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(2)(3)PRESIDENTE PIGNATELLI: Buonasera

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Academic year: 2022

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 27 ottobre 2015 RESOCONTO DELLA SEDUTA

Adunanza ordinaria di 1^ Convocazione – seduta pubblica con inizio alle ore 20:00

Presiede la seduta il Presidente Avv. Gianluca PIGNATELLI Partecipa il Vice Segretario Generale Dr. Antonio Nocera All’appello risultano:

PEZZONI Giuseppe – Sindaco Presente

COLOGNO Andrea – Consigliere Presente

FUMAGALLI Giancarlo – Consigliere Presente

MELLI Paolo – Consigliere Presente

PIGNATELLI Gianluca – Consigliere Presente

RISI Oreste - Consigliere Presente

SGHIRLANZONI Giuseppe – Consigliere Presente

CIOCCA Alessandro – Consigliere Presente

FERRI Giulio – Consigliere Presente

GIUSSANI Francesco – Consigliere Presente

PREMOLI Maurizio . Consigliere Assente

BORGHI Ariella – Consigliere Presente

BUSSINI Simona – Consigliere Presente

LINGIARDI Francesco – Consigliere Presente

CIOCCA Daniela – Consigliere Presente

MERISI Federico – Consigliere Presente

MINUTI Luigi – Consigliere Presente

e con la partecipazione degli Assessori:

IMERI Juri Fabio – ViceSindaco Presente

VAILATI Sabrina – Assessore Presente

MANGANO Basilio Antonino - Assessore Presente

ZOCCOLI in PRANDINA Giuseppina – Assessore Presente

NISOLI Alessandro – Assessore Presente

Constatata la presenza del numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta per la trattazione dell’ordine del giorno.

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PRESIDENTE PIGNATELLI:

Buonasera. Iniziamo i lavori del Consiglio comunale di oggi, 27 ottobre 2015.

Procediamo, come da Regolamento, all’appello nominale a cura del dottor Nocera, che oggi sostituisce il Segretario. Prego, dottore.

VICESEGRETARIO:

Pezzoni; Pignatelli, presente; Cologno, presente; Sghirlanzoni; Melli, presente; Giussani, presente; Premoli, assente; Fumagalli, sì; Risi, presente; Ciocca Alessandro; Ferri, presente;

Borghi, presente; Bussini, presente; Lingiardi, presente; Ciocca Daniela, presente; Merisi, presente; Minuti, presente.

Sono presenti tutti i Consiglieri, eccetto il consigliere Premoli, per cui la seduta è legale.

Per quanto riguarda la Giunta: Imeri, presente; Vailati, presente; Mangano, presente;

Prandina, presente; Nisoli, presente.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Grazie. La seduta è legalmente valida. Sono le 20.03.

Procediamo con il punto n. 1 all’ordine del giorno avente a oggetto: “Mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco ai sensi dell’articolo 52, comma 2, del TUEL, presentata in data 29.09.2015, protocollo 49106 dai consiglieri Borghi, Lingiardi, Bussini, Ciocca Daniela, Minuti, Merisi, Melli e Pignatelli”.

Illustra la mozione...? Quale dei Consiglieri...?

(Ndt, interventi fuori microfono)

La diamo già per illustrata? Va bene. Dichiaro aperta la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi. E’ iscritta a parlare la consigliera Ciocca. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE CIOCCA D.:

Solo per chiedere questo: la mozione è già stata presentata nell’ultimo Consiglio comunale, che ha visto presente in Aula la maggioranza, è stata poi discussa in altra sede, ma credo che il punto di partenza, se il Regolamento lo consente, è conoscere quali sono le intenzioni del Sindaco a proposito di questa mozione, del Sindaco e della maggioranza, se è possibile credo che sarebbe opportuno. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Grazie, Consigliera. Vi sono altri interventi? Consigliera Borghi, prego.

CONSIGLIERE BORGHI:

Buonasera a tutti. Solo per appoggiare la richiesta della consigliera Ciocca.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Nessuno è iscritto. Se nessuno interviene dichiaro chiusa la discussione.

Consigliera Ciocca, la sua richiesta è stata avanzata, ma non è che possiamo costringere a intervenire.

CONSIGLIERE CIOCCA D.:

No, ma quando si fa una domanda si risponde: sì; no; non rispondo. Almeno è chiaro.

Dopodiché uno chiede la parola e dirà quello che deve dire.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Va bene. Proseguiamo nel dibattito. E’ iscritto a parlare il consigliere Melli. Prego, Consigliere.

CONSIGLIERE MELLI:

Grazie, Presidente. Vedo che si prosegue con il silenzio, perché l’unico mezzo utilizzato sono i network, comunque... prendo per buona la risposta non udita, e comunque faccio il mio intervento, che ribadisco qual è la posizione mia e anche del partito di Forza Italia.

Il mio disappunto non è dovuto alla questione della laurea. E’ pur vero che non è la laurea a fare un uomo, ma certamente com’è stata conseguita.

Nel caso specifico il cosiddetto “pezzo di carta” ha fatto la differenza, e cioè il poter essere

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identificato come preside di un istituto di prestigio, che ha indubbiamente svolto nel migliore dei modi con capacità e professionalità, ma mi chiedo: se fosse stato un semplice supplente sarebbe riuscito nell’intento di diventare Sindaco di questa città, che certamente gli ha attribuito meriti e consenso elettorale proprio per questo?

Certamente condivido il buon operato di quest’Amministrazione fino al momento in cui ci siamo trovati di fronte a delle scelte che non erano contemplate nel programma elettorale e, ripeto, non erano contenute nel programma elettorale, che ho sempre rispettato, essendo opere il programma hanno avuto una particolare discussione e, proprio perché al minimo contrasto, o discussione, quando ancora c’erano, perché poi il silenzio è stato totale, si è fatta viva quell’arroganza rivolta alla non condivisione ed accettazione delle idee e proposte divergenti da quelle del capo. A dire il vero non ho ancora capito chi sia il vero capo, o regista che dir si voglia.

Mi rammarico del fatto che, pur cercando di proporre soluzioni alternative, o suggerimenti sull’iter delle opere, richieste e condivise dalle altre forze di maggioranza, le stesse siano state disattese a tal punto da essere stato insultato in quest’Aula.

Da quel momento – pochi mesi fa, poco tempo fa – il sistema si è rotto ed è mancato qualsiasi tipo di dialogo, ma solo un muro, e nemmeno di gomma.

Da parte mia è venuta a mancare anche quella fiducia che era basata sulla lealtà, sostituita dalle bugie.

E’ morta la funzione amministrativa, di fatto non si riuniscono più le Commissioni, non c’è più dialogo, siamo già commissariati.

E’ terminato il momento di essere Consigliere comunale, portavoce dei cittadini, non siamo ascoltati come Consiglieri, figuriamoci la cittadinanza.

Detto questo, e con gli ultimi avvenimenti, confermo la mia posizione riguardo alla richiesta di sfiducia al Sindaco: non si può continuare ed è impossibile comunicare e discutere con chi con le sue bugie create ad arte, con arroganza, continua a dirigere l’Amministrazione, chiuso nel suo cerchio magico.

Concludo dicendo che è troppo facile ribadire e far credere che anche senza laurea si può essere un ottimo amministratore, ciò è verissimo, perché non è necessaria una laurea, ma dire la verità, con una falsa laurea, proposta con l’inganno, non si può pretendere la fiducia a prescindere.

Tutto va discusso, e non imposto nella certezza di essere sempre nel giusto ad ogni costo. Più umilmente e umanamente bisognerebbe saper ascoltare la propria coscienza, e soprattutto i cittadini. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Vi sono altri interventi in dibattito? Consigliera Ciocca, prego.

CONSIGLIERE CIOCCA D.:

Sì, quando cercavo stasera di tirare insieme quattro idee su una possibile discussione della mozione ho detto: va beh, se - come gira voce - si presentano è un passo avanti.

Quindi, finalmente, magari non si sarà potuto fare a meno di fare questo passo avanti, perché il rischio di vedere reiterata la mozione, il rischio di non poter più sostenere il solito giochino del “non partecipiamo a Consigli straordinari, perché i Consigli sono già stati programmati e si fanno di martedì, l’ultimo martedì del mese”, oggi è l’ultimo martedì del mese, anche questo éscamotage avrebbe dimostrato quello che è, cioè un’evanescenza totale, si evita una brutta figura, perché è vero che siamo agli onori della cronaca, però non certo per una posizione che ci fa onore.

Beh, in base a tutte queste considerazioni ho detto: va bene, se stasera ci sarà discussione è un passo avanti, si torna all’oggetto, è una mozione di sfiducia, si parlerà del perché esiste questa mozione, del perché è venuta meno la sfiducia.

Poi vengo qui stasera, faccio una domanda, banalissima, “noi ci siamo già detti tutto quello che dovevamo dire, vediamo qual è la posizione del Sindaco e della Giunta”, neanche il pudore di dire “no, sì, non lo so, andate a farvi benedire”.

Cioè è un atteggiamento che è... non so, inqualificabile. Qui si va avanti a palettate sul muso, a Consiglieri che esercitano il loro mandato elettorale.

C’è anche la prepotenza del silenzio, quando il silenzio non è imbarazzo, non è riflessione, ma è dire: me ne frego altamente di te e del ruolo che rivesti.

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Premesso questo veniamo allora al contenuto della mozione, perché come c’è la strategia dell’ignorare completamente il livello istituzionale del dibattito politico, che avviene qui e non nelle conferenze stampa, che avviene qui e non nella Giunta, che ha un’altra funzione e un altro ruolo, c’è la strategia della banalizzazione, che è già cominciata.

Allora, vediamo quali sono le carte sul tavolo. Noi abbiamo un Sindaco reo confesso di un reato. Da Codice Penale? Che cos’è? Si potrebbe anche cercare di sapere come stanno le cose:

se è un reato e non una marachella; se è truffa aggravata; se c’è stata falsa certificazione;

com’è avvenuta questa falsa certificazione. Insomma, io credo che su una cosa di questo genere un minimo di informazione ai cittadini in questa sede andrebbe data per dire: giusto o sbagliato, le cose stanno così. Però si fa finta di niente.

Una, diciamo, ammissione di questo genere ha portato i Salesiani a fare una scelta netta, però i Salesiani sì e questa città no. E’ normale? Si fa finta di niente. E’ normale? Ci sono dimissioni annunciate in conferenza stampa. E’ normale? Dimissioni annunciate l’8 ottobre, che però diventeranno reali il 25 novembre. E’ normale? Il tentativo di derubricare anche nell’opinione pubblica, la marachella o fatto personale, un reato mi chiedo: è normale? Mi chiedo: come si può essere garanti di trasparenza e di legalità e poi violarla? Chiaro, certo che si può violare anche un comandamento amministrativo, però basta che uno se ne assuma le responsabilità.

Ecco, accanto a queste domande inevase sulla normalità di questo comportamento assistiamo anche a un altro qualche cosa su cui vorremmo avere delle informazioni. Stasera non c’è il Segretario comunale, va beh, sarà in ferie, presumo, però forse anche questo è un indice di una smobilitazione in corso. Sono fatti anche personali del Segretario, ma l’impressione è che ci sia un’Amministrazione e smobilitazione che invece a livello di presentazione pubblica mette in campo tutte le sue glorie.

La parola d’ordine – l’abbiamo sentito nella conferenza stampa – è “lavorare”, la parola d’ordine è “fare”, e credo che sia una strategia intelligente, nel senso che si sposta l’attenzione dal problema grosso, cioè “è lecito che quest’Amministrazione, con questo Sindaco, continui un’attività amministrativa quando ci sono in ballo problemi molto grossi, soluzioni assolutamente non condivise alla città?”, allora c’è la, diciamo, messa in campo, un’accelerazione, diciamo così, dell’opera amministrativa, cose che si vedono, come il nuovo recinto per i pensionati in piazza, come... che ne so io, la sistemazione di strade robe di questo genere.

Allora, è una strategia logica, comprensibile dal punto di vista della maggioranza, ma evita che ci sia un’assunzione di responsabilità su un problema che non è un problema di poco conto, perché quando si viola la legge, e credo che su questo si possa tranquillamente convenire, no?, è stato scritto dal Sindaco stesso, e allora si lancia, cioè si provoca una ferita al concetto di legalità che hanno i cittadini.

E’ vero che siamo in Italia, e l’ultimo episodio della serie è quello dei famosi dipendenti pubblici di Sanremo che, mentre si comportavano in maniera assolutamente scorretta nei confronti della Pubblica Amministrazione e dei cittadini, lanciavano i loro strali contro i mali della politica su Facebook, o in rete.

E’ vero che scatta sempre questo meccanismo, ma il dovere di un Primo Cittadino è non solo di testimoniare la legalità, ma anche di far presente ai propri cittadini che ci sono delle norme etiche, chiamiamole pure etiche, da osservare, su cui non si può transigere, non si possono titillare i perdonisti seriali, di cui purtroppo è piena anche la nostra città e anche il nostro Paese, che ritengono normale che la legalità sia violata e conseguenze non ce ne siano.

In sintesi: nessuno vuole la dannazione di nessuno, però l’assunzione di responsabilità sì, quella ci vuole, e l’assunzione di responsabilità dice che quello che è successo non può consentire a questa città di essere governata da questo Sindaco ancora un giorno di più.

D’altronde, i motivi pesanti e gravi – non sta a me poi anticipare come andrà a finire – non rendono il reato commesso una marachella, la marachella o il fatto personale si può anche confessare, com’è stato fatto, ma una confessione, anche quella ufficiale, finisce con tre Pater Ave Gloria, questa non finisce con tre Pater Ave Gloria, magari con un altro tre, di altro genere.

Allora, non è detto che una persona debba continuare, cioè io mi auguro che non continui in questa, che sta diventando una farsa, con un Primo Cittadino che ha violato la legalità e che tirerà le conseguenze tra un mese, per che cosa? Per preparare il terreno elettorale a questa maggioranza che si ripresenta, ha tutti i diritti di presentarsi, però i cittadini trevigliesi hanno il diritto di vedere rispettata la legalità del Primo Cittadino. Il Primo Cittadino non è mica

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obbligatorio che continui a essere il Primo Cittadino, cittadino rimarrà sempre, ma primo no.

Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Vi sono altri interventi, Consiglieri? E’ iscritta a parlare la consigliera Borghi. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE BORGHI:

Grazie. Ho già detto che le dichiarazioni su questo tema sono state tante e credo siano già state fatte tutte, e quindi stasera le riprenderemo.

Sarò la prima a riprendere una domanda, anche se so che non avrò risposta, che ho fatto il 29 di settembre al Sindaco, e ho qui anche il suo atto di giuramento sulla Costituzione, non so se si sia reso conto di non aver rispettato un giuramento sulla carta della nostra democrazia e della nostra Repubblica, la più importante regola che noi abbiamo, e continuo a chiedergli – come ha fatto anche la consigliera Ciocca – per quali reati è indagato. I cittadini devono saperlo, e devono saperlo chiaramente.

Noi sappiamo che per uno dei reati è reo confesso, e quindi avrà sicuramente una condanna, con una condanna certa, non so come, quando, però...

(Ndt, interventi fuori microfono)

E’ vero... ho detto “per il reato di cui è reo confesso”, a meno che non ritratti, sicuramente ci sarà una presa di posizione della Magistratura a sfavore del Sindaco.

Gradirei, Presidente, non essere...

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Interrotta.

CONSIGLIERE BORGHI:

...interrotta, grazie.

Quindi, come può dilazionare le dimissioni? Se ha confessato un reato, se l’ha confessato, non può che aspettarsi che la Magistratura faccia quello che deve fare. Come può guardare in faccia i trevigliesi e dire loro che non fugge, ma resta sulla nave per fare il loro bene? Non ha più né l’onestà, la signora Ciocca parlava di violazione di legalità, ma non ha più neanche il rispetto dell’etica pubblica per fare il Primo Cittadino.

Poi, la dilazione delle dimissioni, davvero, è difficile da capire, è come dire che un manager che commette gravi illegalità chiede alla proprietà, che l’ha nominato, di restare al suo posto per sistemare alcune faccende e continuando a percepire un compenso. L’avete mai vista, voi, una cosa del genere?

(Ndt, intervento fuori microfono: “Spessissimo”)

Lei, non so, signor Sindaco, se abbia rinunciato allo stipendio, e con lei tutti i membri della Giunta, è stato però nominato non da una proprietà ma dai cittadini, che le hanno dato mandato di governare non un’azienda, non una società, ma Treviglio. E i cittadini, ovunque lei vada... purtroppo non le viene bene andare in giro per Treviglio, ma ovunque lei vada esprimono grande scontento e grande sfiducia per come stanno andando le cose e chiedono che se ne vada almeno per dignità e per senso dell’onore.

Ma lo sa che cosa si sente in giro? Ma sono domande che non intendo porle, signor Sindaco, ma le domande che si sentono in giro sono anche di una curiosità un po’ morbosa: come avrà fatto a falsificare il diploma? Chi l’avrà aiutato? Quanti soldi avrà guadagnato esibendo questo diploma? Mi dispiace dirle queste cose, e credo che sarà la Magistratura...

(Ndt, interventi fuori microfono)

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Silenzio in Aula. Lasciamo terminare la Consigliera, poi chi vuole interviene dopo. Prego, consigliere Borghi.

CONSIGLIERE BORGHI:

...e credo che sarà la Magistratura a sciogliere i nodi che stanno dietro queste questioni, perché spetta alla Magistratura, e se non ha risposto a domande che gli abbiamo fatto in più occasioni, certamente non risponderà a queste.

Questo suo procrastinare le dimissioni continua a tener vivo in città un dibattito che è fine a se

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stesso, un clima di sospetto – l’abbiamo già detto –, un chiacchiericcio che non può fare che del male oltre che a lei, e a noi tutti, politici e amministratori, anche alla Treviglio che lavora, a quella del volontariato, e a tutti i suoi cittadini, Sindaco. Siamo sulla stampa tutti i giorni.

Purtroppo abbiamo guadagnato, con fatti che non ci fanno onore, testate nazionali, ma anche radio e tv. Lei è il primo responsabile di tutto questo. E il richiamo alla responsabilità che le ha fatto la consigliera Ciocca è un richiamo che le facciamo anche noi, come Consiglieri di minoranza del Partito Democratico perché, contrariamente a lei, riteniamo che solo abbandonando la nave, ed è una fuga necessaria e inevitabile, questa, si può mettere fine a questa gogna mediatica e non che stiamo vivendo tutti e a cui siamo sottoposti tutti.

Questo a lei, signor Pezzoni.

E la maggioranza? Finora ha impedito il dibattito democratico all’interno del Consiglio, al momento della discussione della sfiducia si è sfilata e non si è presentata in Aula. Qualcuno ha definito questo “vizietto” di non partecipare ai lavori consiliari – perché è successo anche con Foro Boario, è successo anche con piazza Setti – una beffa nei confronti dell’Istituzione, e dire

“beffa” è usare un termine buono, perché sappiamo cosa significa beffa.

Non solo. Ma questo della maggioranza è anche un comportamento che può sembrare pavido, non prende mai posizione, resta alla finestra anche quando i fatti non consentono dubbi, perché l’illegalità Pezzoni l’ha confessata, quattro Assessori su cinque risultano – non sappiamo bene, nessuno ci informa – indagati, un Consigliere, che tra l’altro fa parte della Commissione Trasparenza, nominato da tutti noi, ha dichiarato un titolo di studio falso sul sito istituzionale.

Questo è coraggio? O possiamo dire che è un comportamento di stare alla finestra senza prendere posizione né da una parte e né dall’altra?

Questa maggioranza, inoltre, sostiene un Sindaco che afferma di essere il solo in grado di concludere le iniziative da lui intraprese. Ma dove sta scritto che un Commissario prefettizio – anche questo l’abbiamo detto, mi pare che l’abbia detto Lingiardi l’altra volta – non può concludere queste iniziative che questa Giunta sta intraprendendo? Ma vengono dei dubbi, allora.

O la maggioranza ci dice chiaro “è fondamentale per il bene comune – ma non è il bene comune l’obiettivo primo – questo, quest’altro o quest’altro”, o altrimenti viene naturale pensare che c’è qualche cosa da nascondere, che ci sono degli illeciti, che ci sono... c’è un bilancio che non è stato regolarmente condotto fino a qui, non lo so, non lo sappiamo, però il dubbio – questo comportamento di Pezzoni e della maggioranza – sicuramente lo può instillare, o forse si pensa che ci siano questioni che non si debbano rendere pubbliche, che debbano stare all’interno di questa Giunta e di questa maggioranza.

Sono d’accordo, il bene comune – come diceva prima la consigliera Ciocca, e tentavo di dire io prima – è un paravento, l’obiettivo forse fondamentale che questa maggioranza ha, per il quale continua a sostenere le scelte di Pezzoni, è che così facendo sostiene, di fatto, se stessa in vista delle elezioni, si sta preparando il terreno, perché la bufera che c’è stata in questi giorni non si può sedare facilmente, ci vorrà tempo perché si sedi e dovrà poi il Centrodestra trovare nuovi orizzonti, e non basta una conferenza stampa per convincere i trevigliesi che tutto è tornato come prima.

Stasera la maggioranza è in Aula, e vedremo se questa posizione di immobilismo, di stare alla finestra, che sappiamo che tanti giudicano la peggiore, perché vuol dire non prendere posizione mai, il decidere di non decidere, vedremo se avrà il coraggio di prendere atto delle illegalità che stanno alla base della sfiducia che stasera il Consiglio comunale è chiamato a decidere nei riguardi di Pezzoni.

Io spero che non resti alla finestra, ma spero anche che non si astenga, perché sarebbe un’altra non decisione, e si troverebbe in un’immobilità, da un lato deve sostenere Pezzoni, dall’altro non può votare la sfiducia, perché votando la sfiducia... nel sostenere Pezzoni non votando la sfiducia, dall’altro, se votasse la sfiducia ammetterebbe le illegalità di Pezzoni, quindi è proprio immobilizzata, che è la peggior cosa per la politica, è proprio immobilizzata, non è più in grado ed è impossibilitata a compiere qualsiasi azione politica, è tra coloro che sono sospesi, immobile.

In conclusione – credo di essere stata nei tempi questa volta, sono due parole – siamo di fronte ad un’assurdità: un Sindaco che riconosce di doversi dimettere per i reati che ha confessato, ma dilaziona le dimissioni con il sostegno di una maggioranza allo sbando, che vorrebbe, ma non può abbandonare Pezzoni al suo destino, e si barcamena tra assenze dall’Aula e posizioni attendiste. Vedremo se stasera ci sarà l’astensione o meno. Condotta,

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questa, che non stupisce, perché nel corso del mandato Pezzoni e la sua maggioranza si sono spesso comportati senza la... diciamo, con un’interpretazione a proprio uso e consumo delle norme e della realtà. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Grazie, Consigliera. Vi sono altri interventi nel dibattito? Consigliere Lingiardi, prego.

CONSIGLIERE LINGIARDI:

Grazie, Presidente. Questa sera stiamo in Consiglio per votare la sfiducia. La sfiducia non è un gesto ordinario, non è una mozione ordinaria, è una mozione straordinaria, importante, non si vota la sfiducia ogni qualvolta che una minoranza vuole fare qualcosa contro l’Amministrazione, è un gesto che comunque ha una sua importanza, tant’è vero che ci vuole la maggioranza assoluta, un po’ come il bilancio, anche il bilancio, poi, se si vota contro si dà una sfiducia in termini generali all’Amministrazione, in questo caso la si dà al Sindaco.

Non voglio parlare di quello che è successo fuori dal Consiglio, fuori dall’Amministrazione, questo avrà un percorso tutto suo rispetto alla professione del signor Pezzoni, avrà un suo percorso.

Voglio però dire una cosa rispetto a quello che è successo all’interno del Comune, perché sembra che, appunto, tutto debba passare via senza che niente è successo. E’ successa una cosa abbastanza grave, anzi, grave, io dico, che è la conseguenza di quello che è successo fuori evidentemente, che è il curriculum vitae che viene chiesto dalla legge di essere pubblicato sul sito del Comune. Non si chiede solo il curriculum vitae, si chiede anche il patrimonio e il reddito.

Ho convocato la Commissione Trasparenza e il Segretario, che è il responsabile della trasparenza comunale, ci ha detto che questo curriculum vitae è stato inviato alla Procura di Bergamo per le necessarie valutazioni. E questo dal punto di vista di quello che succede all’interno del Comune, quindi non è un atto, così, cioè è mandato alla Procura, un curriculum vitae, curriculum vitae che evidentemente è falso.

Però abbiamo anche il patrimonio e il reddito e, quindi, se le cose si allargano, vengono i dubbi, abbiamo visto gente che ha cominciato ad entrare nel sito del Comune e andare a vedere il curriculum vitae dei Consiglieri, e poi si è scoperto qualcosa d’altro.

Eh, però forse a questo punto si sta instaurando un dubbio che è un dubbio verso la politica, verso l’etica della politica, signor Pezzoni, è un dubbio che non coinvolge solamente lei, coinvolge tutti, tutti nella politica, purtroppo, perché alla fine in giro si dice “sono tutti precisi, sono tutti precisi”.

E’ questo quello che non va, che non va bene. Quindi sono scelte che si devono fare, io penso personalmente, le scelte... quelle di abbandonare quando sono successe delle cose, di stare lontani dalla politica, di dare le dimissioni, ma darle subito, immediate, e non posticipate al 25 di novembre.

Non sono cose di poco conto, queste.

Perché dicevo... parlavo dei curriculum vitae? Ma perché la legge parla di inserire il curriculum vitae, il patrimonio e il reddito? Ma mica perché si diverte – l’ho già detto anche l’altra volta –, per la trasparenza, perché i cittadini hanno bisogno di vedere tutto dei Consiglieri, devono sapere tutto dei Consiglieri, ma non per gossip, perché il Consigliere deve essere trasparente, diciamo senza scheletri nell’armadio, mi dispiace dire queste cose, ma è vero, nei confronti dei cittadini, i cittadini devono sapere chi hanno davanti, nel bene e nel male, ma anche se uno ha dei possedimenti, voglio dire, non è questo un problema, perché i possedimenti... certo, non hanno una questione... un filo logico sulla trasparenza, ma ce l’hanno nel momento in cui ci sono delle azioni all’interno del Comune che potrebbero andare a influire su questi possedimenti, tant’è vero che la legge prevede che ci sia un curriculum all’inizio del percorso, con il reddito del patrimonio, e lo stesso alla fine, per capire quali sono state le differenze.

E allora mi chiedo: ma perché rispetto a tutto questo discorso lei resta fino al 25 di novembre?

Sui giornali si è letto, dopo alcune conferenze stampa, “perché ci sono delle questioni da chiudere”. Ma, ripeto – l’abbiamo detto l’altra volta, l’ha detto anche la consigliera Borghi –, il Commissario prefettizio, se arriva, non arriva per fare l’ordinaria amministrazione, solo l’ordinaria amministrazione, ma fa anche quella straordinaria, fa tutto, tutto, completamente.

E se voi siete sicuri che quello che avete fatto è stato fatto bene lasciate al Commissario prefettizio, che continuerà nella legalità, nelle cose che sono state fatte, e questo è importante,

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ma per restituire quella fiducia sulla questione politica che dicevo prima.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Consigliere, concluda. Grazie.

CONSIGLIERE LINGIARDI:

Sì, proprio ultime due parole.

Quindi, se i conti sono a posto, non abbiate difficoltà, lasciamo al Commissario.

Le dimissioni – come ha detto già il Primo Cittadino – sono dovute, quindi io chiedo, veramente, è un po’ un appello: restituisca alla città una serenità, che in questo momento non ha, questa è una città in sospeso, veramente – l’ho già detto anche ai giornali -, è in apnea, tutti chiedono, non si capisce, non si capisce qual è il percorso, i cittadini non hanno risposte.

Io chiedo, a lei, Primo Cittadino: dia risposte certe alla città di Treviglio. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Vi sono altri interventi? Nessuno chiede la parola? Dichiaro chiusa la discussione.

(Ndt, interventi fuori microfono)

Consigliere Risi, prima. Prego, allora. Continuiamo nella discussione.

CONSIGLIERE RISI:

Sì, sarò breve. Mah, io penso che... mi spiace differenziarmi da Paolo, l’abbiamo fatto parecchie volte, spero che vivranno queste volte.

Beh, io penso che quest’Amministrazione ha lavorato bene, p sotto gli occhi di tutti, e continua a lavorare.

Certo, non siamo qui davanti a un voto politico, ma a un giudizio sulla persona, la persona che ha già dato però il suo giudizio e la sua idea, per cui, sarebbe stato un po’ anche più facile dimettersi, abbandonare la nave, potrebbe essere più facile, però con convinzione si è voluto continuare fino, ovviamente, a mettere in sicurezza il Comune.

Io personalmente sono soddisfatto di quest’idea, perché l’ho chiesta fortemente, e quindi non ritengo sbagliato il fatto di posticipare a novembre le dimissioni, e così come me, penso, la pensa una buona parte della cittadinanza, come una parte della cittadinanza pensa il contrario, va beh.

E quindi è inutile, su questa base ritengo inutile questo... per carità, un inutile accanimento continuare a chiedere queste mozioni di sfiducia, perché alla fine noi già abbiamo una data, più o meno, dove ci si fermerà, quindi non ritengo utile continuare a convocare queste mozioni, anche perché si è chiesto di rinunciare al Sindaco e al loro stipendio, io chiedo invece di rinunciare tutti noi al gettone di questo Consiglio, chiedo a tutti quanti, io personalmente rinuncio, chi non l’ha fatto chiedo di rinunciare, perché poteva essere anche evitato questo Consiglio. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Grazie, Consigliere. Vi sono altri interventi? Chiudo la discussione? Va bene.

(Ndt, intervento fuori microfono) Consigliera, si prenoti però, se no...

(Ndt, intervento fuori microfono)

Consigliera Bussini, prego. Ha cinque minuti.

CONSIGLIERE BUSSINI:

Grazie, Presidente. Non sono intervenuta nelle sedute precedenti, tanto è già stato detto, però volevo ribadire alcune cose che mi premeva dire.

Si è parlato di “confessione”, di “reo confesso”. Il Sindaco anche nell’ultimo Consiglio comunale in cui era presente ha manifestato quest’ammissione, ma dobbiamo anche ricordare che l’ammissione è stata fatta non perché c’è stata una crisi di coscienza personale, ma perché incalzato da un’intervista di un giornalista, quindi una confessione abbastanza estrapolata.

Reo confesso di un fatto che è stato sempre definito dallo stesso Pezzoni un errore, “ho fatto un errore”, “ho commesso un errore”, che però non può, questo errore, non avere risvolti sulla carica amministrativa, non può essere un errore che riguarda solo la vita professionale, e spiego perché.

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Io credo che presentare una falsa certificazione, una copia conforme del certificato di laurea, con firma che non si capisce da dove arriva, c’entrerà con la carica di Sindaco, o no? Il fatto che una persona si presenta ad un concorso pubblico per ottenere un’abilitazione, senza avere il titolo, c’entra con la carica di Sindaco, o no? Il fatto che un Sindaco che ha ammesso quello che ha ammesso, che ha tenuto nascosto il fatto di non essere laureato, si scusa con i Salesiani, e non con gli studenti della scuola pubblica trevigliese, dove ricopriva, oltre alla carica di Sindaco, anche la carica di Assessore alla Pubblica Istruzione, ed attraverso questa carica incontrare i ragazzi coinvolti nel progetto di cittadinanza, progetto che prevede che per la costruzione di un buon cittadino si passa innanzitutto per l’osservanza delle leggi e delle sue regole, questo non c’entra con la carica del Sindaco? Io credo di sì.

(Applausi)

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Silenzio.

CONSIGLIERE BUSSINI:

Questi sono i motivi per i quali personalmente, e il Gruppo a cui appartengo, si aggiungono ai motivi già detti per cui chiediamo immediatamente la dimissione dalla carica di Sindaco, di Primo Cittadino di questa città. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Vi sono altri interventi, o possiamo chiudere il dibattito? Nessun altro. Dichiaro chiuso il dibattito.

Invito i Consiglieri a iscriversi per dichiarazione di voto.

(Ndt, intervento fuori microfono del Sindaco: “Posso replicare?”) Come dichiarazione di voto?

(Ndt, intervento fuori microfono del Sindaco: “No, replica, entriamo nel dibattito, scusate, eccezioni ne avete fatte, adesso le faccio anch’io”)

Il Sindaco...

(Ndt, intervento fuori microfono del Sindaco: “Replica”)

...replica. Torniamo un attimo indietro, visto che avrebbe dovuto chiedere la parola durante il dibattito.

(Ndt, intervento fuori microfono) Non me ne sono accorto. Prego.

SINDACO PEZZONI:

Allora, è particolarmente cara al consigliere Melli in questi giorni la metafora dell’andare a sbattere, o della macchina a tutta velocità, io sono convinto che – e siamo di fronte, e lo siamo stati la volta scorsa, quando c’è stata la convocazione “forzata” del Consiglio comunale – la dimostrazione che la macchina va a sbattere è quando – e l’abbiamo già detto più di una volta – chi convoca il Consiglio comunale non ha i numeri per farlo poi celebrare.

E’ successo due settimane fa, più o meno, e la consigliera Ciocca ha detto “in quella sede noi ci siamo già detti tutto quello che dovevamo dire”. Questa è la dimostrazione lampante che le regole funzionano soltanto quando serve, che un Consiglio comunale, che non si è neanche aperto, ha invece avuto la possibilità di dirsi tutto quello che ci si doveva dire, e che alla fine, in pratica, i numeri, quando non ci sono, vengono in alcuni casi, com’è successo, per i Consigli comunali convocati, Foro Boario, piazza Setti, una volta, due volte, tre volte, eccetera, eccetera, forzati, ma senza poi ottenere risultati.

Non è secondo me una questione di arroganza o, ribalto la parola che usava prima il consigliere Melli, può essere invece anche una sorta di arroganza della minoranza, in alcuni casi, quello di essere convinti di riuscire a portare a casa un “risultato” a prescindere.

Io probabilmente stupirò qualcuno di voi, ma a oggi non mi risulta di avere avuto alcuna comunicazione ufficiale da parte di nessun Magistrato in relazione a nessun reato, per quanto mi riguarda, quindi il processo che è già stato imbastito e celebrato dalla consigliera Borghi non è neanche all’inizio, per cui credo che sia opportuno e che sia necessario attendere i provvedimenti del Magistrato, e tutti mi dicono, generalmente, che prima di parlare di queste cose sarebbe opportuno che lo si facesse di fronte a coloro i quali hanno più titolo di essere

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ascoltati in merito.

Quindi a oggi – mi spiace per la consigliera Borghi – quali siano i capi di imputazione a me formalmente non risulta, al mio avvocato a ieri non risultava, e quindi, se lo sa il PD è buona cosa, me li comunichi e mi fa anche una cortesia, così almeno la cosa la sistemiamo in maniera diversa.

(Ndt, interventi fuori microfono)

Quindi il problema secondo me è questo: di processi qualcuno ne ha già fatti tanti, di sentenze qualcuno ne ha già emesse anche tante.

Io credo che ci debba essere anche il rispetto dei tempi della giustizia, e i tempi della giustizia saranno quelli in cui, quando mi sarà comunicato il che cosa mi sarà comunicato, lo farò anche sapere, senza nessuna difficoltà, che sia in quei giorni ancora Sindaco di Treviglio o che non lo sia già più.

Nel precedente Consiglio comunale, quello del 29 di settembre, io la prima parola che ho detto a tutti, quindi anche ai ragazzi delle scuole della città di Treviglio, era “scusa”. Se non l’avete sentita la ripeto, e continuo a dirla, perché le scuse, chiedo scusa, le ho poste a tutti, e le ho poste a tutta la cittadinanza di Treviglio perché, lo ribadisco, un errore è quello che è stato fatto, e continuo a dirlo.

Ma in quella sede avevo anche detto che non avevo mai pensato alle dimissioni, frase che qualcuno ha estrapolato, prima avevo detto “ci sarebbe stata la possibilità delle dimissioni subito”. “Non ci avevo mai pensato” era riferito non a “le dimissioni.”, ma a “le dimissioni subito”, perché? Perché io sono ancora convinto della necessità di arrivare all’assestamento di bilancio, quindi al Consiglio comunale del 24 di novembre, già programmato, sono convinto della necessità di far poi tutti gli atti che sono conseguenti all’assestamento di bilancio, quindi la variazione di PEG che arriva il giorno dopo, il 25, sempre che il Consiglio non duri due giorni, perché se il Consiglio dura il 24 e il 25 allora vediamo anche di arrivare poi a chiudere.

Avevo detto, nella conferenza stampa, ma anche in sede di Consiglio comunale “le dimissioni entro fine mese novembre”.

Questo è quello che avevo detto, e continuo a dirlo, per il semplice motivo che non è una questione di immobilismo, non è possibile rimproverare da una parte un’Amministrazione che sta facendo tanto, e dall’altra parte un’Amministrazione che decide di non decidere, o con una maggioranza che decide di non decidere, io sono convinto del fatto che arriviamo al termine di questo mandato elettorale con un anticipo di scadenza dovuta a una colpa mia, che mi assumo, per carità, poi credo che il Tribunale della Coscienza mio sia molto più ruvido di quello che qualcuno di voi anche questa sera magari nascondendosi dietro le parole di qualcun altro ha portato avanti e, dicevo, per quanto mi riguarda la scelta era questa.

Nel corso delle settimane scorse si è scritto di tutto, di tutto, e il consigliere Lingiardi accennava prima, con un’espressione molto dubitativa, “se i conti sono a posto si può anche lasciare”, dimenticando, forse, che il 9 ottobre scorso il consigliere Lingiardi stesso ha chiesto una relazione, che penso gli sia arrivata, spero ieri, dal Collegio dei revisori dei conti, in relazione al fatto che gli equilibri di bilancio che quest’Amministrazione aveva approvato nel corso dei precedenti Consigli comunali garantissero che i conti fossero in ordine, e lo sono, che lo fossero al momento in cui erano stati approvati, il 28 luglio, e che lo fossero anche in questi giorni.

Quindi, qualcuno che magari scrive sul giornale e poi le notizie vengono riportate costantemente amplificate sul fatto che si siano spesi soldi che non ci sono, o roba di questo genere, viene anche, grazie all’attività ispettiva del consigliere Lingiardi, sancito come falsità da parte della Presidente del Collegio dei revisori dei conti e anche dagli altri due revisori. La relazione è arrivata ieri al protocollo degli Uffici, e penso che sia stata fatta pervenire. Quindi i conti sono in ordine, così dice.

(Ndt, interventi fuori microfono)

No, non sto dicendo quello, sto dicendo che qualcuno ha detto falsità... no, no, per carità, qualcuno ha detto falsità e i giornali riportano notizie di questo genere qui.

Io sono convinto della necessità di chiudere l’Amministrazione – e l’avevo detto – con questo atto formale, che è fondamentalmente quello che consente di dire: tutto l’esercizio è andato come doveva andare, e alla luce degli investimenti che sono stati fatti, delle entrate che si prevedevano e di tutto quello che era necessario fare si è chiuso e si lascia in tranquillità il Comune.

Lo ribadisco. Non è più semplice come posizione – ma l’avevo già detto il 29 di settembre –,

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molto più semplice prendere su e andarmene via. Mi pesa leggermente di più la cosa – e continuo a dirlo – ma, per quanto possa non essere tollerabile per qualcuno, per me è evitare una fuga- e l’ho già detto anche questo il 29 di settembre – che secondo me sarebbe stata più pericolosa o più... come si può dire, non decorosa rispetto agli oneri che mi ero assunto quando sono diventato Sindaco nella città di Treviglio.

Nessuno sta alla finestra, chiude, invece, un’Amministrazione, nessuno decide di non decidere, perché si stanno chiudendo tutte le scelte che si dovevano fare e, per quanto riguarda la questione relativa alla gogna, o alla gogna mediatica, mi pare che sia anche una scelta fatta da chi poi mette i manifesti a destra e a sinistra, amplifica la posizione.

Non c’è, secondo me, un desiderio di sottacere assolutamente niente, l’assunzione di responsabilità c’è, e mi pare di essermela presa, ma c’è anche l’assunzione di responsabilità nel non chiudere, come si può dire, con rapidità un’esperienza amministrativa che, credo, abbia dato tanto alla città di Treviglio.

Poi, scelte discutibili, molto probabilmente chi si lamenta con l’ex Sindaco Borghi avrà una posizione, altri fermano anche me, perché anch’io giro per Treviglio in questi giorni senza grandi difficoltà, non partecipo alle cerimonie per un motivo: perché ci sono sempre coloro i quali...

(Ndt, interventi fuori microfono)

...perché ci sono sempre coloro i quali disturbano, e disturbare una festa di molti per l’incoerenza o la maleducazione di alcuni non è corretto.

Quindi, ho fatto questa scelta, e ho fatto questa scelta secondo me di rispetto nei confronti della città e di coloro che hanno diritto di essere festeggiati.

Mi ricordo anche il 25 di aprile, non c’era nessun problema di questo genere, ma una festa di molti è stata rovinata dall’intemperanza di alcuni. Siccome le intemperanze di alcuni ci sono, e possono rimanere, preferisco non rovinare le feste di molti. Questo è il motivo di una scelta secondo me discutibile, può anche essere, ma che garantisce una serenità diversa, perché non si può chiudere la bocca a nessuno, ma i maleducati ci sono, e sono tanti.

Allora, io volevo precisare questa cosa, arrivo, e chiedo la possibilità di arrivare al termine dell’esperienza di quest’Amministrazione con la chiusura del bilancio, con tutti gli adempimenti che sono conseguenti e – come avevo già detto il 29 di settembre scorso - poi si chiude l’esperienza amministrativa e rassegno le dimissioni dalla carica di Sindaco.

Questo era quanto mi sentivo di dire rispetto agli interventi che sono stati fatti.

Ho aspettato gli interventi per un motivo: io non ho seguito lo streaming due settimane fa, quindi volevo saperlo, non ero, penso, costretto a seguirlo, in funzione del fatto che penso non si sarebbe detto assolutamente niente, mi sembrava doveroso e opportuno che si parlasse nella sede istituzionale, cioè in un Consiglio comunale convocato e aperto.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Prima di passare alle dichiarazioni voto, vi sono altri interventi? Uno per Gruppo dopo la replica dell’Esecutivo, per non più di cinque minuti.

Consigliere Melli, lei è prenotato da prima o è prenotato...?

(Ndt, intervento fuori microfono)

Consigliere Lingiardi, per il suo Gruppo. Cinque minuti.

CONSIGLIERE LINGIARDI:

Sì, certo, è chiaro che devo rispondere, è il mio ruolo quello di fare il controllo, e se chiedo ai revisori dei conti di fare per conto mio un controllo, lo devono fare, anche perché i revisori dei conti sono a disposizione per il Consiglio, sono votati dal Consiglio, in questo caso non sono più votati, perché erano votati una volta, e facevano parte maggioranza e minoranza, ora sono estratti, e per questo è il loro compito, evidentemente.

E quello che ho chiesto, signor Pezzoni, non l’ho chiesto per la questione... è chiaro che c’era dentro la questione degli equilibri di bilancio, ma perché volevo sapere – io non ho ancora in mano il documento, ma se lei me lo dice mi fa piacere – se il milione è già entrato nelle casse del Comune da parte di Ossidiana, perché un milione è già entrato, ne mancano ancora 3 a fine dell’atto - da parte di Ossidiana parlo di Foro Boario, evidentemente, del terreno di Foro Boario – non fosse stato impegnato. Se lei mi dice così vuol dire che non è stato impegnato nelle opere pubbliche, giusto?

Allora, da adesso in poi, tutti i percorsi si possono fare per retrocedere su questa questione,

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nel senso che se non sono stati impegnati questi soldi sono lì, in cassa, e si possono restituire.

E’ questa la questione vera. Tutti i ricorsi che si possono fare si faranno, proprio per questa questione, e ringrazio, me l’ha detto stasera, non lo sapevo, a me non è arrivato niente, perché le domande le faccio io, a me non danno le risposte, le danno a lei, e non riesco a capire, vuol dire che il milione di Ossidiana è lì, in cassa, non è stato impegnato.

Quindi tutto quello che succederà adesso, i ricorsi, possono fermare la vendita di Foro Boario.

Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

E’ iscritto a parlare il consigliere Minuti. Ne ha facoltà. Cinque minuti, Consigliere.

CONSIGLIERE MINUTI:

Perché pensa che andrei oltre i cinque minuti?

(Ndt, interventi fuori microfono)

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Perché l’ascoltiamo sempre volentieri, e ogni tanto supera i tempi.

CONSIGLIERE MINUTI:

Reminiscenze di un’altra stagione costituente quando, recependo il privilegio dell’autonomia degli Enti locali, tutti si diedero da fare a redigere i propri Statuti cercando magari di non farli al ciclostile l’uno uguale all’altro, ma caratterizzandoli per qualche cosa che fosse coerente con la storia, con l’economia, con le tradizioni delle comunità locali, e io ricordo, però, che nella ricerca delle differenziazioni c’era una costante assoluta, che era a garanzia della democraticità dell’Istituzione locale: la garanzia della convocazione del Consiglio da parte delle minoranze.

Tant’è che una minoranza non dirompente, ma anche modesta di numero, può chiedere la convocazione del Consiglio.

Nella prassi più recente, nel deterioramento dei rapporti tra maggioranza e minoranza è stato ritenuto, quest’istituto della convocazione del Consiglio da parte delle minoranze, una velleità, una provocazione, ergo, l’abitudine invalsa – questo più recentemente da parte della maggioranza – di non partecipare alle convocazioni del Consiglio disposte dalla minoranza. E’

un errore, è stato un errore.

Io ho voluto dire la mia anche la volta scorsa, e la ribadisco oggi, pensando anche al consigliere Risi, che se la volta scorsa voi foste venuti qui a discutere quella mozione la si chiudeva e oggi ci saremmo ritrovati a discutere non di un fatto, di una circostanza, ma del sistema del Governo di Treviglio, del suo programma, delle opere che sono in corso, insomma, di problemi della città e non di un problema di un singolo, ancorché i problemi del singolo, se il singolo è il Sindaco di Treviglio, diventano giocoforza rilevanti, ma avremmo quindi risparmiato un po’ di articoli, che non parlano bene di Treviglio, e che fanno male a Treviglio e fanno male anche a tutti noi.

Io non riesco a condividere questo continuamente tritare, questo tritare proprio le persone, la persona anche del Sindaco, che continua ad avere tutto il mio rispetto come persona, io continuo a chiamarlo Sindaco e lo chiamerò sempre Sindaco, e continuo a rispettare i momenti positivi, a ricordare i momenti positivi di quest’Amministrazione che, nonostante la contraddizione di cui ho parlato prima, ha avuto dei momenti di originalità, e nello stesso tempo di aggancio alla tradizione tipica di Treviglio, che è stata quella di saper ascoltare e rubare gli argomenti alle minoranze, farli propri e attuarli.

Io mi ricordo la vicenda “crolla giù il secondo piano dell’UPIM”, e parlo con l’Assessore ai Lavori Pubblici e dico “come sarebbe bello se non ci fosse più quell’ingombro, se rimanesse l’edificio trasparente”. Tra il dire è stato fatto. Io mi compiaccio del risultato dell’UPIM, persino delle piante che ci sono adesso.

Certo, io ne preferivo due, però sempre c’è la differenziazione, c’è sempre una veduta diversa, non posso io parlare diversamente...

(Ndt, intervento fuori microfono)

...siamo nel panorama e ci deve essere il rispetto. Tutte le voci. Tutte le voci. Ma è capitato in tante altre circostanze.

Ricordo, da ultima, che il Sindaco – che è furbo, lui –, quando io ho accennato alla questione che “non si possono mica spendere tutti quei soldi lì per fare il parcheggio di piazza Setti, c’è

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già il parcheggio, inventiamo qualche cosa di più impegnativo”, beh, pausa, hanno studiato, la cosa è stata più impegnativa, e il progetto oggi diventa dal punto di vista tecnico del servizio pubblico certamente migliore rispetto al progetto originario, l’unica cosa che non funziona è che è una cosa per altri tempi, altri momenti, non è una priorità, perché non sappiamo quando veramente la crisi finirà, ci saranno grandi bisogni anche di natura sociale nella nostra comunità, e poter disporre delle risorse correnti per far fronte a quei bisogni è sicuramente più lecito, più positivo, più apprezzabile che non spendere in quest’opera così grande.

E così in tante altre circostanze, ma adesso non posso fare per opposto estremismo passare dal cacciavite nella piaga all’elogio dell’Amministrazione, non tocca mica a me, io sono sempre stato molto libero, ho sempre detto le cose che pensavo, non ho mai sottaciuto le critiche, desidero però che i signori della stampa, che fanno il loro mestiere, e che noi li invochiamo, voi con le vostre conferenze stampa anche quando non c’è bisogno di fare le conferenze stampa, si manda un comunicato, c’è una supervalutazione di questo strumento della conferenza stampa, ma anche noi dell’opposizione cerchiamo di far riempire – aveva ragione, Presidente Pignatelli – le pagine non con le nostre proposte, la nostra risposta all’ascolto che abbiamo avuto dei bisogni della città, ma con la cronaca nera.

Eh, sì, viene meno quel rispetto che dovrebbe essere garantito alla città di Treviglio, che nel panorama delle Amministrazioni locali continua ad essere connotata per la sua tradizionale, ma attuale, di maggior valore ancora, operosità. Non c’è una parte della città che, con intelligenza, non veda un cantiere aperto. Entrate in tanti paesi e in tante città, sono dei luoghi non solo dove non ci sono le gru e i cantieri, ma dove non si è smesso di scommettere sul futuro.

Treviglio continua a scommettere sul futuro.

E noi oggi avremmo dovuto essere qui a discutere su ciò che serve per armonizzare e per far sì che il nostro futuro fosse un po’ migliore, perché queste barriere che si sono create tra Treviglio e Caravaggio, tra Treviglio e Casirate, richiedono di affrontare la questione della circonvallazione della città, richiedono di riempire i capannoni vuoti che ancora ci sono nel PIP n. 1, nel PIP n. 2...

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Consigliere...

CONSIGLIERE MINUTI:

...richiede, dopo aver risolto il problema nevralgico nel modo assolutamente migliore, che non sia mai avvenuto nel tempo del rapporto Treviglio-Milano, si risolva, si abbia a risolvere il problema del rapporto tra Treviglio e Bergamo, e quindi dal punto di vista della viabilità e dal punto di vista anche delle Istituzioni.

Per tutte queste circostanze a mio avviso non è poi così importante se il Sindaco rimane in carica anche nel mese di novembre, e nel mese di novembre porta a termine quei due adempimenti, è una cosa del tutto legittima.

Io la comprendo, prego però il signor Sindaco di prendere atto, a sua volta, che la disciplina di appartenenza a una forza politica qui, l’appartenenza ai Gruppi di minoranza e l’appartenenza alla forza politica del Partito Democratico mi costringe a votare oggi la mozione di sfiducia nei suoi confronti.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Consigliere Melli è iscritto a parlare, prego. Cinque minuti.

CONSIGLIERE MELLI:

Grazie, Presidente. Beh, con piacere constato che le mie metafore fanno... cioè sono...

(Ndt, interventi fuori microfono)

...però la metafora del motore che si è fuso, magari non è proprio fuso del tutto, ma sta annaspando molto, ma è stata superata da quella in cui io parlavo di accanimento terapeutico e poi, in un secondo momento, anche in attesa della firma del testamento, con questo intendevo quello che si è detto prima, di andare a firmare degli atti per concludere questo mandato.

Per quanto riguarda le frecciatine che mi vengono sempre rivolte sul fatto di convocare i Consigli comunali, e inserire all’ordine del giorno varie cose, e Consigli comunali straordinari, dato il mio voto ponderale, diciamo che sono in quel caso l’ago della bilancia per far passare o

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no le cose, lo faccio, e l’ho fatto, nella convinzione che queste opere non s’hanno da fare.

Quindi, io tenterò fino in fondo, in tutti i modi, perché ci sia la possibilità che vengano fermate.

E’ questo. Cioè il non lasciar perdere, dico: va beh, non lo discutiamo, e basta. E lo stesso anche per i Consigli comunali straordinari. Anche nell’ultimo.

E’ vero, teoricamente nelle regole non si poteva parlare, ma siccome – come ho detto più volte – si usano sempre network e quant’altro per dire le cose, in quel caso noi abbiamo messo la faccia e non abbiamo messo solo un profilo, la fotografia del profilo di Facebook, visto che lo streaming ci ha permesso di parlare.

E, riguardo alle regole, mi risulta che comunque di fianco al Presidente, che ha comunque dato la possibilità di intervenire, ci fosse anche il Segretario, che è garante della trasparenza e del rispetto delle regole. In qualunque momento l’avrebbe potuto fermare e avremmo potuto terminare il Consiglio.

(Ndt, intervento fuori microfono)

Non è così. Le regole... cioè lo poteva fermare, com’è successo anche altre volte, lo poteva fermare, e non l’ha fatto.

Quindi io, ripeto, nella convinzione che queste opere non s’hanno da fare, va beh, ormai credo non ci sia più la possibilità, perché altri Consigli riguardo a questo non si faranno, e il fatto di aver ribadito e richiesto di nuovo il Consiglio per la mozione di sfiducia è proprio perché, come avevo detto l’altra volta in quell’intervento, che non si sarebbe dovuto fare... cioè, visto che sono state fatte conferenze stampa, e tutto, bastava venire in quest’Aula, come stasera, si sarebbe risolto il problema senza fare polemiche sui giornali e da nessuna parte, da nessuna delle parti. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Nessun altro per replica? Dichiaro chiusa la discussione e invito i Consiglieri a iscriversi per dichiarazione di voto.

Nessuno per dichiarazione di voto? E’ iscritta a parlare la consigliera Ciocca. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE CIOCCA D.:

Mah. Addirittura uno rimane senza parole di fronte a delle uscite mefistofeliche, in cui si gioca con le parole. I valori e i principi diventano elementi di opportunismo, non lo so.

Ecco, vorrei solo cogliere l’occasione per consigliare alle crocerossine, che sono in giro soprattutto in rete, a dire: basta con questo sciacallaggio su una persona che è in difficoltà, che ha gravissimi problemi, che è sommerso dal dover ribaltare la propria vita.

Vorrei dire alle crocerossine che forse hanno sbagliato malato, perché mi pare che se c’è una manifestazione non di gagliarda salute, ma di spudorata salute esibita nei confronti di problemi che ci sono...

(Ndt, intervento fuori microfono)

Sì, spudorata, esattamente Pinuccia Prandina, spudorata, perché non si può venire a cambiare le carte in tavola, a dire “non è successo niente”, ad accusare la gente di fare processi che non ci sono. Cioè nessuno sta qui ad attendere la rovina di una persona, si sta qui a chiedere a un Primo Cittadino di essere coerente con quanto ha giurato e di smetterla di far finta di rappresentare una città quando non ha più i titoli etici per rappresentarla.

Dopodiché il resto fa tutto parte di quell’orpello che ogni tanto piomba su quest’Assemblea, dove si vedono delle cose stranissime, cioè posizioni che cambiano nel giro di 15 giorni, riunioni di Consiglio ignorate...

Fra l’altro, quando lei ha detto, signor Sindaco, citando una frase, “ci siamo detti tutto quello che dovevamo dire, per cui cosa dobbiamo star qui a fare?”, ho avuto l’impressione che lei ci stesse ascoltando, la famosa riunione scorsa, comunque amen, vuol dire che bene o male abbiamo qualcosa di interessante da dire.

Io credo che sia stata scritta ogni volta che il Consiglio comunale è stato legittimamente convocato, giudicata una convocazione forzata, ecco, sia stata scritta una brutta pagina per la democrazia trevigliese, perché anche le minoranze hanno diritto di convocare il Consiglio, e le regole democratiche vorrebbero che il Consiglio si svolga e si discuta, come si discute stasera, la delibera che è all’ordine del giorno.

Non mi pare che i vostri comportamenti, per quanto riguarda i Consigli di Foro Boario e piazza Setti siano stati esemplari nei confronti della democrazia.

Io non condivido niente di quello che ha detto Luigi Minuti, sia chiaro, niente, perché secondo

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me non si può banalizzare problemi così pesanti in nome dell’estasi della governabilità e dell’estasi del fare.

Non è vero che non abbiamo mai fatto proposte, capperi se le abbiamo fatte, ci è sempre stato detto “non ci facciamo dettare l’agenda da voi”, questa è una frase tipica del personaggio che sta guidando quest’Assemblea.

Niente, io ovviamente voterò...

(Ndt, intervento fuori microfono)

Sì, va bene, ho sbagliato, non è il Presidente dell’Assemblea, non so... che cosa fa il Sindaco?

E’ a fianco del Presidente dell’Assemblea.

(Ndt, interventi fuori microfono)

Va bene, va bene, va bene, ho sbagliato, tanto non c’è problema, io in genere li ammetto, e soprattutto non li derubrico, com’è successo anche questa sera. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Per dichiarazione di voto è iscritto a parlare il consigliere Merisi. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE MERISI:

Grazie, Presidente. Questa sera ho deciso di fare un po’ il Minuti, quindi mi alzo. Chiedo scusa al pubblico se volto le spalle, un pochettino più alto...

(Ndt, intervento fuori microfono)

Non ho pagato la claque. Può essere che il mio tono sia un po’ svagato, inteso come svagato, ma io credo di essere invece, dall’altra parte, disincantato, di essere aderente alla realtà, di essere radicato nella storia della nostra città, certo non come il Consigliere, nonché amico, nonché Sindaco emerito Luigi Minuti, però anch’io ci ho messo del mio, come si dice.

E allora, Sindaco, mi consenta proprio la prima battuta, siccome me l’hanno chiesto in tanti: io sono laureato, ho due specialità. E’ detto puramente in tono molto soft, perché mi sembra che dalla settimana l’altra ad oggi il ciclone sia sceso a tempesta tropicale, queste sono quelle che si dicono, è quello che abbiamo sentito un po’ in questi giorni, poi magari, passato giustamente, forse, in prima pagina dei telegiornali il ciclone, e quello che ha detto e che ha fatto Papa Francesco, magari è andato in terza pagina, com’è passato in prima pagina – primi spot – il duello muscolare fra Valentino Rossi e Marc Marquez, mi sembra che siamo in una situazione di questo genere.

Sindaco, so che lei non ama lo sport, però le devo ricordare ancora anche questa sera che siamo 8 a 8, anche questa sera 8 a 8. Beh, allora magari anche settimana l’altra potevamo essere 8 a 8, quindi secondo me – e l’ho già detto l’altra volta – sarebbe stato più utile, più simpatico, più svagato e più disincantato presentarsi.

Questo secondo me. Io lo dico spassionatamente, lo dico come ho sempre fatto nel mio ruolo di minoranza.

E devo ricordare, devo fare due appunti bonari, evidentemente, al consigliere Lingiardi, che ha detto “noi dobbiamo pubblicare curriculum vitae e il reddito”, ma io qua ho fatto una richiesta, ho proposto una mozione quattro anni fa, e ho detto: va bene, pubblichiamo, ma non pubblichiamo, facciamo fare i controlli. Il risultato qual è stato? 16 a 1.

Allora, magari se si controllava prima quello che è successo, veniva fuori prima? Che ne so io.

Non ha importanza, siamo arrivati a questo punto. Abbiamo capito i meccanismi che stanno dietro alle prese di posizioni di questa maggioranza, come voi avete capito quelli della minoranza. Capibile, comprensibile, ma valutabile come? Ai posteri l’ardua sentenza anche in questo caso?

Sindaco, mi consenta un’altra battuta: vedo che ha perso un paio di chili, probabilmente 3, adesso non lo so, sono miope fino a lì. Ma adesso mi consenta l’altra battuta: probabilmente l’aria di Treviglio è più pesante rispetto all’aria di Pagazzano, per cui respirare l’aria di Treviglio la fa appesantire, respirare l’aria di Pagazzano magari no.

Al consigliere Risi dico: mah, il gettone. Oggi il Consiglio era comunque in programma, l’altra volta il gettone non l’abbiamo preso, quindi andava bene così. Questo è quello che penso io, okay?

Credo che a questo punto comunque si debba voltare pagina in un modo o nell’altro, bisogna servire l’assist, ma non per l’autogol, per segnare. Siamo agli sgoccioli, ma chi ha strizzato?

Il voto è comunque favorevole. Mi permetto di minuteggiare anche nella dichiarazione di voto, mi esprimo anche a favore in nome e per conto del consigliere Minuti. Grazie.

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PRESIDENTE PIGNATELLI:

Per dichiarazione di voto è iscritto il consigliere Melli. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE MELLI:

Beh, anche se penso che la mia dichiarazione di voto sia scontata, tengo a precisare che comunque la decisione di presentare questa mozione di sfiducia è stata presa concordemente con il partito, anche a livello provinciale, e niente, quindi il fatto che ci siano tentennamenti sono espressamente personali.

Quindi il mio voto sarà a favore della mozione di sfiducia. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Nessun altro iscritto per dichiarazione di voto? Consigliera Borghi, prego.

CONSIGLIERE BORGHI:

Rubo solo un attimo. Inutile fare la dichiarazione di voto in nome del Partito Democratico, noi siamo per approvare la mozione di sfiducia.

Voglio solo far presente che il Gruppo del Partito Democratico si dissocia dalle affermazioni che ha fatto qui il consigliere Minuti, così come ha detto la signora Ciocca, e per le stesse ragioni.

Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Per dichiarazione di voto il consigliere Cologno. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE COLOGNO:

Grazie, Presidente. Francamente il Consiglio della volta scorsa, dov’è stata data parola ai Consiglieri, non è vero che avrebbe potuto essere interrotto dal Segretario, ma bensì dal Presidente.

Capisco l’imbarazzo del Presidente nell’appartenere a una forza politica che ha prima dichiarato che, da fondatore del Centrodestra e da baluardo del Centrodestra, si sposta a Sinistra. Non so se quelli di Sinistra saranno contenti di questa scelta, però evidentemente saranno problemi di Forza Italia.

Detto questo, mi sono segnato alcune affermazioni negli interventi di stasera.

Si è partiti la volta scorsa da una disamina politica, e anche nel 29 di settembre da un attacco politico alla posizione del Sindaco Pezzoni, resisi conto che quest’aspetto non trovava accoglimento e terreno fertile stasera, francamente, abbiamo assistito a degli interventi che definire penosi è dire poco, perché sono stati un attacco alla persona che nulla avevano a che vedere con quello che è il ruolo istituzionale che il Sindaco ricopre con l’attività dell’Amministrazione e con quello che è stato fatto, il cui giudizio ovviamente verrà sottoposto agli elettori.

Mi sono segnato, però, anche altre affermazioni. Ho sentito parlare di “legalità” e di “etica della politica” da parte del Partito Democratico e da parte di Forza Italia. Avrei voluto vedere questa legalità e quest’etica della politica quando il Presidente della Provincia, da loro eletto, ha patteggiato una pena a sei mesi per aver autenticato – così si dice - delle firme di persone addirittura defunte. Quindi, chi parla di legalità e di etica della politica, forse dovrebbe prima guardare in casa propria per poter fare delle affermazioni che possono essere facilmente smentite.

Ho sentito parlare di “smobilitazione di questa maggioranza”, francamente la conferenza stampa che abbiamo fatto venerdì, al di là che il consigliere Minuti ritenga che si abusi della conferenza stampa in maniera eccessiva, l’intendimento era quello di far passare il messaggio che questa squadra non è assolutamente in smobilizzazione, ma ha tutta l’intenzione di proseguire il percorso iniziato nel 2011 che, come ho avuto modo di dire il 29 settembre, è di estrema attualità, talmente di attualità che riconosco nell’onestà intellettuale negli interventi del consigliere Merisi e del consigliere Minuti, e basta, soprattutto del consigliere Minuti, il quale ha riconosciuto, contrariamente a quello che si è sempre sentito dire, che quest’Amministrazione non è vero che è stata sorda a quelle che sono state le istanze della minoranza, tant’è vero che lui stesso ha fatto l’esempio dell’UPIM dove, se non erro, è stata presa in considerazione e poi è stata realizzata quella che era stata una sua proposta,

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