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GIORNALINO APRILE 2020 REDATTO CON GLI OSPITI DELLA FONDAZIONE CARD. GUSMINI

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Academic year: 2022

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L’ARCOBALENO

GIORNALINO APRILE 2020

REDATTO CON GLI OSPITI DELLA FONDAZIONE

“CARD. GUSMINI” di VERTOVA, VIA SAN CARLO, 30 SERVIZIO ANIMAZIONE

TEL 035/737613 - FAX 035/737660 Email: animazione@fondazionegusmini.it Sito internet: www.fondazionegusmini.it Facebook: pagina “Fondazione Card. Gusmini”

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Un’edizione speciale del nostro Giornalino che ci piace accompagnare con alcune parti del discorso fatto da Papa Francesco in Piazza San Pietro, per la prima volta davanti ad un immenso vuoto di anime. Le sue parole esplodono nel più profondo e immenso silenzio.

Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo trovati impauriti e smarriti.

[Papa Francesco]

COSA È IL CORONAVIRUS

I Coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la MERS (sindrome respiratoria mediorientale) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave). Sono chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie.

I coronavirus sono comuni in molte specie animali (come i cammelli e i pipistrelli) ma in alcuni casi, seppur raramente, possono evolversi e infettare l’uomo per poi diffondersi nella popolazione.

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Quello che è arrivato anche da noi e diffuso ormai in tutto il Mondo, facendo un lungo viaggio, è un nuovo ceppo di coronavirus mai identificato in precedenza nell’uomo.

Il 12 febbraio 2020 l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha identificato il nome definitivo della malattia in COVID-19, abbreviazione per Coronavirus Disease 2019. Nello stesso giorno la Commissione internazionale per la tassonomia dei virus (International Committee on Taxonomy of Viruses - ICTV) ha assegnato il nome definitivo al virus che causa la malattia: SARS-CoV2, sottolineando che si tratta di un virus simile a quello della SARS.

SINTOMI

Febbre e sintomi simil-influenzali come tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie (respiro corto), dolore ai muscoli, stanchezza sono segnali di una possibile infezione da nuovo coronavirus. I sintomi dell’influenza, almeno in una fase iniziale, sono molto simili a quelli di altre infezioni respiratorie, compreso il nuovo coronavirus SARS-CoV-2. Come evidenziato dall'ISS dal recente studio sui casi italiani, febbre e difficoltà respiratorie insieme sono i sintomi iniziali più comuni per la Covid-19.

Esistono però anche altri tipi di sintomo, meno comuni, ma presenti in

alcuni casi di Covid-19.

Alcune persone si infettano ma non sviluppano alcun sintomo. La maggior parte dei casi attualmente confermati - soprattutto i bambini e i giovani adulti - sembra avere una malattia lieve, simil-influenzale, e a inizio lento.

Circa il 20% sembra progredire verso una malattia più grave: polmonite, insufficienza respiratoria acuta grave, insufficienza renale e in alcuni casi morte. Chi si ammala gravemente e presenta difficoltà respiratorie ha bisogno del ricovero in ambiente ospedaliero.

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PERSONE PIÙ A RISCHIO DI SVILUPPARE FORME GRAVI DI MALATTIA

Le persone anziane e quelle con altre patologie sottostanti, come ipertensione, problemi cardiaci o diabete e i pazienti immunodepressi (per patologia congenita o acquisita o in trattamento con farmaci immunosoppressori, trapiantati) hanno più probabilità di sviluppare forme gravi di malattia.

INCUBAZIONE

È il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici. Recenti evidenze fornite dallo European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) sul periodo di incubazione del virus delimitano il periodo tra 2 e 12 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni.

COME SI TRASMETTE LA MALATTIA

Come avviene la trasmissione: il nuovo coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con una persona infetta.

La via primaria sono le goccioline del respiro (droplets) delle persone infette ad esempio tramite:

- la saliva, tossendo e starnutendo - contatti diretti personali

- le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi

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COSA POSSIAMO E DOBBIAMO FARE?

1) SEGUIRE LE INDICAZIONI, PROTEGGERE LA

NOSTRA SALUTE E RESTARE A CASA

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2) PROTEGGERE ANCHE LA NOSTRA SALUTE

MENTALE DAL CORONAVIRUS

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Oltre a prevenire il possibile contagio del COVID-19, oggi è una priorità proteggere la salute mentale, nostra e di chi ci circonda. L'isolamento domiciliare, l'incertezza e la paura ci stanno mettendo a dura prova. È necessario adottare una serie di strategie per affrontare questo difficile periodo.

Nessuno ci aveva preparato ad affrontare una situazione del genere. Il COVID-19 sta cambiando il nostro stile di vita in un modo che non avremmo mai potuto prevedere. La quarantena, l’isolamento sociale, l’incertezza, la paura del contagio, la crisi economica… Le variabili sono molte e quindi dobbiamo stare attenti a proteggere la nostra salute mentale dal Coronavirus.

Nonostante la complessità del problema e il peso dell’incertezza, c’è un aspetto che non possiamo trascurare: l’essere umano è capace di compiere grandi cose. Siamo capaci di affrontare piccole e grandi sfide. Agendo con calma, sostenendoci a vicenda e accettando sacrifici personali e collettivi riusciremo a superare questo periodo con successo.

Nel contesto che stiamo vivendo, la salute mentale è un aspetto da prendere seriamente in considerazione. Ricordiamoci di non trascurare chi soffriva anche prima dell’arrivo del COVID-19. Inoltre, prendiamoci cura di noi stessi e non esitiamo a chiedere aiuto a dei professionisti se ne sentiamo il bisogno.

Molti di loro al momento attuale lavorano in remoto e possono fornirci la terapia per affrontare questo periodo di crisi. È il loro mestiere e possono consigliarci gli strumenti adatti per superare questo momento.

Cerchiamo di proteggerci, di prenderci cura di noi stessi e di creare un ambiente colmo di affetto dove i virus del panico e della solitudine non trovino terreno fertile per la loro propagazione.

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E in Fondazione? Cosa abbiamo fatto e cosa facciamo ogni giorno per fronteggiare questa emergenza?

La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. Ci dimostra come abbiamo lasciato addormentato e abbandonato ciò che alimenta, sostiene e dà forza alla nostra vita e alla nostra comunità. La tempesta pone allo scoperto tutti i propositi di

“imballare” e dimenticare ciò che ha nutrito l’anima dei nostri popoli; tutti quei tentativi di anestetizzare con abitudini apparentemente “salvatrici”, incapaci di fare appello alle nostre radici e di evocare la memoria dei nostri anziani, privandoci così dell’immunità necessaria per far fronte all’avversità. Con la tempesta, è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri

“ego” sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli.

[Papa Francesco]

Nel giro di pochissime ore la realtà della Fondazione è cambiata totalmente stravolgendo la quotidianità che, come di “routine”, scandiva le giornate dei nostri assistiti e di tutti gli operatori.

Questo necessariamente ha obbligato ad organizzarsi più in fretta possibile per far fronte alle nuove esigenze dettate dal manifestarsi di questo

“Virus con la Corona” che ha scombussolato le nostre vite.

Sin dai primi giorni, in osservanza delle misure ministeriali, regionali e sanitarie abbiamo provveduto a limitare gli accessi alla Fondazione. Questo per prevenire e tutelare la salute degli assistiti, dei visitatori e degli operatori.

Per far fronte a questa triste realtà i reparti in sinergia con la Direzione Sanitaria e la Direzione Socio-Sanitaria hanno fatto un lavoro davvero encomiabile cercando di non far mancare nulla a tutti i nostri assistiti, rivedendo e organizzando nuove modalità di lavoro all’interno e trovando nuove modalità comunicative che supplissero alle visite quotidiane tra parenti e assistiti.

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Il personale della Fondazione si è da subito attivato rendendo disponibili momenti dedicati alle chiamate degli assistiti con i propri cari, in modo da tenerli in contatto, seppure in modo diverso. Chiamate e soprattutto, utilizzando le nuove tecnologie. Reinventandoci il lavoro di cura e relazione con “Video chiamate” sia con “WhatsApp” che con “Skype”, in modo tale che i nostri assistiti potessero parlare ma soprattutto vedere i propri cari. Momenti organizzati che hanno cercato di soddisfare il reciproco desiderio di sentirsi vicini anche se in realtà ubicati ognuno nella propria abitazione. I parenti inoltre hanno la possibilità di contattare il reparto aggiornandosi e tenendosi informati sull’andamento delle condizioni dei propri cari reparto per reparto.

Un’altra iniziativa molto importante adottata nella nostra struttura è stata la possibilità data (pur avendo chiuso la Fondazione alle visite) ai parenti, di poter accedere nel reparto del proprio caro (con protezioni DPI e tempo limitato) per un ultimo saluto se si fosse presentata una situazione clinica molto grave. Non avremmo mai pensato di essere messi di fronte a questa situazione e di certo si può sempre migliorare, ma l’impegno estremo, quello state sicuri, ce lo stiamo mettendo tutti!!!

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COSA STIAMO IMPARANDO DA QUESTA ESPERIENZA?

LA BELLEZZA DI FARE LA PROPRIA PARTE…

Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri. E possiamo guardare a tanti compagni di viaggio esemplari, che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita. È la forza operante dello Spirito riversata e plasmata in coraggiose e generose dedizioni. È la vita dello Spirito capace di riscattare, di valorizzare e di mostrare come le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermiere e infermieri, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo. […]

[Papa Francesco]

Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità. Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti. La preghiera e il servizio silenzioso: sono le nostre armi vincenti. […]

[Papa Francesco]

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… E IL VALORE DELLE PICCOLE COSE

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GRAZIE ALL’ESERCITO ITALIANO IMPEGNATO NELLA SANIFICAZIONE PRESSO LA NOSTRA FONDAZIONE!

GRAZIE PER LA COMPETENZA E LA DISPONIBILITÀ RICEVUTA IN QUESTO

MOMENTO DIFFICILE.

GRAZIE ANCHE ALL’ESERCITO RUSSO CHE HA COLLABORATO IN

QUESTO PROGETTO, CHE NELLA DIFFICOLTÀ HA

RIMARCATO LA FORZA DELL’UNIONE DI DUE NAZIONI

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MA NON È TUTTO SEMPLICE…

Le fatiche e le difficoltà iniziano a farsi sentire e ci aspettano mesi difficili su diversi fronti… siamo abituati ad aiutare: è il nostro compito.

Trovarsi nella posizione di dover essere noi a chiedere aiuto invece non è una prassi comune, ci fa sentire “nudi” di fronte a questa emergenza.

Ma con coraggio, determinazione e passione sempre viva facciamo ogni giorno compromessi con le nostre paure per continuare ad assicurare la cura!

RACCOLTA FONDI

Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti.

Ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme.

[Papa Francesco]

A causa dell'emergenza sanitaria in corso stiamo raccogliendo fondi per poter acquistare dispositivi di protezione individuale per gli operatori e gli assistiti della Fondazione e con lo scopo di assumere nuovo personale sociosanitario per dare supporto ai reparti già provati da queste settimane difficili. Questa emergenza è ora una dura prova da affrontare ma lo sarà anche nei prossimi mesi, quando le distanze saranno solo un brutto ricordo. La limitazione necessaria dei servizi dovuta a questa emergenza, i decessi e le opportune limitazioni ai nuovi accessi a scopo preventivo causeranno importanti difficoltà di sostentamento nel prossimo periodo. Ora stiamo mettendo in campo tutte le nostre risorse, economiche ed umane, al fine di contribuire al

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fronteggiamento di questa emergenza. Ma dobbiamo pensare anche al futuro e a tutti i servizi che abbiamo potuto costruire con fatica e che sono diventati una risorsa per la popolazione.

Vorremmo continuare a farlo, ma per rendere questo possibile ci serve l'aiuto di tutti.

GRAZIE DI CUORE!

Il tuo gesto significa molto per tutti noi!

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PASQUA 2020

«Perché avete paura? Non avete ancora fede?». L’inizio della fede è saperci bisognosi di salvezza. Non siamo autosufficienti, da soli; da soli affondiamo: abbiamo bisogno del Signore come gli antichi naviganti delle stelle. Invitiamo Gesù nelle barche delle nostre vite. Consegniamogli le nostre paure, perché Lui le vinca. Come i discepoli sperimenteremo che, con Lui a bordo, non si fa naufragio. Perché questa è la forza di Dio:

volgere al bene tutto quello che ci capita, anche le cose brutte. Egli porta il sereno nelle nostre tempeste, perché con Dio la vita non

muore mai. Il Signore ci interpella e, in mezzo alla nostra tempesta, ci invita a risvegliare e attivare la solidarietà e la speranza capaci di dare solidità, sostegno e significato a queste ore in cui tutto sembra

naufragare. Il Signore si risveglia per risvegliare e ravvivare la nostra fede pasquale. A TUTTI VOI … BUONA PASQUA

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