Voi tacete?
Ah
v'intendo, v'importuno. (per ritirarsi) Lin. Vi compiango, anzi tenete.{stendendogli la
mano
conuna
borsa) a2
Ant
uAh!
che il ciei vi benedica.E
col padre se l'avete;Voifelice lo farete
Che
mostrateun
sì bel cor.Ho una
figlia anch'io, signora.La
deliziamia
finora...L'ho
perduta forseadesso, Scordoil cielo ei genitor.Lin. (Ah! scoprirmi alui
non
oso,Né
fissarsu lui leciglia; Soloimprovvida
è tuafiglia,Ancor
puro è questo cor.Tanto
caraeim'ha
pur ora,Me
perduta egli deplora;Del
mio
stato tutto adesso Riconosco, o Dio, l'orror.)Ant.
Io vi lascio, permettete. [perbaciarle lamano)
Lin. (in ginocchio prendendogli lamano
e baciandola)No... a
me
spetta... o padre mio...Ant.
(colpito) Ciel! fla ver! Linda!Lin.
Son
io.Ant.
(alprimo impulso per
abbracciarla)Figlia!
Ah
no! no... voi mentite. (con forza) Lin.Non
son rea; padre, m'udita,Ant. No,ripeto, voi mentite. (con impeto crescente}
Linda
è poverama
onestaLa mia
figlia d'un VisconteNon può
in casasoggiornar.L'elemosina asuo padre
La mia
figlianon può
far. (gettando la borsaLin.
Deh
! perdon! a1 di lei pied'ùAnt.
(partendo)Non
losperar.22
SCENA VII.
Pierotto,
e detti.Pie.
A
NT.Pie.
Ant.
Pie.
Ant, Pie.
Ant.
Lin.
Pie.
Lin.
Ant
Lin.
Pie.
Lin.
Ant, Lin.
Ant.
Lin.
Pie.
Ant,
Linda!
Oh
qoalnuova
! {agitato){incontrandosi) Pierotto!
{sorpreso) Antonio?
Qui vi ritrovo!
Con mia
vergogna.Risoluzione, forza or bisogna.
Sai dell'indegna...
Di pietà è degna.
Ella? {fremente)
Che
rechi?State ad ascoltar.
In
un
palazzo poco discosto Vidiagran festa tutto disposto,E
fuochi e suoni, ghirlandee fiori,Carrozze e dame, lacchè e signori;
Immensa
folla di curiosi Stavagli sposiad aspettar.Sposi! {con ansia)
Finiscila!
Che
batticore!Linda, coraggio: vo' a terminar:
E
chi è lo sposo? aun
tale iochiedo.Ei
me
lo nomina, ionon
lo credo.A un
altro provo ridomandarlo Rispose è il nobile Visconte Carlo Di Sirval...{con grido) Dio!
[aLinda) Vedi ora, infame!
Padre
! {fuor di se){con trasporto)
Tuo
padre ti... {per maledirla) {colpita e immobile)Ah
!{mettendo la
mano
sulla bocca d'Antonio) No... che orror!Va, sciagurata, soffri la
pena
Della tuacolpa, del
mio
rossor. {parte)SCENA Vili,
Linda
ePierotto.Pie,
Lai.
(dopo averla osservata)
Linda!
andiamo...A
che pensate?Questacasaabbandonate.
{Linda che sarà rimasta nella stessa immobilita,
va
sere- nandosi,pensando
fra sé, e lasciascorgeresui dileitratti un'alterazione mentale)A
consolarmiaffrettati,Momento
sospirato.In faccia alCielo, agli
uomini Tua
sposadiverrò.Mio
! sì,mio
!23
Pie. (sorpreso fissandola)
Ohe
far?che dire'*Lin. «Nel silenzio della sera{come
parlando a
Carlo)«
Tornerem,
felici sposi,«Ai diletti pini ombrosi,
«
Dorè nacque
il nostro amore.«
Là
tu ame
clonasti il core,«
Mi
giurasti eterna fé.«E'
mia
cara e solaspeme
«
Sempre
vivere con te.Pie. Triste vili
ima
d'amore,La
ragione, oh Dio! perde.Lin. (la cui agitazione
mentale va
crescendo)Ecco
alfìn, ecco il bel giorno (lietissima) Dimie
nozze, o caramadre
;Col
mio
sposo a te ritorno.M'accompagna
altempio, e ilpadre...[è colpita
da
un'ideaterribile chenon
saricordare)Ah!
che fu* (resta confusa, incerta)PlB. (c&m miserandolae scuotendola) Linda!t
Lin. (cangiando
d'immagini) È
colei? (con impeto crescente)La
rivai? Indietro... Carlo...Carlo è mio...Chi a
me
involarlo,Con
quai dritti, chi potrà?Pie. Pianger, misera,
mi
fa.Lin. (rasserenata ed amorosa) No,
non
èver... Mentirono;Tradir tu
non mi
puoi:E
solo perme
palpita Fedele iltuo bel cor.Linda, tradita, esanime
Cadrebbe
ai piedi tuoi, Piùnon
potrei nascondermi Almondo,
al genitor.{musica vivace che passa sotto alla finestra.
La
strada sivede illuminala
da
molte torcie) Pie.Ma
i suon... le faci... ah! Tempio...«Tolgasi...
Andiam.
Lin. «Là, mira. (alla finestra)
«Qual
pompa!
Nobil vergine«
Con
roseo serto... Appresso«
Le
sta nel cocchio... ei gira«
Vèr me
lo sguardo...ah
! è desso!«Carlo... fia ver? (resta immobile)
Pìk.
Che
orroriIl
nodo
maledicaIl ciel nelsuo furor.
Lin. No,
non
è ver, mentirono, ecc. (ripete)Pie.
Fa
cor,mi
segui, o misera;Fnggiam
daun
traditor.(Lindasi lascia trascinare
da
Picrotto)FINE
DELL ATTO
SECONDO.ATTO TERZO
IL RITORNO
SCENA PRIMA.
Una piazza
nel villaggioposto
nelmezzo
dellavalle, Case rustiche. Osteriecon porticato,sottoil qualetavole,panche,se-die.
Una
collinaconvari sentieri praticabili. Più avanti, a sinistra dell'attore, la portadiuna
casa.— Prima che
sialzilatela odesi da lontanoun
preludioesuono
di ghironde, evoci di Viva!Savoiardie Savoiarde, partesottoilporticato sedutialletavole be-
vendo
emangiando
; altri di fuori osservando verso il fondo.Sulla collinaintanto
compaiono
gruppi di giovani savoiardi e fanciulle colle loro bisacce e ghironde* Sìfermano un
istante, osservano,epoifacendo segnodiesultanzaesalutandoeinviando bacia
quellicheliattendono
alpiano, vengono scendendo.Coro
Eccoli 8iun g°no— Deh
! <lual piacere!Per
loro vuotisi tuttoil bicchiere.Ansiosi guardano, già ne
han
veduti, Lieti cimandano
baci e saluti...Vispidiscendono dalla collina.
Su, su, corriamoli ad abbracciar. (igiovani sono già discesi e corronofra le braccia dei genitori e parenti)
Tutti Oh
! padre,omadre
!Figlio, sorella!
n
. . , ,.Fratello, amici!
un
Dac10'
un ama
I giovani Sani e contenti fra voitorniamo, N'aiutò ilcielo, s'è lavorato,
Ed
ilguadagno
noi vi rechiamo.{cavando dalle bisacce e borse di cuoio, fazzoletti, calzette, nelle quali tengono fra carte i loro denari, che
vanno mostrando
con compiacenza)Per
oraallegri potremo star.I primi Ottimo core! Mostra quant'haii
Uno
Iocentoscudimi
guadagnai.2&
I pkimi Bravo Michele!
Un altro Ed
io in tarit'oro Trenta luigi.I primi Viva, è
un
tesoro!Una
fan. Ioquattrocento franchi soltantoI PRIMI
Eh! non
c'è male.Altra Ed
io altrettanto,Uno
Ion'ho trecento.Altro
Io cinquecento.I primi Diventi
un
principe.Altro
losettecento.I primi
Tu
compriun
feudo.Altri
edaltre
insieme Dal cantomio Sono
content *a.
Altri
Content!? anch'io.Tutti
Evviva! evviva!Dopo
lepene
Talvolta il bene lieto coni par.Facciamo
allegriun
brindisi All'ora dei ritorno.Facciam
dilieti canticiLa
vaile risuonar.Quindi sull'erbe floride, Al tramontar del giorno, Corriam insiem festevoli
Le
danze ad intiecciar. (partono allegri)SCENA II.
Il Prefetto ed ilVisconte.
Pre. Tuttala valle è in giubilo. Ogni padre
Isuoi figli rivede... Antonio solo, Povero Antonio, è in preda a nero duolo.
«Quella Linda sì candida, si pia!
«
Ah
! quella piùnon
è, corre la via«Di peidizion! »
E come
ilfatai nunzio Allamadre
recar, che ansiosa attendeLa
carafiglia? IddioConceda
al labbromio
(avviandosiallacasa asinistra, e sìL'accentodel conforto.
Ma
chimai ferma
poiosservando) Raccolto a noi s'appressa\ (riconoscendo il Visconte) II signor di Sirval?Vis. Eccolo! a voi,
Rispettabil Prefetto, io desiava Di favellar.
A
compiere quivengo
Imponenti doveri. «AI vostro core«
Abbandonasi
ilmio
Pre. «Dite, o signore.
«
Ebben
tVie.
La madre mia
s'è alfìn arresa A' miei fervidi voti...La marchesa
E' la matrigna d'una giovinetta Soustolo...Pre.
Siinfelice! (sospirando) Vis.Oh
cielo! che si dice?E
cheavvenne
di lei*Pre. (cupo) Fatai mistero!
Che
ame
soltanto palesava il padre Misero genitore,Cui
speme
alcuna piùnon
riconforta!Vis.
Ah
! dite...Linda
! {con tuttaV
ansia)Pre. Quella
Linda
èmorta!Vis. Ciel, che dite? Linda èmorta! (colpito)
Pre. Morta, sì, perla famiglia,
Che
copertaha
di rossore.Vis.
Ah! ma
vive? (respirando)Pre. Chi sa? Viva
Pur
lasciollail genitore,Quando
rapido fuggiva Quella misera traditaDa un
indegno seduttor.Vis. Seduttor! vii! Se sapeste! (contenendosi)
Pre. Voi difenderlo potreste? (con calore)
«
Le
giuravafé' di sposo,«
E
ad unirsi a un'altra andava.Vis. «No, quel
nodo
sìodioso, (con passione e forza)«Cuila
madre
losforzava,«
Non
fu stretto. Presso all'ara«Udì il grido disperato
«
Con
cui Lindaiochiamava.
«Tutto allora
ha
calpestato;«Sa^doallor nella sua fede, Rivolò di Lindaai piede,
Ma
piùLinda non
trovò.Pre.
Ah! che
intesi? voi piangete! (sorpreso) Ciel! qual dubbio!Vis. (conpena) «
Non
sapete'...Pre.
« Dite, e Lindaì (compassionandolo)Vis.
Era
fuggita,Si credea da
me
tradita.Tracce invano io
ne
cercaiPre. Voi! l'amante, voi!... (marcato)
Vis. Sì, ornai
Si, sappiatelo,son io.
Pre.
Ed
or Linda!... (agitati))Vis. (desolato)
Oh!
l'amor mio!a
2
Ah
! chi sa quale edove
la vitaOr
trascinaraminga, dolente! Forse,oh
cielo! mendica, languente, Sulla terranon
trova pietà.Ella
ha
puro serbatoII candore, M'adorava quel fervido core! Ch'io potessi tradirla al pensiero Disperata morir la farà.Pttft. 4
Ah!
chi sa come, do^e la vita4
Or
trascina raminga, dolente!27
i
=.- 4 Forse,
oh
cielo! mendica, languente.« Sulla terra
non
trova pietà.Alla fede, a virtude, all'onore Iocresceva quel tenero core.
Di sua misera sorte il pensiero
Mi
fa gemer, tremaremi
fa.Ma
v'èun Nume,
eglimai
nell'ambasciaLa
virtù derelittanon
lascia.Vis In lui fido, ed in voi. Ritrovarla
Quisperava, ritorno a cercarla.
E
se il cielomi
punisce, Se persempre mi
è rapita, Qui la miseramia
vitaA
finire io tornerò.All'amore sventurato
Una tomba
innalzerò.Là
prosteso, desolatoLa mia Linda
piangerò.No, per
me non
v'è conforto, Linda, Linda, o morirò.Pre- Il
mio
cormi
presagisceCh'ella a noi
non
fu rapita:Quella misera smarrita
Fra
noi lieta io rivedrò.Dal suo pianto il eie!placato Al pentitoperdonò.
L'innocente sventurato Alle gioie riserbò.
Sì, sperate. Del conforto
Per
voi l'ora già suonò.SCENA
III.Il
Marchese
dal bassodella collina, eCoro.Mar
Eccoci ancoraqui... Volati siamoDa
Parigi alcastello:«e
giorno e notte«
Senza
chiuderun
occhio, emangiar male
!Che smania
dell'infernoinmio
nipotePer
giungercome un
lampo!Ah!
quella Linda.Quella
mia
figlioceetta Quisì gentil, vispetta,E
aParigi si austera.Eh!
cosa è ilmondo
!«
Una
Savoiardetta che diventa«Cospetto,
una
grandama,
e cheil plebeo {con ribrezzo«Sangue
confonde alsangue
bleu! che orrore!... caricato}«Orrore?...
La
virtù premiata...amore
« Consolato...
avrem
nozze...Feste,balli, e là a
me
*Viva
! PreludioGià d'allegria! (• canto
m&Aardo)
(giovani savoiardi, savoiarde che
vengono sempre
cantando esìfermano guardando
il Marchese)Coro
Ve* giuntoè qui il Marchese.Ben
tornato al paese!Mar. Ben
tornati, miei cariDemonietti, ognor vispi.
Da
Parigi Quiyi riveggo volontier.Coro
Voisempre
Ci portate fortunae
buon
umore.Mar. E
adessoavrem
da stare allegramente.Coro Come?
dite, perchè?Mar.
Nozze, gran nozze?Coro Dove?
Mar.
Al castello.Uomini Che?
vi maritate?Ragazze
Egli? vi par!Uidendc
Mar.
Burlate, eh! bricconceiie!Lo
sposo è il nostro nobile nipote.Coro E
la sposa?Mar.
vLa
sposa? oh! la vedrete!Coro È
ricca, è buona, è bella?Mar.
Potete immaginarlo,ècome
stella.Ella è
un
giglio di paro candore,Una
rosa ridente d'aprile,Un
sorriso il più dolce e gentile,Uno
sguardo... ah! losguardo d'amor.Essa è poi ciòche v'ha di più raro
Fra
voidonne
in purezza ed onor.Coro Quanto
alui sarà cara!Mar. Ne avvampa.
Tutti giàdi nostr'alto lignaggio Testa e cuore vulcanici abbiamo,
E
allorquando sentiamo, sentiamo All'eroica, con tutto il furor.Coro
Alla larga! allalarga!Mar.
Or son saggio.Coro Eh!
signor! siete già conosciuto, {scherzosi)A
Parigi v'abbiamo vedutoFar
atutte le belle d'occhietti,Dar
biglietti, fissarrendez-vous.
Mar. E
voi altri, suonando, cantando,State tutto osservando, ascoltando!
Usi,
moda,
occasion, capriccetti,Ma
queiruom
d'allornon
son più:Or
io sonola stessa virtù.Ma
vedrete, vedrete la sposa:Incantati, sorpresi sarete...
Invitati al castello verrete.
Grandi chiassi làs'hanno da far.
Là
confusi padroni evassalli, Ai banchetti, alle caccie, nei balliE
ballando con voi,mie
carine,Mi
vedrete a vent'annitornar.CORO
Di vedere, onorarela sposa Sospiriamo il felicemomento
;Quisull'erbe, dei suoni al concento,
Quanto
lietiverremo
a danzar!(partono da lati opposti}
£9
SCENA IV.
Linda
ePierotto.La
scenarimane
ouotaun
istante. IndicompariscePierotto sull'alto della collinaa
sinistra. Viene discendendo tristamentesino al secondo sentiero. Siferma
eguarda
verso dJonde
eglioenne.Pie. «E s'è arrestataancora
«Muta,
immobile ognora;«
Con
quell'occhiosmarrito«Vòlto, fiso a
un
sito!{sospira,
prende
Laghironda
esuona
lamusica
della can- zonesolita:Linda
sipresenta sull'alto;avanza
con passo vacillante,china ilcapo, eseguendo sempre
lamusica
di- scende. Allorchéèarrivatasulla scena,pressod'una
panca, Pierotto cessa dalsuono
eLinda
cade spossatasullapanno)Ed
ecco in qual manieraabbiamo
fattoDuecento
leghe! Ognimattina,quando
A
seguirmi decider la dovea, Intender questosuono
io le iacea,Che
nella sua pazziaLa
dolcemadre
lerammenta,
e hiseno Le
destava la forza ed il coraggio.LiN. In l'acciaal cieloe agii uomini {macchinalmente)
Tua
sposa diverrò. {poi resta immobile) Pie.E
viasempre
lostesso!Come
potrò mai presentarla adesso Allasuamadre!
SCE1SA V.
IlPrefetto,
Linda
e Pierotto.Pre. Del Visconte io porto
Almeno
d'onore ai Sonatolo conforto.Pie.
Ah!
lui! % {vedendoil Prefetto)Pre. (incontr.) Pierotto!
È Linda
ì {con tuttapremura)
Pie. Sì, guardatela.Pre. (colpito)
Oh
cielo! In quale stato! {fissandolaQuegliocelli, quel pallor, quell'aria! con pcno>
Pie. (singhiozzando) Folle
D'amor
tradito...Pre. «
Ah
! intendo.Pie. «
Ma
innocente.Pre. «
Lo
so.Pie. «
Morrà
così.Pre. «No, no,speriamo.
A
prevenirei genitori io vado:E
tu guidala in casa. {entraper
la porta asinistra)Pie.
Linda
!... Linda!...Lin.
Ancora camminar
!Pie. No, siamo giunti.
Lln.
A
Parigiì80
Pie. Si. (secondimdola)
Lin.
Ma
v'è Carlo!... Sor.ti! (agUatissima)Questi suoni! Si sposa, andiam, fuggiamo.
Pie. Quiviene. (prendendola
per mano)
Lin. Sì. [lasciandosi condurre)
Pie. Ci siamo. {entrando con lei)
SCENA VI.
IlVisconte, indiilPrefetto, poiil Coro,ilMarchese,
Antonio
eMaddalena.
Vis.
Con
questo fogliointanto assicurai (con foglio inmano)
Ai Soustolo la proprietà dei beniChe
tengonoin affìtto, e poi...Pre. (escendo e scorgendoil Vis.) Signore!
Vis. Io parto.
Pre. No, è tornata...
Vis. Linda! qui!
Oh
gioia... a lei...Pre. (triste)
Ma
!Vis.
Che?
Pre. , Smarrita
E
la ragion dell'infelice.Vis. {oppresso)
Oh
cielo!E
perme!
(abbandonandosi sul petto del Prefetto) (entrano Savoiardi, Savoiardeda
varie particonfusamente)Coro
(unoall'altro)Si, evenuta.Altri La
Linda!Mar.
(arrivando) Cosa dite?Altri Or Than
veduta.I primi
Ma
squallida, patita.Mar.
Poverina!Altri
Impazzita.Mar. Quanta
sventura!Ancor
si tenti...Coro Andiamo
In sua casa. (esceAntonio)
Ant. Oh
dolor!Son
disperato!Piùnessun riconosce.
Coro,
Mar.
Ella!Ant. Ha
trematoAlla
mia
voce. Restaimmota
a quella Di suamadre
che tantoamava...Oh
Dio!Signor Visconte, voi...
Vis. Sì, è ver, son io
La
cagion de' suoi mali.A
ripararliQuiveniva. (sentesi il suono di Pierotto dalla casa)
Coro
Sentite la canzoneDi Pierotto...
Sua
madre!... Ebben... [esceMaddalena)
Mad.
S'è scossa,S'è alzata al suonodi Pierotto: il segue, Eccola...
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8CENA ULTIMA
Fierotto, suonane/c laghironda. Tutti iprecedenti*
poi Linda.
i*ie. Se potete, {rapidamente al Visconte)
Questo punto cogliete.
Lin. (cogliocchi volti al cieloì
come parlando
a suamadre) Madre
mia,A
te ritorno ed innocente.Mad.
Il credo,Abbracciami. , (con trasporto)
Lin. (ritirandosi)
E
partito.Mad.
(dolorosamente)Ah!
lo vedete!Più
memoria,
più cuore...Vis. Riserbato all'amore
E' forse ilridestarlo. (accostandosi a Linda)
Linda? [con tenerezza)
Lin. (scuotendosi) Qual voce!
Vis. % Guardami... il tuo Carlo.
E
lavoce che primiera Palpitar ti fece il core, E' l'accento dell'amore,, E' ilsospirdi chi t'amò.
E
il tuo ben che ancort'adora,Che
date perdono implora!Uno
sguardo,un
tuo sorriso,E
felice tornerò.Lin.
Egual
voce, egual accento [sempre immobile) Cosiun
dimi
lusingò.Tutti Non un
moto, nòun
accento! (osservandola) Ansi° incerta oDio!mi
sto.a a,
Lin.
Non
fu lui,non
è ilmio
Carlo.Vis. Rimirarla in quello stato
Più resister
non
poss'io. (per allontanarsi) Lin. (scuotendosirepentinamente
efermando
il Visconte)Se
tu fossi Carlo mio,Tu
m'avresti il cor beato, Ripetendoun
caro accento.Che rammenta
il più bel di.Vjs.
Oh!
si,Linda!
lorammento!
(comprendendola) Carlo a te dicea così:A
consolarmi affrettati,Momento
fortunato,In facciaai eielo, agli uomini
Tuo
sposo diverrò.(Linda riconoscendo il canto, lo segue, lo ripete con ansia, confusa poi dalla repente
emozione
vamancando
esviene inbraccio diMaddalena,
sorrettada Antonio
edalVisconte)Tutti
Salva! (con gioia)Vis. Linda! (ai dì lei piedi con trasporto)