sica Generale Avanzata
Radioisotopi e dosimetria
1. Radioisotopi naturali
2. Interazione della radiazione con la materia 3. Dosimetria
4. Energia nucleare
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Radioattività naturale
La radioattività che troviamo in natura può avere tre sorgenti:
1. Primordiale - esistente fin dalla formazione della Terra
2. Cosmogenica - risultante dall’interazione dei raggi cosmici con l’atmosfera 3. Umana - prodotta o concentrata come risultato delle attività dell’uomo
Radionuclide Simbolo Tempo di
dimezzamento
Attività naturale
Uranio 238
238U 4.47x10
9anni 25 Bq/kg di suolo
Uranio 235
235U 7.04x10
8anni 0.72% dell Uranio
238
Torio 232
232Th 1.41x10
10anni 40 Bq/kg di suolo
Potassio 40
40K 1.28x10
9anni
40K -> 40Ca + β - (1.3 MeV) + ν
400 Bq/kg di suolo
Radionuclidi primordiali
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Le serie naturali
Poichè il capostipite delle serie naturali ha una vita media molto più lunga di tutti i nuclei figli, questi ultimi si dicono in
equilibrio secolare tra loro.
La conseguenza è che le attività di tutti i figli sono uguali e quindi che la quantità di ciscun figlio è proporzionale alla sua vita media:
N
iλ
i=N
jλ
jN
i/N
j= τ
i/ τ
jontin - Fisica Generale Avanzata
USA
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Radionuclidi cosmogenici
Radionuclide Simbolo Tempo di dimezzamento
Sorgente Attività naturale
Carbonio 14
14C 5730 anni
14C -> 14N + β - (0.2 MeV) + ν
Interazione di raggi cosmici su azoto
220 Bq/kg in materiale organico
Trizio
3H 12.3 anni
3H -> 3He + β -(0.02 MeV) + ν
Interazione di raggi cosmici su azoto e ossigeno
1.2x10
-3Bq/kg
Berillio 7
7Be 53.3 giorni
7Be -> 7Li + ν + γ (0.5 MeV)
Interazione di raggi cosmici su azoto e ossigeno
0.01 Bq/kg
Nota: il 14C costituisce 1.3 parti su 1012 del carbonio naturale.
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Radionuclidi di origine umana
Esempio:
Il minerale di carbone contiene una quantità di uranio variabile da circa 1 ppm a 5 ppm e una quantità di torio circa 3 volte superiore.
Considerando che una tipica centrale elettrica da 1000 MW consuma circa 4 milioni di tonnellate di carbone all’anno, e che circa l’1% dell’uranio e del torio originali vengono emessi in atmosfera, il rilascio totale per centrale per anno è compreso tra 160 g e 800 g.
Inoltre, durante la combustione, circa l’85% del carbone viene consumato, e, di conseguenza, il
contenuto in percentuale di uranio e torio nelle ceneri viene aumentato di circa un fattore 6 rispetto alla quantità naturale. Queste ceneri vengono poi utilizzate in superficie, aumentando così il
contenuto di questi elementi nel suolo.
In totale, tra 12 kg e 60 kg di uranio e torio vengono prodotti ogni anno da una centrale a carbone.
Da notare che il consumo di uranio in una centrale termonuceare equivalente è di circa 1500 kg per anno.
Oltre a vari radionuclidi prodotti in modo diretto dalle attività umane (combustibile nucleare, prodotti per diagnostica e terapia medica, ecc.) esiste la possibilità che attività umane non
direttamente correlate con radionuclidi producano una concentrazione di questi ultimi nell’ambiente che risulta più alta di quella naturale.
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Interazione della radiazione con la materia
Ionizzazione
La particella cede energia ad un elettrone legato
liberandolo e ionizzando così l’atomo
Produzione di luce Molecole organiche o
cristalli inorganici assorbono energia dalla particella emettendo luce nel processo di diseccitazione
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Linear energy transfer (LET)
Il tasso con cui una particella carica cede energia al materiale che attraversa dipende da numerosi parametri, i più importanti dei quali sono la densità del materiale (ρ), la carica della particella incidente (z) e la sua velocità (β=v/c):
Nota: Ecinetica=m0c2(γ-1)
a Ec=1 MeV: α -> γ=1.0003, β=0.024 e -> γ=2.96, β=0.94
γ
dE/dx
γ=3
dE
dx ! "
dE
dx ! z
2dE
dx ! 1
#
2per # < 0.95 ( $ < 3)
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Penetrazione
La penetrazione di particelle diverse (α, β, γ) è molto diversa a causa della differenza nel tipo di interazione con la materia:
0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3
Energia (MeV)
Penetrazione in aria (cm)
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2
Penetrazione in acqua (cm)
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3
Energia (MeV)
Penetrazione in aria (cm)
radiazione β in aria e acqua radiazione α in aria
Particelle da 1 MeV
Intensità residua dopo un certo spessore di assorbitore
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Rivelatori di particelle
I rivelatori di particelle sfruttano gli effetti dovuti all’interazione delle particelle con la materia.
Ionizzazione
Gli elettroni prodotti per ionizzazione vengono raccolti per mezzo di
opportuni campi elettrici e concorrono a formare un segnale elettrico che viene poi misurato
Produzione di luce
La luce prodotta da molecole
organiche o cristalli inorganici che si diseccitano viene raccolta e
trasformata in un segnale elettrico che viene poi misurato
rivelatori a gas
rivelatori a semiconduttore contatori Geiger
rivelatori a scintillazione organici rivelatori a scintillazione inorganici
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Rivelazione e misura dell’energia dei γ
137 Cs
sorgenti multiple
Solo gli elettroni (carichi) producono un segnale nel rivelatore.
Solo i γ che producono un effetto fotoelettrico cedono tutta la loro energia ad una particella carica (l’elettrone) che, a sua volta, la cede al rivelatore.
Se un γ produce un elettrone per effetto
Compton e poi esce dal rivelatore, solo una parte
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Dosimetria
Misura dell’energia assorbita dalla materia a seguito dell’interazione con la radiazione nucleare:
Dose (Gy) = Energia (J) Massa (kg)
Gray
Gli effetti biologici delle radiazioni dipendono anche da quanta energia è rilasciata nell’unità di lunghezza (LET = linear energy transfer). Di questo viene tenuto conto tramite un parametro, il QF (quality factor):
Dose equivalente (Sv) = QF x Dose (Gy)
Sievert
α: QF = 20
β : QF = 1 ÷ 5
γ : QF = 1
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Rischio da radiazioni
Dose (Sv)
Rischio di tumore
Problemi a basse dosi
Ad alte dosi:
~ 4 x 10-5 mSv-1
Il rischio da radiazioni è essenzialmente dovuto alla ionizzazione del DNA che ne provoca la rottura e la conseguente ricombinazione, con possibilità di sviluppo di cellule tumorali.
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Raggi cosmici
Nelle stelle più grandi si formano per fusione nucleare tutti gli elementi fino al Ferro.
Quando l’energia prodotta dalla stella per fusione nucleare non bilancia più l’energia gravitazionale la stella esplode (supernova) espellendo i nuclei degli strati più esterni. Questi nuclei arrivano fino alla Terra e vengono chiamati raggi cosmici.
Interagendo con l’atmosfera, i raggi cosmici producono sciami di particelle che decadono in seguito in elettroni e muoni. Questi costituiscono praticamente tutta la radiazione che arriva alla superficie terrestre.
Il campo magnetico terrestre riflette la componente a bassa energia della radiazione cosmica --> ai poli c’è più radioattività dovuta a raggi cosmici che all’equatore.
Ai raggi cosmici è associata una dose di circa 0.3 mSv/anno per persona. Questa dose sale di un fattore circa 5 all’altitudine di 10000 m.
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Rado
Radiazione naturale (radioisotopi, raggi cosmici): circa 4 mSv/anno
Rischio nella vita: 75x4x4x10-5=1.2x10-2 di contrarre un tumore a causa delle radiazioni naturali.
durata
di vita mSV/anno rischio
56%
11%
8%
8%
17%
Rado
Altri radionuclidi interni Radionuclidi esterni Raggi cosmici Sorgenti artificiali
Il Rado (222Rn) fa parte della catena radioattiva naturale dell’238U, ed è un gas nobile. Quando viene prodotto nel terreno può risalire alla superficie e decadere producendo 218Po, 214Pb, 214Bi che sono emettitori α a breve vita media. Questi ultimi si attaccano al particellato che, se sufficientemente grosso (>10 µm) viene trattenuto in gola. Le particelle α qui emesse colpiscono una zona limitata dell’organismo depositando quindi una dose elevata.
Il Rado può concentrarsi negli ambienti chiusi per emissione dal suolo, dai materiali da costruzione o dall’acqua di falda e contribuire in modo significativo alla dose assorbita dalla popolazione.
Mediamente la dose assorbita da una persona è composta da:
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Energia nucleare
fissione
fusione
190 MeV/ fissione = 0.8 MeV/nucleone
3.5 MeV/nucleone energia prodotta
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