• Non ci sono risultati.

attinenti al Principato di Piombino. v-

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "attinenti al Principato di Piombino. v-"

Copied!
8
0
0

Testo completo

(1)

%.

'

ir

•s”. ■ ri*!*' • v*

?■■ v.

m-

#

RiH retto de’ Privilegi , In ve ftif u- re , Succeffioni , e Giudizj

attinenti al Principato di Piombino.

v-

O Stato di Piombino è pollo nel Littorale di Tofcana ,

« i di lui Feudi, negl’antichi privilegi ebbero le denomi¬

nazioni , cioè Plumhini j Pop ulani* ■> Scarlini

,

S ubere ti , Bari ani , Vallis Manti ani s , SanBi Laurent ii , Cafa- lappi , Vingalli , Abbati* » Alfanghi > Maris » fedii « ^/»»<* Medii , lufulm totius live» mariti- , PtanoJJ,ì» , ó- Montit Cbrifti.

Di quello Stato ne fu libera padrona la Cafa Ap¬

piana ; ma per la morte di Giacomo lll.in tempo , che in Italia v’erano molti torbidi di guerre, Giacomo IV. di lui primogenito , e Succettore nell'anno i fa2.domandò la protezione ali’Imperador Maflìrnilia- no I., e da quello ne prefe ancora l’invettitura , che indi con privilegio fpedito in Rovereto lotto li 8. Novembre Jfo$, li fu confermata prò fe . & heeredi- bus , ér [uccejforibus fuis legitimis in infinitum , infeudum nobile , &• libe¬

rti»» , cutu omnibus juribus, omagiis, fru&ibus , utilitatibus , I\egalibus , Mero Mi do imperio , omnimodaque jurifdiBione , Ò“ gladi i p»teltate , om¬

nibus denique juribus , è* pertinentiis quibufeumque , qua fibi de jure quo- modolibet fpeBant, cujufcttmque nominis , ér auBoritatit exiftant i coll*

obligo però di pr-eftare il giuramento di fedeltà , contentandofi anche per Pro- curatorewr, non ottante ,che in vigor della precedente invettitura dovea dar«i lo di perfona : Nojìra tamen , & Sacri Imperii , &" Sufce/sorum aoHrorum Juperioritate[empir falva .

Diede l’Imperadore al detto Giacomo,e fuoi Succeflbri la facoltà di batter moneta d’oro , e d’argento S €on che in una parte dovette porvi l’armi Imperiali coll’Aquila , e nell’altra il nome proprio , e l’armi di propria Fa- meglia.

Li concedè Umilmente la facoltà di leggittimare , e di creare Dottori, e <8ava- lieri, Notari, e Giudici , e di portare fopra le fue armi nazie l’Aquila Im¬

periale d’una tetta j Ordinando , che tutto ciò aveflè la fua efecuzione per tutto l’Impero Romano.

In quefta maniera poflèderono lo §tato i Succeffori di Giacomo IV. fin all’anno

A *194*

•m

?

(2)

I

f94- » Quando vi fuccedè Giacomo VII. alia* Cofmo Appiano .

In qoefto tempo lTmperador Ridolfo II. con fuo privilegio fpedito in Praga « f.

Febbrajo i f J4* confermò gl antichi privilegi , ed erefle io Stato di Piombino in Principato , ed il feudo di Popolonia in Marchefato del Sagro Romano Im*

pero ;

Eofdemque Principe! P lambirti

,

& Marchiane! Pop a Ioni a

,

qui Prin- dptf Sacri Imperii Principibus

( fon le proprie parole

) proximè ajìdeant

,

fecimus

,

creavimus

,

ér extulimut

,

aliorumque no tir or um , èr Sacri Imperii Vrincipum numero

,

ór confortio aggregavimus &c.

,

Hat tieni e s

,

ut po/ìhac perpetui: futuri! temporibus pradiBum domi ni um Plumbini uni

-

verfum

,

proverà

,

infigni

, é-

lllufiri S. R. 1. principatu ère. qaodqut tamquam Principet Plumbini proximè ajjìdeant Ducibus S.R.1

.,

induti vejìiti eorundem Ducum in folemnibus ufitatu ami&u

,

èr in atti bus

,

ut morie eli i

Concedendoli le loro armi fregiate d’una Corona d’oro Reg¬

gia ornata di gemme,

ut eam Ducer Italia ufurpantur

, e di fopraporre allo feudo delfimprefa un Drago rampante .

Morì Giacomo VII. fènza figli leggitimi, e naturali ; onde molti furono quel.

1« , che dello Stato pretefero la fucceffione ; Quindi il Re di Spagna Filippo III. prevedendo i difturbi, che avrebbero poffuto in Italia feguire , ftimò di prevenirli, con porfi in mano lo Stato,fotto titolo di fequeftro , per indi con- iegnarlo a chi avrebbe daH’Imperadóre riportato favorevole la fentenza ; Al quale effetto ordinò al Viceré di Napoli, che ne avefle fatta la fpedizioue , Iiccome fegur, e fu lo Stato dalle di lui truppe occupato .

Li pretenzori , che comparirono nel Configlio Aulico Imperiale , furono Belli—

fano , Annibaie , ed Orazio Fratelli d’Appiano , D. Ifabella Appiano Con- teda di Binafco 9 e Duchefla di Bracciano

9

Alberico Appiano , e D Ifabella Gonzaga Garafa Principeflà di Stigliano ; e quelli col Fifco Imperiale fecero unoftinato litigio. r

Pretefe ancora Grò: Autonio Gambacorta d’aver ragioni piò antiche di fovranità in quel Stato , indipendenti dall’Impero Romano , e non voiendofi fottoporre a1 giudizio del Configlio Aulico, domandò, che il Re di Spagna fequeftra- tario dello Stato , aveflelo a fuo beneficio rilafciato , come dalle allegazioni

*°\e ^'/ Configber Teodoro { Ma nulla potè ottenere per la ragione, che lo (leflo Autore adduce in fine delle dette allegazioni , perchè

nolebat Rex mttrfftmut diuturna Cafarum jurifdizioni

,

quidquam decedendo prarudi, care 0 * *

Intanto rimperador Ferdinando II. precedente anche il confenfo de’ Colliti-

ganti, con fuo privilegi fpedito in Vienna nell’anno x6*r., enunciando la pendenza della detta lite

: Interim viro ne jura proprietatis

,

five diretti do¬

mimi nobis

,

Sacroque Romano Imperio competenza

,

bit partibus diutur¬

na lite protratta 9 variit rerum

,

ac temporum vicijjìr udirti bus obfcura- rentur frc. maturo Pnncipum Elettorum accedente Confenfu

,

ère.

Con tutto e preemmenze, privilegi, e dignità concedute dagl’imperatori Matfìmi- hano Primo , e Ridolfo II. alla ®afa Appiana , per efecuzione del trattato cominciato <?ol Re Filippo IH., inveftì del Principato di Piombino, e Marche- fato di Popolonia il Re di Spagna Filippo IV., in tal maniera :

pre a ha- redibus jais

,

fr Regnorum fuorumfaccetforibus,ordine tamen Primogenita-

VA

(3)

_ [emper Curvato, tam tnafculis , quatti fmmints , ttoftra tatti** èr S.R.Tm- iJi fLrioritate , ò-allis quibufcumque juribus femper falvis , é- bac Lnd tione difetti*» adjeBa , quod Serenitas fua . ejufque haredes , fuc

° n0res, quotiefeumque cafus evenir et , inveftttur* bujur renavano***»

decenter requirere, debitumquefdelitatirjuramentum, nobts , ve nodr,s in imperio fuccejforibus Romanis Imperatori , K*gi pronte te- ZLtur , qucmadmotìum firn nunc Serenijfmus Rjx per fupramminatum cZfrliarium, <5- Oratore*» fmm, legitimo & /ufficienti mandato munita*».

Con ffpr^condizione però , che il detto Re di Spagna aveffe avuto a fubinve- ftirne uno di quelli, che litigavano nel Confido Aulico per la fucceffione d, detto Stato , e propriamente quello , che farebbefi dichiarato d aver ungilo*

NeT 1624^con decreto Imperiale in data de’ 29. Ottobre, e pubblicato a 26:

febbraio 162 f. fi difle , che niuna delle parti litiganti avea provata la fua fetlone,^e perciò fi dichiari», che

a ninna

di loro fatava lo Stato, e fu condannata la Duchefla di Bracciano alla reftituztone di que frutti, che ne- Za percepito. Nondimeno l’Imperadore diffe , che ,1 Re d, Spugno ne «-

velie fubinvellito Belltfario , e Fratelli di Appiano , pagando quelli a titolo di Laudemio la Ioni» di 800. mila Fiorini ! Quindi con privilegio fpedito .il Gennaio i6a6. nella Città di Birbaftro fn dal Re data loro b fobin-

M7non°avendo detti Appiano adempito al detto pagamento , con decreto Ira-

™riaU » a. Maggio .6,,. ordini. , che per il avef- P" Lato ! e con altro decreto de f.Oecembte dello ftefib anno fe l, ptorogì, ne, il primo Febraro 16,4. » “!la » fato contrario avrebbe fatto dello Stato altra difpoftaione.

Finalmente i’imperadore con commiffione fegoata In Vienna a ao. Febtaro .Sfai fuo Configtiere Aulico Mattia di VVertman , ed m d, u, affenfa1 al Viceré di Napoli impofe , che non pagando gF Appiani nel detto ptefif.

fo termine gl’ Soo.m. Fiorini fi ripigliafle il trattato della fiibinfendazione del Principato di Piombino con D. Nicolb Lndov.f.o Prtncpe d, Venofa , che ne, l’inveftitura offeriva n„ milione di Fiorini, e procnraffe d averne alt,, 000. mila di più ! e non potendoli tanto rinfcire, per 1 offerto milione d. Fio- rini col detto Principe conchiudeffe, dandoli a tal effetto tutte te facolta ne.

rf» •

Inefecuzio’ne di tal commiffione procurò detto Gommiffario di efiggere dagl», Appiani la fopranominata lemma 5 Ma non avendo quell. adempito„ dichia¬

ri, che fuflero dalla già fatta nomina decaduti, e che la Subinfeudazione fi dovete dal Re di Spagna fare a beneficio del Principe di Venofa, pagandoli da quefto

alla

Gamera Imperiale un milione di Fiorini.

Per l’efecuzione di quefto trattato ne diede il Re di Spagna la Gomminone al Viceré di Napoli, e quivi portoli! ancora il Commifiario Imperiale VVert- man 5 Ma il Principe di Venofa D- Nicolb Ludovifio ad majorem ejus deck- rationem ; & ne allo unquam tempore poffit infurgere dubtum, do™and » che fi fpiegalfe la Subinfeudazione prò f* > haredibus , è* fuccejjoribus

A *

fuis

(4)

fuitt tam mafculis , quam fantinis , maggiormente perchè non avendo in quel tempo figli mafchi, non dovea tanta foinma di danaro arrifchiare ; ed era anche di raggione , perche effendo l’infeudazione fatta dall’ Imperadore frofuccejjoribus tam mafculis, quam fmminis, nell’ ifteffa forma dovea farli la Submfeudazione ancora . Rimeffo l’affare al Gollateral Gonfiglio , ed alla Reggia Gammera , intefo l’Avvocato Fifcale , omnes declaraverttnt Subinfeudationem , quam Sua Catholica Maj'Jìar debet facere in favorem prfona dee lar and* per Cafaream Majeftatem,fieri deberi ejufdem rnodis , é4 formis , * quibus ipfe Rex Catbolicus erat inveHitus , atque ita prò /è, bare-

dibus , fuccejjoribus tam mafculis , quam fami ni s.

Ed in effetto il Principe D. Nicola con publico iftromento , in cui Stipolarono per 1 Imperadore il Gommiffario Mattia VVertman , e per il Re di Spalma il Viceré di Napoli ottenne prò sè , & bure di bus , &• fuccejjoribus fuis°le- gitimis,tam mafculis,quam faminis 1’ inveftitura in Subfudum nobile pa- ternum bonorificum, antiquum,francum , & liberum immediati aCatho- lica Majeftate , faifque haredibus , Regnor um Succejfori bus mafculis, è*

feeminis a Pbilippo Uh defeendentibus ordine Primogenitura, colli privilegi dell Imperatori Mailìmiliano I., e Ridolfo II, e con tutte le prero°ative » onori , patella, e diritti, carne l’aveano prima poffeduto gl* Appiani, e n’e- ra ftato poi il Re di Spagna invertito j Gon quello però, che detto Principe I). Nicola ^, e fuoi fucceflori nel Principato , prufidium ex militibus Cattolica Majejìatis , quod in f ortolongone , & Vlumbini Oppi de refi de t confuetum,cum pa&is praferiptis , amanter admittere tmeatur .

Il prezzo fu d’un milione di fiorini rii fio.craclferi da pagarfi ditta Cafarea Maje- ftati, ejufque Cam. Imperiali duliea\c\ob docati aoo. m. prefentemente, ed il rello fra dieci Settimane doppo confignato dello ftato il poffeffo,da rimetterfi a Vienna a rifehio, e pericolo di D.Nicola . E benché il Minillro Gefareo avef- fe richiefto, e D. Nicola avertè moftrato inclinazione di darli altri aoo o i jo. mila fiorini di più ; perchè era impolfibile il cacciar tanto dena¬

ro , coll’ mterpofizione del Viceré ad te/iificandam gratitudinem fuam erga excelfum Aulicum Confilium promife D. Nicola altri fiorini co mila. * * Come in fatti così per quelli fo. mila fiorini, come per docati aoo. mila , e di piu per altri doCati 486. mila Veneziani il Principe D. Nicola ne confici al Gommiffario Imperiale le lettere di cambio, come leggefi nello fteflo*iftro- mento, e puntualmente nefeguì in Vienna il pagamento, ficcome dichia¬

rò 1’ Imperadore con fup diploma in data de’ io. Magoio i6?f , fop- giungendo, che per prezzo di vena cavata , ricevuto Averte altri fio¬

rini ff. mila . E quella fubinfeudazione fu dall’imperadore nel mefe d’

Aprile 1*54., e dal Re di Spagna nel mefe d’Agofto dello fteffo anno con ermista , come il tutto dagl’atti inferiti preffo del cennato iftromento nella Sceda di Notar Maffuni.no Paffaro in quel tempo Notaro della Reaia Corte apparilce • * Morto il Principe D. Nicola , li fuccedè il Principe D.Gie: Battifta fuo fialio, il

quale nella ftefla maniera , che il Padre ne ottenne con firma della Reatina a 1. Settembre 16y j\ dal Re di Spagna l’inveftitura »

•- . - AD. Gio;

(5)

A D. Gio: Battifta fuccedè D. Niecoio Maria fuo figlia , il qmle nell’iilefià ma riera in data de’ 2*. Ottobre 1699. ottenne i’inveftitura, coli’ obbligo di preì Ilare il giuramento in manq del Duca di Medina Cadi Viceré di Napoli gionto che fulTe in età propria , doveffe andare a preftarlo, in mano del Re in Spagna*

Morì il Principe D. Nicoli, Maria in età infantile , lavando la PrincipelTa Ar dumo fua madre, ed erede } ma l’inveftitura dello Stato, fi dià allYprim:i- pelfa D. Olimpia Ludovifio Sorella di D. Gio: Battilìa ; E quella inveiti tara fu dell’ifìelTa lorma , che le antecedenti, con obbligo di dare il oj„ ’ mento in mano del Duca di Medina Cali, e dopo, che farebbefi mari¬

tata , avelie avuto il Marito ad andar in Ifpagna , e predarlo in mano del Re, come dal privilegio fpedito a Madrid a 9. Marzo 1700.

D. Olimpia morì fenza figli «lafciò erede un’ eftraneo , ma nello Stato li fuc- cede D. Ippolita fua Sorella , la quale con privilegio fpedito al Buon Ritiro a 27. Febraro 1701.ottenne dalla Maeftà del Re Filippo V. l’inveftitura

ad iniiar precedenti um

coll’ obbligo a D.Gregorio fiuoncompagno Duca di Sora di lei manto di predar il giuramento di fedeltà in mano del Duca di Medina

Ceti,

Viceré di Napoli,

& ut primum potuerit

di andare in Spagna a pre¬

darlo in mano del Re, r i> r Jtfel mefe di Decembre dell’anno *7??. morì la PrincipelTa D. Ippolita , eli

fuccede la Prmcipeflà D. Maria Eleonora Biioncompagno Ludovilio DuchelTa di Sora fua figlia , a beneficio delia quale il Re Filippo V. , con privileoio in data del Buon Ritiro a 19.Decembre dell’anno »r34„diè l’inveflitura nella maniera , che data l’avea alla PrincipelTa D. Ippolita di lei madre • coll’ob bligo però di predare il giuramento di fedeltà in mano dell’ Arcivefeovo dì Cordova fuo Miniftro nella Corta di Roma i. come in efFetto nelle mani d qoedo fi die nel feguente anno 173 f. il giuramento , come dalia copia edrat- ta dalla Segreteria dell Ambafceria di Roma apparifee

t

Allà P^ncipelTa D. Maria Eleonora è fucceduto il Principe D, Gaetano Buon- compagno Ludovifio Duca di Sara di lei figlio Primogenito , il quale a Gennaio I

74

L ne preTe immediatamente , e ne gode il pacifico podefib In quanto alla gmrifdizione attiva Tu de’ propri Valfaili , i Principi di Piombi

uo 1 han Tempre goduta libera, e fovrana . r iui- Ma in quanto alla giurifdizione palli va han Tempre riconofeiuta la fovranità

del

h

Spagna, da cui l’inveditura immediata ricevono ; benché in qualche affaì re , o per raggion di compromelTo , o per raggion di commeffione data dal Re di Spagna, qualche Viceré di Napoli lì folTe ingerito, e ve ne fono i f*

guenti efempj. & -

'**

L I fratelli doppiano dopoché il Viceré di Napoli prefe in fequeftro Io Stato di Piombino

lite pendente

dal Gonfiglio Aulico ottennero 1’ alzamento di doc

4

°o* 11 mefe

loco alimentar um

su de’frutti del medefimojdatoìene poi il pofleflb al rrincipe D.Nicola , pretefero i medefimi Appiani per raggion de’ decori! la lemma d, doc.8191. , e ne fecero allo Beffo Viceré Manza, che fu rimeffa al Tribunale della Reggia Camera ; Mà quei Miniftri, Uomini tutti di decan¬

tata lama , come lo furono il Luogotenente D. Berardino Montalvo./il celebre Avvocato Fifcaìe Fabio Capece Galeota , e fiPrefidenti Gonfidi

Mola ,

(6)

r

? *

Mola , Mattia Cafanatte , Scipione Pappacoda » Antonio Caraéciolo, Clau¬

dio Blandizio * e Gio: Giacomo Mercurio , intefi gl’Avvocati dell* una , e dell’ altra parte , con lor confulta in data de’x6. Novembre i6gf. riferi¬

rono al Viceré , che la caufa de’pretefi alimenti era ridotta a non caufa * efoggiunfero rifpetto a’ frutti dello Stato:

Vi è anche dubio

,

che fiano di S. M.

ì

perchè V infeudasione fi fece con efprejfa condizione

?

che fi fubin- feudajfe detto Stato a quello

,

che la Maefià Cefarea dichiarale t e cose fo¬

la fi concede a S.M. Cattolica una certa facoltà di fubinfeudare

,

fenza per- cezzion di frutti

, e conchiufero ,

che gl" Appiani fe qualche co/'a preten¬

dono

,

devono accodire a S. Mae/ìà Cefarea

,

del di cui pregiudizio fi trat¬

ta

,

acciò dichiari la fua volontà

.

ll'Pretefe ancora Ifabella Appiano Sorella, ed erede di Giacomo VII., che la ter¬

ra cavata dalla vena del Ferro* come frutto feparato , ad ejffaiei fpettafle»

Ma perchè il Principe D. Nicola , in altra occorrenza avea oppofta la de- clinatoria,

potendo remittì caujfam

,

vel ad lmperatorent Dominum di

- .

rcBunt

,

vel ad R^egem Catholicum fubinfeudantem

, come li legge nel

Card

.

de Lue. dife.

f f. ». x. ; Stimarono di comprometter la caufa al Duca di.

Medina las Torres Viceré di quel tempo , il quale col parere de’ favi la concordò ; ed elTendo poi nel

1646.

feguita l’invafione de’ Francefi , e nel 1649. la ricuperazione fatta dall* armi di Spagna , nacque qualche du- bio su l’efecuzione di detta concordia , e la detta Ifabella pretefe convenire il Principe nel Tribunale dell’ A* C.,mà la caufa fu Umilmente concordata, co- me foggiugne Io fte/To Autore nel

dì(co

rfo

fT» n.

I*

IlI.Per la morte del Principe D. Giambattifta , il quale lafciò un infinità di de¬

biti , perchè nella fua eredità vi fù lo fiato di Venofa , i Cr ditori formaro¬

no il concorfo nel Sagro Cofiglio di Napoli , dove fi fè la graduazione , ed il Sequeftro di tutti i Feudi , ed effetti, che vi erano nel Regno . Vollero anche i Creditori tentar la forte fopra lo Stato di Piombino , e ne fecero ricorfo alla Sorte di Spagna , dalli quale fù rimeflo

1

’ affare al Supremo Gon- figlio d’Italia , ove detti Creditori alla prima ebbero la forte d’ ottenere il Sequeftro de’frutti di quello fiato ; mà dopo fabricati tinti voluminofi proceffi , uniti il Configlio Supremo d’ Italia , col Coniiglio Supremo di Caftiglia , efaminarono la naturalezza di quello Feudo , e conobbero , che quello fulfe Feudo Imperiale

ex paBo é* provi denti a

, su di cui 1 Creditori non poteflero alcun dritto rapprefentare ; Ma poi che il folo eredito de’ Fer¬

retti , fù denaro prefo dal Principe D. Nicola per pagarlo , ficcome in effetto in fra maggior fumma fù dal medefimo tra il prezzo d elio Stato , pa¬

gato alla Camera Imperiale, fi filmò, che quello fol credito fi dovefle dal¬

la Principeffa D, Ippolita pagare ; Onde fi decife , che D. Ippolita pagaffe Ferretti , e che per lo di più fi togliefle il Sequeftro , falve le raggiom degl’

altri Creditori in altro giudizio , e così la fentenza pafsò in cofa giudicata , e fù efeguito .

IV. Finalmente avendo la Principeflà D. Ippolita col motivo di dotar le Figlie domandato alla Maeftà del Rè Filippo V. la facoltà di difporre di feudi 100.

mila fopra lo Stato , per li fopraddetti motivi ne ebbe dal Supremo Confi¬

glio di Caftiglia contraria la confulta , e negativa la provifia j Rinovò poi

la

(7)

la Supplica , e non ottante che detto Supremo Configlio avelie ftimato di

non poterli il Fendo, gravare in cofa alcuna , per la demenza , che il Rè

per lei confervava , ottenne la grazia , ed in feguela ne fè a beneficio delle

Figlie la difpofizione, Morta la Madre , pretefero le Figlie legatarie dalla

Principeffa D. Maria Eleonora il pagamento, mà effendofeli quetta oppo-

fta , ottenne dal Rè , che detta grazia fi futtfe rimetta

ad jus & jttftiiiam

,

ed introdottofi nel 1*36. il giudizio nel Gonfigho Supremo di Gattiglia,

datofi termine , fu la detta Principeffa D. Maria Eleonora afloluta i. Edef-

fendofene contro di quella fentenza per parte delle Sorelle domandata la

Revifta , in grado, di Revitta fù la fletti fentenza nel 1742. confermata

(8)

Riferimenti

Documenti correlati

Collaborazione, in qualità di referente tecnico per il comune di Piombino, alla stesura della &#34;Variante Generale al Piano Strutturale d'Area dei comuni di Piombino e

IL/LA SOTTOSCRITTO/A CHIEDE DI PARTECIPARE ALLA PROCEDURA PER LA FORMAZIONE DI UNA GRADUATORIA DI PERSONE DISPONIBILI AD ESSERE UTILIZZATE NEL PROGETTO “LA FEDERAZIONE DEI

L’Italia era un Paese, che come il resto del mondo, era stato sconvolto da eventi che avevano seminato la morte, sotto forma di sterminio generalizzato fra nazioni, e come se

BUSELLI &amp; GHIANDI), Matteuzzi Leonardo (RISTORANTE BOCCONDIVINO)..

si informano tutti gli studenti, le famiglie, e tutte le Istituzioni che le Prefetture Territoriali hanno, assieme ad Autolinee Toscane, rimodulato il Servizio Potenziato in

In un’iscrizione nel convento di San Vivaldo il Serafico Padre è ricordato come il più santo degli italiani e il più italiano dei santi, e per questo vogliamo affidare la

Nelle more dell’emanazione del Decreto di cui all’art. 16 comma 1 lett c) della Legge 117/2019, ai fini dell’applicazione del tributo e della gestione del servizio, sono assimilati ai

210 giorni, naturali e consecutivi, a partire dalla data di rilascio della concessione o del provvedimento di anticipata occupazione, fatta salva la possibilità di revoca