Capitolo I
IL CORPO UMANO E
IL BENESSERE TERMOIGROMETRICO
1.1 Introduzione
Il livello di qualità della vita si sta avviando verso standard sempre più elevati , pertanto richiede la definizione estremamente puntuale dei requisiti microclimatici atti a garantire , negli spazi in cui l’uomo vive e lavora , condizioni di benessere termoigrometrico sia globale sia locale . La sensazione di benessere è strettamente legata alla produzione di calore metabolico , allo scambio di energia con l’ambiente ed alle conseguenti variazioni fisiologiche e di temperatura del corpo . Nel campo degli ambienti moderati le Norme Internazionali ASHRAE Standard 55/1992 [1] e ISO 7730/1994 [2] forniscono i limiti e le raccomandazioni a cui attenersi affinché si ottengano le condizioni di benessere . La UNI EN ISO 7730 , relativa alle condizioni di benessere termoigrometrico in ambienti termici moderati , si basa su un modello statico che vede gli occupanti di un ambiente come soggetti passivi di scambio termico . Negli ultimi anni si stanno sviluppando modelli adattivi , nei quali l’occupante di un edificio interagisce a tutti i livelli con l’ambiente , attraverso azioni che gli consentono di creare le condizioni per il raggiungimento della soddisfazione dei confronti del microclima , attuando un processo di adattamento che consiste in una graduale diminuzione delle reazioni individuali agli stimoli ambientali . L’introduzione della ISO-DIS 7730/2003 [3] , revisione della normativa vigente , suggerisce di suddividere gli ambienti termici in più categorie , distinguendo più condizioni limite di accettabilità . Tuttavia , poiché nessuno dei modelli adattivi proposti in letteratura ha trovato conferme e consensi , la revisione si occupa dell’adattamento solo in modo generico ed informativo . Numerosi studi e ricerche sono pertanto attualmente in corso , a supporto dei modelli adattivi , al fine di poter tradurre in indici quantitativi le azioni che il soggetto può mettere in atto per migliorare le proprie condizioni di comfort .
1.2 La termoregolazione del corpo umano
Il corpo umano trasforma l’energia potenziale chimica contenuta in cibi e bevande in altre forme di energia , con forte prevalenza di quella termica . Tali trasformazioni costituiscono il metabolismo , un processo di trasformazione di natura esoenergetica . Il metabolismo può essere definito come quantità di energia chimica su unità di tempo trasformata in potenza termica e lavoro per unità di tempo , ed essere espresso in watt . Nel caso in cui la quantità di energia metabolica non sia uguale a quella ceduta all’ambiente sotto forma di energia termica o lavoro , allora risulterebbe un accumulo ( se maggiore ) , o una perdita ( se minore ) di energia del corpo , con conseguente aumento o diminuzione della temperatura corporea . La funzione di mantenere quasi isotermo il nucleo del corpo , a una temperatura di circa 37 °C , è delegata al sistema di termoregolazione . Il corpo umano può considerarsi composto di due zone caratterizzate da temperature diverse : un esterna , la pelle , e una interna che comprende gli organi vitali . Mentre la temperatura della zona interna è costantemente pari a 37 °C circa , la temperatura della zona esterna che viene definita temperatura della pelle , può ammettere oscillazioni più ampie entro valori limite . Nel sistema di termoregolazione , i recettori termici sono dei veri e propri sensori che reagiscono sia alle basse , sia alle alte temperature secondo meccanismi differenti ; i recettori sono terminazioni nervose che inviano segnali alla regione del cervello responsabile della termoregolazione , chiamata ipotalamo . Affinché si possa mantenere l’omeotermia del corpo esistono due tipi di termoregolazione :
• vasomotoria . • comportamentale .
L’energia termica generata all’interno del corpo umano viene dispersa nell’ambiente essenzialmente attraverso la pelle , sia per convezione e irraggiamento ( dovute a una differenza di temperatura tra pelle e aria circostante il corpo , e pelle e temperatura media radiante delle pareti che circondano il corpo ) sia per evaporazione . La termoregolazione vasomotoria interessa i capillari superficiali : questi , aprendosi ( vasodilatazione in ambienti più caldi ) o chiudendosi ( vasocostrizione in ambienti più freddi ) , incrementano o impediscono l’afflusso di sangue . Altri meccanismi sono attuati per assicurare l’omeotermia del corpo in caso di freddo : il brivido , cioè
l’attivazione di alcuni gruppi muscolari , comporta un aumento del metabolismo senza la cessione di energia meccanica all’ambiente ; in casa di caldo : la sudorazione ricopre la pelle di un sottile film di soluzione acquosa che in parte si trasforma in vapore nell’aria , sottraendo calore alla superficie del corpo umano .
Figura 1.1 - Schema a blocchi del sistema di termoregolazione dell’uomo .
1.3 Il metabolismo del corpo umano
Il metabolismo è costituito da innumerevoli trasformazioni chimiche che risiedono nel corpo umano . I processi metabolici sono processi di ossidazione che risultano , come sopra , esoenergetici ; l’energia potenziale chimica degli alimenti si trasforma :
• in energia termica ;
• in energia elettrica ( impulsi nervosi ) ; • in energia meccanica ( attività muscolare ) ; • in energia potenziale chimica .
L’energia meccanica , quella elettrica e quella chimica si trasformano poi comunque in energia termica . Quest’ultima viene quindi dispersa nell’ambiente circostante , o sotto forma di lavoro meccanico , o di calore dissipato .
Gruppi muscolari Termorecettori Stimoli Vasocostrizione Vasodilatazione Capillari periferici Ghiandole sudorifere Sudore Brivido Omeotermia Ipotalamo
Figura 1.2 -Schema a blocchi delle trasformazioni energetiche nell’organismo .
1.4 Il corpo umano come macchina termica e benessere termoigrometrico
Il corpo umano è quindi assimilabile ad una macchina che scambia con l’esterno : in condizione di omeotermia , l’energia prodotta da un individuo deve essere pari all’energia scambiata con l’ambiente sotto forma di calore o lavoro . E’ quindi possibile effettuare il seguente bilancio :
M dt dG
N = + ( 1.1 )
dove “ N ” è l’apporto di energia chimica che si introduce con il cibo , “ M ” è il calore che viene prodotto ( Flusso Metabolico ) è “ dG/dt ” è l’accumulo . E’ noto che il flusso metabolico è derivabile tramite la seguente relazione :
b
M L Q
M = + + ( 1.2 ) dove “ Q ” è la potenza scambiata per effettuare attività non basali che non comprendono lavoro verso l’esterno ( come ad esempio le attività cerebrali ) , “ L ” è il
lavoro scambiato con l’esterno e “ Mb ” è il metabolismo basale . Si giunge alla
conclusione che la temperatura del corpo umano dipende dalla differenza tra la potenza prodotta e quella scambiata con l’esterno :
dt dT C Q
QPRODOTTO − CEDUTO = ⋅ ( 1.3 )
Per avere condizioni di benessere termoigrometrico tale differenza deve essere pari a zero . Lavoro Metabolismo Energia elettrica Energia termica Alimenti Energia chimica Energia meccanica Lavoro Lavoro
1.5 Il corpo umano come macchina termica
I modi in cui il corpo umano scambia calore con l’esterno sono molteplici e si possono dividere in “ scambio sensibile ” e “ scambio latente ” . Si riporta in seguito uno schema esemplificativo di tali modalità :
Figura 1.3 – Modalità di scambio di calore tra corpo umano e ambiente .
Seguendo la logica della precedente suddivisione si ha :
Scambio latente :
Si può effettuare una ulteriore suddivisione tra flusso termico ceduto dal corpo per convezione e flusso termico ceduto per irraggiamento . Nel primo caso la potenza termica , in watt , scambiata con l’ambiente ( °C ) può essere espressa con la relazione :
(
aria pelle)
corpo conduttivo
convettivo S T T
Q =α ⋅ ⋅ − ( 1.4 )
Convezione Aria (Taria)
SENSIBILE Scambi polmonari ( respirazione ) Irraggiamento Oggetti ( T 4media radiante ) SENSIBILE Evaporazione ( Qev ) LATENTE Sole (ws) Conduzione (Τp)
( E’ in genere trascurabile ) SENSIBILE
Dipende dalla velocità dell’aria Aumenta con la presenza di abiti : Scorpo = fv⋅ Scorpo-nudo
Se il corpo è vestito si assume la media tra “ Tpelle” e “ Tvestiario”
Per quanto riguarda il flusso termico ceduto per irraggiamento si fa l’ipotesi che il corpo umano sia un corpo grigio contenuto all’interno di una cavità ( che in realtà è l’ambiente ) assimilabile ad un corpo nero :
Figura 1.4 – Modello di corpo grigio ( uomo ) all’interno di una cavità assimilabile ad un corpo nero ( ambiente ) .
Il concetto di base è quello di sfruttare l’analogia elettrica per ottenere una relazione che leghi il flusso termico scambiato ai parametri del corpo umano e dell’ambiente . In generale il calore scambiato per irraggiamento e dato da :
(
i i)
i
i A I J
Q& = ⋅ − ( 1.5 )
Figura 1.5 – Radiazione incidente ed uscente su una superficie infinitesima “ dA ” . n i’λ dA I J P
Ambiente ( Corpo Nero ) Uomo
( Corpo Grigio)
Energia per unità di tempo che arriva sull’ i-esimo corpo . Radiosità
i I =π ⋅
Radiazione uscente dalla semisfera che la contiene .
Si effettua la seguente scomposizione : ) ( ) (EMISSIONE i RIFLESSIONE i iλ = λ + λ ( 1.7 ) dalla quale integrando si ottienine :
(
1)
JT
I =∈⋅σ ⋅ 4 + −∈ ⋅
( 1.8 ) che porta all’analogia elettrica :
[
]
[
V V]
ANALOGIA ELETTRICA R 1 I I T A 1 A Q i i i i i i i → ⎪ ⎪ ⎭ ⎪⎪ ⎬ ⎫ − ⋅ = − ⋅ ⋅ − ∈ = 1 2 4 σ & ( 1.9 )Si ottiene così per un nodo generico :
Figura 1.6 – Risultato dell’analogia elettrica per un nodo generico .
Nel caso specifico del corpo umano rispetto all’ambiente si ha lo schema della figura seguente :
Figura 1.7 – Risultato dell’analogia elettrica per il caso specifico di scambio tra uomo ed ambiente . Q1 σ ⋅ T14 1 1 1 1 ε ε ⋅ − A termine e Questo dovuto al fatto che il corpo non e nero
Ambiente ( Corpo Nero ) Uomo σ ⋅ Tmr4 σ ⋅ Tp4 mr p F A1⋅ − 1 p p p A ε ε ⋅ − 1
Nel caso in esame è possibile “ linearizzare ” la formula come segue :
(
media radiante pelle)
corpo nto irraggiame nto irraggiame S T T Q =α ⋅ ⋅ − − ( 1.10 )
dove “ Fi ” sono i fattori di vista . Si possono unire le due precedenti relazioni ed
ottenere lo scambio sensibile totale :
(
media radiante pelle)
conduttivo corpo(
aria pelle)
corpo nto irraggiame
s S T T S T T
Q =α ⋅ ⋅ − − +α ⋅ ⋅ − ( 1.11 )
(
irraggiamento conduttivo)
corpo(
o pelle)
s S T T Q = α +α ⋅ ⋅ − ( 1.12 ) dove :
(
)
(
)
conduttivo nto irraggiame aria conduttivo radiante media nto irraggiame o T T T α α α α + ⋅ + ⋅ = − ( 1.13 )La temperatura appena definita è detta “ Temperatura Operante ” e si tratta di una temperatura media pesata della temperatura dell’aria e delle pareti pesate sui rispettivi “
αconduttivo ” e “ αirraggiamento ” . In certi casi si tiene anche conto anche dell’irraggiamento solare diretto :
(
irraggiamento conduttivo)
corpo(
o pelle)
dincidenza incidentes S T T a S w
Q = α +α ⋅ ⋅ − + ⋅ ' ⋅ ( 1.14 )
(
irraggiamento conduttivo)
corpo(
o pelle)
s S T T Q = α +α ⋅ ⋅ * − ( 1.15 ) dove : pelle incidenza d conduttivo nto irraggiame incidente o o S S w a T T* ⋅ ' + ⋅ + = α α ( 1.16 ) Scambio latente :
Anche in questo caso si effettua una suddivisione tra flusso termico ceduto dal corpo per evaporazione cutanea e flusso termico dovuto alla sudorazione . Il primo contributo è dovuto alla traspirazione ( fenomeno di diffusione del vapore d’acqua attraverso la pelle verso l’ambiente ) ed è calcolabile per mezzo della seguente relazione :
Coeff. di assorbimento . i n i i radiante media F T T =
∑
⋅ = − 1(
vapore aria saturazione pelle)
vestiti evaporante pelle ev r S f p p Q = ⋅π ⋅ ⋅ ⋅ − − − ( 1.17 )mentre il secondo è dovuto alla sudorazione ( la secrezione da parte delle ghiandole sudoripare , controllate dall’ipotalamo , di una soluzione acquosa di cloruro di sodio che , attraverso i pori , raggiunge la superficie esterna della pelle ) ed è dato da :
(
aria pelle)
vestiti s ev r k S f x x Q = ⋅ ′⋅ ⋅ ⋅ − ( 1.18 ) 1.6 Il comfort termicoÈ definito come lo stato psicofisico in cui il soggetto esprime soddisfazione nei riguardi del microclima , oppure la condizione in cui il soggetto non sente alcuna sensazione di caldo o freddo ( condizione di neutralità termica ) . Si utilizza il comfort termico globale per studiare il comportamento del corpo nel suo complesso , mentre invece si utilizza il comfort termico locale per studiare il comportamento di specifiche zone del corpo . Affinché venga assicurato il comfort termico globale è necessario che l’energia interna del corpo umano rimanga in condizione di equilibrio ; quindi , nell’equazione che esprime il bilancio termico del corpo , il termine che esprime l’accumulo dovrà essere nullo . Al fine di valutare l’influenza di un presunto scostamento delle condizioni che realmente sono riscontrate in un ambiente con quelle di comfort globale , sono utilizzabili i cosiddetti indici di discomfort globale ( per discomfort si intende una qualsiasi situazione di disagio che provoca condizioni di malessere psico-fisico ) , studiati appositamente per fornire lo stesso valore per tutte le combinazioni delle variabili che danno uguali sensazioni termiche . Gli indici di disconfort sono divisi in due categorie : quelli di sensazione e quelli di temperatura . Attualmente il metodo più
Coefficiente di vestiario Permeabilità della pelle
Calore di evaporazione
Compreso tra “ 0 ” e “ Tp ”
Coefficiente di trasporto di massa Calore di evaporazione
nel far dare un voto sulle condizioni di benessere ad un gruppo di persone in funzione di vari parametri :
(
T ,T , ,v ,w,vestiario ,K)
fVMP = ambiente media−radiante ϕ aria i ( 1.19 ) La valutazione viene data in base alla scala seguente :
SENSAZIONE VOTO Molto Caldo + 3 Caldo + 2 Leggermente Caldo + 1 Benessere 0 Leggermente Freddo - 1 Freddo - 2 Molto Freddo - 3
Tabella 1.1 – Scala ASHRAE ( American Society of Heating Refrigerating and Air-Conditioning Engineers ) per la misura della sensazione termica .
In base alle statistiche che si possono ottenere dalla prova effettuata si ottiene una curva dalla quale si estrae la temperatura di progetto , ossia la temperatura alla quale è minima la percentuale delle persone insoddisfatte .
Figura 1.8 – Grafico dal quale si ricava la temperatura di progetto ( minima percentuale di persone insoddisfatte ) .
Per garantire il comfort e determinare le condizioni di progetto si può anche cercare di trovare una temperature equivalente ( al variare di temperatura , velocità dell’aria e
+ 0.5 - 0.5 0 5 % 10 % P.M.V. P.P.D. Zona di comfort ( Parametri di progetto )
umidità relativa ) alla quale le persone sono in condizioni di benessere : per fere questo si possono usare due camere nelle quali è possibile modificare alcune variabili :
Figura 1.9 – Modalità e parametri per il calcolo della temperatura equivalente .
Viene fatta variare “ Ta ” finché le persone presenti nella camera di riferimento non
sostengono di essere nelle stesse condizioni della camera di misura . La temperatura equivalente è , quindi , data da queste temperature della camera di riferimento ed è funzione delle tre variabili menzionate :
(
, a,ϕ)
e
equivalent f V T
T = ( 1.20 ) Questo ha portato alla determinazione della temperatura effettiva con il metodo americano ASHRAE o metodo CARRIER . L’indice di temperatura è basato sul concetto di temperatura equivalente, comunemente chiamato temperatura effettiva ET ( alla base della norma ASHRAE 55/92 ) .
La persona esprime un giudizio rispetto alla stanza precedente
Camera di riferimento Camera di misura
La persona viene fatta accomodare ed acclimatare qui dentro
Costanti Varia = 0 m/s
ϕ = 100 %
Variabile Taria = Tmedia radiante
Variabili Varia
ϕ Taria = Tmedia radiante