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COMUNE DI GATTICO-VERUNO - Prot del 03/12/2020 Tit VI Cl 9 Fasc

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Academic year: 2022

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(1)

Co C om mu un n e e p pr ro op po on ne en nt t e: e : Ga G at t ti t ic co o - - V V er e ru u n n o o

L L OT O TT TA A B B IO I O LO L OG GI IC C A A I I N N TE T EG GR R AT A TA A A A LL L LE E Z ZA A NZ N ZA AR R E E A A I I S S E E N N S S I I L L R R 7 7 5 5 / / 9 9 5 5

P P IA I A N N O O D D I I F FA A TT T TI IB BI IL LI IT À C CA A MP M PA AG GN N A A 20 2 0 2 2 1 1

E E R RE EL LA AZ ZI IO ON NE E A A TT T TI IV VI IT À 20 2 02 20 0

R

Reeffeerreennttee TTeeccnniicco o SScicienenttiiffiiccoo::

DDootttt.. FFoorr.. IIttalaloo BBererttoocccchihi

(2)

Referente Amministrativo del Comune Proponente:

Sindaco del Comune di Gattico - Veruno, Federico Casaccio

Comuni aderenti al progetto:

Arona, Bogogno, Borgo Ticino, Comignago, Gattico – Veruno, Oleggio Castello, Orta San Giulio.

In prima pagina, trattamento di un tombino da parte di un tecnico della ditta Sanatec srl il 25/06/2020.

Referente Tecnico Scientifico

Dott. For. Italo Bertocchi

(3)

INDICE

Premessa... 2

1.1 Sintesi dell’anno trascorso. ... 2

1.2 Aspetti climatici ... 4

1.3 Monitoraggio larvali ... 7

1.4 Monitoraggio zanzara tigre (Aedes albopictus) ... 9

1.5 Monitoraggio adulti ... 14

1.6 Trattamenti larvali focolai rurali ... 20

1.7 Trattamenti larvali focolai urbani di contrasto alla Aedes albopictus ... 20

1.8 Trattamenti adulticidi ... 24

1.9 BG Sentinel e monitoraggio malattie tropicali trasmissibili all’uomo ... 24

1.10 Attività divulgativa ... 24

1.11 Educazione ambientale ... 25

PARTE PRIMA: INQUADRAMENTO DELL'AMBIENTE E DEL TERRITORIO ... 26

2. Cenni preliminari sul territorio di progetto... 26

2.1 Ubicazione, estensione, confini, inquadramento amministrativo ed idrografico ... 26

2.2 Individuazione e caratterizzazione delle superfici di progetto ... 26

PARTE SECONDA: DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI ... 29

3. Interventi di controllo e monitoraggio del territorio ... 29

3.1 Interventi di monitoraggio delle popolazioni alate ... 29

3.2 Interventi di monitoraggio delle popolazioni larvali ... 30

3.3 Interventi di monitoraggio delle Aedes albopictus ... 31

4. Interventi di contrasto alle principali specie di Culicidi ... 31

4.1 Interventi larvicidi su focolai rurali ... 31

4.2 Interventi larvicidi urbani di contrasto alla diffusione di Aedes albopictus ... 32

4.3 Interventi di contrasto alle popolazioni allate ... 33

PARTE TERZA: GESTIONE DEL PROGETTO ... 35

5. Spese di gestione ... 35

6. Organizzazione del personale ... 36

7. Materiale da acquistare per la campagna di lotta ... 37

7.1 Strumentazione e materiale informatico ... 37

7.2 Attività di divulgazione e sensibilizzazione della popolazione ... 37

8. Quadro economico per la campagna 2021 ... 38

8.1 Affidamento ad IPLA S.p.A. ... 38

8.2 QUADRO ECONOMICO ... 39

(4)

P

REMESSA

Il territorio coperto dal progetto di lotta alle zanzare ha visto nel 2020 la partecipazione del Comune di Oleggio Castello e di Arona oltre ai comuni che già in precedenza aderivano, ovvero Gattico - Veruno (Comune capofila), Agrate Conturbia, Borgo Ticino, Bogogno, Comignago e Orta San Giulio. Questi due comuni però entreranno pienamente nel progetto solo a partire dall’anno 2021, in quanto nel 2020, sebbene presenti, avranno la rendicontazione dei costi sostenuti in modo autonomo. La loro presenza comporta già dall’anno 2020 un abbassamento dei costi generali di progetto, anche rispetto a quanto preventivato.

Per tenere conto di quanto sopra, la presente relazione ricomprende anche le attività svolte nei Comuni di Arona ed Oleggio Castello, attività che è risultata essere principalmente di ricerca dei focolai larvali e di monitoraggio della popolazione di zanzare.

Come già da alcuni anni, anche nel 2020 il progetto regionale di lotta alle zanzare non ha previsto finanziamenti per trattamenti nelle risaie che richiedono costosi trattamenti con elicotteri.

Nonostante la fastidiosità delle zanzare che nascono nelle risaie, si prevede che anche per l’anno 2021 tali progetti non verranno finanziati in quanto l’orientamento attuale non è più solamente quello di ridurre la fastidiosità delle zanzare ma soprattutto quello di contenere il numero di zanzare che trasmettono malattie all’uomo: la zanzara delle risaie non è tra queste. I progetti urbani, come quello di Verbania e Gattico - Veruno, hanno valenza nel contenere le due specie di zanzare che arrecano disturbo ma anche che sono responsabili di malattie trasmissibili all’uomo, la zanzara tigre e la zanzara comune. I progetti urbani sono stati finanziati nel 2020 in tutto il Piemonte e si ritiene verranno finanziati anche nel 2021.

Nel 2020, i comuni partecipanti al progetto regionale di lotta alle zanzare ai sensi della L.R. 75/95 risultano essere 235 suddivisi in 17 progetti di lotta alle zanzare, con un finanziamento regionale pari a 917.880 € ed un costo a carico degli enti locali pari a 967.479 €.

1.1 Sintesi dell’anno trascorso.

Il primo monitoraggio delle zanzare adulte è stato portato a termine nella giornata del 10 giugno, al posto del previsto 1° mercoledì del mese di maggio. Dovendo, per legge, completare 18 settimane, il monitoraggio avrebbe dovuto completarsi mercoledì 7 ottobre, ma l’assenza di catture ne ha decretato la fine con una settimana di anticipo.

Il personale impiegato lo scorso anno è stato confermato, pertanto gruppo di lavoro è stato composto dal dottore forestale Italo Bertocchi, dall’agronomo Maria Cristina Santin e dal dottore agronomo Andrea Marin.

Anche quest’anno, il personale del progetto ha collaborato con IPLA e l’Istituto Zooprofilattico di Torino per la raccolta di zanzare adulte vive da sottoporre alla verifica delle malattie trasmissibili all’uomo.

Il primo intervento larvicida è stato effettuato presso le vasche di fitodepurazione di Veruno a inizio giugno. A inizio estate le zanzare delle risaie, le Ochlerotatus caspius, sono risultate particolarmente disturbanti alla sera. Il numero di zanzare catturate è in linea a quelle catturate negli ultimi anni.

(5)

Durante il mese di settembre, i trattamenti dei tombini sono stati sospesi a causa delle piogge ricorrenti.

Le principali attività svolte nel corso del 2020 fino al 30 di ottobre sono riassunte nella tabella sottostante:

ATTIVITA’ QUANTITA’ PERIODO

Firma degli incarichi professionali 2 persone metà maggio

Monitoraggio dei focolai di sviluppo larvale (compresi orti e meccanici)

numerosi aprile - settembre

Censimento della popolazione culicidica

adulta 8 trappole per 18 settimane 10 giugno – 7 ottobre

Monitoraggio di Aedes albopictus 35 ovitrappole per 9 turni (18 settimane)

da metà giugno a metà ottobre

Trattamenti adulticidi

(ditta) Nessuno

Trattamenti antilarvali con BTI liquido

(ditta) 2 ore luglio

Trattamenti antilarvali con BTI granulare

(personale del progetto) numerosi da maggio a settembre

Trattamento tombini con diflubenzuron

(ditta + TC e RTS) 23 ore ditta + TC e RTS da fine giugno a

settembre Fornitura cartelli per cimiteri Arona e Oleggio Castello settembre

Visita a florovivaisti 3 vivai visitati settembre

Educazione ambientale nelle scuole

Comunicazione inviata alle scuole dei Comuni aderenti

Nessuna scuola

aderente

Tabella 1 – Calendario delle attività del progetto

Al 28 di ottobre in Europa sono stati segnalati 308 casi umani di Febbre del Nilo (West Nile Virus), malattia trasmessa dalle zanzare ricorrente negli ultimi anni, la più colpita la Grecia con 143 casi (20decessi), seguita la Spagna con 76 casi (7 decessi).

Figura 1, distribuzione dei casi umani di malattia da WNV (da bollettino del Istituto Superiore di Sanità n. 16 / 2020).

Dall’inizio di giugno al 4 di novembre, in Italia, sono stati segnalati 68 casi umani confermati di infezione da WNV (5 decessi di cui uno in Piemonte e 3 in Lombardia), di cui 4 della forma neuro invasiva in Piemonte e 34 in Lombardia, 4 in Piemonte identificati in donatori di sangue (9 Lombardia). Più in dettaglio

Il bollettino nazionale riporta anche i casi di WNV segnalati in equini (11 focolai in Italia di cui uno in Provincia di Torino), in uccelli bersaglio (gazza, ghiandaia e cornacchia grigia; 106 casi in Italia di cui 35 in Piemonte: 2 cornacchie in Provincia di Verbania ed 1 in Provincia di Varese) e in altri uccelli selvatici (26 casi, di cui un astore in Provincia di Cuneo).

(6)

Grafico 1, andamento in Italia dei casi umani di WNV per mese di insorgenza dei sintomi. (da bollettino ISS n.

16 / 2020)

La WNV è stata segnalata in 77 pool di zanzare, di cui uno in provincia di Novara, nessuno in Provincia di Verbania o Varese.

L’Usutu è un’altra malattia trasmessa dalle zanzare segnalata in 113 pool di zanzare (di cui uno in Provincia di Novara) e in 69 uccelli selvatici (di cui uno in Provincia di Varese, nessuno in Provincia di Verbania o Novara).

Figura 2, in rosso le provincie con dimostrata circolazione di WNV nell’uomo ed in giallo nel caso di rinvenimento della malattia in animali. (da bollettino del Istituto Superiore di Sanità n. 16 / 2020)

Si segnalano, in tre uomini, 3 casi confermati di Chikungunya, importati dall’estero, nessun decesso.

In Piemonte, Se.Re.Mi ed IPLA sono le organizzazioni che effettuano la sorveglianza entomologica tramite la cattura di zanzare vive che vengono sottoposte ad analisi molecolari per verificare la presenza di ceppi virali, come sopra specificato.

1.2 Aspetti climatici

Gli aspetti climatici influenzano molto la diffusione delle zanzare, in quanto basse temperature invernali riducono la diffusione di alcune specie (principalmente la Culex pipiens) così come fanno anche le basse temperature primaverili che oltre a rallentarne la diffusione, ne contengono la fastidiosità. L’alta piovosità soprattutto primaverile ed estiva accompagnata da alte temperature facilita lo sviluppo di nuovi focolai larvali. I temporali estivi ed autunnali limitano l’efficacia dei trattamenti contro le zanzare tigri. Questi elementi differiscono però nei diversi anni e da specie a specie.

(7)

Di seguito alcuni grafici realizzati con i dati (fino al 31 ottobre) forniti dalla Sezione di Agrometeorologia del Settore Fitosanitario della Regione Piemonte (nodo 15 di Suno (NO)) e qui rappresentati in forma sintetica.

Per facilitarne la lettura, i dati dell’anno vengono posti a confronto con la media degli anni ante progetto (dall’avvio della stazione meteo) e con la media dei precedenti anni di progetto. Questo modo di rappresentare i dati non permette di vedere i minimi ed i massimi relativi dei singoli anni, ma evidenzia la variabilità dell’ultimo anno.

L’anno con il periodo aprile / agosto più caldo è stato il 2003 con 20,4 °C, seguito dal 2018 con 19,8°C. Nel 2020 la media di questo periodo è stata 19,0. Il mese con la temperatura media maggiore è stato luglio 2015, 25,5°C.

Grafico 2 – temperature medie mensili, stazione della Regione Piemonte, Suno (NO)

La piovosità del periodo aprile / agosto nel 2020 è stata di 470 mm, inferiore al valore medio degli anni dal 1999 al 2019. Confrontando i dati raccolti a partire dal 1999, (anno di attivazione della stazione meteo) l’anno con meno piovosità nel periodo aprile - agosto, rimane il 2003 con 269 mm da aprile ad agosto. Altri anni con scarsa piovosità sono stati: 2005 con 320mm, 2017 con 334 mm, 2006 con 375 mm, 2001 con 394 mm. L’anno con il periodo da aprile ad agosto compresi più piovoso è stato il 2002 con 948 mm di pioggia.

0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0

GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT

°C

Temperatura media mensile

media 99-06 media 2007/2019 2020

2003

(8)

Grafico 3 –pioggia cumulata mensile, stazione della Regione Piemonte, Suno (NO).

Di seguito alcuni grafici costruiti con i dati forniti da IRSA-CNR di Verbania (anni 2018/20 dati ancora da validare). Per facilitarne la lettura, i dati dell’anno vengono posti a confronto con il primo anno del progetto Verbania (il 2003 particolarmente caldo e siccitoso), con la media degli anni del progetto Verbania dal 2004 al 2018 e con la media calcolata dal CNR per gli anni dal 1951 al 2011 (fornita con l’annuario 2012). Questo modo di rappresentare i dati evidenzia l’ultimo anno rispetto agli anni precedenti. Dai grafici è possibile poi vedere come tra la temperatura mensile media degli anni 2004/2019 sia sensibilmente superiore alla temperatura media degli anni 1951/2011, evidenza chiara dei cambiamenti climatici in atto. Il 2020 non è stato l’anno più caldo.

Grafico 4 – temperature medie mensili, Istituto Idrobiologico - CNR Verbania (dati 2020 da validare).

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200

GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT

mm

Piovosità mensile

media 99-06 media 2007/2019 2020

2003

0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00

gen feb mar apr mag giu lug ago sett ott

°C

2003 2020

media 2004-2019 media 1951-2011

Temperatura media mensile

(9)

La piovosità cumulata maggio/agosto (importante per lo sviluppo delle zanzare) nel 2020 è stata sopra la media, con 980 mm. Negli anni 1951/2011 era stata pari a 648 mm, mentre negli anni 2004/2019 è stata pari a 688 mm. Nel 2003 era stata solamente di 288 mm.

Nel periodo gennaio/agosto, il 2020 con 1180 mm è nella media degli anni recenti 2004/2019 pari a 1201 mm. La media degli anni 1951/2011 è inferiore (1081 mm) mentre il 2003 con soli 394 mm di pioggia è un anno anomalo.

Grafico 5 –pioggia cumulata mensile, Istituto Idrobiologico - CNR Verbania (dati 2020 da validare).

1.3 Monitoraggio larvali

Sul territorio in esame, nel corso degli anni sono stati rilevati 93 focolai larvali, alcuni trovati con larve di zanzare mentre altri risultavano essere solo focolai potenziali. Molta importanza risultano avere anche i microfocolai, ovvero focolai di piccole e piccolissime dimensioni, rappresentati da rifiuti abbandonati oppure da bidoni negli orti, che per loro natura si formano e possono essere rimossi con facilità.

Comune Focolai

Agrate Conturbia 17

Bogogno 9

Borgo Ticino 17

Comignago 14

Gattico 14

Veruno 22

Orta San Giulio Microfocolai

Totale 93

Tabella 2, focolai larvali suddivisi per Comune.

0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500

gen feb mar apr mag giu lug ago

mm di pioggia

2003 2019

media 2004-2018 media 1951-2011

Piovosità mensile

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L’impianto di fitodepurazione di Veruno, che storicamente era il focolaio larvale più importante, è risultato per tutta la stagione, senza acqua. La prorompente vegetazione presente presso le vasche di depurazione di Agrate hanno limitato la possibilità di accesso.

Presso Borgo Ticino sono continuati i lavori per la realizzazione della nuova circonvallazione che contempla la posa di nuove condutture e rifacimento una parte dei canali di scolo dalla palude presente tra la SS e la pista di go-kart.

Uno in particolare deve essere riattivato:

quello presente sulla strada proveniente dal Golf Arona verso il Santuario delle Beata Vergine delle Grazie, che provoca difficoltà nel deflusso delle acque, ovvero facilitando lo sviluppo di larve di zanzara.

Figura 3, localizzazione dello scolo della palude otturato.

Le tipologie di focolaio rilevate il primo anno nei non sono variate, si rimanda alla descrizione presente nelle precedenti relazioni.

Il monitoraggio dei focolai larvali nel 2020 è stato effettuato in tutte le zone individuate negli scorsi anni, con particolare attenzione a quelli più ampi: Palude di Borgo Ticino, Bogogno e Gattico, vasche di fitodepurazione di Veruno ed Agrate, scarichi dei depuratori di Conturbia, aree allagabili di Comignago, ecc.

Per quanto riguarda Arona ed Oleggio Castello, si è proceduto ad una attento sopralluogo del territorio per individuarne i focolai presenti. Un focolaio potenziale è stato individuato sul retro dell’azienda dei F.lli Piscetta (laghetto e ristagni) ed altro al fondo di via Pianelle (c’è una cava abbandonata dove l’acqua ristagna solo in alcuni mesi. I laghetti utilizzati come per la pesca sportiva o per fare surf non presentano caratteristiche adatte allo sviluppo di larve di zanzare) mentre ad Arona un focolaio potenziale è stato individuato nei pressi della Cascina Torbiera, dove è presente un’area umida ed un altro nei pressi del campo sportivo di Montrigiasco. Lungo la costa del Lago Maggiore di Arona non sono state ritenute aree adatte allo sviluppo di larve di zanzara.

Possibile presenza di aree di ristagno di acqua lungo i fiumi che scendo a lago, in particolari periodi siccitosi, individuabili solo al momento della formazione.

Anche i micro focolai domestici e tombinature stradali, gommisti in genere sono stati oggetto di monitoraggi e controlli. L’accesso alle proprietà private avviene sempre dopo essersi presentati al proprietario ed in sua presenza. I sopralluoghi all’interno delle proprietà private avvengono su richiesta dei diretti interessati o di vicini che segnalano situazioni particolari, ovvero avvengono perché durante le ispezioni sul territorio, dall’esterno della proprietà si ipotizza una situazione da verificare. Le persone coinvolte, in genere proprietari, sono solitamente ben disposte nei confronti dei tecnici che si presentano alle loro case. Accade che per trovare un proprietario e poter accedere ad una proprietà o per far rimuovere un focolaio, occorre tornare più volte ad orari diversi nel medesimo luogo. Ai gommisti è stato chiesto di coprire le gomme accumulate all’aperto, infatti

(11)

nonostante siano obbligati ad aderire al consorzio Ecopneus che ritira gratuitamente i pneumatici di scarto, il servizio spesso è in ritardo, con la conseguenza di accumuli di gomme che si protraggono.

La ditta incaricata del ritiro nelle Provincie di Novara e VCO è la VenanziEffe srl, ma alcuni gommisti utilizzano smaltitori diversi.

La metodologia utilizzata per effettuare i monitoraggi non è variata, ovvero si utilizza un campionatore (contenitore da circa un litro posto in cima ad un’asta), che viene immerso nelle acque stagnati. Visivamente si procede

poi all’identificazione delle larve di zanzara che vengono prelevate con una pipetta e conservate in una provetta con alcool. Successivamente al microscopio avviene il riconoscimento della specie rinvenuta. In seguito al rinvenimento di larve si procede al trattamento del focolaio.

Figura 4, focolaio potenziale ad Oleggio Castello, al termine di via Pianelle.

Tra i monitoraggio larvali viene annoverata anche l’attività di controllo svolta presso alcuni florovivaisti. Un elenco di ventidue vivai è stato proposto da IPLA, con la richiesta di effettuare in tutti un sopralluogo in modo da aggiornare l’elenco dei “siti sensibili” (questo elenco comprende diverse sezioni, quali scuole, case di cura, ospedali, gommisti, ecc. L’obiettivo di questo lavoro è avere un elenco dei posti da controllare in caso di emergenza causata dalla presenza sul territorio di una malattia trasmissibile all’uomo). Ai 22 vivai ne sono stati aggiunti altri rilevati sul territorio.

L’attività di controllo è stata fatta presentandosi al vivaio con un questionario da compilare riguardante le attività svolte (produzione o sola vendita), la verifica delle caratteristiche del vivaio (presenza di tunnel in plastica, serre, teli di

pacciamatura, riserve d’acqua, sottovasi, tipologia di trattamenti insetticidi, ecc.), dell’ampiezza (superficie coltivata), paese di origine delle piante comprate e regione o stato di vendita. Tutte notizie utili a verificare la possibilità di importare e diffondere nuove specie di zanzara e le relative malattie. La verifica ha permesso di appurare che in genere questo pericolo risulta essere molto basso, ovvero che le pratiche adottate non permettono lo sviluppo di zanzare.

Figura 5, un accumulo di acqua in una telo di copertura della serra a Gattico.

1.4 Monitoraggio zanzara tigre (Aedes albopictus)

Il 16 di giugno sono state posate le 35 ovitrappole per il monitoraggio della presenza di zanzara tigre previste dal progetto presentato. Il posizionamento di 22 ovitrappole è avvenuto nei posti individuati negli scorsi anni e le 13 di Oleggio ed Arona in nuovi posti individuati secondo le linee

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guida di IPLA spa. A seguire si riporta la posizione delle nuove ovitrappole, per la posizione delle altre si rimanda alla relazione dello scorso anno.

La data di prima posa è stata anch’essa indicata da IPLA, identica per tutti i progetti regionali.

IPLA ha chiesto di fornire i dati raccolti con le ovitrappole dei comuni con più di 30.000 abitanti, per noi quindi solo del Comune di Verbania, entro una settimana dalla loro raccolta, per uno studio in cui valutare il rischio sanitario connesso alla temperature giornaliere e alla zanzara tigre, in tempo reale, su tutto il territorio regionale. Scopo del progetto è quello di creare un indice per il rischio sanitario, di facile lettura e riconoscibilità.

Tabella 3, siti di monitoraggio della zanzara tigre (coordinate da Google Earth).

Le ovitrappole constano di un bicchierino in plastica nera all’interno della quale viene posizionata una listarella di masonite con data di deposizione e numero identificativo. Ogni 15 giorni la listarella di ogni trappola viene sostituita, introdotta in una busta di plastica separata da altre listarelle perché non si contaminino reciprocamente e, nei giorni seguenti, controllata al microscopio. Le uova eventualmente ritrovate, contate. Ad ogni sostituzione di listarella, il bicchierino viene lavato e riempito con acqua pulita, inoltre per evitare che diventi esso stesso un focolaio larvale, nel bicchierino vengono introdotti alcuni granuli di BTI che svolgono anche funzione attrattiva nei confronti delle zanzare tigri.

Figura 6, ovitrappola con etichetta, foto 7, cartello accanto all’ovitrappola.

Su ogni ovitrappola è apposto un adesivo con indicati la funzione della stessa ed i partner del progetto in modo da renderle riconoscibili e limitarne l’asportazione da parte di chi potrebbe cadere nell’errore di pensare che siano un rifiuto abbandonato. Le ovitrappole, fornite da IPLA e conformi al modello standard, sono state tutte

N. prog. Comune Località UMT Est UMT Nord

1 Arona distributore SS33 8°33’7.78” 45°46’2.30”

2 Arona distributore Q8 8°33’50.31” 45°45’1.73”

3 Arona pizzeria nautica 8°33’25.46” 45°45’52.36”

4 Arona motonautica verbano 8°33’53.77” 45°44’47.04”

5 Arona lungolago di Nassirya 8°33’38.99” 45°45’23.09”

6 Arona campetto via Crosa 8°33’10.36” 45°44’47.72”

7 Arona la cascina in via dei Partigiani, 8°32’53.97” 45°45’50.35”

8 Arona cimitero Arona 8°33’3.95” 45°45’13.04”

9 Arona cimitero Mercurago, via Grigioni 8°32’40.21” 45°44’57.12”

10 Arona cimitero Montrigiasco 8°30’58.06” 45°46’14.07”

11 Oleggio Cast. Area feste 8°31’34.75” 45°45’8.75”

12 Oleggio Cast. Ingresso castello 8°33’7.78” 45°44’56.78”

13 Oleggio Cast. Centro sportivo 8°31’46.61” 45°44’31.73”

(13)

state posizionate a livello del terreno e sotto copertura vegetale, in aree aperte al pubblico anche se a volte su proprietà privata. In tal caso si è provveduto ad informare il proprietario dell’attività in corso.

Nonostante questo, è capitato che alcune ovitrappole siano state perse o asportate probabilmente pensando fossero dei rifiuti, nonostante l’evidente scritta. Per migliorare la comunicazione, in questi casi è stato aggiunto un cartello plastificato in formato A4 accanto all’ovitrappola. In totale sono andate perse una ventina di ovitrappole.

La lettura delle listarelle è stata fatta ad opera del RTS e dei Tecnici di campagna. Nei primissimi anni, venivano cercate uova anche sulle facce laterali o posteriore, ora che il numero di uova è elevato, vengono contate solo le uova che si trovano sulla faccia esposta della listarella, la principale. Nei calcoli di seguito proposti sono stati eliminati i dati relativi alle ovitrappole perse, mentre quelle ove l’ovitrappola era presente ma mancava l’acqua, sono stati considerati validi.

Il numero di listarelle totali controllate dipende in primis dalla frequenza dei controlli, che nei primi anni è stata settimanale e poi è diventata quindicinale e poi anche dalla lunghezza del periodo di monitoraggio: nei primi anni terminava a settembre poi a novembre, ora ad ottobre; ovvero dalle listarelle “perse” (perse perché l’ovitrappola o la sola listarella è stata asportata o perché il bicchierino è stato rovesciato e senza acqua non vengono deposte uova).

Durante l’intera stagione del 2010, il monitoraggio aveva evidenziato una sola listarella con presenza di 8 uova di zanzara tigre presso il Golf Arona. Da allora la zanzara tigre ha continuato a diffondersi, risultando ora presente in tutto il territorio.

Nel grafico seguente, sono rappresentate la diffusione di zanzare tigre come % di listarelle con uova sul totale delle listarelle controllate (escluse le perse) ed il grado di infestazione come n° medio di uova per listarella positiva, dati raccolti nei 6 Comuni storici aderenti al Progetto. Data la variabilità dei dati raccolti negli anni il grafico ha solo valore indicativo, ma la tendenza evidenziata è di una diffusione della zanzara tigre in crescita, pur con delle differenze nei diversi anni.

Grafico 6 – rappresentazione della diffusione e infestazione monitorata con 22 ovitrappole nei diversi anni di progetto .

* In tutti gli anni variano sia il numero di settimane di monitoraggio che il numero di postazioni e pertanto risulta essere una rappresentazione sommaria del fenomeno.

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020

Monitoraggio ovitrappole

n° uova per list. positiva % list. positive

(14)

Oleggio Castello ha avuto un andamento simile ai comuni sopra rappresentati, con il 56% di listarelle positive e 72 uova per listarella positiva. Arona ha avuto dati molto più alti: 82% di listarelle positive e 149 uova per listarella positiva.

Dal 2016, nella prima settimana di settembre, tutti i punti di controllo contemporaneamente hanno presentato uova.

GATTICO - VERUNO

Data raccolta listarelle

23/6 7/7 21/7 4/8 18/8 1/9 15/9 29/9 13/10

Gattico palude 113 125 107 P 0 156 21 20 0

Gattico campo sportivo 15 0 P 36 51 0 3 0 0

Maggiate Inferiore 0 0 28 12 0 0 0 0 0

Veruno Clinica 0 0 53 72 72 0 0 0 0

Revislate 0 19 67 41 238 259 0 0 0

Bogogno 21 69 P P 86 245 59 P 1

Bogogna - Arbola 0 68 97 105 2 83 1 P 0

Bogogno Cimitero 21 158 22 83 225 P 45 15 4

Agrate 0 91 0 0 40 54 0 0 0

Conturbia 0 0 15 10 19 0 0 2 0

Agrate campo sportivo 0 0 0 61 7 10 12 0 0

Borgo Ticino - gommista 0 0 0 85 103 74 8 2 0

Borgo Ticino - go-kart 0 81 57 76 91 11 P P 0

Borgo Ticino - golf Arona 8 63 97 149 106 83 64 0 0

Borgo Ticino sottopasso ferrovia 11 103 12 P P 0 0 P 0

Borgo Ticino Campagnola 0 0 175 71 151 56 45 54 0

Comignago 0 38 0 0 0 P 0 0 0

Comignago ponte ferrovia 72 121 19 52 156 P 69 45 0

Comignago Mottalunga 0 0 100 61 131 P 0 3 0

Orta - Park multipiano 0 27 25 0 15 52 18 26 0

Orta - Park trenino 0 0 0 4 12 P 10 7 0

Orta Stazione 11 10 6 28 78 18 11 9 0

listarelle positive 8 13 15 16 18 12 13 10 2

n° uova 272 973 880 946 1583 1101 366 183 5

% liste positive 36% 59% 75% 84% 86% 71% 62% 56% 9%

ARONA

distributore ss33 19 45 78 204 265 306 745 352 10

distributore q8 25 18 P 187 185 204 695 341 74

pizzeria nautica 0 11 45 86 196 147 P 195 56

motonautica verbano 0 0 9 45 215 201 258 102 2

lungolago di nassirya 0 P P 24 200 105 326 165 55

campetto via crosa 0 P P 35 174 105 278 185 24

"la cascina" 0 16 23 12 53 75 159 74 11

cimitero arona 16 22 65 87 274 207 685 265 9

grigioni 0 P P 26 145 186 453 225 11

(15)

cimitero montrigiasco 9 23 0 26 85 74 506 203 33

listarelle positive 4 6 5 10 10 10 9 10 10

n° uova 69 135 220 732 1792 1610 4105 2107 285

% liste positive 40% 86% 83% 100% 100% 100% 100% 100% 100%

OLEGGIO CASTELLO

Area feste 0 0 83 116 287 25 22 28 P

Piazza Tigli 0 1 0 16 0 0 0 0 P

Centro sportivo P 32 65 85 64 209 48 1 0

listarelle positive 0 2 2 3 2 2 2 2 0

n° uova 0 33 148 217 351 234 70 29 0

% liste positive 0% 67% 67% 100% 67% 67% 67% 67% 0%

Tabella 4, Uova di Aedes albopictus rinvenute durante il monitoraggio ovitrappole (P persa, senza acqua).

Nel grafico seguente sono riportati i dati sopraesposti in forma grafica.

Grafico 7 – rappresentazione della diffusione e infestazione monitorata

con ovitrappole nel periodo giugno / ottobre 2020 in tutti i comuni Oleggio C. ed Arona compresi.

I valori indicati possono essere considerati con un minimo errore, in ogni caso la presenza della zanzara tigre è confermata in tutti i comuni del progetto e la specie continua ad espandere la sua presenza.

Le zanzare tigri sono così chiamate perche originarie dell’Asia. In Italia le uova sono giunte all’interno degli pneumatici e sono presenti ormai da quasi 20 anni (a Verbania dal 2007). I cumuli di gomme sono pertanto i primi punti dove cercare tali zanzare.

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

16/6 1/7 16/7 31/7 15/8 30/8 14/9 29/9 numero uova

percentale listarelle positive

data raccolta

listarelle positive in % n° uova per list. positiva

(16)

Le aziende agricole che utilizzano copertoni per la copertura dei silos orizzontali sono state visitate nel corso dei diversi anni, per richiedere l’eliminazione delle gomme dalla copertura degli insilati di mais, in alternativa è stato proposto di forarle in modo che non vi potesse rimanere acqua all’interno, ovvero di utilizzare soluzioni alternative quali dei sacchi di sabbia. Altra soluzione proposta, è stata quella di effettuare trattamenti adulticidi periodici, cosa che alcune già fanno per contenere il numero di mosche.

Sopralluoghi sono stati fatti anche alla pista di Gokart e ai gommisti. La prima dispone di gomme forate ai bordi della pista, mentre i secondi sebbene abbastanza attenti, hanno un problema dato dall’incapacità del servizio obbligatorio pubblico ECOPNEUS di ritirare i pneumatici accumulati, ovvero l’usanza di ritirarne solo una parte. Visto che pochi gommisti dispongono di uno spazio coperto per le gomme usate, la norma prevede che queste debbano essere coperte con un telo, ma capita che neanche questa misura venga adottata. In presenza di un telo di copertura non teso, è possibile si formino accumuli dell’acqua sopra il telo, essi stessi possibile focolaio larvale. Inoltre quando occorre aggiungere gomme, il telo deve essere spostato ed è possibile che parte dell’acqua

finisca ugualmente all’interno delle gomme. Teli non adeguatamente fissati, possono essere spostati o rotti dal vento. La pratica di trattare con adulticidi con regolarità il cumulo di gomme, è poco attuata (se viene incaricata una ditta esterna ogni trattamento costa alcune centinaia di euro).

Figura 8, a sx gomme in uso presso la pista di gokart a Borgo Ticino (NO). Figura 9 a dx gomme accumulate presso il meccanico di Agrate in attesa del ritiro da parte di Ecopneus.

A tutti i comuni è stata proposta un ordinanza che mira a limitare i possibili luoghi di sviluppo anche in ambito privato ove il progetto di lotta non può intervenire in modo diretto. Il modello di ordinanza è quello proposto da IPLA, che prevede anche delle sanzioni in caso di inadempienze. Il Comune di Gattico - Veruno ed Arona sono gli unici che l’hanno adottata.

1.5 Monitoraggio adulti

Nel corso di quest’anno, sono state portate a termine 17 settimane di monitoraggio della popolazione culicidica adulta (dal 17 giugno al 7 ottobre) nei 8 Comuni aderenti al progetto grazie all’uso di 8 trappole attrattive all’anidride carbonica, per un totale di 136 monitoraggi. Anche a causa Covid 19, la prima settimana di posa è risultata essere stata posticipata rispetto agli altri anni di progetto, di conseguenza il monitoraggio proseguito fino ad ottobre e si è concluso con una settimana di anticipo per assenza di catture. Il ghiaccio secco per il loro funzionamento è stato fornito dalla ditta Crios Srl, tramite corriere (in tre occasioni il corriere ha ritardato la consegna in modo anomalo).

Rispetto allo scorso anno, i luoghi di posizionamento delle trappole sono stati mantenuti quelli utilizzati l’anno scorso, mentre per Arona ed Oleggio è stata individuata una nuova posizione.

Figura 10, trappola alla CO2 per il monitoraggio delle zanzare adulte.

(17)

Di seguito la rappresentazione grafica dei dati raccolti, con la prima settimana di monitoraggio coincidente con la prima di maggio. Negli anni (come il 2020) dove i monitoraggi sono iniziati più tardi, si riportano solo le settimane rientranti nelle 18 settimane a partire da maggio.

Le rappresentazioni grafiche seguenti permettono di apprezzare la diminuzione delle zanzare catturate negli ultimi anni. Nel 2007 le catture maggiori avvenivano a carico della zanzara della specie Culex modestus (fino a 6.000 esemplari in una trappola e singolo giorno), oggi praticamente assente. E questi grafici Orta è presente dall’anno 2016, mentre sono assenti Arona ed Oleggio Castello.

Grafico 8, andamento stagionale delle catture di adulti nelle trappole alla CO2.

Grafico 9, catture nei diversi anni di progetto nelle diverse stazioni di monitoraggio.

- 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020

0 2.000 4.000 6.000 8.000

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Gattico Veruno Comignago Bogogno Agrate Cont.

Borgo Ticino Orta

(18)

In ogni Comune è stata posizionata una trappola attrattiva all’anidride carbonica.

I dati appartenenti ad ogni trappola non sono influenzati da fattori quali l’estensione territoriale del Comune o la popolazione civile residente, inoltre le trappole sono state utilizzate in modo casuale e pertanto se dovessero esservi differenze tra l’una e l’altra (costruttivamente sono identiche) queste differenze non possono aver determinato differenze di catture tra le diverse stazioni. Le differenze di catture sono pertanto da imputare esclusivamente alla localizzazione della trappola stessa ed al territorio circostante.

Nei grafici che seguono la ripartizione degli allati catturati nelle stazioni di monitoraggio ripartiti per specie o per stazione di monitoraggio (tutti i riconoscimenti sono avvenuti ad opera del RTS.)

Grafico 10, ripartizione per stazione di monitoraggio delle zanzare adulte catturate anno 2020.

Grafico 11, anno 2020, zanzare adulte catturate suddivise per specie.

(19)

Nel grafico precedente so vede che la specie più catturata è stata la zanzara delle risaie, Ochlerotatus caspius, la seconda specie la zanzara comune, denominata Culex pipiens. Le caspius risultano essere più dell’ 80% delle zanzare catturate dal 2017 compreso. Il 2014 rappresenta invece l’anno con il minor numero di caspius catturate, solamente 8% del totale.

I tecnici del progetto sono impotenti contro le larve di caspius. Anche i tecnici dei progetti di lotta alle zanzare presenti nelle aree risicole sono impotenti di fronte a questa zanzara in quanto da alcuni anni il progetto di lotta alle zanzare regionale non prevede più trattamenti in risaia. La zanzara caspius, diversamente da altre specie di zanzare, ha un forte stimolo a muoversi che la porta a percorrere oltre 20 km (in assenza di vento) nell’arco della vita adulta. Fattori meteorologici quali il vento da sud proveniente dal deserto del Sahara, ne facilitano la diffusione a distanze di oltre 100 km dalle risaie.

Il calo di catture nel periodo 2013/2016 è probabilmente dovuto ad un insetto che aveva colpito il riso e contro il quale gli agricoltori facevano trattamenti insetticidi che per loro natura uccidono anche le zanzare. Terminato il problema di questo insetto, gli agricoltori hanno smesso di fare trattamenti insetticidi permettendo alle zanzare caspius di tornare a svilupparsi con vigore.

Una parte di soluzione alla diffusione della caspius si pensava sarebbe potuto arrivare dal cambio di tecniche agronomiche nella coltivazione del riso: con la semina in asciutta, si ritarda l’allagamento delle risaie, riducendo il periodo di proliferazione di questa zanzara. La coltivazione del riso con metodo tradizionale prevede l’allagamento delle risaie alcuni giorni prima della semina del riso.

Essendo le uova di zanzara caspius accumulate nel terreno, già dal primo allagamento, sono in grado di schiudere. I trattamenti chimici sul riso con acqua in risaia sono vietati da alcuni anni, motivo per cui, occorre “mettere in asciutta” la risaia prima di effettuare i trattamenti e reintrodurre l’acqua dopo alcuni giorni. Ogni volta che si reintroduce l’acqua nelle risaie, nuove larve di zanzara della specie caspius si sviluppano. La tecnica agronomica della semina in asciutta del riso, prevede la prima sommersione della risaia dopo che la piantina di riso è alta circa 15 cm, con un ritardo di circa un mese rispetto alla tecnica precedente. La semina in asciutta è molto diffusa in Lombardia dove è stata introdotta oltre 10 anni fa (è necessaria per poter estendere la coltivazione del riso su nuovi terreni pur disponendo in primavera dell’acqua necessaria ad irrigare i campi). Con questa tecnica le risaie vengono allagate dopo in primo trattamento di diserbo e non vengono più fatti periodi di asciutta per altri trattamenti. La permanenza dell’acqua in risaia per un tempo inferiore e l’assenza di periodi di asciutta, ha permesso per alcuni anni, di ridurre la durata del periodo riproduttivo ed il numero di zanzare che nascono. Dopo qualche anno però di utilizzo della tecnica della semina in asciutta, le risaie sono risultate con infestanti persistenti; per contrastarle, si prevede che questa tecnica verrà in parte abbandonata.

Stazione 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Gattico V. 4.185 1.094 369 145 495 317 134 263 355 194 619 608 437 251

Comignago 7.903 1.314 427 354 809 309 183 261 253 209 189 243 299 174

Bogogno 5.289 2.341 652 282 577 258 68 336 223 262 321 620 256 102

Agrate C. 4.262 1.601 457 448 1.542 1.055 322 239 1.352 620 894 1.925 700 1551

Borgo Tic. 3.635 2.560 730 528 630 1.128 724 540 912 223 571 963 364 526

Orta San G. Non in progetto 166 345 1842 746 403

Totale 39.300 12.321 4.189 2.710 4.937 3.476 1.900 2.348 4.128 1.674 2.657 6.201 2.802 3007

Arona Non in progetto 411

Oleggio C. Non in progetto 398

Tabella 5, catture totali di zanzare adulte per stazione e per anno di progetto.

(20)

I valori di catture di zanzare adulte in ogni stazione, esposti in modo aggregato in tabella 6, sono stati elaborati con l’ausilio dell’algoritmo individuato dalla legge regionale 75/95. Questa legge prevede tre livelli di presenza di zanzare, bassa, media e alta. Il valore di confine tra la soglia bassa e media è detto smi (soglia minima di ingresso), mentre la soglia tra livello medio ed alto è detto st (soglia di tolleranza).

I risultati dell’elaborazione dei dati raccolti sono esposti in tabella 7, con evidenziate in bianco le settimane ove la presenza di zanzare viene considerata bassa, in giallo le settimane in cui la presenza è stata considerata media ovvero è stata superata la sola smi ed in rosso le settimane in cui si è superata la soglia di tolleranza, soglia che indica quando il fastidio provocato viene considerato eccessivo.

La prima soglia (smi) è importante nel primo anno di progetto, perché permette di accedere, se superata almeno per 4 settimane, ai finanziamenti per gli anni successivi. Quest’anno Arona ed Oleggio Castello erano in questa situazione ed entrambi hanno superato la smi per 4 settimane consecutive, posso pertanto accedere al finanziamento regionale del 50% del costo del presente progetto.

La seconda soglia, quando superata per due volte, permette di utilizzare i finanziamenti regionali per effettuare trattamenti sul verde pubblico contro le zanzare adulte, nello stesso anno di progetto in cui l’evento si verifica.

(21)

catture 2020 % totale 10-6 17-6 24-6 1-7 8-7 15-7 24-7 29-7 5-8 12-8 19-8 26-8 2-9 9-9 16-9 23-9 30-9 7-10

Gattico V. 8,35% 251 6 11 29 13 49 40 31 47 18 5 - 2 - - - -

Comignago 5,79% 174 1 5 10 15 42 47 38 14 - - 2 - - - -

Bogogno 3,39% 102 - 6 3 37 6 7 10 12 16 2 - 2 1 - - - - -

Agrate C.a 51,58% 1.551 - 26 61 113 357 743 67 89 89 5 - 1 - - - -

Borgo Ticino 17,49% 526 1 33 16 5 272 87 36 59 11 3 2 1 - - - -

Orta 13,40% 403 - 1 13 6 28 265 22 49 8 11 - - - -

totale catture 100,00% 3.007 8 82 132 189 754 1.189 204 270 142 26 4 6 1 0 0 0 0 0

Arona 411 - - - 1 8 41 243 81 31 1 5 - - - - - - -

Oleggio Castello 398 10 23 21 107 32 113 19 12 49 10 - - 2 - - - - -

Tabella 6, riassuntiva delle catture di adulti effettuate, suddivisa per Comune e data.

Le schede di dettaglio delle catture effettuate verranno fornite con la relazione finale. In azzurro quando la trappola non ha funzionato.

calcolo smi/st 10-6 17-6 24-6 1-7 8-7 15-7 24-7 29-7 5-8 12-8 19-8 26-8 2-9 9-9 16-9 23-9 30-9 7-10 Veruno 0,85 1,08 1,48 1,13 1,69 1,41 1,46 1,67 1,27 0,78 0,00 0,48 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Gattico 0,30 0,78 1,02 0,85 1,59 1,61 1,23 1,18 0,00 0,00 0,48 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Comignago 0,00 0,85 0,60 1,44 0,75 0,90 0,97 1,10 1,23 0,48 0,00 0,48 0,30 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Bogogno 0,00 1,43 1,79 2,06 2,52 2,87 1,83 1,95 1,92 0,78 0,00 0,30 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Agrate Conturbia 0,30 0,97 1,20 0,71 2,39 1,77 1,41 1,34 0,99 0,60 0,48 0,30 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Borgo Ticino 0,00 0,30 1,15 0,85 1,46 2,42 1,27 1,70 0,95 1,08 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Orta 0,85 1,08 1,48 1,13 1,69 1,41 1,46 1,67 1,27 0,78 0,00 0,48 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Arona 0,00 0,00 0,00 0,30 0,90 1,60 2,39 1,90 1,51 0,30 0,78 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Oleggio Castello 1,04 0,89 1,34 2,03 1,50 2,03 1,29 1,11 1,70 1,04 0,00 0,00 0,48 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Tabella 7, con i risultati del calcolo della “soglia minima di ingresso” (smi) evidenziata in colore giallo e della “soglia di tolleranza” (st) evidenziata in colore rosso.

(22)

1.6 Trattamenti larvali focolai rurali

I trattamenti dei focolai larvali naturali sono stati effettuati utilizzando Bti (Bacillus thuringiensis var Israelensis), prodotto naturale che le larve ingeriscono e che ne provoca la morte. Prodotto acquistato da IPLA. Ad inizio stagione sono state utilizzate le scorte ed il prodotto nuovo è arrivato in tempo, prima che queste finissero. Due le modalità di impiego:

per i focolai di sviluppo di una certa estensione, il trattamento è stato effettuato dal personale e con i mezzi della ditta Fema srl. I trattamenti sono stati effettuati mediante l’utilizzo di una pompa montata su automezzo collegata ad una lancia a mano con tubo da 50 metri. Questi trattamenti sono sempre stati coordinati sul campo dal Responsabile Tecnico Scientifico (RTS) o da un Tecnico di Campo (TC );

per i focolai di sviluppo più piccoli (fontane, vasche ed altre raccolte di acqua stagnante) il trattamento è stato fatto direttamente dall’RTS e dal TC utilizzando Bti in formulato granulare.

Nel corso del 2020 la procedura per l’appalto dei trattamenti larvicidi non ha permesso alla ditta incaricata di effettuare i primi due trattamenti nelle vasche di fitodepurazione di Veruno, che sono stati fatti dal TC con BTI granulare. La ditta incaricata ha effettuato un unico trattamento il 29 luglio utilizzando Bacillus thuringiensis (BTI) liquido (Vectobac AS1200 UTI). Oltre a questo focolaio la ditta è stata utilizzata per effettuare trattamenti ad Agrate, Conturbia e Borgo Ticino. La ditta esterna è stata impiegata in totale di 2 ore, utilizzando esclusivamente la pompa montata sul veicolo semovente e distribuendo il prodotto con lancia a mano.

Tutti trattamenti hanno visto il tecnico di campo partecipare attivamente. Il capitolato d’appalto per i trattamenti larvicidi con automezzo prevedeva una base d’asta di 49,00 €/ora per squadra oltre iva.

La ditta Sanatec srl ha vinto la gara con un ribasso del 14,78%. Il nostro progetto è stato fortunato in quanto la ditta Sanatec srl è risultata affidabile; altri progetti di lotta alle zanzare della Regione Piemonte sono stati assegnati a ditta che non ha rispettato il contratto. La revoca dell’appalto e conseguente assegnazione alla seconda classificata ha imposto un lungo fermo ai trattamenti con disguidi tecnici.

1.7 Trattamenti larvali focolai urbani di contrasto alla Aedes albopictus

Altra tipologia di trattamento è quella contro i focolai larvali urbani quali i tombini presenti nelle strade cittadine. Il prodotto utilizzato è stato il Diflubenzuron in

formulato liquido (nome commerciale del prodotto utilizzato Device SC15) al posto delle compresse da 2 grammi (concentrazione del principio attivo 2%) utilizzato in precedenza. Questa scelta di prodotto fatta nel 2019 da IPLA in piena autonomia, per risparmiare sul costo del prodotto stesso, è stata mantenuta anche nel 2020. Il prodotto liquido ha richiesto l’utilizzo di una pompa irroratrice spalleggiata per la distribuzione del prodotto ovvero la diluizione del prodotto con acqua. Introdurre nei tombini la giusta quantità di prodotto in ogni tombino, ha richiesto la taratura delle pompe spalleggiate fornite dalla ditta Sanatec srl agli addetti, taratura fatta presso di IPLA spa nel corso del 2019 in modo che la giusta quantità di prodotto venga erogata nel tempo di 3 secondi.

Figura 10, spalleggiato utilizzato per la distribuzione del prodotto larvicida nei tombini, con annesso recorder GPS per la tracciatura degli interventi..

(23)

La squadra era dotata di un misurino per verificare la quantità di prodotto concentrato introdotto nello spalleggiato ad ogni riempimento con acqua. Il dosaggio del prodotto è una attività che richiede attenzione, per evitare che la paura di usarne troppo poco finisca per indurne un uso eccessivo.

Il trattamento dei tombini mettendo una pastiglia da 2 grammi in ogni tombino avveniva utilizzando un secchiello del peso massimo di un chilogrammo mentre quest’anno il peso dello spalleggiato con pompa elettrica, batteria e GPS era di alcuni kg. Evidente la maggiore fatica per l’operatore.

L’utilizzo dello spalleggiato, diversamente dallo scorso anno, non ha comportato rimostranze da parte degli operatori. Durante l’anno ad uno spalleggiato ha dovuto essere sostituita la valvola di chiusura, non chiudendo completamente perdeva liquido tra un tombino e l’altro.

I trattamenti sono stati effettuati a cadenza di ogni 3/4 settimane, in seguito al rinvenimento di larve negli stessi. Il primo Comune trattato è stato Arona ad opera di 2 addetti contemporaneamente a partire dal 25 giugno. Dovendo fare più passaggi sulle stesse strade nel corso dell’anno, è stato chiesto alla ditta di fornire lo stesso personale nel corso di tutta la stagione (cosa per’altro prevista dal capitolato d’appalto). In seguito a questo, il caposquadra e un addetto sono stati mantenuti, mentre cambiavano gli altri operatori (la squadra era composta da 2/4 addetti) .

L’RTS con la collaborazione dei TC ha effettuato un controllo quotidiano per verificare l’ora di inizio e di fine giornata lavorativa degli operatori ovvero che i tombini dichiarati trattati lo fossero stati effettivamente.

Figura 11, restituzione su Google Earth del trattamento dei tombini del giorno 10-9-2020 ad Arona.

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