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0504CGEB RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA

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Academic year: 2022

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0504CGEB

RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA

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Progetto per il Concorso Internazionale di Idee “Area del Mercatale”

Abbiamo interpretato gli argomenti chiave del concorso di idee per la sistemazione dell’area del Mercatale della città di Urbino con un progetto che si sviluppa su tre piani d’intervento:

1- la riorganizzazione stradale della piazza, privilegiando la mobilità pedonale insieme a quella dei mezzi pubblici;

2- un gioco di rimandi estetico-simbolici attraverso un richiamo alla centralità della città

“moderna” in epoca rinascimentale;

3- la sistemazione della cornice paesaggistica attraverso un’analisi storico-morfologica del territorio.

1- UNA NUOVA VIABILITA’

Soluzioni progettuali volte a ridurre il trasporto turistico e cittadino verso la Piazza del Mercatale sono già state al centro del dibattito urbanistico del comune di Urbino, come si evince dal progetto guida del Mercatale redatto dall’arch. G. De Carlo ed allegato alla documentazione del presente bando di concorso. Il progetto con data 1994 prevedeva la realizzazione di un parcheggio a lunga sosta per 340 auto nei pressi della stazione ferroviaria e la realizzazione di una funicolare a cremagliera che dalla stazione

raggiungerebbe il parcheggio del Mercatale. Dette soluzioni ancora attuali, se realizzate, potranno ridurre notevolmente il traffico di ogni categoria di veicoli che attualmente gravita sull’area del Mercatale. Ciò permetterebbe di eliminare lo stazionamento delle auto e degli autobus sul piano di superficie del parcheggio sotterraneo, aprendo in tal modo la via ad una progettazione di riqualificazione dell’intera area del Mercatale.

Eliminato il transito e lo stazionamento sul piano di superficie dell’autorimessa, rimarrà in uso il parcheggio sotterraneo agibile tramite le già esistenti rampe di accesso, con la possibilità per i visitatori di raggiungere la sovrastante Piazza del Mercatale tramite le scale attualmente posizionate ai quattro lati dell’autorimessa. Oppure – come prevede il nostro progetto – tramite ascensore o scale mobili, la cui uscita l’abbiamo collocata lungo il lato destro del viale alberato che fronteggia il Borgo del Mercatale. Tale strada

costeggiante il caseggiato a schiera del borgo (posto a valle del colle delle Vigne), sarà l’unico percorso carrabile che consentirà di raggiungere la Porta Valbona, tramite la quale si accede al centro storico in corrispondenza di via Mazzini. Prevediamo pertanto che il transito interno alle mura cittadine debba essere regolato limitandone l’accesso. Per cui tale accesso dovrebbe essere consentito ai soli mezzi autorizzati, quali i mezzi privati dei residenti del centro storico, gli autobus urbani di linea e i bus navetta.

Percorrendo la strada fino allo spazio antistante Porta Valbona, restituita al rango di ingresso principale della città, il percorso termina con un notevole allargamento della carreggiata, adatto a disporvi una rotatoria mediante la quale i veicoli, giunti fino alle mura della città, possano facilmente invertire la direzione di marcia.

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Orientandoci con lo sguardo verso Porta Valbona, sulla destra della carreggiata sarà necessario predisporre alcuni posti di parcheggio per disabili e per sosta breve dei mezzi privati. Mantenendo il medesimo punto di orientamento visivo, sul lato di sinistra della strada (fronteggiante il borgo) prevediamo che possa essere allestita una corsia per autobus, siano essi di trasporto urbano o turistico.

La pavimentazione del marciapiede del Borgo, delle corsie, del viale alberato e della piazza antistante Porta Valbona, manterrà senza interruzioni un’unica quota. Come materiale di pavimentazione prevediamo dei sanpietrini non cementati ma allettati su un substrato drenante. La corsia stradale sarà delimitata rispetto alla parte pedonale mediante l’utilizzo di dissuasori in massello di travertino.

Nella prospettiva di una accresciuta centralità strategica e di scambio che l’area del Mercatale andrà assumendo, e quindi dovendo soddisfare maggiori esigenze collettive e individuali del pubblico che vi afferisce, si è pensato che la palazzina della Polizia Stradale, dismessa l’attuale funzione, possa diventare il luogo principale di accoglienza del Borgo Mercatale. Questo, per consentire di collocare al suo interno una biglietteria, l’ufficio del turismo, un’area bar e ristoro e i principali servizi igienici o di altro genere.

N.B.: nei capitoli successivi (2 e 3) tratteremo degli ampi interventi estetico-simbolici e paesaggistici da eseguire ai lati di questa arteria.

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2- DAL DISORDINE ALL’ORDINE: “IL GIARDINO IDEALE”

Il nostro progetto intende dare un particolare risalto iconico alla zona centrale di Piazza del Mercatale, cioè quell’area a forma trapezoidale di circa 3000mq, consistente nel piano di superficie della già citata autorimessa, posta sul lato destro del viale.

Abbiamo quindi immaginato la trasformazione di questo spazio centrale del Mercatale in un "giardino rinascimentale" sul modello topografico – ovviamente in scala molto ridotta – della città friulana di Palmanova. Infatti essa fu l'esito finale, ex novo, di una lunga e intensa riflessione urbanistica cominciata già nel primo Rinascimento italiano sulla

configurazione di una desiderabile "città ideale". La ricreazione, benché sui generis, di tale spazio è un evidente richiamo linguistico al dipinto tardo-quattrocentesco di anonimo, universalmente noto come Città ideale, conservato nell'urbinate Museo Nazionale delle Marche. Un richiamo tutt’alto che casuale, giacché nel bellissimo dipinto vi è armonizzato, ovviamente in forma simbolica, l'insieme del sapere umanistico sviluppatosi nell'ambito della corte ducale di Federico da Montefeltro, la quale fu, notoriamente, l'epicentro rinascimentale di scambi culturali a livello europeo.

L'impianto planimetrico di questo spazio focalizza, con un’inquadratura ottica ristretta, una topografia a sviluppo geometrico esagonale e concentrico. È una miniaturizzazione

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allegorica della città di Palmanova, per l’appunto, nella forma di un insieme di aiuole, il cui schema planimetrico dà luogo, in maniera analoga, a vari percorsi segmentati

accompagnati da differenti colture vegetali. Un luogo dove, tra artificiale e naturale, ognuno può mettersi in gioco inoltrandosi tra aromi, forme e colori di una vegetazione ponderatamente selezionata: una sinestesia che impegna vista e olfatto. Infine,

pedissequamente alla città friulana, al centro del giardino vi si ritroverà una piccola piazza esagonale. L'idea di questo particolarissimo giardino, sviluppata attraverso calcoli e riduzioni di scala, è emersa ripercorrendo gli studi storico-teorici sull'arte italiana del francese André Chastel, il quale ha definito "Rinascimento matematico” l’elevato tenore culturale di Urbino all’epoca di Federico.

3- LE TIPOLOGIE DI VERDE

Abbiamo dedicato molta attenzione all’ampia cornice paesaggistica dislocata in area collinare alle spalle del Borgo del Mercatale e oltre. Un’area che comprende il Giardino delle Vigne disposta in maniera naturale come punto d’osservazione a volo d’uccello sulla sottostante grande Piazza del Mercatale, e principalmente sul Giardino del

Mercatale, epicentro paesaggistico che definiamo “giardino ideale”. Abbiamo soprattutto ipotizzato che tutta l’ampia area del Mercatale debba svolgere la funzione di tessuto connettivo, provvedendo a collegare e armonizzare le architetture monumentali che si affacciano in zona. Naturalmente, l’intera area dell’intervento è suddivisa e si diversifica secondo le funzioni e le caratteristiche morfologiche del terreno.

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Quindi abbiamo individuato principalmente le seguenti tipologie di vegetazione:

- il verde del sopra citato Giardino del Mercatale che rievoca nel tracciato geometrico delle forme “la città ideale”

- il verde di rispetto lungo le mura urbiche

- Il verde del Giardino delle Vigne che con i suoi “lacci” va a collegare la Fortezza Albornoziana

3.1- Il Giardino del Mercatale (il “giardino ideale”)

Lo studio attento del clima, grazie ai rilievi dell’osservatorio Serpieri, ci ha dato notizia dell’innalzamento medio della temperatura atmosferica; questo aspetto, ci ha portato a scegliere piante che possano sopportare i rigori invernali, le quali – tra l’altro – non si discostano troppo dalle selezioni rinascimentali classiche. Ci è stato possibile recuperare, anche se parzialmente, la conoscenza di queste piante, grazie anche agli studi condotti per il restauro del giardino “pensile” del Palazzo Ducale, individuando perciò il gusto dei duchi di Montefeltro.

Cominciamo quindi col dire che, per le bordure sempreverdi, proponiamo di inserire due specie: il profumato mirto tarantino e il rosmarino prostrato, tutti e due rigorosamente tolettati, impiantati al posto del tradizionale bosso, vista l’enorme problematica insorta negli ultimi anni in seguito al forte attacco di piralide che lo distrugge totalmente. Le due essenze – mirto di tarantino e rosmarino prostrato – ci ricordano l’utilizzo rinascimentale degli aromi e delle fragranze e delle specie facilmente plasmabili con la potatura che essi sopportano facilmente, oltre ad essere molto resistenti alle malattie e abbastanza longevi nel tempo. Le due specie, insieme al prato e ai pochi alberetti di nocciolo (che ricordano i boschi esterni a Urbino), il melograno che richiama le granate di Federico da Montefeltro (da lui tanto amate), e di alloro (come i festoni che arricchivano il Palazzo al tempo del Duca), costituiranno nell’insieme un gioco di “verdi” molto interessante. I colori proposti sono pochi e determinati da materiali vivi e materiali morti. I primi, cioè i materiali vivi, saranno composti da specie fiorifere delle bulbose (gigli, tulipani, narcisi, crochi), da erbacee perenni (margherite, campanule, garofanini, viole , primule e tagete), e da cespugliose come le rose. I secondi, cioè i materiali morti, saranno costituiti da ghiaietto rosa/rosso del marmo triturato “Verona”. Questa alternanza di varietà tonale e materiale sottolinea sul terreno i passaggi principali e i luoghi di maggior aggregazione come piazzette e punti di ristoro con tavoli e sedute; riteniamo indispensabile l’utilizzo di

pensiline costituite da pannelli solari con duplice funzione, ombra di giorno e illuminazione nelle ore notturne. Qui vi saranno installate anche panchine “intelligenti”, munite di

attacchi per ricaricare e collegare apparecchiature Wi-Fi.

Come si nota in pianta, il Giardino del Mercatale è tagliato diagonalmente da un percorso ombreggiato da volte a botte coperte da glicine spogliante le cui infiorescenze ricordano i grappoli dell’uva, sottolineando vivacemente la stagione della primavera. Tale percorso svolge il ruolo fondamentale di collegamento tra Piazza del Mercatale, il Giardino delle Vigne e la Fortezza Albornoziana.

- La tecnica costruttiva del Giardino del Mercatale

Le aiuole saranno realizzate con un bordo in ferro “Corten” di altezza 50 cm e tale bordatura andrà a regimentare tutte le aiuole compresa la piazza esagonale, mentre i percorsi radiali, quelli trasversali e quelli secondari, manterranno la pavimentazione esistente.

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Il sottosuolo delle aiuole così contornate verrà opportunamente impermeabilizzato e ricoperto di terreno vegetale. Come già accennato, ai bordi di tutte le aiuole verrà piantata una siepe (mirto tarantino o rosmarino) tolettata ad una altezza non superiore ai 40 cm.

All’interno, alcune aiuole saranno seminate a prato e rese agibili ai visitatori mentre quelle più piccole saranno bordate con una siepe di mirto tarantino o sistemate con ghiaietto triturato.

Il Giardino, sotto l’aspetto manutentivo, è stato progettato per essere autosufficiente sia dal punto di vista idrico che dal punto di vista energetico.

Il giardino verrà, per comodità costruttiva, diviso in 6 settori indipendenti ed autonomi: le aiuole più piccole, all’interno del settore, conterranno in appositi recipienti la riserva idrica sufficiente per l’irrigazione del settore. I suddetti recipienti verranno nascosti alla vista da una guaina termica e dal ghiaietto rosa/rosso di marmo di Verona. Nella stagione estiva è possibile che l’acqua nei recipienti del settore non sia sufficiente, quindi, tramite pompe elettriche ad immersione, l’acqua verrà richiamata dalle cisterne più grandi poste nel terreno antistante la cosiddetta Data, cioè le antiche stalle ducali che si affacciano sulla Piazza del Mercatale. Dette cisterne saranno alimentate, per l’appunto, dall’acqua piovana proveniente dal tetto della Data.

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L’illuminazione notturna e l’elettricità per il funzionamento delle pompe ad immersione verranno garantite da un numero calcolato di pannelli solari sistemati nelle già descritte piazzette del giardino, fungendo anche da gazebo ombreggiati nelle ore calde del giorno.

Sarà necessaria la presenza di un solo operatore per il controllo, per garantire l’efficienza dei suddetti sistemi e per la cura settimanale del verde.

- Gli arredi

Abbiamo pensato a dei cachepot per gli alberetti posti nel cuore del giardino e in alcuni punti d’ingresso di esso, in modo da svolgere pure una funzione di arredo e di

segnaletica per il percorso dei sentieri.

Le panchine classiche in legno, solide e pesanti (cosiddette all’inglese) saranno sistemate lungo il giardino in luoghi ben precisi. In esse, infatti, sarà facile sistemare i supporti per alloggiare i contatti di ricarica e di collegamento di apparecchiature Wi-Fi.

3.2- Zona verde di rispetto

Davanti alla costruzione della Data e sotto le mura Urbinate verso la grande porta d’ingresso alla città, si vuole esaltare l’abitato, grazie alla formazione di un lungo prato curato. Esso accompagnerà i percorsi pedonali che attraversano esternamente il Giardino del Mercatale e che raggiungono la rampa, gli ascensori e la Biblioteca, e, dall’altro lato la Porta Valbona. Saranno un luogo di piacevole sosta per tutti e una cornice formidabile per le architetture. Inoltre il prato sarà posto soltanto su 30 cm di terreno sotto il quale sarà possibile alloggiare una serie di cisterne per la raccolta piovana che serviranno per irrigare gli stessi prati. Sono previsti, sopra questo prato, e in punti ben precisi che guardano gli ingressi principali, pochissimi esemplari di acero montano rosso (Acer pseudoplatanus purpureum), per non perdere la connotazione che si è voluta offrire al prato di dare risalto alle architetture. Il portamento maestoso ed elegante di questo acero (detto anche il re dei parchi), con il suo fogliame dai colori cangianti e le forme digitate, vogliono rendere ancor più accogliente il luogo.

3.3- Il Sistema Parco delle Vigne

Il “Colle delle Vigne” è una altura contrapposta alla città storica di Urbino. La collina è contenuta a valle dalla Piazza del Mercatale e dal compatto tessuto urbano del Borgo del Mercatale.

Tuttavia Il Colle delle Vigne si pronuncia timidamente nella scena urbana nelle vicinanze della Porta Valbona dove il lungo caseggiato si dirada subito dopo la palazzina della Polizia Stradale. Da qui una strada sale il colle dietro le case del Borgo per raggiungere la Casa delle Vigne. Proseguendo la via del Borgo a ridosso delle mura urbiche, tre annessi fatiscenti e di modeste dimensioni, insieme a tre ippocastani, impediscono parzialmente la vista sulla collina e sulle ripide mura urbiche, quelle che dalla Porta Valbona si inerpicano sino alla fortezza.

Il Colle delle Vigne acquista un significato preciso, e dunque non va cancellato, né

trasformato pesantemente, ma va rivisitato e mantenuto integrato ma ristrutturato, affinché

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possa dare visibilità a boschi che fin dai tempi del duca di Montefeltro aggredivano Urbino.

Il Colle necessita di una manutenzione straordinaria con interventi di messa in sicurezza degli alberi, di rinfoltimento del verde con specie autoctone e dal portamento maestoso, capaci di dare espressività al luogo mediante dei fogliami che nell’insieme offrano un’atmosfera amena e tranquilla, e non di abbandono.

Sarà necessario ripristinare i sentieri (o realizzare quelli previsti nel progetto guida del Parco delle Vigne che fu redatto dall’architetto De Carlo e dall’ arch. Paolo Spada, in collaborazione con l’Ufficio-urbanistica del Comune), dotandoli di panchine e illuminazione adeguata. Il tutto dovrà essere come un grosso filtro visivo tra la parte naturalistica e la parte disegnata e pensata.

3.4- Il Giardino delle Vigne

Il Parco delle Vigne e la Piazza del Mercatale, la Fortezza Albornoziana ed l’antistante Parco della Resistenza, saranno strettamente legate fra di loro, nonché collegate ai parcheggi limitrofi. Il Giardino delle Vigne si raggiunge tramite scale e sentieri, i quali, grazie al bianco della spirea in primavera, al rosa delle rose in estate, al giallo delle foglie in autunno, al rosso delle bacche in inverno, sottolineando durante la fioritura lo scorrere del tempo con l’alternarsi delle stagioni. I sentieri saranno rafforzati da piccoli

ciglionamenti per trattenere il terreno. Da lì, sarà possibile ammirare scorci scenografici di un paesaggio al tempo stesso costruito e naturale, antico e moderno. Il Giardino delle Vigne è parte integrante del Parco omonimo: la parte costruita e predisposta ai principali punti attrattivi e di collegamento, servirà – come già detto – anche da filtro tra la piazza del Mercatale e la parte del paesaggio in alto. Deve comunque svolgere un ruolo importante per introdurci gradatamente in un parco sempre più naturale e meno rifinito, ma non trascurato, e soprattutto degno di attenzioni.

Pianta del Giardino delle vigne

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Il primo tratto del Giardino delle Vigne è una doppia scalinata in materiale pregiato, magari in marmo o in altra pietra tipica Urbinate, facente molteplici funzioni: di accesso al giardino delle Vigne, al piccolo teatro all’aperto, o come punto d’osservazione con vista mozzafiato sul Palazzo Ducale e sulle mura della città. Del suggestivo sguardo sulla piazza e sul Giardino del Mercatale abbiamo già parlato. Risalendo passo dopo passo il pendio, si arriva al palco del teatro e alla gradinata per gli spettatori, realizzata in materiale più povero, come mattoni di terracotta o conci in pietra arenaria. E salendo ancora, i sentieri del Giardino arrivano ad essere in trita ghiaia, contenuti da cordoli. Il teatro che si viene a formare sfruttando l’orografia del terreno, diventerà anche il posto ideale per accogliere eventi temporanei, concerti e manifestazioni per un pubblico numericamente limitato, oppure, all’occorrenza, anche per un pubblico più numeroso che potrà essere dislocato nei sentieri che raggiungono la sommità del colle.

Inoltre, guardando dall’alto o dal basso l’andamento a guisa di laccio del Giardino delle Vigne, viene naturale immaginare i percorsi d’acqua che arricchivano e alimentavano i giardini del XV secolo. I cipressi colonnari e sempreverdi, inseriti ai vertici dei sentieri, avranno il compito di segnalare i luoghi principali a cui si arriva da qualunque parte si percorra il sentiero. I tigli, spontanei nelle catene boschive del centro Italia, svolgono un ruolo decisivo per il gioco cromatico che propongono durante le stagioni, come il verde brillante della chioma in primavera, il grigio scuro delle architetture arboree in inverno, e il giallo oro del fogliame in autunno. Nonché i profumi delle copiose fioriture in estate. Una vegetazione policroma e sensuale che, con i suoi chiaroscuri, ci stimola a passeggiare, a fare jogging, a contemplare la città, a immaginare la sua storia.

4- NOTIZIE TECNICHE DI MANUTENZIONE

Relativamente alla manutenzione sono state inserite specie di facile manipolazione, decorative e resistenti alle malattie, che però necessitano di cure annuali per poter mantenere l’aspetto gradevole secondo il nostro progetto.

a) La potatura da eseguire cade generalmente una volta all’anno; quella della fioritura estiva in febbraio-marzo; quella della fioritura invernale in aprile maggio.

b) La concimazione per aumentare le chiome e le fioriture e il controllo dell’irrigazione (per aumentare o rallentare i turni) sono le uniche attività consistenti.

c) La pacciamatura ridurrà la diserbatura. Le zone a prato sono limitate; di esse si consiglia una semente rustica adeguata al clima, nonché la ricarica di seme per controllare le malerbe in settembre; poi, variando i turni a seconda della stagione, si eseguirà il taglio e l’irrigazione

d) A tutte le piante sono assicurate le attenzioni necessarie al loro sviluppo grazie alla formazione di aiuole rialzate con quantitativo di terreno adeguato allo sviluppo ipogeo ed epigeo.

e) Le aiuole con bordure e marmo “Verona” nascondono un quantitativo di acqua per assicurare alle piante gran parte dell’irrigazione a goccia. Ma va tenuto conto che ciò non riuscirà a coprire totalmente il loro fabbisogno.

f) Per l’irrigazione dei prati si consiglia il metodo della subirrigazione al fine di ridurre lo spreco d’acqua.

g) Il Giardino delle Vigne necessita anche di controllo dei sentieri; il Parco delle Vigne, oltre allo sfalcio del prato spontaneo, ha bisogno annualmente di cure rivolte alla guida, alla messa in sicurezza, al corretto sviluppo degli alberi e al controllo degli attacchi patologici per una necessaria lotta agronomica o biologica.

N.B.: in buona sostanza, la manutenzione ornamentale sopra descritta ricalca tutte quelle regole che comunemente vanno eseguite in ogni parco o giardino destinati al pubblico.

Riferimenti

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