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Ruolo e impatto dei Mini-bond

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Academic year: 2022

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Bari – 13 febbraio 2014

Mini-bond: nuovi strumenti finanziari per le PMI

Ruolo e impatto dei Mini-bond

sulla gestione finanziaria delle imprese

Giancarlo Giudici

Politecnico di Milano – School of Management

[email protected]

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Agenda della presentazione

• Il ‘gap’ delle PMI italiane rispetto al finanziamento

• I ‘mini-bond’: cosa sono, come funzionano

• Le prospettive: vantaggi e criticità

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Come le imprese italiane si finanziano

Fonte: Banca d’Italia

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La dipendenza dal debito bancario per le PMI

Fonte: BACH

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Il credit crunch

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2 3 4 5 6 7

8 Tassi sui prestiti fino a 1 milione da 1 a 5 anni di durata alle società non finanziarie (%)

Spagna Italia Germania Francia

Lo ‘spread’ per le PMI italiane

Fonte: MISE

150 bps

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Sono strumenti per RACCOGLIERE CAPITALE DI DEBITO

La differenza principale rispetto ai prestiti bancari è che tipicamente il capitale viene rimborsato alla scadenza (ma non sempre)

Possono essere assistite da una garanzia oppure no

Accanto alle obbligazioni esistono anche le cambiali finanziarie (che però non possono avere scadenza > 36 mesi)

L’emissione di obbligazioni e di cambiali finanziarie da parte delle PMI (‘mini-bond’) era già teoricamente possibile, ma estremamente complessa;

rimangono tuttora escluse solo le ‘micro-imprese (< 10 dipendenti, fatturato < € 2 milioni)

Per le SRL, il collocamento deve però essere riservato a investitori istituzionali (banche, SIM, società finanziarie, fondi, …)

Le obbligazioni

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Decreti ‘Sviluppo’: semplificazione adempimenti e vantaggi fiscali Borsa Italiana: apertura di un segmento borsistico per i mini-bond (ExtraMOT-PRO)

Decreto ‘Destinazione Italia’: ulteriore passo avanti verso equiparazione ad altre fonti di finanziamento (sia lato ‘domanda’ sia lato ‘offerta’) e possibilità di cartolarizzazione

-> cfr. interventi successivi

Le novità degli ultimi mesi

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Come si sta evolvendo il mercato

• Fase 1: le operazioni ‘spot’ * logica ‘opportunistica’

* ristretta base di investitori

* focus su servizi e finanza

• Fase 2: l’arrivo dei fondi * logica ‘professionale’

* investitori diversificati

* maggiore concorrenza

* focus su manifatturiero (?)

‘Industrializzazione’ del mercato

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Trascurando le emissioni per importo superiore a € 50 milioni, ad oggi si registrano le seguenti operazioni:

I casi disponibili al momento

10

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Secondo l’agenzia di rating CRIF in Italia 10.457 imprese, con fatturato superiore a € 5 milioni, EBITDA superiore al 10% e debito non elevato, avrebbero le carte in regole per l’emissione di mini-bond.

Secondo CERVED il mercato potenziale è costituito da 34.300 imprese, che hanno le caratteristiche adatte (un terzo in Lombardia!)

Secondo PROMETEIA il mercato ‘verosimile’ è costituito da 1.400 piccole e medie imprese

Sono già diverse le società finanziarie che hanno lanciato negli ultimi tempi linee di investimento o fondi dedicati sui mini-bond (Crescitalia, Azimut/Antares, MPS-Finint, BNP-Paribas, Muzinich, Anthilia-Banca

Akros, Italian Mini-Bond FVG, Fondo Impresa Italia/Riello, Wise, …) -> l’offerta di capitale c’è!

Il mercato potenziale

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Riduzione del costo del capitale per le PMI (non automatico!)

Affrancamento dal potere contrattuale delle banche (revoca dei fidi) Diversificazione delle fondi di finanziamento

Allungamento della ‘duration’ del debito Leva di marketing in questo momento

Vantaggi e criticità (1/2)

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MA….

Liquidità bassa del mercato secondario

Limitato interesse degli investitori istituzionali sotto una certa soglia (da qui la necessità di ‘impacchettare’ più emissioni per raggiungere la

massa critica)

Rischi di ‘bolla’ originata dalla moda del momento Disclosure e gestione informazioni ‘price sensitive’

E IN OGNI CASO….

Sarebbe auspicabile rivedere la normativa bancario (uniformandosi a UE) per ‘liberalizzare’ i prestiti alle imprese

Vantaggi e criticità (2/2)

Riferimenti

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