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PROGETTO DI INVARIANZA IDRAULICA RELAZIONE TECNICA

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giovanni bassi geologo, via donatori di sangue13, 26029 soncino (cr) tel. 037485486, cell. 3474414375, e-mai: bassi.geologo@gmail.com

Regione Lombardia

COMUNE DI TREVIGLIO

Provincia di Bergamo

Complesso industriale Officine V. Villa Officine V. Villa s.p.a. – Via Dante Alighieri

PROGETTO DI INVARIANZA IDRAULICA RELAZIONE TECNICA

IL GEOLOGO DR GIOVANNI BASSI

Novembre 2020

193-05-20

(2)

INDICE

PREMESSA ... 3

1. DESCRIZIONE INTERVENTO ... 6

2. DATI DI PROGETTO E MODALITA’ DI CALCOLO ... 7

3. METODO DI LAMINAZIONE ... 11

4. CONCLUSIONI ... 12

ALLEGATO:

1 - Corografia;

2 - Estratti mappa;

3 - “ALLEGATO E” - Asseverazione del professionista in merito alla conformità del progetto ai contenuti del R.R.07/2017 s.m.i.

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PREMESSA

E’ in progetto la costruzione di un nuovo capannone ad uso industriale per Officine Villa spa in territorio di Treviglio, via Dante Alighieri, individuata in Allegato 1, Corografia e Allegato 2 Estratto di mappa, che prevede la costruzione di un nuovo capannone open space con annessi piazzali, aree di manovra mezzi pesanti e un area per i parcheggi dei dipendenti OVV (104 posti auto e 22 posti motocicli).

L’intervento sarà eseguito su Foglio 91, Mappale 8949, in area allo stato attuale agricola o comunque libera da urbanizzazione (fig. 1) subito a nord di via Dante Alighieri.

Figura 1 – Planimetria intervento.

Nella relazione che qui segue si discutono i criteri di invarianza idrologica e idraulica di cui all’art. 10 del R.R. 7 del 20.11.2017, relativamente al progetto in esame.

La presente relazione descrive la metodologia adottata e finalizzata al dimensionamento degli interventi necessari a garantire l’invarianza idrologica e idraulica per l'intervento di progetto.

I dati qui indicati costituiscono la base per la progettazione del sistema di drenaggio delle acque pluviali.

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Il presente documento è redatto in ottemperanza alle norme nazionali e regionali vigenti in materia di raccolta e smaltimento delle acque, in particolare:

• D. Lgs 152/06;

• Raccomandazione Europea 2001/331/UE (G.U.C.E. 15 dicembre 2001 L331/79);

• Regolamento regionale 23 novembre 2017 - n. 7: Regolamento recante crite-ri e metodi per il rispetto del principio dell’invarianza idraulica ed idrologica ai sensi dell’articolo 58 bis della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12(Legge per il governo del territorio);

• Programma di Tutela e Uso delle Acque (L.R. Lombardia 12/12/2003 n.26), Appendice G alle Norme Tecniche di Attuazione: Direttive in ordine alla programmazione e progettazione dei sistemi di fognatura (DGR 29 Marzo 2006- n°8/2244).

• Programma di Tutela e uso delle acque 2016, approvato con delibera n. 6990 del 31 luglio 2017

• Regolamento del Servizio Idrico Integrato della città di Milano - ATO di Milano, 28 maggio 2012;

• Regolamento Regionale n. 3/2006 (B.U.R. Lombardia n. 13 del 27/03/2006);

• Regolamento Regionale n. 4/2006 (B.U.R. Lombardia n. 13 del 27/03/2006);

• Deliberazione Giunta Regionale n. 2244/2006 (B.U.R. Lombardia - n. 15 del 13/04/2006);

• Deliberazione Giunta Regionale n. 2557/2006 (B.U.R. Lombardia n. 22 del 29/05/2006);

• Deliberazione Giunta Regionale n.8/2318 (B.U.R. Lombardia - n. 16 del 20/04/2006);

• Circolare n°5 del 16 aprile 2009 (B.U.R. Lombardia - n. 17 del 27/04/2009);

• Deliberazione Comitato per la tutela delle acque dall'inquinamento 04-02-1977 (G.U. 21-02-1977, n. 48, Supplemento ordinario).

Descrizione caratteristiche geologiche ed idrogeologiche.

Secondo la componente geologica del PGT di Treviglio l’area in esame è caratterizzata da limitazioni di carattere geotecnico con Classe di fattibilità geologica 2b – modeste limitazioni.

L’area in esame appartiene alla media pianura bergamasca che caratterizza il Livello Fondamentale della Pianura, collocandosi a circa 7 km ad ovest del fiume Adda; il

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sistema dei suoi terrazzi morfologici costituisce un elemento morfologico importante per l’area in esame. Inoltre si segnala che l’area rientra nell’unità Post-Glaciale – facies fluviali, caratterizzate da depositi ghiaiosi con matrice sabbiosa a supporto clastico e depositi superficiali limoso argillosi tipici di ambiente fluviale.

Il modello geologico di riferimento ottenuto dall’indagine geognostica e riportato nelle Relazioni Geologiche per il progetto in esame, è riassunto come qui segue:

Litozona A: al di sotto del cotico superficiale mediamente addensato (0.40/0.60 m) fino a 1.00/1.80 m da p.c., depositi sabbiosi fini con limo, con basso addensamento (φ da 25° a 26°);

Litozona B: dal letto della litozona A fino a 3.00 m da p.c., costituita da sabbia media e addensata soprattutto a profondità maggiori, φ (condizioni granulari) da 32° a 34°;

Litozona C: dal letto della litozona B fino alla massima profondità indagata (-4.00 m da p.c.), costituita da ghiaie e ghiaia e sabbia addensata, φ (condizioni granulari) da 40° a 43°.

La falda superficiale non è stata riscontrata, ma dai dati bibliografici si presume essere a -14.00/15.00 m da p.c.

Figura 2 - Estratto da Carta di Fattibilità Geologica PGT 2010.

Area in esame

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Figura 3 - Estratto da Carta geologica - geomorfologica PGT 2010.

1. DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto prevede l’ampliamento degli spazi lavorativi di Officine V. Villa spa, che opera nella produzione e sviluppo di componenti per settori agricoli e industriali. Visto gli importanti investimenti della società, è stato necessario l’ampliamento dello stabilimento di Castel Rozzone con un nuovo capannone (1953 mq) e gli spazi per l’accesso di autopesanti e la manovra per gli stessi. A queste aree si aggiungono i

Area in esame

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parcheggi antistanti per i dipendenti con 104 posti auto e 22 posti motocicli. Buona parte dell’area del mappale 8949 concorrerà nel calcolo dei volumi di acqua piovana da laminare come definito dal Regolamento Regionale 7/2017. Si sfrutterà per la laminazione l’elevata permeabilità del sottosuolo e la buona soggiacenza della falda freatica, che come da modello geologico viene segnalata a -14/15 m da p.c.

2. DATI DI PROGETTO E MODALITA’ DI CALCOLO

Il territorio comunale è tra quelli classificati da Regione Lombardia in Zona di criticità idraulica B, ovvero a media criticità idraulica.

La portata massima ammessa al ricettore per le zone così classificate (Art. 8 del R.R.

7/2017) è ulim = 20 l/s per ogni ettaro di superficie colante impermeabile dell’intervento.

Con ricettore si intende il corpo idrico naturale o artificiale o rete di fognatura, nel quale si immettono le acque meteoriche.

Possibilità pluviometrica

R.R. 07/2017 s.m.i. stabilisce la procedura di calcolo che dipende dal tipo di intervento, grado di impermeabilizzazione e di criticità idraulica del comune come compendiato nella tabella seguente.

Nel caso in esame si applica il metodo delle sole piogge.

Ai sensi dell’Art. 11 comma 2, lettera d) la superficie scolante dell’intervento deve

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essere valutata utilizzando i seguenti coefficienti di afflusso:

- φ = 1 per tutte le sottoaree interessate da tetti, coperture, tetti verdi e giardini pensili sovrapposti a solette comunque costituite e pavimentazioni continue quali strade, vialetti, parcheggi;

- φ = 0,7 per le pavimentazioni drenanti o semipermeabili, quali strade, vialetti, parcheggi;

- φ = 0,3 per le sottoaree permeabili di qualsiasi tipo, escludendo dal computo le superfici incolte e quelle di uso agricolo.

Ai fini dell’individuazione delle diverse modalità di calcolo dei volumi da gestire per il rispetto del principio di invarianza idraulica, gli interventi sono suddivisi in classi a seconda della superficie interessata e del coefficiente di deflusso medio ponderale.

Nel caso in discussione si considera l’estensione dell’area d’intervento secondo le specifiche definite a progetto:

Aree impermeabili (tetti, coperture, pavimentazioni continue) φ pavimentazione con substrato cementato e tetti capannone m2 7380 1 Permeabili (pavimentazioni drenanti o semipermeabili) φ

Pavimentazione drenante parcheggi m2 3120 0,7

Area totale intervento m2 10500

Nel complesso si ha un coefficiente di deflusso medio ponderale pari a φ= 0.91 su una superficie complessiva soggetta ad invarianza idraulica di 9.564 m2.

Nel caso in esame si applica il metodo delle sole piogge, il cui risultato sarà poi da mettere a confronto con i requisiti minimi di cui all’ Art. 9, Tabella 1 di R.R. 7/2017l che risulta, per il caso specifico, Classe 2 – impermeabilizzazione potenziale media.

Definizione della curva di possibilità pluviometrica:

Si procede alla determinazione della curva di possibilità climatica per la zona interessata dall’intervento nella forma:

Ottenendo per Tr = 50 anni i seguenti parametri:

a = 26.62 mm/oran ; n = 0,2886 per t > 1h, 0,5 per t< 1h

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Qui di seguito si riporta il dettaglio della curva di possibilità climatica per il sito in esame (da ARPA Lombardia).

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Metodo delle sole piogge.

Il metodo delle sole piogge definisce la durata critica (Dw) ed il volume di laminazione (W0), in relazione alla portata massima di scarico concessa (Qu,lim).

Durata critica dell’evento di pioggia:

Volume di laminazione necessario:

Tipologia superficie φ Superficie

intervento

Superficie intervento

Superficie scolante impermeabile

intervento

[-] [mq] [ha] [ha]

Tetti, coperture, pavimentazioni continue, tetti verdi e

giardini pensili 1 7380 0,738 0,738

Pavimentazioni drenanti o semi-permeabili 0,7 3120 0,312 0,2184

Aree permeabili, escluse quelle incolte o a uso agricolo 0 0 0 0

MEDIA

PONDERATA (φ) TOTALE TOTALE TOTALE

0,91 10500 1,05 0,9564

COEFFICIENTE UDOMETRICO - Massima portata specifica scaricabile

TIPOLOGIA AREA u lim

[-] [l/s/ha impermeabile] Tipologia di area B

A 10 u lim 20 [l/s/ha

impermeabile]

B 20

C 20 Q u lim 19,128 l/sec

REQUISITI MINIMI Volume

minimo CRITICITA' AREA VOLUME SPECIFICO STANDARD DI LAMINAZIONE [mc]

Aree A ad alta criticità 800 mc/ha imp 765,12

Aree B a media criticità 600 mc/ha imp 573,84

Aree C a bassa criticità 400 mc/ha imp 382,56

Superficie intervento (S) 10500 [mq]

Superficie intervento 1,05 [ha]

φ 0,91 [-]

Superficie scolante impermeabile intervento 0,9564 [ha]

Tipologia di area B

u lim 20 [l/s/ha impermeabile]

1 1 lim

,

78 . 2

 

 

= ⋅

u n

w

S a n

D Q

ϕ

w u

n w

T

D Q D

w a S

W

0

= 10 ⋅ ⋅ ϕ ⋅

1

⋅ ⋅ − 3 . 6 ⋅

,lim

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Q u lim 19,128 l/sec

TR a1 n ε α k wT

[anni] [mm/ora^n] [-] [-] [-] [-] [-]

50 29,62999 0,2886 0,8231999 0,2926001 -0,02569999 2,02

Durata critica dell'evento di pioggia

D w 3.44 ore

Volume di laminazione necessario

W 0 582,45 m3

Essendo il Volume di laminazione necessario (582,45 m3) inferiore al Volume minimo di laminazione richiesto (573,84 m3) applicando il disposto dell’ art. 12 comma 3 del R.R. 7/2017, si adotterà il volume più cautelativo ovvero 582,45 m3.

3. METODO DI LAMINAZIONE

La zona nord nel lotto in esame accoglierà una fascia a confine con un depressione- conca che fungerà da vasca di laminazione per le acque meteoriche assumendo il ruolo di “laminazione per infiltrazione” (comma 4 bis del Testo coordinato del Regolamento Regionale 23 novembre 2017, n. 7 con l’allegato relativo alle

“Indicazioni tecniche costruttive ed esempi di buone pratiche di gestione della acque meteoriche in ambito urbano”).

Il sistema di drenaggio (trincea-conca) dovrà avere capacità superiore al volume minimo di laminazione (582,45 m3) richiesto da R.R. 7/2017 (vedi All. 2).

Il sistema di smaltimento “conca - trincea drenate” sarà ottenuto creando una depressione che raggiungerà il limite inferiore della litozona A fino a raggiungere i depositi sabbioso medi della litozona B. La striscia della conca porterà sul perimetro un arginello di 0.30/0.40 m. La conca sarà collegata con il colo a nord con almeno 3 tubi drenanti di diametro di 0.50 m in trincea drenante di almeno 1 m riempita da strato di ghiaia lavata con pezzatura 40/70 mm con alla base e sui lati della trincea del geotessuto contenitivo e drenante (vedi fig. 4 e All. 2).

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Per una corretta ed efficace posa di una tubazione fessurata è necessario seguire le seguenti indicazioni:

- stendere un foglio di tessuto non tessuto attorno alle pareti dello scavo;

- realizzare un letto di posa di materiale selezionato (spezzato o ghiaietto di granulometria 3-5 mm) con uno spessore di 10 cm evitando così che la sommità della costola vada a poggiare sul terreno di scavo;

- utilizzare come riempimento attorno al tubo materiale selezionato o ghiaietto di granulometria 3-5 mm;

- effettuare riportare con il medesimo materiale fino a 40 cm sopra l'estradosso del tubo;

- stendere sulla sezione di ricoprimento del tessuto non tessuto;

- ultimare il riempimento con il terreno di riporto.

Figura 4 - Schema trincea drenante.

4. CONCLUSIONI

Nella presente relazione si sono analizzate le caratteristiche del sito e dimensionato il volume da laminare per garantire il rispetto delle prescrizioni del Regolamento Regionale 7/2017.

Il volume da laminare è 582,45 m3 con sistema di con sistema trincea-conca drenante.

IL TECNICO

dott. Giovanni Bassi 26 novembre 2020

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