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Rassegna del 06/07/2018
FABI
06/07/2018 4.47.00
Italia Oggi 32 Trasferimenti Consultazioni obbligatorie De Lellis Carla 1
06/07/2018 6.57.00
Resto del Carlino Cesena
8 Banca Sviluppo condannata a riaprire le trattative ... 2
06/07/2018 7.33.00
Corriere Romagna Forli' -Cesena
11 Aiuto dei giudici ai dipendenti ex Brc «Le penalizzazioni vanno rimosse»
Castagnoli Gian_Paolo 3
WEB
05/07/2018 0.08.00
ASKANEWS.IT 1 Iccrea, Fabi: sentenza Bologna riapre trattative Banca Sviluppo ... 4
05/07/2018 0.08.00
CESENATODAY.IT 1 Ex Banca Romagna Cooperativa, la sentenza riapre l'accordo che tagliò gli stipendi
... 5
05/07/2018 7.40.00
ITALIAOGGI.IT 1 Trasferimenti Consultazioni obbligatorie ... 6
art
Trasferimenti Consultazioni obbligatorie
CARLA DE LELLIS E'condotta antisindacale disattendere gli obblighi informativi a favore delle rappresentanze sindacali, previsti dal Ccnl per il passaggio dei lavoratori a seguito di trasferimento d'azienda. Lo stabilisce la corte d'appello di Bologna nell'ordinanza di ieri che conferma la sentenza del tribunale di Forlì che aveva riconosciuto le ragioni della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani). La questione risale al 2015 e riguarda il trasferimento d'azienda tra Banca Romagna e Banca Sviluppo con passaggio dei lavoratori. L'operazione venne realizzata in deroga alle garanzie sancite dall'art. 2112 del codice civile, in forza di verbali di conciliazione stipulati con i singoli lavoratori, ai sensi dell'art. 47 della legge n. 428/1990 (norma che presuppone il rispetto delle procedure sindacali previste dal Ccnl). La Fabi, quindi, fa ricorso al tribunale lamentando una violazione degli obblighi informativi fissati dal Ccnl del settore credito cooperativo perché il trasferimento era stato deciso sulla base di un accordo stipulato solo con altre organizzazioni sindacali (escludendo la Fabi). L'accordo, non sottoscritto da Fabi, stabiliva, in particolare, il passaggio dei lavoratori all'azienda acquirente con taglio degli stipendi del 40%. Il tribunale dà ragione a Fabi e dichiara la condotta antisindacale. Fa quindi appello la Banca ma, ieri, la Corte d'appello di Bologna ha ribadito l'antisindacabilità della condotta «ordinando a Banca per lo Sviluppo della Cooperazione di Credito Spa la rimozione degli effetti con l'avvio della procedura informativa prevista dai commi 1 e 2 dell'art. 47 legge 428/1990 e la pubblicazione del provvedimento sulle bacheche aziendali in luogo accessibile a tutti per la durata di un mese». Inoltre, la Banca è stata condannata al pagamento delle spese legali (5 mila euro). Per il resto la sentenza d'appello conferma quella del tribunale del 24 gennaio scorso. La Banca per lo Sviluppo, pertanto, dovrà riaprire le trattative sindacali sul passaggio dei lavoratori.
Italia Oggi 06-lug-2018
FABI 1
art
Banca Sviluppo condannata a riaprire le trattative
BANCA per lo Sviluppo (gruppo Iccrea) dovrà riaprire le trattative sindacali sul passaggio sotto le sue insegne dei lavoratori della ex Banca Romagna Cooperativa. Lo ha stabilito la Corte d'appello di Bologna che ha confermato la sentenza del Tribunale di Forlì, riconoscendo le ragioni del sindacato autonomo Fabi, vittima di comportamento antisindacale da parte della banca. La questione era stata sollevata dalla Fabi nel 2015 con un ricorso curato dall'avvocato Paolo Beni. Brc (Banca Romagna Cooperativa - Credito Cooperativo Romagna Centro e Macerone), all'epoca in liquidazione coatta amministrativa, aveva violato gli obblighi informativi previsti dal Contratto Collettivo Nazionale del Credito Cooperativo e attuato un trasferimento d'azienda, con il passaggio dei lavoratori a Banca per lo Sviluppo della Cooperazione di Credito Spa (gruppo Iccrea). Il trasferimento era stato deciso sulla base di un accordo stipulato solo con le organizzazioni di categoria aderenti a Cgil e Cisl, senza rispettare gli obblighi informativi dettati dal Contratto stesso. L'accordo in questione, non sottoscritto dalla Fabi, stabiliva un passaggio dei lavoratori all'azienda acquirente con un taglio degli stipendi del 40%. La Corte d'Appello di Bologna ha ribadito l'antisindacabilità della condotta «ordinando a Banca per lo Sviluppo della Cooperazione di Credito Spa la rimozione degli effetti con l'avvio della procedura informativa prevista dai commi 1 e 2 dell'au. 47 legge 428/1990 e la pubblicazione del provvedimento sulle bacheche aziendali in luogo accessibile a tutti per la durata di un mese». Inoltre, la Banca è stata condannata al pagamento delle spese legali (5mila euro). La sentenza di secondo grado conferma quella del Tribunale di Forlì dello scorso 24 gennaio, contro la quale Banca per lo Sviluppo aveva presentato l'appello.
Resto del Carlino Cesena 06-lug-2018
FABI 2
art
Aiuto dei giudici ai dipendenti ex Brc «Le penalizzazioni vanno rimosse»
CESENA GIAN PAOLO CASTAGNOLI I giudici della Corte d'Appello spazzano definitivamente via le penalizzazioni patite dai dipendenti della ex Brc in seguito alla cessione a Banca per lo Sviluppo, avvenuta il 17 luglio 2015. Con la conseguenza che si dovranno ora riaprire le trattative sindacali legate al passaggio dei lavoratori all'istituto di credito del gruppo Iccrea. Ma soprattutto, i dipendenti, che ora sono rimasti un centinaio rispetto ai circa 150 che erano nel momento in cui è esplosa la crisi di Brc, contano di avere in mano buone carte per riottenere i soldi persi per i tagli degli stipendi, che si erano aggirati attorno al 40%. E potranno rivendicare anche il ripristino dei "gradi" che ciascuno aveva prima dei declassamenti imposti nell'ambito della cessione. La partita giudiziaria Due giorni fa, la Sezione Lavoro e Previdenza della Corte d'Appello di Bologna ha emesso una sentenza che ha confermato la decisione di primo grado che il giudice Roberta Diolaguardi, del tribunale di Forlì, aveva preso nelle prime settimane di quest'anno. A rivolgersi alla magistratura erano stati i rappresentanti sindacali della Fabi, che avevano lamentato un comportamento antisindacale da parte della banca. Tutto aveva avuto inizio nel 2015 con un ricorso curato dall'avvocato Paolo Berti. La tesi era che la Banca Romagna Cooperativa-Credito Cooperativo Romagna Centro e Macerone, all'epoca in liquidazione coatta amministrativa, avesse violato gli obblighi informativi previsti dal Contratto collettivo nazionale del credito cooperativo, quando aveva attuato il trasferimento d'azienda. Con quell'atto i lavoratori erano stati trasferiti a Bancaperlo Sviluppo dellaCooperazione di Credito Spa, sulla base di un accordo stipulato solo con le altre organizzazioni sindacali.
Fabi, che non lo aveva sottoscritto, aveva obiettato che l'operazione era stata fatta senza rispettare gli obblighi informativi dettati dal Ccnl. E aveva perciò dato corso a un'azione legale per condotta antisindacale. La Corte d'Appello ha ribadito che i rilievi fatti erano in parte fondati e ha quindi ordinato la rimozione degli effetti con l'avvio della procedura informativa prevista dai commi 1 e 2 dell'art. 47 Legge 428/1990, oltre alla pubblicazione del provvedimento sulle bacheche aziendali in luogo accessibile a tutti per la durata di un mese. Banca per lo Sviluppo è stata anche condannata al pagamento delle spese legali, pari a 5.000 euro. Fabi canta vittoria «Dopo tre anni - è il commento del segretario nazionale della Fabi, Luca Bertinotti - i giudici hanno riconosciuto pienamente le nostre tesi. Il giudizio d'appello ha confermato la condotta illegittima dell'azienda, assistita da Federcasse, riconoscendo che è stata inflitta un'ingiusta penalizzazione a tutti ilavoratori di Banca Romagna Cooperativa». Giorgio Urbinati, segretario provinciale di Fabi Rimini, aggiunge: «Questa vittoria è solo giustizia verso i colleghi, ingiustamente penalizzati nello stipendio e non solo, e non può essere strumentalizzata dalle Bcc limitrofe come ulteriore problema per la ricollocazione sul territorio degli sportelli romagnoli di Banca Sviluppo.
Questo ritorno degli sportelli passa invece da una riforma del credito cooperativo che stenta a partire». Infine, sottolinea che «le divisioni politiche all'interno della Federazione regionale delle Bcc emliano-romagnole non devono essere un costo imputabile ai colleghi».
Corriere Romagna Forli'-Cesena 06-lug-2018
FABI 3
art
Iccrea, Fabi: sentenza Bologna riapre trattative Banca Sviluppo
Roma, 5 lug. (askanews) – La Banca per lo Sviluppo (gruppo Iccrea) “dovrà riaprire le trattative sindacali sul passaggio dei lavoratori della ex-Banca Romagna Cooperativa”. Lo afferma la Fabi, sottolineando che la decisione è stata presa dalla Corte d’appello di Bologna che, nel confermare la sentenza del tribunale di Forlì, “ha riconosciuto le ragioni della Fabi vittima di comportamento antisindacale da parte della banca”. La questione era stata sollevata dalla Fabi con un ricorso nel 2015. La Banca Romagna Cooperativa, “all’epoca in liquidazione coatta amministrativa, aveva violato gli obblighi informativi previsti dal contratto nazionale e attuato un trasferimento d’azienda, con il passaggio dei lavoratori a Banca per lo Sviluppo (gruppo Iccrea)”. Il trasferimento
“era stato deciso sulla base di un accordo stipulato solo con altre organizzazioni sindacali senza rispettare gli obblighi informativi”. L’accordo, non firmato dalla Fabi, “stabiliva un passaggio dei lavoratori all’azienda acquirente con un taglio degli stipendi del 40%”. La Corte d’appello di Bologna “ha ribadito l’antisindacabilità della condotta”. La sentenza di secondo grado conferma quella del tribunale di Forlì del 24 gennaio, contro la quale la Banca per lo Sviluppo aveva presentato l’appello. “Dopo tre anni – sostiene il segretario nazionale della Fabi, Luca Bertinotti – il giudice ha riconosciuto pienamente le nostre tesi. Il giudizio d’appello ha confermato la condotta illegittima dell’azienda, assistita da Federcasse, e la conseguente penalizzazione inflitta a tutti i lavoratori di Banca Romagna Cooperativa”.
ASKANEWS.IT 05-lug-2018
WEB 4
art
Ex Banca Romagna Cooperativa, la sentenza riapre l'accordo che tagliò gli stipendi
Banca per lo Sviluppo (gruppo Iccrea) dovrà riaprire le trattative sindacali sul passaggio dei lavoratori della ex Banca Romagna Cooperativa. Lo ha stabilito mercoledì la Corte d’appello di Bologna che, nel confermare la sentenza del Tribunale di Forlì, ha quindi riconosciuto le ragioni della Fabi "vittima di comportamento antisindacale da parte della banca". La questione era stata sollevata dalla FABI nel 2015 con un ricorso curato dall’avvocato Paolo Berti. La Banca Romagna Cooperativa - Credito Cooperativo Romagna Centro e Macerone, all’epoca in liquidazione coatta amministrativa, aveva violato gli obblighi informativi previsti dal Contratto Collettivo Nazionale del Credito Cooperativo e attuato un trasferimento d’azienda, con il passaggio dei lavoratori a Banca per lo Sviluppo della Cooperazione di Credito Spa (gruppo Iccrea). Il trasferimento era stato deciso sulla base di un accordo stipulato solo con altre organizzazioni sindacali senza rispettare gli obblighi informativi dettati dal Contratto stesso. L’accordo in questione, non sottoscritto dalla FABI, stabiliva un passaggio dei lavoratori all’azienda acquirente con un taglio degli stipendi del 40%. La Corte d’Appello di Bologna ha ribadito
"l’antisindacabilità della condotta", "ordinando a Banca per lo Sviluppo della Cooperazione di Credito Spa la rimozione degli effetti con l’avvio della procedura informativa prevista dai commi 1 e 2 dell’art. 47 legge 428/1990 e la pubblicazione del provvedimento sulle bacheche aziendali in luogo accessibile a tutti per la durata di un mese". Inoltre, la Banca è stata condannata al pagamento delle spese legali (5mila euro). La sentenza di secondo grado conferma quella del Tribunale di Forlì dello scorso 24 gennaio, contro la quale Banca per lo Sviluppo aveva presentato l’appello. Soddisfatta la Fabi: “Dopo tre anni – ha commentato il Segretario nazionale Luca Bertinotti - il giudice ha riconosciuto pienamente le nostre tesi. Il giudizio d’appello ha confermato la condotta illegittima dell’azienda, assistita da Federcasse, e la conseguente penalizzazione inflitta a tutti i Lavoratori di Banca Romagna Cooperativa”.
CESENATODAY.IT 05-lug-2018
WEB 5
art
Trasferimenti Consultazioni obbligatorie
È condotta antisindacale disattendere gli obblighi informativi a favore delle rappresentanze sindacali, previsti dal Ccnl per il passaggio dei lavoratori a seguito di trasferimento d'azienda. Lo stabilisce la corte d'appello di Bologna nell'ordinanza di ieri che conferma la sentenza del tribunale di Forlì che aveva riconosciuto le ragioni della Fabi (Federazione autonoma bancari...